PCHLISHED AND DISTRIBUTBD V KDER PERMIT N.o 500 AUTHORIX KD BY THE ACT OE OCTOBER 6. 1917. ON FILE AT THE POST-OKFICE OF PHILADKLPHIA. PA.; BY ORDER OF THE PRESIDENT, A. S. B, RUSPON. POSTMAHTKH C,K V 1J Ili /li t\j\ i\ IJC) I forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. A. GIUSEPPE DI SILVESTRO. Diretto -16 26 So. Broad Street ANNO IV. - Numero 8 Per l'Orfanotrofio dei Figli d'ltalia XIII. i L Dicevamo la settimana scorsa osso-! re impossibile che quel tale Nicolo" Drngotto, venera bile della loggia Na poleone Colaianni di Filadelfia. con trariaiuontc a quanto ci si vorrebbe far credere, potesse avere altro soliti pento clic non fossi' un ottimo con «etto per il capo dell'Ordine in l'etili sjlvania. Se dovessimo aver fede ai "fi dice" dovremmo ritenere che il Bragotto, die lini conosciamo ila Imi go tempo, oltre a non e><i■ r< alla pel ata morale di dare certi giudizi!, nei: e' elle ini pulcinella ed un.... grandissimo inolisi -n nte della peg giore specie. Infatti, come si potreb be credere che egli, <cnza ih suini MgioilC al mmulo, abbia poi nt■ . ila nn:i stagione all'altia. criticare ed ol ■raggiare chi ha ieri o-anital.» o e «ere contro un'opi'ta che appena un Mino fa definiva "iatìisenliltilment tot tentazioni pili' eira <i< scutinirn io umanitario? 1.: Il Dragotto, -ebbene fo.-se stato' precedentemente uno d"i ! i" anab biati riformisti, all'ullimo Congresso Statale dell'Ordino tenutosi in Scran ton, fu il migliore collaboratore dei programma del <irande \ cnerabile. Ir cui opera egli riconosce quando afferma, nello scritto che qui appi 1 ' so riepiloghiamo, non senza e-. In dire il leale infermilo e sagaria iil Grati le Venerabile ria non h bu io renne liricità ad unanimità' eo si che. ri fa lecito pensare , on Panie : ■ OHI sovpello, ogni ritta' < inibii che ijiii sin morta. E Quando -i fanno queste solenni di •hia razioni non -i può' as-olul.-mieli te cre<lere. anche se lo •Oli le nostre Ol- echio, l'I:, 111 l uomo. MITO che non sia IMI farabutto di cento cotte, (io -sa rimangiar eie e dare altro giudizio, perche' non sa rei)!" creduto da nessuno. * * # Elki]m il ritorno ila Seranlon, le l'i le idei riformisi i -i assottigliarono. I migliori clementi, come Mara/zi, Ac etilene, ed altri, la cui buona fede e ra'stata carpita, sj allontanarono:' anzi Murazzi seti-- una lettera dif fidando quanto -i andava pubbli «andò sotto il nome "('militato rifar ma , lettera che non fu pubblicala ma ohe e' in posse—o ili un amico no str. Anche quel certo Dragotto scii ti': il bisogno ili scriverò un uomini cat»' contro "I fucinatori d>-| (iruppo Riforma". <'i prego' di pubblicarlo, ma noi lo tenemmo sospeso e forsi un "arcano mistero" ci fece allora {tesare che domani l'avremmo dovu ta rasare contro lo stesso autore, Pro mettemmo la settimana scorsa di pubblicarlo integralmente. Ma .-so e' tropi*» lungo perche' consta ili otto «artelle. 