PUBUSHED AND DISTRIBUTED UNDER PERMIT N.o 500 AVTItORI ED BY THE ACT OF OCTOBER C, 1917. ON FILE AT THE POST-OFFICE OF PHILADEI.PHJA. PA. ; BY ORDER OF THE PRBBIDENT. A. S. BI'RUSSON, POSTMASTEH CEN 1 forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Diretto -1626 So. Broad Street ANNO IV. - Numero i Per l'Orfanotrofio dei Figli d'ltalia Vili. H Quando vedi a' la luce questo nu fjnero de "La Libera Parola" i Figli d'ltalia di Pennsylvania si saranno già' pronunziati sull'acquisto dei fabbricati da essere adibiti ad uso dell'Orfanotrofio e della mobilia c Sulla rata individuale mensile pro- Sjboptii per il mantenimento di esso Le risposte al referendum, per 110: che conosciamo lo spirito patriotti- ; ['co ed umanitario dei componenti le! logge dell'Ordine in questo Stato, poti potranno essere che favorevoli,! in grandissima maggioranza, a tutto j ile questioni per le quali si domanda ra la loro approvazione. In questa citta', dove l'Ordine con ia circa 7f> logge, quasi tutte hanno | "isposto favorevolmente al referen- j lum, sebbene il numero degli inter venuti alle riunioni sia stato esiguo, ìome avviene sempre, specialmente piando essi sono favorevoli al sog getto che deve discutersi. Abbiamo ■agione di credere che le logge con xarie in Filadelfia siano state cin- i ]ue o sei, tante per quanti sono | disfattisti che in tutte le opere mone dall'Ordine iniziate e portat. a compimento, hanno sempre fatto opera deleteria, con accanimenlo ; niente affatto giustificato. In una di esse, manco a dirlo. l per opera del suo capo, che aveva pre parata la tragedia, fortunatamente | evitata, stava accadendo qualche co- ; sa di peggiore, di più' tremendo di ( quanto avvenne nel "Sth Ward". seb bene un gruppetto di vilissime crea ture avesse rimproverato proprio questi fatti ai dirigenti dell'Ordine| in Pennsylvania, i (piali combatto- 1 ìio con la parola, con la. propaganda. | [verbale e scritta, ma non come i bri ganti celebri. Ci trema la penna > in mano al solo pensare che vi siano j potuti essere degli irresponsabili, molto coraggiosi in verità', che sì «cagliarono, all'improvviso, contro li na «da persona, fosforo non sono scagnozzi. neanche gianniz j ri. ina sbriganti che obbediscono al cenno del ■capintesta. f Avremmo voluto tacere, per anioi fraterno, questo fattaccio, che get ta un'onda d'infamia sull'immacolato! nome dell'Ordine: avremmo voluto nascondere, se ci fosse stato possibile." questa fosca pagina scritta da irre sponsabili che non rispettano leggi, non hanno affetto ne' deferenza per il proprio simile, ma oramai il pub blico ne sa più' di noi ed ha già stigmatizzato l'opera caina della gentaglia. Se .«1 deve essere asso ciati, affretellati con costoro, meglio sarebbe che l'Ordine non esistesse. 1 Se questo non verrà' epurato; se ri medii non saranno presi; se certi 1 brigantelli, clic non condividono gli I ideali della grande Associazione, ri- ! marranno ancora nel suo seno, Essa demeriterà' della grandissima massa ; che la compone. » * • Il signor A. Cavaliere, oratore del-1 la loggia America, di Greensburg, oltre che alla '"Stella d'ltalia" di j quel paese, si era rivolto anche al ; Bollettino Ufficiale dell'Ordine, per dimostrare che un Orfanotrofio Sta- j tale e' un non senso, una qualche co sa che "impicciolisci; l'importanza del nostro Ordine, la cui opera di co struzione e di rigenerazione colonia le non può', ne' deve essere fraziona ta". Bene, bravo, signor Cavaliere. j Solamente vorremmo che le prediche