PUUUSHED AND DISTRIBtFTED U NDER PERMIT N.o 500 AUTHORIZ ED BY THE ACT OP OCTOBER 6, 1917, ON FILE AT THE POST-OKFICE OF PHII.ADELPHIA. PA.; BY ORDER OF THE PRE6IDENT, A. S. BI.RU3SON, POSTMASTER GEN. LA LIBERA PAROLA I I forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. A. GIUSEPPE DI SILVESTRO. Diretto -1626 So. Broad Street ANNO IV. - Numero 5 Per l'Orfanotrofio dei Figli d'ltalia X. j Le nostre previsioni sull'esito del .Referendum dell'Orfanotrofio dei Fi gli d'ltalia di Pennsylvania, desun- Ete dai "si dice", sono andate al di lo' dei risultati approssimativi pub blicati sullo scorso numero di questo giornale. Dallo spoglio fatto negli uffici del Grande Concilio si ha que sto risultato: 1. Logge favorevoli quasi tutte ad unanimità' 157, con 5415 voti. 2. Logge contrarie 10, con 430 voti. 3. Logge annullate, perche' non Ihanno risposto conformemente alle Idomande contenute nel Referen dum, 10. 4. Logge che non hanno rispo sto affatto, 21. 5. Logge i cui soci si sono e spressi a parità' di voti, 2. 6. Logge che non hanno rispo eto per il termine prescritto 2. 7. Logge iniziate due giorni pri ma della chiusura del Referendum e perciò' non in tempo a rispondere, 1. 8. Soci astenuti fra tutte le logge di Pennsylvania, 73. » • » Quando vedrà' la luce questo nu mero de "La Libera Parola", le log ge saranno già' in possesso dei ri sultati del referendum, risultati mi £ nuziosamente esaurienti. Cosiche' jquel signor Antonio Cavalieri, teso fi rieri: della loggia America di Greems jjburg, leggendoli, rimarra' soddisfat to lo speriamo e, ricredendosi, Ingombrerà' la sua mente dalla ingiu stificata diffidenza, che ha per il suo Rimile. Anche la diffidenza, quando èTion e' giustificata, e' una fissazione. [ L'Orfanotrofio, dunque, dei Figli Id'ltalia di Pensylvania. per volert f degli associati all'Ordine, e' pronto per ricoverare i poveri e derelitti or fanelli, orbati di uno o di tutti e due [ i genitori. Questo Stato modestia a parte I— può' menar vanto di essersi mes [so, fra tutte le iniziative, in prima li nea degli altri, nei quali l'Ordine Pigli d'ltalia e' diffusissimo. Alla Gassa di Previdenza o Fondo Unico Mortuario, vennero più' tornii le Bor se di studio ed oggi l'Orfanotrofio, i. cui fabbricati, giganti, si ergono a Ooncordville, Pa. I pionieri della Grande Istituzio ne in Pennsylvania, color che da qua si un decennio hanno tutto sacrifica to, anche la salute, per la sua gran dezza, sono oggi ripagati dei sacrifi ici, degli insulti, degli attacchi bri ganteschi da essi subiti. 1 pochissi mi insensati, ribelli a tutto ciò' che| e' bello e buono, disfattisti di opere filantropiche ed umanitarie, non deb- ; bono essere confusi con la massa dei ; Figli d'ltalia, la quale li rinnega e, li vuole lontani da se' Ora che si e' avuto il responso al la grande iniziativa noi dovremmo deporre la penna, ma non lo faccia mo. Non lo facciamo, perche' credia mo nostro imprescindible dovere con tinuare ad additare la diritta via a quei pochi che, in buona fede, si e rano fatti trascinare sulla china del precipizio. Con "La Voce del Popo lo", insistendo nella propaganda, creammo l'Ordine, e lo portammo nelle condizioni in cui Esso oggi si trova ; "La Libera Parola'' continue rà" l'opera altamente patriottica in favore dei nostri connazionali riuni i|ti sotto l'emblema del forte e gene roso leone. ! Qualcuno, che