1" tutta una filippica con tro i riformisti dal subdolo operala Ne stralciamo alcune parti, tanto | perche' si sappia come certi apostoli di lriforme da una stagione all'altra pte=ano per tutti i colori dell'Arco- J bah no. Il comunicato incomincia con que sto titolo: Ai fucinatori del "Grup po! Riforma" che nulla seppero fa-, cinure, ma presentare b armi arruffi nih tratti dall'odio. Proprio come abbaino sempre detto noi. Solameli temer l'odio alle persone certi rinne gali combattono le nostre migliori Istituzioni. Infatti, dicevamo in une dei numeri precedenti, un figuro ri buttante, che -i fece pagare cento dol lari di benefizi da una Società' per la morte della sua concubina, mentre la moglie legale era vivente in Italia, toleva sapere di chi era la iniziativa dell'Orfanotrofio. Quel signore e coltro di noi. e perciò' e' stato con tro la Casa di Ricovero, perche' ten tonino di impedire che gli si pagasse un benefizio che non gli spettava. \ Dopo un primo e lungo periodo del comunicato, il Dragotto dice:! Per conseguenza, alla Grande Con venzione. di Seranlon, insieme all'ar- ; voccl" Cianflone e ad altri, non me no sinceramente volenterosi, sostenni modificazioni soddisfacenti ed otte nemmo riforme di fatti, non di chiac chiere o vane retloriclie e peltegolez «ii piccola fede, piccoli rancori mi- HVscoli. come messeri invisibili del "Gruppo" che intendevano riforma re... cioè' informare più' tardi noi ed il pubblico del loro SUBDOLO , OBERATO. arrendete nota, Di Clemente, e' il teetro collega che parla. ' Ql Dragotto fa delle divagazioni e Ilaria di atteggiamenti ad indossa re la veste, di Temi, per poi prosti tuirla. .. senza accorgersi che il retto giudizio non si può' ritrovare nella immondizia, per come il carotiere e lé morale di certi figuri già' abituati tilt lordura, assuefatti nel fango. ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER | Sensate so e" poco, signori disiati isti Noi. per esempio, con tutti irli attac chi insensati fattici, in compenso di ; un'opera umanitaria che abbiamo vo luto compiere, non abbiamo mai chiamato anime di fango coloro ohe. con il signor Dragotto, ii hanno combattuto. l'l ne avremmo avuto beo donde. Il signor Dragotto più' appn-si. -i lagna con alcuni del '*(!i-npjx» lìil'oi ma", ammonendo che egli non era un I rezzolitta da dover colpire per far pini-ere H loro, l'refcriaino far parla re l'autore del commi - alo. /'»'« »■•- i enti, egli dice, p r taluni di *■*•" ■ * per mia adesione inhutlcrano t he un rendessi oscura ed inaisi ii nte parti giano -al pari d'un prezzolili■> P'r colpire In Personalità' di eliiuit i/ir fi).se C'iti stillo, pi l'i ll'' eia' / i "si toro comodo... Oh, quanto sarebbe .-tato bello so il Dragotto -i fosx» potuto ribellali anche questa volta ai lignei ili lordu ra e di fango, ripetendo sul loro niu -o che .'gli non era IMI prt : zolah, ' ' Ma che volete, molle volte anche gli nomini alla I •ragotto diventali d io li e cedono. Ci si racconta che nella -eduta della Colaianni. nella quale doveva deliberare l'adesione al pio getto dell'Orfanotrofio, fra gli altri -.ni visitatori vi erario quel tale clu entro nell'Ordine per co.-tituirvi una Cooperativa ed uno scienziato. Il pri ino avrebbe detto: a noi due non ini noria un fico seno se l'Ordine in l'runsglraniu arra' o no VOrfann- Irotili; pero', siamo remili t/tti •.vm j nlicemenle inr mirri se Drogati, i jnetterò in pinlicn guanto • <'oto stabilito (la ripetizione di i fatti del •".o quartiere) « furo' un altro rullo d pulcinellii Avete capito, -ignot ! .ti lardimi : i fango, rome voi li avete chiamati, vennero pei vedere se voi. una volta soltanto, a veste saputo far onore al vostro < a i-altere. E v i applaudirono Quando, nel suo comune alo. il Dragotto a parlare dell'Orfano-1 