I forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. Cav. A. Giuseppe Di Silvestro, Direttore 1626 So. Broad Street A.NNO V. - Numero 16 La Conferenza di Genova • Si à aperta il 10 corrente me se, sotto i migliori auspici, ma passato l'entusiasmo del giorno della stia inaugurazione pare vaglia naufragare se da essa non saranno espulsi gli insince ri rappresntanti di Lenin, i qua li fi si son recati con la speran za di potere tutto ottenere e nul la concedere. Dv rarite i pochi giorni che hanno seguito Vinaugurazione i delegati russi hanno tenuto un atteggiamento equivoco; oggi accettando il progetto*di Can nes e domani respingendolo. Ed in questo atteggiamento sono consenzienti anche i rappresen tanti della Germania. A proposito della insincerità dei comunisti russi vale la pena di leggere un assennato artico lo che il Dr. Giovanni Preziosi pubblicava nella sua rivista "La Vita Italiana" fascicolo del 15 Marzo u. s., corroborato da pro ve irrefutabili. Ecco l'articolo: Lenin a Genova La stampa italiana ha fatto pressoché tutta buon viso alla partecipazione di Lenin o dei suoi messi alla Conferenza di Genova. Nessuna preoccupazio ne: Lenin dice la stampa ha subito una notevole evolu zione: "Egli viene a Genova scrive Pon. Ancona nel Giorna le d'ltalia del 1.0 marzo dopo avere accettato condizioni tali che sono radicali rinunzie. A Genova voleva mandare la rivo luzione invece deve venire lui, e siamo intesi che la rivoluzione la lascia a casa, per solo uso in terno". Da che cosa, di grazia, la stampa nostra desume che Le nin è sulla via della evoluzione e che quindi non è più perico loso? Io giudico Lenin dai fatti e non mi fondo sulle ipotesi. E sono proprio i fatti che sfatano le illusioni dei giornalisti italia ni Dò la parola al Comitato Cen trale esecutivo della 111 Interna zionale che indirizzava agli ò operai del mondo intero un ap pello «lai quale si ricavano i veri scopi che perseguono i bolscevi chi nelle trattative con i gover ni borghesi. Ecco alcuni brani dell'appel lo: "Coll'intento di ottenere da gli Stati d'Europa e d'America un soccorso in viveri e merci per salvare quella parte della popolazione Russa dei soviety che è stata colpita dalla care stia, le autorità soviettistiche hanno concluso a Riga un accor do speciale con un rappresen tante del capitalismo occidenta le (si allude all'accordo col Si gnor Hoover a riguardo dei soc corsi alle vittime della carestia in Russia). ' Questo accordo, come del re- sto se ne rendono conto i capi | del comunismo, può sembrare u-1 na derogazione dall'idealogia della 111 Internazionale, una ri ! jiuricìa all'intento di raggiunge re la rivoluzione mondiale. " Il Governo dei soviety si è visto tuttavia costretto a con- ' eludere l'accordo firmato a Ri ga, allo scopo prima di tutto I di salvare milioni di giova- ! ni vite, dei futuri lottatori per ! la rivoluzione mondiale. Accòn- j sentendo così ad una tregua ! provvisoria colla borghesia oc cidentale, cedendo alla pressio ne delle condizioni difficilissi me, quasi disperate, nelle quali versa il potere dei commissari in seguito alla sciagura della carestia che ha colpito il paese, il potere soviettistico e la Com missione dell'lnterno non ri nunciano nemmeno per un mo mento al loro scopo fondamen tale: quello di accendere l'in cendio della rivoluzione mon diale e dopo avere vinto, spez zato ed annientato il regime ca pitalistico, di liberare dal suo giogo il proletariato mondiale. "....La pace coi capitalisti è impossibile per il proletariato cosciente. La pace vi sarà sol tanto quando le mazze pesanti degli operai avranno spezzate le basi degl'idoli d'oro della bor ghesia, quando sarà distrutto il Baal moderno e quando il pu Irido ordine sociale moderno sa rà seppellito sotto le proprie macerie '"Attenti, compagni ! una tre gua non è la pace ! La pace coi capitale è inattuabile!" Il Presidente del Comitato c secutivo della 111 Internaziona le: (firmato) Zinoview. I mem bri del Comitato: (firmati) Si