PPBLISHED AND DISTRIBUTED UNDER PERWIT V - NN , • O 500 AL THORI/.ED BY THE A' TOF OCTOBER 6, lai MIN FILE AT THE POST-OFFICE OF PHILADELPHIA. FA.; BY ORDER OF THE PRESJDENT, A. 6. Bi/RLEKON, POSTM 4STI2R GEN LA LIBERA PAROLA I I forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. GIUSEPPE DI SILVESTRO. Diretto- 1626 So. Broad Street ANNO IV. - Numero 2f> EE FORI EIE RESTO Non sarii' inopportuno, io credo, [ discutere le questioni attinenti al pro blema dell'Alta Slesia, con un più' aperto senso di realta', e anche con un più' aperto desiderio di sincerità' edi lealtà', che la diplomazia delle democrazie aveva preso impegno, ma viceversa si e' sempre rifiutata, di esercitare. Inutili, dunque, le parole. Consideriamo i fatti. Per l'ltalia. Un sottosegretario di Stato polacco ha dato le dimissioni. La Dieta di Varsavia ha fatto un voto. Il signor Skirmut ha comuni tato alla Consulta l'una notizia e l'altra. Bene. Ma, qual valore possono avere per noi queste manifestazio ni? Sono manifesta/.ioni di ordine e steriore, che il galateo intemazionale impone fra due potenze, piccole o prandi, finche' le relazioni diplomati che non siano rotte. Manifestazioni, aggiungo, che lasciano le situazioni (jurfi erano prima, e, se mai, le ag gravano, col peso del torto che l'una delle due potenze ha dovuto ricono scere e confessare. Perche' e come, o per opera di quale propaganda, si e' creata in Polonia una situazione rosi' ostile all'ltalia, da rendere possi bili atti come quelli che il governo di Varsavia ha dovuto alfine deplora re e correggere? Non certo l'ltalia, che non ha l'abitudine di seminare discordie nei paesi stranieri, ha potuto influire a creare quella triste situa zione, che pure esiste oggi, e, non estante le invitabili manifestazioni delle ultime quarantotto ore, esiste rà' anche domani. Da molto tempo io ricevo da italiani, residenti in Polo ria, notizie che non rendo pubbliche non e' precisamente il mio ufficio ma che il governo dovrebbe anche egli conoscere, se e' vero che ha duo argani di informazioni abbastanza im portanti in Polonia : la Legazione e la Missione militare. E queste noti tie dicono, di un giornale antitaliano che non cessa un giorno dal mettere in mala luce l'ltali» e gli italiani ai cospetto dei concittadini del signor Korfanty, e di una non interrotta serie di poco graziosi attentati alla dignità' militare, in confronto degli atti di ossequio e di soggezione ver so altre missionk Si tratta evidente mente di un errore di giudizio, di un pervertimento del senso politico e del senso storico, di un paese al quale l'l talia ha sempre dimostrato, in omag gio al principio delle nazionalità', le più' vive simpatie e propiziato le più' sollecite rivendicazioni. Come, e per effetto di quale propaganda, quell'er rore e quel pervertimento? Questa la ricerca. E questa, anche, la soddi sfazione da ottenere. Quelle del ceri moniale, appunto perche' vuote e ge neriche, non possono soddisfare, ne' avere alcuna sorta di importanza. Per ie altre poti. ze. Gli interessi gridano, dice il noto proverbio fran ose. Ed e' molto difficile far sentire jjaroie di ragione fra le grida. Anche tfui. altra cosa e' l'apparenza, altra la sostanza. Altra cosa il fine che BÌ confessa, altra il fine che si preten de di raggiungere. Poco a poco, la questione del plebiscito, la questione liei bacino minerario, la questione del tonfine, si trasformano, a vista d'oc chio, nella questione sociale, dei con ladini e degli operai polacchi contro i latifondisti e gli industriali della Germania. Leggete i più' gravi gior nali di Parigi. E' normale, del resto. ?uando si vuol dare un'aria di contem wraneita' alle più' vecchie questioni li razza e di supremazia, si mette lo to al collo la cravatta nera e alla te tti il berretto rosso della questiono lociale. Ogni periodo politico