irofio. diventa tragico. Kgli dice ' ' Per approvazi, ne genicidi . ~i ti, 'Un ni' l'istituzione dell'Orfani,lrnfi" ilic san,' indimenticabilmente falli "lo zione itili' riradi scnt tutelilo ninnili tarlo in perfetta armonia < ''"Usnno 'ii principi dell'Ordine Pigli d'ltalia 'he, puliti !q n ila snp> iba e// ' . • pici andò d colo duU'idliludine In li Irn innanzi librandosi iteli" sin/\in pu rissimo tiri cieli, ad mia forza <he nessuno polla' mai am slitte segnan do, nell'' eoiu : ione tic, popoli emi grali ni tj urstti (titillili 111 nulli) 1 !' a. in .'toria tlclle genti ilohilte inni ilei/' ' nrri detta razza lalina <//< a , ifr, m ( '/clr/iih con lutiti l'iti tinti tlell'ltetano , non potrebbe giammai corrodere 'frisse: i mori di Pallia. Pralellan \-.a. Cirilla' r Progressi! I Noi, in difesa dell'Orfanotrofio non |abbiamo saputo mai scrivere periodi j osi' lunghi e cosi' nobili ( omo questo ! riportato. Ma oggi, malinconicamen te, esclamiamo: povera Aquila co inè sci stata spennacchiata e coinè. 1 j molto volentieri, avrei.lM I» fermato il tuo volo proprio coloro clic volo vano farti librare nello spazio puri- , imo dei cicli. I/amor di patria si ■■ j affievolito, raffreddato; la fratellan za e' stata uccisa dai caini: della ci viltà' delle nostri genti e* stata data ; prova con gli assalti in massa : il pro gresso e' diventato regresso. Avevamo promesso che non avrem mo pubblicato integralmente il comu ; nicato, pero' man mano che lo scor riamo f i pentiamo di non averlo m -erito tutto perche' ogni suo parola, ogni -no periodo e' una rampogna ai pochi figuri di lordura e di fan |go e di omaggio all'Ordine ed al -no i capo in Pennsylvania. Il Dragotto protesta contro l'"Opi j niono". clic chiama merci lice a dispo ' dizione... nei bordelli dell'oliarti\ i strada, per l'indegna campagna fatta al Grande Venerabile a cui, egli di ce, avremmo dato il voto ili fiducia anche se fosse siato battuto nella sua rielezione, solidarietà' meritata contro le vili insinuazioni e sitoma tiche aggressioni di un foglio irre sponsabile. Il Dragotto chiama pen nivendolo e rognosissimo cane qual che riformista rimasto ad abbaiare anche alle suole delle sue scarpo, ecc. ecc. In un certo punto del suo comuni cato il Dragotto afferma: L'unanimità' del volo, approvan do il progetto dell'Orfanotrofio, ad onor del vero distrusse le attribuite ' assolute prerogative del signor G. Di ! Silvestro, che io avevo prima biasi ■ mato, e fummo lieti constatare che i il preteso assolutismo in sincerità' ■ non rappresentava altro che l'ener WITH THE LARGEST CIRCULATION AVANTI SEMPRE, CON LA FIACCOLA IIN PUGNO "Entered as second-class matter Aprii 19. 1918, at the post office at Philadelphia, Pa„ under the Art of March 3, 1879" gia dell'uomo ili' 111111 cullasi' tllff 1- colln' id o/inv-iziom per ti rotisi gaiiiicnli) ili grandi i lenti. Consc n tieni e inciti e senza discussione st a aiiia n 'a tinsi ri: approrazionr e ila 'ile,/ /.I XOSTP I IT l'l VITA'. Pilo' onestamente dire il Dragotto di avi i" manieuuta la sua parola!" Qua e attivila* ba egli spiegato per quel- | FNo DEol.l PITICI DKI.I. old \ NoTlìol-'lo IH < ONCOKDVIL I,K. P \ - linl'it purissima dei 'teli': Ila egl aerilo cosi icntemeiite? 