I forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. Cav A. Giuseppe Di Silvestro, Direttore 1626 So. Broad Street ANNO V. - Numero 11 La Commemorazione di Giuseppe Mazzini a Philadelphia L'iniziativa della Commemorazione I Indetta (lai Grande Concilio del [l'Ordine del Figli d'ltalia di Pena s.vlvanii, la sera del 10 corrente me se, ebbe luogo la tonni emorazionc del cinquantesimo anniversario del la morte di Giuseppe Mazzini, d: "Colui che, col cuore di Gracco ed il pensier di Dante, preparo' la ili Italia e per essa peno", studio', ado perossi durante tutta la travagliati! di Lui vita". Vi erano stati invitati i Grandi deputati e gli Ufficiali del ie logge di questa giurisdizione « eli italiani in generale. Alle ore S la fiala "Sauro", alle i 5 strade U Reed, era zeppa e quelli che trova rono le sedie occupate rimasero ir piedi e gli altri the non vi trovaro no posto fuiono costretti a rimane- Ire nel pianerottolo e nel corridok i< he 'mette alla porta. L'arrivo del R. Console Ili Regio Consoie di Philadelpliia 'av. Uff. Luigi Sillitti, accompagna -0 dal Cav. A. Giuseppe Di Silve tro e dal Grande Assistente Vene abile artista Giuseppe Brocalo, ar ivava nella sola alle ore 8.30 P. M iccoltovi, come sempre, entusiastica finente. I Fattosi silenzio, il Grande Venera bile, con brevissime parole. Lo pre sento' all'Assemblea conchiudende che l'Ordine dei Figli d'ltalia coi quella commemorazione assolvevi due doveri: ricordava l'Uomo che fi il precursore dell'Unita' d'ltalia, i metteva in pratica il consiglio il Sua Eccellenza l'Ambasciatore, chi tre giorni prima aveva invitato 1( colonie italiane ad agitare il pen tii ro e l'azione di Mazzini il giorni MI cui ricorreva il cinquantesimo an Riversarlo della Sua morte. Farla il Cav. Sillitti Il Cav. Uff. Luigi Sillitti, Regit Console ili Phllndelphia, invitato da |Grande Venerabile a parlare ed ac lenito da un altro uragano di ap [plausi, ringrazia l'Ordine dei Figi d'ltalia per l'altra opera altanienti patriottica, che, con l'odierna coni 1 .('monizione, porta a compimento < dice brevemente di essa. Egli dichiara subito che non in tende parlare della vita e deli'oper; del pensatore Genovese, perche' il ciò' avrebbe detto con competenza i bravo conferenziere Signor Alfredi Perfilia. [ Si limita, perciò', a mettere in ri illevo un punto del pensiero politi tc-o mazziniano. Dice che l'ideale il Mazzini fu la rigenerazione d'ltalia eome canto' il Carducci: «Egli vide nel ciel ciepuscolare ■Do I cuore ii Gracco ed il pensier d (Danti la terzi Italia" Cioè' l'ltalia "una, libera ed lndlpen Beute" {-or. Roma capitale ed avvia \n a riprendere nei mondo il posti élie le spettava ili diritto e la sui lriisslone di civiltà'. Ed al trionfo de suo ideale dedico' tutto se' stess' rtu sol pensando o ideal, se vero". B Fa, quindi, notare come Mazzin per il culto (li Roma che egli aveva e per le tradizioni repubblicano del In sua famiglia e della sua citta' nn lille, non poteva concepire altra for pia di governo per la futura patria Be non quella repubblicana, tanto |"iu' che allora non appariva alcun jpiincifie leale e spoglio delle tradi zioni dell'antico regime. ■ Ma quando apparve nell'orizzonte politico del Piemonte la figura del Re Carlo Alberto, che si sapeva a |liimato di sentimenti e di propositi Mazzini, benché' repubbli (tallo, gli scrive la mirabile lettera [che concludeva cosi': "Sire, ponete p i alla testa della nazione e scrivete bulla vostra bandiera "unione, liber ila', indipendenza", proclamate la nantita' del pensiero, dichiaratevi (vindice, interprete dei diritti pope pari, rigeneratore di tutta Italia". "Ecco", il Console dice, "come Mazzini per amordi patria e di li berta', quando si tratto' di giovare alla causa d'ltalia, mette da parte le sue idee politiche, e, benché' re pubblicano, si