rispondessero ai fatti, e che si predi casse bene e non si razzolasse male. Sia nelle leggi clic nei rituali del l'Ordine e' dettd che di qualsiasi ini ziativa coloniale questo deve farsene i iniziatore; deve, in altri termini, as- Lsorbire, ma non farsi assorbire. Per iche', se nelle iniziative coloniali le j Pogge vengono assorbite, il nome del- j l'Ordine si offusca, sparisce, imjnc- WBtoliure la sua importanza, e non ■tono' più' fare opera di rigenerazione, dappoiché' viene a mancare la vera di essere. Non e' vero, signor Cavaliere? K Ebbene, vogliamo ora dedicarvi un periodo che il 1018 scrivemmo per il Prof. Crescenzo Pitocchi, quando l'ex Grande Venerabile dell'Ordine llhg'i d'ltalia per lo Stato di New 1 York, sosteneva l'Orfanotrofio l'ni-1 E £ Ma. da parie tutto ciò', quando si Wftarlo dell'unita' dell'Ordine, non ti dovrebbe fare allusione soltanto alle f iniziative, che, in fondo, ridondano a [ beneficio dell'Ordine stesso. I rriiici delle iniziative singole dorrebbero do mandare prima di tutto a se' stessi '■ se la nostra Istituzione, anche quan do ha deliberato su di un dato ar gomento, ha seguito e consacrato, col ésneorso di tutte le sue parti, il Criterio dell'unita'. Se essi si fossero ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER falla questa domanda, avrebbero do vuto rispondere di no. Avete voi, signor Cavaliere, nella vostra coscienza, il convincimento di essere stato sempre per la unicità' dell'Ordine in tutte le suo iniziati ve ? E poi che cosa c'entrava fn [ proposta del terreno di Greensburg, icon l'Orfanotrofio Unico? Intanto, il Supremo Oratore si , . : ESTERNO DEL GIMNASII'M DKLL'ORFANOTROFIO A CON CO III) VILLE. !» A. lirno r lialdo A<|uilnno, sul Balletti-1 no Ufficiale lui risposto in questi' sensi ni signor Cavaliere e a Gio vanni M nstnl ia, socio della loggia l ■ Enrico Dimani, di VVilmcrding: | Dite j/arole di risposta a questi si ìgnori fratelli. j AmilitUo il " lini Ut Uno" non fili ne affatto 'ti dormire, egregio fra tello Cavaliere. Abbiate la compia cenza ili essere un po' più' cavalle i roseo e di non attribuirl i delle as : arde finzioni. Poi rosa c'entra, egregi fratelli Cavaliere e Mattalia, il "Bollettino" ' in mia questione che, almeno presen tementi, e' d'indole puramente lo cale? iSe la Grande Loggia di l'enn | --ylvanìa nella sua uHima Conven■ j zioiic derise ili eriger • mi Orfano j trofio Statale, e.' nostra modesta ti pi ninne clic il Concilio Esecutivo Su premo non possa e ne' debba itili l cessarsi della questione almi no fino a quando nuovi elemnti e nuove tir costanze nrtn all'irgli ino la questio ne stessa fino a farla sconfinare dei limiti degl'interessi statali ed assur gere a questione generale dell'Ordi ne. Se tale caralh re generale co: scorgete velia questione, avreste do vuto agitarvi prima e non a falli compiuti. Voi, fratello Cavali're. eh• credete che la Lnqgia Suprema deb ba interessarsi dell'Orfanotrofio che < odcsla Grande Loggia ha deciso fon \ dare, avreste dovuto (permettete che lo notassimo) svolgere la vostra tesi iit Grande Convenzione. Non sappiamo se l'avete fatto: ma giac che' una commissione venne elei-la con l'incarico di studiare ed applica re il progetto, dobbiamo ritenere clic \la Grande Loqgia di Pennsi/lvania delibero' di avere il SUO Orfanotro fio, come parecchie altre Grandi Log ge hanno deliberato o stanno per deliberare, di avere il loro. Non c'e' piu' nulla da fare, quin di. che sottostare da buoni fratelli di sciplinati ni