11,| ninstrato I • 1 1 aveii» un . ar-attcre i>ha i editto a ii'/itri il, li -n , ■ , ,ti fango metten di si i: l'i condizioni di un prezzola lieggtót»'. coi i c i |i t tori, la chiusa che egli fa del suo collimili ato. e poi diti, i i ,-o noi, seni bri -la stato scritto per lucitele in guardia i soci della lo- i Napoleoni Colaianni conilo rospi .he ballilo gracidato nel lango con l'intento di disgrega le l'Ordine, siiggo.-iionando. con -pu 'li-rate meli '_riio. i noi a. e. .liti Cullili .iiiili silo intuì i mpT' eoiiobiuih il Drag 'ltti sincero no tali tur dell'Orditi Pigli ilTl'llitl con li il ile in' per la mia riti ed esor to 'ulti . frollili a itoli lasci/irsi >ua gc't inno re p-e uà istillile anch' t/iititidi) / 'ih ragiona ninili ed a-nr .min cis'hiali ' ai 'iiiiilnrnla nunzi/ gnu /'OS"litn a/lin unira ti delle ri ri i la die in fondo nllro scopo non han no die disgregare /• n osi r, forze ; e-' sorto i mi, i 'Dinpaoni a lasciare gru , idart ne' fango della paludi simi li rns/ij vtrisrinre simili serpenti >■ diro laro: aranti, aratili per l'ltalia , I pei■ I sani fi,/li e ramini Ilio ad essi I con t' High" ri: "A un li tarar ili hi 10 ma i//iarda ■ passa"/ Idi,Gl I G MARCOM. A '„. 105 l*liila.. i Febb 19iil. Giu"p/'C Ili Silvestro, (ir Vai ddl'O. P d'l. Sirio tli Penna.. Pliiladtlphui l'iniettabile Or. Venerabile, L'a—cmbloa di questa Loggia, noi !a sua ultima seduta ordinaria «lei 'i corrente mese, venuta a conoscenza della cainesca aggressione perpetrata contro il nostro -tinnito Orando Se gretario ili Finanza Paolo Di Peso, dagli indegni fratelli dell'ex loggia • olaianni, esprimeva per la medesi ma un grande disprezzo, e quale atte stato di simpatia verso l'egregio fra tello Di l'oso, deliberava unanime di assicurarlo della nostra illimitata be- j novolcnza con gli auguri che ciò'; valga a compensarlo dell'offesa pati la dai traditori del nostro Ordino. Lei intanto gradisca a nomo di tutti ; 11 componenti della Loggia. Ci. Marco ni, gli ossequii e gli auguri di una' buona salute c lunga vita. Mi creda della S. V. dev.mo, Suo Doni. Travagliai, Segr. Arch. j -1043 North sth St. I * * * LOGGIA LEONARDO DA VINCI No. 370 Giuseppe Di Silvestro, Direttore "La Libera Parola" Egregio amico e fratello, La Ixiggia Ivconardo da Vinci, N. 270, di Washington. Pa., nella sedu ta ordinaria del fi Febbraio 1921, sa puto dell'atto vigliacco commosso da una masnada di fedifraghi della log gia Napoleone Colaianni No. 141, a PHILADELPHIA, PA., 20 FEBBRAIO 1921 'danno del fratello (!. S F. Paolo Pi j Deliberava quanto appresso I. protestare contro simili atti vandalici, pregando il Grande Conci lio di prendere misure severissime «miro questa teppa di briganti (e non fratelli) autori materiali dell'at tentato. peti be' vengano espulsi : di est. ridere la fraterna sim patia e l'indelebile solidarietà' al fra tello eruttilo Segretario di Finanza Paolo Di Peso; :>. .li estendere aiu'ie a tutti i degniSi-iiiii fratelli delle l/"gge con so- felle. . i. . iiiiaiiinn-niciile, a- ioni, a lini, ballilo volato pi r la i oilipra del-! Ol : aiiol rol io I pel- il - -Il Olili. -lito, i -oii-t d.