La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, June 19, 1921, Image 1

Below is the OCR text representation for this newspapers page. It is also available as plain text as well as XML.

    PPBLISHED AND DISTRIBUTED UNDER PERWIT V - NN ,
• O 500 AL THORI/.ED BY THE A' TOF OCTOBER 6, lai MIN FILE AT THE POST-OFFICE OF PHILADELPHIA. FA.; BY ORDER OF THE PRESJDENT, A. 6. Bi/RLEKON, POSTM 4STI2R GEN
LA LIBERA PAROLA
I I forti caratteri sono gli Dei
Supremi della Storia Nazionale.
GIUSEPPE DI SILVESTRO. Diretto-
1626 So. Broad Street
ANNO IV. - Numero 2f>
EE FORI EIE RESTO
Non sarii' inopportuno, io credo,
[ discutere le questioni attinenti al pro
blema dell'Alta Slesia, con un più'
aperto senso di realta', e anche con
un più' aperto desiderio di sincerità'
edi lealtà', che la diplomazia delle
democrazie aveva preso impegno, ma
viceversa si e' sempre rifiutata, di
esercitare. Inutili, dunque, le parole.
Consideriamo i fatti.
Per l'ltalia. Un sottosegretario di
Stato polacco ha dato le dimissioni.
La Dieta di Varsavia ha fatto un
voto. Il signor Skirmut ha comuni
tato alla Consulta l'una notizia e
l'altra. Bene. Ma, qual valore possono
avere per noi queste manifestazio
ni? Sono manifesta/.ioni di ordine e
steriore, che il galateo intemazionale
impone fra due potenze, piccole o
prandi, finche' le relazioni diplomati
che non siano rotte. Manifestazioni,
aggiungo, che lasciano le situazioni
(jurfi erano prima, e, se mai, le ag
gravano, col peso del torto che l'una
delle due potenze ha dovuto ricono
scere e confessare. Perche' e come, o
per opera di quale propaganda, si
e' creata in Polonia una situazione
rosi' ostile all'ltalia, da rendere possi
bili atti come quelli che il governo
di Varsavia ha dovuto alfine deplora
re e correggere? Non certo l'ltalia,
che non ha l'abitudine di seminare
discordie nei paesi stranieri, ha potuto
influire a creare quella triste situa
zione, che pure esiste oggi, e, non
estante le invitabili manifestazioni
delle ultime quarantotto ore, esiste
rà' anche domani. Da molto tempo io
ricevo da italiani, residenti in Polo
ria, notizie che non rendo pubbliche
non e' precisamente il mio ufficio
ma che il governo dovrebbe anche
egli conoscere, se e' vero che ha duo
argani di informazioni abbastanza im
portanti in Polonia : la Legazione e
la Missione militare. E queste noti
tie dicono, di un giornale antitaliano
che non cessa un giorno dal mettere
in mala luce l'ltali» e gli italiani ai
cospetto dei concittadini del signor
Korfanty, e di una non interrotta
serie di poco graziosi attentati alla
dignità' militare, in confronto degli
atti di ossequio e di soggezione ver
so altre missionk Si tratta evidente
mente di un errore di giudizio, di un
pervertimento del senso politico e del
senso storico, di un paese al quale l'l
talia ha sempre dimostrato, in omag
gio al principio delle nazionalità', le
più' vive simpatie e propiziato le più'
sollecite rivendicazioni. Come, e per
effetto di quale propaganda, quell'er
rore e quel pervertimento? Questa la
ricerca. E questa, anche, la soddi
sfazione da ottenere. Quelle del ceri
moniale, appunto perche' vuote e ge
neriche, non possono soddisfare, ne'
avere alcuna sorta di importanza.
