Appendice -de "La Libera Parola" NUMERO 23 CREPUSCOLI DI LIBERTA' ♦ ♦ Come un sogno. Dite almeno come un sogno b°l - perche" vi sono anche sogni terri- 1 bill, lo ne feci appunto uno questa notte. Oh! ma non voglio guastare la dolcezza dell'ora presente. Sedia mo qui, abbiamo tante cose da dirci. Prese posto su un piccolo divano accennandogli il breve spazio al SUD fianco. Tante cose? Io ne ho una sola che racchiude tutto. Mi fa piacere udire da voi que sta dichiarazione. l"n affetto che ab braccia e stringe a se' tutte le forze di due creature, che le integra nella tusione intima di pensiero più' recon dito e' bene l'ldeale; ma (si arresto' \ guardandolo con uno smarrimento dolcissimo nelle pupille) e' forse im possibile raggiungerlo. Impossibile! Impossibile! ( ripete' scuotendo i bion- j DALL'ITALIA APPIGNANO BEL TRONTO La cerimonia svolta*! ieri in Ap pigliano per la commemorazione de gli eroi caduti, i cui nomi sono inci si indelebilmente sul marmo di una lapide, ha avuìo anche lo scopo di commemorare solennemente la Vitto ria. Se Appianano ha commemorato la sua gioventù' immolatasi per l'ideale sacro, ha voluto anche con l'inaugu razione della bandiera donata all'As sociazione combattenti da un Gomita to Femminile Applgnanese, festeg giare pure l'Ottobre di redenzione t di promissione. E non poteva essere se non una fe sta di Vittoria, la consegna al grup po dell'Associazione della nuova ban diera tricolore! Le donne e l'anima di Appignana non hanno voluto forse, con questo dono, significare la graditudine ai combattenti e la riconoscenza e il saluto commosso riverente ai morti, pur essi combattenti di ieri? E in quella bandiera nuova noi combattenti simboleggiammo la Pa tria risorta: ma rivedemmo pure tilt te le nostre bandiere scolorite dei no sti reggimenti logori e stanchi pur con la fede sempre Invitta nell'ani ma, rivedemmo le nostre bandiere che garrirono al vento della conquista, al vento del Sabotino, del Vellkl, del Taiti, del Carso, del Votice, del Cuc co, del San Michele, del Pasubio, del lo Zugna, del Montencro, che con noi ripiegarono a brandelli, come a bran delli erano le nostre carni dopo C.i poretto. Quelle bandiere con le loro aste si infissero Insieme alla nostra volontà' sull'invitto Grappa e sulle rive dei Piave luminoso, con noi sempre for za viva della Nazione, marciarono sulla via di Trento e Trieste verso la Gloria, verso la Vittoria. E come i vivi, reduci fortunati, an che 1 morti, che il marmo eterno', saranno stati cortamente presenti al la cerimonia, chiamatisi fra loro a raccolta per gli infiniti cimiteri dis seminati lungo la via della nostra conquista. E la nostra voce unita alla loro carne come promessa e conte augurio ba gridato: "Patria la tua vittoria irta 4'Ali non falltt". LA CERIMONH Per la festa indetta dal Comitato dell'Associazione combattenti conven ne fin dalle prime ore del mattino molta gente dal paesi vicini. La cit tadina presenta un aspetto insolito, le strade sono tutte addobbate, le bandiere tricolori sventolano in tut te le finestre. Alle ore 9 tutta la popolazione con tt capo 11 pio Sindaco Antonini Fran cesco, gli assessori Nunzi e Cinagiia, 11 Consiglio Comunale al completo, la banda cittadina diretta dal valente maestro De Nardi? ed uno stuolo di signorine tra cui ricordiamo Lina ed Ida Antonini, signora Ciampini, si gnora Doli, signora Armillei, signo rina Agalliti, i signori Marchei, Ca rassa, Massetti, Garosi, dottor Troia ni, prof. Pauri, dott. Dasserini, si riversano sulla porta della citta' pet ricevere le autorità' e rappresentan ze dei paesi. Alle ore 9.30 giungono, salutati da grandi applausi e dal suono dell'ln no lei Combattenti, il Prefetto della Provincia, Comm. Errante, l'avv. No nis, il capitano Carro per il presidio militare di Ascoli, ed il corrispon dente del Giornale d'ltalia. Gli