La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, December 12, 1920, Image 1

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    PUBLISHED ANI) DISTRIBUTED UNDER PERMIT N.o 500 AUTIIORfZED BV THE ACT OF OCTOBER C, 1917, ON FILE AT THK POST-OFFICE OF PHILADELPHIA. PA.: BY ORDBR OF TUR PRBSIDENT, A. 8. Bi RUSSO*, POSTMABTER «KN
LA LIBERA PARALA
t I forti caratteri sono gli Dei
i Supremi della Storia Nazionale.
A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore
m 1626 So. Broad Street
ANNO 111. - Numero 48
Per l'Orfanotrofio dei Figli d'ltalia
IV
Mentre i cani continuano a raglia
re di qua e di la' nella Pennsylvania,
con la compiacenza di giornalisti che
tra il si ed il no sono di parere....
contrario; mentre ì rinnegati conti
nuano a sproloquiare ed a contraddir
si, fingendo di ignorare quanto e' sta
to detto e fatto circa l'attuazione de
gli Orfanotrofi Statali dell'Ordine Fi
gli d'ltalia ; mentre alcuni nascondo
no la vera causa degli attacchi, quel
la cioè' che non ha ptrmesso loro di
fare.... leciti o illeciti guadagni nel
l'ottenimento di terreni o nella eo
struzione dell'edificio, pubblichiamo,
qui appresso, un articolo di Paolino
Franale, componente la Commissione
Orfanotrofio, obiettivo e dimostrativo,
con fatti e cifre, eht dovrebbe mettere
a tacere tutti i pratico-matematici di
questo mondo.
Ecco l'aricolo Fragale:
I.a Istituzione di una "Casa di Ri
covero" che accolga gli orfani dal
Figli d'ltalia, costituisce non solo la
realizzazione di un caro sogno dei no
stri pionieri, ma l'adempimento di
un voto, di una promessa, di un sacro
dovere, assunto da tutti coloro che
(anno parte dell'Ordine, con giura
mento solenne, nel momento in cui
vi furono ammessi come neofiti.
L'Orfanotrofio non e' un'attrazio
ne; ne', tampoco, e' una reclame
personale, come insinuano 1 soliti
Don Basilio della maldicenza colo
niale, ma e' anzitutto e sopratutte,
un postulato, un programma, una
ifinalita' positiva dell'Ordine, dalla
quale noi non possiamo più' pro
crastinare l'attuazione, senza vanir
[meno ai nostri Impegni più' sacri,
senza ingannare la buona fede di
coloro che hanno riposta nell'Ordine
la fiduciosa speranza di un rapido
miglioramento delle nostre eolonls.
Non e', dunque, la insperata at
trazione di questo doveroso propo
nimento che deve sorprendere I fra
telli di Pennsylvania ma, piuttosto,
«sai debbono maxavlgliarai « da
lilorare che si eia atteso sino «il
°ggi per compiere un cosi' sacro do
vere, qual'e' quello di proteggere, di
•occorrere ed educare I piccoli orfani
lei fratelli morti, e» innocenti su
perstiti della sventura, verso i quali,
?lu' che una missione di carità' noi
tbblamo un dovere da compiere; UD
njpegno assunto, ogni qualvolta
itringenimo la mano al loro defunto
tenitore.
Ma già' io povero Illuso re
no come se l'egoi»mo fosse scom
so dalla compagine dell'Ordine,
:ato dall'assoluto imperio dallo
rito di fratellanza umana! Quan
oppoalzioni Invece, e quante crltl
i io non ho intese contro all'at
zlone di questo progetto, il quala
' che dalla voce delle nostre co
mze dormenti.... o assenti?
i' stata data dalla ferrea volontà'
un uomo: di un pioniere» dell'Or
e.
10 detto che ho intese dalle erl
le, ma con maggior proprietà." a
l dovuto dire: del critici a
nti, ahimè' giacche' tutte le
lche che io ho intese si compen-
DO In un solo ritornello; ' la no
i Impossibilita' di mantenere
Efanotrofio". A partire dalla vigl
della Grande Convenzione, quan
gll spiriti bellici cominciavano ad
Ilare le armi dell'attacco... sul
no di andata; per finire alle quat
i giornate di pandemonio, nella
iltale dell'antraeite. ove, fra I
ini... dei conservatori, ed i ful
ni fortunatamente rettorici
una iperbolica montagna riformi
, più" che gli argomenti utili •
11 fioccavano le Irecce avvelenata
l'astio personale; lo stesso lmmu
ille ritornello rompe' I timpani, e
resto, a quei Delegati ebe si erano
:ati al Parlamento dell'Ordine con
Menzione, e nella Illusione, di
ter fare opera costruttiva; e giù
i" fino ad oggi, e' sempre la stes
impossibilita' che viene avanzata
me l'argomento massimo contro la
tuazione dell'Orfanotrofio.