ha le tue mode, per i travestimenti politi ti e diplomatici. Oggi la . moda e' Isella. Ed e' naturale che faccia 'ella mostra di se' nella polemica. Ma alla superficie, poi, più' che in ondo, sono due questioni, che nulla >an di comune con quella sociale, e sa rebbero, se mai, due questioni per tecellenza antisociali : due questioni ii vero e proprio accaparramento: '"na di popoli, l'altra di mercati. E- Wnciarle e' qualificarle. Non e' un mistero che, per il suo sistema di difesa, la Francia cerchi di fare della Polonia quello che una vol 1* fece della Russia: un arto della "orsa contro la Germania. Non e' il :aso di discutere il sistema di difesa lei vari paesi. Non e' il caso neppu re di fare le ipotesi opposte a quelle sono in via di esecuzione, cioe',- se convenga più' alla Polonia, per il roo avvenire, assumere la parte di icraica, non solo per se' ma anche per tori, a fronte della Germania, invece di amica, e se, data la sua posi 'ione tra Germania e Russia, cioè fa. due colossi, (la Polonia non può |®iitare la sua esistenza al solo pe riodo di tempo in cui quei colossi so |° Per terra) che potrebbero domani ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER fare essi da morsa contro di lei, non li convenga meglio di creare a se stessi condizioni di vita agevoli fra quelli. Sono cose che non ci riguardano. A | noi basti fare oggi questa constata zione; cioè', chopper le odierne comun preoccupazioni, Francia e Polonia so no unite in unica lotta contro la Ger mania, e la Francia assume come una questione sua la questione polacca del l'Alta Slesia, e la Polonia accetta, a sua volta come sue, le ostilità' che per la stessa questione, la Francia susci ta contro In sua azione. Dove il di ritto, dove il torto, più', quando l'a zione oltrepassa il limite giuridico del trattato e diventa una questione di orgoglio nazionale, una questione con siderata o presentata come di vita o di morte, per la Francia e per la Polonia? Fin dal primo momento, noi avver timmo (e non bisogna essere figli di profeti) il punto morto a cui si sa rebbero venute a trovare le potenze nella questione dell'Alta Slesia cio e", l'azione armata della Germani». "Quid", se nell'incapacità' degli allea ti a difendere efcn le armi il trat tato, la Germania si levasse per di fenderlo da se? E ieri, infatti, erano di fronte tedeschi e polacchiSiel circo, e gli alleati stavano in alto, nell'anfite atro, e discutevano i modi per impedir ai tedeschi, che per il trattato dovreb bero essere inermi e ai polacchi che per 10 stesso trattato dovrebbero aspettare le decisioni del Consiglio dell'intesa, di rientrar per diversa via nella legge. Ma l'lntesa ha ancora un Consiglio, ed ha ancora l'autorita' necessaria per emanare una sentenza? La tendenza ilei Parlamento francese, a giudicare dal successo dei discorsi Tardieu e Flageot e' queiia di annullare le deci sioni del congresso di Londra, e di re stituire al Governo francese la liberta' d'azione contro la Germania, per l'oc cupazione della Ruhr, che l'lnghilterra contrasta con tutte le sue forze, e che Jomani evidentemente diverrebbe la ■ausa delle più' gravi rotture e ripor terebbe la loro situazione a Fascioda, 3 senza più' speranza di ripresa,sep pellirebbe nella Manica quel progetto lei tunnel, che durante la guerra pa reva sul punto di essere attuato. Se trionfasse la tesi Tardieu e Flageot, l'intesa sarebbe finita. Come e' Tinita la Lega delle Nazioni. E che resterebbe più' del Congresso di Parigi, e del relativo Trattato di Versailles? E' chiaro che in Europa, non vi a' posto per due grandi potenze impe riali. Vi e' appena posto per una. Kino al 1911, vi fu la Germania. Come vi era stata la Francia fino 11 1870. Oggi che la Germania e' per terra, la Francia vuole eviden temente ripigliare il suo antico po sto, e stendere su tutti gli