PUHLISHED AND DIBTRIBUTED UNDER PERMIT N.o 500 AUTHORIXED UY TUE ACT OF OCTOBER 6, I'JIT. ON FILE AT TUK I'OST-OKKICE OF PHILADEUMIIA. PA.; UY ORDER OF THE PRESIDENT A S I3i RUStON POSTM4BTER OEN LA ÜBERA PAROLA 1 forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Diretta— >626 So. Broad Street ANNO IV. - Numero 9 Per l'Orfanotrofio dei Figli d'ltalia XIV. • Intermezzo Pubblichiamo qui appresso una letterina alia quale fa sèguito un at- 1 ticolo sull'Orfanotrofio, del maestro ' elementare signor Michele Fiorillo, un fere ente apostolo dell', nostre ri vendicazioni in America. * < t lll.mo Signor Direttore de "La Libera Parola" "City. Un grido di angoscia mi ha indot :to a scrivere la chiaecherata che se gue, per la polemica sull'Orfanotro fio dei Figli d'ltalia. Avrei voluto dar sfogo anche alla mia collera ed esprimere il mio sentimento di com passione per coloro che combattano questa santa istituzione, con sottei ftigi meschini ed ignobili. 110 paura ipero' d'insudiciarmi. In ogni modo, lini annoveri fra i suoi ammiratori [sconosciuti ed accolga i miei ossequi [di stima, con l'augurio di veder pie- j ;eto compiuta un'opera tanto umana te per la quale ha fatto tacerò l'in nato sentimento della conservazione: 'con l'augurio ancora di veder pre lato i detrattori ed oppositori, rinsa- 1 fvire e plaudire. Mi creda dev.nio Michele Fiorillo | Phila., Pa.. 20 Febbraio, 1921 ♦ + # Siamo infermi? I Le polemiche serene, specie quan do t' in ballo un interesse vitale, o non trascendono a competizioni per donali, apportano luce, suggeriscono mezzi adatti, aprono nuovi orizzonti, jpjquìH- loiinmj tutti c danno agio si lettore di formarsi una coscenza, di pentirsi parte integrante, e di unirsi Sella lotta per il raggiungi mento del BAI contrario, degenera in antago nismo, la massa si scinde, si suddivi de, i più' coraggiosi affilano le or ini, gli amanti del viver tranquillo si appartano, i benpensanti ne resta no stemmati, i pessimisti prevedono la catastrofe... ecc. ecc., ed il fine da raggiungere va a finire nel di menticatoio. B Mi sono indotto ad esprimere que sti poveri miei pensieri ai lettori de Jpjja Libera Parola", e ai componen ti PO. F. d'l. per l'amore che por to a tutti gli italiani di America, per il loro miglioramento e per gli inse piamenti della storia. Il maggior male che a noi italiani tossa capitare e, che ne incolpiamo Dio o il diavolo, lo facciamo noi tessi. La causa principale va ricercata iella psicologia latina, per cui ogni jersona vivente crede d essere già u ìa molecola, capace di agire da se, il far da se, senza accorgersi di es sere invece un atomo che concorre alla formazione della molecola. Nel la lotta l'atomo si trasforma per ad sorbimento e perde la funzione pro pria. Se noi, italiani d'America, seguis simo le leggi di natura, eviteremmo «ortificazioni ; f=e noi facessimo get -10 di quel tanto di egoismo, per non lire... invidiuzze, conseguiremmo 11 nostro miglioramento con minor lispendio di energia ; in una parola, ic fossimo uniti, imporremmo mag-, [ior rispetto- a noi stessi, sparirebbe a trascuranza, se non il disprezzo j he si ha dell'italiano, e, se non am nirazione, otterremmo quella stima, che meritano coloro i quali sanno jcriverc pagine di storia, compiere gublimi sacrifici, santificare il mar tirio dell'lO con l'abnegazione e la lede di un apostolo. . I E invece... spesso incolpiamo dei ■ostri disagi, Cristo ola A ergili 2 che li ha dimenticati; il Governo o i Suoi rappresentanti che ci hanno tra icurati, e mai... noi stessi. Ci con torniamo in lotte intestine. I riste (pettacolo il mostrare i panni spor tili da lavarsi in famiglia! Tnvitia no a schernirci, invece di amarci. Lia guerra europea, ancora una vol a ha confermato