DISTRIBUTED UNDER PERMIT N.o 500 AUTHORIZED BY THE ACT OF OCTOBER 6. 1917, ON FILE AT THE POST-OFFICE OF PHILADELPHIA. PA. ; BY ORDER OF THE PRESIDENT, A. S. BÓRLBBON. POSTMASTER GEN LA LIBERA I forti caratteri tono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. A. GIUSEPPE DI SILVESTRO. Dircw* 1626 So. Broad Street ANNO IV. - Numero 17 Per l'Orfanotrofio Statale dei Figli d'ltalia ONORIAMO L'ALTISSIMO POETA VI. La stampa coloniale, sempre quel la non acciecala da passioni settarie continua ad occuparsi dell'Orfano Irofio dei Figli d'ltalia di Pennsyl cania. Dalle più importanti colo nie ci viene la voce di solidarietà per un'opera cosi' nobilmente com piuta, patriottica ed umanitaria in sieme. Patriottica, perche' serve i rialzare il nostro prestigio in questi paese; umanitaria, perche' di un or favo, lasciato sul lastrico, per le morte di uno o di entrambi i genito ri, se ne fa l'uomo del domani. L'Ordine Figli d'ltalia incotninck a rivendicare il nostro nome, umilia lo fino ad oggi, sia per l'egoismo d coloro che. prima la pretendevano a dirigenti delle colonie, che inveci sfruttavano per il loro tornaconti, personale, che. per l'apatia o la man canza di iniziative delle masse e pei esse delle associazioni italiane L'Ordine Figli d'ltalia ha sprona to altre colonie ad imitarlo. Infatti a Providencc, nel Rliodc l sland, e per sorgere un Orfanotrofio ad ini tiativa di quella colonia; a Pitts burgh, per opera di quei preti cat tolici, facenti rapo a La Trinacria giornale settimanale, fra breve sara inaugurato un Istituto di simil ge nere. L'Ordine Figli d'ltalia aveva pre veduto il desiderio del nuovo Amba sciatore d'ltalia a Washington il quale, appena messo il piede in A merita, ha incomincialo a raccoman dare Asili, Orfanotrofi e. scuole. Co siche' l'Ordine Figli d'ltalia, la nuo va Italia trapiantata in questa ter ra, fin da prima che la nostra Italia per mezzo del suo Illustre rappresen tante, ci avesse consigliate le open che ivremmo dovuto portare a com pimento, dopo la immane catastrofe mondiale, Esso era già' sullo via dell'ai Inazione pratica. E d fronte al dovre compiuto, i la trati dei cani, le insidie dei nemici dell'umanità', gli attacchi di perver si, senza anima e senza cuore, abi tuali a combattere, per pervertimen to morale, latte le cone buone. so no cose del tutto trascurabili. La stampa coloniale, dicevamo continua ad interessarsi dell'Orfa notrofio. Oggi e' la volta de "Il Popolo" di Reading, il cui giornale, nel sue numero del 26 marzo u. s., pubblico un'intervista avuta col signor Anto nino Zaffiro, Grande ex Venerabili dell'Ordine Figli d'ltalia per le iStato di Pennsylvania e con il si gnor Francesco Armao, oratore del la loggia Santo Stefano di Camastra No. 29, entrambi di quella citta'.- Il Popolo cosi' riferisce sull'inter vista : "UN'OPERA D'AMORE E DI PIETÀ' "L'ORFANOTROFIO DEI FIGLI D'ITALIA IN PENNA. "(Intervista con Antonino Zaffiro e Francesco Armao) "Il giorno dieci del corrente mese si sono adunque dati convegno nella citta' di Philadelphia, alla sede del la Grande Loggia dell'Ordine Fi gli d'ltalia in Pennsylvania, tutti i membri del Grande Concilio, i mem bri della Commissione per l'Orfano t trofio, la Commissione Fondo Unico Mortuario e mólti altri fratelli del l'Ordine; presente anche il Prof. Stornello, («rande Venerabile del l'Ordine Figli d'ltalia per lo Stato di New York; ed hanno proceduto Cer Ccncordville per visitare il fab ricato dove avra' sede l'orfanotro fio dei Figli d'ltalia in Pennsylva nia. Della comitiva facevano parte il signor Antonino Zaffiro, Grande ex Venerabile e membro della Loggia Santo Stefano di Camastra di Rea ding, e il