La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, July 26, 1919, Image 1

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LA LIBERA BAR§IjA
1 forti caratteri sono gli Dei
Supremi della Storia Nazionale.
A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore
906 Carpentcr Street
ANNO 11. - Numero 29
La prepotenza desìi Alleati-Le amenità'
di Nitti - Gli intrighi wilsoniani
Tutta Italia aveva salutato, con i
un senso di vivissimo sollievo, <
l'allontanamento di Wilson dalla i
Conferenza di Parigi, dell'uomo :
cioè che, con cieca ostinazione e i
con manifesta partigianeria, a- i
veva ostacolate, dalla prima al- <
l'ultima, tutte le sacre aspirazio- 1
ni nostre. <
Ed il sollievo sembrava giusti- ]
ficato. La sostituzione dei dele
gati italiani" che non avevano in- ]
contrato le simpatie dej falso ;
profeta e la ritirata volontaria di (
quest'ultimo avrebbero dovuto <
rimuovere tutte quelle cause che ;
avevano, per lo innanzi, suscita- i
to tonti deplorevoli attriti e pre- ;
elusa inesorabilmente"la via ad
un possibile accordo. i
Ma disgraziatamente non fu 1
così. Partito Wijson, rimangono <
i suoi sostituti nella delegazione)
americana, i quali, oltreché mo- i
strarsi devoti al mandato impe- i
rativo ricevuto, non la pensano <
diversamente dal loro principale, i
Essi hanno fatto proprio il pio- I
gramma di Wilson: favorire gli >
interessi della Jugo-Slavia, della (
Serbia, della Grecia e .... del dia- ì
volo ai danni dell'ltalia.
Questa dolorosa constatazione ;
varrà a far aprire gli occhi a 1
molti illusi, i quali finiranno an- l
ch'essi coll'accorgersi che i diplo- i
matici americani, qualunque sia (
il loro partito, son sempre gli i
stessi, solleciti soltanto del loro ]
toni aconto. (
La giustizia, le rivendicazioni ]
nazionali, i sacrifici romanamen- 1
te sostenuti da un grande popo- i
10 costituiscono per essi null'al- i
tro che un'amara ironia. Essi i
sanno che dovranno sfruttare <
quelle piccole nazioni e le favori- |
scono; sanno che dovranno im- :
padronirsi del loro commercio e ;
se ne straridono dei diritti dell'l- i
talia.
Leggiamo un po' i telegrammi ]
odierni da Parigi. Ahimè, nulla è ;
mutato in quelle cariatidi famo- ,
se che tengono tra le mani le sor
ti del mondo. Le ultime notizie
ci informano che Tittoni lavora
alacremente per il trionfo delle ,
nostre rivendicazioni e special- ;
mente per il fato di Fiume; ma i
delegati americani si mostrano
rigidamente ossequienti alla con
segna di Wilson e gli inglesi e i
francesi strenuamente li appog
giano nel compimento della enor
me ingiustizia.
Noi non più ci meravigliamo
dell'opposizione degli americani,
poiché, come già abbiamo cen
nato, la loro diplomazia consiste
esclusivamente nella tutela di lo
schi interessi. Ma ci addolora
l'ostilità dei francesi che conti
nua ininterrotta, malgrado la lo
ro stampa più autorevole osten
ti verso di noi, ma soltanto con
parole, la più sincera amicizia.
Alla Francia immemore ed ub- i
briacata dalla vittoria, alla Fran
cia che con leggerezza cieca ed
imperdonabile marcia verso una
incerta dimane, vogliamo ricor- j
dare uno dei più gloriosi episodi
della guerra di Francia, protago
nisti i valorosi soldati del Gene
rale Albricci, oggi Ministro della
Guerra:
"Non era solo in giuoco la sal
vezza immediatamente dovu
ta al contingente italiano della
Quarta Armata di Gourand, che
si trovava tra Epernay e Chalons
e rischiava di essere "divorata
dalle truppe del Kromprintz, ma;
la salvezza stessa della Francia
veramente minacciata dal fuoco
e dal veleno della quinta offensi- j
va tedesca.