quanto asserisco. Avemmo Caporctto per la discordili Jcgli animi. I ministeri si succedet tero come films cinematografiche; ogni partito volle il trionfo dei suoi [principii e accadde quel che tutti «oppiamo. : Non dimenticherò' mai gli aweni ; menti di quel tempo. I miei occhi si riempiono ancora di lagrime e la vi sione di grandezza mi rende ebbro di gioia. All'appello della Patria calpestata tutti risposero: Presentel La nien te si spoglio' di ogni teoria egoisti ca, il sangue scosse fremente le ve ne, un'onda di patriottismo si spri giono' dai cuori. Financo i diserto ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER WITH THE LARGEST CIRCUL.ATION AVANTI SEI IVI PRE, CON L_ A FIACCOLA I (SI PUGNO "Bntered a* strond-riass matUr Aprii 19. 1918. at Ih* post office al Philadefphia. Pa.. under the Art of March 3. 1879". j i'i. capite?, quelli che avevano tra dito vigliaccamente la Patria fre- ' metterò di sdegno c malediremo al tradimento. Le caserme si affollano-1 no, le partenze volontarie per la li-, nea di fuoco, furono in massa, e il "di qui non si passa" del giugno , 1918, si muto' in canto di vittoria \ nell'Ottobre. Spettacolo di bellézza italica, sacro esempio di abnegazione umana! Perche' noi, italiani d'Ame rica, non ripetiamo le gesta glorio -e dei soldati del Piave? Perche' ri accapigliamo in una quistione urna- ; • iiitaria, clic e' nostro orgoglio e de coro, scendendo a competizioni per- : sonali, übando fango e vituperio, scherno e noncuranza per ciò' die do vrebbe essere il nostro dovere? Abbia mo smarrito la ragione? Abbiami jicrduto il senso di giustizia ? Siamo o 1110 coscienti delle nostre azioni? Sap piamo o no distinguere il bene da! t male? Ebbene, se il nostro sangue 11011 e? infirmato da malattie inorali, se | vogliamo ancora far valere la nostra ! | voce, se vogliamo ancora imporci al- j Ila considerazione della nazione che ; lei ospita, facciamo getto di noi stc> ; ,si, uniamoci', stringiamoci compatti: ; intorno alla bandiera su cui e' serit-1 to: DOVERE; discutiamo le nostrej • miserie morali in famiglia ed ergia mo fieri la testa. I pili' generosi perdonino, gli of fesi dimentichino, i meno illuminati |si convincano, i traviati cerchino la dritta via, ad ognuno B'indichi i! proprio dovere e cosi' voliair.c, nei jcieli del puro, travolgendo nell'onda idi entusiasmo tutto e tutti. La questione dell'erigente Orfa notrofio e' di vitale importanza per gli italiani della Pennsylvania. Tutti ne sono convinti e se vi e* qualche dissenziente si deve al metodo con cui dovrebbesi raggiungere il fine. E' puerile pensare la fonte da eni e' sgorgata quest'idea umanitaria, come e' vigliaccheria affilare le armi sotto i raggi del sole o della luna, per combattere i promotori. Nelle opere di filantropia dev'essere estranea la fede politica e quella religiosa. L'idea non ha bisogno di puntelli, resta inattaccabile e non si monopo lizza. Creare delle artificiosità' pei impedirne l'attuazione e' ipocrisia settaria. Far pullulare ed incoraggia re ad usimi delphini. tisici luoghi di educazione ed istnizione e' delitto, conoscere il dovere e non praticarlo e' infamia. La niente rifugge dal pensiero che in un secolo di voluta civiltà' \i possano essere coscienze cosi' impu re. No, non devo pensarlo, solo sori, convinto clic fra i componenti la gran famiglia dell'O. F. d'l. vV del la biliosita', rinfocata da qualche rinnegato settario che ha tutto da j guadagnare e niente da perdere. Taccia, questo tale, oppure prenda , il suo coraggio a due mani e si ri creda. E se ciò' non può' farlo per ' omaggio alla propria ambizione di ; l'arsi... disprezzare, confessi, da! gentiluomo, da quale spirito segreto, e' mosso. Esamini il proprio IO e se e' con- j vinto che