pe Fabiani, Dr. Giuseppe Pasce ri, Dr. Sparano, scultore Donato, signori Na zareno Monticelli, Giulio 0. Carunchio, ecc. ecc. La sera al Ritz Carlton, Sua Ec- Seconda Giornata Nella seconda giornata Sua Eccel lenza ha fatto un vero "tour de force", visitando scuole ed istituzio ni italiane, parlando, applauditissimo, dovunque, come solamente Lui sa par lare, rispondendo a tutti coloro che ebbero l'onore e la fortuna di rivol gergli la parola in nome degli Enti che essi rappresentavano. Riferendo sulle diverse manifestazio ni svoltesi durante i tre giorni nei quali Sua Eccellenza e' rimasta fra gli italiani di Philadelphia, noi, come diciamo in altra parte del giornale, non abbiamo la pretesa di scriverne il re soconto esatto, che fosse all'altezza dell'evento. Dichiariamo subito che non ne abbiamo la capacita'. Per rife rire degnamente sulla piena d'affetti che i nostri connazionali hanno mo strato per il loro ambasciatore sui poderosi discorsi da Questi im prontati, uno differente dall'altro, ci vorrebbe un uomo superiore, dotto, più' profondo conoscitore della psiche umana, ci vorrebbe, insomma, un al tro Rolandi-Ricci. Basti dire che da più' di un ciglio di quelli che hanno ascoltata la sua fluente parola, sono sgorgate lagrime, perche' nel dire di S. E. l'Ambascia tore havvi una qualche cosa che penetra l'anima e la commuove e la fa esultare a seconda Egli vuole. Il Regio Console ed i membri del Comitato Esecutivo lo hanno seguito dappertutto, come dappertutto sono stati offerti a Sua Eccellenza fiori e fiori. Le visite alle scuole In questa citta', se vogliamo essere sinceri, dobbiamo dire cho per no stra vergogna non esistono scuole i taliane laiche. Ve ne sono, e ben mes se, nelle diverse parrocchie e Sua Ec cellenza volle visitarle. La prima visita fu fatta alla scuo la annessa nella Chiesa di Santa Maria Maddalena dei Pazzi, in Mon trosc, della quale e' rettore Monsignor Isoleri. All'ingresso due bambine vestite di bianco diedero il benvenuto a Sua Ec cellenza, che ispeziono' le diverse clas •i, riportandone una grata impressio ne. Si passo' poscia alla scuola della Chiesa della Madonna del Buon Con siglio, nel cui "Auditorium", imban dierato e gremito, circa duecento ra azzi d'ambo i sessi erano allineati su un improvvissato palcoscenico. L'entrata di Sua Eccellenza fu sa lutata dalle note dell'lnno Reale, ces sate le quali un allievo di tredici an ni, Giuseppe Azzarano declamo' una patriottica poesia, composta dal Rev. Filippo Panebianco di quella Chie sa. . PARLA LA PICCOLA GAGCIULLA La piccola Liberata Gaggiulla of fri' a Sua Eccellenza un "bouquet" di rose fresche, quindi cosi' gli por se il saluto della scolaresca : "Eccellenza, "Eccovi tra noi, Eccellenza! Il vostro aspetto dolce e sorridente c\ dice che il vostro cuore e' affettuoso e grande, e che amate anche noi figli del popolo, perche' sapete bene che quantunque nati assai lungi dal "bel paese che Appennin parte e il mar circonda e l'Alpe", pur tuttavia e per il sangue che scor re nelle- nostre vene e per l'educazio ne ricevuta in queste scuole parroc chiali del Buon Consiglio, sentiamo vivissimo il desiderio e l'affetto per l'ltalia, madre feconda d'eroi, faro di i iviltà' a di sapere, culla e nutrice dei inostri avi, coi quali ci ricongiunge. Si', Eccellenza, al nome santo d'lta lia esulta il mio cuore; e dietro ed intorno a me voi vedete in questo mo mento tanti altri occhietti biricchini scintillanti, tanti cuoricini affettuo si , tanti volti sorridenti che vi dico no alto: Eccellenza, noi amiamo l'lta lia, e ci sentiamo sommamente ono rati della visita che un suo degno rap presentante fa a noi piccini. L'eco di questo giorno solenne vivrà' a lungo nell'animo nostro, e ci richiamerà' so vente col pensiero la persona di Vo stra Eccellenza legata al nome d'lta lia; poiché' fra noi, voi rappresentan te non soltanto un illustre e degno Tiglio della patria di Dante, ma voi rappresentate sopratutto il primo cit tadino d'ltalia; il continuatore delle jlorie di Casa Savoia; Colui che, sia >er l'ltalia unita e grande, sia per e piccole Italie sperse nell'America '■ nel mondo, incarna l'unita' morale lella nostra razza ed e' fiamma vi 'ente dell'amor patrio; voi rappresen ate in una parola l'Augusto nostro Sovrano Vittorio Emanuele 111. Siam ieti quindi ed orgogliosi di portare a Mostra Eccellenza il nostro saluto de oto e festante, il nostro plauso cor cale e spontaneo, il nostro "grazie emplice, ma