nella menzogna lia callita la faccia, persiste nell'af rmare che il Grande Venerabile ill'Ordine in Pennsylvania aveva stinato il resoconto amministrativo un Orfanotrofio presbiteriano, uale interesse poteva egli avere nel isconderlo, se l'avesse visto? L'Orfanotrofio presbiteriano di hiladelphia, intanto, non ha nulla i comune con quello dei Figli d'T- Hfalia il quale, giusta il rapporto de! ■signor Paolino Fragale, che ne aveva I avuto l'incarico, componente la Com | missione all'uopo preposta, ha ; preso ad esempio quello degli Odd Fellows, un organizzazione identica all'Ordine. Quel qualcuno, perche' miope di mente, si e' soffermato nella cifra to tale spesa per 100 ricoverati, ma non ha voluto o saputo vedere che la spe sa in più' di quella che potrà' co stare quello dei Figli d'ltalia, deri va dal fatto che non e* uno solo il fabbricato dell'Orfanotrofio presbite riano, bensij? diversi, e cioè': Had dock Cottagi Mrs. S. E. Jones, ma tron; Brookf Cottage, Mr. Ellen An e Miss Sara Michael assistenti Wilson Cottage, Miss Ly L,dia R. Kiner, matron; Wanamakei «Cottage, Mrs. J. FI. Thorpe, ma |tron; Colton Cottage, Mr». Editi ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER WITH THE LARGEST CIRCUL.ATION Fuess, matron: Baird Cottage, Miss Jennie Finney, matron; Thomas Cottage, M'rs. Clara Krause, matron. Se il bugiardo non fosse in mala fede e conoscesse un po' di aritme tica, avrebbe subito compreso che i! maggioro spesato pel mantenimento dell'Orfanotrofio presbiteriano, co me dicevamo, e' dovuto ai fatto che esso e' diviso in sette ben distinti fabbricati, e perciò' maggiori spese per il personale, mobilia, assicu razione, tassa per l'acqua, luce, calo re, ecc. ecc. 11 signor Fra gaio, dal resoconto dell'Orfanotrofio degli Odd Fellow del Western Pennsylva nia, rilevava che la spesa per i iaseun ricoverato raggiungeva la cifra di 56 soldi al giorno; il Grande Conci lio, invece, ha stabilito la spesa di un dollaro al giorno per ciascun or fano c crediamo che questa sia suffi ciente. » ♦ * Qualche altro ci rimprovera che noi abbiamo definito brigantelli gl> tesali tori del Grande Segretario di finanza. E come dovremmo chia marli? I/ntto inconsulto era stato jreparato, incitando anche dalle co lonne di un foglietto. Il capo della oggia dove l'incidente si avvero' ave ra reiterato che nella seduta non ìvrebbc fa'to parlare neanche che il Venerabile Supremo. Infatti, l'ordi te di attacco lo diede proprio lui. •he oggi si lamenta di noi. Non per ;he' non ne avesse avuto il diritto, na semplieehiente per evitare qual :iasi dissapore, il Grande Segretario li finanza, secondo quanto ci e' sta o riferito da persone "degne di f"- le" e non da "lecchini porta-voce", lon apri' bocca fino a quando il "ca lintesta"'. che si fa forte solamente piando e' circondato da qualche doz :ina di giannizzeri, non comincio' J> ravisare la verità' e ad insultare ga antuomini assenti. 