Orfanotrofio Dante Alighieri Ad opera compiuta L'Orfanotrofio "Dante Alighieri" dei Figli d'ltalia nello Stato di Penn sylvania si e' inaugurato domenica scorsa, 22 Gennaio. La prima pietra miliaria del nostro progresso civile in America e' stata eretta cosi' a Concordville, Pa. Con l'Orfanotrofio si e' scoperto un busto marmoreo del Poeta Massi mo di nostra stirpe. L'Apoteosi del Vate nel sesto centenario della sua morte e' completa. Sotto gli auspici di quel Genio tutelare si sono aperte le porte: del primo Efebeo italiano in America; del primo Tempio sacro a Minerva; del primo Semenzaio di cultura italica. Quivi gli Orfanelli, colpiti dalla sventura ; destituiti dei loro genitori; esuli e raminghi come il Ghibellin fuggiasco; reietti della fortuna; vittime della Parca crudele; senza pane; senza ostello senza guida; quivi troveranno rifugio, ostello sicuro pane e cibo quotidiano; quivi saranno educati al culto della Patria lontana; alla scuola della virtù' e del sapere; all'amore del prossimo. A scorta fedele Bel cammino incerto della vita, avranno gl'insegnamenti Di quel Savio gentil eh* tutto seppe; e senza sperimentare come sa di sale lo pane altrvi e quanto duro calle lo scendere e salir l'altiui scale. impareranno dal Poeta immortale: Fatti non fotte a viver come bruti Ma per seguir virtute e conoscenza. Quell'effige del Poeta, sotto la sua ombra fida, li educherà' al culto del Vero, del ideilo, del Bene; li difenderà', sotto la sua egida, dagli attacchi del vizio come il Che rubo della Mole Adriana difese Roma dal Vandalo e dal Goto. Quell'effigie del Poeta parlerà' a tutti i cuori. Mostrerà' la via della virtù', a coloro che sono smarriti nella selva selvag gio e»l aspra c forte delle passioni prave. Insegnerà' ad esser forti e costanti contro gli assalti dei nemici di qualsiasi natura e dira' ad ognuno: Sta come torre ferma che non crolla giammai la cima per soffiar di venti. In questi tempi di esoso materialismo, specie dove impera la plutocra zia; dove e' sovrana la sacra anrifames; dove un Marcel diventa, ogni vil lan che jtarteggiando viene; dove e' misconosciuta la nobiltà' di animo, di sangue e di educazione; tutti impareranno che Meglio e' seguir con povertà' rirtude ' che gran ricchezze posseder con vizio. Quell'effige del Poeta sara' l'epitome della nostra etica sociale; Snra' la panacea contro tutti i contagi, le infermità' e ìe malattie del l'anima. Essa scuoterà' i codardi; i sonnacchiosi dal loro letargo i viziosi e tutti coloro che la ragion commettono ni talento • Esso sommergerà' nella palude stige tutti que'li che hanno negli occhi dell'ira dell'accidioso fummo. Caccerà', come nella IX. bolgia infernale tutti i seminatori di odio fra terno e di zizzania. Da quel piedistallo di gloria, scagliera' i suoi fulmini contro Ipocrisia, lusinghe e chi affattura. Falsità', ladroneccio e simonia Ruffian, baratti e simile lordura. Al soffio vivificante della sua ispirazione germoglieranno i fiori e i frutti di opere egregie e di fecondi propositi. Come nebbia al vento saranno abbattuti e cispersi gli ostacoli. Le spine e i cardi non mancano mai in un campo übertoso. Nelle vergini foreste tra la flora lussureggiante non manca mai l'agave pungente. Fin dal momento che si diffuse l'idea di erigere un Orfanotrofio, non mancarono gli assalti vigliacchi dei nemici, contro la nobile istituzione, contro i propugnatoli di, essa. Erano nemici fuori dell'Ordine F. d'l. entro l'Ordine stesso. Questi cominciarono a gittare l'allarme, alla chetichella, suscitando pa nico e timore tra i fratelli; Quegli combattendo a visiera levata, cercarono strozzare la bella ini ziativa. In quella lotta ben si poteva dire: Intrus timores, foris luctae! E gli assalti maggiori erano contro la rocca inespugnabile, contro la cittadella forte, contro il pioniere dell'Ordine, contro il più' valido assertore, contro il primo promotore di opere egregie, il Grande Venerabile. Percute pastorem dispergentur ovtt. Questo era il piano dei nemici. Ma l'opera dei Titani riusci' del tutto vani, per quanto baldanzosa. L'antico Giove, che scuotendo la