LA LIBERA PAROLA iTh» Fr.« Wordl PUBLISHED EVERY SATURDAY CAV. A. GICSKPPE DI SILVESTRO «OITONINCWII^ 1626 «o. Broad St., Phita.. Po. Bell Phonc, Orcfon, 2S-68 J. Anno 5. Sibilo 10 Giugno 1922? N.23 svßSCßirrtoN In «he li. 3.. per r»*r I" 1 M " " " per itx months. .•. • , ' " " •' per thre* months .... 0.10 citatricc e vivificatrice del il io yiierriero che, dallo scoglio di Quarto, fece vibrare l'entusia smo nazionale, fece pressione nel nostro Governo perchè as solvesse il suo imprescindibile dovere. Esaltò l'eroismo del no stro Esercito il Quale, contro tutto le difficoltà d'indole mili tare ed economica e nonostante il disastro di Capretto seppe ricacciare il nemico dai suoi confini italici e rincorrerlo e schiacciarlo, pronto a marciare su Berlino se non fosse soprav venuto, per gelosia, il voluto ar mistizio. Elogiò la loggia \ itto rio Emanuele 111 per il magni fico tempio che aveva eretto e per la stima nella quale è tenu ta dall'intera cittadinanza. Ad ditò la colonia italiana di \ an dergrift ad esempio di ciò che gli italiani sanno fare, se la scinti in pace a continuare la loro opera contributiva a que sto paese e pc-r sè stessi. "Gli italiani", diceva Mr. Barrett. sopraintondente dello Sheet and Steel Work, "sono dei veri pa triotti". Infatti àlia chiamata al le armi essi risposero con uno slancio meraviglioso senza ac campare diritti di esenzioni et! il Grande Venerabile mi diceva che solamente dal distretto di questa città partirono soldati circa 200 italiani. SO dei quali erano soci della loggia locale che ebbe, fra ossi, M morti sul cam po dell'onore. L'oratore ricorda che i nostri connazionali sono pacifici e laboriosi lavoratori, amanti delle loro famiglie, li' maggior parto ili essi diventano proprietari delle proprie abita zioni e rispettosi delle leggi de! paese che li ospita. In ultimo rivolse un saluto ed un ringra ziamento alle autorità ed alla cittadinanza indigena per i! simpatico atteggiamento verno gli italiani. lì discorso dcll'aw Todaro pieno di bei concetti e detto in forma smagliante, fu «alutato dallo generali approva zioni ed applausi. Il discorso del Règio Console Appena il Signor Ceraso, che funziona da chairman, fa il no mo dell'lllustre rappresentante del nostro Governo, l'Assem blea. plaudente, scatta in piedi e gli fa una splendida dimostra zione di simpatia. Col suo solito simpatico sor riso, che ha gran iwirte nel con quidere le masse, pronunzia uno di quei discorsi, in inglese ed in italiano, che noi non riuscia mo a seguire e di cui diamo qui una pallida idea. Egli incomincia col dire che sente doveroso di pronunziare prima poche parole in inglese. Ed in inglese si rivolge al Sin daco. alle autorità locali ed ai cittadini di Vandergrift, scu sando la sua imperfetta cono scenza della lingua. Ma. ciò non ostante, egli dice di tenere a ri volgere loro la jvirola nella lin gua del paese, chiedendo che l'espressione dei suoi sentimen ti giunga schiettamente e non attraverso una traduzione che naturalmente la renderebbe meno calda. E specìfica che i suoi sentimenti sono di sincero ringraziamento per la cordiale accoglienza ricevuta da lui e per la simpatica e meritata ospitali tà di cui sono beneficati gli ita liani di Vandergrift. Sono ita liani, il Cav. Sillitti continua, che non domandano altro che di lavorare onestamente ed in compenso essi far.no del loro meglio per dimostrare la loro gratitudine imperitura. Ricorda che quel giorno è la vigilia del "Memorial Day" e ri ve !ge il pensieri pieno di am mirazione ai soldati caduti nelle guerre americane, ed estende il tributo di affetto anche agli E roi italiani che si sacrificarono per la nastra Patria. Si dice fiero di accettare la chiave della Città offertagli da! Sindaco e nel ringraziarlo fa vo ti di ogni maggiore prosperità e successo alla città di Vander grift. Aggiunge che se dovesse servirsi di queila chiave lo fa rebbe per aprire i cuori degli i taliani di Vandergrift. sicuro che essi se H inveirebbero apri re con piacere pc-r metterli a disp*.>sir.ione delle autorità loca li per la prosperità del Paese. Parla quindi in italiano e rin grazia i connazionali di Van dergrift e dello località vicine per la cordiale ed entusiastica accoglienza fattagli, che va al di là della sua modesta persona. La considera fatta a lui come rappresentante del Patrio Go verno. ed in tale qualità si dice lieto di portare il saluto della Patria e di dare il suo plauso alla Loggia Vittorio Emanuele 111 che ha saputo ilare un tem pio di italianità con la costru zione del magnifico fabbricato che fa onore al nome italiano. Dice di conoscere la laboriosità e l'armonia della Colonia Ita liana di Vandergrift, attraverso ie relazioni fattegli «al Cav. Lucci, R. Agente Consolare in Pittsburgh; ed assicura i conna zionali che per qualsiasi giusta aspirazione essi potranno con tare sull'assistenza del predetto Agente e del Consolato in Phila delphia. Con animo grato accetta l'in carico offertogli dal Grande Ve nerabile Cav. Di Silvestro di prendere speciale cura e di tute lare la nuova magnifica sede della Loggia Vittorio Emanuele 111. ene approfitta per segna lare l'opera infaticabile e bene merita che compii continua mente il Cav. Di Silvestro, il quale sacrifica sè stesso, sacrifi ca la sua famiglia, ma non sa crifica mai gli interessi dell'Or dine Figli d'ltalia. Passa quindi a parlare della celebrazione del 7.0 anniversa rio dell'entrata in guerra da parte dell'ltalia. Ricorda il con tributo dato dal nostro Paese alla vittoria finale: 460.000 morti, itOO miliardi, 24.000 cie ciechi, 25.000 tubercolotici, 880 mila tonnellate di naviglio af fondato. più di 50 miliardi di debiti di guerra. Ed invita gli i taliani a tenere presenti tali ci fre per ricordarle a qualunque straniero che non sappia o non voglia riconoscere la parte pre ponderante avuta nella Vittoria dal popolo italiano. Dice che il valore dell'Eserci to italiano, primo fra tutti, fe ce sventolare il glorioso e vitto rioso tricolore a Vittorio Vene to non per ambizione di conqui sta. ma per assicurare alla Pa tria i suoi giusti confini ed alla Umanità il pacifico sviluppc tlelle sue energie nelle opere fe corde di benessere e di civiltà. Chiude il suo discorso col compiacersi vivamente con gli italiani di Vandergrift. per la loro ammirevole armonia che addita alle altre Colonie italia ne. e con le gentili signore che portano la loro anima italiana nelle importanti e dignitoso manifestazioni di Italianità. In fine dà un plauso speciale al si gnor Ceraso che tanta parte ha avuto nel successo della celebra tone riuscita veramente bella e di cui conserverà sempre caro e gradito ricordo. Il discorso, continuamente sottolineato da applausi, alla chiusa provoca fragorose grida di: Viva l'ltalia, viva l'America, viva il Cav. Sillitti. Parlò in ultimo il signor Gae tano Allignante, presidente del la Società Fraterna e la comme morazione si chiuse con una parte dell' "Aida" cantata dal V compagnamente di piano. Banchetto e ballo l a sera, nella sala inferiore del nuovo fabbricato, ebbe luo go un banchetto al quale inter vennero lo stesse autorità e qua si i tre quarti dei convitati era no famiglie americane, le più notabili della città. Poscia si principiarono le dan -e che protrassero fino alle o re 2 del giorno seguente. La partenza del Regio Console Alle i re 8 antimeridiane del giorno segue te. domenica. 