rola, Bukharin, Popow, Fried, Arnold, Lekay. Dove è qui 1a... evoluzione di Lenin ? Il buon senso pratico ameri cano ha permesso alla repubbli ca delle stelle di vedere più lon tano di quello che a noi non ab bia concesso la miopia italiana. I! signor Walter Berry, presi dente della Camera di Commer cio Americana a Parigi, rispon dendo alle interrogazioni del redattore del Le Matin di Pa rigi a proposito della "notevole evoluzione subita da Lenin" di ceva : "Lenin non può subire una e voluzione. Ha troppo sangue dietro a sé. Un uomo che ha fu cilato, mitragliato, assassinato i suoi connazionali a centinaia di migliaia, che ha cagionato la morte di milioni d'altri per cau sa della carestia, che ha ridotto il suo paese alla rovina ed alla desolazione una desolazione finora sconosciuta sulla terra quest'uomo non può dire* "Ho sbagliato; le mie teorie so no errate;, bisogna ritornare a' regime borghese". E' costretto di proseguire nella sua via. E proseguirà. Se verrà a Genova, [sarà un indietieggiare per me glio saltare. L'invito indirizza to ai soviety il solo fatto del l'invito prolungherà di un anno quel nefasto regime. La teoria bolcevica è l'annienta mento di tutti i governi della terra. Invitare un tale "gover no" a sedere fra i governi civi li del mondo, e con questo invi to riconoscerlo, vale ad invitare il lupo a seder fra le pecore. E' un atto inconcepibile. "Ma, si domanderanno delle garanzie. Naturalmente, i sovie ty daranno tutte le garanzie im maginabili ed inimmaginabili ; cosa li costa? Naturalmente, ri conosceranno i debiti zaristi; questo li costa ancora meno!" Ma perchè fantasticare tanto, se il piano dei soviety è già no to e lo ha rivelato lo stesso Le nin? Questi, nel congresso ulti mo dei Soviety, disse testual mente : "Un tempo,, nella lotta contro i proprietarii, i contadini ci pre starono tutto il loro appoggio, camminando con noi, le armi al la mano, contro i capitalisti. E sisteva allora un'alleanza politi co-militare coi contadini. Ora, invece, la situazione è profon damente cambiata. E' necessa rio modificare le forme e In natura dell'alleanza fra operai e contadini. L'applicazione del l'imposta alimentare fu la base di tal cambiamento. Ma, nelle presenti condizioni di miseria generale, noi non siamo più in grado di offrire altri aiuti nè risorse ai contadini. Non ci re sta dunque che il commercio. Abbiamo preso questa strada, risolutamente per molto tem po ; ma non per sempre ; noi la seguiremo finché non abbiamo organizzato una grande indu stria, che possa prestare il sue concorso alla economia rurale, oramai sterile e sorpassata". E' chiaro quindi che lo scopo» vero che Lenin persegue è quel lo di formare e ccyiquistare una industria di Stato che gli per metta di riavere dalla sua parte i contadini. Opportunamente quindi Maf fio Maffi scrivendo da Ber lino, recentemente alla Tribu na osservava : "Con quale intento Lenin si rivolge alla solidarietà europea? Con un duplice intento: 1) sono i capitalisti e gl'industriali eu ropei quelli che dovrebbero met tere Mosca in condizione di a vere al più presto un'industria di Stato, perchè Mosca possa a sua volta riconquistare ai supremi principii del bolscevismo le cam pagne perdute; 2) sono i capita listi e gl'industriali europei , quelli che dovrebbero rimettere •'il regime dei Soviety in condi 23*. AVANTI SEIIVIRRE:, corsi l_ A FIACCOLA IN PUGNO PHILADELPHIA, I>A., SABATO, 22 APRILE, 1922 ? ioni così prospere da potere, col tempo, risospendere ogni forma di commercio privato, oggi a malincuore consentita dal Commigsariato generale per far fronte alla miseria, al mal contento ed alla fame. "In altri termini Mosca ver rebbe a Genova per chiedere al l'Europa i mezzi finanziarli per salvare il regime bolscevico e riattirare col tempo, sotto un mantello rosso dei sommi prin cipi comunisti, i milioni di con tadini che oggi se ne sono delusi ed indignati violente mente allontanati ; Mosca ver rebbe a Genova, invitando il mondo a commerciare