chioma fnceva tremare l'Olimpo; sca ravento' sotto la mole della Trinacria il più* forte dei giganti Tifone, l'Ossa e il Pelio per dare la scalata all'Olimpo, furono diroccate. Nella grande lotta titanica delle tenebre <r»ntro la luce; del male contro il bene; di Satana contro Dio; trionfo' la luce, il bene, Di». Oggi dall'avello sei volte secolare alza la iesta il più' grande genio di nostra stirpe per ascoltare la lode del suo no-re, contesta, dalle labbra dei lattanti e dei bambini, come aveva profetizzato il Salmista: Ex ore infantium et lactentium, perfecist' landem nomini gius" Oggi alza il capo dall'avello quattro volt, secolare il Beato Girolamo Miani, il fondatore del primo Orfanotrofio in Italia il 1522, e si congratula che nello stesso anno, 1922, dopo quattro seco i sorge a Concordville il primo Orfanotrofio dei Figli d'ltalia in America. Dr. F. CUBICCIOTTI Quello che s'è' detto intorno al Dante di Ruotolo Il Dottor Nicola Brunori e* fra quelli che oltre molti critici ame ricani hanno più' accuratamente studiato e descritto il busto di Dan te di Onorio Ruotolo, un esemplare del quale e' stato eretto innanzi al no stro Orfanotrofio di Concordville, Pa., di cui, in questa pagina, riprodu ciamo la fotografia. Di Dante non abbiamo un vero e proprio ritratto autentico. Vi e' un tipo abbastanza ben definito, che va dal ritratto attribuito a Giotto che - ■ V ' • ' ci darebbe 1» fattezze giovanili del Poeta, ai ritratti che ci danno Dan te adulto, come quello del Signorel li, quelli del Raffaello "sul Parna so" e "nella Disputa del Sacramen to". Il "tipo" che emerge da questi ritratti corrisponde più' o meno al la descrizione boccaccesca di fac cia lunga, naso aquilino, mento ben sviluppato, labbro inferiore sporgen te più' del superiore, aspetto melan conico e pensoso. E' su questo tipo che hanno lavo rato gli artisti posteriori e su cui ha dovuto lavorare anche Onorio Ruoto lo di New York, e non per scolpire un semplice ritratto, ma per darci una raffigurazione simbolica del Poe ta, che canto' per il popolo e affer mo' la nostra lingua. Del filosofo della rettitudine, che giudica e collo ga i degni e i colpevoli nel mondo dell'ai di la'; il cittadino che nella romanità' dell'impero vuole la gran dezza d'ltalia. Egli rapresenta il simbolo della civiltà' italiana, con entro racchiusa tutta l'anima degli italiani. Il ritratto di Dante, come ripro duzione delle forme anatomiche, non interessa. Il ritratto di Dante, oggi, dev'es sere un busto-monumento, perche' deve non solo essere la manifestazio ne delle qualità' artistiche dell'arte fice, ma sopratutto deve interpretare il sentimento collettivo e nazionale: si potrebbe dire "universale" che' Dante ha valore umano mondiale. ♦ • * Il busto eroico scolpito da Ruoto LA LIBERA PAROLA ilo non e* il semplice ritratto di Dan te, ma e' il "ritratto-monumento" di Dante, creato dall'artista per la col lettività', dopo aver fatto passare nel marmo la sua potenza creatrice. Il busto-monumento di Dante e' monumento di interesse nazionale, perche' in esso e' rappresentato la razza latina, artistica, dominatrice guerriera. Ruotolo e' il nostro interprete e «pecialmente di noi Italiani d'Ame rica, cho in mezze a popoli diversi, lottanti per l'egomonia industriale, sentiamo il bisogno di alzare sopra tutti l'emblema della nostra energia nazionale artistica. Questa testa monumento, questa j testa massiccia, dalle linee dure e j severe, dagli occhi che penetrano, co | ronata d'alloro, e' l'affermazione so lenne e potente del valore italiano passato e futuro, essendo l'effigie ! simbolica del nostro rappresentante j maggiore. In questo marmo Ruotolo ha vis- ! suto per noi, comunicandoci il fremi to dell'arte, con una tecnica raffina- j ta e perfetta, che addirittura ci tra sporta all'epoca della possente Roma- ! nita'. Nel nuovo busto noi troviamo | il tipo, ormai attribuito a Dante, ma j "stilizzato" dall'artista allo scopo di esprimere i caratteri che al simboli- j smo dantesco si confanno. Il volto del ; Poeta acquista cosi', sotto le mani dello scultore, la deformazione che l'i dea impone