il suo metodo e' il miglio- j re, incontri l'avversario su di un j terreno... neutro, discuta serena mente, lasci stare le personalità', non trascenda nelle sozzure c trovi la via buona. Si spogli dell'egoismo per sonale o egoismo collettivo e faccia il possibile di ragionare con la testa. Chi sa... Da duo forze che cozza no nasce una risultanti: eccellente. E' un mio suggerimento, e' la coscienza che me Io comanda, e' i! gemito degli orfani che non dobbia mo abbandonare. Che per il bene de gli italiani fosse accolto ! Me l'auguro se non siamo infermi di mente e di cuore ! Phila., Pa., 20 Febb. 1921. MICHKT.K FIORIU.O * » ♦ Sebebnc in ritardo, da non potere essere più' considerate nel computo finale, altre due logge hanno risposto favorevolmente al Referendum sul l'Orfanotrofio: la Liberta' e Concor dia No. 769 di Mount Carnei con voti 53 e la femminile Monte Grap pa, di Greensburg, con 21 voti, en trambe ad unanimità'. Abbiamo cosi', fino ad oggi, un numero di 163 logge favorevoli. Ci piace riportare la lettera della loggia Liberta' e Concordia ohe ac compagna la risposta al Referendum, che dice cosi : Mount Carmel, Pa., 14-2-1921 Carissimo fratello Perfilia, Essendo stato impossibile, di vota re prima di oggi sulla questione del l'Orfanotrofio, per l'illegale numero dei soci presenti alle precedenti riu ! nioni, abbiamo dovuto, per quanto PHILADELPHIA, PA., 27 FEBBRAIO 1921 tarili, votare oggi c si-imo litti ni * notificar* a codesto iinutili Coiui (Ho ihi' la Loggia I,ibi ila' e Concor dia So. reo. con i mei interré i ' Ttpfe' 'Tt< ' ;/j .. a !'\ \ I'l'l,l.l' (AMKRE DA LKT-i PKI.I.'OUFA NOTIIoFIO A t'O NCOIfDVILLE. PA. Dal Greater Pittsburgh LO GNORRI l.tt ita have faith that right tnakra might and in that faith U t un, to the emi dare to dv ovr duty aa UT ut: dei ri and »f. LINCOLN 110 una colpa che non mi sapro' 1 miti perdonare; quella di non aver I frequentato l'istituto orientale, a Na poli Ivi avrei imparato la lingua a malica la der\ iscia. o magari quel la che paviano i hnscibnzuk, e nella presente disputa con quell'otre di santita' di don Pasticcio, avrei scrit to ni amarieo... Forse mi avrebbe compreso mesrno; e non si sarebbe coperto non solo di ridicolo,.. ma di fango, con i suoi periodi ostrogot ; e tentanti all'assassinio morale di coloro che lo hanno colto con le ma ni nel <aeco. Peggio per l'anima sua, se non comprende o finge'di non com prendere quello che scrivo. Forse fa lo gnorri, per colpire con la sua prosa l'immaginazione di quei quat tro bestioni della "Vecchia guardia", 0 credendo che "La Libera Parola" non la leg?a nessuno. . . Povero Buo nascopa, come e' in errore ! * * * K vi ricaccio in quella gola che ha dimenticato di cantare il "misererò", per chiedere in nome di questa o quell'altra opera di "carità'"; e poi j comprare appartamenti ed inviare vaglia, in Italia, a questa signora ed a quella signorina. . . tutte le vo stre castronerie. Se voi aveste letto quello che ho 1 scritto, non direste con quella bocca 1101. più' fresca che voi "sventaste" 1 una bugia, quando cercaste di dimo-ì strare che non eravate contrario al- j l'Orfanotrofio dei Figli d'ltalia. Mo destamente eredo di avervi dimostra to il contrario, in diverse puntate de j "La Libera Parola". E posso oggi 1 aggiungere che quei quattro "pupi" neri e ìiitonesclii, ancora non si san -1110 rassegnare al fiasco fatto, dopo ■dio cercarono di sollevare logge in tere contro l'Ordine, dopo che fecero anonime denunzie olle autorità' Fe derali, quando si dovevano estrarre dei premi fra i F. d'l. che avevano | contribuito al fondo prò' Orfanotro fio; dopo che avevano insinuato che la casa di ricovero dei F. d'l. era una istituzione settaria, una fonte di spe culazione per il Grande