fervido e sincero. In no ne di tutti gli alunni di questa Scuo » Italiana vi presento questi fio li simbolo dei colori del nostro gio ioso vessillo. Siatene certa, Eccel sola, che in ogni calice, in ogni fo to, in ogni polline di questi fiori >no impressi e racchiusi i nostri «en Jnenti di amore, di ammirazione e di per l'ltalia, per il nostro ■vrano e per la gfaziosissima no- Regina, che Dio conservi ancor molti e molti anni ad esempio buoni o a decoro della nostra bel- Hhma patria l'ltalia."' Hi! coro, composto degli alunni di m la scuole, prima e dopo della de- cellenza ha ricevuto pli aprenti del Di stretto Consolare di Philadclphia. Vi venne poscia servita una cena offerta dal Console Cav. Luigi Sillit ti. clamazione della poesia e del discor so della Gaggiula, canto' l'lnno al Re. In ultimo prese la parola il rettore della Chiesa Rev. Aurelio Marini e pronunzio' un breve ma efficace di scorso. Gli rispose Sua Eccellenza manife standogli la sua soddisfazione e pro mettendogli qualsiasi appoggio da par te del nostre Governo. La visita del Sindaco Terminata la visita alle scuole di basso citta', Sua Eccellenza torno' al Bellevue-Stratford in attesa dell'On. •I. Hamplon Moore, Sindaco di questa citta', che doveva poscia accompa gnarlo alla "Independence Hall". Infatti, alle ore 10 precise, il Cav. Giuseppe Di Silvestro presentava a Sua Eccellenza l'Onorevole Sindaco d: Filadelfia che era accompagnato dai membri del suo Gabinetto e dal signor Alba B. .Johnson, presidente della Camera di Commercio. Dopo le presentazioni e lo scambio tli cordialissimi saluti, la comitiva, in appositi . automobili, s'incamminava verso I'"lndependence Hall". lìinttpciìu M Nell'automobile del sindaco avevano preso posto questi, Sua Eccellenza ed ii Cav. Uff. Luigi Sillitti. Seguiva no tutte le altre in un lungo corteo che era preceduto da una squadra di poliziotti a cavallo. Una numerosissima folla, di italia ni e di americani, che era in attesa nel piazzale e nella villa adiacente, accolse la comitiva con frenetici ap plausi, al grido di Viva l'ltalia e l'A merica e viva l'Ambasciatore d'lta lia. E' la prima volta dopo la guerra tflTC""un Ambasciatore di una Nazione Europea visiti la Independence Hall. Nella storica sala ove fu scritta a dichiarazione dell'lndipendenza a mericana l'onorevole Sindaco diede il saluto della citta' all'ospite Illustre, indi lo prego' di accomodarsi sulla sedia dalla quale il presidente Han cock aveva presieduto il Congresso Continentale Riportiamo in inglese lue periodi del discorso del Sindaco: "The ltalian Ambassador agrees vith me that Italians who have made heir homes in this country should become Americans and stpdy the >plendid traditions of this nations. italian-Americans and native Ameri ans ali fighi for the sanie flag, the same beliefs, the same ideal of de mocracy. "The Civil War and the Wold War >verq fought to overcome thosc obsta ■les which prevented the advance of •ivilization and to strengthen the principles of nationality and foster :he triumph of civilization". Parla l'Ambasciatore Sua Eccellenza l'Ambasciatore, co si' rispose al primo cittadino di I'hi 'adclphia : "Pericle disse che colui che muo re pel suo paese lo serve più' in un giorno di quel che non lo potè' ser vire in tutta la vita. "Oggi noi qui commemoriamo co loro che servirono la loro patria co si' e come l'avrebbero potuta servire ne' meglio ne' più' generosamente se id essa eglino avessero dedicato tut ta una loro vita, fosse pure lunga e laboriosa. "Ai due capi di un cinquantennio stanno la guerra vostra americana di unificazione ela guerra mondiale: intento delle due guerre dalla parte ilei nostri due popoli fu di vincere :on la forza gli ostacoli che resistente mente frapponevasi al progresso del l'umanita', al consolidamento del prin cipio della nazionalità', al trionfo del la civiltà'. La guerra vostra come quella che voi combatteste in Francia 3 che gli Italiani combatterono e vin sero sul Piave ed a Vittorio Veneto furono ispirate non a cupidigia ma al più' alto ideale umano, quello del la liberta' uguale per se' e per gli al tri. America ed Italia unite nell'ora del più' arduo pericolo, lo sono ades so nella più' alacre cooperazione alla pacificazione del mondo. Ed entrambe Dggi senza rancori verso i vinti di ie ri, senza immoderate pretese e senza egoismi, strenuamente applicano i lo ro sforzi a superare la crisi industria le e finanziaria che fu una ineluttabi le