11 coraggio del rigliacco ! E pure quel signore che rimpro 'era atti czaresehi, che esistono nel a sua mente piccina, e' il più' errati le assolutista e prepotente. I>i ri ardano i soci della snn loggia quan-] 10, per generosità' di chi oggi e' vii- 1 anamente insultato, elevato a carica uperiore, nelle seduto usava trasfor- - narsi, come Fregoli, a seconda l'oc- 1 iasione, por poter vincere il suo pun- j 0 di vista. Non siamo noi che abbiamo defi liti* brigantelli i responsabili del 'agguato, ma coloro che erano pre enti e le logge, clic mandano i loro oti di protesta spontanei, non solio itati da chicchessia. Oggi si lamentano le disposizioni ho il Gr. Concilio si e' accinto a pron [ere, definendole atti della "nuova anta inquisizione". Dovrebbe forse >erpetuarsi la pratica evangelica di citare la guancia destra a chi ha ehiaffeggiato la sinistra ? o si do rebbe permettere di rimanere n llg ile dell'Ordine Figli d'ltalia a |uelli che, non dividendone le ideo •creano di ostacolare la sua aseen ione? I disfattisti, non avendo altra ra ;ioue da opporre contro l'Orfanotro io, dicono ora che essi "non sono il'fatto contrarii alla umanitaria I tituzione, ma vorrebbero che esso sia eretto senza la privativa di chic chessia e senza scopi, ecc.' non solo, na che gli italiani senza distinzione li credi religiosi o politici, vi faccia io parte." Si può' sapere, disgraziati, che co la volete? Non e' l'Ordine Figli d'l alia composto di "italiani senza di itinzione di eredi religiosi o politi li?" In quanto riguarda poi alla 'privativa di chicchessia'', ora che 'opera e' stata portata a compimen ;o, i dirgenti dell'Ordine non se Fa ranno a male se essa resti ai disfat eti. • * * Come dicemmo nel numero scorso, ante sono le logge che hanno votato favorevolmente al Referendum ner l'Orfanotrofio, tante sono le logge ?he. con voti di plauso, approvaro no l'operato del Grande Concilio e iella Commissione Orfanotrofio, pro testando contro i rinnegati disfatti sti di ogni cosa buona. Nelle lettere pervenute a quest'uf ficio o a quello del Grande Concilio dell'Ordine Figli d'ltalia, i soci, di amlio i sessi, delle logge favorevoli si dicono solidali con il loro Grand< Venerabile, mentre vengono defini ti "cani rognosi" e "diffamatori de nostro Ordine"' i riottosi che hann< tentato di ostacolare la nobile ed u manitaria iniziativa. In alcune log ge, all'atto della votazione si e' gri dato: "fuori il disfattista Di Cle mente e i suoi compagni; Viva Gii; seppe Di Silvestro e tutti i compo Eenti del Grande Concilio". T JC letto re souo delle logge: AVANTI SEMPRE, CON Ì_A FIACCOLA IN PUGNO «VX "Entered aa second-class matter Aprii 19, 1918. at the post office at Philadelphia, Pa., under the Aot of March 3, 1879". 1 G. De Felice Giuffrida. No. 498 |ed Emanuele De Deo No. (574, di Philadelphia ; Vittorio Emanuele 11 N. 901 e La Pace No. 491 di Pitts burgh; Regina Elena No. 58S di SALA DI RICEVIMENTO NELL'ORFANOTROFIO 1)1 OONCORDt'ILLE, PA. Sharpslmrg, Nuova Cesare llatti>ti So. 020. di lìurgettstown, Alessnn Irò La Marmont, No. 7.'ìli ili I,av on. Ufficiali Bersaglieri. No. 1 .'!8 d> kVillinmsport, Alessandro Volta, No 'Odi Kn-ton, Due l'alme, No. 18! l di .'learfirld, f.OOll ardo Da Vinci, No. !?t) di Washington, l'a., Santo Sto 'ano di ('«mastra, No. 2!), di Head ng, Vittoria Italiana No. !»