Stati la sua influenza e la sua autorità'. Ma 'lnghilterra che, nel '7O e fino al ot4 si era disinteressata della poli sca europea, oggi, dopo la guerra, non crede di potersene più' disinte ressare, tanto più' che neppur essi, i mercati europei, dopo la caduta della Germania, sono da disprezzare e tra scurare. La Francia che credeva di potere sostituire la Germania in Eu ropa, si trova di contro l'lnghilterra n contenderle palmo a palmo il terre no. Onde la lotta, inevitabile, che, se anche o#j?i sani' superati*, si rinnovo ra' domani, e formerà' il nucleo del la prossima storia. A distanza di un secolo, la storia che si chiuse a San l'Elena. La pace democratica non portava, dunque, che un drago imperiale, nel la sua forma borghese? Haute forme, s'intende. Non elmo, ne' casco alato. RASTIGNAC lUcsii 0 S. t lililß La sera del banchetto a S. E. l'Ambasciatore d'ltaiia a Washington, proposto dal maestro di cerimonie Cav. A. Giuseppe Di Silvestro, fu spedito, alla illustre genitrice del Se natore Vittorio Rolandi-Ricci, un te legramma cosi' concepito: Alla Nobile Gentildonna . Maurino Capellini Rolandi-Ricci Pianate Flaminio, No. 9, - Roma Duecento yiiila italiani Filadelfia festeggiando Suo illustre Figlio, or goglio noitro e della madre Patria inviano a Lei i più' rispettosi omag WITH THE LARGEST CIRCUL.ATION avanti servif>re:, con i_a fiaccola in pugno --tt -Entered as sc«oncl -class matter Aprii 19. 1918, at the post office at Philadelphia. Pa.. under the Act of .March 3. 1879". ; AG [LTC li I L'ammirazione del fondatore dell'O. F. di. per lo Stato di Pennsylvania I Coi'. A. Giuseppe Di Silvestro |nS 1626 So. Iìroad St., Philadelphia, Po. a§ CA RO PEPPINO, [gS dal Dr. V. Ruffa, ex Venerabile Supremo dell'Ordine dei Figli d'ltalia, ho ricevuto la tua "Libera Parola" del 5 corrente mette, conte- |m! nenie il resoconto dei ricevimenti fatti a S. E. il Senatore Vittorio Rotondi- SQj Rieri, Ambascia loie d'ltalia a Washington. L'ho letta tutta d'un fiato e [Óe 0S mi soli ferì,iato più' specialmente sul tuo dii<cor.io. Era da tanto tempo mg |fe che non .tentilo di te. Grazie delle tue lusinghieri parole dette, in esso a wS ra mio riguardo. gS jgOj Ho goduto moltissimo nel rilevare le tante belle e buone cose da voi effl h i<jh d Italia della Pennsylvania, compiute e come costa', merce' tua, !a Es gS disciplina porta buoni frutti! ' njc2 1 li m ' Ìi flp Accetta, carissimo amico e fratello, i sensi della mia sincera stima ed pmj accetta pure la testiminianza della mia ammirazione per tutto quello che fuF hai saputo fare costa' e credimi sempre j^ì igtì New York, U Giugno, 1921. Pg isp Tuo aff.mo ìSpl Dr. T\ SEI.LARO gk Su le | | I/I e pensiero affettuosamente augu rale. Giuseppe Di Silvestro A questo messaggio la nobile gen tildonna rispondeva, per il tramite del Ministero degli Affari Ksteri, il seguente telegramma ohe ci veniva comunicato dal Regio Console di Fi ladelfia t'av. Uff. L. Sillitti. l\. Consolato d'ltalia Pliila., Pa., 8 Giugno 1921 Car. Giuseppe Di Silvestro Gr. l>n. dell'O. Pigli d'ltalia Toast master del Comitato dei i Una serata indimenticabile al Circolo Italiano La scm di giovedì' della settimana scorsa, 8 corrente mese, in occasione All'ammissione di circa un centinaio Ai nuovi socii, una festa simpaticissi ma ebbe luogo nella sede del Circolo Italiano, festa che rimarra' indimenti cabile por quarfti vi assistettero. Il precidente, signor Roberto Lombardi, seguito dagli ufficiali dell'Ammini strazione e circondato <lfci vecchi fede li soci della bella istituzione, fece gli onori di casa con quella squisita e schietta cortesi,i che tanto lo distin- Eue. La festa, trattandosi di dare il ben tenuto a nuovi socii, era riservata so lamente a questi, i quali, sebbene gio vani, non corsero il pericolo "di bru ciare sotto il dardeggiamento degli sguardi