conseguenza della guerra distrug gitrice di vite e di ricchezze. "Ma il nostro comune amore di pace oggi, ed anzi di una pace so lidamente durevole per un lungo do mani, non ci rende immemori delle virtù' magnanime di coloro che mo rirono per conseguire ed tale pace. Ed un insigne uomo di Sta to francese, il Thiers, insegno', con un riflesso positivamente morale, che l'ingratitudine oltre che essere un cattivo sentimento e' anche in politi ca un cattivo calcolo. "E la odierna cerimonia vale ad atte stare tanto la nobile sentimentalità* del vostro popolo quanto la sagace sa viezza dei dirigenti la sua politica. "Io mi unisco con effusione di cuo re al vostro sentimento di venera zione per la memoria dei prodi che vinsero circa or e' mezzo secolo le battaglie della vittoria delle quali la grande Repubblica incomincio' la sua mervaigliosa ascensione in poten za e ricchezza. Ed associo al ricordo mesto e glorioso di quei vostri mor ti il ricordo superbamente affettuo- so per quei 550.000 italiani, che sul le insidiate onde adriatiche, sulla cerchia delle Alpi nevose, sul Carso arido e petroso, sul Grappa aspra mente conteso, sul Piave difeso per solo vajore dei nostri figli, e poi nel l'impetuosa travolgente vittoria di Vittorio Y T enetc diedero magnanima mente le loro vite per quella Italia che, merce' il loro sacrificio potè' fi nalmente compiere la propria unita', ed anzi potè', determinando la irrevo cabile caduta della Monarchia Ab sburgica, restituire a liberta' i diversi popoli che questa teneva soggetti ad una sola tirannide. "Compiesi proprio in questa prima vera il centenario del tricolore ita liano che Santorre di Santarosa pri ma innalzo' sugli spalti di Alessan dria nella primavera del 1821. Da allora fu tutta una lunga dolorosa e magnifica serie di eroismi, spesso sfortunati ma sempre fulgidi, che i soldati regolari e volontari d'ltalia, condotti da Carlo Alberto e da Vit torio Emanuele 11, da Garibaldi e da Vittorio Emanuele 111, compirono, im molandosi perche' l'ltalia fosse, vi vesse, si completasse e prosperasse. "Da questa terra che udi' prima la parola dichiarativa della vostra in dipendenza riesce più' solenne e signi ficativa la celebrazione della memo ria di tutti i morti per la indipenden za vostra e nostra. "E questa moltitudine mista di A merieani antichi e nuovi, di Italiani che lealmente amano la Patria adot tiva ed amorosamente serbano me mori il culto della Patria originaria, convenuta qui a ricordare con reveren za, a celebrare con fierezza, a recar tributo di glorie ni padri, ai fra telli, ai figli morti combattendo, e* già' di per se' stessa la miglior prova che al mondo attesti la virtù' delle nostre genti e la gentilezza dell'anima popolare, che palpita nell'ideale urna no e si infiamma anelnndo alla giu stizia. "Noi siamo in perpetuo movimento ii graduale progresso. I.e nostre de mocrazie migliorano costantemente ?e medesime: quello che pur ieri pa reva utopia, oggi e' possibilità', sara' forse- wncreta realtà' in un re moto. domani". Abbiamo fede nella nostra forza che e' una virtù'; accre ìciamo la nostra virtù', che e' una forza. I morti, che or ora rievocam mo, insegnino ai vivi, col ricordato e iempio, ad essere coraggiosi in ogni jvento, pronti ad ogni sacrificio pro prio pel bene pubblico, generosi fi lo all'eroismo. Essi morirono per la Patria, noi viviamo por essa; viviamo, avoriamo, aiutiamoci vicendevolmen te per l'attuazione della grande i lea di una umana fratellanza sal la e serena. "L'idea dell'umanità' che viva libe ra da ogni oppressione; ove con e luanime disciplina sieno contempcra i tutti gli interessi e sia aperto l'adi o alla collaborazione di tutte le ener >ie; ove la uguaglianza iniziale non subisca alterazioni che per effetto lei merito di chi metta più' ingegno ) più' lavoro a profitto del vantag rio comune, e' l'ideale che illumina 'orizzonte dell'umanità' oggi, o' l'idea e a cui ispirati il mio pensiero e la nia parola di rappresentante dell'lta ia libera nella libera America, ed io icclamo oggi a tale idea, riassun ta del programma dei nostri due jopoli affratellatisi in guerra e fra gili in pace, coi versi di Giosuè' Car lucci, del grande poeta civile dell'l alia risorta, e grido ... ."ella e un'idea "fulgente di giustizia e pietà'; "io betiedico ehi per lei cadea "io benedico chi per lei vivrà'." Appena terminato di parlare Sua Eccellenza fu accompagnato dove ri iosa la Campana della Liberta', che Sgli