ri\oige a un re libe rale. Ecco l'insegnamento magnifico «he egli da' a noi tutti italiani: l'l talia e' al !1 sopra di tutto, quando si tratta dell'interesse d'ltalia, le ragioni personali non contano; non contano neppure le proprie convln zioni politiche; non conta altro che il bene della Patria. "Questo e' il punto del pensiero poiKicp mazziniano messo in rilievo. Questo e' il pensiero ili Mazzini elio i i fa confondere il suo nome con quello d'Unito". K termina, ricordando questi ni tri >ersi carducciani: "Ei che d'ltalia fi l'anime fu quel ch'a i corpi il sole. | F.gli. .il cui nome appresemi con quel d'ltalia, ei non potcn (morir" La chiusa del discorso del Regio ''onsoie e' salutata da una veni o vazione e tutti si alzano In piedi battendo le ninni. li JMO ■■Ìli il discorso commemorativo sul cin quantesimo anni versarlo della morte ili Giuseppe Mazzini viene pronun ziato dal signor Alfredo Perl'illa, (Jrande Segretario Archivista per Io i State .11 Pennsylvania dell'Ordine dei Figli d'ltalia, e viene ascolKtto religiosamente perche' ogni qualvol ta l'assemblea intoni inda a pia udirò il conferenziere, per la sua innata ■ oodestla, abitando una mano, ne irena l'entusiasmo, il signor Perfl ' 1 l;i pa r la "dell'Ultimo dei Grandi: (iel "rimo dei Nuovi" con rara com -1 etenza, tehendo l'uditorio incanti , -late al suo dire. L'oratore riassume « grandi linee la vita travagliata di Giuseppe Ma', lini, pur non trascurando alcuno de ;"ll episodi più' Interessanti. 1 Ricorda la sua prima prigionia nella fortezza <ll Savona, ove cunei pi' li disegno dell i Giovine Italia, il | suo «--.llio il 1831, la Mia condanna a morte nel 1X33, 1/ Mia espulsione dalla Francia e dal la Svizzera e la sua lunga pernia nenza a Leu tir i, ia gesta ilei fiateili ! Bandiera nel 18-14, la guerra del IS4B iniziata da tariti liberto con j l'lntervento di Garibaldi, la procla mazione delia Repubblica Romana i nel 1849, i martiri di Belfiore, la spedizione di Carlo Pisaeano nella 'primavera nel 18.17, la seconda con danna a morte di Mazzini nel 1858. la spedizione del Slille e II tragico episodio di Aspromonte, la guerra Voi ISfi6 contro l'Austria, l'imprlglo namenio «lei Grande agitatore nella fortezza di (]tiela, lo sue elezioni a Deputato e il rifiuto del mandato. Descrive gli ultimi istanti della vi ta di Mazzini, spentosi a Pisa, nel l'osplta'e casa Rosselli, il 10 marzo 1572, ed il trasporto della salma a Genova, ove fu sepolta nel cimitero di presso i resti della madre. Conclude la prima parte del di scorso cosi: "La tomba nella quale si conservano alla religione dei ven turi le spostile di Giuseppe Mazzini, non h sull'architrave che'il no me/ ma quel nome e' esplicazione d'un principio da cui s'intitola un t ecolo". Nella seconda parte del discorso l'oratore entra nella disamina ili ila dottrina mazziniana, sia politica che sociale. Non e' possibile riassumere ciò' che egli ha dottamente detto al ri guardo. Lasciamo quindi a lui la pa rola: Italiani prima, Repubblicani dopo In questi ultimi tempi in cui la cosi' detta critica storica si e' volu ia dedicare a demolire le reputazio ni più' in vista, si e' anche insinua to che Giuseppe Mazzini non abbia mai espressa la formula che 1 suoi legnaci gli attribuiscono: "Italiani prima, repubblicani dopo". E che cosa e' altro, se non la for mula suaccennata, la lettera famosa indirizzata nel IS3I a Carlo Alber to, al quale Mazzini offre la coopera tone sua e dei repubblicani, purché' si metta alla testa del movimento l>er l'unita' d'ltalia? Poco dopo la lettera a Carlo Alber to, il 5 novembre 1532, scrive a Si vmondl: "Repubblicano per tutti i paesi, io sono tale sopratutto per l'l talia: ma mi adatterei alla monar chia se un Re di Piemonte o di Na poli. per esempio, ci desse a questo [irezzo un nucleo di eserciti