-lla no-tra -oli. la rida*. \ iva l'i »rd11n n.isjrn. fuori irli in degni' Salili i . Ini Man Un, Segr I rei, \iit)la l'arisi. I cnerabile * * » ( olile sullo -impili II ■ ' pici i ( ilt 1 o|ii ide l.a Trina, ria. di Pittsburgh ' \i movoi ino. vi invitano a i i-pon den lurido voi avi le mostralo Ir to ihe non situilo quello che e-s| -involi... Ungi fio di ignorarvi ■■ n • • no pei il C,-I|MI della cuffia con lunghe ed insipide ' piccole poste". Se. fra chiesa. oiTanol rol i i. ricove ro ed ospedale, esiste differenza nel sigili l'irato !"ltcrario. la interpreta ! UN BENEMERITO CITTADINO DI POPOLI Don Zaccaria Setta. Dal "Il l'isfri/iin,nlf" ti' Ibruz'o. Xo. S ilei llit fintile 11. s.. the si pubbli, a a Pinna, stralciamo la si gillili notizia ili ■'t i "Zinne a Pil - lalo pumi si un ion titolo onorifici'] di Monsignor,, ili un tallissi-' ìlio . I l'epici,. "mit o, coetaneo e compaesano ,1,1 nostro direi lare, tol tinnir ci rallegriamo scnlitaniente jier ti tortino riconoscimento dilli sue preclari rirl.it'. Qua tu ut/ tir nostra parola ili meri/alo elogio, guasterebbe quello die. tlil dolio Prelati), thrc "Il Risorgimento. Rih riamo s in filili menti die Dtiii /uiiaiia Setta, l'ino al momento delta -■un elevazioni ' tra arciprete. non cilladino, di Po poli Egli ' cittadino di /lussi e i bossesi "un, orgogliosissimi di lui. / mot tisi itimi suoi comparsatit sparsi nelle dica-se citta ili America, leggeranno etiti piaceri la seguente notizia : Siamo veramente lieti di annuncia re che il nostro amico Don Zaccaria Setta, arciprete di Popoli, ha otte nuto, in questi giorni dalla benevo lenza del Papa una altissima onori ficenza. Egli e' stato nominato Monsigno re e Prelato Domestico in tardivo ri conoscimento dei meriti singolari ac quistati nel campo dell'apostolato re ligioso e Foeiale dell'importantissima parrocchia di Popoli. 11 nostro dotto o preclare amico (love essere ben lieto della degnazio ne del suo alto Capo; lieto perche' ha la coscienza di aver fatto sempre ed ovunque il suo dovere di curatore di animo. Don Zaccaria Setta, uomo di vasta coltura e di erudizione non comune | e' inoltre uomo di una modestia sin golare e di una bontà' senza pari. La pione che i preti danno a tutte que ste Istituzioni umanitarie e' una -o ia : accogliervi .pielli elio professano j la religione cattolica. Volendo essere | pio" benevoli verso le loro intenzioni, diremo che ossi danno la preferenza' ai cattolici. M.biamo abbastanza > sporionza per credere diversamente. Quanti, non cattolici, rivoltisi ai pre ti non -i soli sentiti rispondere: ]<cr elic' non vi rivolgete ai minisi ri della vostra religione? Perche' -i potesse diro italiano. l'Orfanotrofio di Pitt.-bnrgh dovrei, •he es-cre laici. Ma noi intuiamo hi rnuioiH ili ntii-l ninne. * * » < itili'' I I" \ rllili;.' I ' 1111 r t ili. (Ili 11 convitti' nir.-c .itiiiini.'iii |';ic<|iii«l" lati') ili i>.iil' ili 1 l'lliililic l'i,irli il'l lalia iti l't■ iili-\ 1 \aitili »li'i falilirii-ali a i mnoril» ili. . l 'a .|n i uso drinlrla noi roj'io : Olll'll I \ \I /•; / M: ITALI I.V> Hr lìVi.'ihnii l'uri' /.V V Miiplrlmili lii'l'liitr ri Cuiiruriirille, l'u. Ma|»li■ woawl I list il utr. al ('imi-iiti 1 s iI li . l'a . hai liei li -old In il ir rsl a ti ni .1 JI ii n•- Slit>rt!iilge tu I! ir Oiiler ni {ln* Sun- ni' 1 laiv. Tur a |>liin> ar * 10.1)00. Tilt» |Fi'npi>rtv■. whirh itulli<li-- a -i\l\ ronin -elioni Imililing. p\miia inni ami ni In r -i niellili» ami a Irat i I-I' I'IIM'II an I-. \\ ili lic inni a ati i>r|>l laiuiLri Ir the |iiirrhiisrrs." sua inazione di POJMIII e' costante incliti vi-iiaia da amici e religiosi, i oliali vi trovano