signor Francesco Armao aneh'egli membro e Oratore della Santo Stefano di Camastra. Abbia mo quindi ritenuto interessante udi re dalla viva voce dei due membri dell'Ordine qualche cosa in meri to a questa umanitaria istituzione, per comunicarla da queste colonne a tutti i fratelli delle due Logge di Reading, i quali in grande mag gioranza son fedeli lettori del nostro giornale. "L'ORFANOTROFIO DEI FIGLI D'ITALIA I" — Un'opera di amore edi pietà', o non piuttosto di difesa sociale? hanno dichiarato innanzi tutto i si gnori Zaffiro ed Armao. L'uno i l'altro. Perche' se raccogliere dalle strada i bimbi, piccole creature in cocenti che l'ultimo fato viene a pri ore dell'affetto dei genitori quande ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER questi domano esser loro di guida nell'incesposo sentiero della vita e in dirizzarli al bene, e' segno di buon ' cuore, e' anche beneficio enorme per la collettività'. "Senza guida, i piccoli orfani di oggi sarebbero i fannulloni di do mani, diventerebbero dei delinquenti in grande stile e la società' sarebbe danneggiata da un nugolo di paras siti, di ladri, di assassini. "L'Orfanotrofio dei Figli d'ltalia in Pennsylvania penserà' ad evitare ciò', e per questo solo bisognerebbe che venisse aiutato e incoraggiato da tutti. "Considerando poi che tutta la vi ta dell'Ordine Figli d'ltalia in Penn sylvania, per oltre undici anni, fu dedicata a sublimi opere di carità'; perche' fu sotto i suoi auspici che sorse la benefica Istituzione del Fon do Unico Mortuario, invidiato an cor oggi da molte Associazioni affi ni, noi del Grande Concilio, con la direzione serena del nostro Grande Venerabile non potevamo essere pa ghi del cammino compiuto, ma an zi, abbiamo voluto che in seno all'Or dine sorgesse l'asilo dei piccoli or fani dei Figli d'ltalia, destinati pur troppo sino ad ora al doloroso ab bandono della loro sventura. Ed og gi l'Ordine Figli d'ltalia in Penn sylvania può' vantarsi di avere un fabbricato di sua proprietà' dove fra non molto avra' sede l'orfanotro fio, che serberà' memoria della grau de Istituzione. " —ln che condizione e', e quanti orfani può' ospitare il locale? " —ln condizioni eccellentissime « può' ospitare 350 orfani e forse di più'. " —Quale impressione avete rice vuto, visitando il locale? " —Visitando il locale che sara' il nostro Orfanotrofio, come italiani e come membri dell'Ordine, ne abbia mo avuto il cuore pieno di letizia c di orgoglio pensando quanto la no stra Istituzione ha saputo fare e quanto sapra' fare a sollievo mate riale e morale di quegli esseri privi della dolce invocazione al nome di mamma ! " Come vi venne l'idea deliri Orfanotrofio? E da chi fu alimenta ta? " I.e miserie che quotidiana mente avevamo sott'occhi ci com movevano infinitamente : avremmo voluto lenire tutti quei piccoli dolori che intravedevamo, avremmo volute sanare tutte quelle tristi piaghe, me come fare? "Animato da una forte fede ir tutte le Logge della Pennsylvania i! nostro Grande Venerabile con ereto' l'idea di fondare l'Orfanotro fio. I mezzi erano pochi, l'opera dif ficile, ma la volontà' tenace. "Ed e' merce' questa volontà' merce' sacrifizii d'ogni sorta se ogg possiamo essere lieti di avere com piuto l'opera la più' umanitaria ir una comunità'. " —La vostra e' vera opera di a more e di difesa sociale. E' cosi ul di fuori del normale, e' cosi' uni co il vostro esempio in tempi ir cui l'egoismo ha l'impero assoluto the noi non editiamo ad additarlo e tutti i virtuosi ed onesti perche' vi diano incondizionatamente la lorc stima, e con questa un po' del lorc aiuto, cercando di interessare più larga cerchia di buoni alla vita di tanti infelici