Ma nessuno ancora, fra tutti qua
[ critici, che 10, me lo perdonino al
ni cari amici, ho battezzati; I filo-
Fi dell'lmpotenza: nessuno, dico, ai
presa la briga di dimostrerà 11
ÌTche' dt questa presunta Impoaai-
Partenze da Philadelphia
! Vine Street Pier
D'AOSTA ... 30 Dicembre
AORMINA 2$ Gennaio
T T OA T)'AO9TA .... 17 Febbraic
AORMINA 33 Mar*
ifCA D'AOSTA 11 Aprii.
ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER
WITH THE LARGEST CIRCUL.ATION
biljìta'. Eppure-, questo perche' do ~
vrebbe avere unii certa Importanza;
più' importanza dello s.tesso argo
mento loro, del quale, anzi, dovrebbe
assere la dimostrazione analitica.
Ma la ragione per cui, fra tanti
che ne discorrono, nessuno ha cerca
to di dimestare i fatti che costitui
scono tale • impossibilita' e' molto
semplice; •'•Perche' tale impossibilita'
non esiste, se non nella fantasia di
coloro che hanno interesse a crear
la; o stilo spirito imbelle di coloro
che si sentono incapaci ad affronta
re e a vincere le più' elementari dif
ficoltà' della vita.
Fortunatamente, la gran massa del
Figli d'ltalia di Pennsylvania e' co
stituita, non già'... di filosofi ma di
lavoratori intelligenti ed entusiasti
per l'Ordine, di uomini che hanno la
coscienza del proprio dovere, e che
come ne han date ripetute prove
sanno affrontare e vincere le più'
ardue battaglie, per la difesa e per
l'affermazione del pincipii dell'Ordi
ne.
Ed e' a questa massa die io mi ri
volgo; a questa grande e generosa
massa di "fratelli" io intendo dimo
strare ehe la Istituzione «d il manta
nlmento del nostro orfanotrofio, non
solo rientra nella categoria delle co
se possibili d'onde era stato
scacciata dalla filosofia della viltà'
ma che importerà' dei sacrlflzll
assai inen gravi di quelli che la mag
gioranza non immagini.
Si dira' che io sono ottimista, e
può' anche darsi; ma io non so con
cepire perche', ciò' ehe agli altri e'
possibile, debba diventare impossibi
le proprio per noi"!
Ecco: mentre scrivo, ho sul tavolo
I "prospetti" e le "relazioni morali
e finanziarie" di parecchi orfanotro
fi, alcuni del quali sono Istituzioni
confessionali, mentre altri apparten
gono ad organizzazioni di beneficen
za o ad "Ordini" come il uost.ro.
La caratteristica più' importante
di questi documenti, e' il costo del
mantenimento delle istituzioni sud
dette; costo che, salvo piccole va
rianti, si aggira sempre sulla stes
sa media.
Scelgo, fra gii altri, il rapporto del
l'Orfanotrofio e Ricovero che gli Odd
Fellow, della Pennsylvania Occiden
tale mantengono a Ben Avon, Pa., co
me quello che ha maggiori analogie
con l'lstituendo Orfanotrofio nostro.
Da questo rapporto risulta che nel
la "Casa" son ricoverati novantacin
que orfani e due vedove; un totale di
97 ricoverati, e che si sono spesi
$19.74 3,10. In tale somma sono in
cluse TUTTE le spese di mantenimen
to e di amministrazione, vitto, vestia
rio, riparazioni, salarli, assistenza
medica, Istruzione, tasse, ecc. ecc. ;
cloa" a dire, un costo, per ogni rico
verato, di $203.50 all'anno, o circa
66 soldi al giorno. Acciocché' qual
cuno non Insinui che tali cifre si pos
sano riferire al felici tempi in cui
Berta filava, ed 11 lattaio non aveva
ancora applicato alla produzione del
latte 11 venerato cisterna che forni' 11
vino al banchettanti delle nozze di
Cana, ci tengo a far rilevare che 11
rapporto suddetto si riferisce all'anno
di grazia 1919.