sempre la più" cor diale ospitalità' ed il sorriso dell'a micizia e della bontà". Nei giovani anni Don Zaccaria fu valente giornalista in Ifoma. nel Tempo, giornale cattolico della Capi tale. Fu poi in Sulmona rettore e professore saggio e colto del Semi nario vescovile e diresse por vario fempo un accreditato settimanale di politica regionale e propaganda reli giosi. In Popoli, ogni buona iniziati va lo trova primo fra i primi. L'asilo degli orfani di guerra e' stato una delle sue fatiche piti' nobili. Per la fondazione delle Tecniche di Popoli Don Zaccaria elargì generosamente Lire .VIO. Don Zaccaria Sella, che -eppe por lare a Mia rinomanza il Seminario j di Sulnioua per serietà' di studi e per borila' àtoìm iplinn, e' un orator" fecondo e vigoroso e si e' sempre in Popoli dimostrato accorto diplomati co e saggio uomo di governo. In questi ultimi tempi infine in collaborazione eoi cornili. Coloros-i Mancini, ha curato la pubblicazione di un ricchissimo "Albo d'oro" por i. caduti in guerra, nativi del Comu ne di Popoli, del quale ci riserviamo di parlare lungamente. Tutta una vi- J ta di apostolato, dunque. A noi egli e' simpatico, perche' c' stato (e crediamo lo sia tutt'ora, al meno col desiderio) un appassiona to giornalista di coloro che nella stampa sia pur localo sanno prendere una fisionomia propria on de si riconoscono e si ammirano. L'onoro perciò' fatto a lui ci allie ta doppiamente; e ci e' caro porge re da queste colonne i migliori ralle gramenti non solo all'amico ma an che al collega. Divina Commedia di Dante ed i viaggi all'altro mondo VI la visione di Arda Virai Lo spazio I ril l! i irlo «■ l'inferni, I: ni rapprisentimene non i ni -tat. •nggerita dalla < <>iitr-ni(>l,-ixj• >ii<' ilull: ■uttira, ma nata dui si-stoma teologi •il moriil>- ilolla rcliirioiio Iranica a|>| >>•< -■ -i11 :i nel l'Arda Virai quelle Ile i (e..loffi inoli'l\ali cristiani np lellavano purgatorio, I, iiloa ili «pasto luogo intermedio m -■> ila iiii pass . dell'Avesti! -In lido perduto. •,>nel luogo intern e li i viene appellato ila igni fica Coloro ( Ile sullo uguali tra il ielle ed il male, ed e' -itualo nel Na to spazio tra In lena e le stilli', he formano il primo pandi- Non i e' mancanza di peno o di rieom lelise, ma <|iiollo sullo crime mia lin iera penitenza prodotta dal calilo ■< ili fredde Oui'Ho Ill<> é lT'» illlerille.l in lertanlo inni ha mai avuto l'impor anza olio Ini il Purgatorio nella eliie a cattolica. lil alcuni ti -Ii -i lui ihe le anime ppona purgate dalle colpe, entrano osto in I cielo, in alili invoco le fa imam re onla' fino al fiorilo «lella esurrezione \ell inferno stesso li anime at endono Ira le sofferenze il giorno io ni i loro peccati saranno .spiali, umili \ i --i I ima retornita' «lelle » ne QllOM 'inforno temporaneo fu a- Dttato «la Clementi \le<<an«lrino « Li (li ideile Seecindo Socrate e l'lato- H. nel (iorgias. Ml' anello il 'l'ai ta -0 « Ito perfeziona lo anime dei pes atori. Il l.i ni.' fa derivare il 1 *ur mini in cattolico appunto dal Tarla li -ni raliio i platonico. l'aliti) d cielo elio I inferno nella elloratiira avestana sono dui-i in arie parli. I.a più' gloriosa di qui sto la inazione inni e «lei canti. 