bacio', sulla quale depose una ;hirlanda di foglie e fiori che portava a scritta: From the Royal Italian \mba3nador and italiane of the City >/ Pliiladelphia. Al South dell'lndependence Hall, iella villa circostante, era stato eret- M un palco nel quale presero po ito Sua Eccellenza l'Ambasciatore, 'On. Sindaco, i membri del Gomita lo ed altri distinti connazionali. Juivi l'On. Moore pronunzio' un altro lise orso e ad esso rispose ancora Ill ustre Ospite. Mia Camera di Commercio Alle ore 12 precise, in una sala dcl 'aristocratica e storica Union League, veniva servito un pranzo in onore di Sua Eccellenza, offertogli dai diret ;ori della Camera di Commercio a nericana, con l'intervento dell'onore vole Sindaco. Di nostri connazionali ;rano stati invitati, perche' facenti sarte del Comitato italiano dei festeg riamenti, i signori Dr. Vico G. Cic lone. Cav. Uff. F' A. Travascio, Cav. Giuseppe Di Silvestro, Comm. C. C. A. Baldi, Aw. John M. Di Sil vestro, Costantino Costantini e l'arti sta Giuseppe Brocato. Dei direttori iella Camera di Commercio interve nti ricordiamo i signori E. J. Lavi no, Guy Gundaker e John Kremer. Al caffè' parlarono il presidente lella Camera di Commercio, signor Alba B' Johnson, il Sindaco e Sua Eccellenza l'Ambasciatore, il quale pronunzio' il seguente forbido discorso. 'Signori, "Mi dispiace di non poter risponde re pronunciando bene l'inglese. Inca ricai il Console di stenografare e tra durre. Parlando a dei commercianti, non mi sento di offrire una risposta li cui il 50 per cento dell parole di verrebbe di scarto. "A me riesce particolarmente gra ti» l'invito della Camera di Commer cio di Philadelphia. Stimi ed amo il Commercio: lo stimo e Io amo per tra dizione storica, per cognizione diretta: per tradizione storica giacche' l'ltalia LA LIBERA PAK 0L A non ha soltanto dato al mondo i gran di statisti, i grandi poeti, i grandi pensatori, e anche, se vogliamo, i più' grandi uomini di guerra da Giu lio Cesare a Napoleone. Ma l'ltalia ha dato al mondo i più' gTandi com mercianti. A Londra una strada e' dedicata ai Lombardi che insegnarono agli Inglesi a fare i banchieri. Ve nezia, Pisa, le grandi Repubbliche ma rinare hanno diffuso nelle tenebre del Medio Evo la luce della civiltà' latina cogli scambi commerciali per tutto il Mediterraneo ed oltre le colonne d'Er cole. Firenze ebbe banchieri che si chiamarono Rucellai e Peruzzi, i qua li imprestarono ai Re d'lnghilterra e agli Imperatori di Allemagna i quat trini che questi dimenticarono di re stituire. "Io vengo da una terra la quale sette secoli fa scriveva sopra il suo sigillo 'Genuensis ergo mercator". Genovese quindi commerciante. Ecco la nostra nobiltà'. Queste tradizioni italiane mi fanno qui l'ospite che non si sente estraneo alla famiglia. "L'ltalia continua oggi la pratica del commercio con intensità' di proposi ti, con \edute lungimiranti e sopra tutto con onesta'. Quando i movimen ti di ciunbii dalla primavera del 1920 all'inverno 1921 diedero luogo a spo stamenti anormali dei valori, io po tei constatare che dall'ltalia i paga menti all'estero erano stati fatti fino all'ultimo centesimo. "Quando il movimento dei prezzi si determinava con ondulazioni di una profondita' mai veduta per tutte le merci di importazione in Italia, io po tei constatare che nessuna casa ita liana importatrice aveva mai doman data la rescissione dei contratti. Non so se da altri importatori di altre na zioni questa domanda sia invece sta ta fatta e insistentemente. "Noi italiani ed americani possia mo darci la mano, perche' noi e voi non abbiamo cupidigia di dominio, per che' noi e voi abbiamo un intento co mune: quello di far si' che nel mon do non vi sieno ne' oppressi ne' op pressori, ne' troppo ricchi ne' trop po poveri. "La mia parola acquista importan za in quanto io vi parlo in nome del l'ltalia, in nome di quella terra don de Colombo venne a voi, e che non dimentico* mai la gratitudine che de ve al prffcse che raccolse Garibaldi nei giorni del suo esilio. Voi ci atte state tutta la vostra fiducia nella vo enterosita' ricostruttiva del popolo italiano e nella sua laboriosità'; e que sta testimonianza e' per giudizio mio 1 miglior diploma di capacita' com merciale che voi ci possiate lasciare. "Ma io amo parlarvi come uomo di iffari, come uomo che ha vissuto qua rant'anni accanto a tutti gli uomini di affari d'ltalia. Voi potete aver la naggioro sicurezza. L'ltalia non ha 3111 bisogno di crediti, e' bene