La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, April 22, 1922, Image 1

Below is the OCR text representation for this newspapers page. It is also available as plain text as well as XML.

    I forti caratteri sono gli Dei
Supremi della Storia Nazionale.
Cav. A. Giuseppe Di Silvestro, Direttore
1626 So. Broad Street
A.NNO V. - Numero 16
La Conferenza di Genova
• Si à aperta il 10 corrente me
se, sotto i migliori auspici, ma
passato l'entusiasmo del giorno
della stia inaugurazione pare
vaglia naufragare se da essa
non saranno espulsi gli insince
ri rappresntanti di Lenin, i qua
li fi si son recati con la speran
za di potere tutto ottenere e nul
la concedere.
Dv rarite i pochi giorni che
hanno seguito Vinaugurazione i
delegati russi hanno tenuto un
atteggiamento equivoco; oggi
accettando il progetto*di Can
nes e domani respingendolo. Ed
in questo atteggiamento sono
consenzienti anche i rappresen
tanti della Germania.
A proposito della insincerità
dei comunisti russi vale la pena
di leggere un assennato artico
lo che il Dr. Giovanni Preziosi
pubblicava nella sua rivista "La
Vita Italiana" fascicolo del 15
Marzo u. s., corroborato da pro
ve irrefutabili.
Ecco l'articolo:
Lenin a Genova
La stampa italiana ha fatto
pressoché tutta buon viso alla
partecipazione di Lenin o dei
suoi messi alla Conferenza di
Genova. Nessuna preoccupazio
ne: Lenin dice la stampa
ha subito una notevole evolu
zione: "Egli viene a Genova
scrive Pon. Ancona nel Giorna
le d'ltalia del 1.0 marzo dopo
avere accettato condizioni tali
che sono radicali rinunzie. A
Genova voleva mandare la rivo
luzione invece deve venire lui, e
siamo intesi che la rivoluzione
la lascia a casa, per solo uso in
terno".
Da che cosa, di grazia, la
stampa nostra desume che Le
nin è sulla via della evoluzione
e che quindi non è più perico
loso?
Io giudico Lenin dai fatti e
non mi fondo sulle ipotesi. E
sono proprio i fatti che sfatano
le illusioni dei giornalisti italia
ni
Dò la parola al Comitato Cen
trale esecutivo della 111 Interna
zionale che indirizzava agli ò
operai del mondo intero un ap
pello «lai quale si ricavano i veri
scopi che perseguono i bolscevi
chi nelle trattative con i gover
ni borghesi.
Ecco alcuni brani dell'appel
lo:
"Coll'intento di ottenere da
gli Stati d'Europa e d'America
un soccorso in viveri e merci
per salvare quella parte della
popolazione Russa dei soviety
che è stata colpita dalla care
stia, le autorità soviettistiche
hanno concluso a Riga un accor
do speciale con un rappresen
tante del capitalismo occidenta
le (si allude all'accordo col Si
gnor Hoover a riguardo dei soc
corsi alle vittime della carestia
in Russia).
' Questo accordo, come del re-
sto se ne rendono conto i capi |
del comunismo, può sembrare u-1
na derogazione dall'idealogia
della 111 Internazionale, una ri !
jiuricìa all'intento di raggiunge
re la rivoluzione mondiale.
" Il Governo dei soviety si
è visto tuttavia costretto a con- '
eludere l'accordo firmato a Ri
ga, allo scopo prima di tutto I
di salvare milioni di giova- !
ni vite, dei futuri lottatori per !
la rivoluzione mondiale. Accòn- j
sentendo così ad una tregua !
provvisoria colla borghesia oc
cidentale, cedendo alla pressio
ne delle condizioni difficilissi
me, quasi disperate, nelle quali
versa il potere dei commissari
in seguito alla sciagura della
carestia che ha colpito il paese,
il potere soviettistico e la Com
missione dell'lnterno non ri
nunciano nemmeno per un mo
mento al loro scopo fondamen
tale: quello di accendere l'in
cendio della rivoluzione mon
diale e dopo avere vinto, spez
zato ed annientato il regime ca
pitalistico, di liberare dal suo
giogo il proletariato mondiale.