Albricci non nascose alle sue
truppe che contro di noi, contro
11 suo povero e minuscolo corpo di
armata stavano la bellezza di
quattordici divisioni bavaresi e;
pomeranie.
Il risultato fu che in un solo,
assalto tutti gli ufficiali superio-1
ri di un reggimento della Bri
gata "Napoli" caddero in linea,
ma la montagna di Rheims non
fu varcata! E, passata la bufera,
per tutte le città ed i paesi che
vanno verso Parigi, si leggevano
manifesti di questo genere:
"Cittadini, i soldati del Gene
rale Albricci hanno salvato la
Capitale e la Nazione!".
Oh! i dolci idillii di uno scon
finato amore per la sorella ma
gnanima che corre a dividere il
pericolo, mettendo a repentaglio
la propria esistenza, sono oggi
tramontati per sempre ! Ma suo
nerà nuovamente, per la Francia,
l'ora del bisogno.
* * •
I Ministeri in Italia si
no con rapidità vertiginosa; ai
ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER
WITH THE LARGEST CIRCULATION
AVANTI SE!IVI PRE, CON L_A FIACCOLA IIM PUGNO "CI
"Entered as second-class matter Aprii 19,1918, at the post office at Philadelphia, Pa., under the Act of March 3, 1879".
fastigi del potere pervengono,
con alterna vicenda, uomini ot
tantenni sull'orlo della propria e i
sistenza e cinquantenni, nel col
mo della virilità; ma tutti, anche
i più indipendenti, pervenuti a
quel posto, adottano una politica
balorda che vorrebbe essere pru
denza e che altro non è che de
plorevole debolezza.
Una prova: L'On. Nitti» il neo
presidente del Consiglio dei Mini
stri, nel suo recente discorso alla
Camera, ha deplorato gli attacchi
della stampa contro Wilson, che
avrebbero immensamente dan
neggiato la nostra causa in seno
alla conferenza della pace.
Ben altro avrebbe dovuto esse
re l'atteggiamento di Nitti, se in
tendeva pei - davvero tutelare i
decoro del paese.
Egli avrebbe dovuto piena
mente protestare contro le volga
rità di Enrico Ferri, del pagliac
ciò che ha subito, nella vita, 1*
più curiose metamorfosi e avreb
be dovuto rimbeccarlo per gli in
sulti lanciati contro la più fulgi
da e radiosa figura della guerra
mondiale.
Che ne pensa l'Oli. Nitti degl
attacchi volgari e feroci, che d;i
tempo, senza motivo alcuno, mol
ti grandi giornali americani van
no lanciando contro l'ltalia, clic
essi chiamano incivile, selvaggia
nido e ricettacolo di banditi e di
pirati? Attacchi che non som
cessati neppure nel tempo che
Italia e America hanno combat
tuto spalla 'i spalla contro il co
mune nemico? Sa egli il no
nostro Presidente, del Consiglio
che predica moderazione, che
questa vile ed ingiusta campagli;
prosegue indisturbata, anzi qua
si incoraggiata dalle autoiità, e
lo stesso Wilson, che pure non li;
esitato a sancire leggi limitanti
la libertà personale, non ha mai
pensato a mettere un freno alla
stampa disonesta e venale che si
accanisce contro la nostra pa
tria ? •
Almeno, se i giornali italiani si
sono sbizzarriti contro Wilson
avevano le loro brave ragioni. !
sedicente apostolo, ingannando li
buona fede del nostro popolo, a
veva raccolto in Italia doni e
trionfi ed in ricompensa i sacr
diritti d'ltalia ha tentato gettare
nelle bramose canne della Jugo
slavia. Ma l'ltalia nulla ha mai
fatto contro l'America e gli at
tacchi di certa stampa sono sem
plicemente criminosi, poiché of
fendono una Nazione nobilissima
; verso la quale la civiltà non arri
verà mai ad assolvere i propri i
obblighi.