con fi ducia con la Russia, per potere riproibire, appena diminuita la miseria ed attutita la fame, riso spender ogni forma di libertà, di commercio". Ma oltre lo scopo lontano, i bolscevici se ne prefiggono an che uno immediato. Cicerin, commissario del po polo pei* gli affari esteri, ha fatto pervenire al Governo Ita liano questo telegramma: "A causa dell'aggiornamento della Conferenza di Genova, il Governo dei Soviety prega di avvisarle d'urgenza se la Dele gazione russa debba partire a tempo opportuno per essere pre sente a Genova I*B marzo e se sono state date le necessarie i struzion? aj Consoli per il rila scio dei visti ai delegati russi. Se la risposta non giungerà fi no al 25 febbraio, la Delegazio ne russa non partirà, rimandan do la partenza fino all'arrivo della risposta. In pari tempo il governo dei Sovietil chiede assi ritrazione dilla piena ed incon-\ diz-'onata immvnità per i mem bri della delegazione, per le per sone che la accompagnano, il bagaglio, i corrieri e la corri spondenza, per prevenire gli e quivoci che ebbero luogo con il rappresentante della Russia, Voiovski." A questo proposito mi sia da to ricordare che i bolscevichi approfittano di ogni occasione per fare della propaganda rivo- j luzionaria in tutti i paesi. Quan- ; do Joffe fu ammesso in Germa- ! nia per trattare una intesa com- i merciale, ne approfittò per in trodurre in quel paese carri in- j teri di letteratura sovversiva, j cosa che fu scoperta in seguito; alla rottura di una cassa bol scevica : conteneva della lettera- j tura di propaganda. E' perciò che nè l'lnghilterra, nè la Francia, nè l'America, nè' la Svizzera, nè nessuna delle al tre potenze hanno riconosciuto j giuridicamente i soviety come | governo legale della Russia, j Soltanto la Germania, la Nor vegia e la Polonia hanno concili- j so coi boscevichi degli accordi, nei quali, senza però parlare di riconoscimento dei soviety, esse | ammettono una loro rappresen- ; tanza più larga di quella am messa p. e. in Inghilterra. E ancora una osservazione che ci riguarda da vicino. Chi, potrà impedire a Giulietti di | svolgere a Genova durante la ] conferenza una delle tante sue filma? J Un grande corteo, per esem- j Ilio, della gente di mare capita nata dal Giulietti che si dirige rà alla sede della conferenza in-j vocando la comparsa dei rap rappresentanti della Russia, co me per dire loro che non si fac ciano turlupinare dalla borghe sia capitalistica e perchè con statino de visu come in Italia vi sia buon terreno per le teorie bolsceviche. Altro che partenza per la Russia del piroscafo Amilcare Cipriani con danaro del Gover no Italiano ! Non per niente questo bel to |mo di dittatore di Giulietti ha concluso anche ieri la pace con | l'on. Canepa per riavvicinarsi nuovamente alla Confederazio ne dei Porti ed avere in tale parata anche lo spiegamento 1 delle forze di Mangini con tutti ' i Monopolistici ! La maestosità di questa para ta si svolgerà senza dubbio da " via Carlo Alberto e da piazza ' dello Statuto (essendo la via Garibaldi troppo ristretta). -I Dalla prospicente terrazza del- l'ex Palazzo Reale, i rappresen tanti di Lenin potranno goder si appieno tutto lo spettacolo, e. mentre le sirene di tutti i piro scafi lanceranno i consueti as sordanti sibili, si convinceranno davvero di avere in Italia buoni compagni, e riferiranno al loro dittatore Mi piace di portare alcune osservazioni di Carlo Ricamar seli contenute in un notevole ar ticolo su "L'Europa e la Russia Bolscevica" comparso sul Moro dui Listy di Praga del 1.0 gen naio c. a.: "Lenin ha una fede fanatica nel suo comunismo. E' la fede di tutta la sua vita. E' perciò che egli vuole mantener si al potere ad ogni costo, a prezzo di concessioni momenta nee alla proprietà, a! capitali amo, perchè il suo solo scopo è ristabilire le ferrovie con l'aiuto del capitalismo europeo, di rige nerare la produzione, di procu rare ai contadini vestiti, bian cheria, macchine agricole, di ar male vestire e