(,8 foni ninile di Ambridge, Italia Redenta \o. 950, femminile di New Kens ngton, i Cornelia, No. 10(il feniini iilr di Muboig, l'a. * * * Diamo ospitalità' ad alcune delle litro lettere di protesta contro la log li:). Napoleone Colaianni No. Ili, li l'liiladelph'ia, per l'aggressione pa itavi dal (irande Segretario di fi ìauza signor l'aolo Di l'oso. Pliiln.. l'a.. 25 (j< niirito 1921. ?ispct!olilr Grandi Venerabile d'U'O /*'. d'l. fui li Slaii) di l'ii. I.n loggiu Umilici ititi Oberdnn. Ne. nella sua regolare sedala di do iiiiiini. Mi gninnili 10-M, ad it»nni nita delibi ima d'inviare al Giur ie Segretario di Fiuinza, fra'din 'aolo Di l'"so. un volo di simpatia, ter la violenza cubila, ad opera dì ''■ uni "figli deg,mi ri'', nel tnomen o in mi, in reste ufficiale, si era ■nulo a iursrnre unu l'ansa alla nenie ed e vii ne n tementi umanitaria. Nello stessi) tempo un incaricava viri di esprimerle tutto il ribrezzo irovato per la degradante azione uni pinta, degne non di uomini civili, ile ninno ne! consorzio umano, ma fri. pia' ferini selvaggi eli,■ menni abitano il eentro dell'Africa ara ■ ■ perciò' dava loro un voto di t'animo, incaricandomi di dirle, clic archl/e loro piai ere se. a mezzo dtl a slamila coloniale, vorrebbe darne ìiibblieila', additando aI disprezzo generale sia i mercenari, che il loro api, nonché' la loggia, la quale sn ebbi' molto meglio che fosse disciol a, affini he' non oltraggiasse più dire il venerato nome del battagli'- o deputato repubblicano : Xapoleo le Colajanni. Con i sensi della mia constdcrazio te fraterna, mi creda, G. Di Paolo, Segr. Arch. r . Acqvaviva, Venerabile. « » » l'hila.. Pa., 23 Qenn. 1921. Signor Paolo Di Peso, Or. Segretario di Finanza, 0. F. d'l. Philadelphia, Pa. L'assemblea generale di questa loggia Scrino, No. 752, essendo ve nula a conoscenza dell'incidente da eoi incorso nella loggia Napoleone Colajanni, per proposta del cerimo niere Giovanni Crispaldi, deplorava il fatto e dichiarava gli autori non italiani, ma selvaggi e nemici del be ne. Deliberava intanto che si proce da contro la loggia o gli autori del l'attentato e che i loro nomi, une volta radiati, siano comunicati a tut te le logge degli Stati Uniti perche non ten'.ino di entrarvi. Accettate infine i sentimenti d simpatia di tutti noialtri che ci scn liamo di ettert veri Figli d'ltalia PHILADELPHIA, PA., 30 GENNAIO 1921 Per la Loggia Scrino No. 752 \ gostivo Borrelli, Ven. Giovanni Crispaldi, 1 .o eer. * * w LOGGIA .V. TRENTO e TRIESTE Numero 7<">B Cannnxburg, Pa., 21 Gcnn. 192] Alfredo Perfilio, Granile Segretario Arch. Online Figli (l'ltalia, Con sommo dispiacere, questa log A ¥, arning to the public l'alibi icliiamo t/ui avpress'i. in ri i/li.sc, un articolo del Dr. Joseph /*>?- .uni, rlie Imilo interesse «purga '» i tutte !' i/uislioni iti ri tate impor-1 lama, SII un. fallo ili max*) tuo ini e-] i esse, specialmente per la inassa ilei I nostri connazionali i quali, ignari. ■ nella massima parte, detta Uligini t \ dclh abitudini ili i/ueslo paese. mp>-1 tana molto pia' facilmente nelle di- j sf/rir_i. rlie l'egregio professionistaJ lamenta net seguente suo si HI hi : ) [/iti ha appresa dell'aggressione sof -1 feria dal frati 110 Paolo Di Peso, Or. ! Segretario di Finanza, nella loggia I \ a paltone. Colaiantii di conta.'. Per ■io' la nostra assemblea proietta con tro di .ssa e. rarrotnanda al Grande Conciliti di partirla severamente. . I nome mia e della Loggia e d>. lutti i suoi iuta noni riti, ri saluta fra ti rnamen.it \ Il il io Ferravo, Scgr. Archivista l'opera iti coi. BUI I Zi Il Comm. Corrado Bonfanti Li nares, ox Prefetto di Udine, veniva teste' nominato Regio Commissario Civile a Zara, carica delicatissima ipw ialmcntc in questo momento cri ico, affidatagli per il suo tatto di funzionario integerrimo, dal carat tere adamantino, c