Per ie altre poti. ze. Gli interessi
gridano, dice il noto proverbio fran
ose. Ed e' molto difficile far sentire
jjaroie di ragione fra le grida. Anche
tfui. altra cosa e' l'apparenza, altra
la sostanza. Altra cosa il fine che
BÌ confessa, altra il fine che si preten
de di raggiungere. Poco a poco, la
questione del plebiscito, la questione
liei bacino minerario, la questione del
tonfine, si trasformano, a vista d'oc
chio, nella questione sociale, dei con
ladini e degli operai polacchi contro
i latifondisti e gli industriali della
Germania. Leggete i più' gravi gior
nali di Parigi. E' normale, del resto.
?uando si vuol dare un'aria di contem
wraneita' alle più' vecchie questioni
li razza e di supremazia, si mette lo
to al collo la cravatta nera e alla te
tti il berretto rosso della questiono
lociale. Ogni periodo politico ha le
tue mode, per i travestimenti politi
ti e diplomatici. Oggi la . moda e'
Isella. Ed e' naturale che faccia
'ella mostra di se' nella polemica.
Ma alla superficie, poi, più' che in
ondo, sono due questioni, che nulla
>an di comune con quella sociale, e sa
rebbero, se mai, due questioni per
tecellenza antisociali : due questioni
ii vero e proprio accaparramento:
'"na di popoli, l'altra di mercati. E-
Wnciarle e' qualificarle.
Non e' un mistero che, per il suo
sistema di difesa, la Francia cerchi di
fare della Polonia quello che una vol
1* fece della Russia: un arto della
"orsa contro la Germania. Non e' il
:aso di discutere il sistema di difesa
lei vari paesi. Non e' il caso neppu
re di fare le ipotesi opposte a quelle
sono in via di esecuzione, cioe',-
se convenga più' alla Polonia, per il
roo avvenire, assumere la parte di
icraica, non solo per se' ma anche per
tori, a fronte della Germania, invece
di amica, e se, data la sua posi
'ione tra Germania e Russia, cioè
fa. due colossi, (la Polonia non può
|®iitare la sua esistenza al solo pe
riodo di tempo in cui quei colossi so
|° Per terra) che potrebbero domani
ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER
fare essi da morsa contro di lei, non li
convenga meglio di creare a se stessi
condizioni di vita agevoli fra quelli.
Sono cose che non ci riguardano. A
| noi basti fare oggi questa constata
zione; cioè', chopper le odierne comun
preoccupazioni, Francia e Polonia so
no unite in unica lotta contro la Ger
mania, e la Francia assume come una
questione sua la questione polacca del
l'Alta Slesia, e la Polonia accetta, a
sua volta come sue, le ostilità' che per
la stessa questione, la Francia susci
ta contro In sua azione. Dove il di
ritto, dove il torto, più', quando l'a
zione oltrepassa il limite giuridico del
trattato e diventa una questione di
orgoglio nazionale, una questione con
siderata o presentata come di vita o
di morte, per la Francia e per la
Polonia?
Fin dal primo momento, noi avver
timmo (e non bisogna essere figli di
profeti) il punto morto a cui si sa
rebbero venute a trovare le potenze
nella questione dell'Alta Slesia cio
e", l'azione armata della Germani».
"Quid", se nell'incapacità' degli allea
ti a difendere efcn le armi il trat
tato, la Germania si levasse per di
fenderlo da se? E ieri, infatti, erano di
fronte tedeschi e polacchiSiel circo, e
gli alleati stavano in alto, nell'anfite
atro, e discutevano i modi per impedir
ai tedeschi, che per il trattato dovreb
bero essere inermi e ai polacchi che per
10 stesso trattato dovrebbero aspettare
le decisioni del Consiglio dell'intesa,
di rientrar per diversa via nella legge.
