La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, April 24, 1921, Image 1

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    DISTRIBUTED UNDER PERMIT N.o 500 AUTHORIZED BY THE ACT OF OCTOBER 6. 1917, ON FILE AT THE POST-OFFICE OF PHILADELPHIA. PA. ; BY ORDER OF THE PRESIDENT, A. S. BÓRLBBON. POSTMASTER GEN
LA LIBERA
I forti caratteri tono gli Dei
Supremi della Storia Nazionale.
A. GIUSEPPE DI SILVESTRO. Dircw*
1626 So. Broad Street
ANNO IV. - Numero 17
Per l'Orfanotrofio Statale dei Figli d'ltalia
ONORIAMO L'ALTISSIMO POETA
VI.
La stampa coloniale, sempre quel
la non acciecala da passioni settarie
continua ad occuparsi dell'Orfano
Irofio dei Figli d'ltalia di Pennsyl
cania. Dalle più importanti colo
nie ci viene la voce di solidarietà
per un'opera cosi' nobilmente com
piuta, patriottica ed umanitaria in
sieme. Patriottica, perche' serve i
rialzare il nostro prestigio in questi
paese; umanitaria, perche' di un or
favo, lasciato sul lastrico, per le
morte di uno o di entrambi i genito
ri, se ne fa l'uomo del domani.
L'Ordine Figli d'ltalia incotninck
a rivendicare il nostro nome, umilia
lo fino ad oggi, sia per l'egoismo d
coloro che. prima la pretendevano a
dirigenti delle colonie, che inveci
sfruttavano per il loro tornaconti,
personale, che. per l'apatia o la man
canza di iniziative delle masse e pei
esse delle associazioni italiane
L'Ordine Figli d'ltalia ha sprona
to altre colonie ad imitarlo. Infatti
a Providencc, nel Rliodc l sland, e
per sorgere un Orfanotrofio ad ini
tiativa di quella colonia; a Pitts
burgh, per opera di quei preti cat
tolici, facenti rapo a La Trinacria
giornale settimanale, fra breve sara
inaugurato un Istituto di simil ge
nere.
L'Ordine Figli d'ltalia aveva pre
veduto il desiderio del nuovo Amba
sciatore d'ltalia a Washington il
quale, appena messo il piede in A
merita, ha incomincialo a raccoman
dare Asili, Orfanotrofi e. scuole. Co
siche' l'Ordine Figli d'ltalia, la nuo
va Italia trapiantata in questa ter
ra, fin da prima che la nostra Italia
per mezzo del suo Illustre rappresen
tante, ci avesse consigliate le open
che ivremmo dovuto portare a com
pimento, dopo la immane catastrofe
mondiale, Esso era già' sullo
via dell'ai Inazione pratica. E d
fronte al dovre compiuto, i la
trati dei cani, le insidie dei nemici
dell'umanità', gli attacchi di perver
si, senza anima e senza cuore, abi
tuali a combattere, per pervertimen
to morale, latte le cone buone. so
no cose del tutto trascurabili.
La stampa coloniale, dicevamo
continua ad interessarsi dell'Orfa
notrofio.
Oggi e' la volta de "Il Popolo"
di Reading, il cui giornale, nel sue
numero del 26 marzo u. s., pubblico
un'intervista avuta col signor Anto
nino Zaffiro, Grande ex Venerabili
dell'Ordine Figli d'ltalia per le
iStato di Pennsylvania e con il si
gnor Francesco Armao, oratore del
la loggia Santo Stefano di Camastra
No. 29, entrambi di quella citta'.-
Il Popolo cosi' riferisce sull'inter
vista :
"UN'OPERA D'AMORE E DI
PIETÀ'
"L'ORFANOTROFIO DEI FIGLI
D'ITALIA IN PENNA.