E' vero che oltre alla quota Indi
viduale ANNUA di 50 soldi (gli O.
F. del distretto sono più' di 36.000)
l'orfanotrofio ha ricevuto alcune do
nazioni private, e parecchie offerte di
Indumenti, di frutta, di generi ali
mentari, e flnanco di giuocattoli, da
parta di privati e di Logge special- 1
manta nella ricorrenza delle feste ca
ra alla fanciullezza. Ma voglio anche
far notare che le donazioni di dena
ro sono state, invariabilmente, pas
sate al fondo di riserva, "le spese cor
renti essendo sufficientemente suppli
te dalla tassa individuale". Per quel
lo. poi, che concerne l'lnvio di der
rate alimentari e di indumenti, 10,
che credo di conoscere 11 cuore di no- |
stra gente, son sicuro che le NOSTRE
Logge ed i NOSTRI fratelli, faranno
per 1 NOSTRI orfani, altrettanto, se
non di più', di quello che fanno le
consimili organizzazioni americane
per gli orfani loro.
Lo cifre su esposte sono sufficien
temente chiare, lo credo, da dimostra
re come il mantenimento del nostro
orfanotrofio rientri nella categoria
iella cose possibili, perche' basandoci
su dì esse (e, ripeto, non so perche'
il mantenimento del nostro Orfano
trofio dovrebbe costare di più') e pi
gliando In considerazione l'attuale
numero di fratelli nostri In Pennsyl
vania, noi vediamo che una quota In
dividuale di 15 soldi al mese, sarebbe
sufficiente a mantenere un Orfano
trofio eoa cento ricoverati, lasciando
«neha un notevole margine per la gra
AVANTI SEMPRE, CON LA FIACCOLA IN RUGNO
"Entered as second-class matter Aprii 19,1918, at the post office at Philadelphia, Pa„ under the Act of March 3. 1879"
| duale formazione di un indispensabile
fondo di riserva.
Quindici soldi al mese, il costo di
i tre sigari, sacrificati sull'ara del do
vere, dedicati a salvare e ad educa
re la fanciullezza, i nostri figli. 1 no
stri orfani! Ma via, possibile che vi
siano fra noi degli animi cosi' incal
liti nella degenerazione dell'odio par
tigiano, cosi' sordi alla-voce della co
scienza, cosi' .refrattari ad ogni sen
timento umano da rifiutare, pur
semplice capriccio, questo tenue sa
crificio al trionfo della più' bella e
più' nobile Iniziativa cbei l'Ordine ab
bia mai intrapresa? No, non lo
credo, perche' il crederlo ripugna alla
mia coscienza; starebbe, secondo uie,
una mostruosità' inconcepibile!
Non e' detto d'altra parte che 11
mantenimento del nostro Orfanotro
fio, e la formaziolie del fondo dì ri
serva. delibano dipendere unicamente
dalle quote individuali; altri cespiti
di entrata avra' la nostra istituzione
quali sono;
1. La tassa unica di $!).00. per i
nuovi sod, che costituirà' un fondo
speciale per le future esigenze edili
zie.
S. Le contribuzioni, le donazioni e
I lasciti di privati (membri dell'Or
; dine o no) ed 1 sussidi!, per quanto
1 esigui, che, eventualmente, potrebbe
! ro essere sollecitati dal governo o da
altri Enti.
8. Le ammissioni semi-gratuite (ll
' niltate alle esigenze delle circostanze)
idi quegli orfani che hanno perduto
solo la madre, per cui il padre su
' persi ite, potrà' sopportare una lieve
l assa di mantenimento.
4 1 proventi di feste, trattenimenti,
fiere di beneficenza ecc., che ogni
Loggia dovrà' dare, almeno una volta
'all'anno, ci beneficio dell'Orfanotrofio,
' 6. La istituzione di un "Giorno de
pl'l Orfani" in cui le Logge di un
di 'retto possano riunirsi per un
trattenimento il cui utile netto sia de
voluto all'Orfanotrofio. Oppure, sta
j i illre per tale giorni la collottazlone
di private offerte di generi alimenta
li, d'i indumenti, ecc., che la Loggia,
a nome del donatori, inoltrerà' all'Or
fanotrofio.
