PUBLISHED ANI) DISTRIBUTED UNDER PERMIT N.o 500 AUTIIORfZED BV THE ACT OF OCTOBER C, 1917, ON FILE AT THK POST-OFFICE OF PHILADELPHIA. PA.: BY ORDBR OF TUR PRBSIDENT, A. 8. Bi RUSSO*, POSTMABTER «KN LA LIBERA PARALA t I forti caratteri sono gli Dei i Supremi della Storia Nazionale. A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore m 1626 So. Broad Street ANNO 111. - Numero 48 Per l'Orfanotrofio dei Figli d'ltalia IV Mentre i cani continuano a raglia re di qua e di la' nella Pennsylvania, con la compiacenza di giornalisti che tra il si ed il no sono di parere.... contrario; mentre ì rinnegati conti nuano a sproloquiare ed a contraddir si, fingendo di ignorare quanto e' sta to detto e fatto circa l'attuazione de gli Orfanotrofi Statali dell'Ordine Fi gli d'ltalia ; mentre alcuni nascondo no la vera causa degli attacchi, quel la cioè' che non ha ptrmesso loro di fare.... leciti o illeciti guadagni nel l'ottenimento di terreni o nella eo struzione dell'edificio, pubblichiamo, qui appresso, un articolo di Paolino Franale, componente la Commissione Orfanotrofio, obiettivo e dimostrativo, con fatti e cifre, eht dovrebbe mettere a tacere tutti i pratico-matematici di questo mondo. Ecco l'aricolo Fragale: I.a Istituzione di una "Casa di Ri covero" che accolga gli orfani dal Figli d'ltalia, costituisce non solo la realizzazione di un caro sogno dei no stri pionieri, ma l'adempimento di un voto, di una promessa, di un sacro dovere, assunto da tutti coloro che (anno parte dell'Ordine, con giura mento solenne, nel momento in cui vi furono ammessi come neofiti. L'Orfanotrofio non e' un'attrazio ne; ne', tampoco, e' una reclame personale, come insinuano 1 soliti Don Basilio della maldicenza colo niale, ma e' anzitutto e sopratutte, un postulato, un programma, una ifinalita' positiva dell'Ordine, dalla quale noi non possiamo più' pro crastinare l'attuazione, senza vanir [meno ai nostri Impegni più' sacri, senza ingannare la buona fede di coloro che hanno riposta nell'Ordine la fiduciosa speranza di un rapido miglioramento delle nostre eolonls. Non e', dunque, la insperata at trazione di questo doveroso propo nimento che deve sorprendere I fra telli di Pennsylvania ma, piuttosto, «sai debbono maxavlgliarai « da lilorare che si eia atteso sino «il °ggi per compiere un cosi' sacro do vere, qual'e' quello di proteggere, di •occorrere ed educare I piccoli orfani lei fratelli morti, e» innocenti su perstiti della sventura, verso i quali, ?lu' che una missione di carità' noi tbblamo un dovere da compiere; UD njpegno assunto, ogni qualvolta itringenimo la mano al loro defunto tenitore. Ma già' io povero Illuso re no come se l'egoi»mo fosse scom so dalla compagine dell'Ordine, :ato dall'assoluto imperio dallo rito di fratellanza umana! Quan oppoalzioni Invece, e quante crltl i io non ho intese contro all'at zlone di questo progetto, il quala ' che dalla voce delle nostre co mze dormenti.... o assenti? i' stata data dalla ferrea volontà' un uomo: di un pioniere» dell'Or e. 10 detto che ho intese dalle erl le, ma con maggior proprietà." a l dovuto dire: del critici a nti, ahimè' giacche' tutte le lche che io ho intese si compen- DO In un solo ritornello; ' la no i Impossibilita' di mantenere Efanotrofio". A partire dalla vigl della Grande Convenzione, quan gll spiriti bellici cominciavano ad Ilare le armi dell'attacco... sul no di andata; per finire alle quat i giornate di pandemonio, nella iltale dell'antraeite. ove, fra I ini... dei conservatori, ed i ful ni fortunatamente rettorici una iperbolica montagna riformi , più" che gli argomenti utili • 11 fioccavano le Irecce avvelenata l'astio personale; lo stesso lmmu ille ritornello rompe' I timpani, e resto, a quei Delegati ebe si erano :ati al Parlamento dell'Ordine con Menzione, e nella Illusione, di ter fare opera costruttiva; e giù i" fino ad oggi, e' sempre la stes impossibilita' che viene avanzata me l'argomento massimo contro la tuazione dell'Orfanotrofio. Ma nessuno ancora, fra tutti qua [ critici, che 10, me lo perdonino al ni cari amici, ho battezzati; I filo- Fi dell'lmpotenza: nessuno, dico, ai presa la briga di dimostrerà 11 ÌTche' dt questa presunta Impoaai- Partenze da Philadelphia ! Vine Street Pier D'AOSTA ... 