PUBLISHER AND DISTRIBUTED UNDER PBBMTT ... ABTHOB.ZEDBV THE ACTOF OCTOBEB O fHLE AT THE «Wm, OP PHILADELPHIA. PA, BY. ORDE* OP THE PREBIDENT, A. S. BtiRLESON, POSASTE, OEN LA LIBERA PAROLA , I forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. Cav. A. Giuseppe Di Silvestro, Direttore 1626 So. Broad Street ANNO VI. - Numero 38 V ili • a v n ? r * n , y * ••• » v J i * v u L' "Opinione"' di questa citta', nel fuo numero del 20 settembre u. s., si e' affrettata a riprodurre, al po* sto dell'articolo di fondo, uno scritto rilevato da ''La Rivista parlamenta re e politica" di Roma, che vorrebbe essere una risposta al nostro giorna ie del 7 Agosto 1921, a quanto il sottoscritto eblie a dire dell'On. Tommaso Tittoni nel momento in cui il presidente del Senato del Re gno d'ltalia era per arrivare negli ! Stati Uniti d'America. In quello scritto, che e' firmato "Il solitario", se non andiamo erra ti, crediamo di riconoscere la prosa 1 scialba di un ex disfattista, di un ; rinunciatario, il (piale avrebbe anche informato la Rivista romana che il direttore di questo giornale e' un 1 cavaliere italo-americano. Quando si sostengono causo giuste; quando si discute un fatto importantissimo, che riguarda il presidente del Sena-f to d'ltalia; quando si risponde a chi e' abituato a firmare i suoi articoli, perche' se ne assume tutta intera I la responsabilità', si deve avere an- ; che il coraggio di declinare il prò-j prio nome. Se ciò' "Il solitario" a vesse fatto noi sapremmo chi ci tro viamo di fronte e sapremmo altresì' le ragioni recondite che, per far pia cere al disonesto suo padrone italo americano, lo hanno spinto a scrivere una risposta insipida la iiuale, invece di confutarle, conferma le nostre af fermazioni. In ogni modo, non conoscendo il nome de "11 solitario", rispondiamo alla "Rivista parlamentare e {Soliti la", che -ha ospitato l'articolo, e poi essa rispettosamente al suo direttore, grand'vffidale, italiano d'ltalia, che non avrebbe dovuto permettere la pubblicazione di uno scritto anoni mo. * * * La prima parte di quell'articolo, circa una colonna, e' una "pietosa geremiade", nella (piale si mettono in rilievo i meriti dell'oli. Tomma so Tittoni, i sacrifici di lui, vecchio e malandato in salute, nell'arri schiarsi ad un viaggio cosi' lungo, verso un paese che non conosceva ; i suoi successi oratorii, in lingua in glese, nelle otto conferenze dette al Williams Collegi' Inslitute of Po litics di Williamstown, Mass.; le sue benemerenze, patriottiche e interna zionali ; la sua missione, per essere stato latore di un Messaggio del Re d'ltalia al Presidente Harding e tante altre cose che non ci ri guardano perche' noi non abbiamo mai discusse ne' messe in dubbio queste virtù' di Tittoni, sebbene in I talia vi siano altri personaggi, corno l'on. Sonnino, per esempio, uomo tutto di un pezzo, e sebbene il Go verno d'ltalia abbia sentito il biso gno di far sapere, a noi emigrati ed agli americani, che il Presidente del Senato del Regno d'ltalia non veni ,va in forma ufficiale. Noi abbiamo solamente detto che la «uà visita "suonava insulto agli italiani d'America e profanazione alla memoria del defunto Conte Mac chi di Cellere", punto curandoci dei meriti, dei sacrifizii e della propa ganda che Tittoni veniva a svolgere in questo paese. E questo sosteniamo otrgi servendoci della meravigliosa ri vista mensile, "Il Carroccio", che il giornale romano cita, senza cono scerla, e diciamo che se lo svilaneg giare significa dire la verità' sul viso d'un uomo, per quanto illustre pas sa essere, esso, "Il Carroccio ", a vrebbe svillaneggiato l'On. Tittoni molto tempo prima di noi. Con que sta differenza che la rivista del si gnor Agostino De Biasi lo fece quan do il presidente del Senato del Re gno