Ma l'lntesa ha ancora un Consiglio, ed
ha ancora l'autorita' necessaria per
emanare una sentenza? La tendenza
ilei Parlamento francese, a giudicare
dal successo dei discorsi Tardieu e
Flageot e' queiia di annullare le deci
sioni del congresso di Londra, e di re
stituire al Governo francese la liberta'
d'azione contro la Germania, per l'oc
cupazione della Ruhr, che l'lnghilterra
contrasta con tutte le sue forze, e che
Jomani evidentemente diverrebbe la
■ausa delle più' gravi rotture e ripor
terebbe la loro situazione a Fascioda,
3 senza più' speranza di ripresa,sep
pellirebbe nella Manica quel progetto
lei tunnel, che durante la guerra pa
reva sul punto di essere attuato. Se
trionfasse la tesi Tardieu e Flageot,
l'intesa sarebbe finita. Come e'
Tinita la Lega delle Nazioni. E che
resterebbe più' del Congresso di
Parigi, e del relativo Trattato di
Versailles?
E' chiaro che in Europa, non vi
a' posto per due grandi potenze impe
riali. Vi e' appena posto per una.
Kino al 1911, vi fu la Germania.
Come vi era stata la Francia fino
11 1870. Oggi che la Germania e'
per terra, la Francia vuole eviden
temente ripigliare il suo antico po
sto, e stendere su tutti gli Stati la
sua influenza e la sua autorità'. Ma
'lnghilterra che, nel '7O e fino al
ot4 si era disinteressata della poli
sca europea, oggi, dopo la guerra,
non crede di potersene più' disinte
ressare, tanto più' che neppur essi, i
mercati europei, dopo la caduta della
Germania, sono da disprezzare e tra
scurare. La Francia che credeva di
potere sostituire la Germania in Eu
ropa, si trova di contro l'lnghilterra
n contenderle palmo a palmo il terre
no. Onde la lotta, inevitabile, che, se
anche o#j?i sani' superati*, si rinnovo
ra' domani, e formerà' il nucleo del
la prossima storia. A distanza di un
secolo, la storia che si chiuse a San
l'Elena.
La pace democratica non portava,
dunque, che un drago imperiale, nel
la sua forma borghese? Haute forme,
s'intende. Non elmo, ne' casco alato.
RASTIGNAC
lUcsii
0 S. t lililß
La sera del banchetto a S. E.
l'Ambasciatore d'ltaiia a Washington,
proposto dal maestro di cerimonie
Cav. A. Giuseppe Di Silvestro, fu
spedito, alla illustre genitrice del Se
natore Vittorio Rolandi-Ricci, un te
legramma cosi' concepito:
Alla Nobile Gentildonna .
Maurino Capellini Rolandi-Ricci
Pianate Flaminio, No. 9, - Roma
Duecento yiiila italiani Filadelfia
festeggiando Suo illustre Figlio, or
goglio noitro e della madre Patria
inviano a Lei i più' rispettosi omag
WITH THE LARGEST CIRCUL.ATION
avanti servif>re:, con i_a fiaccola in pugno --tt
-Entered as sc«oncl -class matter Aprii 19. 1918, at the post office at Philadelphia. Pa.. under the Act of .March 3. 1879".
;
AG [LTC
li
I L'ammirazione del fondatore dell'O. F. di.
per lo Stato di Pennsylvania
I
Coi'. A. Giuseppe Di Silvestro |nS
1626 So. Iìroad St., Philadelphia, Po. a§
CA RO PEPPINO, [gS
dal Dr. V. Ruffa, ex Venerabile Supremo dell'Ordine dei Figli
d'ltalia, ho ricevuto la tua "Libera Parola" del 5 corrente mette, conte- |m!
nenie il resoconto dei ricevimenti fatti a S. E. il Senatore Vittorio Rotondi-
SQj Rieri, Ambascia loie d'ltalia a Washington. L'ho letta tutta d'un fiato e [Óe
0S mi soli ferì,iato più' specialmente sul tuo dii<cor.io. Era da tanto tempo mg
|fe che non .tentilo di te. Grazie delle tue lusinghieri parole dette, in esso a wS
ra mio riguardo. gS
jgOj Ho goduto moltissimo nel rilevare le tante belle e buone cose da voi
effl h i<jh d Italia della Pennsylvania, compiute e come costa', merce' tua, !a Es
gS disciplina porta buoni frutti! ' njc2
1 li
m ' Ìi
flp Accetta, carissimo amico e fratello, i sensi della mia sincera stima ed
pmj accetta pure la testiminianza della mia ammirazione per tutto quello che fuF
hai saputo fare costa' e credimi sempre j^ì
igtì New York, U Giugno, 1921. Pg
isp Tuo aff.mo
ìSpl Dr. T\ SEI.LARO gk
Su le
| |
I/I e pensiero affettuosamente augu
rale.