28. i Regio Console, l'avvocato To darò ed il Cav. Di Silvestro par tivano alla volta di Pittsburgh i primi due per prendervi il tre no de; e ore 10.40 onde far ri torno in Philadelphia. il terze per recarsi a Canonsburg a di rigore una iniziazione in massa ro:ogg.a Nuova Trento t Trieste. Prima ài partire il Cav. Sii luti \ isit >. por pochi minuti, la famiglia Colaprico. Gli ospiti si recarono a Pitt sburg:-. su due automobili, una •• '•< r-ial: el signor Ceraso. Li accompagnavamo Fedele e Giu seppe Colaprico. Leonardo D Onghia e Antonio e Luigi Pu gliese. Alla stazione di East Liberty furono offerti dei fiori al Regio Console ed aìl'avv. Todaro. Il primo ringraziò ed al Cav. Di v vestro disse: "j rima, invitan domi, è stato L«-i a pregarmi ; ver.ire a Vandergrift, ora sono ir. che La ringrazio per avermi ata opportunità di farmi gode re tira giornata d'ltalianità e di conoscere da vicino tanti ottimi connazionali L'aw. Todaro. in vece. accettando il "bouquet" vbfee a dire: "questi fiori farar o piacere alla mia signora". I Regio Console ringrazia Appena tornato in questa cit tà il Regio Console mandò tre ettere di ringraziamenti: una al Sindaco, l'altra al comandan te dell' American Legion, che so- 110 pubblicati nella prima pagina I 111 questo numero, e la ter- ; za al signor Frank Ceraso,' che è la seguente: i Filila., Fa.. 29-5-22. Egregio Signor Ceraso, L'entusiastica e cordiale acco-' glienza ricevuta Sabato scorso l nella simpatica ed amena Van- 1 gerdrift, mi fa sentire di rjnno varLe ancora una volta i miei più sentiti ringraziamenti. E con Lei sento di ringraziare pu re tutti i componenti la Loggia Vittorio Emanuele 111, dell'Or dine Figli d'ltalia, e tutti i no stri bravi connazionali di Van-j dergrift e delle località vicine che all'iniziativa della Loggia Vittorio Emanuele 111 si sono! associati per rendere degna e solenne l'affermazione d'ltalia nità fatta dalla Loggia stessa con l'inaugurazione dei suo ma gnifico locale sociale, e con la celebrazione del 7.0 anniversa rio dell'entrata in guerra del no stro Faese. Col più vivo compiacimento ho constatato la prosperità rag giunta dalla onesta laboriosità ; degli italiani di Vandergrift, e ! la meritata stima di cui essi, con la loro armonia e concordia visite del Gr. Venerabile A CANONSBURG Licenziatosi a Pittsburgh dal Regio Console d'ltalia, che, in compagnia dell'avv. Tot'juro, ri partiva per Philadelphia, il. Gr. Venerabile Cav. A. Giuseppe Di Silvestro, alle ore 11.30 di do menica, 28 Maggio u .s., monta va su una elegante automobile per portarsi in Oanonsburg a dirigere una cerimonia di ini ziazione in massa nella loggia Nuova Trento e Trieste No. 758. Frano venuti ad incontrarlo i componenti di essa signori Flo restano Ciclone, ''X venerabile Filippo Angelieri. Antonio Bai sano e Vincenzo Di Lorito. Ir. circa un ora di viaggio la comi tiva arrivava a Canonsburg contemporaneamente ad alcuni soci della Leonardo da Vinci No. 270 (ij Washington, nella auto mobile del signor Leonardo