1 I i.'lo «l«'lli stelle, «lei sole e «lolla mia lapre-i iitanii tre «liffi reni i erra li di lioatilndiiie. l'or arrivare al ;11art«> grado «li felicita', cioè' alla lu e eterna Insogna aver praticato le iliu' zoi.iaslrìane. ira le «jiiali -i tro ll il muti imonio Ira parenti. Il mn rimoiiio tra fratelli e sorelli- nell'A osta «•' considerato «omo cosa santa. Nel i-ielo «I 1 Soli scmo introdotto e anime «li «««loro die lum praticalo a potenza reale cori giustizia od lui Il io jO'M'i'lialo eoli S Nel i li 0 «l« Ila Luna invi - < si trovano l> a limo «li coloro e!ie limino esercitato lo irtù' minori. • «I in «niello «lelle stel e -Ì trovano coloro elio non hanno ■alitato j;li inni sacri e fatto i sai ri fi 1 pre-i riti i. « '.e non -i sono sposati mi parenti ed affini. «• non hanno -eri italo nessuna autorità n*al«*. ne ialino avuto il go\ i-rno «li cpialelie irm ini la, ma .-«ilo hanno menata una ita buona. Nell' Arda \'iruf «po sta gradnazio -10 non e' staiti!ita in modo perfetto }ui\i il i ielo e' diviso in setto parti e nostra le idee astronomiche del ti in ni ni «ni «pici lihro fu scritto. Il fili ne del ponte <'him.it viene attraver alo con gran difficolta' «la coloro •he hanno pianto per la morte ilei lo li tari. (Vedi Soderbloin Op. cil.). l'i ima «li « Illudere !<• leggende ave tanc dell'altro mondo diamo in hre e un cenno «lell ' -i litologia «li quei lopoli. * I.a fini- del inondo, la res-ur*zione 11 i morti, il giudizio final erano ria' dottrine popolari i redute dal - mpo «li Zoroastrn Vell'Avesta al itale si trovano hrevt indicazioni lella l'ini' «lei mondo, «lella venuta di saosvant. che e' appellato il vitto insci trionfatore dilla morte, colui Ite fata' risuscitare t morti. Daini l mollilo stira' rinnovellato, ed i norti ' he sono ancora \i\i goilranno 'immortalità'. Questo passo ha mol a somiglianza con quello di San ,'aolo (I Tesa. 4,15) : Noi che vivre -110 e staremo sulla terra alla venuta lei Signore non precederemo quelli •ho saranno morti. Xel verso 1!) del Vasi vi e' aceen ìata la lotta finale tra gli arcarige i del Signore ed i seguaci di Aura Uainvu, ed infine la mina del prin •ipe del male. Una descrizione più' narticolareggiata si trovava nel [Janidat dell'A vesta completo, ma es sendo questo lihro andato perduto ne limane solo quello che si legge nel trentesimo capitolo del Bundais. In l-sso vi e' descritto lo stato dell'uma ni ta' prima della vomita del profe ta Raosyant, la resurrezione dei mor ti dopo la sua venuta. Prima a risor gere saranno le ossa di Gayomart, poi quelle di Masya e di Masyoi ed in fine quelle di tutta l'umanita. In cinquantasctte anni tutti i morti Fa quel che devi, Avvenga} che può' Abbonamento Annuo $ 2.00 Una Copia 3 Soidi giusti i peccatori ri-u-i it ranno nei luogo o\e giacciono. Allora ,-i terra un assi mitica ili tutta l'umanità*. ed ognuno vedrà' le proprio a/ioni buo ne e cattive. Saranno divisi Ì giusti •lai peccatori: quelli SHII messi a par te per ondare in cielo, c gli altri per . --ere condannati all'inferno, i'er tre giorni e tre notti agli empi (iene iu flitt'i un rasligo i >r|iorali- nell'infer no. reso piti' -evero alla v:- tu della fi li, ita' the godano i IH I ne) pn- I na meteora cadi a' dall ■ luna sul la terra, e l'i licerteli i die .