Giuseppe Di Silvestro
A questo messaggio la nobile gen
tildonna rispondeva, per il tramite
del Ministero degli Affari Ksteri, il
seguente telegramma ohe ci veniva
comunicato dal Regio Console di Fi
ladelfia t'av. Uff. L. Sillitti.
l\. Consolato d'ltalia
Pliila., Pa., 8 Giugno 1921
Car. Giuseppe Di Silvestro
Gr. l>n. dell'O. Pigli d'ltalia
Toast master del Comitato dei i
Una serata indimenticabile al Circolo Italiano
La scm di giovedì' della settimana
scorsa, 8 corrente mese, in occasione
All'ammissione di circa un centinaio
Ai nuovi socii, una festa simpaticissi
ma ebbe luogo nella sede del Circolo
Italiano, festa che rimarra' indimenti
cabile por quarfti vi assistettero. Il
precidente, signor Roberto Lombardi,
seguito dagli ufficiali dell'Ammini
strazione e circondato <lfci vecchi fede
li soci della bella istituzione, fece gli
onori di casa con quella squisita e
schietta cortesi,i che tanto lo distin-
Eue.
La festa, trattandosi di dare il ben
tenuto a nuovi socii, era riservata so
lamente a questi, i quali, sebbene gio
vani, non corsero il pericolo "di bru
ciare sotto il dardeggiamento degli
sguardi di belle signore o leggiadre
signorine"
Dominava la lingua italiana, e ciò'
in omaggio a quanto ebbe a raccoman-
Jare S. E. l'Ambasciatore, nella sua
recente visita a questa colonia, per
mantenere vivo il culto al nostro bel
l'idioma ed anche per non tradire gli
scopi del Circolo, i quali sono e saran
no sompre italianissimi. A tale ri
guardo ci piace far notare che parec
chi giovani socii, sebbene nati in Ame
rica, vollero assolutamente sforzarsi a
parlare in italiano per tutta la serata,
tanto che fmche il bravo segretario di
finanza, signor D'Orazio, volle faro
un piccolo discorso in italiano e
poscia disse anche parecchi aneddoti
americani e fu festeggiatissimo.
Poco dopo le ore nove, quando la
maggior sala era letteralmente gremi
ta ed insufficiente a contenere gli in
tervenuti, il presidente signor Lom
bardi prese la parola e diede il ben
venuto ai nuovi socii, ai quali, dopo a
vère accennato, a larghi tratti, alla
storia del Circolo, vivamente racco
mando' la incondizionata cooperazione
che deve mirare ad un maggiore incre
mento della bella istituzione che non
esito' a definire "essere vanto degli i
taliani di Filadelfia!" Presento' po
scia l'aw. Giovanni Di # Silvestro,
scelto come oratore ufficiale per la se
rata.
L'avv. Di Silvestro rilevo' anzitut
to che niun altro più' del bravo presi
dente Lombardi aveva il diritto di da
re il benvenuto ai nuovi socii, giac
che' egli fu l'uomo che, scevro di am
bizioni personali, dedico' tutto se* stes
so ed ogni sua energia alla saldezza
del Circolo, anche in momenti critici
PHILADELPHIA, PA., 19 GIUGNO 1921
Ricevimenti a S. E. il R. Ambasciatore
Senatore Vittorio Rolandi-Ricci
Mi e' gradito di comunicare alla
S. 1 . 111.ma il seguente telegramma o
Lei diretto e pervenuto alla R. Am
basciata in Washington .per il tramite
del Ministero degli Affari Esteri:
"Profondamente commossa gentili
. spressioni ringrazio di cuore facen
do veti eresiente prosperità' Colo
nia Ita,liana Philadelphia.