riazza. Fra ,-rli ultimi venuti si trovava il Grande Deputato si gnor Antonio Maiello. Apena arrivato, al Grande Venerabile venne offerto un pranzo "alla paesana" dal si gnor Francisco Cavasini. teso riere della Loggia e suo compro vinciale. Vi parteciparono gli o spiti della vicina Washington e i soci che avevano accompagna to il Cav. Di Silvestro, oltre al | signor Attilio Ferrara, ed al Venerabile della Nuova Trento e Trieste signor V Di Giorgio, un giovane colto e pieno di amo ro per l'Ordine Figli d'ltalia. Subito dopo il prar o il Gr. Venerabile si recò in loggia, la cui assemblea era in attesa ner degnamente riceverlo. Infatti egli vi fu accolto con grande en tusiasmo e con applausi senza fine. Una bambina di nome As suntila, figlia del segretario archivista signor Attilio Ferra ra, gli offrì un "bouquet" di fiori. Nella cerimonia di iniziazio ne. per l'ammissione di una ot tantina di soci, che si svolse con rara precisione, il Grande Vene rabile funzionò da Araldo. Fi nita la quale furono pronunzia ti diversi discorsi. Il Venerabi le signor Vincenzo Di Giorgio in ultimo del suo dire promise la costituzione di una loggia femminile. Il Grande Disputato signor Maiello pronunziò un magnifico discorso. Egli disse: "Con animo pieno di oiyoglio voglio ricordare le storiche pa role di Alessandro Manzoni per la visita che gli fece il cavaliere dell'Umanità. Giuseppe Gari baldi, quando, vistolo entrare, gli stese la mano ed esclamò: "questo è il più bel giorno della mia vita". Le stesse frasi ripe to io in questa fortuita occasio ne: oggi dev'essere il più bel giorno della nostra vita, perchè trovasi in mezzo a noi Giuseppe Di Silvestro, strenuo ed inde fesso propugnatore dell'Ordine Figli d'ltalia, uomo illibato che ha speso i due terzi della sua sa lute per questa nostra grande organizzazione. "Questo fratello, che oggi ci onoriamo di circondare, è no stro Grande Venerabile fin dal ia costituzione della Grande Loggia; onore e vanto a lui che ha saputo mantenere accesa la face dei gregari per il culto al l'Ordine Giuseppe Garibaldi, con la leggendaria legione dei Mille, a Cwlatafimi. rivolto a Ni no Bixio disse: giù si fa l'unità d'ltalia o si muore; Giuseppe Di Silvestro, con l'appoggio dei mi liti dell'Ordine ha saputo sba ragliare. anche recentemente, sebbene malandato in salute, tutto il prominentume corrotte e corruttore". Il signor Maiello continua spiegando i principi! c gli scopi dei Figli d'ltalia e. continuamente applaudito, chiu de il suo discorso augurando LA LIBERA PAROLA ! hanno saputo circondarsi nel l'ambiente locale. A tutti rivol go il mio plauso sincero ed in iparticolar modo a Lei, che tan !ta parte ha avuto e continua ad | avere in questo superbo succes so che fa onore al nome italiano. Le rinnovo i ringraziamenti, mentre formulo i migliori augu ri di sempre maggiore fortuna o successo per la Colonia italia na e per tutta la cittadinanza della simpatica Vandergrift. Cordialmente II R. Console LUIGI SILLITTI IL SIGNOR CERASO RINGRAZIA Il Signor Frank Ceraso ci ha pregati di ringraziare anche a nome della loggia di cui è vene rabile, tutti coloro che hanno, con l'opera e con la presenza, contribuito al successo della doppia festa, specialmente il R. Console d'ltalia, il Grande Ve nerabile dello Stato, il Grande Curatore signor A. Certo, il Prof. Pitocchi, l'avv. Todaro ed lil Grande Concilio di Pennsylva ' nia dal quale ha ricevuto una lettera di omaggio. ! prosperità incessante