"(Intervista con Antonino Zaffiro e
Francesco Armao)
"Il giorno dieci del corrente mese
si sono adunque dati convegno nella
citta' di Philadelphia, alla sede del
la Grande Loggia dell'Ordine Fi
gli d'ltalia in Pennsylvania, tutti i
membri del Grande Concilio, i mem
bri della Commissione per l'Orfano
t trofio, la Commissione Fondo Unico
Mortuario e mólti altri fratelli del
l'Ordine; presente anche il Prof.
Stornello, («rande Venerabile del
l'Ordine Figli d'ltalia per lo Stato
di New York; ed hanno proceduto
Cer Ccncordville per visitare il fab
ricato dove avra' sede l'orfanotro
fio dei Figli d'ltalia in Pennsylva
nia. Della comitiva facevano parte il
signor Antonino Zaffiro, Grande ex
Venerabile e membro della Loggia
Santo Stefano di Camastra di Rea
ding, e il signor Francesco Armao
aneh'egli membro e Oratore della
Santo Stefano di Camastra. Abbia
mo quindi ritenuto interessante udi
re dalla viva voce dei due membri
dell'Ordine qualche cosa in meri
to a questa umanitaria istituzione,
per comunicarla da queste colonne a
tutti i fratelli delle due Logge di
Reading, i quali in grande mag
gioranza son fedeli lettori del nostro
giornale.
"L'ORFANOTROFIO DEI FIGLI
D'ITALIA
I" — Un'opera di amore edi pietà',
o non piuttosto di difesa sociale?
hanno dichiarato innanzi tutto i si
gnori Zaffiro ed Armao. L'uno i
l'altro. Perche' se raccogliere dalle
strada i bimbi, piccole creature in
cocenti che l'ultimo fato viene a pri
ore dell'affetto dei genitori quande
ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER
questi domano esser loro di guida
nell'incesposo sentiero della vita e in
dirizzarli al bene, e' segno di buon
' cuore, e' anche beneficio enorme per
la collettività'.
"Senza guida, i piccoli orfani di
oggi sarebbero i fannulloni di do
mani, diventerebbero dei delinquenti
in grande stile e la società' sarebbe
danneggiata da un nugolo di paras
siti, di ladri, di assassini.
"L'Orfanotrofio dei Figli d'ltalia
in Pennsylvania penserà' ad evitare
ciò', e per questo solo bisognerebbe
che venisse aiutato e incoraggiato da
tutti.
"Considerando poi che tutta la vi
ta dell'Ordine Figli d'ltalia in Penn
sylvania, per oltre undici anni, fu
dedicata a sublimi opere di carità';
perche' fu sotto i suoi auspici che
sorse la benefica Istituzione del Fon
do Unico Mortuario, invidiato an
cor oggi da molte Associazioni affi
ni, noi del Grande Concilio, con la
direzione serena del nostro Grande
Venerabile non potevamo essere pa
ghi del cammino compiuto, ma an
zi, abbiamo voluto che in seno all'Or
dine sorgesse l'asilo dei piccoli or
fani dei Figli d'ltalia, destinati pur
troppo sino ad ora al doloroso ab
bandono della loro sventura. Ed og
gi l'Ordine Figli d'ltalia in Penn
sylvania può' vantarsi di avere un
fabbricato di sua proprietà' dove
fra non molto avra' sede l'orfanotro
fio, che serberà' memoria della grau
de Istituzione.
" —ln che condizione e', e quanti
orfani può' ospitare il locale?
" —ln condizioni eccellentissime «
può' ospitare 350 orfani e forse di
più'.
" —Quale impressione avete rice
vuto, visitando il locale?
" —Visitando il locale che sara' il
nostro Orfanotrofio, come italiani e
come membri dell'Ordine, ne abbia
mo avuto il cuore pieno di letizia c
di orgoglio pensando quanto la no
stra Istituzione ha saputo fare e
quanto sapra' fare a sollievo mate
riale e morale di quegli esseri privi
della dolce invocazione al nome di
mamma !
" Come vi venne l'idea deliri
Orfanotrofio? E da chi fu alimenta
ta?
" I.e miserie che quotidiana
mente avevamo sott'occhi ci com
movevano infinitamente : avremmo
voluto lenire tutti quei piccoli dolori
che intravedevamo, avremmo volute
sanare tutte quelle tristi piaghe, me
come fare?