"Fio. Sigia. Cappellini Rolandi-Ricci"
Colgo l'occasione per rinnovarLe gli
atti della mia distintissima considera>
zio n e •
Il Regio Console
Sillitti
; e quando qualche anima perversa cer
cava «li minarne le fondamenta. Egli
sopratutto disse l'avv. Di Silve
stro miro' a che il Circolo rima
nesse sempre una istituzione eminen
temente italiana, di civile educazione,
di carità' e di altruismo. Accenno' al
le benemerenze acquistate dal Circolo
stesso e ricordo' all'uopo le patriotti- j
che sedute durante il periodo della
guerra ed al largo contributo che es
so diede sempre a tutte le manifesta
zioni d'ltalianita*. Dopo aver espres
sa la sua opinione, quella cioè' che in
nutunno il Circolo dovrà' contare non
meno di mille socii, concluse col di- '
re che la fortunata reputazione che j
Rode la Colonia di Filadelfia, affer
matasi anche nella recente visita di
S. E. l'Ambasciatore, e' anche do j
vuta ad uomini che rimasero fedeli al '
Circolo, a questa istituzione che man
tiene viva la sacra fiamma deli'italia
nita' e che apre le sue porte a tutti
gli uomini di cuore e di fermi in- j
tendimenti.
Dopo il discorso dell'avv. Di Silve
stro fu svolto un programma di
"vaudeville" al quale presero parte
artisti apprezzati ed un prestigiatore
che fu vivamente applaudito.
Negli intermezzi furono distribuiti
rinfreschi, alcuni de; quali offerti dal
Signor Nazareno Monticelli. Ad un
certo momento il Presidente presento'
all'uditorio l'egregio Dottor Vico t.'ic
cone, il quale fu uno dei .oci fondato- ,
ri del Circolo e che, come egli disse, a
veva creduto opportuno, in questo
momento, di ritornare nelle file dei
sostenitori di esso e cooperare cosi'
ai maggiori successi cui la bella isti
: tuziono mira.
Il Dottor Ciccone fu eloquentissimo
e sposso interrotto da applcusi, spe
cialmente quando volle- leggere tra
l'entusiasmo dei presenti, una vecchia
| satira di Giuseppe Giusti "Girella c
merito.. . " che calzava a pennello nei
tempi che corrono in colonia.
Parlo', inoltre, l'Aw. Eugenio A
, lessandroni. assistente Procuratore
■ distrettuale, anch'egli applauditissi
mo, ed il Signor Henry Di Berardi
- no, l'uomo incontaminato, che tan
. ta stima gode non soltanto tra gli
. italiani, ma anche tra le. più' spic
- ' cate personalità' americane. Cessati
- gli applausi assordanti che lo saluta
-1 rono, egli pronuncio' un discorso pa
ì triottico durante il quale elogio' l'o
i ' pera del Circolo, pagando il suo tri
buto di ammiraziene per l'attività' dei!
fratelli Di Silvestro e per l'opera fat
tiva da essi spiegata in tuttoeio' che
mira all'elevamento morale della no
stra Colonia.
Prima che la festa si chiudesse, i
presenti vollero sentire il Dottor Dio
dati che. applauditissimo, seppe anche
lui sollevare l'entusiasmo dei presenti.
Alle ore piccole gli intervenuti ab
bandonarono le sale del Circolo, lieti
ed entusiasti della bella serata.
Continua in Italia la diminuzione
cartacea
Continua in Italia Ja diminuzione
della circolazione cartacea.
