PIJBLiSHED AND DISTRIBUTED UNDER PERMIT No. 500 AUTHORIZED BY THE ACT OF OCTOBER 6, 1917, ON FILE AT THE POST OFFICE OF PHILA DELPHI A, PA, BY ORDER OF THE PRESI DENT, A. S. BURLESON, POSTMASTER GEV. LA LIBERA BAR§IjA 1 forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore 906 Carpentcr Street ANNO 11. - Numero 29 La prepotenza desìi Alleati-Le amenità' di Nitti - Gli intrighi wilsoniani Tutta Italia aveva salutato, con i un senso di vivissimo sollievo, < l'allontanamento di Wilson dalla i Conferenza di Parigi, dell'uomo : cioè che, con cieca ostinazione e i con manifesta partigianeria, a- i veva ostacolate, dalla prima al- < l'ultima, tutte le sacre aspirazio- 1 ni nostre. < Ed il sollievo sembrava giusti- ] ficato. La sostituzione dei dele gati italiani" che non avevano in- ] contrato le simpatie dej falso ; profeta e la ritirata volontaria di ( quest'ultimo avrebbero dovuto < rimuovere tutte quelle cause che ; avevano, per lo innanzi, suscita- i to tonti deplorevoli attriti e pre- ; elusa inesorabilmente"la via ad un possibile accordo. i Ma disgraziatamente non fu 1 così. Partito Wijson, rimangono < i suoi sostituti nella delegazione) americana, i quali, oltreché mo- i strarsi devoti al mandato impe- i rativo ricevuto, non la pensano < diversamente dal loro principale, i Essi hanno fatto proprio il pio- I gramma di Wilson: favorire gli > interessi della Jugo-Slavia, della ( Serbia, della Grecia e .... del dia- ì volo ai danni dell'ltalia. Questa dolorosa constatazione ; varrà a far aprire gli occhi a 1 molti illusi, i quali finiranno an- l ch'essi coll'accorgersi che i diplo- i matici americani, qualunque sia ( il loro partito, son sempre gli i stessi, solleciti soltanto del loro ] toni aconto. ( La giustizia, le rivendicazioni ] nazionali, i sacrifici romanamen- 1 te sostenuti da un grande popo- i 10 costituiscono per essi null'al- i tro che un'amara ironia. Essi i sanno che dovranno sfruttare < quelle piccole nazioni e le favori- | scono; sanno che dovranno im- : padronirsi del loro commercio e ; se ne straridono dei diritti dell'l- i talia. Leggiamo un po' i telegrammi ] odierni da Parigi. Ahimè, nulla è ; mutato in quelle cariatidi famo- , se che tengono tra le mani le sor ti del mondo. Le ultime notizie ci informano che Tittoni lavora alacremente per il trionfo delle , nostre rivendicazioni e special- ; mente per il fato di Fiume; ma i delegati americani si mostrano rigidamente ossequienti alla con segna di Wilson e gli inglesi e i francesi strenuamente li appog giano nel compimento della enor me ingiustizia. Noi non più ci meravigliamo dell'opposizione degli americani, poiché, come già abbiamo cen nato, la loro diplomazia consiste esclusivamente nella tutela di lo schi interessi. Ma ci addolora l'ostilità dei francesi che conti nua ininterrotta, malgrado la lo ro stampa più autorevole osten ti verso di noi, ma soltanto con parole, la più sincera amicizia. Alla Francia immemore ed ub- i briacata dalla vittoria, alla Fran cia che con leggerezza cieca ed imperdonabile marcia verso una incerta dimane, vogliamo ricor- j dare uno dei più gloriosi episodi della guerra di Francia, protago nisti i valorosi soldati del Gene rale Albricci, oggi Ministro della Guerra: "Non era solo in giuoco la sal vezza immediatamente dovu ta al contingente italiano della Quarta Armata di Gourand, che si trovava tra Epernay e Chalons e rischiava di essere "divorata dalle truppe del Kromprintz, ma; la salvezza stessa della Francia veramente minacciata dal fuoco e dal veleno della quinta offensi- j va tedesca. Albricci non nascose alle sue truppe che contro di noi, contro 11 suo povero e minuscolo corpo di armata stavano la bellezza di quattordici divisioni bavaresi e; pomeranie. Il risultato fu che