al Cav. Di Silvestro, che parla por circa un'ora ai suoi consoci della Nuo va Trento e Trieste e di altre di altre Logge quivi convenuti. Il banchetto in onore dil Gr. Ven Alle ore 6.30 pomeridiane, in un Hotel del quale ci sfugge il nome, si riunivano un centinaio di soci per festeggiare il Cav. Di Silvestro con un banchetto. Al suo apparire in sala, l'or chestra, che faceva servizio al simposio, intuonò inni patriotti ci, che si alternarono l'uno al l'altro. Da Sharpsburg, dove il Gran ile Venerabile era atteso per vi sitare quella loggia Regina E lena, era venuta a rilevarlo una commissione di soci delle logge ;di Pittsburgh, composta dei si jgnori Francesco Casilli, M. Mie le, Michele Morrone, A. Ca striota, Vito Ca pozzi ed A. Vec chio. Verso la metà lei banchet to il Grande Venerabile disse ipoche parole di scusa dovendo la malincuore allontanarsi per adempiere all'altro dovere ver so la loggia Regina Elena. I | commensali erano decisi a non ! t arlo partire ed alloVa si accese .una simpatica gara fra questi ed il comitato di Sharpsburg 'che reclamava il Cav. Di Silve stro. Per preghiera del venera bile signor V. Di Giorgio, di j quindici in quindici minuti il Gr. Venerabile fu costretto a rimanere per circa un'altra ora. e quando era per licenziarsi, fu : fermato per dare l'opportunità al signor Marcellino Sica di sa lutare il Cav. Di Silvestro. Il discorso Sica llllustre Cavaliere. Signori. "Anch'io desidero rivolgere un j saluto augurale, ed un plauso j sincero, all'ospite stimatissimo che oggi onoriamo. Non si creda però, che io ar- Jdisca atteggiarmi ad oratore. No. non posseggo uè la cultura, nè la facilità eloquente degli o ratori, non posseggo la necessa ria capacità per illustrare, con sintesi smagliante, la figura lu minosa di quest'ospite illustre, ma posseggo soltanto, ed ardi sco affermarlo, un cuore entu siasta. sempre pronto ai nobili palpiti dell'amicizia, della pa tria, della società. Il Cav. Di Silvestro, che, per la prima volta, onora cor la sua ambita presenza questa Loggia Nuova Trento e Trieste, apprezzerà, non dubito, la cor dialità di questa modesta mani festazione di stima, apprezze rà il buon volere, e l'animo sin cero di chi fervidamente lo am mira. Ed è, invero, ammirabile, o signori, questo degno figlio del la nostra gloriosa patria, que st'esule infaticabile di quella sa cra terra d'Abruzzo, che in lun ghi anni di vita operosa, è riu scito a crearsi così larga cer chia di amici e di estimatori. Edi non è uno di quegli uo mini fortunati, che la folla ac clama senra neppure saperne il perchà La sua vita, limpida co me uro specchio è a cognizione di tutti, e tutti sanno le bene merenze vere e reali che ha gua dagnato. Basterebbe una per tutte; l'opera entusiasta da lui prestata in favore del beneme rito Ordine Figli d'ltalia, nel quale oggi occupa, a buon dirit to. l'altissima carica di Grande Venerabile. Non e chi non sappia quanto bene ha fatto agli Italiani d'America questa potente orga nizzazione. che ha riunito in u na sola, vasta famiglia, migliai? e migliaia d'emigrati, appor tando loro immediati benefici rmn r r naiiWMvwimwinni winwnMrinnnnnnnnHi u t-.rrvwn rmr II UJUIJLHJI „ a Prima Banca Nazionale di Pittsburgh (FIRST NATION VL BANK) LA SOLA BANCA DI PITTSBURGH, P CHE FA VERAMENTE GLI INTERESSI DEGLI ITALIANI In COMUNICAZIONE DIRETTA con le MIGLIORI BANCHE D'ITALIA 1 Vende al miglior prezzo del giorni le Cartelle dell'ultimo Prestito Nazionali in