ed arse nali". Il 2 giugno 1834 scrive a Ro- "La differenza non lata' per noi nel simbolo repubblicano o mo narchico, sta nel simbolo Italiano. U na provincia Italiana Insorga "per un Napoleone italiano: ma dichiari guerra a morte all'austriaco, dlchia AVAIMTI SEIIVIF»F=?E:, corsi LA FIACCOLA IINI PUGNO PHILADELPHIA, PA., SABATO, 18 MARZO, 1922 i «'he l'ltalia ha da essere sotto li na sola corona; e io maledirò' lutti nel cuore e piangerò' sulla iniziativa italiana perduta, su la missione ita liana svanita, ma morro' contro l'au» .siriaco, sotto 11 vessillo <ll quel na loleone italiano". E nel 1837: "Pos siamo consentire a tenere la Repub lilica In tasca, ma non l'Unita' E più' tardi, nel 1848: "Primo nostro pensiero saia' la guerra contro l'Au si ria: secondo, l'Unita' della Pa tria: terzo, la forma, l'istituzione clie deve assicurare la liberta' e la missione". 2 WWNWWVWWVV\\\NN>.XW\'\S\%V\.\V» , «.NN%X%'\NWX\XXV\\*"V>>V\S>.*"- j ' | Ni I proclama del Comitato Nazio nale, datato dalla Svizzera nel 1850, Mazzini scrive: "i repubblicani, ner bandosi ii diritto di voto e di paci fico apostolato, pronti oggi, come «empie furono, a sacrificare il trion fo Immediato della loro fede Indivi duale al bene <■ all'opinione dei più', sepulreblero sull'arena ia Monar chia piemontese è provocherebbero ion tutti i loro sforzi 11 buon esito della guerra, purché' tendente in | Diodo esp licito all'Unione nazionale italiana". Datata da Firenze, 20 settembre venne la lettera a Vittorio E : tinnitele, che a distanza di circa 30 :'nii 1 un periodo abbastanza lungo per farci assistere ai mutamenti ra . iddi e numerosi di molti uomini po litici non e' che la ripetizione dello stesso pensiero che ispiro' quel la a Carlo Alberto nel 1831 : " L'lta lia cerca Unita". Essa vuole costituir si Nazione Una e Libera. Dio de cretava questa Unita' quando ci chiudeva tra le Alpi eterne e l'eter no mare. La storia scriveva Unita' stille mura di Roma. Voi parlaste d'lndipendenza. L'ltalia si scosse e vi diede 50.000 volontari. Ma era la meta' del problema. Parlatele di Li berta' e di Unita': essa ve ne dara' 500.000.... Quando, di mezzo al plauso dell'Europa, all'ebbrezza ri conoscente dei vostri, chiederete alla Nazione yuale posto ella assegni a chi espose vita e trono perche' essa fosse Libera ed Una, sia che voglia te trapassare ad eterna fama tra i posteri col nome di Preside a vita della Repubblica italiana, sta che il pensiero regio dinastico trovi pui luogo nell'anima vostra, 10, repub blicano, e presto a tornare a morire in esilio per serbare intatta fine al sepolcro la fede della mia giovi nezza, esclamerò' nondimeno co miei fratelli di Patria: Preside < Re, Dio benedica a voi, come ali; Nazione per la quale osaste e vince Bte". E viene dopo, il 2 marzo IR6O l'altra lettera "Agli amici di Paler mo e di Messina", nella quale il grande cospiratore dice: "Prima ili lutto io ripeto a voi ciò' che sap piamo ormai da due anni. Non si tratta pili' di Repubblica o di Monar chia, si tratta di Unita' nazionale —• d'essere o non esseie di rima nere smembrati e schiavi della vo lontà' d'un despota straniero, fran cese o austriaco non monta, o d'es sere noi, d'.essere liberi, d'essere te nuti come tali, e non come fanciulli tentennanti, inesperti, da tutta Ku jopa. Se l'ltalia vuole essere Monar (■tifa solto Casa Savoia, sia pure, ('io' che tutii ora vogliamo, e' che l'lta lia «1 faccia , " Giuseppe Mazzini crede' dunque l'Unita' d'ltalia non solo possiUl le, j ma necessaria; e la volle con animo (>stlnato; e dedico' ad issa non un'o de più' o meno pindarica, ma tutta la vita, dalla prima gioventù' flori da <ll speranze agli ultimi anni di una dolorosa e sconsolata vecchiaia; e la predico' con pertinacia non mal rallentata attraverso agli scherni, alle delusioni, alle