per il suo corag gio nell'affrontare le questioni più' ■fiottanti. Il comm. Bonfanti, giorni fn, scor talo da autocarri con carabinieri <> li-lippa, visitava l'interno della Dal mazia, spingendosi fino a Kuin, dap pertutto portando la sua parola cal la di patriottisniQ, richiamando la popolazione al senso della realta'j iella concordia, ricevuto entusiasti camente dovunque. Il Regio Commissario ha incon trato gravi difficolta', tanto più' che i Nazionalisti dalmati non volevano adattarsi al Trattato di Rapallo, che essi chiamano infame. I Comizii di protesta si succedono ai comizi ed il Comm. Bonfanti, per evitare mal contenti, ha tolto il divieto per le riunioni e nell'ultimo comizio tenu tosi vi parteciparono 5 mila italiani. Il Comm. Bonfanti e' cognato del Prof. Raffaele Scalia, di Uniontown, Pa. "Una e Zoppa" E' LA PUNTATA PI F. DI TA RASCONE, CHE SIAMO CO STRETTI A RIMANDARE PER CHE' ARRIVATACI IN RITAR DO. CI AUGURIAMO CHE PER L'AVVENI RE TAR ASC O N E VORRÀ' ESSERE PIÙ' SOLLE ICITO E PUNTUALE. p. r| «^ La Divina Commedia di Dante ed i viaggi all'altro mondo 111. Influenza delle leggende orientale Originariamente la Luna era iden-j 11ficaia con lutar o Astarle, ma in seguito Istnr divenne una Dea distin ta dalla Luna, e fu creduta come Venere, la Dea dell'amore. Tammuz, il dio-sole, eli e in lingua degli Accadi significa "il rampollo" o " 'unigenito" era l'amante di Istar, i' quando fu ucciso dalla severità" del verno, nella foresta di Eridhu, la dea scese all'lnferno. La leggen da di Oisilubar non e' anteriore alla formazione del Calendario Accadia no. ma rimonta a '.'300 anni prima dell'Era cristiana. (Vedi A. IL Sav ie, Babilonifin Lecture.) Sisutruz, Ktanna, Tammuz e Ui ■dubar erano i quattro croi le cui ge sta furono oggetto di epica dei poeti antichissimi. (Jisdubar e' un facsimi le di Nimrod, o meglio, l'eroe (la cui poi gli scrittori seguenti crearono il 1 oro N'imrod o .Veinbrotte < he col.vo "r edificare In torre di Balli le, fu d.i Uio punito. Dante pone Nembrotto Lra i giganti Qvfs'o i Noi'.brolln, per in cui mal (colo. Pure nel mondo un linguaggio non (s'una. Inf, XXXI. 77. Secondo la Bibbia, Nembrotto fu 'igliuolo ili (,'us, primogenito di Cam (Vedi <!en. A'-8-10.) La storia di Gisdub&r e' un poema spiro.- Dividesi in dodici libri, secondo lo jodiaeo. La storia del Diluvio e' un .pisodio dell'undicesimo libro, che 'orrisponde all'Acquario o mese del e piogge in i calendario Aeeadinno, | nentre l'amore di Isfcir e' cantato lei sesto libro, ed e' in armonia col : legno zodiacale della Vergine. Il :esto attuale di quel poema. <■' una, raduzione semitica della lingua ac- : •adiana, the divenne lingua morta irima del secolo VII avanti l'Era olgare. Quel poema a sua volta eri a raccolta di ancor più' antiche leg gende mitologiche, tra le quali quella lei Diluvio, attribuita ora al Dio So e, ora alla Dea Ea. ora al Dio Bel. li'intlacciaie l'origine di quei miti ignifica risalire quasi ai tempi prei >turici (Sayee loc. cit.) Ma non tisogiia tralasciare di far notare clic, piasi tutte le leggende bibliche e piclle di Grecia ebbero origine dai niti antichissimi aecadiani e babilo icsi. Cosi' per esempio (Jisdubar fu I prototipo ed il modello di San sone e di Ercole. Prima che Eroda li visitasse Tiro già' ila più' di "J.'JOO inni in quella citta' esisteva il tem ilo di Melkartk, con la