"Animato da una forte fede ir
tutte le Logge della Pennsylvania
i! nostro Grande Venerabile con
ereto' l'idea di fondare l'Orfanotro
fio. I mezzi erano pochi, l'opera dif
ficile, ma la volontà' tenace.
"Ed e' merce' questa volontà'
merce' sacrifizii d'ogni sorta se ogg
possiamo essere lieti di avere com
piuto l'opera la più' umanitaria ir
una comunità'.
" —La vostra e' vera opera di a
more e di difesa sociale. E' cosi
ul di fuori del normale, e' cosi' uni
co il vostro esempio in tempi ir
cui l'egoismo ha l'impero assoluto
the noi non editiamo ad additarlo e
tutti i virtuosi ed onesti perche' vi
diano incondizionatamente la lorc
stima, e con questa un po' del lorc
aiuto, cercando di interessare più
larga cerchia di buoni alla vita di
tanti infelici e al dovere di soc
correrli".
SESTA LISTA DI SOTTOSCRI
ZIONE
Diamo qui appresso le somme ri
cevute per la sesta lista di sotto
scrizione :
Dal signor Giuseppe Brocato-Gae
ta, Grande Assistente Venerabile
dell'Ordine Figli d'ltalia per lo
Stato di Pennsylvania Cav. For
tunato Tiscar, Regio Agente Conso
lare di Scranton, Pa., SIO.OO.
Dalla Loggia Giuseppe Mnzzin\
No 231, di Vniontown, Pa., $50.00.
Dalla Loggia I Vespri No. 703.. dì
Marcus Hook, Pa., $6.
Dalla Loggia Marsicana Villi
Glori No. 230, di Sykesville, Fa.,
SIO.OO.
Da! signor Antonio Certo, Grandi
Curatore dell'Ordine Figli d'ltalia
per lo Stato di Pennsylvania : «Tos,
Battaglia Bros $5, G. Giarrusso $5;
John A. Fugassi $5 ; Dr. U. Opipari
$2; Dr. T. G. Itiberti $35. Tota
le $52.00.
Il Dr. Ribetti e' un grande filan
tropo. Egli, che sottoscrive continue,
mente per diverse Istituzioni Atne
ricane. c ti e' garantito press > il go
verno di Francia di mantenere ut
orfane di guerra, ha oggt segnato ne
WITH THE LARGEST CIRCULATION
AVAN ri SEMPRE, COINI L_A. FIACCOLA IN PUGNO
"Kntered aa second-ctoss matter Aprii 19. 1918, at the powt office at Philadefphia, Pa., under the Art of March 3. 1879"
wo taccuino anche l'Orfanotrofio dei
Figli d'ltalia.
Da! Signor Severino Verna, vene
rabile dilla loggia Italia No. 77, di
l'Ili'"- !'#• Alfredo Tri bui ani
$5; Giovanni Cirotti 0.50: Totale
$3.50.
Ricevuto direttamente : Giu
seppe Pellegrino dello Loggia G.C.
Pisacane No. 219, sj ; Ristorante
Posillipo $1 ; Totale $6.
Dalla Loggia San Mialtcle di Ser
rasi retta No. 33!), di Steelton, Po.
Loggia San Michele $5; Giusep
pe Broscia $1 ; Nicola Ceceliio 0.5Ò;
Totale .$0.50.
Dalla loggia Fratelli Bandiera N.
-3(5 di Soldier, Pa. F. Barletta
*1; G. Falsetti 0.50; G. Passa rei
li 0.50: M. Grosso 0.25: U. Mo
relli 0.50; G. Ciranni 0.50: S.
Capitanclli $0.50; G. Buffone
('.50; I). Barletta 0.50: P. Orlan
do 0.50; F. Ciofani 0.50; N. Ti
no 0.50. Totale $6.25.