per volontà' di popolo: esso viene scolpito dall'impulso divi natorio dell'artefice sospinto dallt necessita' della nostra fede". * * * L'effigie del Poeta nel lavoro di Ruotolo, ha una espressione generale di concentrazione profonda. I.a testa enorme ha un cranio a tipo misto. La fronte non ha le sue bozze la : terali, ma queste sono come fuse in una bozza unica mediana con la qua i le par che il Poeta sostenga il mon do c resista contro gli avversari. ILe arcate sopraccigliari sono svilup pate e parimenti lo sono le creste laterali del frontale. Gli occhi dice il Boccaccio sono grossi anziché piccoli. L'aper tura palpebrale e' ampia, aprendo co si' lo sguardo all'impressione del mondo esterno, indicando cioè' il ti po osservatore. Le sguardo e' diritto in avanti e leggermente rivolto in basso, conver gendo gli occhi in un punto dello spazio. Ma il nostro scultore ha fles so lievemente la testa, deviandola verso la spalla sinistra, donando co si' all'effigie uno sguardo osservato- • re meditativo. Il naso e' aquilino. Ruotolo pero' ne deforma sapientemente il dorso l in senso trasversale, aggiungendo co- I si' maggior forza al tipo energico. I I La bocca e' chiusa, le labbra ser rate, i muscoli masticatori contrat ' ti, indicando ccn la volontà' e la de cisione, il tipo lei carattere della po i lente volontà*. Il labbro inferiore sporge più' del | superiore, dando al tipo un duro at- j | teggiamento dì disprezzo, j Le commissure labiali sono abbas . tate, donando cosi' alla figura quel-, I l'espressione di melanconia notata ; dal Boccaccio. I La mandibola e' grande e' robusta. ! Tutto il mento si porta all'innan |zi ad incontra re il naso. | L'intelligenaa e' tutta nella fron te enorme. La testa e' quella del Gigante, che conobbe la \itn e che signoreggio' la morte. Essa e' un macigno duro e ro manamente lavorato, non toccato dal tempo nelle linee fondamentali, ma deformato dalla resistenza che il Grande ha dovuto opporre nei sei secoli trascorsi per sostener con e nergia immane ma vittoriosa la Sto ria del Popolo Italiano. Essa ha su bito per opera geniale dell'artista la deformazione della resistenza nella fronte che si e' ingigantita, nel naso che si allargato sul dorso, nel men to, divenuto quadrato e rialzato ver so il naso. Essa e' la testa dell'Uomo che co i nobbe "tutte le ingiustizie e le ire fraterne". Miri. HAI II lìgi Ili Tutte le Istituzioni, che sorgono ali'infuori dei confini della madre pa tria e che si propongono di conser -1 vare e tramandare ai figli desìi emi grati in estranee terre il patrimonio j aureo della propria Storia, della lin- [ gua e dei costumi, meritano non solo iil più' prande elogio ed incoraggia ; mento, ma la consideruzione specia le del proprio Governo, specialmente ed a mezzo dei propri rappresentan jti che, vivendo ad immediato contat to delle masse emigrate, possono me glio apprezzarne e valutarne gli in- \ contrastabili vantaggi. Anche oggi che l'ltalia vittoriosa, ! "la sola ed autentica nazione che ha ' vinta la guerra europea", come ebbe a dichiarare in parecchie circostanze e discorsi l'eroe di Vittorio Veneto, Generalissimo Diaz, nella sua recen te visita a Philadelphia, l'ltalia che rifulge sempre più' di luce immacola ta e radiosa, fra quelle Potenze che antepongono il calcolo e il tornacon to proprio all'interesse e benessere generale, nnche oggi, che la già' gran de Italia diviene sempre più' potente ed apprezzata pel suo amore alla giustizia, al disinteresse ed alla pra ticità' della vita, cooperandosi senza limiti per la ricostruzione europea, cercando di spuntare tutti gli angoli che ad ogni pie' sospinto si trova innanzi per opera di presunti e non presunti amici, si assiste alla doloro sa, oh ! Quanto dolorosa constatazio- ' ne che, entrando in case d'italiani, non si ode parlare che l'inglese!! E, finche' questa deplorevole pra- 1 Hca si limitasse allfl classe ignoran te, per dir cosi', della nostra Colo nia, "transeat" dicevano gli antichi; ma quando sono i cosidetti "promi nenti coloniali", gente che si presu me di penna e di cervello, i quali an che con i bambini