in un solo, assalto tutti gli ufficiali superio-1 ri di un reggimento della Bri gata "Napoli" caddero in linea, ma la montagna di Rheims non fu varcata! E, passata la bufera, per tutte le città ed i paesi che vanno verso Parigi, si leggevano manifesti di questo genere: "Cittadini, i soldati del Gene rale Albricci hanno salvato la Capitale e la Nazione!". Oh! i dolci idillii di uno scon finato amore per la sorella ma gnanima che corre a dividere il pericolo, mettendo a repentaglio la propria esistenza, sono oggi tramontati per sempre ! Ma suo nerà nuovamente, per la Francia, l'ora del bisogno. * * • I Ministeri in Italia si no con rapidità vertiginosa; ai ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER WITH THE LARGEST CIRCULATION AVANTI SE!IVI PRE, CON L_A FIACCOLA IIM PUGNO "CI "Entered as second-class matter Aprii 19,1918, at the post office at Philadelphia, Pa., under the Act of March 3, 1879". fastigi del potere pervengono, con alterna vicenda, uomini ot tantenni sull'orlo della propria e i sistenza e cinquantenni, nel col mo della virilità; ma tutti, anche i più indipendenti, pervenuti a quel posto, adottano una politica balorda che vorrebbe essere pru denza e che altro non è che de plorevole debolezza. Una prova: L'On. Nitti» il neo presidente del Consiglio dei Mini stri, nel suo recente discorso alla Camera, ha deplorato gli attacchi della stampa contro Wilson, che avrebbero immensamente dan neggiato la nostra causa in seno alla conferenza della pace. Ben altro avrebbe dovuto esse re l'atteggiamento di Nitti, se in tendeva pei - davvero tutelare i decoro del paese. Egli avrebbe dovuto piena mente protestare contro le volga rità di Enrico Ferri, del pagliac ciò che ha subito, nella vita, 1* più curiose metamorfosi e avreb be dovuto rimbeccarlo per gli in sulti lanciati contro la più fulgi da e radiosa figura della guerra mondiale. Che ne pensa l'Oli. Nitti degl attacchi volgari e feroci, che d;i tempo, senza motivo alcuno, mol ti grandi giornali americani van no lanciando contro l'ltalia, clic essi chiamano incivile, selvaggia nido e ricettacolo di banditi e di pirati? Attacchi che non som cessati neppure nel tempo che Italia e America hanno combat tuto spalla 'i spalla contro il co mune nemico? Sa egli il no nostro Presidente, del Consiglio che predica moderazione, che questa vile ed ingiusta campagli; prosegue indisturbata, anzi qua si incoraggiata dalle autoiità, e lo stesso Wilson, che pure non li; esitato a sancire leggi limitanti la libertà personale, non ha mai pensato a mettere un freno alla stampa disonesta e venale che si accanisce contro la nostra pa tria ? • Almeno, se i giornali italiani si sono sbizzarriti contro Wilson avevano le loro brave ragioni. ! sedicente apostolo, ingannando li buona fede del nostro popolo, a veva raccolto in Italia doni e trionfi ed in ricompensa i sacr diritti d'ltalia ha tentato gettare nelle bramose canne della Jugo slavia. Ma l'ltalia nulla ha mai fatto contro l'America e gli at tacchi di certa stampa sono sem plicemente criminosi, poiché of fendono una Nazione nobilissima ; verso la quale la civiltà non arri verà mai ad assolvere i propri i obblighi. * * * Molto tempo prima che Wilson abbandonasse la Conferenza del la pace, erano incominciati, i Washington,-i fieri attacchi degl avversarii alla nefasta opera di lui. Questo Presidente democrati co, che, ammantandosi col velie purissimo dell'agnello aveva sa puto ingannare il mondo al sue riguardo, facendosi credere ui fautore di libertà, mentre altre non è che un autocrate ed ur menestrello di reazione, avev; traversato l'Oceano, portando co il bagaglio dei suoi famos quattordici punti. Ma nel ciclo della Conferenza egli lacerò insieme agli altri suo colleghi, tutte le pagine del