30 Dicembre AORMINA 2$ Gennaio T T OA T)'AO9TA .... 17 Febbraic AORMINA 33 Mar* ifCA D'AOSTA 11 Aprii. ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER WITH THE LARGEST CIRCUL.ATION biljìta'. Eppure-, questo perche' do ~ vrebbe avere unii certa Importanza; più' importanza dello s.tesso argo mento loro, del quale, anzi, dovrebbe assere la dimostrazione analitica. Ma la ragione per cui, fra tanti che ne discorrono, nessuno ha cerca to di dimestare i fatti che costitui scono tale • impossibilita' e' molto semplice; •'•Perche' tale impossibilita' non esiste, se non nella fantasia di coloro che hanno interesse a crear la; o stilo spirito imbelle di coloro che si sentono incapaci ad affronta re e a vincere le più' elementari dif ficoltà' della vita. Fortunatamente, la gran massa del Figli d'ltalia di Pennsylvania e' co stituita, non già'... di filosofi ma di lavoratori intelligenti ed entusiasti per l'Ordine, di uomini che hanno la coscienza del proprio dovere, e che come ne han date ripetute prove sanno affrontare e vincere le più' ardue battaglie, per la difesa e per l'affermazione del pincipii dell'Ordi ne. Ed e' a questa massa die io mi ri volgo; a questa grande e generosa massa di "fratelli" io intendo dimo strare ehe la Istituzione «d il manta nlmento del nostro orfanotrofio, non solo rientra nella categoria delle co se possibili d'onde era stato scacciata dalla filosofia della viltà' ma che importerà' dei sacrlflzll assai inen gravi di quelli che la mag gioranza non immagini. Si dira' che io sono ottimista, e può' anche darsi; ma io non so con cepire perche', ciò' ehe agli altri e' possibile, debba diventare impossibi le proprio per noi"! Ecco: mentre scrivo, ho sul tavolo I "prospetti" e le "relazioni morali e finanziarie" di parecchi orfanotro fi, alcuni del quali sono Istituzioni confessionali, mentre altri apparten gono ad organizzazioni di beneficen za o ad "Ordini" come il uost.ro. La caratteristica più' importante di questi documenti, e' il costo del mantenimento delle istituzioni sud dette; costo che, salvo piccole va rianti, si aggira sempre sulla stes sa media. Scelgo, fra gii altri, il rapporto del l'Orfanotrofio e Ricovero che gli Odd Fellow, della Pennsylvania Occiden tale mantengono a Ben Avon, Pa., co me quello che ha maggiori analogie con l'lstituendo Orfanotrofio nostro. Da questo rapporto risulta che nel la "Casa" son ricoverati novantacin que orfani e due vedove; un totale di 97 ricoverati, e che si sono spesi $19.74 3,10. In tale somma sono in cluse TUTTE le spese di mantenimen to e di amministrazione, vitto, vestia rio, riparazioni, salarli, assistenza medica, Istruzione, tasse, ecc. ecc. ; cloa" a dire, un costo, per ogni rico verato, di $203.50 all'anno, o circa 66 soldi al giorno. Acciocché' qual cuno non Insinui che tali cifre si pos sano riferire al felici tempi in cui Berta filava, ed 11 lattaio non aveva ancora applicato alla produzione del latte 11 venerato cisterna che forni' 11 vino al banchettanti delle nozze di Cana, ci tengo a far rilevare che 11 rapporto suddetto si riferisce all'anno di grazia 1919. E' vero che oltre alla quota Indi viduale ANNUA di 50 soldi (gli O. F. del distretto sono