* * *
Molto tempo prima che Wilson
abbandonasse la Conferenza del
la pace, erano incominciati, i
Washington,-i fieri attacchi degl
avversarii alla nefasta opera di
lui.
Questo Presidente democrati
co, che, ammantandosi col velie
purissimo dell'agnello aveva sa
puto ingannare il mondo al sue
riguardo, facendosi credere ui
fautore di libertà, mentre altre
non è che un autocrate ed ur
menestrello di reazione, avev;
traversato l'Oceano, portando
co il bagaglio dei suoi famos
quattordici punti.
Ma nel ciclo della Conferenza
egli lacerò insieme agli altri suo
colleghi, tutte le pagine del sue
decalogo e, mentre coperse se
stesso di ridicolo e di vergogna
gettò anche una manata di fan
go sul paese che egli si vantava
eli rappresentare.
Era naturale quindi che ir
Washington, dove si era preoccu
pati del decoro della Nazione
sorgessero, tra i più autorevol
senatori, formidabili opposizion
ai mostruosi parti di Wilson e s
|cominciassero ad osteggiare U
'lega delle Nazioni ed il Trattate
di Pace, specie la cessione a
Giappone della vasta e ricca prò
vincia di Shantung. Mr. Wilsoi
era edotto dell'attività dei suo
avversarli, ma sperava, anzi eri
sicuro, che tornando in America
non avrebbe durato molta fatici
a ridurre alla sua volontà tutt
coloro che avevano osato osteg
giare e criticare il suo operato
Da quell'autocrate ambizioso chi
è, egli credeva di poter emulali
i Giulio Cesare e si riprometteva
; appena giunto alla Casa Bianca
. di telegrafare ai suoi colleghi d
Versailles, Lloyd George e Cle
menceau, le fatidiche parole de
Grande condottiero romano: Ve
- ni, vidi, vici.
i Ma Wilson non è Giulio Cesa
PHILADELPHIA, PA., 26 LUGLIO, 1919
re ; Wilson non è che un pigmeo
jche s'è trovato, in un momento
propizio, ad occupare un posto e
minente, ma che è destinato, fra
pochi mesi, a rientrare fatalmen
te nell'ombra, perchè è divenuto
a Dio piacente ed ai nemici sui.
E tornato in patria, s'è accor
to che le opposizioni erano assai
più Serie di quel che egli suppo
neva e gli oppositori non erano
disposti ad abboccare all'amo del
la sua ipocrisia. Ed allora è ri
corso al meschinissimo ripiego di
chiamarli a sè uno alla volta e di
invocare da ciascuno la tregua
per il bene del paese.
Ordine Figli d'ltalia in America
COMUNICAZIONI DELLA GRANDE LOGGIA 1
DELLO STATO DI PENNSYLVANIA fi
INAUGURAZIONE DI .
BANDIERE DELLA
LOGGIA "DUNANT"
La inaugurazione delle bandie
re e dello stendardo della loggia
Enrico Dunant N. 865 di Wilmer
ding fu fatta domenica 20 cor
rente, col concorso del Grande
Venerabile, il quale la mattina
alle oie otto e diciannove fu ri
levato dal cognato del vene
rabile Dr. Francesco Barlotti alla
stazione di East Liberty e con
dotto in automobile nella di lui
abitazione a Wilmerding.
Nelle ore antimeridiane il
Grande Venerabile ricevette le
visite dei fratelli della loggia lo
cale e delle altre invitate alla ma
nifestazione, man mano che essi
arrivavano. Dando magnifica
prova di solidarietà, ìisposero al
ia chiamata tutte le logge per
1111 circuito di oltre 50 miglia.
A mezzogiorno, in casa del Dr.