e al dovere di soc correrli". SESTA LISTA DI SOTTOSCRI ZIONE Diamo qui appresso le somme ri cevute per la sesta lista di sotto scrizione : Dal signor Giuseppe Brocato-Gae ta, Grande Assistente Venerabile dell'Ordine Figli d'ltalia per lo Stato di Pennsylvania Cav. For tunato Tiscar, Regio Agente Conso lare di Scranton, Pa., SIO.OO. Dalla Loggia Giuseppe Mnzzin\ No 231, di Vniontown, Pa., $50.00. Dalla Loggia I Vespri No. 703.. dì Marcus Hook, Pa., $6. Dalla Loggia Marsicana Villi Glori No. 230, di Sykesville, Fa., SIO.OO. Da! signor Antonio Certo, Grandi Curatore dell'Ordine Figli d'ltalia per lo Stato di Pennsylvania : «Tos, Battaglia Bros $5, G. Giarrusso $5; John A. Fugassi $5 ; Dr. U. Opipari $2; Dr. T. G. Itiberti $35. Tota le $52.00. Il Dr. Ribetti e' un grande filan tropo. Egli, che sottoscrive continue, mente per diverse Istituzioni Atne ricane. c ti e' garantito press > il go verno di Francia di mantenere ut orfane di guerra, ha oggt segnato ne WITH THE LARGEST CIRCULATION AVAN ri SEMPRE, COINI L_A. FIACCOLA IN PUGNO "Kntered aa second-ctoss matter Aprii 19. 1918, at the powt office at Philadefphia, Pa., under the Art of March 3. 1879" wo taccuino anche l'Orfanotrofio dei Figli d'ltalia. Da! Signor Severino Verna, vene rabile dilla loggia Italia No. 77, di l'Ili'"- !'#• Alfredo Tri bui ani $5; Giovanni Cirotti 0.50: Totale $3.50. Ricevuto direttamente : Giu seppe Pellegrino dello Loggia G.C. Pisacane No. 219, sj ; Ristorante Posillipo $1 ; Totale $6. Dalla Loggia San Mialtcle di Ser rasi retta No. 33!), di Steelton, Po. Loggia San Michele $5; Giusep pe Broscia $1 ; Nicola Ceceliio 0.5Ò; Totale .$0.50. Dalla loggia Fratelli Bandiera N. -3(5 di Soldier, Pa. F. Barletta *1; G. Falsetti 0.50; G. Passa rei li 0.50: M. Grosso 0.25: U. Mo relli 0.50; G. Ciranni 0.50: S. Capitanclli $0.50; G. Buffone ('.50; I). Barletta 0.50: P. Orlan do 0.50; F. Ciofani 0.50; N. Ti no 0.50. Totale $6.25. Dal Signor A. Filauri, Grande Deputato della Loggia Principe Tovtrugso di Savoia. T. Vuolo 0.50; L. Di Santo 1.00; M. Maf fei 0.50; F. Notar Francesco 0.10; [E. Fragapane 0.25; P. Abete 0.25; |N. N. 0.10; S. Gaggiula 0.25; A. Cicco di Giuseppe 0.40; J. Lom bardi 0.25; L. Pelullo $1 ; F. Bar dolino 0.50; G. Granese 0.50; C. Compagnone 0.25; A. F. Barba no 0.50; G. Rosolino 0.50; G. Pa nifhello $0.50; F. Gentili 0.25; E. Avella $1; A. Filauri sl. Tota le $3.(50. Dalla f.njgùi Andrea d'[«ernia No. 01(5 di Phila., Pa. E. Da miani $1: A. O. Scarduzio 0.50; F. Mattinoli 0.25' P. Magrino 0.25; S. Marinelli 0.25; A. Sa pienza 0.25; C. Testa 0.25; L. Biffone 0.30; Totale $3.05. Totale delle diverse partite dol laii ,1<53.90. Somma procednte dol lari 855.28. Totale generale dolla ri 1019.18 AGLI IMPAZIENTI Abbiamo sul ta>olo di redazioni non meno di una dozzina di liste di sottoscrizioni che andremo pubbli cando man mano che lo spazio ce lo permetterà'. Gli impazienti, perciò', aspettino il loro turno. AVVISO IMPORTANTE Nella raccolta c nella rimessa del le offerte, raccomandiamo sollecitu dine e puntualità'. Indirizzare a: LA ÜBERA PAROLA 1(52(5 So Broad St., Philadelphia, Pa Vii fli l E. I'AÉHiÉN i coionio Mio Alla Columbus Hall, nel moment* in cui scriviamo, ha luogo, presiedu ta dal Regio Console, la prima sedu ta per la costituzione del Comitati che deve preparare i ricevimenti a S E. l'Ambasciatore negl Stati Uniti, Senatore Vittorio Re iandi-Ricci. Per non incorrere in omission l'invito agli italiani era stato rivolti da un comitato nominato dal C'av Sillitti, solamente dalle colonne de giornali italiani di questa colonia quotidiani- e settimanali. Le accoglienze aS. E. sarann< fatte domenica e lunedi', 22 e 