più' di 36.000) l'orfanotrofio ha ricevuto alcune do nazioni private, e parecchie offerte di Indumenti, di frutta, di generi ali mentari, e flnanco di giuocattoli, da parta di privati e di Logge special- 1 manta nella ricorrenza delle feste ca ra alla fanciullezza. Ma voglio anche far notare che le donazioni di dena ro sono state, invariabilmente, pas sate al fondo di riserva, "le spese cor renti essendo sufficientemente suppli te dalla tassa individuale". Per quel lo. poi, che concerne l'lnvio di der rate alimentari e di indumenti, 10, che credo di conoscere 11 cuore di no- | stra gente, son sicuro che le NOSTRE Logge ed i NOSTRI fratelli, faranno per 1 NOSTRI orfani, altrettanto, se non di più', di quello che fanno le consimili organizzazioni americane per gli orfani loro. Lo cifre su esposte sono sufficien temente chiare, lo credo, da dimostra re come il mantenimento del nostro orfanotrofio rientri nella categoria iella cose possibili, perche' basandoci su dì esse (e, ripeto, non so perche' il mantenimento del nostro Orfano trofio dovrebbe costare di più') e pi gliando In considerazione l'attuale numero di fratelli nostri In Pennsyl vania, noi vediamo che una quota In dividuale di 15 soldi al mese, sarebbe sufficiente a mantenere un Orfano trofio eoa cento ricoverati, lasciando «neha un notevole margine per la gra AVANTI SEMPRE, CON LA FIACCOLA IN RUGNO "Entered as second-class matter Aprii 19,1918, at the post office at Philadelphia, Pa„ under the Act of March 3. 1879" | duale formazione di un indispensabile fondo di riserva. Quindici soldi al mese, il costo di i tre sigari, sacrificati sull'ara del do vere, dedicati a salvare e ad educa re la fanciullezza, i nostri figli. 1 no stri orfani! Ma via, possibile che vi siano fra noi degli animi cosi' incal liti nella degenerazione dell'odio par tigiano, cosi' sordi alla-voce della co scienza, cosi' .refrattari ad ogni sen timento umano da rifiutare, pur semplice capriccio, questo tenue sa crificio al trionfo della più' bella e più' nobile Iniziativa cbei l'Ordine ab bia mai intrapresa? No, non lo credo, perche' il crederlo ripugna alla mia coscienza; starebbe, secondo uie, una mostruosità' inconcepibile! Non e' detto d'altra parte che 11 mantenimento del nostro Orfanotro fio, e la formaziolie del fondo dì ri serva. delibano dipendere unicamente dalle quote individuali; altri cespiti di entrata avra' la nostra istituzione quali sono; 1. La tassa unica di $!).00. per i nuovi sod, che costituirà' un fondo speciale per le future esigenze edili zie. S. Le contribuzioni, le donazioni e I lasciti di privati (membri dell'Or ; dine o no) ed 1 sussidi!, per quanto 1 esigui, che, eventualmente, potrebbe ! ro essere sollecitati dal governo o da altri Enti. 8. Le ammissioni semi-gratuite (ll ' niltate alle esigenze delle circostanze) idi quegli orfani che hanno perduto solo la madre, per cui il padre su ' persi ite, potrà' sopportare una lieve l assa di mantenimento. 4 1 proventi di feste, trattenimenti, fiere di beneficenza ecc., che ogni Loggia dovrà' dare, almeno una volta 'all'anno, ci beneficio dell'Orfanotrofio, ' 6. La istituzione di un "Giorno de pl'l Orfani" in cui le Logge di un di 'retto possano riunirsi per un trattenimento il cui utile netto sia de voluto all'Orfanotrofio. Oppure, sta j i illre per tale giorni la collottazlone di private offerte di generi alimenta li, d'i indumenti, ecc., che la Loggia, a nome del donatori, inoltrerà' all'Or fanotrofio. Queste eii altre Iniziative noi pi gleremo per il mantenimento della nostra Istituzione, tanto più' che un nuovo confortante elemento di succes so viene a rendere più' facile il com pito nostro la notevole fioritura di Logge femminili. donne nostre, le