Ballotti, fu offerta al Grande
Venerabile una colazione, alla
quale partecipò anche il sig. Pa
squale Bufano della loggia Con
cordia di Connellsville, mentre
davanti all'abitazione la banda
del Prof. Nirella suonava la mar
cia reale e l'lnno dei Figli d'lta
lia.
In questo mentre arrivarono
quattro socie della loggia Italia
Redepta di New Kensington, ini
ziatasi la domenica precedente,
nelle persone delle colte signore
Anna Millucchi, Anna Pessolano,
Vincenza Marzullo e Luisa Cola
ianni.
Verso le due poni, si andò nel
la grande sala degli I. O. 0. F.,
luogo di riunione, mentre, ricevu
te alla stazione dalla banda Ni
rella, arrivavano ininterrotta
mente logge e rappresentanti.
Prima che il corteò si formasse
giunse in sala il sindaco della
città on. Munroe; e poscia tutte
le logge, nella Piazza davanti al
Tempio, posarono per un gruppo
fotografico.
Il corteo fu formato così: Pre
cedeva la banda Nirella, poscia
le bandiere e il Grande Venera
bile in automobile con ai la
ti le Signore Anna Maloc
chi e Anna Pessolano; seguiva
l'automobile col Sindaco e con
'Avv. Cianflone; indi le altre au
tomobili con le seguenti persone:
Signora Teresa Bal lotti e signor
Filippo Botti Dottor F. Pesso
ano e Signora, sig. Giuseppe
Rossi e Signora Giuseppina Pes
solano Prof. Michele De Vitis
Dr. A. E. Abbate, assistente
Srande Venerabile Signor
Marco Peduzzi e Signore Giusep
pina Grillo, Vincenza Marzullo e
Luisa Colaianni Antonio Cer
to Grande Curatore e cognati
Rappresentanza della loggia
Barzilai N. 468 di Charleroi con
1 venerabile Antonio Balsano.
Il corteo delle logge era aperte
iai G. Dep. G. Conte, A. Plundo
F. Dori, L. Manocchia, A. Ban
cale. Seguivano, con le rispettivt
bandiere e stendardi, le logge
Pittsburgh e Terza Italia di Pitt
sburgh, Regina Elena di Sharps
burg, 24 Maggio e Cooperativj
tra Calzolai di Pittsburgh, Ame
rica (con banda) di Greensburg
Nuova Camillo Benso di Cavoui
di Mt. Pleasant, Nuova Giovan<
Italia di New Kensington, Nuo
va Piave di McKeesport, Vittori;
Alleata di Herminie, Nuova Vit
torio Emanuele II di Pittsburgh
Provincia di Caserta e Trento i
Trieste di East Liberty, Liben
Italia di Glassport, Santa Mari;
Monte Castello (con banda) d
Rankin, Enrico Dunant (coi
banda del Prof. Quaranta) d
Wilmerding.
Erano anche rappresentate: 1;
loggia G. Leopardi di Uniontowi
dal suo venerabile R. Scalia e 1
Cittadini Italo-Americani di Pit
tsburgh dall'ex venerabile Gin
seppe Cuda.
Cadranno i rappresentanti del
partito repubblicano nel tranello
infernale? Si lasceranno vincere
e disarmare dalle abili e sottili
manovre di colui che detiene in
America il supremo potere?
Tutta la trama tessuta a Pari
gi in otto mesi da tre uomini che
chiusero ermeticamente i loro o
recchi alle proteste del mondo in
tero, costituisce un vero monu
mento d'infamia.
Se i Senatori Americani riget
teranno con sdegno quest'opera
iniqua, daranno una luminosa
prova di indipendenza e mostre
La parata si svolse per le vie 1'
principali della Città e per quel- 1<
le dove risiede, la Colonia italia- g
na. Come primo frutto di questa
grandiosa manifestazione, per o- s
pera del Dr. Francesco Ballotti d
(che il Grande Venerabile usa i'
appellare il fratello viaggiatore z
dell'Ordine, perchè non manca ' c
mai ad alcuna manifestazione) 11
sorgerà subito in Wilmerding u- i
na loggia femminile.