Concilio del l'Ordine... E queste turpitudini le ripetevano due domeniche or sono i vostri luogotenenti, usando il vo stro colendissimo nome... E. chiamate BUGIA il mancato contributo (secondo voi), da parte mia, di SIOO al VOSTRO Orfano trofio. Voi mi sfidaste a dare cento dollari alla vor-tra istituzione, etc. Ma avete DIMENTICATO la mia risposta ? E poi e' finita la campa gna? Che ne sapete voi di contribu zioni fatte sotto altro nome? F passo alla bugia numero ter zo, (come voi dite, senza accorgervi della asinaggine che vi copre) Quan do mai vi ho detto che voi avete in tascato i soldi collcttati dal "Diret -1 torio del Progresso ?",.. Vi chiesi : 'nuli, ha rotato ad unanimità' sul j/ iit-ifii !.ih/ ili'll' Istilli luti i Concordril ; 'e. l'n.. facendo planiti all'operalo idei Grande \ enerabile die driolve ' ia S->OOO di coni missii it< a beneficili iella Istituzione. La loggia Liberto' e Concordia si cich iara sempre pronta a concorrere a qualunque o iiern itieiuiilaria rlie f ali ad illudi zttreAl nome degli Italiani in A meri' ' a. Dove - trio andati a finire, etc. Le contribuzioni ve lo dissi e ripeto furono chieste a vostro no-| me, per quella tal - ciamliella, che \i usci' senza buco. l'l poi se le cks por- 1 'ano. magari a stampa, In vostra ri- j verità firma, che colpa ne ho io? Leggete i numeri -1 e (3 di questo' giornale, e non parlate di bugie, caro giuociit'ir* di bussolotti. Padre Semeria NON HA RICE | VETO i vostri $1000; caso contro-! rio non crii inviereste cento dollari al mese. E' chiaro? I n dilemma: o io s<m sordo, o-voi siete quel che siete ! Assistevo al Comizio prò "Orfani! di Guerra" tenuto dal Rev. Semeria c quando voi, con voce tremante } I offriste mille dollari, fui fra coloro che, commosso, vi applaudii. (Povero sciocco! Vi credevo riformato). I'e-j ro', caro don Pasticcio, non diceste, prima di sedervi tutto tronfio e pet toruto per l'applauso generoso ri cevuto che avreste i imesao a spiz zichi.... bimensili o mensili, tale somma. Ora sono io che domando )>er la platea o voi quello che ne carpiste l'applauso? Certo, dovevate fare "una mossa", quella sera. La fi- ; gtira nobile di padre Semeria era' troppo maestosa voi, pigmeo 1 morale ed intellettuale, vi sentivate! rodere il fegato! Biavo, bravo, siete uno "shrafatore" non c'è' che di-i re! Se dovessi dirvi quello che penso di voi cadrei nel libello. ..ad o- j gni modo mi contengo e continuo, a ricacciarvi nelle "bramose canne" tutta la vostra loiolesca prosa. Bugia numero cinque: Nell'appello che lanciaste alle co lonie italiane voi chiedevate $10,0.000 per riscattare il debito di $25.000 che gravava sul fabbricate -- per for nirlo di mobilia, etc. Pero io non vi dissi che voi dove vate intascare $75.000, rna solo os servai che si dovevano pagare mila, per 1111 fabbricato clic voi ave vate comprato col denaro digli altri, e senza consultare nessuno. Voi, caro Buonascopa, compraste il fabbricato all'insaputa di tutti : tentante di mercanteggiarvi sopra ; j la campagna del "Direttorio del Pro- j grcsso" del giugno e luglio 1920... 1 falli' e nel novembre chiamaste | a raccolta i preti, che in coro appro varono la vostra scelta. Sono fatti di chiarati da voi stesso. La campagna prò' orfanotrofio in comincio' il 22 novembre, le cks del Direttorio furono collcttate (quelle che ho in mio possesso) l'otto lu glio. Chi mentisce per la gola? In quanto poi ai diecimila dollari improntati su cambiali, a firma vo stra, permettetemi che vi faccio os servare che nessuna istituzione di credito da' diecimila dollari con una firma, a meno che non abbiate del "collaterol". Ora, se il "eollateral" offerto da voi e' rappresentato solo dall'Orfa notrofio, questa baggianata andatela a raccontare a 1... Pitonesso. Se la I. i loggia inoltre, presa cognizio ne della comunicazione riguardante le genia fa in ni ili , • r!i rinnegati del la e.r Loggia Coloianni, rotando un roto di solidarietà' al fratello Pi I'e •n biasimarci t'operato dei turbolen ti ;!