sue decalogo e, mentre coperse se stesso di ridicolo e di vergogna gettò anche una manata di fan go sul paese che egli si vantava eli rappresentare. Era naturale quindi che ir Washington, dove si era preoccu pati del decoro della Nazione sorgessero, tra i più autorevol senatori, formidabili opposizion ai mostruosi parti di Wilson e s |cominciassero ad osteggiare U 'lega delle Nazioni ed il Trattate di Pace, specie la cessione a Giappone della vasta e ricca prò vincia di Shantung. Mr. Wilsoi era edotto dell'attività dei suo avversarli, ma sperava, anzi eri sicuro, che tornando in America non avrebbe durato molta fatici a ridurre alla sua volontà tutt coloro che avevano osato osteg giare e criticare il suo operato Da quell'autocrate ambizioso chi è, egli credeva di poter emulali i Giulio Cesare e si riprometteva ; appena giunto alla Casa Bianca . di telegrafare ai suoi colleghi d Versailles, Lloyd George e Cle menceau, le fatidiche parole de Grande condottiero romano: Ve - ni, vidi, vici. i Ma Wilson non è Giulio Cesa PHILADELPHIA, PA., 26 LUGLIO, 1919 re ; Wilson non è che un pigmeo jche s'è trovato, in un momento propizio, ad occupare un posto e minente, ma che è destinato, fra pochi mesi, a rientrare fatalmen te nell'ombra, perchè è divenuto a Dio piacente ed ai nemici sui. E tornato in patria, s'è accor to che le opposizioni erano assai più Serie di quel che egli suppo neva e gli oppositori non erano disposti ad abboccare all'amo del la sua ipocrisia. Ed allora è ri corso al meschinissimo ripiego di chiamarli a sè uno alla volta e di invocare da ciascuno la tregua per il bene del paese. Ordine Figli d'ltalia in America COMUNICAZIONI DELLA GRANDE LOGGIA 1 DELLO STATO DI PENNSYLVANIA fi INAUGURAZIONE DI . BANDIERE DELLA LOGGIA "DUNANT" La inaugurazione delle bandie re e dello stendardo della loggia Enrico Dunant N. 865 di Wilmer ding fu fatta domenica 20 cor rente, col concorso del Grande Venerabile, il quale la mattina alle oie otto e diciannove fu ri levato dal cognato del vene rabile Dr. Francesco Barlotti alla stazione di East Liberty e con dotto in automobile nella di lui abitazione a Wilmerding. Nelle ore antimeridiane il Grande Venerabile ricevette le visite dei fratelli della loggia lo cale e delle altre invitate alla ma nifestazione, man mano che essi arrivavano. Dando magnifica prova di solidarietà, ìisposero al ia chiamata tutte le logge per 1111 circuito di oltre 50 miglia. A mezzogiorno, in casa del Dr. Ballotti, fu offerta al Grande Venerabile una colazione, alla quale partecipò anche il sig. Pa squale Bufano della loggia Con cordia di Connellsville, mentre davanti all'abitazione la banda del Prof. Nirella suonava la mar cia reale e l'lnno dei Figli d'lta lia. In questo mentre arrivarono quattro socie della loggia Italia Redepta di New Kensington, ini ziatasi la domenica precedente, nelle persone delle colte signore Anna Millucchi, Anna Pessolano, Vincenza Marzullo e Luisa Cola ianni. Verso le due poni, si andò nel la grande sala degli I. O. 0. F., luogo di riunione, mentre, ricevu te alla stazione dalla banda Ni rella, arrivavano ininterrotta mente logge e rappresentanti. Prima che il corteò si formasse giunse in sala il sindaco della città on. Munroe; e poscia tutte le logge, nella Piazza davanti al Tempio, posarono per un gruppo fotografico. Il corteo fu formato così: Pre cedeva la banda Nirella, poscia le bandiere e il Grande Venera bile in automobile con ai la ti le Signore Anna Maloc chi e Anna Pessolano; seguiva l'automobile col Sindaco e con 'Avv. Cianflone; indi le altre au tomobili con le seguenti persone: Signora Teresa Bal lotti e signor Filippo Botti Dottor F. Pesso ano e Signora, sig. Giuseppe Rossi e Signora Giuseppina Pes solano Prof. Michele De Vitis