Secondo gli ultimi dati pervenuti, la
circolazione degli istituti di emissione
ammontava al 31 marzo scorso a mi
lioni 1376-1, segnando una diminuzio- !
ne di 162 milioni rispetto a quella del
la fine del mese precedente, e di 967
milioni in confronto di quella del 31
dicembre scorso. Secondo cifre più'
recenti, per banca italiana al 28 a
jirilo ultimo la sua circolazione era di
scesa a milioni 13933. I depositi nel
le Casse di Risparmio Postali da mi
lioni 6846 al 31 Dicembre 1920 era
no saliti al 30 Aprile ultimo a milio
ni 7661 con aumento 805 milioni nel
solo mese di Aprile. I Depositi nelle
l'asse di Risparmio ordinarie risul
tano che al 31 Dicembre 1920 ammon
tavano a milioni G6GS segnando un
, aumento di 638 milioni in confronto
al loro importo al 30 Giugno 1920. No
i ve mesi Luglio Marzo dell'esercizio in
corso milioni 7589 superando di milio
ini 2638 proventi tributari corrispon
i dento periodo dell'esercizio anteriore.
♦ ♦. «.
L'anniversario Dantesco
nelle scuole
Il Commissario dell'Educazione li#
esortato tutte le Università', i collc
! ei, le scuole normali e le altie scuole
di commemorare in modo degno il
-»H(O anniversario della morte di
Dante.
Le on<vranze dice il Conimi***
rio possi ino essere fatte cm con
' ferenze, con esposizioni di libri <ii
Dante o di quelli su Dante, con ceri
monie particolari e sopratutlo col
prendere l'occasione per incomincia
re una più* vasta e profonda diffu
sione della coltura dantesca.
Molte Università' e scuole supe
riori hanno risposto comunicando
che terranno speciali letture o corsi
di letture sull'influenza di Dante
nella coltura mondiale; letture dei
canti della "Divina Commedia" in
italiano ed inglese, e mostre dante
sche.
Tutto la'cia supporre che le ono
ranze si avranno non soltanto nei
| grandi, ma anche nei piccoli centri.
HHMHHMMMMMWMMMtVWMt
Milli
D C.
La Divina Commedia di Dante
ed i viaggi all'altro mondo
XIX.
So pero' il Genio dì Socrate somiglia
ai Fravashis, ai Pitaras ed ai Manes,
la sua origine immediata s' ha da cer
care negli scrittori Greci , dai quali
Plutarco attinse la sua erudizione. Co
si' nelle Ojwre ed i giorni di Esiodo e
gli trovo un ben marcato animismo,
ove gli uomini dell'età' dell'oro son
diventati duimones epichtlionii , cioè'
angeli custodi della umanità'; quelli
dell'età' d'argento sono' daimons i
pochthonii fuori dell'Adcs; e
quelli dell'età' del bronzo sono fan
tasmi o idoli nell' Ades.
Quest'animismo di Esiodo e'
una sopravvivenza del culto primitivo
degli antenati, introdotto in Grecia
dalla Beozia col culto di Dionisio, mo
dificato in seguito dagli insegnamenti
dei riti orfici, secondo i quali l'ani
ma liberatasi dal corpo, dopo le ne
cessarie trasmigrazioni, si univa e
lernamente a Dio.
• In Pindaro, si trova che dopo un cor
'so di nove anni nell'Ade, l'anima pu
rificata poteva entrare nelle isole dei
Beati ed essere annoverata tra i semi
dei; anzi secondo un'iscrizione del
! ouarto secolo, sopra una tomba a Siba
ri, le anime beate diventano Dei (V.
Itohde Psyche 11. 217) Echilo,
mentre riproduce le idee omeriche, in
'siste sulla comunione di rapporti tra
|le.anime dei morti e dei viventi. La
conoscenza che i morti hanno delle u
mane vicende viene ammessa anche
«la Sofocle, il quale scriveva che le
anime dei defunti si possono vendica
re delle offese patite contro i vivi,'
ii aiutarli se buoni. In Euripide s'in
voca l'anima del padre ucciso por
aiutare i figli rimasti orfa
ni convinti che le loro preghiere
siano udite dal defunto. 1/anima del
(defunto infatti, secondo quest'autore
s' aggira intorno ai viventi e sa tutti i
loro affari. (V. Charles Op. cit. pag.
■SO, nota).