«•-f-lori elie distillarono il nostro Ordine. Ver la foggia Lorenzo Sciceli H ano. Sii/r. Archivista gar.ui/:ii nffi-rtu e' rappresentata da quei vostri appartamenti, sui (piali a- 1 veto cristianamente elevata la rendi-] la, questo 1' un altro paio di ma niche..-; • 1 Voi mele comprato eoi denaro al-'* trui : lo dichiarate col grandioso affa- I re finanziario compiuto... Cerio. . nemmeno un soldo avete • L'ipoteca e la banca hanno fatto il miracolo, caso contrario la vostra a 1 nima caritatevole avrebbe dovuto da- 1 re quanto avevate sborsato di vostro.. ; 1 n per meglio dire "il frutto'' delle 1 quotidiane "munte" in nome di que-i; sta o quella opera di carità'. j ( Voi avete una gran mano a farcii "zeppole". Lo dice tutta la vostra vi !, ta dall'Austria a Massaua; da New - York ad Fast Liberty; da Sliarps- , burgli a Bloomfield ! Se la vostra firma vai molto — p IIIKIII prò' vi faivia... Pero', cara ] olla di ricchezza, sappiate che io ho 1 ] relazioni finanziarie con due banche: 1 con una dal nov. 1907 e con un'altra dal gennaio del 1912. Se mi fossi , macchiato di quello che voi dite, i cassieri di quello istituzioni mi a vrehhero mandato al diavolo. < 'io' : non si e' avverato: "tremarole" (mai che parola e' questa?) per arresti di! bimiì genere non ne ho mai avuto, quindi la vostra e' una volgare e sfae- j ciata insinuazione... Piuttosto pen sate a quelle "tremarole" che avete a vuto dal iriorno in cui andaste a... studiare in Austria fino a qitan-' do doveste lasciare East Liberty... ! 1 Si trattava di carabinieri e poliziot.-! ti ! Pardon, non voglio scendere con ' voi nella fogna... Faccio punto su' tale argomento. . Bramo solo dir vi... per l'ultima volta di non! fare personalità', perche' se incomin ciassi 11 sollevare dei voli, vi sentire-j rte sulle spalle la mono pesante di 1 Unele Sani. Il tomjKi e' un gran galantuomo. Chi vivrà', vedrà' e riderò'... Sempre al vostro servizio, dopo che avrete imparato a legger l'ita liano. 1? Febbraio 1921. T. di Tarascone Caruso fuqri pericolo Tutto il mondo ha trepidato du rante la ricaduta del divo Caruso, ma oggi possiamo gioire che Egli e' fuori pericolo e che presto, sano come prima, sara' ridonato alla sua fami-i glia, all'affetto dei suoi ammirato-' ri, al mondo intero. Durante i momenti del pericolo per la sua vita, da tutte le parti del mondo sono arrivati telegrammi , di auguri alla casa dell'illustre pa ziente. Hanno telegrafato anche S. M. il Re d'ltalia ed il Presidente , Wilson. S. E. il Senatore Rolandi Ricci, nuovo Ambasciatore d'Atalia a Wa shington, che si trovava a New York, ha voluto visitare Enrico Caruso e porgergli personalmente gli augurii del popolo d'ltalia e del suo Re per una pronta e sollecita guarigione. La Divina Commedia di Oante ed i viaggi all'altro mondo VII Il mare dell'essere a pie' della sa cra montagna nel paradiso dell'Ave-! sta, ove tutte le cose sono purifica te e diventano nuove, ci fa ricordare <'el Marc di Cristallo, che si trova nella letteratura della chiesa eristia na. specialmente nel libro dell'Apo-1 • iti-se \\ ?, e del mare onde e' circondata !