d'ltalia era lontano; noi abbia mo preso la parola quando egli ci stava molto da vicino. * * * Abbiamo detto che il giornale ro mano non conoscd il "Carroccio perche' se ne avesse saputa l'esi stenza, se lo avesse sempre letto, gli avrebbe risposto quando, nei suoi vo lumi dei mesi di Ottobre, Novembre fi Dicembre 1920 e gennaio del cor rente anno, per non citare gli altri, ed altre pubblicazioni, svilaneggia va l'on. Tittoni ; aggiungiamo che se la "Rivista parlamentare e politica ave??e conosciuto e letto il "Carroc cio", avrebbe saputo che quanto "abbia fatto pietosamente scrivere u iia rispettabilissima vedova attraver so il volume di Justus..e di da ta posteriore ai volumi del "Carroc cio" e 'che questa Rivista, a comin ciare dal suo numero subito dopo la morte del Conte di Cellere, ha pub ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER "Bntered as second-class matter Aprii 19,1918, at the post office at Philadelphia, Pa_ under the Act of March 3,1879". blicato e documentato molto di più' di quello clip ha scritto Justus. Noi, dunque, siamo perfettamen te d'accordo con il "Carroccio" per che', dell'on. Tittoni non abbiamo detto neanche la millesima parte di quanto esso ha pubblicato, avendo u sato noi un linguaggio meno "svilla neggiante" della rivista newvorkes. Leggete, signori della "rivista parlamentare e politica" di Ruma, e diteci poi se un cavaliere italo-ame ricano, per quanto modesto eirli pos sa essere considerato, non ab bia ragione di parlare di certe fac cende più' di un illustre grand'uffi cialc, italiano d'ltalia. IL CARROCCIO, Voi. XII - No. 4. OTTOBRE 1920 DI ELLO NITTI-CEI. 1. ERE "Compie oggi, 20 Ottobre, un anno dalla morte di Vincenzo Macchi di Cellere. Pugnalato alle spalle da Tit toni, dal suo Ministro, dal suo collega, dal suo amico, dal suo ! beneficato constatato a prore scritte in mano che il suo richia mo da Washington era sialo la posta di VII tenebroso gioco di politica e di un turpe mercato fra il livido capo del governo sconcertato nemico che col pira. finalmente l'avversario mille volle sfuggito al suo stra le e il ministro che obliava tutto purché' a! suo senile arri• \ rismo sorridesse il riposo paga to della Presidenza dei Sentilo e la prebenda lauta della delega alla Lega delle Nazioni vit tima non ultima della mostruo sa mai li inazione che travolgeva a rovina l'ltalia, la magnifica grandezza della sua guerra, lo splendore della sua Vittoria, la ricchezza dei suoi frutti; il Con- | te di Cellere, con la dignitosa rassegnazione burocratica dei servi fedeli del Re, s'èra deciso al silenzio. Sarebbe venuta poi l'ora della giustizia Il "Carroccio" definisce l'oli. Tit toni pugnalatore, beneficato ingra to, arrivista senile. E la rivista ro- ! mana, che chiama "11 Cartoccio" iitcrarigliosa rivista mensile, non tro- ! vo' modo, nell'ottobre 1920, di con futarlo, di rimbeccarlo. Ed oggi, a mezzo di un anonimo scrittore, essa vorrebbe darci una lezione, perche' abbiamo tentato, da cattivi italiani, d'impedire all'Oli. Tittoni di eserci tare un'alta missione. In altri ter mini, secondo quella rivista, non era opportuno scrivere contro il Presi dente de! Senato del Regno d'ltalia nel momento in cui egli veniva in America a fare propaganda italiana. E' questione di gusti. Noi, per esem pio, abbiamo voluto parlargli quan do ci era vicino. Del resto, il meravi glioso "Carroccio" e' dalla parte no stra, circa l'opportunità' di parlarne in un momento piuttosto che in un altro, quando, nello stesso volume XII, esso dice: "A chi si attenterà' di dire che non e' questo il tempo di simili pubblicazioni e che non e' bene farle all'Estero noi rivendi ehianto il diritto —* noi italia ni all'Estero, parte integrate della Nazione che amiamo e che serviamo —' di. occuparci delle cose della Patria senza restri zione alcuna, quando l'opera concorra a liberarla da nemici palesi ed occulti, nei e fuori i suoi confini Circa all'uso di do cumenti riservati, per un anno volemmo essere scrupolosi di la- > scialli li', cintisi, ma poi... noi quando abbiamo visto che ili Parlamento un deputato lesse i dispacci riscrvatis.vimi, scambia ti tra Cellere e Tittoni; quando abbiamo visto A itti disinvolta | mente smentire; quando abbia mo risto giornali della Peniso la pubblicare reminiscenze ame ricane adattale all'ambiente, acconciate alle circostanze par lamenlaristiche; quando s'e' po tuto vedere sul "Resto dèi Car lino" un dispaccio diplomatico dell'importanza di quello invia to da Sonnino agli Ambasciato ri dipendenti il 21 Marzo 1915 ; dispoccio comunicato da Nitli per armeggio politico possia mo bene considerarci sciolti da ogni riserbo. La verità', niente altro che la verità'. '' La rivista romana non trova nul la d'ignomisioso in un telegramma WITH THE LARGEST CIRCULATION Q AVANTI SEMPRE, CON L_ A FIACCOLA IN PUGNO PHILADELPHIA, PA., SABATO 1 OTTOBRE 1921 S ft ISua Eccellenza Rolanrii-RicGi di ritorno in America Quando, nello scorso Icglio, Sua Eccellenza il Senatore Vittorio Rolandi Ricci, .Imballatore |fj di Sua Maestà il Re a Washington, riparti: per l'ltalia, per godervi un meritalo riposo, noi as- §1 silurammo dte Egli sarebbe tornato, sicuramente, in America, a bordo del vapore Pesaro, che, al- pi l'ira, si disse avrebbe lascialo le acque d'ltalia il 7 o 10 del corrente mese. Oggi siamo in grado di poter dare la conferma ufficiale che >uei Eccellenza non solo tornerà' fra noi durante il mese in Su corsa, ma che egli non ditti ntiin gl'impegni assunti. A sostegno di questa nostra afférmazione al pubblichiamo qui appresso una lettera in proposito del Regio Consoli di l'hiladelnhia Cav t'ff Srl Luigi Sillitti: De Phjadelpìtia, Pa., 'ì .'s Settembre, 1921 0S CAV. GIUSEPPE DI SILVESTRO • gi 1626 So. URO Al) STREET 05 Pilli, A DELPHI A, PA. PS RICEVO I STRI! ZIOXI DALLA REGIA AH RASOIATA IX. WASHINGTON, D. DI || PORTARE A CONOSCENZA DELLA S. I'. Vili: ESSA HA RICEVUTO L'INCARICO $3 /'.I S. E. L'AMBASCIATORE, SENATORE V. liOLANDI-RICCI, di ASSICURARLA CHE $1 EGLI, DOPO IL SUO RITORNO IX AMERICA, SARA' LIETO D'IXNTERVENIRE ALLA ijÉ INAUGURAZIONE DEL'ORFA X 0 TROFIO DELL'ORDÌ S E FIGLI D'ITALIA IX A ME- || LA 11. AMBASCIATA IXOLTRE Mi INCARICA DI FARMI INTERPRETE PRESSO tìe DI LEI DEI RIXGRAZIAMEXTI DI S. E. IL SENATORE ROLAXDI-RICCI, ED 10, §§ NEL COMPIERE IL GRADITO INCARICO, LE RINNOVO Gl.l ATTI DELLA MIA DI- |l STINTA CONSIDERAZIONE. || I REGIO CONSOLE Ijf jjm—jjmjULiijLiijijjj. | ; onfidenziale die Tittooi dirigeva al Conte Macchi di Cellere, col quale Java spiegazioni della notizia pub blicata dal "l'opolo Romano'"; anzi i-.-sa !" trova affet filosissimo, delica tissimo. Infatti, per chi lui letto quel solo telegramma ; per ehi non sa tutti i retroscena; per chi ignora la ven detta compiuta da Nitti : per ■hi dimentica che anche l'on. Titto tii aveva una qualche cosa contro | 'rllcre, in quel semplice telegramma spiegativi! non può' ne' deve ritene re il Presidente del Senato del Jie- L'IIO colpevole di altro che di una proverhialp leggero/a nel volere' ■acril'icato il Conte -Macelli di ('elic le. Ma vediamo so e' cosi'. Parlando lelle ragioni che aveva Nitti per li berarsi dell'Ambasciatore a Wash ington. nello stesso articolo Ihiellu NtUi-Cellcre, il "Carroccio" spiega: "C'era dell'altro. Siiti era buon (irrorato, se non diretta mente collegato, di noti interes si bancari ed industriali. Non e' un mistero per nessuno. Nitti troro' intorno a se' quella tur ba di facinorosi che erano ve nuti in America a negoziare in contraili pesceeaneschi; forniti