in fascie parlano o travisano più' o meno ostrogotamen te la lingua Inglese, per fare un complimento o un vezzetto ai loro "baibi", oh allora si' che vi e' da 1 piangere di vergogna e di dolore e domandarsi se valeva la pena davve ro che i Sauri o i Battisti; i Pelle-' grilli e i Rizzo e tanti e tanti altri Eroi ( e Martiri della nostra guerra di u nificazione dessero la loro vita per j essere poi rinnegati e defraudati nel modo più' indegno del loro patri monio più' sacro ed inviolabile, qua- ] le e' quello della propria lingua c na zionalità'!! Dunque, anche quando il mondo intero non ha ancora finito di | elevare un inno di gloria e di estati ca ammirazione al più' grande fra i grandi poeti, pensatori, filosofi, scrit- ; tori, patriotti e più' che precursore, l divinatore dei tempi moderni, al grande ed immortale Dante Alighieri, ! e' vergogna parlare l'italiano cogli j italiani in casa propria e sapersi i- j tnlinno? Quella perla di gentiluomo e diga- : lantuomo, che e' il nostro R. Conso lo Cav. Sillitti, il Generale Badoglio, ' l'On. Bottai, il Generalissimo Diaz, quel cuor d'oro del nostro Ambascia- ! tore, il nostro "padre d'America" Se natore Rolandi-Ricci, che vive la vi ta e per la vita dei suoi connaziona li, che non conosce differenza dica- ' sta e ili persona, che presta uguale a scolto alla parola del povero o igno rante operaio o alla frase forbita ed ' elegante dell'intellettuale, interessan dosi egualmente alle circostanze del- I uno e dell'altro, che, abituato a chia mare le cose col loro nome, non ri sparmia gli elogi o gli amichevoli ri chiami a chi li merita; che e' un di- ' plomatico che non conosce la doppiez za o i sotterfugi diplomatici, e che quando non può' dire chiaro il suo pensiero, piuttosto non parla per non mentire, sia pure diplomaticamente, tutti questi nomi illustri non si sono mai stancati di raccomandare ed in culcare in tutte le occasioni l'inse gnamento e la coltivazione della lin gua italiana nelle proprie famiglie ed ai proprii figliuoli. E le parole e gli I incitamenti di tutti questi Grandi non sono caduti in terreno sterile, perche' già' da tempo la più' grande, la più' organizzata, numerosa e ri- ! spettata Istituzione prettamente e profondamente italiana, l'Ordine dei | Figli d'ltalia aveva instituite delle borse di studio da distribuirsi a quel li fra i nostri connaaionali, che des sero miglior prova di conoscere e col tivare la lingua italiana e ne accre sce e migliora il programma anno per anno. Ma questo compito, pur tanto patriottico e commendevole, pa reva troppo ristretto al Grande Ve- ' nerabile dello Stato di Pennsylvania, Cav. A. Giuseppe Di Silvestro, la vera mente creatrice, inspiratrice e diret trice della maggior parte di tutte le iniziative, e, coadiuvato dagli altri Ufficiali dell'Ordine, suoi degni com pagni e cooperatori, ha fondato e fatto sorgere, c»n un miracolo di sforzo e di attività'; di propaganda assidua e convincente, e di ostinata persistenza, con fede di apostolo e sentimenti profondamente patriotti ci l'Orfanotrofio dei Figli d'ltalia a Concordville, Pa. Programma e scopo della Istitu zione sarebbe quello di raccogliervi gli Orfani di genitori italiani; ma vi e' chi non vede che questo atto filan tropico e umanitario non e' che il mezzo più' adatto, efficace e praticc perche' gli accolti ivi, sieno cresciuti ed educati al culto e al sentimento profondamente sentito e impartito | della lingua, della storia, del prò gresso, della civiltà' e della gTandez [IA millenaria della nostra bella Ita lia, sempre o dovunque maestra d ! sapere, di diritto, di giustizia? Di quanta benemerenza e di quanta gra titudine ed apprezzamento non sono | degni non solo i dirigenti dell'Ordine Figli d'ltalia, ma ogni singolo adepto, per umile cho sia, per aver saputo creare e sostenere un'lstituzione che, accogliendo fra le sue mura i disere dati della sventura, o della sfortuna, dara' a questi il modo di istruirsi, prodursi ed affermarsi nell'avveniro a fara' di loro, nello stesso tempo i più' forti, convinti ed efficaci propa gandisti della lingua, della cultura e «lei