« montagna del Purga- ! torio dantesco. L'angelo guardiano che gli scrit tori Kbrci e Cristiani assegnano ad ogni individuo, deriva senza dubbio! dalla leggenda a\estana della gio vane che accompagna l'anima al poti le Chinvnt, oppure dal Travasici dei Persiani, che era uno sdoppiamento della personalità' umana, o 1111 alter eqo -/ ! rituale. (ili -crittcri ebrei, nei due secoli precedenti all'era cristiana raccolse ro una grande messo di tradizioni concernenti l'altra vita dalle leggen de orientali caldee- e persiane, come abbiamo visto. Ma tali leggende le adottarono non nella forma origina le. sibbene conte erano state altera le ed abellite nelle scuole elleniche dell'Asia. Le leggende orientali esercitarono anche la loro influenza sulla lette ratura italiana del medio evo. In 1111 articolo, dal titolo: L 'Amilo Per siano, l'autore Italo Pizza ha notato il rapporto tra quello e l'Amcto dei Beccuccio, vendo le due leggende molte rassomiglianze. Nei Riscontri Orientali, lo stesso autore rilevando altri l'atti simili ne mostra la deriva zione orientale. 1 Tommaso Vitti, in un articolo in titolato: "Le origini della Divina Commedia" riconosce che l'opera di; Dante si riattacca alla letteratura o-j rieri tale. Anche lo scrittore francese E. | Blochet. nelle "Surgelili orientali della Diritta Commedia" cerca dimo strare, come l'opera dell'Alighieri fosse stata indirettamente ispirata dalla vision» di Arda-Viral' e dall'a scensione di Maometto. Angelo De (ìubernatis nel Gior nale Dantesco, pubblico' una memo ria "Il tipa Indiano del Lucifero \ di Dante" e cerco' mostrare che l'ar te cristiana non aveva mai mostrato il Purgatorio in forma di montagna con alla cima il Paradiso terrestre, e the tale rappresentazione non era se 11011 una copia del paradiso musul mano situato alla sommità' del pic co d'Adamo nell'isola di Ceylan. Ag giunge il De Guhernatis che l'infer no di Dante e' una copia dell'lnfer no Buddista e Lucifero con le tre teste di colore differente sarebbe l'ama, il dio della morte. Noi non j vediamo tale influenza orientale s< ] non sull'escatologia generale del cri stianesimo e del giudaismo, - donde 1 Dante prese ispirazione per la Di-j vina Commedia. Altre leggende orientali La storia dell'ascesa in cielo ili '■ Utana sul dorso di 1111 aquila non e' t completa, perche' lo scritto sventu ! ratamente proprio nel punto ove l'è •••v di essa si rompe il collo e' cosi' 'rovinato, che non si ha nessuna de scrizione de! Paradiso e delle cose che Etana vi trovo'. Vi e' un'altra j ''reve leggenda, quella di Adapa fi glio di Ka, al quale, mentre sta pe 'sc-ando. vien capovolta la barchetta da Shutu, che e' un'aura del sud. Il giovine, adirato contro di essa, le | spezza le ali in modo che non può' più* soffiare. Allora Ann, il dio dei cielo, chiama Adapa alla sua corte ce leste per chiedergli spiegazione del suo ina) comportameli''l.ll padre gli comanda di vestii le gramaglie por propiziarsi i due guardiani che stan :to alle porte del Paradiso, e lo av visa di non toccare "la carne della Morte" e "l'acqua della Morte'' che 1 gli sarebbero offerte nel suo viaggio. ! Lo avvisa inoltre di indossare le ve isfi che gli venissero date e di unger i con l'olio. \dapa, facendo tesoro di queste istruzioni paterne, imprende il suo .viaggio celeste, ed e' ammesso alla presenza di Anubi dai due portieri. Ad istanza di questi due, il Dio gli perdona il mal fatto, e dice che Ada jj a, avendo visto l'interno del cielo, deve essere annoverato nella schie ra degli Dei. Perciò' ordina che gii fosse imbandita la carne della Vita c l'acqua della Vita. Adapa, credendo che quelle fossero la carne e l'ac qua della Morte, da cui, secondo l'avviso paterno, doveva asterie .'si, non volle mangiarne e perdette cosi' Importunità' di rendersi immoiide. «r* Fa quel che devi, &vveng& | che può' Abbonamento Annuo $ 2.00 Una Copia 3 Sold' Leggenda di Setme L'escatologia egiziana «-'racchiusa j:>et Libro «iti Morti. La leggenda {•li Sctmc, quantunque -coperta ili re cente, rimonta al tempo ili Rainegsc !l. un trillici -■eco li prima dell'era \ • ilga re. .Mr. Oriniti) ne