nostre sorelle, le madri dei nostri figli, saranno aa che gli angeli tutelari dei nostri or fani, polche' nessuno più' e meglio di una madre imo' sentire nell'animo 1 bisogni dell'infanzia, che dalla madre e' rimasta priva. L'Orfanotrofio del Figli d'ltalia di Pennsylvania non e' più' un sogno lontano, una speranza da realizzarsi, un'apocalittica promessa di la' da ve nire, ma può' oramai considerarsi un fatto compiuto, che aspetta solo la definitiva sanzione delie Logge, per iniziare il suo funzionamento pratico, accogliendo I primi orfani che aspet tano con ansia, e ehe aspettando aof frono. Quale sara' il responso delle Log- | ge? Io non so concepirne che uno so- ! lo: l'accettazione unanime, entusia stica, immediata jlel lavoro fatto; la correzione, da parte della massa, del lavoro che non si fece nella Granilo Convenzione, dove, subordinando gli interessi generali alle bizze ed agli intrighi di un solo ambiente, si riuscì' all'approvazione di un palliativo che se non potuto impedire del tutto la istituzione dell'Orfanotrofio, tendeva per le meno a ritardarne l'attuazio ne. Nessuno più' e meglio del compo nenti la Commissione Amministrativa dell'Orfanotrofio, ,ha potuto misurare le conseguenze di quel deplorevole palliativo, che sin dal primo giorno l ha ostacolato, se non addirittura Im pedito, 11 regolare e logico funziona mento della Commissione stessa. SI e' studiato... oh si"! si e' studiato, M son fatti del sopraluoghl, delle pe rizie, e del progetti, con la consa guente Inevitabile spesa di parecchi soldi, ma senza nessun utile, senza l nessun risultato pratico, se si toglie quello di essere addivenuti alla ne- 1 cessita' di dover sottoporre alle Logga : la soluzione del dilemma: Fare o non fare l'Orfanotrofio? Polche' e' questa precisamente la situazione. Se si vuole l'Orfanotrofio, non resta altro, alle Logge, che ap provare Il lavoro fatto; e l'orfanotro fio sara' un fatto compiuto, perche' l'orfanotrofio già' esiste, e fra due o tre mesi potrà' cominciare ad acco gliere 11 primo nucleo del nostri fi gli adottivi: se poi l'orfanotrofio non PHILADELPHIA, PA., 12 DICEMBRE 1920 | si vuole che si faccia, e allora che si ; continui... a studiare e a progetta re, e 1 nemici dell'Ordine saranno sod disfatti, perche' l'Orfanotrofio non si | fara' mai! ! Ma ho fiducia che il buon senso sa pra' prevalere, e che i fratelli della I Pennsylvania daranno ai nemici del ' l'Ordine quella risposta che si merita ' no. I Figli d'ltalia non cercarono mal Idi evadere dal proprio dovere; di di i mentleare le promesse fatte; di pro j crastlnare l'assolvimento del propri debiti e giacche' l'attuazione dell'Or A Di Clemente ciò' che sii spetta Riproduciamo dall' "Aurora"' di Pittsburgh, del 4 corrente mese, della quale e' direttore-propiretario l'avv. Cianflone, la risposta che il Gr. Ven. dell'Ordine Figli d'ltalia per lo Stato di Pennsylvania, faceva ad un comu nicato di Raffaele Di Clemente, di | questa citta', pubblicato in quel gior nale: Stimatissimo Signor Direttore dell' "Aurora" : S lo non mi Inganno, perche' In ve rità' non e' molto tacile comprender» il Di Clemente, specialmente quando lia la presunzione di volere scrivere su pei giornali, la sua lunga chiac > chlerata inserita nell' "Aurora", già' qualificata come merita dallo stesso ■ giornale, sembra che abbia due sco -1 pi: 1. quello di esporre alla univer sale riprovazione i Grandi Segretari, , che, secondo lui, gli hanuo dato del : "buglado"; 2. quello di dimostrare che egli non e' contrarlo all'Orfanotrofio sol tanto ora, ma lo fu fin dal tempo del la Grande Convenzione di Scranton, per mandato avutone dalla sua Log li*. Potrei sorvolare sulla prima recri minazione del DI Clemente, perche', come