voleri della Grande Log gia che, parche' non in contrasto coti • gli interessi generali dell'Ordine, de voti essere rispettali anemie dalla Log gia Suprema. E' chiari ' Se poi il fratello Cavaliere s> o sUn a il voler sapere /'OPINIONE INDIVIDUA].E del direttore at tuale del "Bollettino" allora diciamo clic siamo fra i più' entusiasti della splendida opera tanto magnificamen te compiuta dal Grande Concili ; d : Pennsylvania, giacche' l'Orfanotrofio di codesto Stato (a parte il carattere tecnico ed i dettagli del progetto che non possiamo certo noi sapere e di scutere) e' superba impresa di pre cursori. Come tale essa esige da noi di altri Slati di seguire l'esempio del Gran Concilio di Penna., giacche' l'opera fortunata e' degna della min te sveglia di chi la concepi'. e della mano maestra di chi l'attuo'. BALDO AQUILANO. L'oratore Supremo pero' non ha ricordato, e perciò' non lo ha detto al signor Cavaliere, che furono i delega ti alla Convenzione Suprema di Cle veland, Ohio, a rigettare la propo sta dell'Orfanotrofio Unico, autoriz zando gli Stati a crearsene uno pro prio, come rigettarono, sebbene stre nuamente sostenuta dalla Pennsylva nia, una intesa interstatale per il Fondo Unico Mortuario, p<ar quei WITH THE LARGEST CIRCUL.ATION AVANTI SEMPRE, COISJ LA FIACCOLA IN PUGNO "Entered as second-class matter Aprii 19,1918, at the post office at Philadclphia, Pa,, under the Act of March 3, 1879" | foci che si trasferiscono «la uno Stato all'altro e che dovrebbero es sere ammessi in quello dove prendo no residenza, senza tener conto del l'età' e senza far pagare un'altra tas -a ili ammissione. * * * \ sentirli certi insensati ne dico no delle belle. Qualcuno vorrebbe sa pere di (hi fu l'idea dell'Orfanotro- | l'in porche' In utilità' varia a se h'omln ili elii ha preso l'iniziativa: qualche altro obbietta chi" il referen dum inni e* «inolio deliberato in Grande Convenziono. porcile' non jrli torna più' comodo, ma i fra t-Iti daranno la risposta; qualche ;iIIr«» (difesi sia della loggia di uno «-In» eia rinnegato prima di entrare ncll'Oriline) il quale riconosce che il ; fabbricato e' ottimo, che costa po • bissi ino, ina dubita che qualcuno übbia percepito commissioni. Sicu i rnmente; vi sono due mila dollari di jK'roentiiale che i.. .. troppo scrupo losi. li verseranno alla cassa dell'Or fanotrofio. * * * ('tintinniamo a pubblicare lettere di lo<rgc che fanno plauso al Grande Concilio ed alla Commissione Orfa notrofio. por l'acquisto fatto, e pro testano contro i i o -1 disfattisti che, invano, hanno tentato «li far naufragare l'iniziativa: "[jf'-'fov. l'a K linni. Ui*?l. " signor Giuseppe Di Silvestro Or Venerabile 0 /'. d'l. Sialo di Pennsylvania. "llispetlabih Grande Venerabile, Mi pregio comunicarle che, dome iiirti si-orsa, 'ì corrente mese, questa loggia \lr&*andra Volta, No. 30, clic e' la seconda in Pennsylvania, in se data ordinaria, per discutere sul Re ferendum dell'Orfanotrofio, a pro ; ita dell'assistente venerabile fra tello Gerolamo lìnscia, deliberava no unanimità' un voto di plauso al (ir. Venerabile con gli altri Grandi t'f ficiali, nonché' alla Commissione Or fanotrofio per l'acquisto fatto che I rad arra' in realtà' un pensie ro umanitario .Vello stesso tempo si deliberava, pare ad unanimità', una protesta contro i rinnegati, fal si e vigliacchi, che cercano sempre di ostacolare le buone iniziative del l'Ordine. fissi sono indegni di rima nere in mezzo a noi, perciò se. ne escano e lascino la grande massa in santa pace. Gradisca i mici fraterni saluti e mi rreda dev.mo NICOLO' TODARO, Yen." * * » Signor Direttore de l.a Libera l'arala, Perche' lo sappiano i guasta-fac cende ed imparino da noi, che amia no l'Ordine Figli d'ltalia senza fi ni recondili e stimiamo il sito capi in Pennsylvania nella persona di Giuseppe Di Silvestro, vi comunico che, domenica scorsa. 