"....La pace coi capitalisti è
impossibile per il proletariato
cosciente. La pace vi sarà sol
tanto quando le mazze pesanti
degli operai avranno spezzate le
basi degl'idoli d'oro della bor
ghesia, quando sarà distrutto il
Baal moderno e quando il pu
Irido ordine sociale moderno sa
rà seppellito sotto le proprie
macerie
'"Attenti, compagni ! una tre
gua non è la pace ! La pace coi
capitale è inattuabile!"
Il Presidente del Comitato c
secutivo della 111 Internaziona
le: (firmato) Zinoview. I mem
bri del Comitato: (firmati) Si
rola, Bukharin, Popow, Fried,
Arnold, Lekay.
Dove è qui 1a... evoluzione di
Lenin ?
Il buon senso pratico ameri
cano ha permesso alla repubbli
ca delle stelle di vedere più lon
tano di quello che a noi non ab
bia concesso la miopia italiana.
I! signor Walter Berry, presi
dente della Camera di Commer
cio Americana a Parigi, rispon
dendo alle interrogazioni del
redattore del Le Matin di Pa
rigi a proposito della "notevole
evoluzione subita da Lenin" di
ceva :
"Lenin non può subire una e
voluzione. Ha troppo sangue
dietro a sé. Un uomo che ha fu
cilato, mitragliato, assassinato
i suoi connazionali a centinaia
di migliaia, che ha cagionato la
morte di milioni d'altri per cau
sa della carestia, che ha ridotto
il suo paese alla rovina ed alla
desolazione una desolazione
finora sconosciuta sulla terra
quest'uomo non può dire*
"Ho sbagliato; le mie teorie so
no errate;, bisogna ritornare a'
regime borghese". E' costretto
di proseguire nella sua via. E
proseguirà. Se verrà a Genova,
[sarà un indietieggiare per me
glio saltare. L'invito indirizza
to ai soviety il solo fatto del
l'invito prolungherà di un
anno quel nefasto regime. La
teoria bolcevica è l'annienta
mento di tutti i governi della
terra. Invitare un tale "gover
no" a sedere fra i governi civi
li del mondo, e con questo invi
to riconoscerlo, vale ad invitare
il lupo a seder fra le pecore. E'
un atto inconcepibile.
"Ma, si domanderanno delle
garanzie. Naturalmente, i sovie
ty daranno tutte le garanzie im
maginabili ed inimmaginabili ;
cosa li costa? Naturalmente, ri
conosceranno i debiti zaristi;
questo li costa ancora meno!"
Ma perchè fantasticare tanto,
se il piano dei soviety è già no
to e lo ha rivelato lo stesso Le
nin? Questi, nel congresso ulti
mo dei Soviety, disse testual
mente :
"Un tempo,, nella lotta contro
i proprietarii, i contadini ci pre
starono tutto il loro appoggio,
camminando con noi, le armi al
la mano, contro i capitalisti. E
sisteva allora un'alleanza politi
co-militare coi contadini. Ora,
invece, la situazione è profon
damente cambiata. E' necessa
rio modificare le forme e In
natura dell'alleanza fra operai
e contadini. L'applicazione del
l'imposta alimentare fu la base
di tal cambiamento. Ma, nelle
presenti condizioni di miseria
generale, noi non siamo più in
grado di offrire altri aiuti nè
risorse ai contadini. Non ci re
sta dunque che il commercio.
Abbiamo preso questa strada,
risolutamente per molto tem
po ; ma non per sempre ; noi la
seguiremo finché non abbiamo
organizzato una grande indu
stria, che possa prestare il sue
concorso alla economia rurale,
oramai sterile e sorpassata".
E' chiaro quindi che lo scopo»
vero che Lenin persegue è quel
lo di formare e ccyiquistare una
industria di Stato che gli per
metta di riavere dalla sua parte
i contadini.
Opportunamente quindi Maf
fio Maffi scrivendo da Ber
lino, recentemente alla Tribu
na osservava :
"Con quale intento Lenin si
rivolge alla solidarietà europea?