di commendatùie, di buzze di contratti prejxirati con gli aiti papaveri dell'ufficialità' e della Industria a Roma, con le carte segnate e il buon gioco in mano. ( 'ellere. non faceva pausare le lo ro mariiiolìrie ; e, naturalmen te, chi aveva torto era, per i bari, colui eh e mandai a a mon te le cubale : Cellere, sempre Celi ere. "Il coagularsi di queste forze indispettite, tutte acido e vele no, attorno a Nitti; il ritrovar sele intorno il Nitti, che aveva già' il suo industrioso piano da far prevalere in America fu tutt'una cosa. "C'era un gruppetto di falsa ri che aveva la pretesa di aver preparato un plico diabolico contro Cellere, Nitti si fece pro mettere di mandarglielo; ne a vrebbe saputo fare uso eccellen te. l'in' tardi quel plico, rimes so nelle mani sudicie di un li nealo diplomatico mandalo a reggere il Consolalo newyorkese (sorprendendosi la_ buona fede dell'Oli. Oreste Ferrara, che ne ignorava il contenuto ed accetta va come la cosa più' semplice del mondo di portarlo a destinazio ne), fu mandalo a Nitti "Il fatto e' che agli enormi errori della Missione si dovettero giorni difficilissimi delle nostre relazioni diplomatiche e di affa ri, con gli Stati Uniti. Ciò' e' documentato dalla lunga serie di dispacci spedili alla Consul ta dall'Ambasciatore, che, pa zientemente, da buon soldato in trincea, s'era assunta la parie di Cireneo. "La parte di Giuda se l'assun se Nitti che un giorno avanzo' nell'emiciclo e andò' a deporre davanti a Donnino il plico ve nutogli dall'America zeppo- di fandonie e di documenti falsi". Altro che correggere, migliorare c sanare lutto o parte delle nostre gra vi disgrazie diplomatiche. L'On. Nitti doveva vendicarsi del Conte di Collera, clic gl'impediva di portare a compimento disonesto transazioni bancarie e industriali, voleva toglier si dai piedi un importuno clic gli im pediva ili satollare i suoi famelici appetiti, perciò', per riuscire vitto rioso nelle sue mire, ordino' all'ou. Tittoni, elio nulla ignorava, di pas | - are sul cadavere del suo dipeuden j le, del suo collega, del suo amico, ! del suo benefattore. Vediamo ades,-» a anche Titto ni, oltre all'ambizione di diventare [ Presidente del Sonato e delegato al la Lega dello Nazioni, avesse qual che recondito risentimento contro il ( 'oliere. K' sempre il meraviglioso ("Carroccio" che parla nell'articolo •'IL VOLTAFACCIA EH IL TRA DIMENTO DI TITTONI", pub blicato noi volume Wll No. (>. In ii'sso e' detto: "Ti! loni uà pria gia v i prece denti ili Vinci ino Marchi di Veliere, tini tizio romano, am basciatore d'ltalia risolato ed e nergico a Buenos .I irr.t : sapeva anche l'opera clic il Cellere a vève stadia un giunto 11 Parigi. ''Possiamo rivelare un segreto diplomatico che finora non e' sialo nemmeno accennato in • nessun ritrovo di politica este ra ? "V Carroccio garentisce la se vieta' della fonti' da cui attinge ed e' sicuro della relativa docu mentazione. "Nel 1911, al lem/Ht degli inci denti del Manouha e del Car- Ihage. Tittoni Irovavasi amba sciatore a Parigi. Mintuirò de gli esteri era San Giuliano. Tittoni avrebbe condotte le trat tative in tal maniera che si sa rebbe, a qualunque ragionevole i apparenza, giunti alla guerra con la Francia od almeno ad u ita rottura pericolosa delle rela zioni diplomatiche. San Giulia no, convinto della impossibilita' italiana di far fronte alla mi naccia francese in quel momen to, e convinto altresì' che Tit toni non avrebbe potuto risol vere bene l'ini ideale, dato il modo con cui lo aveva imposta to, chiamo' in fretta Cellere c gli ordino' di partire immedia . iamente per Parigi in veste di ministro plenipotenziario e stra ordinario, rilasciandogli il re lativo documento, e di trattare lui con la Francia secondo cri teri che conducessero a/l