Dr. A. E. Abbate, assistente Srande Venerabile Signor Marco Peduzzi e Signore Giusep pina Grillo, Vincenza Marzullo e Luisa Colaianni Antonio Cer to Grande Curatore e cognati Rappresentanza della loggia Barzilai N. 468 di Charleroi con 1 venerabile Antonio Balsano. Il corteo delle logge era aperte iai G. Dep. G. Conte, A. Plundo F. Dori, L. Manocchia, A. Ban cale. Seguivano, con le rispettivt bandiere e stendardi, le logge Pittsburgh e Terza Italia di Pitt sburgh, Regina Elena di Sharps burg, 24 Maggio e Cooperativj tra Calzolai di Pittsburgh, Ame rica (con banda) di Greensburg Nuova Camillo Benso di Cavoui di Mt. Pleasant, Nuova Giovan< Italia di New Kensington, Nuo va Piave di McKeesport, Vittori; Alleata di Herminie, Nuova Vit torio Emanuele II di Pittsburgh Provincia di Caserta e Trento i Trieste di East Liberty, Liben Italia di Glassport, Santa Mari; Monte Castello (con banda) d Rankin, Enrico Dunant (coi banda del Prof. Quaranta) d Wilmerding. Erano anche rappresentate: 1; loggia G. Leopardi di Uniontowi dal suo venerabile R. Scalia e 1 Cittadini Italo-Americani di Pit tsburgh dall'ex venerabile Gin seppe Cuda. Cadranno i rappresentanti del partito repubblicano nel tranello infernale? Si lasceranno vincere e disarmare dalle abili e sottili manovre di colui che detiene in America il supremo potere? Tutta la trama tessuta a Pari gi in otto mesi da tre uomini che chiusero ermeticamente i loro o recchi alle proteste del mondo in tero, costituisce un vero monu mento d'infamia. Se i Senatori Americani riget teranno con sdegno quest'opera iniqua, daranno una luminosa prova di indipendenza e mostre La parata si svolse per le vie 1' principali della Città e per quel- 1< le dove risiede, la Colonia italia- g na. Come primo frutto di questa grandiosa manifestazione, per o- s pera del Dr. Francesco Ballotti d (che il Grande Venerabile usa i' appellare il fratello viaggiatore z dell'Ordine, perchè non manca ' c mai ad alcuna manifestazione) 11 sorgerà subito in Wilmerding u- i na loggia femminile. Terminata la parata, i fratelli delle Logge gremirono la sala I 1 dell'Ordine I. 0. O. F., dove fu- * reno inaugurate lo bandiere del-1 - J la Dunant. Il Di'. Ballotti aprì la'v cerimonia ringraziando gli inter- fi venuti a nome della loggia e del t Grande Venerabile. Seguì il Prof, n Giovanni Gatto, il quale con la < sua parola alata ed affascinante <1 sintetizzò in un breve discorso 1 gli scopi dell'Ordine e le aspira- ' zioni italiana non ancora compie- ' lamento avverate, e quindi lece i lusinghiere presentazioni prima del Prof. De Vitis, che parlò in i inglese, e poi del Grande Venera- I bile, che alla fine del suo breve I ed applaudito discorso procedet- i te alla inaugurazione delle ban- i diere e dello stendardo della log- I già Dunant. i Dello stendardo erano: madri- > na la signora Teresa Barlotti e I padrino il signov Filippo Botti. 1 Della bandiera italiana, maduina la signora Elisabetta De Vitis e s padrino il sig. Marco Peduzzi; I della bandiera americana, madri- 1 na la signora Giuseppina Orillo ■- e padrino il sig. Francesco Cor- < tazzo. Chiuse la cerimonia il Dr. Bar- 1 lotti reiterando i ringraziamenti I a tutti gli intervenuti. i Preparato e servito ottima-1 mente dal signor Di Santo, socio i della Dunant, alle ore 7, in casa s dell'altro socio sig. Pietro Grillo, i fu offerto al Grande Venerabile \ ì un pranzo, a cui parteciparono i signori : Dr. F. Barlotti, avv. A. ; Cianflone, Luigi Lamarca, Prof. ; Gaetano Quaranta, Prof. Miche- i le De Vitis, Filippo Botti, Vin- 1 cenzo Aiello, Pietro Ancrisani, ; i Pasquale Tinto, Raffaele Scalia, 1 Gerardo Beneventano, Pasquale . Bufano, Antonio Plundo, F. Per roni e F. Pecori. Anche qui furono pronunziati ] discorsi inneggianti all' Italia. 