9 corrente, i! 130 soci che componevano l'assem blea della loggia Roma dei Cesari, No. 188, invitati dal Venerabile si gnor Thomas Maranda a votare sul referendum per l'Orfanotrofio, si ai tarono tutti, rome un so! uomo, ap provando l'operato del Grande Con cilio e della Commissione Orfano trofio. Questa vecchia loggia, fin dal la sua iniziazione, pensava all'ini ziativa della filantropica Istituzioni ed il sottoscritto e gli altri fondato■ ri Donato Del Principe, Paolo D'Ad dario ed Antonio Guido ne hannt sempre caldeggiata l'idea. Salutandola distintamente, m» ere da EUGENIO GL'IDO. ET- Ven Kriton Pa, 10 Oet-.n. 1921. PHILADELPHIA, PA., 16 GENNAIO 1921 Lettere di plauso per i dirigenti dell'Ordine in Pennsylvania e vibra tissime di protesta contro i caini e i rinnegati abbinino ricevuto dal venerabile della Ixjggia Andrea d'lsemia No. signor Enrico Da Dal Greater Pittsburg Storia e Geografia Come siete istruito, colto, don Cic- ' ciò Pasticcio mio! Voi fate sbalordi re! K che l'orza immaginativa pos sedete!... Poffare! Solo voi pote vate inventare il Cavalierato di Uè- i rusalemme... «1 il nco famoso ordi ne cavalleresco di beduini... per la nuova campagna... che dovrà' ri scattare quella tale ipoteca..., ov verosia (in linguaggio pitonesco) i "morgheggio !" Solo voi ]>otovate INVENTARE I anche la storia e geografia ! Dunque, io sono nato fra Casoria ed Afragola : ma di grazia, in qua le paese? Congetture, n'e' vero? Sa-' icblx! io stesso ch'io vi dicessi, caro i don Pasticcio, che quando il prete invece di sale e sapienza vi diede il battesimo di sale e sapone 1 evento glorioso ebbe luogo nel triangolo etnografico di Pantcuooolo, \rzuno e Ca.-apurchiani... ('io' stabilito, veniamoncene alle vostre invenzioni storiche e geogra-1 fiche. l'ariate del MANDIIACCUIO, senza aggiungerci il "mare morto" la \ illa del Popolo, la Stella di Ce rere, roI'KRA DEI PUPI, ed il baccala' fritto. Mettendoci tutto ciò' avreste dimostrato che tal rione, era ed e' del popolo e |h>l commercio, e che fu chiamato MA N DRUCCHIE, perche'... oh questo incJo dovete di re voi che siete tanto un profondo storico ! Ora il MAXDMACCHIO, sto a Napoli, e tal nome portano rioni a Genova, Venezia e Livorno. Ora, se io ebbi i natali SUL MAX DKACi 1110, a Napoli, come voi dite, era possibile averli anche | fra Caaoiiu ed Afragola? Oh! don i Ciccio mio, come siete pasticcio! Quanto abituato ai miracoli ! Ed o ia... alle vostre INVENZIONI geografiche. Porta Capuana e ehi non la co nosce; e voi la dovreste saper bene. Confessatelo, ve ne siete mai anda to laggiù', per "farvi" "nu doie al lantante", nu "battilocchii" od una gita sui famosi "ehar-a-banc" o SCIARAHALLI? Conducete me ed il lettore del vo stro periodico a Porta Capuana, con 1a... geografia per assistere al par to della parola "cafone". "Cafone"... viene da "('AVOLIFIORE". Siete j sorprendente, pero' dimenticate che il buon napoletano chiama il provili j eiale "cafone e' fora". Dunque il vo j stro cavoli fiore... cade ;ad ogni mo llo scriverò' all'illustre storiografo j partenopeo e poeta dialettale Salva tore Di Giacomo della vostra sco jperta... "geografica" (secondo voi, jquesta e' geografia!). Come pure e' "vostra geografia" | L'ORIGINE della parola "lazzaro i ne".. Ma voi siete un genio! Dove le andate a pescare tante amenità'. Parlate di Porta Capuana... al tempo dei romani di Ruggiero di Buglione (ma chi e' costui? Con fesso la mia ignoranza "geografica". I Tale nome non esiste nella storia di i Napoli !)