un ra gionevole e dignitoso accordo. Cellere parti', tratto' all'insa puta di Tittoni (anche questo per istruzioni avute da San Giu liano) e riusci' a portare la que stione idla Corte dell'Aja. Due sole persone erano al corrente della cosa quando avvenne: una delle quali c' viva e fresca. Esi ste ancora, in mano a noi noia, la patente rilasciata al Conte I C'cllere da San Giuliano. "Tittoni, cerio, non ignoro ' il fatto, in seguito, e non fu mai in dubbio sull'abilità' del Celle re, di cui si servi' egli jtesso ampiamente quando fu Mini stro: e si pensava dovesse esser gli grato del silcK rio sempre re ligiosamente mantenuto stdla missione di Parigi, ne' la rico noscenza doveva mancare verso l'uomo che gli preparava discor si e gli suggeriva la condotta da seguire in Parlamento e. nelle relazioni interna»ionaH. Cose, queste, discreta ni ente note". Che l'oii. Titioiii aspirasse alla no* bili>sinia i arira ili Precidente del Senato ed a quella non meno nobi li' e rimunerativa di delegato alla Lega delle Nazioni, e elle pei il soddisfacimento di queste sue razioni avrebbe fatto t|iia!un<|uc co sa. lecita ed illecita, onesta od igno miniosa, lo ha detto il meraviglioso "Carroccio" nell'articolo "lincilo .\ ittrt'elicle ila noi riportato più* t-opra ; la stessa rivista new yorkese lo ripete una seconda volta nell'articolo. ''ll voltafaccia ed il tra dimento di Tittoni" con queste pa role : "Qwnto elaboralo processo di demolizione trova tuttavia rcsi- I utente a Roma Tittoni, ette non vede ani ara .Miti deciso a crear lo Presidente del Senato e a dar !/li la cariai di delegato alla Le ga della S'azioni: dm* eccellenti posli clic mettono l'individuo, non pia' di florida salute, non /ini' capace di agili movimenti, ili onorato e agiato riposo, al sommo di ogni onore, al culmi ne d'ogni pili' ansiosa ambizio ne". ■Che l'On. Tittoni, poi in combutta con Nini e con le fedifraghe alien te, l'osse anche un riiiunziatario ed un traditore della nostra Patria, lo dice lo stesso meraviglioso '"Carroc cio" nell'articolo "Duello Nitti-Celj lere'' in questo modo: "La mattino del 20 Ottobre • 1919) chiesi' Mai chi di < 'elle re) di firmare il memoriale, tradotto in inglese pel Diparti mento di Slato, col (juale, ten tava di riparare, di strappare a gli Stali Uniti ciò' che più' po teva dell'lstria sacrificala dai progetti di rinuncia e di tradi mento elaborali da Nilti, Tit toni e gli allenti. "Dopo averlo firmato, il po vero Cellere chino', morente, il capo." In conclusione non si trntia di un confidenziale, tenerissimo, affettuo sissimo telegramma che l'on. Titto ni dirigeva • all'amico Celle re, per il quale, come di ce la'rivista romana, egli non a rrebbe pollilo provocare una crùsi per salvare un amico, ma un pia no diabolico prestabilrto, dietro cui si nascondevano insoddisfatte ambi zioni, infami vendette, interessi egoi stici. "La lugubre circostanza" non de ve perciò' far ridere, ma piangere, se lia cuore, "Il solitario" della "Rivi sta parlamentare e politica" di Ro ma; dovrebbe farlo veramente arros sire invece di fare l'apologia d'un tra ditore dell'amico, del proprio bene fattore. della Patria, e tutto ciò' per la sedia presidenziale del Senato e per la delega alla Società' delle Nazioni. Concili udiamo ripetendo clic il Conte Macchi di Cellere soccombette ad un violentissimo sbocco di sangue alle ore 9.55 p. in. del 20 ottobre 1910, sette giorni dopo avere aderi to al telegramma di richiamo, in viatogli da colui che, sulle ceneri an cora calde dell'illustre Estinto, da Ministro degli Esteri divento' Presi dente del Senato e circa due anni dopo e' venuto in America, diffidato dal nostro Governo, a profanare In ■memoria di un galantuomo defunto GIUSEPPE DI SIIVESTRO La Divina Commedia di Dante ed i viaggi all'altro mondo XXVII. I Intorno a ciascun trono vi sono' settanta angeli, e sotto ogni trono scorrono <|uattro ruscelli, uno di mie le, uii altro di !at il terzo di vino ed il <|un• tu ili bagnino. Questi fiu mi passano sotto i piedi dei giu sti seduti sopra quei troni. Il più' gran trono e' quello <ll Àbramo, e j.di altri troni variano a I seconda I importai,..