ospiti graditi furono accompa gnati al Municipio ove venne offei to un Vermouth d'onore. Alle ore 3 si forma un imponente corteo con alla testa la banda comu nale e le '/'uentl Associazioni: Gon falone municipale. Società' Operai; Maschile e Femminile di Appigliano; Sezione Combattenti di Applgnano, che Inaugurava la sua bandiera: Se zione Connettenti di Offlda, Sezione mutilati di Offida, Sezione Combat tenti <• Mutilati di Ascoli, Smobilita'i di Ascoli, Società' Finanzieri in con gedo di Ascoli, Società' Carabinieri in congedo di Ascoli ed altre Associazio ni. Il corteo, dopo aver percorso le vie principali della cittadina si ferma in piazza Umberto I, dove contempora neamente ha luogo l'inaugurazlo <■ <J':lia tundier» dei Combattenti e lo scoprimento della lapide al caduti. Era uc deferente s*!*n*lo. l» «i. gnorina i,ina Antonini, madrina del la bandiera pronuncia ÜBO splendido > ♦ • di ricci). Con un gesto tenero e delicato Ar ' righi serro' il polso della mano che giaceva abbandonata vicino a lui e salendo lievemente verso 11 braccio, mormoro' piano: "Dubita Ofelia dello splendore del sole, del profumo delle rose, non dubitare dell'amor mio". Oh! 'amore di Amleto! No. no. osso e' troppo pieno di diffidenza ver so la povera Ofelia. L'amore di Romeo allora. Non ; c'è" un usignolo nel vostro giardino? Avete troppo spirito signor Ar righi: gli innamorati non parlano co si' bene. Ma io sono disposto a non parla re affatto rispose il giovano ten tando di prenderle anche l'altro pol l so. Ella si alzo' evidentemente contro- discorso In cui dice "debbo ringra ziare voi donne di Appigliano che a vete contribuito a dare un simbolo ai soldati che combatterono per la Pa tria: e dopo aver ricordato 1 dolori : e le ansie delle famiglie, continua di ■cendo: "Consegno a voi la bandiera, ; o combattenti, a voi che avete fatto più' Grande l'ltalia, sappiate custo dirla e rlporla per altri grandi ci menti, e consegna la bandiera al Presidente signor Emidio Marchei, tra uno scrosciante applauso. Nunzi Giuseppe dell'Associazione combattenti ringrazia le donne Appi gnanesi per l'offerta e presento' quindi il signor Alfredo Salvi, Pre sidente dell'Associazione combatten ti di Ascoli, che inaugura la banrie ra. Il Salvi accolto da applausi, in li na improvvisazione felicissima inette in evidenza le gesta eroiche dei no stri soldati che combattendo dettero la Vittoria all'ltalia nostra; il tri colore che oggi voi qui Inaugurate e' il simbolo della latria e per questo simbolo 1 nostri fanti pugnarono e morirono. Voi donne che al combat tenti donaste questo vessillo, e' il premio più' bello che ad essi aveste potuto dare: in questo vessillo vi e' una forza sovrumana che s'impone ad ogni violenza e per esso noi dobbia mo lottare sempre perche' sempre più' s'innalzi. Bisogna unirsi Intorno alla nostra bandiera per avere domani la forza necessaria per imporre ciò' ■ che la Vittoria ci ha dato. Il discorso del Salvi e' calorosamen- ; te applaudito. Si passa allo scoprimento della la pide. Il prò Sindaco signor Antonini pre senta il Prefetto Comm. Errante e ! l'Avv. Nonls. Il Prefetto, con un fe- i lice discorso, mette In chiaro la por- ! tata della nostra Vittoria! Parlo" del l'amore che si deve alla Patria, rie- | voco' le figure di Garibaldi e Maz zini, per spronare tutti a quella concordia d'int"ntl perche' una mas- i glore affermazione possa avere l'lta-1 Ha nel consesso delle Nazioni. |i Il suo breve ed efficace discorso e' JJ entusiasticamente applaudito. Segue l'avv. Nonis. Bfli parlo' per più' di un'ora al j pillblltO raccolto silenzioso e sembra- | va che ogni parola si scolpisse nel- j l'anima di tutti: "Io che ho vissuto il mio doloro di j padre per aver perduto un figlio sul || rampo dell'onore vengo a dirvi del ■ l'ostri morti. Come io non maledissi la guerra, voi non