... E, scusate, sapete quan do fu inesco su' ixvggio Capuano ed indi porta Capuana?... La vostra faconda e feconda geo grafia avrebbe dovuto far dippiu'. Narrarci, a modo vostro, la storia di Adamo ed Eva, o di Romolo e Remo... ed attribuire ad essi l'ori gine delle parole "cafone" e "laz zarone". 10, con la vostra... gran ! testa, l'avrei fatto, dal momento che | ignorate come originarono i "lazza roni", e perche' furono cosi' chia mati. Ne' io, ne' altri ci risentiamo al | l'appellativo di "cafone", che voi u ; sate senza parsimonia, perche' ben pochi abitano dietro le mura del vo stro castello... Di conseguenza po tevate risparmiarvi tanto sciorina mento di "storia e geografia" e ! rispondere a quello che "umilmente" vi chiedevo. Credo che sappiate giuoeare al •'tressette". Ora quando il vostro compagno... o chi per esso vi chiede , "coppe" che cosa rispondete 1 voi ?... Se non siete "piombo" a quel "palo" dovete rispondere a co ì lore. Ora io vi ho chiesto degli schiari . menti. Vi ho detto che voi e parecchi vostri colleghi siete contro all'Ordì ne Figli d'ltalia, ed al loro orfano- miani e dal segretario archivista del la Mario Rapisardi, No. 220, signor Ohns. Di Mambro, di l'hilad( lphia, e dal signor Antonio Maiello, segre tario della Leonardo da Vinci, di Washington, l'a. trofio. So cosi' non fosse, diverso do vrebbe essere il tenore delle predichi domenicali dei vostri colleglli e se trinici; differente il procedere dei vo stri famuli clic invitano i buoni Fi gli d'ltalia all'iudispcilina e ad op porsi all'Orfanotrofio dell'Ordine differente il linguaggio del "l'ito nesso" e della "Vecchia Cuardia" clu fanno capo a voi. Vi ho ripetuto elio se canta' vi spingo, dovreste gratuitamente dona re il fabbricare di Oaknionl. Vi lui domandato se padre Sonieria riceve' la vostra famosa e generosa offerta di 1000 DOLLARI, prò Orfani ili guerra. Vi ho detto se e' possibile su pere dove sono andati a finire i dol lari raccolti da vostri inviati prò' Orfanotrofio cattolico... Ma voi rispondete con la ''storia r geografia".. .. Oh, già", avevo dimenticato chi' siete stato per molto tempo a Mas faua... ed in Austria... forse, i\i. avete dimenticato di legger In n. l'i taliano! T. ili Tfirwironc \lh l CI LPA ' I giannizzeri del "l'itone-so" van no urlando come forsennati ~ e sa pete perche'? Perche' io s< rit-si chi alle vittime del terremoto furono in viate MILLE LI l'i;... Uro. cuJjio. \i derelitti furono inviale TRRMI LA LI HE, all'insaputa della mag gioranza del Comitato Colombiano. Ma ciò' non abbatte' la mia giu sta critica. Se quello lance spezzati hanno tanto urtato por dire che ai senza tolto fu spedita tanta moneta (sic!) perche' esse non gridane ai quattro venti la somma totale rac colta ? Farei dei confronti. . . direi che al prezzo del cambio attuale le tremila lire non rappresentano che minima parto dei soldi collettati in nomi della carità', e sciupati per gonfiart il palloncino pitonesco innanzi agli occhi di politicanti, che non hann< mai ben diregito l'elemento italiano.., * * * Siccome i giannizzeri pitoneschi t gli ascari della "Vecchia Guardia' provocarono