Queste eii altre Iniziative noi pi
gleremo per il mantenimento della
nostra Istituzione, tanto più' che un
nuovo confortante elemento di succes
so viene a rendere più' facile il com
pito nostro la notevole fioritura di
Logge femminili.
donne nostre, le nostre sorelle,
le madri dei nostri figli, saranno aa
che gli angeli tutelari dei nostri or
fani, polche' nessuno più' e meglio di
una madre imo' sentire nell'animo 1
bisogni dell'infanzia, che dalla madre
e' rimasta priva.
L'Orfanotrofio del Figli d'ltalia di
Pennsylvania non e' più' un sogno
lontano, una speranza da realizzarsi,
un'apocalittica promessa di la' da ve
nire, ma può' oramai considerarsi un
fatto compiuto, che aspetta solo la
definitiva sanzione delie Logge, per
iniziare il suo funzionamento pratico,
accogliendo I primi orfani che aspet
tano con ansia, e ehe aspettando aof
frono.
Quale sara' il responso delle Log- |
ge? Io non so concepirne che uno so- !
lo: l'accettazione unanime, entusia
stica, immediata jlel lavoro fatto; la
correzione, da parte della massa, del
lavoro che non si fece nella Granilo
Convenzione, dove, subordinando gli
interessi generali alle bizze ed agli
intrighi di un solo ambiente, si riuscì'
all'approvazione di un palliativo che
se non potuto impedire del tutto la
istituzione dell'Orfanotrofio, tendeva
per le meno a ritardarne l'attuazio
ne.
Nessuno più' e meglio del compo
nenti la Commissione Amministrativa
dell'Orfanotrofio, ,ha potuto misurare
le conseguenze di quel deplorevole
palliativo, che sin dal primo giorno l
ha ostacolato, se non addirittura Im
pedito, 11 regolare e logico funziona
mento della Commissione stessa. SI e'
studiato... oh si"! si e' studiato, M
son fatti del sopraluoghl, delle pe
rizie, e del progetti, con la consa
guente Inevitabile spesa di parecchi
soldi, ma senza nessun utile, senza l
nessun risultato pratico, se si toglie
quello di essere addivenuti alla ne- 1
cessita' di dover sottoporre alle Logga :
la soluzione del dilemma: Fare o non
fare l'Orfanotrofio?
Polche' e' questa precisamente la
situazione. Se si vuole l'Orfanotrofio,
non resta altro, alle Logge, che ap
provare Il lavoro fatto; e l'orfanotro
fio sara' un fatto compiuto, perche'
l'orfanotrofio già' esiste, e fra due o
tre mesi potrà' cominciare ad acco
gliere 11 primo nucleo del nostri fi
gli adottivi: se poi l'orfanotrofio non
PHILADELPHIA, PA., 12 DICEMBRE 1920
| si vuole che si faccia, e allora che si
; continui... a studiare e a progetta
re, e 1 nemici dell'Ordine saranno sod
disfatti, perche' l'Orfanotrofio non si
| fara' mai!
! Ma ho fiducia che il buon senso sa
pra' prevalere, e che i fratelli della
I Pennsylvania daranno ai nemici del
' l'Ordine quella risposta che si merita
' no.
I Figli d'ltalia non cercarono mal
Idi evadere dal proprio dovere; di di
i mentleare le promesse fatte; di pro
j crastlnare l'assolvimento del propri
debiti e giacche' l'attuazione dell'Or
A Di Clemente ciò' che sii spetta
Riproduciamo dall' "Aurora"' di
Pittsburgh, del 4 corrente mese, della
quale e' direttore-propiretario l'avv.
Cianflone, la risposta che il Gr. Ven.
dell'Ordine Figli d'ltalia per lo Stato
di Pennsylvania, faceva ad un comu
nicato di Raffaele Di Clemente, di
| questa citta', pubblicato in quel gior
nale:
Stimatissimo Signor Direttore
dell' "Aurora" :
S lo non mi Inganno, perche' In ve
rità' non e' molto tacile comprender»
il Di Clemente, specialmente quando
lia la presunzione di volere scrivere
su pei giornali, la sua lunga chiac
> chlerata inserita nell' "Aurora", già'
qualificata come merita dallo stesso
■ giornale, sembra che abbia due sco
-1 pi:
1. quello di esporre alla univer
sale riprovazione i Grandi Segretari,
, che, secondo lui, gli hanuo dato del
: "buglado";
2. quello di dimostrare che egli
non e' contrarlo all'Orfanotrofio sol
tanto ora, ma lo fu fin dal tempo del
la Grande Convenzione di Scranton,
per mandato avutone dalla sua Log
li*.