sentimento d'ltalianita' in Un av venire non lontano? , I pochi di oggi saranno la schie ra del domani o la legione fra alcu ni anni, e, la loro voce, la voce d"i be neficati, educati ed istruiti al culto profondamente sentito della lingua e dei costumi italiani, penetrerà' lar gamente e profondamente nelle mas se e nel popolo americano e troverà' di certo la maniera ed il modo di far si ascoltare, valutare e considerare, rinsaldando sempre più' quei legami <?hc già' ci uniscono a questo grande popolo, facendoci apprezzare ed ele vandoci nella loro considerazione co me e quanto qualunque altro popolo civile al par di noi. In una Istituzione prettamente ita liana, figlia, per dir cosi', di italiani o sorta con mezzi esclusivamente i taliani, non vi può' essere che un pro gramma ed un insegnamento pretta mente italiano, accoppiato alla dove rosa cultura americana: gli Ufficiali che la dirigono, dal Gr. Ven. di qu •- sto Stato, Cav. A. Giuseppe Di Silve stro, al Grande Segretario Archivi ata, al Grande Tesoriere, a tutti gli altri Grandi Ufficiali, ai singoli Venerabili e componenti le numerose Logge nessuno rimarrebbe al suo posto, se sapesse di non pote re esplicare piena e completa la pro pria missione che si potrebbe riassu mere in questo semplicissimo pro gramma: buoni, rispettosi e übbidien ti cittadini americani ma sopratutto italiani, sempre italiani, profonda mente italiani, oggi e sempre! Dr. NIPER ini aie mi! Ed un altra gemma preziosa e' e i nuta ad incastonarsi nel diadema ra dioso dell'Ordine dei Figli d'ltalia in America dello Stato di Pennsylvania. II sogno dolcissimo, vagheggiato da diverso tempo, e' divenuto ormai un fatto compiuto, una realta' tangibile e sotto l'egida del leone d'oro in cam po bianco i poveri bimbi, orbati d-1- . l'affetto dei genitori, troveranno l'i limcnto del corpo e del pensiero e si avranno quelle cure e quelle premure affettuose, di cui il fato crudele e spietato li aveva privati. Quali tumulti di pensieri e d'affet ti suscita in ciascuno questo nuovo miracolo in mezzo alle nostre colonie, le quali, sorprese ed attonite, mirano | l'incedere maestoso e benefico di que sta Organizzazione. Ma per quello spirito di contraddi zione e di lotta, che spesso spinate l'uomo ad avversare e combattere .n mille modi le più' bello e più' sano iniziative, nel lavoro costante e : - condodi propaganda, che i dirigenti t dell'Ordine, con intelletto d'amore, sono andati esplicando, non e' manca to chi, ispirandosi al più' abietto e goismo, alla lotta più' esecrata, so gno' di vedere naufragare questa no bile ed umanitaria iniziativa. Ma l'opera malefica dei pochi rin negati non giunse a contaminare il pensiero e l'anima della gran massa nobile e cosciente dei Figli d'lta'in, la quale, contenta e lieta dei sacrifici compiuti, accorse, la passata domeni ca, ad ammirare il nuovo tempio della carità', che, merce' la forza dell'Or ganizzazione, l'energia costante e fattiva dei dirigenti e lo spirito al tamente altruistico degli affiliati, oggi si eleva maestoso ed elegante sulla collinetta di Concordville, pron to ad aprire le sue braccia amorose per stringere in un lungo ed affet tuoso amplesso i figli del lutto e del dolore. Ed ivi ascolto' la parola calma ed incitatrice, solenne ed ammonitrice, sapiente ed encomiatrice di Sua Ec cellenza l'Ambasciatore d'ltalia a Washington, Vittorio Rolandi-Ricci, la quale scese nel cuore di tutti co me il più' ambito onore, come il più' prezioso guiderdone. Questa massa, paga dell'opera sua, oggi in un'estasi d'amore, fissa i suoi sguardi verso quel monumento di bontà' e di carità', alla cui ombra il dolore sara' mutato in gaudio, la mi seria in agiatezza, il fuuiro buio o tormentoso in radioso e promettente. Avanti, sempre avanti nel tuo cam mino trionfale, o potente Ordine del Figli d'ltalia in America. Le arti subdole dei nemici non pre varranno contro di te; ti seguiran no sempre le benedizioni dei buoDi, dei beneficati, degli orfanelli. Un vecchio coloro PANETTERIA ITALIANA NICOLA MARINELLI 1020 So. Bth St PhUa., Pa. 3
Significant historical Pennsylvania newspapers