2' Maggio. Il primo giorno, nel pome riggio, avra' luogo un grande Comi zio e la sera del 23 un banchetto, La sala per il comizio e l'Hotel pei il banchetto saranno indicati più' ir la', quando saranno resi pubblici al tri dettagli. Dopo gli splendidi riceviinent latti a S. E. dagli italiani di New York, Brooklyn, Boston e Lawrence Mass., Providtnce, R. I. e New IJaven, Conn., questa laboriosa colo nia deve, anche questa volta, supera re se' stessa e non demeritare, di fronte alle consorelle, nella gara pa triottica. Connazionali, prepariamoci a de gnamente ricevere il rappresentante della nostra Patria d'origine e fac ciamo si' che Egli riporti di noi la più' bella impressione ed il ri corde imperituro delle nostre civiche virtù' l'Eli DUE LUSINGHIERI INVITI La settimana scorsa il nostro di rettore ha ricevuto due inviti lusin -1 ghieri per i quali ringrazia sentita ■ mente. PHILADELPHIA, PA., 24 APRILE 1921 Il primo dal nostro Sindaco on. jj. Uampton Moore e dal giudice j-lolin Moonaghan, per parte i eipare, come membro del Co jmitato esecutivo, ai ricevimenti a S. E. il Cardinale Doughcrty, coni | preso la gita a New York ed il Comi jzio all'Acadeniv of MXisic. 11 secondo invito ci pervenne dal giudice On. i Eugene C. Bonniwell per la eerimo ; nia commemorativa di Franklin. Il R. Console Generale d'ltalia a New York Sulle colonne di questo stesse, giornale, nel numero.del 16 gennaio ti. s., annunziando l'arrivo del nuovo Console Generale d'ltalia a New- York, Comm. Temistocle Filippo Bernardi, dicevamo che, quando l'at tuale illustre rappresentante della nostra Patria nella grande metropo li era studente in Aquila degli Abruz zi, dall'tnùto delle scuole primarie COMM. TEMISTOCLE FILIPPO BERNARDI Regio Console Generale di New York sino alla fine (Irgli studi clastici fu sempre il pia' bru ii della classe, l'i dolo ilei condisce poli e l'orgoglio dei ntn esiri e professori. Oltre a queste Sue rare qualità' E gli era di un'attività' fenomenale, giovano energico e d'azione. Incam minatosi nella carriera consolare il Comm. Bernardi ha saputo brillan temente percorrerla nello stesso mo do come aveva perseguito negli stu di, rendendosi simpaticamente popo lare fra gl'immigranti italiani delle sue diverse giurisdizioni. A Dublino, ultima Sua sede prima di venire in America, era apprezzato e stimato non solo da quella nostra colonia, ma dai cittadini di tutte le gradazioni sociali fino al Viceré' dell'lrlanda, che prima della partenza Gli offri va un grandioso banchetto, onore che precedentemente non era mai stato tributato ad altri. * * * Sono trascorsi appena tre mfcai dal giorno in cui Egli ha assunta la di rezione dell'importante Consolato di New York e gli italiani della piti' grande colonia d'America, e forse del mondo intero guelfi e ghibellini, ricchi e poveri, prominenti ed umili operai sono soddisfatti di Lui e ne lodano la Sua imparzialita*. Son finiti i tempi quando i Consolati ita liani erano aperti solamente ai tronfi e pettoruti rinnegati ! Il Comm. Bernardi conquide subi to chi l'avvicina. Sempre gioviale, di animo aperto, Egli e' di una since rità' rara che, forse, non si concilia con l'alta carica ceh ricopre, secondo i sistemi di Consoli di vecchio stam po. Ma la sua dirittura morale, la sue rettitudine Lo rendono ognora simpatico e noi siamo sicuri che i connazionali di quella citta' e dell'in tero Distretto Consolare, saranno or gogliosi del loro Capo Ufficiale, il quale, come Egli stesso ci diceva, sa ia' il Console di tutti, senza distin zione di sorta * * • Il nostro direttore, comprovinciale del Comm. Bernardi, trovandosi il 10 corente mese a New York per af fari dell'Ordine Figli d'ltalia, del quale e' Grande Venerabile per lo Stato di Pennsylvania, volle recarsi la salutarlo. 