Potrei sorvolare sulla prima recri
minazione del DI Clemente, perche',
come bene ha dotto questo giornale,
•ssa ha sapcr« di pattogolwatao. Ma
polche' si vuole gonfiare 11 fatto al
le dimensioni di una gratuita provo
«axlone, e' bene chiarirlo.
Giusta le dichiarazioni del Grandi
Segretari, 11 DI Clemente si presento'
un giorno In ufficio e chiese gli In
dirizzi del Venerabili delle Logge. Gli
fu risposto che all'uopo era necessa
ria l'autorizzazione del Grande Ve
nerabile, ed egli so ne andò'. Il gior
no successivo mando' un altro In sua
rece per copiare gii Indirizzi, e que
sti disse che 11 Di Clemente lo aveva
assicurato di essere stato autorizzato
dal Grande Venerabile.
Siccome questa autorizzazione non
era pervenuta, e l'incaricato del Di
Clemente insisteva alquanto risentito,
ripetendo che lui gii aveva detto di
essere stato autorizzato, li Grande Se
gretario di Finanza gli fece osservare
che il Dt Clemente non aveva detta
la verità'.
La verità' era che si domando' al
la Loggia la richiesta ufficiale, e
quando essa venne, gli Indirizzi del
Venerabili furono dati, anzi furono
scritti dallo stesso Grande Segretario
di finanza.
11 Di Clemente dice Invece: "Ricor
si ad altri mezzi e vi riuscii". Quali
mezzi? E non e' questa un'altra bu
gia?
K veniamo all'altra parte della sua
epistola, riguardante l'Orfanotrofio •
la Grande Convenzione di Scranton.
Egli selve:
"Eravamo alla discussione dell'Or
fanotrofio quando io mi alzai, presi la
parola e dissi che il mandato della
mia Loggia fosse (sic} quello di re
spingere l'Orfanotrofio, non per l'al
to ideale e il nobile fine della Istltu
slone, ma perche' inattuabile per I
tempi critici ed incerti che attraver
siamo. Un altro Giaude Delegato del
la mia Loggia, che aveva mal com
presa la mia missione, espresse la sua
Idea contrarla alla mia, ecc. ecc."
fi Di Clemente si lagna e fa la vo
ce lacrimosa quando lo si chiama bu
giardo: ma come dire diversamente,
quando e' proprio lui che si vuol far
ehiamare~cosl'?
Non e' vero che egli disse che la ma
Loggia gli aveva dato mandato di
Totare contro l'Orfanotrofio. Invece
questa dichiarazione egli la fece a ri
guardo delle nuove Leggi della Gran
de Loggia.
Infatti, dal verbale della seduta
antimeridiana del 23 agosto 1919 del
la Grande Convenzione di Scranton
si rileva quanto appresso:
"Il Grande Delegato Raffaele Di
Clemente dice che la Loggia G. D'An
nuncio No. 187, non avendo avute le
Leggi In tempo per esaminarle, gli ha
dato mandato di proporre che esse sia
no respinte.
Il Grande Delegato V. Pollatimi,
altro rappresentante della Loggia
D'Annunzio, dice che la detta Log
gia inai ha dato l'incarico al fratello
fanotrofio o' una, promessa fatta, e"
un debito da saldare, e' un sacro dove
ire da compiere, i fratelli tutti di
Pennsylvania coglieranno lieti l'occa
sione di questo "referendum" che da'
a loro la opportunità' di approvare
l'lmmediato funzionamento de la
I più' bella e benefica istituzione no
stra, dimostrando cosi' che essi non
vennero mal meno alla propria fede,
e che sono e saranno sempre sulla
: breccia, per la serietà', per il pro
gressso, e per la grandezza dell'Or
dine.
PAOLINO FRAGALE
Di Clemente di fare tale dichiarazio
ne.
Questa contraddizione viene dalla
assemblea sottolineata con una risa
ta.
Il Grande I)olegato DI Clemente
tace e si siede".
Come si vede, il DI Clemente si
mette spesso nella condizione di es
sere sbugiardato, e questa volta e' un
confratello, della sua stessa Loggia,
che in piena assemblea dei Grandi
Delegati dichiara che egli dice una
bugia.