Lire VAGLIA POSTALI PER QUALUNOUE PARTE D'ITALIA COMPRE SE LE TERRE OCCUPATE | b-i vendono pure Buoni del Tesoro in dollari, rimborsabili il 1.0 Febbraio 1925 IMHBr F ' R , ST NATIONAL - BANK i lAngololAngolo stii Avenue &, Wood Street PITTSBURGH, PA. nii wmnnr ii > -in n ——n nni ii n ninnin m n iuui ocoogaoarrtyiamemoam personali, ed immensi vantaggi : collcttivi. Ancora molto si propone di ; compiere il nostro Ordine: rial zare sempre più nella stima del popolo che ci ospita, la gente di nostra razza, ed ottenere il ri ' spetto che l'è dovuto. Poiché, si gnori ed amici, è inutile illu dersi ed è vano sperare, che gli stranieri ci ammirino, solo per i nostri meriti, molti o pochi che siano. Per imporsi alla stima ed a! rispetto degli stranieri, non, vi è che un mezzo: l'unione, la concordia, la fraternità. Chi vive da qualche dozzina ; d'anni in America, può agevol mente giudicare della grande differenza di trattamento, che ricevono gl'ltaliani, da quando si sono organizzati in vaste as sociazioni, specie da quando ì sorto ad affratellarli il grande Ordine Figli d'ltalia. Prima, agl'ltaliani non si chiedeva che il faticoso lavoro delie braccia, il lavoro umile e duro, al quale altri popoli più raffinati, prestavano ben poco contributo. Italiano era sinoni mo di lavoratore, ad altro l'lta liano non partecipava. La vita pubblica americana era jin libro chiuso per le nostre colonie. O ra invece, quale differenza! In ogni città dell'Unione, ab biamo connazionali influenti nel commercio, nell'industria, e. quel che più conta, nella politi ca. Oggi una scheda politica, sia repubblicana che democratica, porta sempre qualche nome ita liano. Sono queste, o Signori, le conquiste che debbono riempir ci di gioia e di orgoglio. Ed in gran parte, queste con quiste sono dovute all'opera me ravigliosa del nostro Ordine e dei nostri •dirigenti. E quale, fra i dirigenti, può dirsi più attivo, più energico, più disinteressato dell'lllustre Cavaliere Giuseppe Di Silve stro? SPEDIZIONE DI Moneta in Italia AL PREZZI PIÙ' BASSI EVEN NE \ A. E. Cor. 7>r al an i Harris Sts. PLLII.ADELFHIA, PA. DEPOSITI A RISPARMIO 4 all'anno 1 igha P f'i'i e Telegrafici COMTRA E VENDE I.IRE ITAI-UNE Agenzia di Navigazione Si r siti untato lesale MERCANTILE STATE BANK Ufficio aperto dalle 5.30 A. M. alle 9.30 P- M. 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La sua visita lascerà in noi,! un graditissimo e perenne ri-1 cordo, ed io fiducioso che anche egli non dimentichi di avere, fra gli Italiani di Canonsburg, fedeli amici ed ammiratori ar dentissimi, sciolgo stasera, l'au gurio mio più sincero, che dal 1 seme fecondo, buttato da lui og gi nei nostri cuori, si raccolga no ben presto, frutti copiosi, per maggiore orgoglio dell'ani mo suo, e per maggior prestigio Dott. EUTIMIO MASELLI GIÀ' CHIRURGO DEGLI OSPEDALI DI ROMA Specialista per malattie Oiintcologiche, "Utero ovaio, ecc." ORE D'UFFICIO t-12 A. M. 5-8 P. M. Domenica 9 A. M. - 1 P. M. 400 Grant St (angolo della 6.a ave ) Residenza American State Bank Bldff. 4664 Gangwich St., ■ Bloomfield Phone, Grant 2773 - PiUtburgh, Pa. Bell Phone: Fisk 19-25 R. f ' < - - - - ~ ■». „ j ORARIO: dalle BA. M. alle BP. M. 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Rappa della Leonardo Da Vinci e da Attilio Ferrara della Nuova Trento e Trieste i quali, in altre automobili, vollero far gli, lungo il tragitto, scorta d'o i noie.
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