sconfitte; e co munico' la propria fede agli alili non con altro mezzo se non con essere piti' credente e Incrollabile quando più' i fatti sembravano dargli tor to; e ostacolo' ogni altra soluzione del problema nazionale, persistendo violentemente, disperatamente nella propria fede anche nelle ore In cui ogni cosa sembrava consigliasse de sideri più' pratici e più' limitati. E tocca a Lui e non ad altri la gloria di aver creata quella prora razione psicologica, donde scaturirono nel 1X59 le annessioni dell'ltalia centra le, nel 1860 la spedizione del Mille, nel ISO 2 e 1567 Aspromonte e Men tana: donde e" scaturita, In una pa rola, l'Unita' d'ltalia. ha formula "Italiani prima, re pubblicani dopo", traspare spiritual niente da tutti i volumi, da tulli I manifesti, dall'immenso suo epistola rio, da tutti 1 suol quarant'anni di apostolato e di azione, B tale formu la tutti 1 suoi discepoli, tutti 1 re pubblicani d'ltalia adottarono e mi sero in pratica, battendosi contro 11 nemico, coll'ideale politico nel ton do dell'animo, e sotto la bandiera del Re, dal 1848 al 1859, dal 1860 al 1867, evltnndo sempre di essere a postati o ribelli, pur di cooperare al trionfo dell'unita' nazionale. E a ta le formula, espressione nobilissima di disinteresse, di abnegazione, di patriottismo, si attennero anche 1 re pubblicani d'oggi, che son corsi sulle Alpi e sull'lsonzo e hanno bagnato del loro sangue 1 campi di battaglia. la vta una missione Per creare negli Italiani il senso ' della Patria loro, per indili li a vo- I lere vigorosamente e praticamente I l'unita' italiana, Mazzini aveva pre so le mosse bene dall'alto: da una 1 concezione religiosa e mistica della vita, «lella quale era centro un Dio animatore e rimuneratore, e che la vita presentava come una missione, la cui forza fosse nell'entusiasmo di una fede, e la suprema nobiltà' nel sacrificio. Quel Dio era stato strap pillo ni preti c al Re, » messo dalln parte del popolo e delle sue sante In surrezioni per la liberta' e per la giustizia. Colui die fu grande ammiratore e In parte continuatore di Muggini, « Ite lo collocava terzo ultimo nel tempo, non minore con Soci-ale e cristo alla vetta dell'umanità', (ìio vannl Bovio, Ita licenziato 11 Dio di Mazzini dal pensiero e dalla vita. "Se. la critica, andando tino In l'ondo al l'idea mazziniana, trova Dio, ha bi sogno t he lo superi e vada innanzi" cosi' egli dice. Per modo che dei due termini della formula mazzinia na "Dio e Popolo", Giovanni Bovio ne vede uno solo sopravvivente: il Popolo. Ma sopravvivente come ter mine, come motto; perche' il Popolo di Mazzini, nonché' sopravvivere, non e' ancora venuto. K non bisogna dimenticare che c gll Instauro' la teoria del Dovere, riedificai l ice e rigenerati-Ice, con trapposta a quella del Diritto, sola mente demolitrice, bandita dalla involuzione tranci se. E dello' 1 Do veri deli't'omo nella famiglia, nella Patria, nell'umanità', cerchi concen trici della sua grande costruzione moiale e sociale. La concezione dei rapporti sociali di Giuseppe Mazzini e' tutt'altro che sorpassata, in essa sono capisaldi non l'abolizione della proprietà', ma la sua estensione al maggior numero del cittadini: non la lotta tra capi tale e lavoro, ma l'associazione tra di essi, con ripartizione dei benefi cio in proporzione della efficienza che esercitano nella produzione so ciale. l'Esule smorto tutto fronte e sguardo Quei che nel crepuscolo infingardo eresse il suo dolore come un rogo, il suo pensiero come uno stendardo il suscitatore di energie, l'ideatore di tutte o quasi le insurrezioni na zionali, era prevalentemente un mistico. Come mistici furono, &u pei ; giù', tinti quel, grandi sognatori,! che nell'epoca del nostro rlsorgimen jio appartennero ni Partito d'astone, j dalle piti' prandi (Igure alle più' u-1 nilll. I Mistico