Per quanto riguarda l'Orfanotrofio,
non si comprende come egli possa a
cuor leggiero asserire cose tanto con
trarie alla verità', dimenticando per
fino che fu uno dei proponenti e fir
matari dell'Ordine del Giorno accet
tato poi dalla Grande Convenzione, In
cui si proponeva che la Grande Log
gia approvasse -'la necessita* dell'Or
fanotrofio statale".
Se egli dunquo appose la firma a
quell'ordine del giorno, come poteva, i
nel tempo stesso, combattere l'Orfa
notrofio? Quale giudizio avrebbero 1
fatto di lui i Grandi Delegati?
La verità' e' che prima lo ha ap
provato ed ora lo combatte, e forse
per questa sua diversione tenta di
architetture del precedenti che lo giù- i
stlfichlno.
Ma questi fatti lasciatemelo dire
! non sono compatibili ne' con la di- j
j gnita' di uomini ne' col rispetto che si
deve ad una Istituzione come la no
; «tra.
Ringraziandovi della ospitalità'
che vorrete concedere a questa mia, 1
; credetemi.
Il Grande Venerabile,
GIUSEPPE DI SILVESTRO
* * *
Il signor Giuseppe Stabilito, vene
vabile della Luzzi Numero 737,
dell'O. F. d'l., ci prega di pubblicare
che, nella seduta del 5 corrente mese.
l'Assemblea di quella Loggia, discu
tendo sull'erigendo Orfanotrofio e de
, liberando un voto di plauso al Gran
de Concilio, che ha saputo far realiz
zare il sogno a tanti cuori che palpi
tano all'unisono per tutte le cose belle
e buone dell'Ordine, condannava, con
un voto unanime di protesta, certo
Raffaele Di Clemente, Grande e Su
premo delegato, per il suo articolo
pubblicato sull' "Aurora" di Pitts
burgh, e tutti quegli altri rinnegati
che potessero seguirlo nella lotta in
fame contro la più' filantropica ed u
mana istituzione che i Figli d'ltalia
di Pennsylvania si sono accinti a por
tare a compimento.
Ai lì Dlli
La preparazione del numero spe
ciale di Natale, sebbene non tanto
voluminoso, ha richiesto un maggio
re sforzo da parte nostra, perciò' li
na perdita superiore di tempo. Que
sto fatto c'impedisce di pubblicare il
giornale di domenica, 19 corrente me
se.
In questa data gli abbonati e gli
avvisanti riceveranno, in anticipo, il
numero di Natale, perciò', anche per
questa ragione, ci vediamo costretti
ad omettere il numero regolare, per
che', altrimenti, dovremmo far giun
gere in uno stesso giorno, due fogli di
date differenti.
Dato il maggiore numero di pagi
ne che conterra' il numero di Natale,
i nostri abbonati non si avranno a
male l'omissione dell'edizione del
19 corrente.
SOMME PER IL TERREMOTO RI
CEVUTE DAL R. CONSOLE
Fino ad ogni in cui scriviamo, il
Regio Consolo Italiano di queoti
citta', Cpv. O. Silenzi, ha ricevut"-
sottoscrizioni, per i danneggiati da'
terremoto, di un ammontare di lit<
Italiane 708.519,93, conteuute nelli
S 3 ma Hata di sottoacrlitone.
NEMICO D'ITALIA
Ostia lungamente attesa, i cittadi
ni degli Stati Uniti han mandato ii
cadavere politico di Wilson ai piedi
della Vittoria italiana, nel giorno del
la sua celebrazione. Da uu Campido
glio all'altro, nello stesso giorno, U
gesta di un gran popolo saliva nell:
luce, la vanita' di un piccolo UODI
che quella gesta ha tutto fatto pei
annullare, cadeva nella polvere. Po
co vale, ormai, la sparizione del pie
colo uomo, perche' e' più' difficile re
slamare le ragioni del diritto che di
struggerle; ma la coincidenza delle •
lezioni della grande repubblica dell<
Stelle, con la festa nazionale di Ro
ma e' sempre uno di quei fatti este
rlori che servono n rafforzare nefic
genti la Buperstizione o la cosclenz:
di quella che I filosofi chiamavano u
na volta la giustizia immanente. Rln
graziamo, comunque, gli Del che l'ai
to senno degli Americani abbia sgom
brato anche le nostre vie del cadaveri
politico di un uomo, che impediva al
la nostra Vittoria di muoversi libera
mente e liberamente respirare nelli
atmosfera del suoi deslini.
