LA LIBERA PARÒLA (The Frec Word) PUBLISHED EVERY SATURDAY by A GIUSEPPE DI SILVESTRO F.DITOR-IN-CHIEF Carpenter St. Phila.. Po. Bell Phone. Walnut 74*72 Anno 2.-2 .\ K <.»sto l<m - No. .<0 SUBSC F? I PTIO INI One y ear, in advance . . $ 2.00 Six months „ , . „ J. 25 Single copy .... ~0.03 ADVERTISING F? ATE S per Inaertlon Display adi. per inch,singlecolomn J0.76 Politicai notices " " l .00 A-musemeots " " " 0.75 p« r montH Display adi. per inch. single columns2.oo Politicai noticcs " " *' 3.00 Amuscments " " ** 2.00 Reading matter per line of 13 etns 0.15 Translation and set up type paid scparatcly Ali paymants must be made to LA LIBERA PAROLA cortesie eò auòaci imprese la letterina s< ntimentale che fate ? lo vi immagino chiusa nella vostra stanza, vinta dall'indo lenza, stesa sulla seggiola a sdraio su cui voi non dormite, ma sognate sem pre. tormentando le pagine d'un no vissima libro appena sfogliato, o quelle dell'eterno Schopenhauer. A chi pensate? Quali fantasmi insegui te. turbinosi ed evaporanti? Voi, forse, in questo pomeriggio, sentite la prima noia dell'estate; ma, per carità, non la maledite. Ci dà ore assai dolci in compenso degl'istanti di depressione: momenti <li alata p mormorante poesia in cambio delle vampate spossanti. Che fa? Non v'è rosa senza spine; e chi, a questo mon do, ha mai potuto raggiungere un i deale? Non ne soffrite, dunqur: passano presto le ore della siesta e passano sempre in una dolce revèrie in cui le immagini del passato fluttuano e si accendono. Assai dolcemente l'anima vi si riposa, nel sogno, e in quegl'i stanti di solitario silenzio molte ama rezze s'addormentano. Quando il tramonto, poi, comincia a venire, e come le prime ombre del crepuscolo salgono a circondarci, non allora voi sentite la tiepida carezza dell'aura che s'insinua fra i vostri ca pelli, che dà lievi tremiti alle vostre vesti? E non allora voi spalancate le finestre allietando i garofani sul da vanzale con la vostra stupenda testo lina sentimentale? il pensiero è di Santa Teresa: L'inferno è quel luogo ove più non si ama. il vaghissimo fiore il garofano rosso, che le donne non amano portare, che gli uomini i giovani disdegnano; il garofano rosso dalla forte tinta sanguigna, dall'acutissimo profumo; il garofano rosso è il simbolo della passione, del la fervida passione, della bollente passione d'amore. E, come all'idea di una passione grande, che porti la rivoluzione nel cuore, ogni timido animo di donna si fomenta, ogni forte animo di uomo si spaventa, così il garofanetto rosso, il simbolo di quel forte sentimento, è poco amato dalle timide donne, è po co amato dagli uomini forti. Si scherza, ci si diverte con i fa cili sentimenti, che nessuna od una ben lieve traccia lasciano nel nostro cuore: così, si ama adomarsi dei fiori dal profumo tenue, gentile, debolissi mo, che non inebria. Ma chi cerche rebbe il garofano rosso, dalla tinta così forte, dal profumo così acuto? Nessuno, certo; perchè, anche, nessu no cerca i dolori di una grande, di una bollente passione amorosa. In essa si cade in speciali momen ti psicologici; come si coglie il san guigno garofano rosso in qualche i stante anormale della nostra esisten za. • * * dal mio album La poesia della donna sta nell'esxer vinta. Dal mio album: ancóra: ìe donne non amano e non ammira no che i bimbi e gli eroi: i piccolis simi ed i grandissimi. • • • dal mio album: segue parla Lamartine: L'uomo troppo giovane è incapace di amare: non co nosce il pregio di nulla, non conosce la vera felicità se non dopo averla perduta. C'è più succo vivace e più ombra mobile nelle piante giovani del la foresta; c'è più fuoco nel vecchio cuore della quercia! L'amore vero è il frutto maturo della vita. » » • lo spettro traduco dai "Fiori del