che o ?ni diversa leggenda venga dissipata: ìon ha urgenza lo Stato di contrarre prestiti; non ha bisogno di alcun fido ;ccezionale neppure il commercio pri mato italiano. La somma in dollari lella quale l'ltalia ora ha bisogno per pagare gli acquisti fatti in America e' argamente coperta in questo momen ti. Ciò' vi spiega perche' una più' sa .ia considerazione dei valori relati l'i monetarii abbia persuasa una re . isione della valutazione della nostra moneta; revisione che non e' ancora •ompleta. E' opportuno ricordare ad jomini di affari americani che la cir colazione cartacea mondiale offre ap prossimativamente queste cifre: "L'America ha una circolazione di 100 franchi per ogni cittadino; l'ln ghilterra di 400; l'ltalia di 500; la trancia di 1000. "L'ltalia aveva chiuso il bilancio del suo esercizio statale annuo con ur passivo di 14 miliardi. Oggi, 30 mag lio, ha 4 miliardi di sbilancio perche iieci miliardi sono stati economizza ti. Il nuovo esercizio finanziario si chiuderà' al 30 Giugno 1922 col pa reggio. Per raggiungere questo pareg gio l'ltalia non ha computato le ripa razioni a cui essa ha diritto e che a spetta dai nemici vinti. "Ai commercianti di Filadelfia che non e' solo l'Atene dogli Stati, ma e' inche degli Stati Uniti la citta' in cui più' ferve intenso lo spirito di mor :antilita', io sono lieto di restituire 1 benvenuto che essi hanno voluto da re al rappresentante d'ltalia. In no me di quell'ltalia che nello spazio di i 0 anni si e' creata i porti che non jveva, le ferrovie che non aveva, le manche che non aveva, gli empori com merciali che non aveva, gli atenei, le scuole, gli ospedali (entra il Sindaco) mi e' grato che nel momento in cui stavo porgendo il mio saluto cordiale siano giunti qui il Sindaco e un col lega del parlamento statale, perche' io possa cosi' associare ai commer cianti la Citta, alla Citta lo Stato. E termino augurando che nella Citta' di Filadelfia abbondi il numero dei com mercianti che sappiano imitare il Pre sidente di questa Camera di Com irtercio Mr. Johnson, il quale ad imi tazione di quello che facevano i mer canti genovesi, corona 42 anni di la voro commerciale con l'opera di bc neficenza Civile. "Nel palazzo costruito da frate O livorio per il banco di S. Giorgio, sul le sponde di quel mare, che voi (ri volgendosi a Mr. Johnson) avete chia mato azzurro, sono le statue che ricor dano i mercanti generosi che delle loro ricchezze onestamente accumula te nei traffici fecero dono alla loro Citta' affinchè' essa, più' e meglio rhe dei suoi palagi marmorei, potes se andare superba delle sue istituzio ci di pietà', di previdenza e provvi denza civile e sociale. Nessuna Citta' d'ltalia vanta quanto Genova tanta .nagnificcnza di ricchezza mercantili' dai mercanti e' derivata la beneficcn v.a civile di Genova. "Mi auguro, signor Presidente, eh'' voi possiate durare lunghi anni nella vostra opera di sapiente carica' civile. Questa non e' soltanto opera di bon tà' E' opera di sapienza politica. Voi commercianti siete rappresentanti principalmente del capitale. Orbene, l'unica e sola via per la conservazio ne del capitale e' quella che esso pre eorrendo le necessita' di ogni giorno, largamente dia alla beneficenza civi le. La prevenzione generosa e' il ve re sistema abile di conservazione. Questo e' il programma di quelli che sono i vostri confratelli d'ltalia, il programma della borghesia alla quale appartengo, che esercita influenza di rigente attualmente sull'orientamento della politica economica in Italia. "Presidente, Sindaco, membro del Parlamento, gentili cortesi commer cianti nostri ospiti "he rinnovate nel la terra d'America ia consueta genti lezza italiana della mercatura, voi mi avete detto che oggi e' giorno di pen siero e che e' bene che qualche nube interceda fra il sole e la terra. Io non dimenticherò' questa ospitalità'. Te legraferò domani al Re e al mio Go verno la vostra accoglienza e sono si curo di interpretare il loro pensiero, dicendovi anche in loro nome che cor dialmente ve ne ringrazio. Ma io ho fiducia che merce' la vostra e la no stra opera concorde alacre volentero sa, l'orizzonte dei nostri due paesi re sterà' limpido e scevro di nubi : la serenità' del nostro cielo si rispec chiera' in quella dei nostri animi. E cosi' sia." Ifi vinili! nifi itti LU ■ ivitu unv IVI ULIUII ALL'ORDINE FIGLI D'ITALIA Alle ore 2 poni., col solito seguito, Sua Eccellenza si e' recata a visitare le tre più' importanti