Nessun barbaro arrogante nel pe
riodo delle invasioni, nessun tlrann<
Insolente nel periodo delle dominazio
ni ha fatto tanto male all'ltalia
quanto questo torbido politicante og
gi spodestato nel più' fulgido periodc
della nostra ricostituzione. Non la ri
gida ideologia, che sarebbe pure uat
scusante, non la morbida follia, ch<
I potrebbe essere una scriminante, hai
determinato l'azione di lui contro l'l
-1 (alia, ma la profonda, irriducibile av
versione al genio Italiano e alla civil
tà' italiana: quella profonda avversio
ne, naturale prodotto dall'angustia
dell'animo e dell'intelligenza, che le
faceva o«nif> ul nostro Hinascimcato e
10 lasciava indifferente dinnanzi al
ruderi del Foro e del Palatino. Fra
tutte le genti d'Europa, egli non scel
se che un bersaglio al colpi del sue
braccio, che doveva cosi' presto cadere
nella paralisi: la gente italiana.
Quando e dove potè", egli oso' colpi
te. tanto più' violento nella reite
razione, quanto più' incoraggiato dal
sorrisi degli Alleati e» dal pianto dei
nostri rappresentanti. Cosi', egli die
de, volta a volta, una bandiera ai no
stri nemici, una teoria ai nostri allea
ti, una legge alla nostra sconfitta di
plomatica, e, vicino o lontano, assen
te o presento in ispirito alle delibe
razioni, rappresento' sempre l'ostaco
lo, che tutti si affrettavano a procla
mare insormontabile, al nostri diritti
più' indiscutibili, alle nostre più' sa
cre rivendicazioni. E mentre nel Con
gresso e fuori del Congresso, tutti si
adoperavano nel proprio interesse, e
quasi si dilettavano, a demolire e far
cadere nel ridicolo la potestà' e l'au
torlta' dell'Arbitro, tutti, viceversa
contro 1 Italia si accordavano per
ricostruire quell'autorità' e per dare
a quella potestà' gli attributi dell'as
soluto. Cosi', mentre tutti trovavano
11 punto fisso della loro pace, solo l'l
talia rimaneva vagabonda per le, vie
della guerra. E' vero che l'ltalia ave
va dato al suo nemico le sue scorte
più' fide.
Sara' la meraviglia della più' remo
ta posterità' anche quando i segni ed
i caratteri delle presenti lotte saran
no appena visibili nelle lontananze
della memoria, la storia del wilsoni
smo degli italiani, intrecciata con la
storia di una guerra cho derivava
dalle sorgenti deila vita nazionale e
non doveva per l'impeto stesso delle
suo correnti subire deviazioni e de
formazioni da estranee forzo e da e
stranci compromessi. Il più' grande
sara' la maraviglia, quando sara' ap
preso che la storia del wllsonlsmo de
gli Italiani continuava ancora serena
In Italia, mentre era finita in Ameri
ca e Wilson rimaneva per gli Ame
ricani men cho un nome vano senza
subbietto.
I.a votazione di leri, infatti, che
diede all'avversarlo di Wilson e della
parte una cosi' enorme maggio
ranza quale non mai si era
ma in alcun paese, contro alcun uomo
c alcun regime politico, dimostra che
da un pezzo Wilson non rappresenta
va più' realmente il suo paese, da un
pezzo la politica di Wilson non aveva
più' base nel consenso del suo pae
se, da un pezzo quel mito di Wilsou
' he era tenuto allo in Europa soltan
to al danni dell'ltalia, non era Insom
ma che una impudente falsificazione
« una più' impudente speculazione.
Non era e non rappresentava più' nul
la nel suo paese colui, che di quando
in quando mandava per telegrafo, uo
•ditto, opponeva un veto, affermava
una legge contro le rirendlilonl Ita
liane. E vi erano governi In Europa,
Fa quel che devi, avvenga
che può'
Abbonamento Annuo $ 2.00
Una Copia 3 Soldi
e vi erano governi in Italia che pie
gavano la fronte e la schiena, mise
rabilmente, alla parola di un uomo
ehe non rappresentava più' nel paese
nel nome del quale seguitava ad agire
e parlare agire e parlare soltanto
al danni dell'ltalia, che si pretendeva
dovesse subire la falsificazione e la
speculazione, per la gloria dell'uma
nità"!