11 Console Generale, seb bene occupano per la partenza Nella lettera d'invito al nostro di rettore. in qualità' di Grande Vene rabile dei Figli d'ltalia per lo Stato di Pennsylvania, il giudice Bonni well si compiace di chiamare l'Or dine "the splendid organization"'. Abbiamo voluto dare queste noti zie per sfatare la leggenda creata da qualche ambizioso il quale tiene a falsare In cose ed a far sapere che a Philadelphia, come la commedia di Scarpetta, "non c'è' che lui". 'da New York di S. E. l'Ambascia tore, ricever.' e gradi' moltissimo la visita 11 nostro direttore converso* fami liarmente con l'illustre funzionario, rievocando insieme cose della giovi nezza passata nella citta' dalle no vantanove chiese e dalla fantana del le novantanove "cannelle". Con il Comm. Bernardi si conversa sempre piacevolmente c la sua "verve" ine sauribile ci ricorda sempre il giovane studente di 18 anni ili età', "che era l'idolo dei compagni di elasse, l'or goglio dei suoi maestri e professori". Prima die il nostro direttore si accomiatasse il Comm. Bernardi lo prego' di ricordarlo al signor Luigi Coruna, Cassiere della Sons of Itnly State Bank, clfe in Aquila gli era stato compagno di scuola dalla 'ì. a elementare fino all'ottenimento del la licenza liceale. PENSIERI GENTIL! Dalla sua nuova residenza di New Orleans, l'a.. il Cavaliere Maurizia no Guglielmo Silenzi, ex Ilegio Con sole in l'hilhdelphia, ci ha fatto tene re una sua cartolina, nella quale si dice "dispiacente ili non aver rivisto! il nostro direttore prima della sua partenza. Ci invia un primo affet tuoso saluto promettendo di scriver ci a lungo appena avra' un momen to «li calma." Sappiamo che il Cav. Silenzi ha scritto a molti altri con nazionali i quali, con noi ed a nostro mezzo, lo ringraziano dei suoi gentili pensieri augurandogli ogni felicita' in uno alla sua illustre consorte E vangelina. A proposito del Cav. Silenzi ci compiacciamo delle accoglienze fat tegli nella nuova sede e del banchetto dato in suo onore il 3 corrente me se. L'ltalo Americano del 9 Aprile facendo il resoconto del banchetto, con una punta di critica al Console partente definisce il Cav. G. Silen zi "una maestosa figura dalla paro la facile e chiara, apparentemente fermo nei suoi propositi". Non ap parentemente, confratello della Loui siana. 11 Cav. Silenzi e' venuto a voi dopo aver dato prova di se' in que sta grande colonia. Amatelo e segui telo, esrli sara' il Console e l'antico di tutti, il funzionario retto ed in tegerrimo. L'ltalo Americano sintetizza poi il programma enunciato dal Cav. Si lenzi in questi pochi versi estempo ranei : "Io sarò" un fratello tra i fratelli, un amico tra gli amici, un italiano tra gli italiani ; e sarò' giusto ed imparziale. E se faro' parzialità' sara' con i poveri e con gh umili". la Divina Commedia di Dante ed i viaggi all'altro mondo XIV L'influenza egiziana sulle dottri no religiose ed scatologiche della (ìrecia fu molto anteriore all'in fluenza dell'Aveste. Il culto di Dio nisio, i misteri eleusini, la preferen za ili una vita pili' felice nell'altro mondo alla vita terrena, erano prima che in Grecia dottrine e pratiche co muni in Egitto. Il Maspera nell'opera citata ri porta su tal riguardo (pianto aveva dimostrato P. Toucart circa l'ori gine egiziana del Dionisio attico ( Vedi Le eulte de Dionvsos en At tique. Estratto dalle .1 "h moiri s de l'Accademie des Inwriplions et Bel Ìes-Leltres. Voi. XXXVII.), che cioè' quel Dio era Osiride delle re gioni infernali. Il Dionisio attico e' un complesso di varie divinità , e le