Istituzioni. La prima visita fu fatta al Grande Concilio dei Itigli d'ltalia, nella cui sala, per le gradinate e sulla pub blica via era assiepata una grande folla. La sala era addobbata con ban diere e festoni. Su due tavolini, ai lati della se dia presidenziale, erano due artistici ingrandimenti fotografici, dovuti en trambi all'opera del signor Brucato, li no di S. M. il Re d'ltalia, Vitto rio Emanuele 111, e l'altro di Sua le, parlo' un veterano del nostro R- Eccellenza l'Ambasciatore. Dopo pochissime parole del Gran le Venerabile, presentato da questi, parlo' il Grande Assistente Venerabi le signor Giuseppe Brocato. Egli porse il saluto di tutti gli associa li a Sua Eccellenza che rispose rin graziando. \ LL'ORDINE INDU'ENDEN TE Anche qui grandissima folla. Rice ■ ut; «lai Grande Venerabile, .Sua Ec cellenza ed il suo seguito siedono ai posti d'onore. Sebbene fosse presen tì il Cav. Dr' Gaetano Conti, Assi stente Supremo Venerabile, che per a prima volta si trovava in questa ■itta' per unn manifestazione simi «ercito e dell'Ordine In'"ipend nte, I Capitano Prof. Raffaele De Luca. Avanzato in età' ed accasciato da ma i fisici, il prof. De Luca non smenti' a sua vita giovanile di brillante uf ficiale del nostro glorioso Esercito II suo discorso fu il più' gradito a Sua Eccellenza. \LLA FEDERAZIONE ITALIANA Una folla di connazionali, prece luta dalle bandiere delle Società' fa 'enti parte della Federazione, venne ncontro a Sua Eccellenza lungo l'ot tava strada, da Carpenter St. alla fede sociale, davanti la quale, la folla delirante acclamava all'lllustre Uo mo. Con brevissime parole il Comm. C C. A. Baldi, presidente, disse a Sun Eccellenza degli scopi e di quanto la Federazione aveva fatto per i nostr connazionali. Aggiunse che la Fede razione non da' suasidii, ne' fa le al tre cose degli Ordini, ma compie ope re di cai-ita' come meglio può' e sa. "Cosiche' disse Sua Eccellenza "io mi congratulo anche con questa :he, come ha detto il suo presidente 5' una pia organizzazione. Dopo che il signor Guido Vetrone » nome del personale dell'Opinione ?li ebbe presentato un vaso di argento jon dedica, Sua Eccellenza si accomia to' e la comitiva si diresse al West Philadelphia dove quella colonia a spettava ansiosamente la visita dal l'lllustre rappresentante d'ltalia. IL BANCHETTO Ci accorgiamo di non poter dispor re di uno spazio maggiore, onde ri ferire, come si dovrebbe, sul gran dioso banchetto datosi la sera del 30 B sulla terza giornata, durante la riuale a Sua Eccellenza furono fat te altre manifestazioni di affetto da parte del Sindaco, dal quale si reco' per restituire la visita, dalla fami glia Muckle' e di un pranzo intimo, all'italiana, che volle offrirgli il Com mendator A. laccarini al Ristorante Leoncavallo. Diciamo intanto breve mente che l'aristocratico "Ball Room" del Bellevue-Stratford, il più' ; ristocratico Hotel di questa citta', presentava uno splendido colpo d'oc chio. La decorazione era stata fatta per cortesia della Ditta Strawbridge e Clothier, sotto la direzione del dise gnatore di quella casa, signor Conti, un nostro connazionale il quale, seb bene per la maggior parte risieda in \'ew York, ha preso posto ai nostri movimenti patriottici. Ai due lati del palcoscenico spic iavano due magnifici ingrandimenti fotografici, lavoro artistico del signor Giuseppe Brocato, uno di S. M. il R< e l'altro di S. E. l'Ambasciatore I che, in nome di questa Colonia, gli 'sara' presentato più' tardi. Nella tavola d'onore avevano pre so posto, oltre a Sua Eccellenza, l'on. Sindaco con la sua signora, il Regio Console e tutti i membri del Comitato con le rispettive mogli, cioè' le signo re del Dr. Ciccone, del Cav. Giusep pe Di Silvestro, del Cav. Uff. F. A. Travasoio, dell'aw. Giovanni Di Sil vestro e del signor Falanga; gli in vitati d'onore nelle persone del Mini stro plenipotenziario d'ltalia Comra. Quattrone con la sua signora, dei giudici Bonnivvell, con la sua signora, Patterson, Thompson e Shull; del Cav. Muckle' e signora, della signo ra Miller, del Vice Console Cav. Uff. Guido Di Vincenzo e signora, del Comm. Falorsi, Comm. Viti, Cav. Buggelli, capitano Filippo Rolandi- Ricci, Mr. Stotcsbury, Alba B. Johnson, Congressman Freer e signo ra, Mr. McDevitt e signora ed altri di cui non ricordiamo i nomi. Si con ta che circa ottocento commensali pre sero parte al banchetto. L'Orchestra Titomanlio riscosse in terminabili applausi. Il menu', servito inappuntabilmente, fu