Dal Signor A. Filauri, Grande
Deputato della Loggia Principe
Tovtrugso di Savoia. T. Vuolo
0.50; L. Di Santo 1.00; M. Maf
fei 0.50; F. Notar Francesco 0.10;
[E. Fragapane 0.25; P. Abete 0.25;
|N. N. 0.10; S. Gaggiula 0.25; A.
Cicco di Giuseppe 0.40; J. Lom
bardi 0.25; L. Pelullo $1 ; F. Bar
dolino 0.50; G. Granese 0.50; C.
Compagnone 0.25; A. F. Barba
no 0.50; G. Rosolino 0.50; G. Pa
nifhello $0.50; F. Gentili 0.25;
E. Avella $1; A. Filauri sl. Tota
le $3.(50.
Dalla f.njgùi Andrea d'[«ernia
No. 01(5 di Phila., Pa. E. Da
miani $1: A. O. Scarduzio 0.50;
F. Mattinoli 0.25' P. Magrino
0.25; S. Marinelli 0.25; A. Sa
pienza 0.25; C. Testa 0.25; L.
Biffone 0.30; Totale $3.05.
Totale delle diverse partite dol
laii ,1<53.90. Somma procednte dol
lari 855.28. Totale generale dolla
ri 1019.18
AGLI IMPAZIENTI
Abbiamo sul ta>olo di redazioni
non meno di una dozzina di liste di
sottoscrizioni che andremo pubbli
cando man mano che lo spazio ce lo
permetterà'. Gli impazienti, perciò',
aspettino il loro turno.
AVVISO IMPORTANTE
Nella raccolta c nella rimessa del
le offerte, raccomandiamo sollecitu
dine e puntualità'. Indirizzare a:
LA ÜBERA PAROLA
1(52(5 So Broad St., Philadelphia, Pa
Vii fli l E. I'AÉHiÉN
i coionio Mio
Alla Columbus Hall, nel moment*
in cui scriviamo, ha luogo, presiedu
ta dal Regio Console, la prima sedu
ta per la costituzione del Comitati
che deve preparare i ricevimenti a S
E. l'Ambasciatore negl
Stati Uniti, Senatore Vittorio Re
iandi-Ricci.
Per non incorrere in omission
l'invito agli italiani era stato rivolti
da un comitato nominato dal C'av
Sillitti, solamente dalle colonne de
giornali italiani di questa colonia
quotidiani- e settimanali.
Le accoglienze aS. E. sarann<
fatte domenica e lunedi', 22 e 2'
Maggio. Il primo giorno, nel pome
riggio, avra' luogo un grande Comi
zio e la sera del 23 un banchetto,
La sala per il comizio e l'Hotel pei
il banchetto saranno indicati più' ir
la', quando saranno resi pubblici al
tri dettagli.
Dopo gli splendidi riceviinent
latti a S. E. dagli italiani di New
York, Brooklyn, Boston e Lawrence
Mass., Providtnce, R. I. e New
IJaven, Conn., questa laboriosa colo
nia deve, anche questa volta, supera
re se' stessa e non demeritare, di
fronte alle consorelle, nella gara pa
triottica.
Connazionali, prepariamoci a de
gnamente ricevere il rappresentante
della nostra Patria d'origine e fac
ciamo si' che Egli riporti di noi la
più' bella impressione ed il ri corde
imperituro delle nostre civiche virtù'
l'Eli DUE LUSINGHIERI
INVITI
La settimana scorsa il nostro di
rettore ha ricevuto due inviti lusin
-1 ghieri per i quali ringrazia sentita
■ mente.
PHILADELPHIA, PA., 24 APRILE 1921
Il primo dal nostro Sindaco on.
jj. Uampton Moore e dal giudice
j-lolin Moonaghan, per parte
i eipare, come membro del Co
jmitato esecutivo, ai ricevimenti a
S. E. il Cardinale Doughcrty, coni
| preso la gita a New York ed il Comi
jzio all'Acadeniv of MXisic. 11 secondo
invito ci pervenne dal giudice On.
i Eugene C. Bonniwell per la eerimo
; nia commemorativa di Franklin.