sue leggende nelle varie contrade elleniche sono miste ed involte l'una nell'altra. Xon v'e' dubbio che la sua origine biso gna ripeterla dall'Osiride egiziano, al quale erano appiopriate oltre la sovranità' dell'lnferno, la protezione dell'agricoltura e la coltivazione del la vita. I riti nelle feste Antimate ria, in onore di Dionisio, comuni iti tutta la lonia erano simili anche in Egitto. Degna di menzione in quei riti e' la passione e morte con la relativa resurrezione di Osiride, che si celebravano in tutti i templi egi ziani ogni anno nel mese di Kihak, e corrispondevano appuntino ai riti di Dionisio nella sua passione, morte e resurrezione. Non bisogna pero' es sere esclusivisti. Oltre dell'Egitto anche altri popoli orientali avevano riti simili antichissimi, circa la pas sione, morte e resurrezione dei loro ! Dei redentori. Cosi' presso i Caldei, ! i Persiani e gli Indiani, la morte e! resurrezione di Tammuz di Mitra e di Crisna era celebrata annualmente all'equinozio di primavera, cioè' tra il 23 al 25 marzo, quasi con gli stes si riti, mostrando un'origine comu ne di essi c delle rispettive leggen de. Niente di più' facile dunque clic il Dionisio attico sia una derivazio ne di quegli antichi miti. Questa e'! I opinione del Professore Percy (ìar : >lner in Contemporary Review, Mar zo 1805 (Vedi C. S. Baswell op cit pag. 52 nota). La preferenza di una vita migliore nell'altro mondo a quella terrena, si trova chiaramente espres=a in un dialogo filosofico egiziano riportato dal Maspero nell'opera citata. In quel dialogo gli interlocutori sono un ; uomo ed una delle sue anime, se condo l'antichissima credenza egizia na adottata poi da Platone e da Ari stotele. Sarebbe lungo riferire qui tutto il dialogo, la cui traduzione fu fatta la prima volta dal dotto te desco A. Erman, allo scorcio del se colo scorso. Basta qui riferire che j l'anima cerca dimostrare essere la morte il sollievo dei mali e dopo una certa disputa riesce a persuadere quell'uomo, il quale, convinto, escla- j ma : "Solo la morte da' ricetto a chi ! desidera fuggire i mali del mondo. La morte mi sembra ora come l'odo ! re dell'incenso, come il riposo sotto la vela della nave in un giorno di raffica. La morte oggi mi sembra come l'odore del loto, come il riposo | nella terra dell'abbondanza. Iva mor te oggi mi sembra come la via sopra un torrente, come il ritorno di un marinaio soldato a casa. La morte ini sembra oggi come il ciclo sere no dopo il temporale, come un uo mo che caccia per diporto in una re gione sconosciuta. La morte mi sem bra oggi come il desio di uno che brama vedere la casa dopo molti an ni di prigionia. Colui che e' morto e' un dio vivente che disprezza chi commetto peccati. Chi e' la' siede nella barca del Sole e presiede alle distribuzioni delle offerte nei templi. Chi e' la e' un uomo savio, al qua le non vien negato nulla che implo ra dal He". A tale confessione l'anima, sod disfatta d'aver convinto quell'uomo, si congratula con lui e poi dice: Quando arriverai all'Ade ed il tuo corpo ancora e' in terra, io staro' presso di te mentre riposi ed abite remo insieme". Bisogna notare che in quel dialo go la vita terrena e' mostrata in un modo pessimistico, come fu ritenute poi in tìrecia nei misteri orfici. La teoria di Platone che le anime dal le stelle per punizione sono incarna te nel corpo, ha fondamento in quelle dottrine. Ix) stesso pessimismo trovavasi nella religione di Budda, il quale |n«n vedeva nella vite umana altro Fa quel che devi, avveng* che può'. Abbonamento Annuo $ 2.00 Una Copia 3 Sold ' «he dolore, e se vi era felicita' bi- I fognava cercarla nel Nirvana. 