-i -vilnppn l'onderà' i ri M t; 111 imi -• tio della terra i-lio formano un fiume por il quale dovranno pa- are tutti gli uomini per purificarsi. Ml'uonio giusto seniltn' ra' «li pas-are per un :ntnie di lotte (aldo ma airempio -imbrero' reni menti :ittrav •■ ni ,1 mrtallo in fi. sioiic. In seguito tutti gli uomini gioì tanno di trovarsi in-ieine. padri, fi uli. fratelli, amici -i chiedono dovi -olio siati durante tanti anni passa li. Tutti gli uomini parleranno un -ulo linguaggio, ed il Seniore com pleterà' allora l'opera -un. Nel ri ■uscitale t nielli il Signore ed i suoi iceoliti faranno una ■ lini inia -acri filiale, in , idelido un Ime, col grossi» le] rpiale tofinano l'elixir della vita, he danno a tutti gli uomini in modo .•he tutti diventano immortali. Ogni marito avrà' la propria moglie, e vi i-ranno insieme come vissero sulla erra, ma non procreeranno più' f' trlinoli II Signore Sin'.-vani ed i -uni ac oliti per ordine del ( r itine daran no ad «gni uomo la ricompensa eie merita. Nei cielo il l'eolio di-Ibi pietà', ove l'uomo in anima e corpi •' ricevuto dal Signore e la cui vita livenfa un progress,) <-t, rno. Chi non ia l'atto iti terra i pre-i ritti - e i ifi/i 1 sacri l'iti resterà" mulo, ma eom liendo in cielo quei riti e -acrifizi Ine!i angeli mra' degli abiti. Alla 'ine del mondo ara' annientata In. ■ot( P7n del principe del mali dal Si more stesso che apparirli' sulla tc r ■a come sommo Sacerdote (lei sacrifi co e da lui -ara' vinto lo Spirito lei male, che fuggirà' nelle tenebri li una caverna, sulla (piale ilSignore ■ ISCHI' il metallo fu-o. Il serpente \ ' -ara bruì i ilo nel metallo fuso e otto l'inferno ara' purificato ila iioeo. sicché' -i avi a' il rinnovameli 0 dcH'universo, l.a terra diventerà in'iuiniensa pianura n/a gliiaceio. il anclie la montagna, -itila cui cima so-tenuto il putiti di i 'llill vat. sii a' abbas-ata. I,'incendio finale del mondo crii ina tradizione antichi- ima nell'l an. tradizione nota ai primi ('ristia li. onde Lolton'/,io scrivendo di essa a riferisce ad //vr/ds/es Mnìornw 1 ■ L'autore del /'e"> nti la attribuisce ' Pavide od olla Sibilla. Dil s il fi, . (lil S illll Sol tri san Inni ir fiirilln j, Dnrid i uni ybilla Sei libri aveslani detti Collins lo ((•litologia di (pici popoli orientali 'orma uno parte integratile, (pian uiiipic in alcuni particolari diffon di da quella sopra riportata (Yod. •soderblom op. cit. v'.M e sog.). I.e leggendo posteriori <b i l'arsi listinguono tre profeti che dovranno ippnriro alla fine del inondo per lerpetuai'vi la vita sullo stampo degli inliehi profeti, per distruggere In mtenza del diavolo, che aumenterò* i-orso la fine del mondo, e ristabilire n terra la verità e la lede con la re igionc di Znroastm. 11 primo di |Uosti profeti <•' chiamato JliikkuM 'rn Mas. cioè' la luna del felice go lerno; il secondo e appellati» llukka ■atra li ami/n, cioè' l'aurora del felici inverno ; ed il terzo profeta e noma to Saosjont, che saia' il più* grand* li tutti. Egli e' il figlio di Spitoins. /.oroastro, generato in modo sopran naturale, e come il padre, porterà' in lorra un nuovo testo dello Zond-Avi uta, sconosciuto fino allora ni mor tali ( Vod. Haug. Essays on tlio Par tip, 314), A suo tempo vedremo i rapporti ilell'escatologia avestana con quella dell'Apocalisse e del nuovo 'l'osta mento. Dr. F. Cubicciolti Partenze ila Philadelphia Vine Street Pier AMERICA 9 Marze TAORMINA 19 Aprile AMERICA 27 Aprile TAORMINA 10 Giugno AM I'. li ICA 28 Giugno
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