nutrire l'esercito russo, per ricominciare la guerra contro il capitalismo e ciò non solo in Russia, ma ben sì nel mondo intero. Lenin, egli dice, è un amorale perfetto e tutti i mezzi sono buoni per lui Si è fatto pagar dai tedeschi per condurre la Russia ad una di sfatta più vergognosa. Il furto e lo sterminio dei borghesi non sono per lui che un mezzo di guerra naturale, e l'inganno è il mezzo normale per sfruttare "l'idiotismo" degli altri. Lenin è un miscuglio di tirannia asia tica con la teoria della giustifi cazione dei mezzi per il fine! Egli è convinto che nessuno in Europa truffata del suo da naro, farà checchessia per aiutare il capitalista ingannato: prometterà <li pagare tutti i de biti e non ne pagherà niuno; darà solenni garenzie pel suo governo, rinnncierà ad ogni pro paganda negli altri Stati e la scerà tranquillamente questo compilo alla 111 Internazionale, la quale avrà da lui denaro; manterrà sempre a Mosca dei corsi di propaganda per la 111 Internazionale. "E quando l'Europa s'inchi nerà davanti a Lenin e la sua commissione straordinaria, sarà rinforzata la fede in Mosca del le masse lavoratrici, turbate dall'impressione della carestia terribile e della crisi industria le." Resta un'incognita: Perchè l'lnghilterra ed anche la Ger mania sono cosi propense alla partecipazione dei Soviety alla conferenza di Genova e in gene re alla famiglia delle nazioni? Lo scopo principale non è dubbio. I Soviety hanno esauri to presso che tutti i loro mezzi e vendono perciò enormi conces sioni. Queste sono già in parte state acquistate dall'lnghilterra e anche dalla Germania. Nuove ne acquisteranno. Oggi chiun que ha una concessione, può venderla sulla piazza di Londra. 1 concessionari però finora non hanno fatto valere il loro diritto e perciò non hanno investito ca pitale ;li sorta per l'effettivo sfruttamento delle concessioni. Essi si sono limitati ad inta scare le concessioni. Un giorno quando i Soviety non ci sa- 1 ranno più le faranno valere j e. come diceva il pratico ame-1 ricano, appena un governo soli- j do ci sarà l'inglese tirerà fuori le sue carte e dirà: "i debiti zaristi devono essere riconosciu ti, ma bisogna naturalmente ri conoscere anche i contratti dei Society e quindi le concessioni". E perchè il piano non fallisca è opportuno che a Genova il Go verno dei Soviety sia ricono sciuto se non proprio de Jure, almeno de facto. In tutto questo la parte di in genua mezzana è riservata all'l talia, e questa compie a mera viglia la parte affidatale. Voglio, per concludere; ri chiamare l'attenzione su di una statistica basata sui dati non certo sospetti della Ceka (Com missione Straordinaria per com battere la controrivoluzione). Sono le cifre in riassunt i delle persone fucilate o torturate a morte dai bolscevichi: Arcivescovi e vescovi 28 : pre ti 1215; Professori e maestri di scuola 6575; Medici e loro colla boratori 8800; Gendarmi ed uf ficiali di polizia 10.500; Pro prietari fondiari 12.950; Solda ti di gendarmeria e di polizia 48.500; Ufficiali 54.650; Operai -102.550 r Soldati 260.000; Lavo ratori del cervello 355.250; Con tadini 815.100. Che cosa diventano di fronte a queste cifre che si riferiscono a un periodo di poco più di tre anni, i pogroms contro gli ebrei, i massacri contro gli Armeni, e le stesse persecuzioni contro i | cristiani? La ferocia di Nerone | non impallidisce forse di fronte] alla cinica crudeltà di questo i barbaro asiatico, Lenin, che ì chiamato dai capi dei paesi civi- ! li d'Europa a sedere, alla pari, ad uno stesso tavolo e ad assi dersi ad una stessa mensa? Giovanni Preziosi" Peiiiiodisiiwilcolislei italo-americani Quando il Senatore Rolandi • Ricci venne in America a regge re. l'Ambasciata Italiana, ebbe un'idea geniale: quella di invia re degli studenti Italo-America ni in Italia. 