2 Parlarono i signori Dr. Barlotti, 1 avv. Cianflone, R. Scalia, F. Per roni e il Grande Venerabile. ! Quindi quest'ultimo, acccmpa- < gnato in automobili da tutti i,< commensali, si recò alla stazione < di East Liberty a prendere il tre- 1 no delle 10.42 per far ritorno a Philadelphia. Il Comitato che così bene por- 1 tò a compimento la festa, era 1 composto dei Signori Gaetano ( Quaranta presidente, Antonio Lei segretario e Filippo Mazza -1 relli tesoriere. INIZIAZIONE DELLA LOGGIA "RISORGIMENTO ITALIANO." . ( La loggia Risorgimento Italia no N. 953 di Osceola Mills fu ini ziata dal Grande Segretario di Finanza Paolo Di Peso il 13 lu glio corrente. Il fratello Di Peso . j scese alla stazione di Tyrone nel . | mattino di buon'ora, ricevuto dal x neo venerabile della loggia Anto nimo Cimino, e con l'automobile di costui si recarono nel villaggio, ì Più tardi, verso le 9, giunsero x gli ufficiali e taluni soci della log ! già Due Palme N. 189 di Clear i field, che doveva fare da madri ! na, ricevuti alla stazione dai soci i della nascente loggia con a capo una musica. 1 Prima della iniziazione la-rap ì presentanza della loggia madrina 1 e i soci della nascente loggia fe - cero un giro per il villaggio. La - cerimonia ebbe luogo nella Red Men Hall, appena finito il giro ; e ] ranno ai popoli, che vivono in j un'ansia febbrile, che l'Autorità delle Assemblee legislative non deve dirsi ancora, una vana pa rola. Ma se finiranno col cedere ed approveranno il trattato di pace, la Lega delle Nazioni e il Trat tato di alleanza, senza emenda- ■ menti, si renderanno essi stessi complici del male fatto, e si ac colleranno, presso i posteri, una tremenda responsabilità. • LA LIBERA PAROLA. «•ima di procedere ai lavori, la ; oggia offrì un vermouth a tutti | fli intervenuti. Funzionò da Araldo, per le i-I trazioni ai neo fratelli, il Gran-i le Segretario di finanza, e alla niziazione della loggia e istalla- [ ;ione degli ufficiali il fratello Ni :ola Maiale della Due Palme N. j .89. Gli ufficiali istallati furono seguenti : Venerabile, Giuseppe Cimino assistente venerabile, Giusep >e Bonfigli— ex venerabile, Giu leppe Spiri oratore, Domenico Antonio Pizzuto tesoriere, Sa verio Ciardullo segretario di inanza, Nicola Cimino segre- J ario archivista. Donato Marti-1 10 Curatori : Filippo Mancuso, Giuseppe Geraee, Angelo Orlan lo, Francesco Petullo, Carmelo jamancuso cer. : Battista Ci nino, Santo Zanchi—sent. inter ni, Rocco Perciavalle senti tila estrena, Giovanni Pagano. , Dopo la iniziazione parlarono < 1 venerabile della loggia madrina Ferdinando Guarino, il venerabi e della neo loggia Antonio Cimi lo e il Grande Segretario di Fi- < ìanza, il quale spiegò ai fratelli e finalità e gli scopi dell'Ordine,! ntrattenendósi più specialmente! >nl Fondo Unico Mortuario, sul ' Orfanotrofio e Ricovero e sul Bollettino Ufficiale. Quindi nella stessa sala venne ■servito un banchetto; ed alle rutta parlarono i fratelli Nicola Maiale, Vincenzo lanaro e Ago stino Sansone, della Due Palme, ? l'assistente venerabile della neo oggia Giuseppe Bonfigli, il qua e lesse dei versi inneggianti al ' Ordine e alla loggia il Risorgi nento. Alle 5, tutti riuniti e con la nusica in testa, si accompagnò dia stazione ferroviaria la rap- Dresentanza della loggia madri na. Il Grande Segretario di Finali tà partì alle 10, in automobile, iccompagnato dal venerabile Ci nino e da altri due fratelli, perj a stazione di Tyrone, ove prese' 1 treno della mezzanotte alla vol ta di Philadelphia. CRONACA DELLE LOGGE. La loggia Ausonia N. 903 di Srie ha posto la prima pietra del suo fabbricato sociale, che coste- j à la bella somma di $17.500. Alla cerimonia parlarono il sindaco di Erie, il Regio Console Sagramoso ed i venerabili lelle logge