male" di Ba udelaire, il poeta del brivido. Io ti sarò dappresso, nell'alcova, come gli angeli dagli occhi fiammeg gianti. Io striscerò verso di te, senza rumore, con le tenebre notturne: e ti darò, o mia bruna, dei baci freddi come la luna, e degli abbrac ciamenti di serpente, strisciante at torno ad una fossa, tornerà il mattino pallido, e tu tro verai vedovo il mio posto, dove sarà i gelo sino a sera, come altri colla tenerezza, io. voglie dominare con lo spavento, su la tua vita, e su la tua giovinezza! * * * piccolo pastello . . Ha i capelli mezzo disfatti su collo alabastrino: un abito bianco largo, fluttuante, chiuso al sommo di un nodo azzurcp smorto: le mani af filate, diafane, escono appena dai flot ti del merletto. Nessun gioiello. Noi scrive, non legge mai: resta ore in tere come perduta in un sogno, con 1< pupille quasi dolorose, naufraganti il 0000 0000 0000 0000 0000 OOCK3 0000 DOOO 0000 0000 0000 0000 0000 0000 00000000 0000 0000 0000 00000000 OOOO0000'?>0000OOOO 0000 0000 CHX>O 0000 CH> X> O* »0 .X. PRIMA BANCA NAZIONALE A PITTSBURGH (First National Bank at Pittsburgh, I'a.) I § IfSiflil CAPITALE E SOPRAVANZO $ 5 MILIONI 1 Ispezionata dal Governo I 5 . , ... n r 1 mite» - »uì!3{n{s Vaglia Postali e Telegrafici al miglior cambio della giornata. - Servizio diretto col Ministero per ® ® |j di Risparmio Postali del Regno d'ltalia. - Accetta depositi ad interessi e rimborsa qualunque somma ; 5i% | preavviso. - Accurato e sollecito servizio gratuito per recapito di corrispondenza a chiunque ne face ia i ««■ viandoci l'indirizzo. -La Banca fornisce qualunque informazione venisse richiesta, rispondendo immedi I First National Bank at Pittsburgh, Pa. I Sa S?TT FIFTH'AVENUE AND ' WOO 1 'OOOO' O<^ 3 OOOOOOOOOOCH><XH3QODOCM>OC>OCM^PQC»O<«»OOC«>paDOpK^Ci J K»«^OO«>OOCWOC^ un oceano di melanconia: sorride dol cemente a chi le parla ed offre fiori,, sempre. Dice qualche parola, a voce bassa, strascicata, reclinando la bian ca testa sulla spalla. Si leva lenta- ; mente, lasciando ondeggiare Io stra scico bianco e va via come una visio ne evanescente... Ha il dolcissimo nome di Marghe rita povera stanza Povera stanza triste e abbandonata! Un dì echeggiavi di promesse e baci; : oggi non più da l'amor mio abitata, squallida, muta e disadorna giaci. Povera stanza! Un dì le tue pareti eran pur belle nel color di rosa; oggi, fra un muro e l'altro, le sue reti ha tese il ragno ... e il tempo t'ha (corrosa. Povera stanza!.. Al par de l'amor mio tu esisti ancor, ma fredda e deso lata ...; ed obliato al par di te son io, povera stanza mia disabitata! Conte AZZURRO. Due pile olì hi mr "opinione" di Pilli Noi non ci sorprendiamo affatto se da qualche tempo, ovvero da molto tempo, sia il giornale l'Opinione, co me la Ditta dei cavalieri baldiani, non digeriscono più i Consolati e i Consoli d'ltalia. Da quando questi illustri rappresentanti del nostro Governo hanno capito, che i maganzesi non so no che gli speculatori del patriottismo e li hanno messi alla porta, costoro rodono la corda e non si fanno sfug gire nessuna occasione per sfogare la loro bile che non tange. Sono finiti i tempi dei tutori delle successioni! La bava di certi signori è la mi gliore rèclame per i Regi Consoli e per S .E. l'Ambasciatore che anch'e nti non è stato risparmiato agli stra li vergognosi di una stampa venduta. Trattino bene la massa degl'immigra ti i nostri diplomatici e non si curi- ! no delle insidio dei faccendieri, per :hè l'ammirazione e la solidarietà dei r>rimi vale più, molto più dell'impopo arità dei secondi. L'Opinione si è impennata, perchè :erte pubblicazioni l'ufficio legale an lesso al Regio Consolato, invece che sui giornali di lingua nostra, le fa sulla stampa americana. A prima vi sta potrebbero