Terminata la parata, i fratelli
delle Logge gremirono la sala I 1
dell'Ordine I. 0. O. F., dove fu- *
reno inaugurate lo bandiere del-1 - J
la Dunant. Il Di'. Ballotti aprì la'v
cerimonia ringraziando gli inter- fi
venuti a nome della loggia e del t
Grande Venerabile. Seguì il Prof, n
Giovanni Gatto, il quale con la <
sua parola alata ed affascinante <1
sintetizzò in un breve discorso 1
gli scopi dell'Ordine e le aspira- '
zioni italiana non ancora compie- '
lamento avverate, e quindi lece i
lusinghiere presentazioni prima
del Prof. De Vitis, che parlò in i
inglese, e poi del Grande Venera- I
bile, che alla fine del suo breve I
ed applaudito discorso procedet- i
te alla inaugurazione delle ban- i
diere e dello stendardo della log- I
già Dunant. i
Dello stendardo erano: madri- >
na la signora Teresa Barlotti e I
padrino il signov Filippo Botti. 1
Della bandiera italiana, maduina
la signora Elisabetta De Vitis e s
padrino il sig. Marco Peduzzi; I
della bandiera americana, madri- 1
na la signora Giuseppina Orillo ■-
e padrino il sig. Francesco Cor- <
tazzo.
Chiuse la cerimonia il Dr. Bar- 1
lotti reiterando i ringraziamenti I
a tutti gli intervenuti. i
Preparato e servito ottima-1
mente dal signor Di Santo, socio i
della Dunant, alle ore 7, in casa s
dell'altro socio sig. Pietro Grillo, i
fu offerto al Grande Venerabile \ ì
un pranzo, a cui parteciparono i
signori : Dr. F. Barlotti, avv. A. ;
Cianflone, Luigi Lamarca, Prof. ;
Gaetano Quaranta, Prof. Miche- i
le De Vitis, Filippo Botti, Vin- 1
cenzo Aiello, Pietro Ancrisani, ; i
Pasquale Tinto, Raffaele Scalia, 1
Gerardo Beneventano, Pasquale .
Bufano, Antonio Plundo, F. Per
roni e F. Pecori.
Anche qui furono pronunziati ]
discorsi inneggianti all' Italia. 2
Parlarono i signori Dr. Barlotti, 1
avv. Cianflone, R. Scalia, F. Per
roni e il Grande Venerabile. !
Quindi quest'ultimo, acccmpa- <
gnato in automobili da tutti i,<
commensali, si recò alla stazione <
di East Liberty a prendere il tre- 1
no delle 10.42 per far ritorno a
Philadelphia.
Il Comitato che così bene por- 1
tò a compimento la festa, era 1
composto dei Signori Gaetano (
Quaranta presidente, Antonio
Lei segretario e Filippo Mazza
-1 relli tesoriere.
INIZIAZIONE DELLA
LOGGIA "RISORGIMENTO
ITALIANO."
. ( La loggia Risorgimento Italia
no N. 953 di Osceola Mills fu ini
ziata dal Grande Segretario di
Finanza Paolo Di Peso il 13 lu
glio corrente. Il fratello Di Peso
. j scese alla stazione di Tyrone nel
. | mattino di buon'ora, ricevuto dal
x neo venerabile della loggia Anto
nimo Cimino, e con l'automobile di
costui si recarono nel villaggio,
ì Più tardi, verso le 9, giunsero
x gli ufficiali e taluni soci della log
! già Due Palme N. 189 di Clear
i field, che doveva fare da madri
! na, ricevuti alla stazione dai soci
i della nascente loggia con a capo
una musica.