di belle signore o leggiadre signorine" Dominava la lingua italiana, e ciò' in omaggio a quanto ebbe a raccoman- Jare S. E. l'Ambasciatore, nella sua recente visita a questa colonia, per mantenere vivo il culto al nostro bel l'idioma ed anche per non tradire gli scopi del Circolo, i quali sono e saran no sompre italianissimi. A tale ri guardo ci piace far notare che parec chi giovani socii, sebbene nati in Ame rica, vollero assolutamente sforzarsi a parlare in italiano per tutta la serata, tanto che fmche il bravo segretario di finanza, signor D'Orazio, volle faro un piccolo discorso in italiano e poscia disse anche parecchi aneddoti americani e fu festeggiatissimo. Poco dopo le ore nove, quando la maggior sala era letteralmente gremi ta ed insufficiente a contenere gli in tervenuti, il presidente signor Lom bardi prese la parola e diede il ben venuto ai nuovi socii, ai quali, dopo a vère accennato, a larghi tratti, alla storia del Circolo, vivamente racco mando' la incondizionata cooperazione che deve mirare ad un maggiore incre mento della bella istituzione che non esito' a definire "essere vanto degli i taliani di Filadelfia!" Presento' po scia l'aw. Giovanni Di # Silvestro, scelto come oratore ufficiale per la se rata. L'avv. Di Silvestro rilevo' anzitut to che niun altro più' del bravo presi dente Lombardi aveva il diritto di da re il benvenuto ai nuovi socii, giac che' egli fu l'uomo che, scevro di am bizioni personali, dedico' tutto se* stes so ed ogni sua energia alla saldezza del Circolo, anche in momenti critici PHILADELPHIA, PA., 19 GIUGNO 1921 Ricevimenti a S. E. il R. Ambasciatore Senatore Vittorio Rolandi-Ricci Mi e' gradito di comunicare alla S. 1 . 111.ma il seguente telegramma o Lei diretto e pervenuto alla R. Am basciata in Washington .per il tramite del Ministero degli Affari Esteri: "Profondamente commossa gentili . spressioni ringrazio di cuore facen do veti eresiente prosperità' Colo nia Ita,liana Philadelphia. "Fio. Sigia. Cappellini Rolandi-Ricci" Colgo l'occasione per rinnovarLe gli atti della mia distintissima considera> zio n e • Il Regio Console Sillitti ; e quando qualche anima perversa cer cava «li minarne le fondamenta. Egli sopratutto disse l'avv. Di Silve stro miro' a che il Circolo rima nesse sempre una istituzione eminen temente italiana, di civile educazione, di carità' e di altruismo. Accenno' al le benemerenze acquistate dal Circolo stesso e ricordo' all'uopo le patriotti- j che sedute durante il periodo della guerra ed al largo contributo che es so diede sempre a tutte le manifesta zioni d'ltalianita*. Dopo aver espres sa la sua opinione, quella cioè' che in nutunno il Circolo dovrà' contare non meno di mille socii, concluse col di- ' re che la fortunata reputazione che j Rode la Colonia di Filadelfia, affer matasi anche nella recente visita di S. E. l'Ambasciatore, e' anche do j vuta ad uomini che rimasero fedeli al ' Circolo, a questa istituzione che man tiene viva la sacra fiamma deli'italia nita' e che apre le sue porte a tutti gli uomini di cuore e di fermi in- j tendimenti. Dopo il discorso dell'avv. Di Silve stro fu svolto un programma di "vaudeville" al quale presero parte artisti apprezzati ed un prestigiatore che fu vivamente applaudito. Negli intermezzi furono distribuiti rinfreschi, alcuni de; quali offerti dal Signor Nazareno Monticelli. Ad un certo momento il Presidente presento' all'uditorio l'egregio Dottor Vico t.'ic cone, il quale fu uno dei .oci fondato- , ri del Circolo e che, come egli disse, a veva creduto opportuno, in questo momento, di ritornare nelle file dei sostenitori di esso e cooperare cosi' ai maggiori successi cui la bella isti : tuziono mira. Il Dottor Ciccone fu eloquentissimo e sposso interrotto da applcusi, spe cialmente quando volle- leggere tra l'entusiasmo dei presenti, una