sembrare più che giu ste le "due paroline" che l'Opinione del 20 luglio u. s. volle dire al "Re- ! ?io Consolato", ma pur troppo non è ?osì. In base ad una legge del 1917 (Pa. L. 1122) le pubblicazioni debbono es sere fatte sul "Legai Intelligencer" e su un altro giornale quotidiano scrit to in lingua inglese. Qualora l'amministratore lo reputi opportuno e necessario può mettere l'avviso anche su un giornale quoti diano scritto in lingua straniera, pur :hè il costo dell'avviso stesso non sia maggiore di quello fatto pagare dal quotidiano americano. In altri termini la legge richiede soltanto la pubblicazione su due gior nali in lingua inglese e concede, in casi speciali e di necessità, la pubbli cazione su un solo quotidiano di lin gua straniera. Nei casi presentatisi all"ufficio l'amministratore e per es so l'avvocato, non ha ritenuto neces sario far gravare sulla successione anche il costo della pubblicazione su un giornale italiano. Ciò anche in vi sta del fatto che i connazionali inte ressati, sia debitori che creditori, so no invariabilmente tutti bene infor mati del decesso del debitore o cre ditore. Se si tratta di qualche caso sporadico di uno che non abbia per mezzo di amici, parenti o compaesani avuto notizia del decesso del debitore 0 creditore è ben difficile sperare che egli possa conoscere tal fatto per mezzo di soli tre avvisi messi in tre date diverse in una rubrica che ben pochi leggono. Anche però se si fosse voluto pub blicare su giornali quotidiani italia ni, in Philadelphia non ve ne sono; se ve ne fossero siamo sicuri che il Re gio Consolato non commetterebbe un atto così antipatriottico. Non ve ne sono, dicevamo, perchè l'Opinione ed 1 suoi dirigenti reali "prima e dopo la guerra" han mostrato di essere tede scofili, ostacolando le iniziative pa triottiche, schierandosi contro gli ita liani e le nostre aspirazioni. Potrem mo enumerare un'infinità di questi ca si, ma accenniamo solo ad alcuni: Prima che l'ltalia entrasse in guerra il Cav. Uff. C. C. A. Baldi, al l'Evening Bulletin che lo aveva inter vistato, disse che gl'italiani non a vrebbero dovuto tornare in patria a combattere e dovevano rimanere in America che dava loro pane e burro. Durante la guerra la Ditta ger manese di latte "Dolfinger" licenziò tutti gli impiegati italiani. Tutti i giornali di lingua nostra protestarono contro questo atto: ma l'Opinione, perchè pagata e per una inserzione, che tutt'ora conserva, ne prese le di fese e si schierò contro i nostri con nazionali. Il Cav. Uff. C. C. A. Baldi, in nome di una cosidetta Federazione della quale è presidente, scrisse al presi dente Wilson perchè impedisse che fosse festeggiata la commemorazio ne della festa del XX Settembre 1918, Per il primo ritorno del presi dente Wilson in America fu prepara to e poscia tenuto un grande Comizi» 1 nel quale furono formulati dei desi dorata por le nostre aspirazioni na zionali. Fu invitato, il l'av. Uff. C. C. A. Baldi, anche come presidente della 1 Federazione. Nè lui, nè le società fe- 1 derate, nè nessuno della sua famiglia, compreso l'altro cavaliere, si fecero vivi. Per queste e per altre ragioni, dun- ; que, nè l'Opinione, ne i suoi reali di rigenti hanno diritto d'interloquire in cose italiane. il HI MI Io non so se l'on. Tittoni coltivi qualche illusione (dal suo discorso al Senato non pare) ma vorrei che nes suna illusione coltivasse il popolo ita liano intorno alla missione dei suoi nuovi Delegati al Congresso ili Pari gi. Ormai le nostre questioni sono co sì mal poste, gli spiriti di quelli che furono i nostri Alleati sono così lon tani dai nostri e, peggio, dai nostri interessi, che non è lecito, senza mo strare minor senno di quel che mo strò Orlando nel poema dell'Ariosto, concepire speranze di