consumato in mezzo a grande cor dialità', senza il minimo incidente. I discorsi Il Presidente AI caffè' prese la purola il presi dente che pronunzio' uno smagliante discorso, prima in inglese e poi in ita liano, e Io chiuse con una poesia de dicata alla ottuagenaria madre del l'lllustre uomo, poesia definita dall'o ratore "l'inno alla più' sacra idealità' umana". Presento' quindi il Cav. Giuseppe Di Silvestro, Maestro dj cerimonie. II Maestro di Cerimonie Data l'ora tarda e sapendo che molti altri oratori debbono an cora parlare, il maestro di cerimonie disse che si sarebbe limitato alla sem plice presckitazione: "Pero"', egli soggiunse, "non saprei incominciare ad assolvere le mie mansioni, se non adempissi prima ad un dovere più' imprescindibile. Oggi, Sua Eccellen za, parlando alle scuole di San Dona to, al West Philadelphia, ha detto - lie per servire una madre più' gran de, l'ltalia, egli ha abbandonato, in Patria, mia madre più' piccola, la sua adorai insinui genitrice. Ebbene, ha conchiuso il Cav. Giuseppe Di Sil vestro, e' a questa nobildonna che io intendo rivolgere il primo pensiero e \i invito ad approvare la spedizione del seguente telegramma che io vi leggero': Alla Nobile Gentildonna .Itaurine Capellini Rolandi-Ricci Piazzale Flaminia, No. 9, - Rotini Duecento mila italiani Filadelfia, festeggiando Suo illustre Figlio, orgo glio nostro e della madre Patria, in riano a Lei i più' rispettosi omaggi ? pensiero affettuosamente augurale. Giuseppe Di Silvestro Tutti in piedi, con un fragoroso applauso, approvarono l'invio del tele dramma. AI.TRI TELEGRAMMI Poscia il maestro di cerimonie lesse una cinquantina di telegrammi di al trettante logge dell'Ordine Figli d'l talia in Pennsylvania, uno del Prof. Baucia, presidente della sezione Dan te Alighieri, di Baltimore ed un al tro del Cav. Dr. Leopoldo Vaccaro ili Wilmington, Del. Fra essi vo ne e' uno di una loggia ili ragazzi d'ambo i sessi, dai 12 ai 18 anni, la Sempre Avanti, di Har risburg, Pa. iniziata all'Ordine figli d'ltalia il 24 Maggio u. s., il gior no dell'entrata in guerra dell'ltalia. In tutti i telegrammi si fa omaggio a Sua Eccellenza, che viene definite I' "assertore del diritto italico". Pubblichiamo solamente quello della loggia "Vate Guerriero" di Johnatown e degli altri, che sono redatti presse a poco con gli stessi concetti, diame i nomi delle logge, con raccomandazio ne che il numero non dia ai nervi dei nemici dell'Ordine il quale a vanza sempre vittoriosamente. Il telegramma della Vate Guerriere e' concepito cosi': Cav. A. Giuseppe Di Silvestro, Gr. Ven. O. F. d'l. liellevue-Stratford, Phila., Pa. Favorisca porgere S. E. Ambascia tore, assertore diritto italico, all'uomo che gode vivere tra il popolo che rap presenta e che lontano dal patrio suo lo e' bistrattato e misconosciuto, il nostro saluto reverente, patriottico, inneggiando suoi retti principii de mocratici. Possa col suo alacre lavo ro ottenere quel che si propone e cht noi esuli attendiamo: rispetto nostri diritti, concordia, non odio di razza, affermazioi:e nostra forza morale materiale. Per la loggia Vate Guerriero, Cotroneo, Venerabile Da llarrisburg telegrafarono le log ge Cittadini Italo-Amerciani, Carle Alberto, San Michele di Serrastret ta ed il Grande Curatore Mr. Cer zullo; da Pittsburgh La Pace, Vitto rio Emanuele 11, Pittsburgh, Venti quattro Maggio, Cooperativa Calzo lai, Monte Castello, Provincia Caser ta Tronto e Trieste e il Grande Cu ratore Antonio Certo; da Erie Vitto rio Emanuele e Trento e Trieste Li berate; da Chester Dante Alighieri < Sbarco di Marsala; da Dubois Roma dai Cesari, la femminile Cornelia c Thomas Marando per un Circolo; da Seranton Cittadini Lancieri e Nuo va Giuseppe Mazzini; da Easton A 'fssandro Volta ed Enrico Millo'; da New Kensington, la femminile Ita li a lù.'dentji, da Sharpsburg Regina Elena, da ReynoldsviUe la Fuori i P-arbari e la Francesco Baracca, da C harleroi ta femminile Giuseppina Verdi, da Reading la Santo Stefano di Camastra, da Punxsutawney la Vittorio Veneto, da Austin la Filli, da Alt. Carmel la Liberta' e Con cordia, da Aliquippa la Nuova Italia, da Allentown la Generale Chinotto, da Patton la Fratellanza Italiana, da McKeesport la Nuova Piave da Grten sburp l'America, da Plumville la Ban diera d'ltalia, da Punxsutaicnty Antonio Vairo e Salvatore Caridi, ve nerabile e segretario, da Canonsburg, la Nuova Trento e Trieste, da Reno so, la Vittorio Alfieri, da flutter, la