bene ha dotto questo giornale, •ssa ha sapcr« di pattogolwatao. Ma polche' si vuole gonfiare 11 fatto al le dimensioni di una gratuita provo «axlone, e' bene chiarirlo. Giusta le dichiarazioni del Grandi Segretari, 11 DI Clemente si presento' un giorno In ufficio e chiese gli In dirizzi del Venerabili delle Logge. Gli fu risposto che all'uopo era necessa ria l'autorizzazione del Grande Ve nerabile, ed egli so ne andò'. Il gior no successivo mando' un altro In sua rece per copiare gii Indirizzi, e que sti disse che 11 Di Clemente lo aveva assicurato di essere stato autorizzato dal Grande Venerabile. Siccome questa autorizzazione non era pervenuta, e l'incaricato del Di Clemente insisteva alquanto risentito, ripetendo che lui gii aveva detto di essere stato autorizzato, li Grande Se gretario di Finanza gli fece osservare che il Dt Clemente non aveva detta la verità'. La verità' era che si domando' al la Loggia la richiesta ufficiale, e quando essa venne, gli Indirizzi del Venerabili furono dati, anzi furono scritti dallo stesso Grande Segretario di finanza. 11 Di Clemente dice Invece: "Ricor si ad altri mezzi e vi riuscii". Quali mezzi? E non e' questa un'altra bu gia? K veniamo all'altra parte della sua epistola, riguardante l'Orfanotrofio • la Grande Convenzione di Scranton. Egli selve: "Eravamo alla discussione dell'Or fanotrofio quando io mi alzai, presi la parola e dissi che il mandato della mia Loggia fosse (sic} quello di re spingere l'Orfanotrofio, non per l'al to ideale e il nobile fine della Istltu slone, ma perche' inattuabile per I tempi critici ed incerti che attraver siamo. Un altro Giaude Delegato del la mia Loggia, che aveva mal com presa la mia missione, espresse la sua Idea contrarla alla mia, ecc. ecc." fi Di Clemente si lagna e fa la vo ce lacrimosa quando lo si chiama bu giardo: ma come dire diversamente, quando e' proprio lui che si vuol far ehiamare~cosl'? Non e' vero che egli disse che la ma Loggia gli aveva dato mandato di Totare contro l'Orfanotrofio. Invece questa dichiarazione egli la fece a ri guardo delle nuove Leggi della Gran de Loggia. Infatti, dal verbale della seduta antimeridiana del 23 agosto 1919 del la Grande Convenzione di Scranton si rileva quanto appresso: "Il Grande Delegato Raffaele Di Clemente dice che la Loggia G. D'An nuncio No. 187, non avendo avute le Leggi In tempo per esaminarle, gli ha dato mandato di proporre che esse sia no respinte. Il Grande Delegato V. Pollatimi, altro rappresentante della Loggia D'Annunzio, dice che la detta Log gia inai ha dato l'incarico al fratello fanotrofio o' una, promessa fatta, e" un debito da saldare, e' un sacro dove ire da compiere, i fratelli tutti di Pennsylvania coglieranno lieti l'occa sione di questo "referendum" che da' a loro la opportunità' di approvare l'lmmediato funzionamento de la I più' bella e benefica istituzione no stra, dimostrando cosi' che essi non vennero mal meno alla propria fede, e che sono e saranno sempre sulla : breccia, per la serietà', per il pro gressso, e per la grandezza dell'Or dine. PAOLINO FRAGALE Di Clemente di fare tale dichiarazio ne. Questa contraddizione viene dalla assemblea sottolineata con una risa ta. Il Grande I)olegato DI Clemente tace e si siede". Come si vede, il DI Clemente si mette spesso nella condizione di es sere sbugiardato, e questa volta e' un confratello, della sua stessa Loggia, che in piena assemblea dei Grandi Delegati dichiara che egli dice una bugia. Per quanto riguarda l'Orfanotrofio, non si comprende come egli possa a cuor leggiero asserire cose tanto con trarie alla verità', dimenticando per fino che fu uno dei proponenti e fir matari dell'Ordine del Giorno accet tato poi dalla Grande