Con un duplice intento: 1) sono
i capitalisti e gl'industriali eu
ropei quelli che dovrebbero met
tere Mosca in condizione di a
vere al più presto un'industria di
Stato, perchè Mosca possa a sua
volta riconquistare ai supremi
principii del bolscevismo le cam
pagne perdute; 2) sono i capita
listi e gl'industriali europei
, quelli che dovrebbero rimettere
•'il regime dei Soviety in condi
23*. AVANTI SEIIVIRRE:, corsi l_ A FIACCOLA IN PUGNO
PHILADELPHIA, I>A., SABATO, 22 APRILE, 1922
? ioni così prospere da potere,
col tempo, risospendere ogni
forma di commercio privato,
oggi a malincuore consentita
dal Commigsariato generale per
far fronte alla miseria, al mal
contento ed alla fame.
"In altri termini Mosca ver
rebbe a Genova per chiedere al
l'Europa i mezzi finanziarli per
salvare il regime bolscevico e
riattirare col tempo, sotto un
mantello rosso dei sommi prin
cipi comunisti, i milioni di con
tadini che oggi se ne sono
delusi ed indignati violente
mente allontanati ; Mosca ver
rebbe a Genova, invitando il
mondo a commerciare con fi
ducia con la Russia, per potere
riproibire, appena diminuita la
miseria ed attutita la fame, riso
spender ogni forma di libertà,
di commercio".
Ma oltre lo scopo lontano, i
bolscevici se ne prefiggono an
che uno immediato.
Cicerin, commissario del po
polo pei* gli affari esteri, ha
fatto pervenire al Governo Ita
liano questo telegramma:
"A causa dell'aggiornamento
della Conferenza di Genova, il
Governo dei Soviety prega di
avvisarle d'urgenza se la Dele
gazione russa debba partire a
tempo opportuno per essere pre
sente a Genova I*B marzo e se
sono state date le necessarie i
struzion? aj Consoli per il rila
scio dei visti ai delegati russi.
Se la risposta non giungerà fi
no al 25 febbraio, la Delegazio
ne russa non partirà, rimandan
do la partenza fino all'arrivo
della risposta. In pari tempo il
governo dei Sovietil chiede assi
ritrazione dilla piena ed incon-\
diz-'onata immvnità per i mem
bri della delegazione, per le per
sone che la accompagnano, il
bagaglio, i corrieri e la corri
spondenza, per prevenire gli e
quivoci che ebbero luogo con il
rappresentante della Russia,
Voiovski."
A questo proposito mi sia da
to ricordare che i bolscevichi
approfittano di ogni occasione
per fare della propaganda rivo- j
luzionaria in tutti i paesi. Quan- ;
do Joffe fu ammesso in Germa- !
nia per trattare una intesa com- i
merciale, ne approfittò per in
trodurre in quel paese carri in- j
teri di letteratura sovversiva, j
cosa che fu scoperta in seguito;
alla rottura di una cassa bol
scevica : conteneva della lettera- j
tura di propaganda.
E' perciò che nè l'lnghilterra,
nè la Francia, nè l'America, nè'
la Svizzera, nè nessuna delle al
tre potenze hanno riconosciuto j
giuridicamente i soviety come |
governo legale della Russia, j
Soltanto la Germania, la Nor
vegia e la Polonia hanno concili- j
so coi boscevichi degli accordi,
nei quali, senza però parlare di
riconoscimento dei soviety, esse |
ammettono una loro rappresen- ;
tanza più larga di quella am
messa p. e. in Inghilterra.
E ancora una osservazione
che ci riguarda da vicino. Chi,
potrà impedire a Giulietti di |
svolgere a Genova durante la ]
conferenza una delle tante sue
filma? J
Un grande corteo, per esem- j
Ilio, della gente di mare capita
nata dal Giulietti che si dirige
rà alla sede della conferenza in-j
vocando la comparsa dei rap
rappresentanti della Russia, co
me per dire loro che non si fac
ciano turlupinare dalla borghe
sia capitalistica e perchè con
statino de visu come in Italia vi
sia buon terreno per le teorie
bolsceviche.
Altro che partenza per la
Russia del piroscafo Amilcare
Cipriani con danaro del Gover
no Italiano !
Non per niente questo bel to
|mo di dittatore di Giulietti ha
concluso anche ieri la pace con
| l'on. Canepa per riavvicinarsi
nuovamente alla Confederazio
ne dei Porti ed avere in tale
parata anche lo spiegamento
1 delle forze di Mangini con tutti
' i Monopolistici !