fu Garibaldi, quando Pal liando dallo scoglio di Quarto, aven do Inteso che non erano venuto le munizioni, alzo' gli occhi al cielo, si Ispiro" e parti' lo stesso. Mistico fu quell'oscuro milite del Duce leggen dario, che ferito mortalmente a San l'ermo, trasse ili tasca un piccolo Dante, se lo mise sotto la tei ìpla e •iti divino volume delle divine vi sioni spiro'. Misticismo che non e' fatto di e stnsi e di rassegnazione, ma che hn per Insegna questa massima: "Sono i io buone opere e non 1 buoni pen sieri che fanno ti crediate, <_• la piti', santa ;»r<Khiera o' l'azione". Anima dolorante, Mazzini coltiva il dolore, ilei quale porta, oer tutta la vita, I senni esteriori' abito ne ro, panciotto nero abbottonato lino in alto, fazzoletto di seta neio In torno ni eolio. Figura Infinitamente tragica, perche" la tendenza della! sua anima era tutt'altra che non quella alla quale lo costrinsero i tempi e la vergogna della nostra schiavitù". "Voi non sapete ili me «he il cospiratore, l'uomo politico; ma I sogni, gli affetti, la poesia se greta, Intraducibile, la foga, l'aneli to, la tenebra che mi sta sopra non potete saperla". Precursore infaticato di eventi Dell'apostolo etfll ebbe la nostal gia Inquieta dell'avvenire, del genio tutta l'aristocratica consapevolezza, i be eli fa dire: "Credo ili avere nella mia coscienza qualche cosa di profe tico". K immillo l'apostolo sentirà' unta In fatalità' della sua missione, egli dira': "l'orto come I crociati il mio simbolo sul petto e mono' con Kra la sua missione quella di pre cursore Infaticato ili eventi. Le paro le che egli rivolgeva a Vittorio IC manuele II: "Dite agli Italiani che siete disposto a lacerare il patto che ostacola l'unita', e I partiti saranno spenti tra noi, e due cose avranno In Italia vita e memoria, Il Popolo e Voi", quelle parole si adattavano al l'ora storica ili Vittorio Knmnuelo 'II. E Infatti il 21 maggio 1911 i il molto fu pronunciato, fu strappato Il patto dell'lbrida alleanza con l'Au stria; e I parlili si dileguarono in nanzi alla maestà' dell'ltalia. Missione ili precursore quella ili ti azzini, quando egli Ita antiveduto Il fatalo aggruppamento antagonisti co, ila una parte tulle le democrazie del mondo, dall'altra tutti gli assolu tismi; quando egli ha antiveduto l'l nevitabile conflitto, che dal 1914 al l!) 18 ha insanguinato il inondo, am monendo: "L'ltalia e 1 Europa cam minano, lentamente ma sicuramente, verso la crisi suprema, v"erso la gran de battaglia tra la liberta' e il di po tiamo". Missione ili precursore quando Mazzini ha divinato l'intervento de (.'ll Stati Uniti nell'immane conflitto, nel suo appello "Ai Cittadini della Repubblica dell'America del Nord", in cui egli dice: "Nella grande bat taglia tra il bene ed II male, tra la giustizia e l'arbitrio, tra l'eguagliati za e II privilegio, tra II dovere e l'e goismo, tra la verità' e la menzogna, tra Dio e gl'idoli, il vostro posto e' segnalo, voi dovete sentire che 11 trtirvl in disparte sarebbe colpa, che l'indifferenza, allorché' Il grillo del le creature di Dio vi chiama, sarebbe ateismo". Missione ili precursore quella di Mazzini, anche quando, nel program ma della potente Vssoclazlone da lui creata, scolpiva da una parte I confini d'ltalia cosi: "il mare al sud, il cerchio superiore delle Alpi al nord, le bocche de! Varo all'ovest c Trieste all'est". E fino a Trieste (-ventola oggi la nostra bandiera, coprendo col suo prestigio di gloria le genti sorelle che l'hanno lungamente Invocata. I/omagglo più' reverente che noi possiamo rendere al nome santo di Giuseppe Mazzini e' quello di auspi care l'avvento dell'altra parte del suo postulato, consacrata anch'essa nel programma della Glo"lne Ita lia, oggi ancora oppugnata dalla tracotanza croata e dalla gelosia In ternazionale, ma che si va maturan do come