Convenzione, In cui si proponeva che la Grande Log gia approvasse -'la necessita* dell'Or fanotrofio statale". Se egli dunquo appose la firma a quell'ordine del giorno, come poteva, i nel tempo stesso, combattere l'Orfa notrofio? Quale giudizio avrebbero 1 fatto di lui i Grandi Delegati? La verità' e' che prima lo ha ap provato ed ora lo combatte, e forse per questa sua diversione tenta di architetture del precedenti che lo giù- i stlfichlno. Ma questi fatti lasciatemelo dire ! non sono compatibili ne' con la di- j j gnita' di uomini ne' col rispetto che si deve ad una Istituzione come la no ; «tra. Ringraziandovi della ospitalità' che vorrete concedere a questa mia, 1 ; credetemi. Il Grande Venerabile, GIUSEPPE DI SILVESTRO * * * Il signor Giuseppe Stabilito, vene vabile della Luzzi Numero 737, dell'O. F. d'l., ci prega di pubblicare che, nella seduta del 5 corrente mese. l'Assemblea di quella Loggia, discu tendo sull'erigendo Orfanotrofio e de , liberando un voto di plauso al Gran de Concilio, che ha saputo far realiz zare il sogno a tanti cuori che palpi tano all'unisono per tutte le cose belle e buone dell'Ordine, condannava, con un voto unanime di protesta, certo Raffaele Di Clemente, Grande e Su premo delegato, per il suo articolo pubblicato sull' "Aurora" di Pitts burgh, e tutti quegli altri rinnegati che potessero seguirlo nella lotta in fame contro la più' filantropica ed u mana istituzione che i Figli d'ltalia di Pennsylvania si sono accinti a por tare a compimento. Ai lì Dlli La preparazione del numero spe ciale di Natale, sebbene non tanto voluminoso, ha richiesto un maggio re sforzo da parte nostra, perciò' li na perdita superiore di tempo. Que sto fatto c'impedisce di pubblicare il giornale di domenica, 19 corrente me se. In questa data gli abbonati e gli avvisanti riceveranno, in anticipo, il numero di Natale, perciò', anche per questa ragione, ci vediamo costretti ad omettere il numero regolare, per che', altrimenti, dovremmo far giun gere in uno stesso giorno, due fogli di date differenti. Dato il maggiore numero di pagi ne che conterra' il numero di Natale, i nostri abbonati non si avranno a male l'omissione dell'edizione del 19 corrente. SOMME PER IL TERREMOTO RI CEVUTE DAL R. CONSOLE Fino ad ogni in cui scriviamo, il Regio Consolo Italiano di queoti citta', Cpv. O. Silenzi, ha ricevut"- sottoscrizioni, per i danneggiati da' terremoto, di un ammontare di lit< Italiane 708.519,93, conteuute nelli S 3 ma Hata di sottoacrlitone. NEMICO D'ITALIA Ostia lungamente attesa, i cittadi ni degli Stati Uniti han mandato ii cadavere politico di Wilson ai piedi della Vittoria italiana, nel giorno del la sua celebrazione. Da uu Campido glio all'altro, nello stesso giorno, U gesta di un gran popolo saliva nell: luce, la vanita' di un piccolo UODI che quella gesta ha tutto fatto pei annullare, cadeva nella polvere. Po co vale, ormai, la sparizione del pie colo uomo, perche' e' più' difficile re slamare le ragioni del diritto che di struggerle; ma la coincidenza delle • lezioni della grande repubblica dell< Stelle, con la festa nazionale di Ro ma e' sempre uno di quei fatti este rlori che servono n rafforzare nefic genti la Buperstizione o la cosclenz: di quella che I filosofi chiamavano u na volta la giustizia immanente. Rln graziamo, comunque, gli Del che l'ai to senno degli Americani abbia sgom brato anche le nostre vie del cadaveri politico di un uomo, che impediva al la nostra Vittoria di muoversi libera mente e liberamente respirare nelli atmosfera del suoi deslini. Nessun barbaro arrogante nel pe riodo delle invasioni, nessun tlrann< Insolente nel periodo delle dominazio ni ha fatto tanto male all'ltalia quanto questo torbido politicante og