miglioramento, per semplice effetto di opera tauma- : turgica, nelle sorti della nostra pace, j Più che negli Alleati, i quali con l'o dierna cerimonia di Versailles cele- ; brano oh, senza invidia! la loro gloria e la loro beatitudine, in un cie lo alquanto scenografico; più che dei Delegati, i quali sarà diffìcile pQssa -110 edificare un edifìcio in marmo o in •emento armato con la polvere che ;rovano nella via; il popolo italiano farà bene ad aver fiducia soltanto in >è stesso e raccogliere quanto più può ; iella sua energia morale per supera re questa crisi che è certamente fra i e più terribili e angosciose della sua; >toria. Bisogna conoscere, bi.sogna l jrovare, bisogna soffrire, per acqui- ! itare la piena e sicura coscienza dei ! >roprio destino. Fino a ieri, il popolo taliano era considerato e qualificato 1 popolo più fortunato nella mala •entura: da oggi bisogna che abbia. 1 coraggio di affermarsi e riconoscer-1 ii come il popolo il più offeso e ta glieggiato nella buona ventura. Solo :osì, potrà pigliare diretto contatto on la realtà; solo così potrà giudi are di sè e degli altri con sicura e perienza: solo così potrà infine prev edere da sè al suo avvenire e a pettare col ciglio asciutto e col lab iro ben sigillato le vendette della toria che non si faranno forse trop -10 a lungo aspettare. Una serie di domande, intanto, noi lon potremo esimerci dal propone a fli uomini di ieri. Perchè hanno ssi subito da Parigi un armistizio he doveva lasciare esposte tutte le li lee del nostro nuovo confine alle ag gressioni dirette e inderette dei no itri nuovi nemici della Jugoslavia? 'erchè hanno subito da Parigi, l'irn >osizione della truffa di Pola, che fa :eva ì croati nemici nostri e dell'lnte ;a partecipi nei diritti della flotta au stro-ungarica? Perchè hanno su nto, da Parigi, l'imposizione dell'Ar nèe d'Orient, che doveva essere la irmèe di propaganda contro l'ltalia e 11 collegamento di tutti gli interessi intitaliani contro gli interessi italia ìi? Perchè hanno subito l'occupa zione armata dei Serbi nell'Albania settentrionale e l'occupazione di Kla fenfurt nella Carinzia, senza neppure contrapporre a queste operazioni di jriganlaggio ai nostri danni diretti, 'immediata occupazione di Lubiana •he sola avrebbe potuto e dovuto neu- ! ralizzarne gli effetti? Perchè si •on fatti togliere di mano Smirne e ! I relativo trattato di San Giovanni i Vloriana, senza neppure una protesta ■ senza neppure la richiesta di un j congruo compenso? Perchè, insom na, e a parte tutto quello che si rife risce al Trattato di Londra, perchè juesta assoluta assenza di iniziativa, ]uesta assoluta incapacità di contrat ;acco all'attacco, di offesa all'offesa, ' luesta assoluta incapacità, pare a •omprendere i movimenti ed i fini ielle altre parti nel Congresso e fuo •i del Congresso, e quindi la reazio ìe? perchè, infine, oltre a questa i ìerzia, a questa immobilità materiale, luesta enorme prostrazione morale •he rende impossibile la protesta, ol ire l'azione? Si può, certo, molte vol le, farsi legare, farsi mettere i piedi sul collo e le mani nelle tasche, per raggiungere nel silenzio e nell'umi iazione un qualsiasi fine prossimo o ontano, un qualche fine mistico, idea e: la gloria dei cieli, per esempio. Ma :he cosa, dopo l'imposizione dell'ar mistizio, dopo la imposizione della truffa di Pola, dopo l'occupazione del ' Albania Settentrionale e di Klagen furt, dopo la lacerazione del Trattato li San Giovanni Moriana, che cosa si è ottenuto? Non un palmo delle co lonie tedesche, o nellee colonie fran cesi od inglesi, non un porto nè un fa ro nell'Asia, non un compromesso commerciale sufficientemente rimune ratore, non l'amicizia dell'America, non la gratitudine dell'lnghilterra: nulla. Noi abbiamo