Salvatore Spinuzza 11 North East, il Risveglio e Vit torio Emanuele di Erie. » * » La loggia America N. 735 di jreensburgh, nella sua ultima seduta, deplorando l'insulto lan :iato nella Camera Italiana dal Deputato Enrico Ferri contro jabriele D'Annunzio, inviava a quest'ultimo il seguente tele dramma : "Gabriele D'Annunzio Ro ma, Italy. "Loggia America N. 735 Ordi ne Figli d'ltalia, stigmatizzando volgari insulti valoroso soldato, fiero assertore diritti italici, plau de reazione coscienti parlamen tari. "Salvatore Saguto, Segr." PER IL RITORNO DELL'AMBASCIATORE D'ITALIA. Appena appreso l'arrivo a Wa shington del Conte Macchi di Cellere quale Ambasciatore pres so gli Stati Uniti, il Grande Ve nerabile si affrettava a fargli pervenire il seguente telegram ma : "Lieti ritorno Sua Eccellenza quale Rappresentante Italia ne gli Stati Uniti, pregola accettare deferente saluto Figli d'ltali? della Pennsylvania." 111 Bill II 11(1 li Nel collegio di Naso, Provinci di Messina, e non in quello di Mi stretta, come erroneamente pul blicava il Progresso Italo-Ameri cano di New York del 19 corrent mese, è stata proclamata la can didatura a deputato, nel Parla mento Nazionale Italiano, del Ca valiere Ufficiale e Cavaliere Man riziano Giuseppe Gentile, ulti inamente, prima di tornare in pa tria, Regio Console d'ltalia Denver, Colorado. Il competitor lei Cav. Gentile perciò, non è sii' ugino il generale Antonino D Giorgio il qua te rappresenta an he oggi, al Parlamento Nazio tale, il collegio di Mistretta. ;,V; * . ■■■■■Hi Uav. Uff. GIUSEPPE GENTILI- Cosicché, l'ex Console di Den ver si ritira dalla carriera diplc natica, nella quale aveva davant i sè un fulgido avvenire, per de iicarsi a quella politica in cui ir Italia, specialmente nel period< di ricostruzione, si ha bisogno d nomini dalla tempra forte, da carattere adamantino, sincer propugnatori degli interessi de paese e, sopratutto, di quelli de- Hi emigranti che rappresentane l'ltalia errante. li Cav. Giuseppe dentile ha tutte le qualità per di fendere gl'interessi di questi ul timi, essendo egli, sia per la col tura che per l'esperienza acqui stato in America, uno studiose profondo dei nostri problemi, dèl ie nostre aspirazioni, del nostre patriottismo noi che viviame lontani e dimenticati dalla pa tria. Giuseppe Gentile conta appe na 40 anni, essendo egli nato ne) 187!) a Sant'Agata Militello. Ap pena ventiduenne, il 13 luglio 1901. si laureò in giurispruden za a Roma. Entrato nella carriera consolare, il 1907 fu inviato, in qualità di addetto consolare, a N. York, ove l'anno successivo ve niva promosso vice console, ed in questa qualità fu reggente di quel Consolato generale, che, in assenza del titolare, diresse mol to sagacemente, conquistandosi le simpatie della grandissima co lonia della metropoli americana. Il Cav. Gentile prestò anche servizio al Ministero degli Affa ri Esteri e nel 1913, nominato Console, fu destinato al Conso lato di New Orleans. Questa cit tà, o per meglio dire i cittadini di New Orleans avevano sempre mostrato, prima di questo tem po, una insistente ostilità al l' elemento italiano; ma la sua opera, intelligente ed attiva spesa interamente nell'interesse di quei nostri connazionali, fece sì che l'opinione pubblica ameri cana dal dotto, all'ignorante : dal ricco, al povero subì tale un cambiamento che gli america ni incominciarono a fraternizza re con gli italiani, con i quali tut tora fraternizzano. Ricordiamo che il Cav. Gentile mentre si trovava in questa città dove aveva sostituito il Regie Console Cav. Uff. Gaetano Poe cardi, recatosi a reggere il Con solato generale di New York, noi potette esimersi alle insistenze delle autorità e della popolazione di New Orleans e dovette recar visi per ricevervi la Missione ita