1 fondi vennero rac colti a mezzo delle Camere ili Commercio e di altre Istituzioni coloniali. L'Ambasciatore annunziò che quest'anno il nostro Ordine Fi gli d'ltalia avrebbe preso cura della gita. Ecco un solenne im pegno d'onore che dobbiamo mantenre. Gli studenti italo-americani nati qua, non conoscono piena mente la nostra Patria d'origino. Quante volte abbiamo con ram marico, anzi, constatato che il loro sentimento d'italianità si, va affievolendo? Se essi potesse ro recarsi in Italia e conoscerne le bellezze naturali ed artistiche, le glorie, il progresso, non ap prenderebbero ad amare la terra dei loro avi ed al ritorno in A merica non sarebbero, essi, fra l'elemento americano, i nostri migliori propagandisti? Non tutti di certo possono per mettersi il lusso di spendere mi gliaia di dollari per inviare un figlio in Italia. Ma se si vorrà cogliere l'opportunità che viene adesso offerta, il sogno potrà realizzarsi con la spesa minima di seicento dollari. Il viaggio si farà sotto la guida e protezione del Governo Italiano. Gli studen ti saranno guidati da eminenti uomini politici, ospitati nelle i più grandi città Italiane, condot ti nei punti di maggiore impor tanza (l'anno scorso gli studen ti visitarono oltre tutta l'ltalia, anche Trento e Trieste, ed al fronte di guerra furono guida ti da S. E. il Generale Capello), accolti nei centri artistici, in dustriali, ecc. Perchè non inviare il figlio in Italia? Perchè non interessa re qualche socio di Loggia che potrebbe volentieri cogliere la opportunità eccezionale? Per chè in una medesima colonia non raccogliere d'accordo i fondi per inviare in Italia uno studente? Non si attenda che la Loggia si riunisca. Questa è una comu nicazione che potrete anche pri ma, anzi subito, far leggere ai fratelli. E' necessario che si co munichino subito a noi, immedia tamente, i risultati poiché fra una settimana noi dobbiamo tut to organizzare. Non credete che ciò sia una splendida opera di italianità? Se ne interessino i "Figli d'l talia" ed un giorno si sarà con tenti di aver contribuito ad in stillare, nella nuova generazione d'Americani, un concetto miglio re di noi e della nostra Patria. ; Ricordiamo ed insistiamo: le offerte si mandino subito per chè non c'è tempo da perdere. In Italia bisognerà assicurare, per ogni città che gli studenti visi teranno, degli Hotels e tutte le altre comodità necessarie. Smet tiamo il bruto vezzo di ridurci sempre all'ultimo momento. Quando si vuol fare una cosa; quando si vuole adempiere un dovere è necessario che lo si fac cia sollecitamente. Sottoscrizione TERZA SCHEDA Loggia Roma dei Cesari $25.00 Antonio Certo 5.00 Giovanni Torchio 5.00 Avv. John Fortunato 5.00 Dom. De Gregoriis 5.00 Agostino Corleto . 5.00 Pasquale Del Vecchio 5.00 Carlo Morelli 2.00 Dalla Loggia Vittorio il Vittorioso: D. Vovo 25, G. Vivio 25, I'. Foschia 20, S. Santilli 25, F. Rossi 25, C. Rossi 25, L. De Angelis 25, G. Rossi 25, G. Borasso 25, Giacomo Astili 25, P. Alessandrini 25, S. ll lomei 25, F. Zaracca 25, G. Piccosi 25, R. Seiub bo 25, F. Spadafora SI, M. Taddeo sl, A. Tibe rio 25, D. Rosso 15, me no 12 soldi spese. Tot. 5.98 Dalla Loggia Onore e Pa- Comunicato da Pittsburg, Pa. ietterà apetia alia coionia itaiisnc Pittsburgh, Pa., Aprii 12, -1922 Cuv. Giuseppe Di Silvestro, Dirottare de la Libera Parola, Philadelpìtia, Pa. III. DIO Signor Direttore : Prego caldani< ,it< la S. S. a ' voler pubblicai r nel suo diffuso \ giornale, la <iu> acchiusa lettera. Cor s< iititi ringraziamenti, Suo dev.mo Dr. G. All'ino Illustrissimo Signor Direttore, Dopo tanto infuriare e dila gi re di polemiche intorno alla vendita dell'Ospedale, mi sia permesso difendere il mio nome t l'opera mia indefessa, tenace, continua prodigata a dar vita ad un sogno che m'è costato ansie, insonnie, denaro ed amarezze. Avrei voluto non polemizzare, avrei meglio preferito tacere, ma poiché mi si costringe, ecco mi a voi o Signori critici dell'ul tim'ora, o Colonia Italiana di Pittsburgh. Vagheggiai l'idea di un Ospe dale Italiano coloniale già parec chi anni or sono, e cercai allora ili cointeressare e colleglli e pro minenti; nessuno rispose; le mie furono