La maestosità di questa para
ta si svolgerà senza dubbio da
" via Carlo Alberto e da piazza
' dello Statuto (essendo la via
Garibaldi troppo ristretta).
-I Dalla prospicente terrazza del-
l'ex Palazzo Reale, i rappresen
tanti di Lenin potranno goder
si appieno tutto lo spettacolo, e.
mentre le sirene di tutti i piro
scafi lanceranno i consueti as
sordanti sibili, si convinceranno
davvero di avere in Italia buoni
compagni, e riferiranno al loro
dittatore
Mi piace di portare alcune
osservazioni di Carlo Ricamar
seli contenute in un notevole ar
ticolo su "L'Europa e la Russia
Bolscevica" comparso sul Moro
dui Listy di Praga del 1.0 gen
naio c. a.: "Lenin ha una fede
fanatica nel suo comunismo. E'
la fede di tutta la sua vita. E'
perciò che egli vuole mantener
si al potere ad ogni costo, a
prezzo di concessioni momenta
nee alla proprietà, a! capitali
amo, perchè il suo solo scopo è
ristabilire le ferrovie con l'aiuto
del capitalismo europeo, di rige
nerare la produzione, di procu
rare ai contadini vestiti, bian
cheria, macchine agricole, di ar
male vestire e nutrire l'esercito
russo, per ricominciare la
guerra contro il capitalismo e
ciò non solo in Russia, ma ben
sì nel mondo intero. Lenin, egli
dice, è un amorale perfetto e
tutti i mezzi sono buoni per lui
Si è fatto pagar dai tedeschi per
condurre la Russia ad una di
sfatta più vergognosa. Il furto
e lo sterminio dei borghesi non
sono per lui che un mezzo di
guerra naturale, e l'inganno è il
mezzo normale per sfruttare
"l'idiotismo" degli altri. Lenin
è un miscuglio di tirannia asia
tica con la teoria della giustifi
cazione dei mezzi per il fine!
Egli è convinto che nessuno in
Europa truffata del suo da
naro, farà checchessia per
aiutare il capitalista ingannato:
prometterà <li pagare tutti i de
biti e non ne pagherà niuno;
darà solenni garenzie pel suo
governo, rinnncierà ad ogni pro
paganda negli altri Stati e la
scerà tranquillamente questo
compilo alla 111 Internazionale,
la quale avrà da lui denaro;
manterrà sempre a Mosca dei
corsi di propaganda per la 111
Internazionale.
"E quando l'Europa s'inchi
nerà davanti a Lenin e la sua
commissione straordinaria, sarà
rinforzata la fede in Mosca del
le masse lavoratrici, turbate
dall'impressione della carestia
terribile e della crisi industria
le."
Resta un'incognita: Perchè
l'lnghilterra ed anche la Ger
mania sono cosi propense alla
partecipazione dei Soviety alla
conferenza di Genova e in gene
re alla famiglia delle nazioni?
Lo scopo principale non è
dubbio. I Soviety hanno esauri
to presso che tutti i loro mezzi
e vendono perciò enormi conces
sioni. Queste sono già in parte
state acquistate dall'lnghilterra
e anche dalla Germania. Nuove
ne acquisteranno. Oggi chiun
que ha una concessione, può
venderla sulla piazza di Londra.
1 concessionari però finora non
hanno fatto valere il loro diritto
e perciò non hanno investito ca
pitale ;li sorta per l'effettivo
sfruttamento delle concessioni.
Essi si sono limitati ad inta
scare le concessioni. Un giorno
quando i Soviety non ci sa- 1
ranno più le faranno valere j
e. come diceva il pratico ame-1
ricano, appena un governo soli- j
do ci sarà l'inglese tirerà fuori
le sue carte e dirà: "i debiti
zaristi devono essere riconosciu
ti, ma bisogna naturalmente ri
conoscere anche i contratti dei
Society e quindi le concessioni".
E perchè il piano non fallisca è
opportuno che a Genova il Go
verno dei Soviety sia ricono
sciuto se non proprio de Jure,
almeno de facto.
In tutto questo la parte di in
genua mezzana è riservata all'l
talia, e questa compie a mera
viglia la parte affidatale.
Voglio, per concludere; ri
chiamare l'attenzione su di una
statistica basata sui dati non
certo sospetti della Ceka (Com
missione Straordinaria per com
battere la controrivoluzione).