La Comunione dei Sunti, nel credo
niceno, ed il culto delle anime sante del
Purgatorio, da alcuni scrittori si e' cre
duto derivassero direttamente da que
ste dottrine elleniche. Ma non biso
gna essre esclusivisti. Chi non può' tro
vare nelle varie leggende delle prove
plausibili per dimostrare che derivas
sero dai I'ilaras, dai Fravashis o dai
: Manes? 1 teologi possono dimostrarne
l'origine dai Teraphin, che erano gli
Dei lari degli ebrei primitivi. Il culto
dogli antenati infatti ha preceduto
qualunque altro culto in quasi tutti
i popoli e si e' trasmesso con forme
mutate fino a noi. Anche presso gli E
brei quindi le anime dei defunti erano
invocato come Flohim, o Dei (V. Char- 1
le» Op.Cst. 23).
Il giavismo riusci' nelle classi al- (
te a distruggere quasi totalmente il
culto degli antenati nel popolo ebreo,
ma non nelle classi basse ove fu tra
smesso per tradizione ad onta della re
ligione ufficiale, dei Profeti e degli
Scribi, che volevano abrogarlo. La Tra
dizione a cui spesso ricorrono i catto
lici, altro non era ch« la religione, con
i riti o le credenze popolari degli E
brei, combattuti dai profeti, dagli scri
bi, dai Sacerdoti, dalle classi più' evo
lute ecc. F que'La tradizione ci e' ser
bata nei libri apocrifi e nelle citazio
ni di scrittori coevi o posteriori ad al
tri libri, distrutti dallo spirito di par
to religioso.
E nui cade in acconcio far notare '
che le credenze, i riti e le pratiche re
ligione popolari degli ebrei, erano ben
differenti da quel che si vuol far ere
dere dagli apologisti della regione e
brea.
Questa non fu opera di un legisla
torr ispirato ina come tutte le cose,
un' evoluzione spontanea di credenze,
riti e pratiche di popoli più' antichi
e limitrofi.
Lo studio comparato delle religioni
dimostra l'affinità' tra le religioni
orientali precedenti con la religione e
brea, e la storia attesta che gli Ebrei
presero ad imprestito dai Cananei ol
tre dei riti esterni, l'osservanza del
sabato, le tre grandi feste annuali di
Parasceve, dei Tabernacoli e delle
Settimane, e fin i luoghi dei loro san
tuari a Bathel, Dan, Gilgal, Sichen,
liama ecc. (V. C. H. Cornili - 1 Profeti
d'lsraele pag.26 ). A. Bethel era
il principale santuario del regno d'l
sraele, quale centro delle dieci tribù'.
Quivi era adorata con sacrifizii l'im
magine del vitello, come il Dio Api do
gli Egiziani e quei sacrifizii degli ebrei
non differivano da quelli degli altri
popoli etnici, accompagnati da frequen
ti libazioni, onde i fedeli uomini e
donne si abbracciavano, e nel tripudio
delle danze e delle oscenità' onoravano
Yave' il loro Dio prediletto. Isaia ci
da' una fedele descrizione in pochi ac
cenni di una festa nel tempio di Geru
salemme quando mostra le tavole pie
Fa quel che devi, avvenga ;
che può*.
Abbonamento Annuo $ 2.00
Una Copia 3 S'old
]ne ili vomito o di sporcizia (Isaia
XXVIII —) .
Sinché', ritornado al culto delle a
nime degli antenati, bisogna ricono
scere, che come in tutti i popoli anti
chi fu nei popolo ebreo un culto popo
lare mai interrotto e trasmesso di ge
nerazione in generazione fino ai tempi
del cristianesimo, e la Chiesa del me
dio evo se ne avvalse per il dogma del
Purgatorio.
LEGGENDE HO M. INE
Neil' esporre le leggende greche cir
ca i viaggi all'altro mondo, siamo ar
ri'ati fino a Plutarco, senza far men
zione di altre leggende, che per ordine
ili tempo meritano In precedenza. Que
ste sono il Sni/iw iti Scipiont e la di
scesa di E'irn nelle regioni infernali.