gi spodestato nel più' fulgido periodc della nostra ricostituzione. Non la ri gida ideologia, che sarebbe pure uat scusante, non la morbida follia, ch< I potrebbe essere una scriminante, hai determinato l'azione di lui contro l'l -1 (alia, ma la profonda, irriducibile av versione al genio Italiano e alla civil tà' italiana: quella profonda avversio ne, naturale prodotto dall'angustia dell'animo e dell'intelligenza, che le faceva o«nif> ul nostro Hinascimcato e 10 lasciava indifferente dinnanzi al ruderi del Foro e del Palatino. Fra tutte le genti d'Europa, egli non scel se che un bersaglio al colpi del sue braccio, che doveva cosi' presto cadere nella paralisi: la gente italiana. Quando e dove potè", egli oso' colpi te. tanto più' violento nella reite razione, quanto più' incoraggiato dal sorrisi degli Alleati e» dal pianto dei nostri rappresentanti. Cosi', egli die de, volta a volta, una bandiera ai no stri nemici, una teoria ai nostri allea ti, una legge alla nostra sconfitta di plomatica, e, vicino o lontano, assen te o presento in ispirito alle delibe razioni, rappresento' sempre l'ostaco lo, che tutti si affrettavano a procla mare insormontabile, al nostri diritti più' indiscutibili, alle nostre più' sa cre rivendicazioni. E mentre nel Con gresso e fuori del Congresso, tutti si adoperavano nel proprio interesse, e quasi si dilettavano, a demolire e far cadere nel ridicolo la potestà' e l'au torlta' dell'Arbitro, tutti, viceversa contro 1 Italia si accordavano per ricostruire quell'autorità' e per dare a quella potestà' gli attributi dell'as soluto. Cosi', mentre tutti trovavano 11 punto fisso della loro pace, solo l'l talia rimaneva vagabonda per le, vie della guerra. E' vero che l'ltalia ave va dato al suo nemico le sue scorte più' fide. Sara' la meraviglia della più' remo ta posterità' anche quando i segni ed i caratteri delle presenti lotte saran no appena visibili nelle lontananze della memoria, la storia del wilsoni smo degli italiani, intrecciata con la storia di una guerra cho derivava dalle sorgenti deila vita nazionale e non doveva per l'impeto stesso delle suo correnti subire deviazioni e de formazioni da estranee forzo e da e stranci compromessi. Il più' grande sara' la maraviglia, quando sara' ap preso che la storia del wllsonlsmo de gli Italiani continuava ancora serena In Italia, mentre era finita in Ameri ca e Wilson rimaneva per gli Ame ricani men cho un nome vano senza subbietto. I.a votazione di leri, infatti, che diede all'avversarlo di Wilson e della parte una cosi' enorme maggio ranza quale non mai si era ma in alcun paese, contro alcun uomo c alcun regime politico, dimostra che da un pezzo Wilson non rappresenta va più' realmente il suo paese, da un pezzo la politica di Wilson non aveva più' base nel consenso del suo pae se, da un pezzo quel mito di Wilsou ' he era tenuto allo in Europa soltan to al danni dell'ltalia, non era Insom ma che una impudente falsificazione « una più' impudente speculazione. Non era e non rappresentava più' nul la nel suo paese colui, che di quando in quando mandava per telegrafo, uo •ditto, opponeva un veto, affermava una legge contro le rirendlilonl Ita liane. E vi erano governi In Europa, Fa quel che devi, avvenga che può' Abbonamento Annuo $ 2.00 Una Copia 3 Soldi e vi erano governi in Italia che pie gavano la fronte e la schiena, mise rabilmente, alla parola di un uomo ehe non rappresentava più' nel paese nel nome del quale seguitava ad agire e parlare agire e parlare soltanto al danni dell'ltalia, che si pretendeva dovesse subire la falsificazione e la speculazione, per la gloria dell'uma nità"! E' tutta una revisione, dunque, da fare dei criteri ed. principi e dell» leggi che hanno Impedito