vecchia | satira di Giuseppe Giusti "Girella c merito.. . " che calzava a pennello nei tempi che corrono in colonia. Parlo', inoltre, l'Aw. Eugenio A , lessandroni. assistente Procuratore ■ distrettuale, anch'egli applauditissi mo, ed il Signor Henry Di Berardi - no, l'uomo incontaminato, che tan . ta stima gode non soltanto tra gli . italiani, ma anche tra le. più' spic - ' cate personalità' americane. Cessati - gli applausi assordanti che lo saluta -1 rono, egli pronuncio' un discorso pa ì triottico durante il quale elogio' l'o i ' pera del Circolo, pagando il suo tri buto di ammiraziene per l'attività' dei! fratelli Di Silvestro e per l'opera fat tiva da essi spiegata in tuttoeio' che mira all'elevamento morale della no stra Colonia. Prima che la festa si chiudesse, i presenti vollero sentire il Dottor Dio dati che. applauditissimo, seppe anche lui sollevare l'entusiasmo dei presenti. Alle ore piccole gli intervenuti ab bandonarono le sale del Circolo, lieti ed entusiasti della bella serata. Continua in Italia la diminuzione cartacea Continua in Italia Ja diminuzione della circolazione cartacea. Secondo gli ultimi dati pervenuti, la circolazione degli istituti di emissione ammontava al 31 marzo scorso a mi lioni 1376-1, segnando una diminuzio- ! ne di 162 milioni rispetto a quella del la fine del mese precedente, e di 967 milioni in confronto di quella del 31 dicembre scorso. Secondo cifre più' recenti, per banca italiana al 28 a jirilo ultimo la sua circolazione era di scesa a milioni 13933. I depositi nel le Casse di Risparmio Postali da mi lioni 6846 al 31 Dicembre 1920 era no saliti al 30 Aprile ultimo a milio ni 7661 con aumento 805 milioni nel solo mese di Aprile. I Depositi nelle l'asse di Risparmio ordinarie risul tano che al 31 Dicembre 1920 ammon tavano a milioni G6GS segnando un , aumento di 638 milioni in confronto al loro importo al 30 Giugno 1920. No i ve mesi Luglio Marzo dell'esercizio in corso milioni 7589 superando di milio ini 2638 proventi tributari corrispon i dento periodo dell'esercizio anteriore. ♦ ♦. «. L'anniversario Dantesco nelle scuole Il Commissario dell'Educazione li# esortato tutte le Università', i collc ! ei, le scuole normali e le altie scuole di commemorare in modo degno il -»H(O anniversario della morte di Dante. Le on<vranze dice il Conimi*** rio possi ino essere fatte cm con ' ferenze, con esposizioni di libri <ii Dante o di quelli su Dante, con ceri monie particolari e sopratutlo col prendere l'occasione per incomincia re una più* vasta e profonda diffu sione della coltura dantesca. Molte Università' e scuole supe riori hanno risposto comunicando che terranno speciali letture o corsi di letture sull'influenza di Dante nella coltura mondiale; letture dei canti della "Divina Commedia" in italiano ed inglese, e mostre dante sche. Tutto la'cia supporre che le ono ranze si avranno non soltanto nei | grandi, ma anche nei piccoli centri. HHMHHMMMMMWMMMtVWMt Milli D C. La Divina Commedia di Dante ed i viaggi all'altro mondo XIX. So pero' il Genio dì Socrate somiglia ai Fravashis, ai Pitaras ed ai Manes, la sua origine immediata s' ha da cer care negli scrittori Greci , dai quali Plutarco attinse la sua erudizione. Co si' nelle Ojwre ed i giorni di Esiodo e gli trovo un ben marcato animismo, ove gli uomini dell'età' dell'oro son diventati duimones epichtlionii , cioè' angeli custodi della umanità'; quelli dell'età' d'argento sono' daimons i pochthonii fuori dell'Adcs; e quelli dell'età' del bronzo sono fan tasmi o idoli nell' Ades. Quest'animismo di Esiodo e' una sopravvivenza del culto primitivo degli antenati, introdotto in Grecia dalla Beozia col culto di Dionisio, mo dificato in seguito dagli insegnamenti dei riti orfici, secondo i quali l'ani ma liberatasi dal corpo, dopo le ne cessarie trasmigrazioni, si univa e lernamente a Dio. • In Pindaro, si trova che dopo un cor 'so di nove anni nell'Ade, l'anima pu rificata poteva entrare nelle isole dei Beati ed essere annoverata tra i semi dei; anzi secondo un'iscrizione del ! ouarto secolo, sopra una tomba a Siba ri, le anime beate diventano Dei (V. Itohde Psyche 11. 