una secessione mi oc cuperò' di quanto e' avvenuto in senr alla Regia Marina, nel p. n. Ciò' non per animosità', ma pei dimostrare la differenza che pass;: fra certe testo quadre e coloro clu davvero amano il miglioranvnto mo rale e finanziario dell'elemento lavo ratore italiano. r. Ai T II Gennaio, 1921. Richiesta Di Sergenti Istruttori Il Dipartimento di guerra ha bi sogno di un numero considerevole d sergenti istruttori di fanteria e di artiglieria, che volessero arruolare nell'Arma regolare e che snrohben cubito distaccali nella Guardia Xa zionale per coprire i posti di istrut tori rosi vacanti. \ preferenza si de siderano uomini con lungo servizio, che non furono mai ufficiali dell'E sercito, specialmente quelli qualifica ti rome istruttori di reclute. Si vogliono solamente militari ca paci di essere classificati nel rango idi sergente. La paga e' di S? 1/5.00 al ! mese, oltre ai viveri ead altre neces sita', per cui lo stipendio mensile a scende alla somma di $l2O. Le uni formi e tutto il corredo necessario vengono forniti gratuitamente dal Governo. I volontari per questa bisogna, do vranno dimostiare di avere le quali tà' militari, come per esempio, la sana costituzione fisica, l'irreprcn-i --bilita' dei oostumi, un sano tempe ramento, ecc. ecc. Le domande rivolgerle all'Adju tant Cenerai in Washington, D. C. Partenze da Ptiiladelqhia Vine Street Pier TAORMINA 1 Marzo AMERICA 11 Marai TAORMINA 22 Apri!. AMERICA 11 Maggio La Divina Commedia di Dante ed i viaggi all'altro mondo IÌÌI l)i\'na Commedia ili Danto A ! lighieri, come ognuno sa, e' un viag pio, o mogli" l'ultimo e più' compie ito viaggio fatto da un uomo vivente ! all'altro mondo. Abbiamo detto l'ultimo viaggio, j porflie' prima di Danto pia' di ui centinaio di altre persone avevanr fatto, in parte, quel medesimo viag- ma non \i scopi irono tutti quei tesori che il I li\in Poeta \i swipri' e porto' sulla terra. Chi ha desiderili di conoscere il viaggio ili Dante ed i tesori elle vi trovo', non deve Ini altro che pioourarsi una copia della Divina ('"ninnili i e leggerla con iu telletto d'amore. Sarebbe imitile dar ne un breve riassunto sulle coli unii l di questo periodico, |>crehe' e* tanto interessante da non permettere che anche un verso sin tralasciato, e per che' in generale i lettori già' ne han no letto o udito dei resoconti. Nei tempi antichissimi vari scrit tori Caldei, Indiani, Persiani, Egi ziani, Ebrei, (Sreci e Itomani invece Mi fare dei viaggi sulla terra, face vano volentieri delle scappate all'al tro mondo, ora all'lnferno, ora al Paradiso, ora al Purgatorio, od al loro ritorno descrivevano quanto a vovano visto. La kltura di quei viag gi era interessante come sono ora in teressnnti i viaggi al JHIIO Nord e Sud. quelli noli'\frica centrale e nelle regioni ancora barbare dell'Au stralia, Nel medio evo i viaggi all'altro , mondo erano un soggetto favorito fra i popoli cristiani più' che non e rano stati fra gli antichi popoli «li I l'oriente. sia perche* in ossi si trova va un buon nutrimento alla loro fe de religiosa, sia porcili ' fono orano più' dettagliati nei loro particolari; E' nostro intento di dare ai letto ti della Libera Parola, in varie pun tate. una descrizione di quii viaggi se non del tutto esauriente, almeno sufficiente perche' possano convin cer-i che il viaggio dantesco, descrit to nella Divina Commedia, fu il piti' completo, più' hello e pili' artistico viaggio del genere. In e*so il Poeta diede fondo <i tulio ri'iiirrrxo