dovete maledirla, ' perche' il sacrificio dei vostri 51 mor ii non fu vano. Perche' oltre alla re denzione delle nostre terre, noi ab biamo compiuto\un gran passo verso la conquista sociale. Quando l'ltalia sorgeva e Garibaldi percorreva la pe nisola perche' fosse redenta, diceva nel suo fatidico Inno: "Si scopron le tombe si levan i morti". Gli eroi cad dero travolti dalia bufera della guer ra, essi non videro l'apoteosi dcila Vittoria, ma caddero col nome d'lta lia sulle labbra. Dal loro sacrificio si deve trarre una seconda fede per imporre il ri torno, nuovo di umanità', di opero sità". La simpatia degli uomini devo essere sempre più' forte per debellare il nemico che minaccia nuovamente l'ltalia' dobbiamo unirci per combat tere la nuova battaglia e quando que sto avremo fatto solo allora potreno dire di avere salvarti definiivamerite l'ltalia. L'avv. Nonis fu applaudissimo. 11 signor Marchei Arginano a nome del Comitato, ha ringraziato autori tà' e cittadini che hanno preso par te alla cerimonia. Alle ore 13, nella sala, comunale ha avuto luogo un banchetto di cir ca 200 coperti. Parlarono assai applauditi li si gnor Salvi, signora Lina Antonini, il Prof. !„aufl ed In ultimo il signor Marchei disse: "Sono lieto di trovarmi tra I Coni battenti di Applgnano ed insieme ad essi saluto le altre rappresentanze dei paesi vicini. Ogni uno di voi per me rappresenta una foglia di alloro con le quali riunite costruiscono ti na corona che sintetizza l'unione L'unione fa la forza. La nostra ban diera porta lo stemma di Applgnano, nel quale sono impresse le parole: "Nec vi. noe Ventls". Ne' con la for za, ne' col vento si abbatte la fortez za di questa Castello. Alle ore 15, alla presenza delle au torità' e del Prefetto si e* estratta li na lotteria a beneficio dell'Assocla- Cornimi tenti e degli orfani di guerra dotata di ricchissimi premi, tra cut i)ueHo di S M il l(<. del Mi- f i iuta e mosse palche passo. I a stanza in cui si trovavano era piccolissimi», una cabina, una alcova dallo pareti nascoste sotto un drappeggio ili 'la niasco giallo che saliva In grndazlo ite più' pallida con pieghe regolari ad allacciare uno specchio ovale nel mezzo dei soffitto. Pochissimi mollili, nessun quadro; in un angolo un tri- ì l'ode di bronzo dal quale si spargeva ,ina nuvola sottile di profumo che sembrava annebbiare gli oggetti in- [ torno sprofondandoli nella indetermij natezza di un dormiveglia. Arrighi | pure si alzo". [ Spero ili non avervi offesa? Languida, mesta, chinando gli oc chi, più' che pronunciare ella sospi ro': Xo. . _ Siete in collera? Sorridetemi co ! me prima, via! Senza rispondere direttamente a lui, seguendo un suo intimo pensie- ! ro ella disse: lo vi ho pur confidate tutte le I tristezze delia mia vita, vi ho aper-1 io li mio cuore, vi ho chiamato a testimonio della mia coscienza. Pos- ' so dire altrettanto di voi? Perche' non lo direste? e- ■ sciamo' Arrighi co» uno slancio dove j nlstro dell'lnterno e della guerra. Lo Novembre, 1020. G. C. M Walnut 927 > ! Giovanni M, Di Silvestro | < AVVOCATO ITALIANO |J Difende cause civili e penali j North American Building Camera 1402 i I 1 Philadelphia, Pa. » rospSiEliiraliiii 3 lOth & CHRISTIAN STS , Philadelphia, Pa. | ! DIPARTIMENTI >: MEDICO-CHIRURGICO, OCCHI, NASO, ORECCHI E GO J J LA, GENITO-URINARIO, UTERO, VENEREE, SIFI- jjj S :J: LITICO, Dentistico, Elettricità', Raggi X, Iniezioni 606, Farmacia :♦: £7* OPERAZIONI -=CI I >; Gli ammalati vengono operati senza addor- >; i mentarsi e senza dolore $ K S ««aoooooocccosoocoocooeooaoooooaoccoaoaoo&ooaogcosoa I VINO-DIGESTO li MONTICELLI TLeoncavallo Restaurant Where Frank Basta's Chefcraft is Always Supreme : Table d'Hote and a' la Carte il 256 So. !2th Street m Philadelphia, Pa. [j S TRfIINEKs rjrH I HORKE VINO A HealfcK Tonic Of Rare Goodness *■?. 