1 Prima della iniziazione la-rap
ì presentanza della loggia madrina
1 e i soci della nascente loggia fe
- cero un giro per il villaggio. La
- cerimonia ebbe luogo nella Red
Men Hall, appena finito il giro ; e
] ranno ai popoli, che vivono in
j un'ansia febbrile, che l'Autorità
delle Assemblee legislative non
deve dirsi ancora, una vana pa
rola.
Ma se finiranno col cedere ed
approveranno il trattato di pace,
la Lega delle Nazioni e il Trat
tato di alleanza, senza emenda- ■
menti, si renderanno essi stessi
complici del male fatto, e si ac
colleranno, presso i posteri, una
tremenda responsabilità.
• LA LIBERA PAROLA.
«•ima di procedere ai lavori, la ;
oggia offrì un vermouth a tutti |
fli intervenuti.
Funzionò da Araldo, per le i-I
trazioni ai neo fratelli, il Gran-i
le Segretario di finanza, e alla
niziazione della loggia e istalla- [
;ione degli ufficiali il fratello Ni
:ola Maiale della Due Palme N. j
.89. Gli ufficiali istallati furono
seguenti :
Venerabile, Giuseppe Cimino
assistente venerabile, Giusep
>e Bonfigli— ex venerabile, Giu
leppe Spiri oratore, Domenico
Antonio Pizzuto tesoriere, Sa
verio Ciardullo segretario di
inanza, Nicola Cimino segre- J
ario archivista. Donato Marti-1
10 Curatori : Filippo Mancuso,
Giuseppe Geraee, Angelo Orlan
lo, Francesco Petullo, Carmelo
jamancuso cer. : Battista Ci
nino, Santo Zanchi—sent. inter
ni, Rocco Perciavalle senti
tila estrena, Giovanni Pagano. ,
Dopo la iniziazione parlarono <
1 venerabile della loggia madrina
Ferdinando Guarino, il venerabi
e della neo loggia Antonio Cimi
lo e il Grande Segretario di Fi- <
ìanza, il quale spiegò ai fratelli
e finalità e gli scopi dell'Ordine,!
ntrattenendósi più specialmente!
>nl Fondo Unico Mortuario, sul
' Orfanotrofio e Ricovero e sul
Bollettino Ufficiale.
Quindi nella stessa sala venne
■servito un banchetto; ed alle
rutta parlarono i fratelli Nicola
Maiale, Vincenzo lanaro e Ago
stino Sansone, della Due Palme,
? l'assistente venerabile della neo
oggia Giuseppe Bonfigli, il qua
e lesse dei versi inneggianti al
' Ordine e alla loggia il Risorgi
nento.
Alle 5, tutti riuniti e con la
nusica in testa, si accompagnò
dia stazione ferroviaria la rap-
Dresentanza della loggia madri
na.
Il Grande Segretario di Finali
tà partì alle 10, in automobile,
iccompagnato dal venerabile Ci
nino e da altri due fratelli, perj
a stazione di Tyrone, ove prese'
1 treno della mezzanotte alla vol
ta di Philadelphia.
CRONACA DELLE LOGGE.
La loggia Ausonia N. 903 di
Srie ha posto la prima pietra del
suo fabbricato sociale, che coste- j
à la bella somma di $17.500.
Alla cerimonia parlarono il
sindaco di Erie, il Regio Console
Sagramoso ed i venerabili
lelle logge Salvatore Spinuzza
11 North East, il Risveglio e Vit
torio Emanuele di Erie.
» * »
La loggia America N. 735 di
jreensburgh, nella sua ultima
seduta, deplorando l'insulto lan
:iato nella Camera Italiana dal
Deputato Enrico Ferri contro
jabriele D'Annunzio, inviava a
quest'ultimo il seguente tele
dramma :
"Gabriele D'Annunzio Ro
ma, Italy.
"Loggia America N. 735 Ordi
ne Figli d'ltalia, stigmatizzando
volgari insulti valoroso soldato,
fiero assertore diritti italici, plau
de reazione coscienti parlamen
tari.
"Salvatore Saguto, Segr."