Sono le cifre in riassunt i delle
persone fucilate o torturate a
morte dai bolscevichi:
Arcivescovi e vescovi 28 : pre
ti 1215; Professori e maestri di
scuola 6575; Medici e loro colla
boratori 8800; Gendarmi ed uf
ficiali di polizia 10.500; Pro
prietari fondiari 12.950; Solda
ti di gendarmeria e di polizia
48.500; Ufficiali 54.650; Operai
-102.550 r Soldati 260.000; Lavo
ratori del cervello 355.250; Con
tadini 815.100.
Che cosa diventano di fronte
a queste cifre che si riferiscono
a un periodo di poco più di tre
anni, i pogroms contro gli ebrei,
i massacri contro gli Armeni, e
le stesse persecuzioni contro i |
cristiani? La ferocia di Nerone |
non impallidisce forse di fronte]
alla cinica crudeltà di questo i
barbaro asiatico, Lenin, che ì
chiamato dai capi dei paesi civi- !
li d'Europa a sedere, alla pari,
ad uno stesso tavolo e ad assi
dersi ad una stessa mensa?
Giovanni Preziosi"
Peiiiiodisiiwilcolislei
italo-americani
Quando il Senatore Rolandi •
Ricci venne in America a regge
re. l'Ambasciata Italiana, ebbe
un'idea geniale: quella di invia
re degli studenti Italo-America
ni in Italia. 1 fondi vennero rac
colti a mezzo delle Camere ili
Commercio e di altre Istituzioni
coloniali.
L'Ambasciatore annunziò che
quest'anno il nostro Ordine Fi
gli d'ltalia avrebbe preso cura
della gita. Ecco un solenne im
pegno d'onore che dobbiamo
mantenre.
Gli studenti italo-americani
nati qua, non conoscono piena
mente la nostra Patria d'origino.
Quante volte abbiamo con ram
marico, anzi, constatato che il
loro sentimento d'italianità si,
va affievolendo? Se essi potesse
ro recarsi in Italia e conoscerne
le bellezze naturali ed artistiche,
le glorie, il progresso, non ap
prenderebbero ad amare la terra
dei loro avi ed al ritorno in A
merica non sarebbero, essi, fra
l'elemento americano, i nostri
migliori propagandisti?
Non tutti di certo possono per
mettersi il lusso di spendere mi
gliaia di dollari per inviare un
figlio in Italia. Ma se si vorrà
cogliere l'opportunità che viene
adesso offerta, il sogno potrà
realizzarsi con la spesa minima
di seicento dollari. Il viaggio si
farà sotto la guida e protezione
del Governo Italiano. Gli studen
ti saranno guidati da eminenti
uomini politici, ospitati nelle i
più grandi città Italiane, condot
ti nei punti di maggiore impor
tanza (l'anno scorso gli studen
ti visitarono oltre tutta l'ltalia,
anche Trento e Trieste, ed al
fronte di guerra furono guida
ti da S. E. il Generale Capello),
accolti nei centri artistici, in
dustriali, ecc.
Perchè non inviare il figlio
in Italia? Perchè non interessa
re qualche socio di Loggia che
potrebbe volentieri cogliere la
opportunità eccezionale? Per
chè in una medesima colonia non
raccogliere d'accordo i fondi per
inviare in Italia uno studente?
Non si attenda che la Loggia
si riunisca. Questa è una comu
nicazione che potrete anche pri
ma, anzi subito, far leggere ai
fratelli. E' necessario che si co
munichino subito a noi, immedia
tamente, i risultati poiché fra
una settimana noi dobbiamo tut
to organizzare.
Non credete che ciò sia una
splendida opera di italianità?
Se ne interessino i "Figli d'l
talia" ed un giorno si sarà con
tenti di aver contribuito ad in
stillare, nella nuova generazione
d'Americani, un concetto miglio
re di noi e della nostra Patria. ;
Ricordiamo ed insistiamo: le
offerte si mandino subito per
chè non c'è tempo da perdere. In
Italia bisognerà assicurare, per
ogni città che gli studenti visi
teranno, degli Hotels e tutte le
altre comodità necessarie. Smet
tiamo il bruto vezzo di ridurci
sempre all'ultimo momento.