«i vici personaggi che li (ccupano. Sui troni di peile \i sono i dotti clic studiano la leg ge del Signore; i pii sono su troni di pietre preziose, i giusti cu troni di rubini, i penitenti su troni d'o ro; c s'opra troni di rame vi sono qtu i peccatori, i quali per le buone opere dei loro figli ottengono parte della gloria del J'anuli-o. questo derivo' la dottrina della Chiesa che le opere buone dei \ivii sono di suffragio alle anime elei Pur-1 gatorio. Nella Rifila zinne del Rabbino • Giosuè',* i trovano, presso :i poco lei medesime cose viste da Muse'. Se condo questo Rabbino l'lnferno con* msic di varii dipartimenti quadran-[ golari I<>.\s miglia ciascuno entro 'i I quali sono punite le dieci Nazioni dei (ientili in fosse di fuoco. Vi ! presiede Assalonne, il solo che non -offre nesMiiiA pena ed e' onorato co- ! me Re, perche egli e' Klq'eo e figlio' di l'avide. Riguardo al Paradiso del Rabbino (iiosue' \i -uno due versioni che si 1 possono armonizzare in una. Il Pa radiso ha due cancelli e quattro ! fiumi: nel mezzo \i e' l'siluro delitti \it;i elio ha cinquecento differenti' sapori e profumi. Sopra \i sono set" le nubi ili gloria ed i venti vi spi-' nino dai quattro punti cardinali,' trasportando ovunque </liei dolce pro fumo. Tutto il paradiso e' divido in sette -compartimenti quadrali, di do dici miriadi di miglia ognuno. I giu sti vi sono ricevuti dagli angeli, i <(,u il li li spogliano delle loro vesti per vestirli con otto indumenti di glorio. Yiinno soggetti a tre trasfor mazioni in tre rioni del Paradiso. \i I primo diventano bambini e go dono i piaceri dell'infanzia, quindi possono successi vilmente nel rione lella gioventù' ed in quello dell'età' natura. Le concezioni dell'altro mondo e- ' ■poste io queste visioni apocalittiche •bree, sono, con poche varianti, le desse in oltre visioni. Accenniamo 010 olle varianti, astenendoci dal riportare i luoghi comuni. Neil'. 1 pocalùse di Maritili, sco perto recentemente nel Musco britan nico si legge clic nel terzo cielo vi •' un gran dragone, che divora i orpi dei peccatoli. Questa e' una rcmini'cenz.i del mostro Ammet che nella visione di Scimi' divorava i leccatori. Il quinto ciclo nell'Apocalisse di Itameli ha molta simiglianza con (nello di Paolo, ove sui camelli so no scritti i nomi dei giusti, e vi sono ingeli guardiani clic portano in cie lo al cospetto di Dio le opere degli nomini. Il lago di Acherusia come nell'A localisse di Paolo si trova in un'al tra visione: 1" Apocalisse di Mose'. Juivi e' presentato Adamo, che vien ovato in quell'acqua, e lasciato per re ore ad asciugarsi da un serafino i sci ali. Neil Apocalisse d'Elia, di cui un frammento copto e' stato tradotto in inglese do Steindorf, lo scrittore narra che, dopo d'aver visitato l'in terno, fu trasportato in una borea al •ielo. dal quale fu in grado di osser vare i castighi dell'inferno. I can •elli dell'inferno sono di ottone, con -crrature di bronzo c chiavi di ferro. L inferno e un lago di zolfo acceso, nel (piale i peccatori sono variamen te tormentati. I Patriarchi dell'An tico Testamento pr< L'ano quotidiana mente per quegli infelici peccatori. Vi sono \arii angeli con rolli di car | MERCANTILE STATE BANK ' N. E. Cor. Broad & Morris Sts., Philadelphia, Pa. ' ' SI ACCETTAVO DEPOSITÒ A RISPARMIO AL 4'/« CON- ' < TI COPRENTI SOGGETTI A CHECKS AL 2 , 2 % i Si comprano esi vendono Titoli di