all'ltalia di ottenere, fino ad oggi, la sua giu sta pace e la giunta rivendicazione del suoi diritti. Non e" possibile che, spa rito politicamente l'uomo che si era messo di traverso alla pace italiana, e che I nostri alleati dicevano di dover ; subire per rispetto all'autorità' che gli veniva dalla carica occupata nel ■uo paese, rimanga intatta la situazio ne che egli aveva creata, e che vo leva ad ogni costo sostenere e man tenere. Durante questi due anni di lotta che il Senato ha combattuto. ■ turante anzi questi due anni di pro cesso che il grande partito repubbli cano ha Iniziato e svolto apertamen te coatro la diplomazia wilsonlana. noi abbiamo avuto 11 contorto di ve dere I più' autorevoli personaggi del fenato e del Partito Repubblicano ci tare ed additare gli atti contro i di ritti e le rivendicazioni italiani fra i più' detestabll esempi degli errori e delle iniquità' del Presidente. Le pet tegole ostilità' contro l'ltalia, l'arbi traria protezione della Jugoslavia, le menzogne e le contraddizioni conti nuamente messe in opera per giustifi care quella ostilità' e legittimare que sta protezione, la diversità' e mutabi lità' delle idee e delle forme, verso le maggiori potenze dell'lntesa c le pic cole potenze loro associate o vassalle e, sopratutto, l'azione personale. In dipendente, dal principil, determinata da) capriccio o dalla violenza, asso lutamente incompatibile colla funzio ne del Capo di una Grande Repub blioa: tutte queste motivazioni dell* accuse e delle doglianze nostre noi le abbiamo viste consacrate nel discorai degli uomini politici e negli articoli dei giornali che rappresentavano l'op posizione ed esprimevano la protesta contro il potere autoritario del profes sore di Princeton. E noi abbiamo 11 dovere di ricordare oggi quelle moti vazioni edi ricordarle specialmente ai nostri delegati alla vigilia dell* trattative con I jugoslavi, perche' In esse e' la verità', e da esse si deve svolgere la riparazione ai torti eh» ci furono fatti. ' La nostra pace fu sconvolta dal wllsonismo. 1 nostri diritti furono ne gati, le nostre rivendicazioni furono taglieggiate dal potere personale, dall'arbitrio senza limiti di Wilson: ecco la verità', che bisogna mettere a base delle riparazioni. Perche', ora che Wilson e' caduto ed II wilsonlsmo abbattuto, non resta che rimettere le cose a posto natura le. Ridare, cioè' alle rivendicazioni Italiane il contenuto ideale e materia i le che il sacrifizio della guerra Im pone. Kidare al diritto Italiano la for sa che l'arbitrio le aveva tolto. Ri dare a tutta l'ltalia e a tutti gli Ita liani la pace per la quale cinque mi lioni di uomini hanno combattuto, e clnquecentomila morti sono rimasti sul campo. Questa l'opera di giustizia, che el attende. Non vi potrà' essere pace se non »l sara' giustizia. RASTIGNAC Accusati di manonerismo sotto cauzione Degli arrestati per manonerismo nella vicina citta' di Norrlstown, I cui nomi furono pubblicati nel nume ro scorso di questo giornale, all'u dienza del 26 Novembre u. s., nella Corte del magistrato Clarck, furono trattenuti sotto cauzione di 11500 ciascuno per "assault and battery" e rimandati al giudizio della Corte Pa squale Battaglia e Vincenzo Tramon te. Vennero prosciolti dall'accusa Ja mes Pasquino e Joe Curerl per In sufficienza di prove e Charles (Ro sario) Tramonte per prescrizione di .tempo, nella consumazione del reato. Quest'ultimo e' pesldente della se sione di Noristown della coeldetta Federazione delle Società', di cui e presidente In Phlladelphla li Cornei. C. C. A, Baldi. Secondo noi 11 signor Rosario Tr*- monte non avrebbe dovuto chiedere 11 benefizio della prescrizione. Egli «'
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