PER IL RITORNO
DELL'AMBASCIATORE
D'ITALIA.
Appena appreso l'arrivo a Wa
shington del Conte Macchi di
Cellere quale Ambasciatore pres
so gli Stati Uniti, il Grande Ve
nerabile si affrettava a fargli
pervenire il seguente telegram
ma :
"Lieti ritorno Sua Eccellenza
quale Rappresentante Italia ne
gli Stati Uniti, pregola accettare
deferente saluto Figli d'ltali?
della Pennsylvania."
111 Bill II 11(1 li
Nel collegio di Naso, Provinci
di Messina, e non in quello di Mi
stretta, come erroneamente pul
blicava il Progresso Italo-Ameri
cano di New York del 19 corrent
mese, è stata proclamata la can
didatura a deputato, nel Parla
mento Nazionale Italiano, del Ca
valiere Ufficiale e Cavaliere Man
riziano Giuseppe Gentile, ulti
inamente, prima di tornare in pa
tria, Regio Console d'ltalia
Denver, Colorado. Il competitor
lei Cav. Gentile perciò, non è sii'
ugino il generale Antonino D
Giorgio il qua te rappresenta an
he oggi, al Parlamento Nazio
tale, il collegio di Mistretta.
;,V; * .
■■■■■Hi
Uav. Uff. GIUSEPPE GENTILI-
Cosicché, l'ex Console di Den
ver si ritira dalla carriera diplc
natica, nella quale aveva davant
i sè un fulgido avvenire, per de
iicarsi a quella politica in cui ir
Italia, specialmente nel period<
di ricostruzione, si ha bisogno d
nomini dalla tempra forte, da
carattere adamantino, sincer
propugnatori degli interessi de
paese e, sopratutto, di quelli de-
Hi emigranti che rappresentane
l'ltalia errante. li Cav. Giuseppe
dentile ha tutte le qualità per di
fendere gl'interessi di questi ul
timi, essendo egli, sia per la col
tura che per l'esperienza acqui
stato in America, uno studiose
profondo dei nostri problemi, dèl
ie nostre aspirazioni, del nostre
patriottismo noi che viviame
lontani e dimenticati dalla pa
tria.
Giuseppe Gentile conta appe
na 40 anni, essendo egli nato ne)
187!) a Sant'Agata Militello. Ap
pena ventiduenne, il 13 luglio
1901. si laureò in giurispruden
za a Roma. Entrato nella carriera
consolare, il 1907 fu inviato, in
qualità di addetto consolare, a N.
York, ove l'anno successivo ve
niva promosso vice console, ed in
questa qualità fu reggente di
quel Consolato generale, che, in
assenza del titolare, diresse mol
to sagacemente, conquistandosi
le simpatie della grandissima co
lonia della metropoli americana.
Il Cav. Gentile prestò anche
servizio al Ministero degli Affa
ri Esteri e nel 1913, nominato
Console, fu destinato al Conso
lato di New Orleans. Questa cit
tà, o per meglio dire i cittadini
di New Orleans avevano sempre
mostrato, prima di questo tem
po, una insistente ostilità al
l' elemento italiano; ma la
sua opera, intelligente ed attiva
spesa interamente nell'interesse
di quei nostri connazionali, fece
sì che l'opinione pubblica ameri
cana dal dotto, all'ignorante :
dal ricco, al povero subì tale
un cambiamento che gli america
ni incominciarono a fraternizza
re con gli italiani, con i quali tut
tora fraternizzano.
Ricordiamo che il Cav. Gentile
mentre si trovava in questa città
dove aveva sostituito il Regie
Console Cav. Uff. Gaetano Poe
cardi, recatosi a reggere il Con
solato generale di New York, noi
potette esimersi alle insistenze
delle autorità e della popolazione
di New Orleans e dovette recar
visi per ricevervi la Missione ita
liana.