Rendita Italiana Spedizione ' < di Vaglia Postali e Telegrafici in Italia al migliore cambio > < della giornata Biglietti d'lmbarco con le migliori > , Linee di Navigazione > j, j Redazione di Atti Notarili Consigli Legali , Gli uffici della Merchnntile State Runk rimarranno aperti al pub- > blieo dalle ore 8.30 A. M. alle 9 P. M. > ; , Thomas S. Russo, Presidente Carmine T. Barbieri, Vice Pros. > I Nicholas Yitullo, Viee Pres. John Pugliese, Segr. e Cassiere • »Hi~ipii qpi «p «pi ip qpi qp ■>" 1' «y -» Fa quel che devi, avvenga che può*. Abbonamento Annuo $ 2.00 UNA COPIA 3 SOLDI [ ( a o papi ri, ove .-«tuo -ugnati i pee" I<ati degli uomini. Il Libro dulia Vi lla occupa un luogo eminente. Le a -11 imo dei peccatori si adirano nel l'aria per tre pomi spinti dal ven to, come i lussuriosi di Dante nel quinto Canto dell'lnferno sono spin ti dalla bufera infernale. C'on queste ultime visioni siamo già* entrati nel primo secolo del cri vtianesimo le cui visioni oltramon dane appartengono propriamente al le visioni Cristiane, di cui parleremo nel seguente capitolo: VISIOXI CRISTIANE LA DISCESA DI CRISTO ALL'INFERNO ' La Discesa «li Cristo all'lnferno, di cui i libri canonici del Nuovo Te" i -tamento non fanno alcuna menzio i ne, ad eccezione della prima Kpisto j la di San Pietro, la si trova sola mente nei libri ajioerifi dei primi secoli del cristianesimo. Nella prima Epistola di San I'ie i tri» si leirge che Gesù' Cristo an" No' in ispirilo e predilo' agli spiriti i lie sono in carcere, i quali già' fu irono ribelli al tempo di Noe' mentre M apparecchiava l'arca, nella quale iMilo otto persone furono salvate (E. San Pietro 111 18-19.) i Lo sic- o i*' ripetuto nel capitolo I \", t! della stessa lettera: "'Giacche' I per questo sia stato predicato l'evau ! gelo ancora ai morti", l'are che San Paolo avesse in mente la stessa idea quando scrisse agli Etcsini IV, 9: "E* salito clic cosa e' altro se nou ii lie prima ancora era disceso nelle I parti più' basse della terra?", I Questo vaglie u--erzioni non sod- Idisfacevano i primi Padri della Chie* -a, dei quali alcuni negarono il fat to della Discesa di Cristo all'lnfer no, altri diedero \aiia interpreta zione alle su riferite citazioni. Probabilmente l'autore dell'Epi stola ili Pietro fu influenzato dalle idee rabiniclie del Talmud. In que" sto infatti si legge che il liabino Giosuè' ben Levi aveva ditto: "Io andai con l'angelo Kippoil e con m# venne il Messia, figliuolo di Davide, l'ino alle porte della Geenna... Ma quando quelli, clic vi sono prigionie ri, videro la luce del Messia lo ri cevettero con gioia, dicendo: Egli ci condurrà' fuori da queste tenebre". In un altro passo del Talmud sta «•ritto. "Noi gieiremo di Te quan do i prigionieri usciranno dall'ln ferno". Questi ]tassi del Talmud mostrano la tradizione orale che conteneva in genere l'idea di San Pietro, circa la Discesa di Cristo all'lnferno. La discesa del Messia all'lnferno e' menzionata nel Ijibro KHo li irò e propriamente nel capito lo LXIX, ove f i legge che il Messia scende a liberare dall'lnferno gli an geli caduti, senza far cenno delle a" nime dei giusti. Quel capitolo appar tiene alle Similitudini, parte molto importante, per la sua escatologia circa il giudizio finale. Essendo questo libro precedente all'era cri stiana, e' chiara l'influenza sua sul lo scrittore della Prima Epistola at" tribù ita a San Pietro. Anche ncll 1 sccnsione d'lsaia si fa menzione della discesa di Cristo Partenze da Philadelphia Vine Street Pier Per Palermo, Napoli e Dubrovnik SAN GIOKGIO 27 Settembre Per Genova e Napoli AMERICA 11 Ottobre Per Palermo e Napoli SAN GIOVANNI ... 4 Novembre Per Genova e Napoli AMERICA 0 dicem' t uuuttuuuvvuutwmuuvv t
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