11 pessimismo cristiano, degli e remiti della Tebaide e degli ordini monastici contemplativi e seelusi dal umido clilm- a | >rcc:n so re l'egiziano, l'ellenico, il buddistico e quello del l'l'.i ela-iasto p< r il <|iiale tutto era I anitas vanitatum et omnia vani ! lus". DANTE ED OMERO Xon e il oa=o di discutere se Dan te sapesse il greco. E' certo che s» avvalse di Omero non dal testo pre io, ma dalle citazioni di seconda ma no. I.'lliade al suo tempo era,tra dotta in latino, non solo in pfosa ma anche in versi. (/«ella in versi era conosciuta col nome di "Omero minore" menziona ta nel Registrurn multoruiii Aucto rutn da Ugo von Trimberg nel 1280. Le poche citazioni omeriche, che , occorrono nelle opere di Dante, il 'piale non conosceva nessuna tradu zione d'Omero, come afferma nel < onrtto I VII. ad fin, mostrano di [essere di seconda mano. Dante cita tre volte l'lliade XXI\, srótt, tua quelle citazioni so [no preso dall'Etica di Aristotele e dall'arte poetica di Orazio. Tuttavia secondo l'opinione di Butler, Dante imita ! Iliade Vili, 555. e se?, nel la «imilitudine ove la luna e" appel lata col nome di Trivia: Quale mi pi mil unti sereni / rirw ride Ira le ninfe eterne Che dipingono il rie.l jier tutti ' seni Par. XXIJI. 25. 27. La somiglianza e' molto evidente, dice a tale riguardo Ed. Moore, ma anche qui pare che sia di seconda mano. (\edi Edward Moore: ò'<u in Pillile, l'irsi NrriV.it, Oxford). II Moore ha perfettamente ragio ne. Il soprannome di Trivia dato al la luna e' usato da Virgilio nell'E neide Canto VI, 13. 35 - VII. 516, 774, 778 - X, 537 - XI 566, 826 e da Ovidio nelle Metamorfosi, Can to 11, 416, secondo riferisce lo Scar tozzini nella Enciclopedia Dante sca. Dante pone Ulisse assieme con I tijtnede nella bolgia dei consiglieri fraudolenti, Inf. XXVI, 56, per l'in sidia del cavallo di legno tesa ai Tro iani, per aver indotto Achille a prender parte alla guerra di Troia e per il furto della statua di Pallade, fatto per suo consiglio. I*> nomina anche nel Purgatorio XIX, 22 ore e' fatta menzione della sirena, che foce deviare Ulisse nel corso della sua navigazione, allettandolo con la dolcezza del canto ; e finalmente nel Paradiso Canto XXVII, 83, ove dice che Ulisse tento' di navigare al di la' delle colonne d'Ercole per l'At lantico. Dei personaggi incontrati da Ulis se nel suo viaggio all'Ade, Dante fa menzione di alcuni solamente. Nel l'lnferno XXVI, 91 e nel Purg. XIV, 42 e' nominata Circe presso cui Ulisse si trattenne circa un an no. secondo Ovidio Mkit. XIV, 3(18 e Virgilio, Eneide VII. 11 Tebano Tire sia, che predisse ad Ulisse tutti i disagi ai quali andava incontro nel suo ritorno ad Itaca, e' menzionato nel Canto XX, 40 dell'lnferno. Quivi Tiresia e' tra gl'indovini, cam biato da maschio in femmina, se condo la favola riportata da Ovidio nel canto 111 delle Metamorfosi. Nel Purgatorio e' nominato Tiresia come padre di Manto, canto XXII, 113, secondo Ovidio Mct. VI 157 e Sta zio Teb. IV, 463. Manto e' detta vergine cruda, con trariamente a quello che aveva scrit to Virgilio, Eneide X, 198, ove la diceva madre di Ocnus (Vedi Moo re Studies in Dante pag. 173 - Sear dazzini op. cit. alla voce Figlia 10.) Il tratto dell'Odissea ove Ulisse tento' di abbracciare tre volte la ma -1 dre sua invano, essendo un'ombra, venne imitato da Dante nel canto II del Purgatorio, quando voleva ab bracciare Casella: '■ Oh! ombre vane fuor che nell'aspet• (to! Tre volte dietro a lei le mani avvinti E tante mi tornai con esse al petto. Dr. F. CUBICCIOTTI Partenze da Philadelpliia Vine Street Pier AMERICA 29 Aprile TAORMINA 13 Maggio TAORMINA 29 Giugno AMERICA 15 Luglio
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