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Che quando penso a voi e' solamente per affrettare col voti e coll'opera l'ora del suo riscat to? Tanto mi amate?. ~ I Tanto. E allora perche' non volete met- j termi a parte del vostro lavoro? I gnoro interamente ciò' che fate e chi 'sono 1 vostri compagni e quuli I pro getti dove senza alcun dubbio la vo stra vita e' compromessa... Ditemi, e' compromessa? La bella persona fi emova tutta come in preda a una grande commo zione; appoggiata a la spalla del glo , vane, col petto ansante, gli occhi lan ' guidi d'amore, gli sussurrava nel i collo Insieme a? soffio ardente del suo respiro: ! Ditemi tutto, ditemi tutto. . , Nel velo di ebbrezza che stava per | travolgere l'Arrighi egli fu ancora i tanto padrone di se' da sottrarsi ad ! una rispoßtfi diretta. ; E che Importa la vita? 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Quando si potè' riaccendere la lu-1 cerna nel salotto, la signora pallidis sima e il Commissario si guardarono in faccia esterrefatti. Arrighi non vi ! era più'. Ruggente l'uomo di collera, : muta di stupore la signora, accorsi I servi a una chiamata disperata, il di sordine della sorpresa non aveva an cora dato luogo a ricerche che già' due colpi di rivoltella sparati uno j dietro l'altro, giù' nella via, fece ac- ( correre tutti alla finestra ! PETER DI GIORGIO Negoziante in Carbone e Legna Manager del "Mifflln Realty Savlng Club" 1210 Mifflin St. Phila., Pa. =========«======== I Dickinson. 187!) W. Dr. Giovanni Ricciardi Medico-Chirurgo 1104 Ellszvorth Street PHILAOELPHIA. PA. Dr. I. CORTESE i 1025 Christian Street PHILADELPHIA. PA. ) Bell Phonc, Dickinson 3595 THE APULIA GREAMERY CO. \ Fabbricanti di Formaggi di la. Qualità' FABBRICA WARE ROOMS | Preston. Md. 13lh and Dickinson Sts. PHILA DELPHI A, PA. ? 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I modi della baronessa verso la ser vitù' erano tali da non crearle intor no molta simpatia; gli andamenti della casa, le poche persone straniere che la frequontp v »io, l'assidua corri spondenza r.on Vienna, altri partico lari lievi, ina che riuniti combinava no ad accresce*, un non so che di' misterioso e di ostile erano ben fat ti per confermare i sospetti che Ni na aveva e non fu difficile ' calmare le coscienze di Pietro e di Santina in ciò' che poteva sembrare una congiura verso la loro padrona. Anzitutto le due sorelle, nate nel ! le terre del marchese Possnti, atte- I zionate da paecchie generazioni a u ' na famiglia generosa e buona, com ' penetrate del sentimento di devozione che legava cosi' intimamente 1 servi 100066606060606 aoooooooßoeooooßoeoeiseoseooeaßoosoeoe commi. Allenii oiic iémmì L'unico e genuino MgNNfr $1 L IP P I [ Tonico-Purificatore del sangue j | (Lippi Blood Purifier Tonic) j i è quello inventato dal Farmaci- -isSWMKL i sta ANDREW F. 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Pro p i 1017 CHRISTIAN STREET PHILADELPHIA, PA f j Agenzia Giornalistica - Specialità' in Caiendarii - Romanzi d'attualita | Cartoline illustrate, importate e domestiche i| tori di un tempo alle sorll 1 sa, non potevano ammettere * 1 superiori a quelli Uell'obkcC» , petsuase poi che una ta e comandata dalla loro inarchi loveva necessariamente essere si facevano un punto d'onore e " SU gentile soddisfazione dell'anlm renderle servizio. Ne' f u diffic'l pratutto a Mariella, persuadere 'iT ro della bontà' dlla causa perche egli non conosceva personal,, ,e nte * marchesi Possenti vedeva pero' tu., I giorni gli occhi neri (li M « . he gli ispiravano una fede illii„itat a D'accordo tutti e tre ] a ,|ir»zio„ generale delle osservazioni i a se il groom che per la sua della lingua straniera era il Bo| o ' grado di poter raccogliere i coll ® che la baronessa teneva co' * UO | fj di (Continua)
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