e dopo di lui nessun altro ardi' scrivere sul medesimo soggetto, Vi lu, e' vero, un Ebreo, contemporaneo di Dante, un tale Emmaiiuele Iten Salomone, nato a Roma il 1 il quale, circa cinqui anni dopo la morte del poeti ; fiorentino, vedendo il grande suc cesso da questo ottenuto, pubblico' una vis|ono dell'lnferno e del Para diso. fatta ad imitazione della Divi na Commedia, e prese a guida, in vece di Virgilio, il profeta Daniele. Ma quel poema, come tutte le cose contraffatte ed imitate, rimasi Ict iora morta, e, so no sappiamo qual che cosa, si dove al Sappelli che lo pubblico', tradotto, in \ncona. il 1874. La noncuranza con cui fu ac colto il poema dello scrittore Ebreo, col relativo oblio, fu degna ricom pensa al ladroneggio dell'autore, il quale, d'accorilo all'istinto della sua razza di tutto imitare e contraffare a scopo di lucro, non si perito' di avvalersi del poema di Dante per fargli concorrenza. Sempre gli stessi questi benedetti Ebrei! Noi li vedia mo ai tempi nostri, appropriarsi e contraffare tutti i prodotti dell'indu stria, lume ai tempi biblici si ap propriavano dei liti e delle credenze degli altri popoli, tacendole loro. Vi sono, per modo d'esempio, oggi molte case industriali ebree che contraf fanno tutti i prodotti chiniici-fanna i-natici di grido; altre case che con traffanno le produzioni musicali per i teatri, ecc. Ma torniamo ai viaggi dell'altro mondo. Per procedere con ordine noi trat teremo il nostro soggetto, pigliando le mosso dalle antiche tradizioni e leggende dei popoli orientali, per ve nire poi alle tradizioni classiche di Crocia e ili Roma, ed infine parlere mo di quello medioovali in tutti i po poli cristiani. Essendo queste ultime connesso alla religione cristiana, es se barino uno stretto legame con quelle ebree, le quali perciò' saranno trattate insieme allo tradizioni e leg gende cristiane. Le tradizioni e leggende dei popoli orientali più' cospicue, riguardo al nostro «oggetto, sono l'escatologia Caldea, le visite della Dea Ishtar e (lisdubar o Gilgamosh alle regioni infernali. Avremo cosi' ooeasione di parlare dell'Eliso caldaico, degli A rali che orano l'lnferno di quei po poli. Nell'escatologia dell'Avesti ve dremo il fato dell'uomo dopo la mor te, il ponte Ohiuvat, l'albero della Vita ed il Morte dell'Uni ver«o, l'uc cello di Karshipta ed il varo di Yima. L'inferno di Yama, derivato d« Fa quel che devi, avvenga j che può' Abbonamento Annuo $ 2.0# Una Copia 3 Soldi j quello, Appartiene alla leggenda In diana. Vi'll'Avesta scopriremo inol tre le prime tendenze allegoriche e le prime idee animistiche, oltre la influenza esercitata nel giudaismo I'OII gli elementi mitologici più' an : fichi che \i pi trovano di popoli li mitrofi. N'olia religione dell'Avita troveremo la mancanza della reßur rczione delle anime, o per dirla con termine piti' conciso, della metem psicosi. Questa e' di origine del tut to egiziana. I/escatologia dcll'Egit to ci dara' l'opportunità' di osser \are li- leggende circa il giudizio di vino dopo la morte, l'etere dei morti I' le teorie del Purgatorio, le quali PI fecero strada in alcune scuole rab iiiniehe e nella religione dei prirrw ' cristiani. Passando alle leggende classici)* di (ìrecia <• di limila, onde ebbew» origini' in massima pai te le tradizio ni cristiane del medio-evo, vedremo nei poeti greci, nei Misteri Eleusini i' in «incili l'itagorci, che seguivano i riti di Orfeo, le tradizioni dei viag gi all'altro mondo, nella visione <!