Quando si vuol fare una cosa;
quando si vuole adempiere un
dovere è necessario che lo si fac
cia sollecitamente.
Sottoscrizione
TERZA SCHEDA
Loggia Roma dei Cesari $25.00
Antonio Certo 5.00
Giovanni Torchio 5.00
Avv. John Fortunato 5.00
Dom. De Gregoriis 5.00
Agostino Corleto . 5.00
Pasquale Del Vecchio 5.00
Carlo Morelli 2.00
Dalla Loggia Vittorio il
Vittorioso: D. Vovo 25,
G. Vivio 25, I'. Foschia
20, S. Santilli 25, F.
Rossi 25, C. Rossi 25,
L. De Angelis 25, G.
Rossi 25, G. Borasso 25,
Giacomo Astili 25, P.
Alessandrini 25, S. ll
lomei 25, F. Zaracca 25,
G. Piccosi 25, R. Seiub
bo 25, F. Spadafora SI,
M. Taddeo sl, A. Tibe
rio 25, D. Rosso 15, me
no 12 soldi spese. Tot. 5.98
Dalla Loggia Onore e Pa-
Comunicato da Pittsburg, Pa.
ietterà apetia alia coionia itaiisnc
Pittsburgh, Pa., Aprii 12, -1922
Cuv. Giuseppe Di Silvestro,
Dirottare de la Libera Parola,
Philadelpìtia, Pa.
III. DIO Signor Direttore :
Prego caldani< ,it< la S. S. a '
voler pubblicai r nel suo diffuso \
giornale, la <iu> acchiusa lettera.
Cor s< iititi ringraziamenti,
Suo dev.mo
Dr. G. All'ino
Illustrissimo Signor Direttore,
Dopo tanto infuriare e dila
gi re di polemiche intorno alla
vendita dell'Ospedale, mi sia
permesso difendere il mio nome
t l'opera mia indefessa, tenace,
continua prodigata a dar vita ad
un sogno che m'è costato ansie,
insonnie, denaro ed amarezze.
Avrei voluto non polemizzare,
avrei meglio preferito tacere,
ma poiché mi si costringe, ecco
mi a voi o Signori critici dell'ul
tim'ora, o Colonia Italiana di
Pittsburgh.
Vagheggiai l'idea di un Ospe
dale Italiano coloniale già parec
chi anni or sono, e cercai allora
ili cointeressare e colleglli e pro
minenti; nessuno rispose; le mie
furono parole al vento. Non mi
scoraggiai, pensai che potevo at
tuare il sogno da solo, e che una
volta creato l'ospedale, la colo
nia di fronte al fatto compiuto
se ne sarebbe interessata, a
vrebbe avocato a se un'opera di
fui ha bisogno e che sarebbe ri-
Mondata a suo onore ed a suo be-
neficio. Moltiplicai il mio lavoro 1
eri i miei risparmi, e diedi vita
ai mio sogno. Gli diedi vita con |
un lavoro incessante della men- '
te e del corpo, con i nervi sem-j 1
pre tesi fino a spezzarsi co
me l'artista nell'ora in cui idea
e plasma l'opera sua immortale,
la figlia prediletta della propria
niente, la tormentatrice conti
nua d'un proprio sogno di bel- !
lez/a e d'amore.
L'Ospedale sorse.
Chiamai l'ospedale: "Pitts-j
burgh Italian Hospital".
Pittsburgh perchè sorgeva in!
Pittsburgh.
Italiano perché Italiano.
Hospital poiché sebbene di 25
letti, era in assetto completo, ed !
il Dottore Wesley, primario nel-,
l'americano Pittsburgh Hospi
tal. non disdegnò mai di manda-1
re suoi ammalati nel mio, ed eb- !
be sempre a lodarsene e per il
servizio delle nurses, e per gli e
sami di laboratorio e radiografi- ;
ci talora da lui ordinati e con
scrupolosità eseguiti. 1 "records"
ch'io conservo, e che sono sem
pre a disposizione di tutti, stan
no là ad attestare quanto io as- j
ferisco.
Or quanti sono gli Hospi-,
tals di meno che 25 letti negli
Stati Uriti d'America? Innume-,
! revoli. Quanti quelli che essen
do della grandezza del mio pote
vano ad esso paragonarsi? Po
chi.