Il R. Console Generale d'ltalia a New York
Sulle colonne di questo stesse,
giornale, nel numero.del 16 gennaio
ti. s., annunziando l'arrivo del nuovo
Console Generale d'ltalia a New-
York, Comm. Temistocle Filippo
Bernardi, dicevamo che, quando l'at
tuale illustre rappresentante della
nostra Patria nella grande metropo
li era studente in Aquila degli Abruz
zi, dall'tnùto delle scuole primarie
COMM. TEMISTOCLE FILIPPO BERNARDI
Regio Console Generale di New York
sino alla fine (Irgli studi clastici fu
sempre il pia' bru ii della classe, l'i
dolo ilei condisce poli e l'orgoglio dei
ntn esiri e professori.
Oltre a queste Sue rare qualità' E
gli era di un'attività' fenomenale,
giovano energico e d'azione. Incam
minatosi nella carriera consolare il
Comm. Bernardi ha saputo brillan
temente percorrerla nello stesso mo
do come aveva perseguito negli stu
di, rendendosi simpaticamente popo
lare fra gl'immigranti italiani delle
sue diverse giurisdizioni. A Dublino,
ultima Sua sede prima di venire in
America, era apprezzato e stimato
non solo da quella nostra colonia, ma
dai cittadini di tutte le gradazioni
sociali fino al Viceré' dell'lrlanda,
che prima della partenza Gli offri
va un grandioso banchetto, onore che
precedentemente non era mai stato
tributato ad altri.
* * *
Sono trascorsi appena tre mfcai dal
giorno in cui Egli ha assunta la di
rezione dell'importante Consolato di
New York e gli italiani della piti'
grande colonia d'America, e forse del
mondo intero guelfi e ghibellini,
ricchi e poveri, prominenti ed umili
operai sono soddisfatti di Lui e
ne lodano la Sua imparzialita*. Son
finiti i tempi quando i Consolati ita
liani erano aperti solamente ai tronfi
e pettoruti rinnegati !
Il Comm. Bernardi conquide subi
to chi l'avvicina. Sempre gioviale, di
animo aperto, Egli e' di una since
rità' rara che, forse, non si concilia
con l'alta carica ceh ricopre, secondo
i sistemi di Consoli di vecchio stam
po. Ma la sua dirittura morale, la
sue rettitudine Lo rendono ognora
simpatico e noi siamo sicuri che i
connazionali di quella citta' e dell'in
tero Distretto Consolare, saranno or
gogliosi del loro Capo Ufficiale, il
quale, come Egli stesso ci diceva, sa
ia' il Console di tutti, senza distin
zione di sorta
* * •
Il nostro direttore, comprovinciale
del Comm. Bernardi, trovandosi il
10 corente mese a New York per af
fari dell'Ordine Figli d'ltalia, del
quale e' Grande Venerabile per lo
Stato di Pennsylvania, volle recarsi
la salutarlo. 11 Console Generale, seb
bene occupano per la partenza
Nella lettera d'invito al nostro di
rettore. in qualità' di Grande Vene
rabile dei Figli d'ltalia per lo Stato
di Pennsylvania, il giudice Bonni
well si compiace di chiamare l'Or
dine "the splendid organization"'.
Abbiamo voluto dare queste noti
zie per sfatare la leggenda creata da
qualche ambizioso il quale tiene a
falsare In cose ed a far sapere che a
Philadelphia, come la commedia di
Scarpetta, "non c'è' che lui".
'da New York di S. E. l'Ambascia
tore, ricever.' e gradi' moltissimo la
visita
11 nostro direttore converso* fami
liarmente con l'illustre funzionario,
rievocando insieme cose della giovi
nezza passata nella citta' dalle no
vantanove chiese e dalla fantana del
le novantanove "cannelle". Con il
Comm. Bernardi si conversa sempre
piacevolmente c la sua "verve" ine
sauribile ci ricorda sempre il giovane
studente di 18 anni ili età', "che era
l'idolo dei compagni di elasse, l'or
goglio dei suoi maestri e professori".