Nuova Luigi Cadorna, da Johnson burg la Principe di Piemonte, da Tìjler la Kttore Fiera mosca, da Wil lìamsport la Ufficiali Bersaglieri, da Susquthanna la Umberto I, da York la Camillo Benso, da Washington la Leonardo da Vinci, da ConnellsviUe Francesco Fiorentino. Terminata la lettura dei telegram mi, il Maestro di cerimonie da' la parola successivamente all'onorevole Sindaco, al signor Alba B. Johnson, Presidente di questa Camera di Com mercio amoricana, ai giudici Patter son, Shull e Bonniwell, al signor Giu «eppe Falanga, all'avv. Giovanni Di Silvestro, all'on. Freer ed all'avv. E. V. Alessandroni, assistente procura tore distrettuale. I loro discorsi furo no un inno all'ltalia, al Re, al suo glorioso Esercito, alla vittoria da (juesto ottenuta contro il nostro se colare nemico, ed a Sua Eccellenza l'Ambasciatore Roland i-Ricci. Prima di pregare l'illustro rappre sentante del nostro governo a parlare agli intervenuti, il mnestro di ceri monie gli offri l'ingrandimento fo tografico che, opera, come abbiamo detto, dell'artista fotografico signor Giuseppe Brocato, la colonia aveva voluto offrirgli. Sua Elleccenza Ci riesce impossibile poter s<y guire Sua Eccellenza nel suo dot to e lungo discorso. Egli parlo' di tante cose, anche del proibizionismo. Volle che si sapesse che fra i duo governi, italiano ed a mericano, esistono relazioni di sincera amicizia, come forse mai sono esi stite. Tanto vero, disse l'illustre uo mo, che io non ho nulla da fare a Washington, come nulla avra' da fa ro il signor Child, nuovo ambascia tore di America in Italia. Ed aggiun se: "Vincoli più' stretti, vincoli di in dole più' intima et! intensa devono In tercedere tra i due paesi che stanno compiendo opera tanto utile nel mon do. L'America, che ha dato il suo contributo generoso ai popoli che com battevano, avra' tutto da guadagnare da una sincera, amichevole eoo pern ione coll'ltalia. Il Sindaco ha detto: Filadelfia e Roma, sono come i due anelli di una catena che avvince i nostri due grandi popoli. Si, perche' un italiano che viene a Filadelfia, la citta' dell'amor fraterno, come colui che va a Roma, sa di tro varvi quell'accoglienza ospitale che viene sempre e largamente concessa a qualunque americano che visiti il no stro paese". Egli conchiuse dicendo: "A coloro che hanno voluto ricor larmi mia madre dice l'Ambascia tore con voce vibrante di intensa com mozione diro' che essi hanno toc nata la corda più' sensibile del mio .•uore, giacche io non ho che due idea li: uno e' la Gran Madre, la Patria, l'altro la mia piccola madre!" Un'ovazione veramente prolungata ! calorosa saluto' le ultime parole di Sua Eccellenza che, prima di allon tanarsi, s'intrattenne or con un grup po or con un altro, prodigo di una parola e di una stretta di mano a :olpro che lo circondavano. Fra i tanti intervenuti al banchet to da New York e da altre citta' più' » meno lontane, notammo il Dr. Vin cenzo Buffa, di New York, ex Vene rabile Supremo dell'Ordine Figli dita lia; l'avv. Cav. Stefano Miele, Su premo Venerabile dell'Ordine stesso; il Dr. Angelo Marso, altro ex dignita rio dell'Ordine; l'on. Aw. Licari, Su premo Venerabile dell'Ordine Indipen dente Figli d'ltalia, il pubblicista A gostino Do Biasi, direttore della ri vista *'ll Carroccio"; il sig. Vincen zo Giordano, Direttore del "Bollettino della Sera"; il Cav. Natali, il Dr. * Cav. Gaetano Conti e suo fratello Dr. Giacomo Conti, di Pittsburgh, il si gnor G. A. Lizzi, del Minatore di Scranton, il signor N. Ciotola di Haz leton, etc. Terza giornata S. [. li* lo rèi «l itti) Alle ore 10.30 antimeridiane del terzo giorno, 31 Maggio u. s., Sua Eccellenza l'Ambasciatore, scortato dal Regio Console e dai membri del Comitato esecutivo, si reco' alla City Hall per restituire la visita all'onore vole Sindaco Appena l'illustre uomo ebbe posto il piede sulla soglia della sala d'aspet to, l'onore* ole Moore, seguito dai membri del suo Gabinetto, che pre sento' uno per uno, gli venne incon tro e lo saluto' con queste parole: "Sia sicura, Eccellenza, che la sua venuta a Philadelphia ci ha fatto del bene. L'influenza che Ella esercita fra gli italiani di nascita o di discen denza residenti in citta', ci e' stata di aiuto. "Noi apprezziamo le cordiali rela zioni che esistono fra i suoi connazio nali e<l i nostri, e speriamo che la sua missione industriale e commerciale •.'ì i tutto il iucce.--.c-o possibile.
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