217) Echilo, mentre riproduce le idee omeriche, in 'siste sulla comunione di rapporti tra |le.anime dei morti e dei viventi. La conoscenza che i morti hanno delle u mane vicende viene ammessa anche «la Sofocle, il quale scriveva che le anime dei defunti si possono vendica re delle offese patite contro i vivi,' ii aiutarli se buoni. In Euripide s'in voca l'anima del padre ucciso por aiutare i figli rimasti orfa ni convinti che le loro preghiere siano udite dal defunto. 1/anima del (defunto infatti, secondo quest'autore s' aggira intorno ai viventi e sa tutti i loro affari. (V. Charles Op. cit. pag. ■SO, nota). La Comunione dei Sunti, nel credo niceno, ed il culto delle anime sante del Purgatorio, da alcuni scrittori si e' cre duto derivassero direttamente da que ste dottrine elleniche. Ma non biso gna essre esclusivisti. Chi non può' tro vare nelle varie leggende delle prove plausibili per dimostrare che derivas sero dai I'ilaras, dai Fravashis o dai : Manes? 1 teologi possono dimostrarne l'origine dai Teraphin, che erano gli Dei lari degli ebrei primitivi. Il culto dogli antenati infatti ha preceduto qualunque altro culto in quasi tutti i popoli e si e' trasmesso con forme mutate fino a noi. Anche presso gli E brei quindi le anime dei defunti erano invocato come Flohim, o Dei (V. Char- 1 le» Op.Cst. 23). Il giavismo riusci' nelle classi al- ( te a distruggere quasi totalmente il culto degli antenati nel popolo ebreo, ma non nelle classi basse ove fu tra smesso per tradizione ad onta della re ligione ufficiale, dei Profeti e degli Scribi, che volevano abrogarlo. La Tra dizione a cui spesso ricorrono i catto lici, altro non era ch« la religione, con i riti o le credenze popolari degli E brei, combattuti dai profeti, dagli scri bi, dai Sacerdoti, dalle classi più' evo lute ecc. F que'La tradizione ci e' ser bata nei libri apocrifi e nelle citazio ni di scrittori coevi o posteriori ad al tri libri, distrutti dallo spirito di par to religioso. E nui cade in acconcio far notare ' che le credenze, i riti e le pratiche re ligione popolari degli ebrei, erano ben differenti da quel che si vuol far ere dere dagli apologisti della regione e brea. Questa non fu opera di un legisla torr ispirato ina come tutte le cose, un' evoluzione spontanea di credenze, riti e pratiche di popoli più' antichi e limitrofi. Lo studio comparato delle religioni dimostra l'affinità' tra le religioni orientali precedenti con la religione e brea, e la storia attesta che gli Ebrei presero ad imprestito dai Cananei ol tre dei riti esterni, l'osservanza del sabato, le tre grandi feste annuali di Parasceve, dei Tabernacoli e delle Settimane, e fin i luoghi dei loro san tuari a Bathel, Dan, Gilgal, Sichen, liama ecc. (V. C. H. Cornili - 1 Profeti d'lsraele pag.26 ). A. Bethel era il principale santuario del regno d'l sraele, quale centro delle dieci tribù'. Quivi era adorata con sacrifizii l'im magine del vitello, come il Dio Api do gli Egiziani e quei sacrifizii degli ebrei non differivano da quelli degli altri popoli etnici, accompagnati da frequen ti libazioni, onde i fedeli uomini e donne si abbracciavano, e nel tripudio delle danze e delle oscenità' onoravano Yave' il loro Dio prediletto. Isaia ci da' una fedele descrizione in pochi ac cenni di una festa nel tempio di Geru salemme quando mostra le tavole pie Fa quel che devi, avvenga ; che può*. Abbonamento Annuo $ 2.00 Una Copia 3 S'old ]ne ili vomito o di sporcizia (Isaia XXVIII —) . Sinché', ritornado al culto delle a nime degli antenati, bisogna