Cicerone, imitando Platone, fini' il
suo trattato Pr Ite pubi ira , con il So
ffilo ili Scipione Minore, una visiono
dell'altro mondo, poco dissimile della
visione di Er.
Scipione Africano Minore recando
si a Cartagine come tributo militare
sotto il Console Marsilio l'anno 1 in pt#-
, ma di Cristo, visito' Massinissa, il fa
moso re di Numidia, dal quale fu ri
cevuto a braccia aperte. Do|h> d' aver
parlato tutto il giorno di cose ammini -
strative, la sera il vecchio re non par
lo' d'altro che di Scipione l'Africano
il vecchio, il conquistatore di Zama,
avo adottivo del giovane ospite.
Quando questi si ritiro' per dormire,
stanco dal viaggio e dai lunghi discor
si. si addormento' profondamente e
nel sonno ebbe una visione. Gli ap
parve il grande Scipione, che lo esor
to' ad essere coraggioso e di far sa
! pere ai posteri ciò' che stava per
dirgli. Comincio' col prodirgli il suo
trionfo e le difficolta' a cui andrebbe
incontro per assorgere agli alti onori.
Disse che fra due anni la citta' di
Cartagine da lui sottomessa all'obbe
dienza del popolo romano, sarebbe sta
ta distrutta. Quindi gli parla di un
sito speciale in cielo, serbato per i l>e
nefattori della patria. Il nipote do
manda al suo antenato se egli e' in
sieme col padre Paolo e gli altri cre
duti morti. "Sicuramente, essi sono
vivi", fu la risposta del grande Sci
pione; "essi sono usciti dalla prigio
ne del corpo e godono la vera vita ; la
vostra vita in paragone di essa non e'
altro che morte". A tal punto entra in
iscena il padre Paolo, che abbraccia
il figlio. Questi gli chiede "se la vi
ta vera e' lassù' perche' mai si in
trattiene sulla terra e non cerca di
unirsi agli antenati defunti?" La ri
sposta e' caratteristica: "Se Dio non
mette lo spirito in liberta' dai legami
del corpo, non può' entrare nel cie
lo. Coloro che si liberano col suicidio
dai loro doveri terreni fanno contro
i divini decreti". Scopione il giovane
poi chiede che mai sia un suono piace
volissimo che ode lassù', e gli vien
risposto essere la musica delle sfere
celesti. Quindi viene «lotto dal padre
di disprezzare la fama terrena e di
volgere i suoi occhi al cielo. Guarda
alla piccola sfora che e' la terra,
e vede In piccolezza della parte abita
ta, divisa in due zone, una a setten
trione, l'altra agli antipodi. I terri
tori di Roma gli sembravano una
piccolissima isola circondata dall'At
lantico.
Dr. F. Cnbicriotti
( CONFERENZA
Il signor Achille Ricciardi av
vocato, giornalista conferenziere
la sera del 30 corrente mese dara' una
conferenza pubblica al Casino Thea
tre, Walnut sopra l'ottava strada, con
vetlute cinematograficlve, sul tema:
"da Berlino a Trieste". Questo sem
plice annunzio dovrebbe essere ' suffi
ciente a richiamare migliaia d'ltalia
ni al Casino. Ne riparleremo al pros
simo numero.
NELL'OSPEDA LE FA HI ANI
Gli ultimi operati nell'Ospedale Fa
biani sono :
1. Filippo Trivellino, di anni
.'i9, da Lanciano, (Chieti) operato di
doppia ernia inguinale.
2. Giuseppe Scaramuzzo, di anni
16, da Roma, operato di voluminoso
tumore alla legione lombare.
Partenze da Ptiitadelphia
' Vine Street Pier
AMERICA 21 Giugno
TAORMINA 2!) Giugno
TAORMINA 10 Agosto
AMERICA 1G Settembre
TAORMINA 7. Ottobre
AMERICA Il Novembre
TAORMINA 2 Dicembre