Non mi si dica allora, per so
la smania di critica negativa,
ch'è sempre stata la nemica co
The Sons of Italy
BUILDING AND LOAN ASSOCIATION
APRIRÀ' LA UNDICESIMA SERIE DI AZIONI
IL TERZO MERCOLEDÌ' DEL PROSSIMO MESE
17 MAGGIO 1922
i nei locali della
MERCANTILE STATE BANK
N. E. Cor. Broad & Morris Sts.
E' fra' le più' ricche Building Associazioni chi• da' i maggiori
profitti.
Fa quel che devi, avveriga
che può'.
Abbonamento Annuo $ 2.00
UNA COPIA 3 SOL»
tria: A. Calmentino 10,
C. De Cristofaro 10, C.
Melfi 10, T. Fusco 25,
C. Fuschi 25, P. Coglia
25, A. Ruzzi 25, D. Mar
chetti 25, G. Cavaliere
10, S. Della Patte 10, C.
Bonomo 25, A. Malfita
no 25, Dr. G. Ricciardi
50, T. Falcone 25. Tot. 3.00
5G5.98
Somma precedente $507.00
Totale Generale $572.98
stante del nostro popolo, non mi
si dica :he dovevo non chiamar
lo Hospital perchè piccolo
non si aggiunga tue avrei dovu
to non chiamarlo Italian perchè
privato, dacché in America il
50 pei cento degli ospedali seno
privati. Non lottai io l'orse quo
tidianamente e da solo a trasfor
mare l'ospedale da privato in
consorziale?
Non fu l'Ospedale "incorpora
ted"?
Chi acquistò delle azioni?
Chi si mise alla testa per
promuovere codesto movimento
tra tutti quelli ch'io interessai?
Non dissi io al pubblico ita
liano di Pittsburgh, il giorno
•stesso dell'inaugurazione, di
fronte aS. E. l'Ambasciatore
Rolandi-Iticci, che consideravo
l'opera mia non come privata,
ma che la consideravo invece,
nel suo divenire, come il nucleo
del fidino grande ospedale colo
niale italiano?
Chi raccolse il mio invito?
Diversi riunioni furono tenu
te, e diverse volte presente il
Signor Cav. Lucci si discusse
il modo e la maniera -più oppor
tuna per stimolare, cointeressa
re, spingere la nostra colonia in
favore dell'ospedale. Non si ap
| prodò mai a nulla.
Moltissime volte, con invito
I gentilmente insistente si cercò di
riunire i numerosi medici italia
ni della colonia di Pittsburgh
per promuovere un'associazione
medica, a beneficio della classe
| stessa, e perchè ognuno si sfor
zasse a dar vita all'ospedale a
cointeressarsi e moralmente e
pecuniariamente. A loro lutti f".
aperto il mio ospedale, a loro fu
data ampia libertà per curare ed
operare, a loro fu offerto di far
parte al consiglio medico, di
scegliersi una branca dello scibi
le medico che più preferissero,
| ina... pochi risposero.
Le riunioni restarono quasi
'sempre deserte; pochi i medici
( presenti, ed ogni volta era nel
l'aria un senso d'apatia mortifi
, cante. Non si dica che il mio
"IO" fosse ipertrofico, ch'lo vo
lessi essere il medico primario
< lell'ospedale, poiché tutti sarem
mo stati eguali, ognuno nella
propria branca, mentre il lavo
ro di tutti sarebbe meglio inte
grato a beneficio primo del pa
| ziente.
Ebbe mai il Dr. Ressa, che so
vente venne ad operare i suoi
ammalati nell'ltalian Hospital, a
vedere in me il direttore genera
lo, il medico primario? Ed il
Dr. Maselli? Erano forse gerar
chicamente al disotto di me il
Dr. Wesley, il Dr. McAdams. il
Dr. Barone, il Dr. Trunschel, il
' '
Partenze da Pliiladelpliia
Vine Street Pier
AMERICA 4 Maggio
AMERICA 22 Giugno
AMERICA . 3 Agosto ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER
"Entered as second-class matter April 19,1918, at the post office at Philadelphia. Pa., under the A ct of March 3. 1879".
WITH THE LARGEST CIRCULATION