ricono scere, che come in tutti i popoli anti chi fu nei popolo ebreo un culto popo lare mai interrotto e trasmesso di ge nerazione in generazione fino ai tempi del cristianesimo, e la Chiesa del me dio evo se ne avvalse per il dogma del Purgatorio. LEGGENDE HO M. INE Neil' esporre le leggende greche cir ca i viaggi all'altro mondo, siamo ar ri'ati fino a Plutarco, senza far men zione di altre leggende, che per ordine ili tempo meritano In precedenza. Que ste sono il Sni/iw iti Scipiont e la di scesa di E'irn nelle regioni infernali. Cicerone, imitando Platone, fini' il suo trattato Pr Ite pubi ira , con il So ffilo ili Scipione Minore, una visiono dell'altro mondo, poco dissimile della visione di Er. Scipione Africano Minore recando si a Cartagine come tributo militare sotto il Console Marsilio l'anno 1 in pt#- , ma di Cristo, visito' Massinissa, il fa moso re di Numidia, dal quale fu ri cevuto a braccia aperte. Do|h> d' aver parlato tutto il giorno di cose ammini - strative, la sera il vecchio re non par lo' d'altro che di Scipione l'Africano il vecchio, il conquistatore di Zama, avo adottivo del giovane ospite. Quando questi si ritiro' per dormire, stanco dal viaggio e dai lunghi discor si. si addormento' profondamente e nel sonno ebbe una visione. Gli ap parve il grande Scipione, che lo esor to' ad essere coraggioso e di far sa ! pere ai posteri ciò' che stava per dirgli. Comincio' col prodirgli il suo trionfo e le difficolta' a cui andrebbe incontro per assorgere agli alti onori. Disse che fra due anni la citta' di Cartagine da lui sottomessa all'obbe dienza del popolo romano, sarebbe sta ta distrutta. Quindi gli parla di un sito speciale in cielo, serbato per i l>e nefattori della patria. Il nipote do manda al suo antenato se egli e' in sieme col padre Paolo e gli altri cre duti morti. "Sicuramente, essi sono vivi", fu la risposta del grande Sci pione; "essi sono usciti dalla prigio ne del corpo e godono la vera vita ; la vostra vita in paragone di essa non e' altro che morte". A tal punto entra in iscena il padre Paolo, che abbraccia il figlio. Questi gli chiede "se la vi ta vera e' lassù' perche' mai si in trattiene sulla terra e non cerca di unirsi agli antenati defunti?" La ri sposta e' caratteristica: "Se Dio non mette lo spirito in liberta' dai legami del corpo, non può' entrare nel cie lo. Coloro che si liberano col suicidio dai loro doveri terreni fanno contro i divini decreti". Scopione il giovane poi chiede che mai sia un suono piace volissimo che ode lassù', e gli vien risposto essere la musica delle sfere celesti. Quindi viene «lotto dal padre di disprezzare la fama terrena e di volgere i suoi occhi al cielo. Guarda alla piccola sfora che e' la terra, e vede In piccolezza della parte abita ta, divisa in due zone, una a setten trione, l'altra agli antipodi. I terri tori di Roma gli sembravano una piccolissima isola circondata dall'At lantico. Dr. F. Cnbicriotti ( CONFERENZA Il signor Achille Ricciardi av vocato, giornalista conferenziere la sera del 30 corrente mese dara' una conferenza pubblica al Casino Thea tre, Walnut sopra l'ottava strada, con vetlute cinematograficlve, sul tema: "da Berlino a Trieste". Questo sem plice annunzio dovrebbe essere ' suffi ciente a richiamare migliaia d'ltalia ni al Casino. Ne riparleremo al pros simo numero. NELL'OSPEDA LE FA HI ANI Gli ultimi operati nell'Ospedale Fa biani sono : 1. Filippo Trivellino, di anni .'i9, da Lanciano, (Chieti) operato di doppia ernia inguinale. 2. Giuseppe Scaramuzzo, di anni 16, da Roma, operato di voluminoso tumore alla legione lombare. Partenze da Ptiitadelphia ' Vine Street Pier AMERICA 21 Giugno TAORMINA 2!) Giugno TAORMINA 10 Agosto AMERICA 1G Settembre TAORMINA 7. Ottobre AMERICA Il Novembre TAORMINA 2 Dicembre
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