Prima die il nostro direttore si
accomiatasse il Comm. Bernardi lo
prego' di ricordarlo al signor Luigi
Coruna, Cassiere della Sons of Itnly
State Bank, clfe in Aquila gli era
stato compagno di scuola dalla 'ì. a
elementare fino all'ottenimento del
la licenza liceale.
PENSIERI GENTIL!
Dalla sua nuova residenza di New
Orleans, l'a.. il Cavaliere Maurizia
no Guglielmo Silenzi, ex Ilegio Con
sole in l'hilhdelphia, ci ha fatto tene
re una sua cartolina, nella quale si
dice "dispiacente ili non aver rivisto!
il nostro direttore prima della sua
partenza. Ci invia un primo affet
tuoso saluto promettendo di scriver
ci a lungo appena avra' un momen
to «li calma." Sappiamo che il Cav.
Silenzi ha scritto a molti altri con
nazionali i quali, con noi ed a nostro
mezzo, lo ringraziano dei suoi gentili
pensieri augurandogli ogni felicita'
in uno alla sua illustre consorte E
vangelina.
A proposito del Cav. Silenzi ci
compiacciamo delle accoglienze fat
tegli nella nuova sede e del banchetto
dato in suo onore il 3 corrente me
se. L'ltalo Americano del 9 Aprile
facendo il resoconto del banchetto,
con una punta di critica al Console
partente definisce il Cav. G. Silen
zi "una maestosa figura dalla paro
la facile e chiara, apparentemente
fermo nei suoi propositi". Non ap
parentemente, confratello della Loui
siana. 11 Cav. Silenzi e' venuto a voi
dopo aver dato prova di se' in que
sta grande colonia. Amatelo e segui
telo, esrli sara' il Console e l'antico
di tutti, il funzionario retto ed in
tegerrimo.
L'ltalo Americano sintetizza poi il
programma enunciato dal Cav. Si
lenzi in questi pochi versi estempo
ranei :
"Io sarò" un fratello tra i fratelli,
un amico tra gli amici,
un italiano tra gli italiani ;
e sarò' giusto ed imparziale.
E se faro' parzialità' sara' con
i poveri e con gh umili".
la Divina Commedia di Dante
ed i viaggi all'altro mondo
XIV
L'influenza egiziana sulle dottri
no religiose ed scatologiche della
(ìrecia fu molto anteriore all'in
fluenza dell'Aveste. Il culto di Dio
nisio, i misteri eleusini, la preferen
za ili una vita pili' felice nell'altro
mondo alla vita terrena, erano prima
che in Grecia dottrine e pratiche co
muni in Egitto.
Il Maspera nell'opera citata ri
porta su tal riguardo (pianto aveva
dimostrato P. Toucart circa l'ori
gine egiziana del Dionisio attico
( Vedi Le eulte de Dionvsos en At
tique. Estratto dalle .1 "h moiri s de
l'Accademie des Inwriplions et Bel
Ìes-Leltres. Voi. XXXVII.), che
cioè' quel Dio era Osiride delle re
gioni infernali.
Il Dionisio attico e' un complesso
di varie divinità , e le sue leggende
nelle varie contrade elleniche sono
miste ed involte l'una nell'altra. Xon
v'e' dubbio che la sua origine biso
gna ripeterla dall'Osiride egiziano,
al quale erano appiopriate oltre la
sovranità' dell'lnferno, la protezione
dell'agricoltura e la coltivazione del
la vita. I riti nelle feste Antimate
ria, in onore di Dionisio, comuni iti
tutta la lonia erano simili anche in
Egitto. Degna di menzione in quei
riti e' la passione e morte con la
relativa resurrezione di Osiride, che
si celebravano in tutti i templi egi
ziani ogni anno nel mese di Kihak, e
corrispondevano appuntino ai riti di
Dionisio nella sua passione, morte e
resurrezione. Non bisogna pero' es
sere esclusivisti. Oltre dell'Egitto
anche altri popoli orientali avevano
riti simili antichissimi, circa la pas
sione, morte e resurrezione dei loro !