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Una Copia 3 Soldi
Como abbiamo già detto il
Cav. Giuseppe Gentile nel 1917
fu inviato a Philadélphia e poscia
a Denver, Colorado. In que
sta città egli si trovò al
l'epoca della venuta della Mis
sione.
Per intromissione e suggeri
mento di un faccendiere colonia
le, il nostro Sindaco ave
va messo all'indice l'Ordine Fi
gli d'ltalia, tentando di mandare
a monte la parata, la consegna
della medaglia pel Generale Lui
gi Cadorna ed impedendo che
una rappresentanza dell'unica i
stituzione italiana in America
partecipasse al banchetto uffi
ciale.
L'austerità delia figura del
rappresentante del nostro Go
verno; la sua franca e risoluta
parola, che mai tentenna, scon
giurarono il pericolo e ricordia
mo ancora oggi le sue parole
pronunziate mentre entrava al
gabinetto del sindaco: se sarà
impedita 5a parata dei Figli d'l
talia la Missione n«n verrà in
Philadélphia. Ma la Missione
venne, perchè i Figli d'ltalia, in
virtù dell'energico intervento del
Regio Console Cav. Gentile, fu
rono riconosciuti per quel che
valgono. Giuseppe Gentile, per
volere di questa colonia, era
stato nominato tesoriere per u
na borsa da offrire al Principe di
Udine. In meno di 10 giorni fu
rono raccolti circa 25 mila dolla
ri. di cui 13 mila e più dei Figli
d'ltalia di Pennsylvania.
L'Ordine, nello Stato di Penn
sylvania, dev'essere grato all'e
gregio funzionàrio che oggi vuo
le aprirsi la via nella carriera po
etica; l'Ordine è composto in
maggior parte del generoso ele
mento siciliano; il siciliano è sta
to stmpre grato e riconoscente
a chi gli ha voluto bene e lo ha
protetto. Si stringono perciò in
torno alla simpatica figura di
Giuseppe Gentile e consiglino i
conoscenti, gli amici e i parenti
del Collegio di Naso perchè, nelle
prossime elezioni politiche, non
gli neghino il loro suffragio.
L'eiezione di Giuseppe Genti
le a Deputato, oltre che ad arric
chire il nostro Parlamento Na
zionale di uno fra i pochi compe
tenti, porterà dei benefìzii a noi
esiliati, perchè solo lui che ci co
nosce, che ha studiata la nostra
anima e i nostri problemi potrà
difenderci e ricordarci all'ltalia
Uficiale.
I comuni che fanno parte del
collegio di Naso sono i seguenti :
Naso. Tortorici, S. Agata Mili
tello, S. Angelo di Brolo, S. Mar
co D'Alunzio, Alcara li Fusi, Mi
litello, Rosmarino, Caprileone,
Frazzanò, Mirto, Galati Mamer
tino, S. Salvatore di Fitalia, Ca
stell'Umberto. Longi, Casale Fio
resta, Sinagra, Ficarra, Piraino,
Brolo.
Non abbiamo nessun dubbio
che gl'italiani in generale, e i
Figli d'ltalia in ispecial modo,
che hanno conoscenti, amici e
parenti nei suddetti comuni, scri
veranno ai loro paesi raccoman
dando la candidatura di Giuseppe
Gentile.
L'opera patriottica da questi
spiegata in America, a nostro fa
vore, vale molto, molto di più del
voto che in questo momento noi
chiediamo per Lui.
Saremo grati a quei confratel
li che vorranno prendere a cuore
questa giusta causa, spendendo
qualche paiola in proposito.
NOI.
ile Ciiio eie», k
II Community Service di Che
ster, Pa., ci comunica che alle ore
3.30 P. M. del 3 agosto prossimo,
alla Community Club Hall, 3
strade in Market di quella città,
sarà tenuto un grande Comizio
nell'interesse degli stranieri che
desiderano diventari cittadini de
gli Stati Uniti.
Tutti gli italiani senza distin
zione vi sor.o invitati.