d» nn riv-oient'' li"! no libro "Storila of llit lfii/h l'rii of Mrmphii clic <jit ..I--H --toiamo. I a moglie di S"tmc Kamun- fi glio del Faraone 1 scrinarti, Ra meggi» 11. essendo sterile da nvlti l'Olii, diede finalmente alla luce 1111 ragazzo elie fin dai primi anni si mo stro' un prodigio ed er i cosi' svilii p ■ulto che sembrava di ita' supeiiole ■dia Alla scuola rivaleggiava eoi suoi mae-tri nel sapere, tanto eli" In portato alla Corte del l'è e lai nobili, i quali si ineravigliaiwo del !e sue cognizioni. Un giorno, mentri: Setme eo! fi glio slava alla corte dui Faraone, v doro due cadaveri nella strada clic erano portati alla sepoltura. Ulto dei cadaveri era quello di un ricco ej era accompagno to dalle prefiebe, che facevano grandi lamenti e pre ghiere : l'altro cadavere invece non i ra accompagnato ila nes-uno. Al ve der questo, Setme esclamo' "'Per i! Ilio l'ta, nell'Amenti vi gara' grande gloria per quel morto accompagnato lai lamenti di tante persone, mentre non ve ne e 5 affatto per l'altro che v ieri portato alla necropoli senza 110*- nessuna pompa funebre". 11 figlio, u tali parole, lo redarguì' con <[tie-te parole "A te para' fatto «lell'Ameiiti quello «-tes'o che vien fatto a quo povero morto, e non quello che vien fatto al ricco 7 '. .Setme fu molto turbato dalle pa role del figlio, ed insieme a lui se dili' il corteo alla necropoli. Quivi . r iunti penetrarono all'altro mondo •or In mistica entrata del Te. Pac arono per tre grandi sale nelle re jioni sotterranee e pervennero ad una liiarta sala. Setme vide alcuni un nini solitari iti questa sala, i quali lasivano ili fame, ed altri che ave ano il cibo soppeso sul capo seny. >otcrlo raggiungere per quanti sfor :i facessero, perche no erano impe liti dai demoni, i quali li tiravano ier i piedi. Entrarono nella quinta sala, ed •o che Setme vide i nobili spiriti tare in piedi ai loro posti, ed altri piriti, clie in vita erano stati vig enti stavano all'entrata in pregino ti. Uno Ira questi aveva fisso nel 'occhio il cardine, ove era attaccata a porta d'entrata, e faceva grandi amenti Entrarono poi nella sesta Sala e Retine vide gli Dei del Concilio di \nienti, che stavano in piedi ai lo 0 posti. Kntrarono nella settima sala e vi !ero l'immagine sii Osiris, il gran )io, seduto sul suo trono di oro fi lissimo con in testa una corona, con 1 sinistra il Dio Anubi, ed a destra I Dio Thoth e quindi tutti gli ai ri Dei minori dall'uno e l'altro la o. Vi era nel mezzo una bilancia, iella quale si pesavano le opere buo ie e cattile degli uomini. Se la bi anda propendeva dal lato delle o icre cattive l'anima del morto er.i rasportata ad Ama, Signore dell'A nenfT, o inferno, e l'anima, insieme il corpo veniva distrutta ed annien ata. Ma l'anima di colui che aveva atto opere buone era condotta nel 'oncilio degli Dei, e poi in Paradi so fra i nobili spiriti Colui le cu> ipere buone erano eguali alle opere ■attivo era invece condotto tra gli 'piriti che servono Sokari-Osiris. Setme vide cola' un grand'uome ,-estito di bisso, presse, al posto di Jsiris. Presso il Dio, quel grand'uo -110 non era altro che i' povero uom<> alla necropoli senza la nento, mentre l'anima dell'altro ca lavere, trasportato con pompa, era •ondannata a sostenere nell'occhio la porta della sala precedente. Questa spiega fu fatta da Osiris medesimo il figlio di Setme, per il quale era preparato lo stesso castigo dell'uomo ricco. 11 Dio spiego' al ragazzo quali e rano le anime vedute nella quarta Mila che non potevano arrivare a prendere il cibo. ' Dr. F. CUBWCIOTTI Partenze da Ptiiladelphia Vine Street Pier AMERICA 9 Marzo TAORMINA 10 Aprile AMERICA 27 Aprile TAORMINA 10 Giugno AMERICA 28 Giugno
Significant historical Pennsylvania newspapers