Dei redentori. Cosi' presso i Caldei, !
i Persiani e gli Indiani, la morte e!
resurrezione di Tammuz di Mitra e
di Crisna era celebrata annualmente
all'equinozio di primavera, cioè' tra
il 23 al 25 marzo, quasi con gli stes
si riti, mostrando un'origine comu
ne di essi c delle rispettive leggen
de. Niente di più' facile dunque clic
il Dionisio attico sia una derivazio
ne di quegli antichi miti. Questa e'!
I opinione del Professore Percy (ìar :
>lner in Contemporary Review, Mar
zo 1805 (Vedi C. S. Baswell op cit
pag. 52 nota).
La preferenza di una vita migliore
nell'altro mondo a quella terrena,
si trova chiaramente espres=a in un
dialogo filosofico egiziano riportato
dal Maspero nell'opera citata. In
quel dialogo gli interlocutori sono un ;
uomo ed una delle sue anime, se
condo l'antichissima credenza egizia
na adottata poi da Platone e da Ari
stotele. Sarebbe lungo riferire qui
tutto il dialogo, la cui traduzione
fu fatta la prima volta dal dotto te
desco A. Erman, allo scorcio del se
colo scorso. Basta qui riferire che j
l'anima cerca dimostrare essere la
morte il sollievo dei mali e dopo una
certa disputa riesce a persuadere
quell'uomo, il quale, convinto, escla- j
ma : "Solo la morte da' ricetto a chi !
desidera fuggire i mali del mondo.
La morte mi sembra ora come l'odo
! re dell'incenso, come il riposo sotto
la vela della nave in un giorno di
raffica. La morte oggi mi sembra
come l'odore del loto, come il riposo
| nella terra dell'abbondanza. Iva mor
te oggi mi sembra come la via sopra
un torrente, come il ritorno di un
marinaio soldato a casa. La morte
ini sembra oggi come il ciclo sere
no dopo il temporale, come un uo
mo che caccia per diporto in una re
gione sconosciuta. La morte mi sem
bra oggi come il desio di uno che
brama vedere la casa dopo molti an
ni di prigionia. Colui che e' morto
e' un dio vivente che disprezza chi
commetto peccati. Chi e' la' siede
nella barca del Sole e presiede alle
distribuzioni delle offerte nei templi.
Chi e' la e' un uomo savio, al qua
le non vien negato nulla che implo
ra dal He".
A tale confessione l'anima, sod
disfatta d'aver convinto quell'uomo,
si congratula con lui e poi dice:
Quando arriverai all'Ade ed il tuo
corpo ancora e' in terra, io staro'
presso di te mentre riposi ed abite
remo insieme".
Bisogna notare che in quel dialo
go la vita terrena e' mostrata in un
modo pessimistico, come fu ritenute
poi in tìrecia nei misteri orfici. La
teoria di Platone che le anime dal
le stelle per punizione sono incarna
te nel corpo, ha fondamento in
quelle dottrine.
Ix) stesso pessimismo trovavasi
nella religione di Budda, il quale
|n«n vedeva nella vite umana altro
Fa quel che devi, avveng*
che può'.
Abbonamento Annuo $ 2.00
Una Copia 3 Sold
' «he dolore, e se vi era felicita' bi-
I fognava cercarla nel Nirvana.
11 pessimismo cristiano, degli e
remiti della Tebaide e degli ordini
monastici contemplativi e seelusi dal
umido clilm- a | >rcc:n so re l'egiziano,
l'ellenico, il buddistico e quello del
l'l'.i ela-iasto p< r il <|iiale tutto era
I anitas vanitatum et omnia vani
! lus".
DANTE ED OMERO
Xon e il oa=o di discutere se Dan
te sapesse il greco. E' certo che s»
avvalse di Omero non dal testo pre
io, ma dalle citazioni di seconda ma
no. I.'lliade al suo tempo era,tra
dotta in latino, non solo in pfosa
ma anche in versi.