liana. ! ————ss^^a-9s=ss=aa EXTRA! RISPARMIATE: MONETAI ' So farete i vostri acquisti presso il nostro grande negozio P. L_A BOCCETTA 1 901-903 905 'So. Bth STREET*. PHILAOELPHIA, PA. ove troverete specialità' per abiti da farsi su misura. Abiti di battesimo, e Vesti per giovanotte, Vest'ti per ragazzi, Camicie, Camicette, Sottane, a Cappelli ed altro. *■ Fa quel che devi, &vveng& che può'. Abbonamento Annuo $ 2.00 Una Copia 3 Soldi Como abbiamo già detto il Cav. Giuseppe Gentile nel 1917 fu inviato a Philadélphia e poscia a Denver, Colorado. In que sta città egli si trovò al l'epoca della venuta della Mis sione. Per intromissione e suggeri mento di un faccendiere colonia le, il nostro Sindaco ave va messo all'indice l'Ordine Fi gli d'ltalia, tentando di mandare a monte la parata, la consegna della medaglia pel Generale Lui gi Cadorna ed impedendo che una rappresentanza dell'unica i stituzione italiana in America partecipasse al banchetto uffi ciale. L'austerità delia figura del rappresentante del nostro Go verno; la sua franca e risoluta parola, che mai tentenna, scon giurarono il pericolo e ricordia mo ancora oggi le sue parole pronunziate mentre entrava al gabinetto del sindaco: se sarà impedita 5a parata dei Figli d'l talia la Missione n«n verrà in Philadélphia. Ma la Missione venne, perchè i Figli d'ltalia, in virtù dell'energico intervento del Regio Console Cav. Gentile, fu rono riconosciuti per quel che valgono. Giuseppe Gentile, per volere di questa colonia, era stato nominato tesoriere per u na borsa da offrire al Principe di Udine. In meno di 10 giorni fu rono raccolti circa 25 mila dolla ri. di cui 13 mila e più dei Figli d'ltalia di Pennsylvania. L'Ordine, nello Stato di Penn sylvania, dev'essere grato all'e gregio funzionàrio che oggi vuo le aprirsi la via nella carriera po etica; l'Ordine è composto in maggior parte del generoso ele mento siciliano; il siciliano è sta to stmpre grato e riconoscente a chi gli ha voluto bene e lo ha protetto. Si stringono perciò in torno alla simpatica figura di Giuseppe Gentile e consiglino i conoscenti, gli amici e i parenti del Collegio di Naso perchè, nelle prossime elezioni politiche, non gli neghino il loro suffragio. L'eiezione di Giuseppe Genti le a Deputato, oltre che ad arric chire il nostro Parlamento Na zionale di uno fra i pochi compe tenti, porterà dei benefìzii a noi esiliati, perchè solo lui che ci co nosce, che ha studiata la nostra anima e i nostri problemi potrà difenderci e ricordarci all'ltalia Uficiale. I comuni che fanno parte del collegio di Naso sono i seguenti : Naso. Tortorici, S. Agata Mili tello, S. Angelo di Brolo, S. Mar co D'Alunzio, Alcara li Fusi, Mi litello, Rosmarino, Caprileone, Frazzanò, Mirto, Galati Mamer tino, S. Salvatore di Fitalia, Ca stell'Umberto. Longi, Casale Fio resta, Sinagra, Ficarra, Piraino, Brolo. Non abbiamo nessun dubbio che gl'italiani in generale, e i Figli d'ltalia in ispecial modo, che hanno conoscenti, amici e parenti nei suddetti comuni, scri veranno ai loro paesi raccoman dando la candidatura di Giuseppe Gentile. L'opera patriottica da questi spiegata in America, a nostro fa vore, vale molto, molto di più del voto che in questo momento noi chiediamo per Lui. Saremo grati a quei confratel li che vorranno prendere a cuore questa giusta causa, spendendo qualche paiola in proposito. NOI. ile Ciiio eie», k II Community Service di Che ster, Pa., ci comunica che alle ore 3.30 P. M. del 3 agosto prossimo, alla Community Club Hall, 3 strade in Market di quella città, sarà tenuto un grande Comizio nell'interesse degli stranieri che desiderano diventari cittadini de gli Stati Uniti. Tutti gli italiani senza distin zione vi sor.o invitati.
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