E' tutta una revisione, dunque, da
fare dei criteri ed. principi e dell»
leggi che hanno Impedito all'ltalia
di ottenere, fino ad oggi, la sua giu
sta pace e la giunta rivendicazione del
suoi diritti. Non e" possibile che, spa
rito politicamente l'uomo che si era
messo di traverso alla pace italiana, e
che I nostri alleati dicevano di dover
; subire per rispetto all'autorità' che
gli veniva dalla carica occupata nel
■uo paese, rimanga intatta la situazio
ne che egli aveva creata, e che vo
leva ad ogni costo sostenere e man
tenere. Durante questi due anni di
lotta che il Senato ha combattuto.
■ turante anzi questi due anni di pro
cesso che il grande partito repubbli
cano ha Iniziato e svolto apertamen
te coatro la diplomazia wilsonlana.
noi abbiamo avuto 11 contorto di ve
dere I più' autorevoli personaggi del
fenato e del Partito Repubblicano ci
tare ed additare gli atti contro i di
ritti e le rivendicazioni italiani fra i
più' detestabll esempi degli errori e
delle iniquità' del Presidente. Le pet
tegole ostilità' contro l'ltalia, l'arbi
traria protezione della Jugoslavia, le
menzogne e le contraddizioni conti
nuamente messe in opera per giustifi
care quella ostilità' e legittimare que
sta protezione, la diversità' e mutabi
lità' delle idee e delle forme, verso le
maggiori potenze dell'lntesa c le pic
cole potenze loro associate o vassalle
e, sopratutto, l'azione personale. In
dipendente, dal principil, determinata
da) capriccio o dalla violenza, asso
lutamente incompatibile colla funzio
ne del Capo di una Grande Repub
blioa: tutte queste motivazioni dell*
accuse e delle doglianze nostre noi le
abbiamo viste consacrate nel discorai
degli uomini politici e negli articoli
dei giornali che rappresentavano l'op
posizione ed esprimevano la protesta
contro il potere autoritario del profes
sore di Princeton. E noi abbiamo 11
dovere di ricordare oggi quelle moti
vazioni edi ricordarle specialmente
ai nostri delegati alla vigilia dell*
trattative con I jugoslavi, perche' In
esse e' la verità', e da esse si deve
svolgere la riparazione ai torti eh» ci
furono fatti.
' La nostra pace fu sconvolta dal
wllsonismo. 1 nostri diritti furono ne
gati, le nostre rivendicazioni furono
taglieggiate dal potere personale,
dall'arbitrio senza limiti di Wilson:
ecco la verità', che bisogna mettere
a base delle riparazioni.
Perche', ora che Wilson e' caduto
ed II wilsonlsmo abbattuto, non resta
che rimettere le cose a posto natura
le. Ridare, cioè' alle rivendicazioni
Italiane il contenuto ideale e materia
i le che il sacrifizio della guerra Im
pone. Kidare al diritto Italiano la for
sa che l'arbitrio le aveva tolto. Ri
dare a tutta l'ltalia e a tutti gli Ita
liani la pace per la quale cinque mi
lioni di uomini hanno combattuto, e
clnquecentomila morti sono rimasti
sul campo. Questa l'opera di giustizia,
che el attende.
Non vi potrà' essere pace se non »l
sara' giustizia.
RASTIGNAC
Accusati di manonerismo
sotto cauzione
Degli arrestati per manonerismo
nella vicina citta' di Norrlstown, I
cui nomi furono pubblicati nel nume
ro scorso di questo giornale, all'u
dienza del 26 Novembre u. s., nella
Corte del magistrato Clarck, furono
trattenuti sotto cauzione di 11500
ciascuno per "assault and battery" e
rimandati al giudizio della Corte Pa
squale Battaglia e Vincenzo Tramon
te. Vennero prosciolti dall'accusa Ja
mes Pasquino e Joe Curerl per In
sufficienza di prove e Charles (Ro
sario) Tramonte per prescrizione di
.tempo, nella consumazione del reato.
Quest'ultimo e' pesldente della se
sione di Noristown della coeldetta
Federazione delle Società', di cui e
presidente In Phlladelphla li Cornei.
C. C. A, Baldi.
Secondo noi 11 signor Rosario Tr*-
monte non avrebbe dovuto chiedere 11
benefizio della prescrizione. Egli «'