(/«ella in versi era conosciuta col
nome di "Omero minore" menziona
ta nel Registrurn multoruiii Aucto
rutn da Ugo von Trimberg nel 1280.
Le poche citazioni omeriche, che
, occorrono nelle opere di Dante, il
'piale non conosceva nessuna tradu
zione d'Omero, come afferma nel
< onrtto I VII. ad fin, mostrano di
[essere di seconda mano.
Dante cita tre volte l'lliade
XXI\, srótt, tua quelle citazioni so
[no preso dall'Etica di Aristotele e
dall'arte poetica di Orazio. Tuttavia
secondo l'opinione di Butler, Dante
imita ! Iliade Vili, 555. e se?, nel
la «imilitudine ove la luna e" appel
lata col nome di Trivia:
Quale mi pi mil unti sereni
/ rirw ride Ira le ninfe eterne
Che dipingono il rie.l jier tutti ' seni
Par. XXIJI. 25. 27.
La somiglianza e' molto evidente,
dice a tale riguardo Ed. Moore, ma
anche qui pare che sia di seconda
mano. (\edi Edward Moore: ò'<u
in Pillile, l'irsi NrriV.it, Oxford).
II Moore ha perfettamente ragio
ne. Il soprannome di Trivia dato al
la luna e' usato da Virgilio nell'E
neide Canto VI, 13. 35 - VII. 516,
774, 778 - X, 537 - XI 566, 826
e da Ovidio nelle Metamorfosi, Can
to 11, 416, secondo riferisce lo Scar
tozzini nella Enciclopedia Dante
sca.
Dante pone Ulisse assieme con
I tijtnede nella bolgia dei consiglieri
fraudolenti, Inf. XXVI, 56, per l'in
sidia del cavallo di legno tesa ai Tro
iani, per aver indotto Achille a
prender parte alla guerra di Troia e
per il furto della statua di Pallade,
fatto per suo consiglio. I*> nomina
anche nel Purgatorio XIX, 22 ore
e' fatta menzione della sirena, che
foce deviare Ulisse nel corso della
sua navigazione, allettandolo con la
dolcezza del canto ; e finalmente nel
Paradiso Canto XXVII, 83, ove dice
che Ulisse tento' di navigare al di
la' delle colonne d'Ercole per l'At
lantico.
Dei personaggi incontrati da Ulis
se nel suo viaggio all'Ade, Dante fa
menzione di alcuni solamente. Nel
l'lnferno XXVI, 91 e nel Purg.
XIV, 42 e' nominata Circe presso
cui Ulisse si trattenne circa un an
no. secondo Ovidio Mkit. XIV, 3(18 e
Virgilio, Eneide VII. 11 Tebano Tire
sia, che predisse ad Ulisse tutti i
disagi ai quali andava incontro nel
suo ritorno ad Itaca, e' menzionato
nel Canto XX, 40 dell'lnferno.
Quivi Tiresia e' tra gl'indovini, cam
biato da maschio in femmina, se
condo la favola riportata da Ovidio
nel canto 111 delle Metamorfosi. Nel
Purgatorio e' nominato Tiresia come
padre di Manto, canto XXII, 113,
secondo Ovidio Mct. VI 157 e Sta
zio Teb. IV, 463.
Manto e' detta vergine cruda, con
trariamente a quello che aveva scrit
to Virgilio, Eneide X, 198, ove la
diceva madre di Ocnus (Vedi Moo
re Studies in Dante pag. 173 - Sear
dazzini op. cit. alla voce Figlia 10.)
Il tratto dell'Odissea ove Ulisse
tento' di abbracciare tre volte la ma
-1 dre sua invano, essendo un'ombra,
venne imitato da Dante nel canto
II del Purgatorio, quando voleva ab
bracciare Casella:
'■ Oh! ombre vane fuor che nell'aspet•
(to!
Tre volte dietro a lei le mani avvinti
E tante mi tornai con esse al petto.
Dr. F. CUBICCIOTTI
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