* RR, scritta da Platone, descrizione degli Elisi. noli' I JÌOCWI, attribuito 1 una volta allo stesso autore nel viag gio di l'lisse e nelle Pane di Aristo fane. ecc. Leggeremo con diletto I*. vision* i/i Th<sprsios, scritta da Plu tarco. che da' anche una teoria esear tologica sua propria insieme alla re surrezione delle anime. Nella lettera tura latina troveremo di grande im portanza il ili Srii<ioiw, de scritto da Marco Tullio Cicerone, U descrizione dell'altro mondo fatta da Virgilio nel VI libro dell'Eneide, ove parla della di.\irsa di IJiteti al- I inferno, ed altre leggende, di cui si approprio' la chiesa cristiana'. Que ste vanno sotto il titolo di tradizioni ecclesiastiche e formano il soggette favolilo ili alcune scritture apocrife ebree e di alcuni libri dei primi cri stiani. Tra i libri apocrifi parleremo del libro 'li Enoc, facendo il parallele con li' visioni cristiane posteriori, h quali appresero da quel libro le pri mi' nozioni del Purgatorio ; 'del \'un fido di S icodemo, i dilla Visione cf» /■lstlra f di Isaia. Quindi accenne remo alle Epistole di San (linda < San Pietro, all'Apocalisse di .Sfar Uiovanni. ove si fa menzione dell'al tra vita. Ve' tralasceremo di parla re tiri libri Sibillini, da cui ebben origini altre scritture escatologiche e del Pastore iti Hermes, ove trovia mo la prima idea (b ll'aniore di Dan te per lleatrice. Nella Hivelnzione d\ Sun Pietro ed in quella di San Pao lo. nel 'l'emisi!ti.* .Marini' troveremo una rifioritura delle idee ebraiche ed elleniche dell'altro inondo. Nella chiesa occidentale, s|>ecialmcnte in Oallia ed in Irlanda troveremo una ricca messe di leggende, derivate da! I.iliro ili ■ I limilo ed Eva, di originp egiziana. Nel viaggio di Hran, nelle Avventuri di Nera, nel Viaggio di t'ararli ili pi l'orni ed in quello di I Snadqny i MutUiagla molte leggen de orientali si vedono trasformate ed ' | adattate alle favole dei popoli occi dentali. Insieme a questi \iaggi ve dremo l'effetto elio produssero su • gli scrittori continentali lo tradizio ni Irlandesi, tramandate nelle vieio - ni di San Colin Cille. di San Flirta •e di Lai.tren ; ni.a faremo speciale menzione della leggenda di San Jlrandano e del suo viaggio nelle regioni iiltramondane: della Visione ili rumini. ; del Purgatoria ili S an Patrizio; della Visione di Oiprn e di quella di Alberico, e sopra i tutto ci intretterremo sul Fis A da nni aiti che precedette queste ultime \ isioni e ne fu la fonte principale. Questi viaggi 111l'ai11o mondo che precredettero quello dantesco, de scritto nella Oivina Commedia, si possono considerare come i viaggi dei primi argonauti, o dei po|*)lt primitivi, fatti sopra piccole piro ghe e zattere per seni di mari e fior di piecol fondo assai limitati II viaggio di Dante fu invece come ii viaggio di circumnavigazione fatto da Magellano, e la nave sulla quale il Poeta Io compi', non ha riscontro se non nei moderni mastodontici tran satlantici, quantunque egli la dices se navicella: Per correr miglior acqua alza le vele Omni la navicella del mio ingegno. Dante esauri* nel suo mistico viag gio tutte le jiotenzialita' del sogget to e ne preeluse ogni ulteriore svi luppo. Il suo genio fu sufficiente a distrigarlo dal cumulo di tutte le in coerenze di cui era stato rimpinzate nelle visioni sacre e profane prece denti a lui. In esse vi era picco!is tillili originalità*, nessun merito in trinseco, e Dante riusci' a darvi r ~ riginalita' e merito, con una contro-
Significant historical Pennsylvania newspapers