parole al vento. Non mi scoraggiai, pensai che potevo at tuare il sogno da solo, e che una volta creato l'ospedale, la colo nia di fronte al fatto compiuto se ne sarebbe interessata, a vrebbe avocato a se un'opera di fui ha bisogno e che sarebbe ri- Mondata a suo onore ed a suo be- neficio. Moltiplicai il mio lavoro 1 eri i miei risparmi, e diedi vita ai mio sogno. Gli diedi vita con | un lavoro incessante della men- ' te e del corpo, con i nervi sem-j 1 pre tesi fino a spezzarsi co me l'artista nell'ora in cui idea e plasma l'opera sua immortale, la figlia prediletta della propria niente, la tormentatrice conti nua d'un proprio sogno di bel- ! lez/a e d'amore. L'Ospedale sorse. Chiamai l'ospedale: "Pitts-j burgh Italian Hospital". Pittsburgh perchè sorgeva in! Pittsburgh. Italiano perché Italiano. Hospital poiché sebbene di 25 letti, era in assetto completo, ed ! il Dottore Wesley, primario nel-, l'americano Pittsburgh Hospi tal. non disdegnò mai di manda-1 re suoi ammalati nel mio, ed eb- ! be sempre a lodarsene e per il servizio delle nurses, e per gli e sami di laboratorio e radiografi- ; ci talora da lui ordinati e con scrupolosità eseguiti. 1 "records" ch'io conservo, e che sono sem pre a disposizione di tutti, stan no là ad attestare quanto io as- j ferisco. Or quanti sono gli Hospi-, tals di meno che 25 letti negli Stati Uriti d'America? Innume-, ! revoli. Quanti quelli che essen do della grandezza del mio pote vano ad esso paragonarsi? Po chi. Non mi si dica allora, per so la smania di critica negativa, ch'è sempre stata la nemica co The Sons of Italy BUILDING AND LOAN ASSOCIATION APRIRÀ' LA UNDICESIMA SERIE DI AZIONI IL TERZO MERCOLEDÌ' DEL PROSSIMO MESE 17 MAGGIO 1922 i nei locali della MERCANTILE STATE BANK N. E. Cor. Broad & Morris Sts. 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Non dissi io al pubblico ita liano di Pittsburgh, il giorno •stesso dell'inaugurazione, di fronte aS. E. l'Ambasciatore Rolandi-Iticci, che consideravo l'opera mia non come privata, ma che la consideravo invece, nel suo divenire, come il nucleo del fidino grande ospedale colo niale italiano? Chi raccolse il mio invito? Diversi riunioni furono tenu te, e diverse volte presente il Signor Cav. Lucci si discusse il modo e la maniera -più oppor tuna per stimolare, cointeressa re, spingere la nostra colonia in favore dell'ospedale. Non si ap | prodò mai a nulla. Moltissime volte, con invito I gentilmente insistente si cercò di riunire i numerosi medici italia ni della colonia di Pittsburgh per promuovere un'associazione medica, a beneficio della classe | stessa, e perchè ognuno si sfor zasse a dar vita all'ospedale a cointeressarsi e moralmente e pecuniariamente. A loro lutti f". aperto il mio ospedale, a loro fu data ampia libertà per curare ed operare, a loro fu offerto di far parte al consiglio medico, di scegliersi una branca dello scibi le medico che più preferissero, | ina... pochi risposero. Le riunioni restarono quasi 'sempre deserte; pochi i medici ( presenti, ed ogni volta era nel l'aria un senso d'apatia mortifi , cante. Non si dica che il mio "IO" fosse ipertrofico, ch'lo vo lessi essere il medico primario < lell'ospedale, poiché tutti sarem mo stati eguali, ognuno nella propria branca, mentre il lavo ro di tutti sarebbe meglio inte grato a beneficio primo del pa | ziente. Ebbe mai il Dr. Ressa, che so vente venne ad operare i suoi ammalati nell'ltalian Hospital, a vedere in me il direttore genera lo, il medico primario? Ed il Dr. Maselli? Erano forse gerar chicamente al disotto di me il Dr. Wesley, il Dr. McAdams. il Dr. Barone, il Dr. Trunschel, il ' ' Partenze da Pliiladelpliia Vine Street Pier AMERICA 4 Maggio AMERICA 22 Giugno AMERICA . 3 Agosto ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER "Entered as second-class matter April 19,1918, at the post office at Philadelphia. Pa., under the A ct of March 3. 1879". WITH THE LARGEST CIRCULATION
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