subito, in tutta perdita e senza la più lontana spe ranza di raccattar nulla del perduto e di guadagnare qualche linea nelle posizioni nelle quali ci siamo trince rati. Sento dire: Ma nulla è compro messo. Nulla, di che? E, quel ch'è peggio, noi siamo rimasti in un isola mento, che, proveniente com'è da una così grave sconfitta dipolmatica, non si può dire neppure splendido. Questa è la posizione italiana, nel momento in cui, bene o male, ed io seguito a credere più male che bene, la Francia e l'lnghilterra firmano, alla presenza LA LIBERA PAROLA dell'Associato, il loro, del resto el'n-j mero, trattato di pace con la Germa- j nia. 10 non so qual triste incantesimo i sia riuscito a stravolgere l'ltalia dopo I la sua vittoria. Non so da quali prò- ; fonde oscurità del nostro destino sia i venuta fuori la testa di Medusa che ha così istantaneamente immobilizza to il cervello, paralizzato il nerbo, im pietrita l'anima dell'ltalia al>Congres so di Parigi. Forse l'antica nostra servitù verso lo straniero; forse la presente nostra schiavitù paralmenta re dissolvitrice di tutte le energie mentali e morali; forse la nostra se i colare buona fede fatta insieme di fa tuità e di albagia; forse tutte queste cose insieme, hanno prodotto l'orribi le mostro che ha costretto la nostra vittoria a torcere indietro il volto, sul cammino del sacrifìcio, invece che su quello della gloria. Certo, noi non sia mo oggi neppure indipendenti: siamo jalla mercè degli usurai del nostro .sangue e del nostro lavoro. Ma non bisogna perdere coraggio. Bisogna, invece, dalla esatta cogni zione dei nostri errori e dalla esatta valutazione delle colpe altrui, acqui stare intera e completa la coscienza della nostra vita nel presente c nel l'avvenire. E bisogna anche persua dersi: che tutto in noi e attorno a noi, tutto è da trasformare, da ricostrui re, da rifare: a cominciare dalla pla centa. La placenta parlamentare ci ha da to l'homunculus politico che dal mag gio '915 al maggio '919, attraverso tutte le discordie e le ipocrisie, ha portato l'ltalia, dopo la più grande vittoria militare a! disastro diploma tico del Congresso di Parigi. Vi pare che non basti ? Continuate. RASTIGNAC. Gronde Comi i SI Po. 11 Community Service di Che ster, Pa., ci comunica che alle ore j Questo potrà' aiutarvi personaimente La nostra TRUST COMPANY ■ostituisce gran parto della vita lj finanziaria della industri citta' di Chester. La nostra ISTITUZIONE BANCARIA la più' affari n-fri che non ne abbia mai fatti prima, nella storia delia sua esistenza Moria 1 rlie rimonta a molli, molti anni addietro. I nostri Hforzi tendono a fare effettuare un maggiore sviluppo di j prosperità', e pernio' siamo pronti ad olfrire lo lustre cognizioni, la nostra esperienza ola nostra competenza allo scopo di tutelare i gl'interessi delle singole persone <: delle corporazioni. I Noi vogliamo rendere questi servigi in qualsiasi capacita'in cui la ! ! legge ci permetterà' di farlo. DELAWARE COUNTY TRUST GOMPANY CROZER BUILDING CHESTER, PA. I ' 1 RIPRESA DELLE PARTENZE DAL PORTO DI PHILAD£LPHIA il moto piroscafo "CASERTA" della NAVIGAZIONE GENERALE ITALIANA Partirà' da Philadelpliia direttamente per Napoli Martedì 23 Settembre, dal Vine St. Pier senza toccare il porto di New York TERZA CLASSE - Napoli o Genova - CABINA (Classe Unica) $72 War Tax $5 SI 50 a S 1 70 War Tax $1 5 IMPORTANTE I pasaegßerl devono presentarsi, fra II l"> e 22 SETTEM DKK, all'Ufficio deII'INTEUNAL KEVENUE, Palazzo della Dogana. ithaml ('hestnutSts. SPORTELLO No. 8 muniti del PASSAPORTO vidimato dal Console Italiano, del BIGLIETTO D'IM BARCO e della RICEVUTA DELL'INCOMETÀX per «Il anni 1917. 1918 e 1919. altrimenti non sara' permesHO l'lmbarco. 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