una legge segnata dal de stino, che può" essere forzatamente protratta, ma deve un giorno fatal mente compiersi; e Cloe' l'lntegra mento del confini della patria nostra Fa quel che devi, avvenga che può'. Abbonamento Annuo $ 2.0® UNA COPIA 3 SOLDI tcon tolte le terre "dichiarate Ita liane dalla facoltà' degli abitanti na tivi". !,Appena terminata la splendida o razione l'uditorio, in piedi, applaudi sce freneticamente ad Alfredo Perfl lln e «piasi tutti, dal R. Console al Gr. Venerabile, all'ulUino degli interve nuti fanno ressa per andarteli a : strinare la mano e congratularsi con lui per la dotta conferenza. Conclusione Terminata la commemorazione 11 Grande Venerabile, Cav. A. Giu seppe 1)1 Silvestro, dice che non po trebbe chiudere la ioni memora zione pinza rivolgere il pensiero alla me moria di uno dei più' grandi ed Il luni ri seguaci di Giuseppe Mazzini, le, sebbene sia passato già' ilei tem ilo dall'epoca della sua dipartita, ri tiene che migliore occasione non po trebbe esservi per ricordare l'On. Na poleone Cola iati ni, del quale il Gran de Venera Itile dice ili conservare Int iere Inviategli a breve distanza dalla sua morte nelle quali l'illustre par lamentare mostrava il desiderio di venire qui per enfiatati le condi zioni ilei suol connazionali. A suo Invito l'Assemblea si alza e rista cosi' un minuto in silenzio in •legno di levo/loc.e alla memoria del l'illusi i e scomparso. Il cav. l i Silvestro conchiude ri volgendo, a nome ili tutti gli inter venuti, la preghiera al U. Console di telegrafare a S. K." l'Ambasciatore Rolnndi-Riccl per comunicargli che gii italiani ili Filadelfia avevano a demplto al loro dovere di ricordare I l'opera ili uno del più' grandi pre eursort dell'ltalia Unita, aderendo cosi" ill'inv Ito che H. 15. stessa ave va rivolto alle Colonie degli Stati cniti. TELEGRAMMI 'oslilttiiietiiiutt l'itila ~ Pu., March 11, 1922 Italian Amhnssndor Washington, I). t'. . leri sera ad iniziativa benemeri to Ordine figli d'ltalia fu fatta qui degna eoinmemoi azione 50.0 anni versario motte Mazzini con confe renza tenutii dal Mg. Perfilla e con mio breve discorso, Kiunione che era pubblica e gratuita lu presieduta dal Cavaliere l>i Silvestro il quale fece proposta, approvata entusiastica mente all'unanimità', ili rivolgere a me preghiera segnalare Vostra Kc cellenza ammirazione Intervenuti per ineitamento che Vostra Eccel lenza, come pubblicato da stampa 1- tnilana, volle dare perche' fosse ri cordato ai connazionali esemplo mi rabile della travagliata vita di colui che consacro' sempre pensiero ed a zlone alla ricostruzione della l'ut ria nostra ed al miglioramento dell'u manità'. Pio. SI LUTTI * « • Regia imbasciata d'ltalia Washington, L. C. Cav. Crf. Luigi Sillittl U. Consolo d'ltalia l'hlladelphia, Pa. Voglia farsi interprete presso la folonla di Pliilniltiphia del mio gra ilimento per la patriottica nianlfe itazione fatta In commemorazione lei cinquantesimo anniversario del la morte di Giuseppe Mazzini. Vo ltila al tempo stesso ringraziare 11 'av. Di Silvestro per il saluto rl- L'oltomi coire Ambasciatore del Ite l'ltalia negli Stati Uniti. Apprezzo ilolto queste manifestazioni di spon aneo consentimento all'opera mia lui a vantaggio delie nostre colonie. FtO. V. ROLAN DI-RICCI L'arrivo di un Onorevole prof. dell'Università' di Napoli li giorno 22 corrente mese, col "Colombo" della Navigazione Gene ral» l'altana, arriverà' a New York l'On. Teofilo Pctrielln, Deputato al Partenze ila Philadelphia Vine Street Pier COLOMBO 31 MARZC AMERICA 4 Maggi AMERICA 22 Giugni ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER "Entered as !*cond-class matter April 19,1918, at the post office at Philadelphia, Pa., under the Act of March 3. 1579". WITH THE LARGEST CIRCULATION
Significant historical Pennsylvania newspapers