medesima eggenda di (Jisdubar. Nello stesso nodo Sisutro fu l'eroe del diluvio iella leggenda Aocadiana, seconda la piale quell'eroe era nato in Suripk ìu. La Dea Ea lo avverti' che Bel roleva inondare il mondo col dilu vio per distruggere l'empietà' degli lomini, e gli comando' di costruire m'arca di 600 cubiti lunga, e di 00 übiti larga ed alta. 11 pio Sisutro ibbedi' al comando della Dea e co trui' l'arca spalmandola di pece di lentro e di fuori, e, dgao d'avere ifferto un sacrificio agli Dei, vi en ro' con la sua famiglia, i suoi servi ! gli animali dei campi. 11 diluvio luro' sette giorni e la terra tutta ne u sommersa. Quando cesso' il diluvio Sisutrr ipri* la finestra dell'arca e la luce lei sole gli batte' sul volto; guardo ntorno, ma tutto era ancora coperto [alle acque e dai cadaveri degli uo nini annegati. L'arca finalmente si ermo' sul monte Nizir: quindi egli nando' una colomba e poi una rondi iella, ma questi animali tornarono terche' non trovarono nessun luogo isciutto. Dopo fu mandato un cor •o che si cibo' dei cadaveri e non itorno' nell'area. Da ciò' Sisutro omprese che la terra era prosciu gata e lascio' l'area coi suoi e con utti gli animali. Fece un sacrificio di ringrazia nento al Dio Bel, il quale fece un latto con Sisutro e giuro' di non di itruggere mai più' il genere umano ;ol diluvio. Questa leggenda fu adot ata appuntino dallo scrittore del Senesi. Anche la leggenda della rivolta lei Lucifero in cielo, e della sua jacciata dall'arcangelo Michele fu an'elaboraziòhe delle antiche leggen -3e accadiane, come furono poi in Grecia le leggende dei Titani. In u ria tavoletta trovata a Ninive, nella libreria di Cathah si legge che la prima creazione fu di giganti e di mostri, che erano uomini col corpo di uccelli, o esseri umani col volto di «irvi. Il gigante Tihmat fu il capo Fa quel che devi, &vveng» j che può' Abbonamento Annuo $ 2.W Una Copia 3 Soldi dei giganti che si ribello' ;igli Dei del cielo, quando Merodach, il dio Sole gli si fece incontro con un el metto di luce e con la tua scimitar ra e lo combatte' respingendolo nel l'oscurità' dell'lnferno. Merodach, come e' chiaro, rappresenta nella leggenda antica l'arcangelo Michele che debello' Lucifero ( Vedi Sayce loco cit.). Nello stesso modo la leggenda del la discesa all'lnferno di lstar ven ne adottata dai ]>opoli posteriori, i quali \i apportarono cambiamenti loro propri secondo la loro indole e le mutate condizioni dei tempi. Nel l'Odissea e nell'Eneide specialmente quella leggenda fu molto iibliellita Come abbiamo veduto nella leggen da di lstar, l'abitazione dei morti s» trova dopo sette cancelli guardati da mostri, ed in ognuno di essi lo anime vengono spogliate dei loro terreni or namenti. Dante nel purgatorio, in sette gironi fa purgare le anime dei sette peccati mortali. Gisdubar, con dotto alle regioni infernali attraversa un fiume, e' il prototipo della bar ia di Caronte. L'lnferno caldaico in queste leg ijendoe e' descritto come una monta irna che sta sotto un cielo di argen -10 e produce messe senza bisogno di essere coltivata. Quivi le anime degli eroi e dei grandi uomini vivono eter namente, bevendo dell'acqua dellß vita. (Lenonmont- Origines de l'Hi- Ftoire voi. II.). Quelle acque proven gono da un trono di oro, che si tro va nel eentro dell'lnferno, e sul qua le siedono gli Spiriti della terra Velia terra di Eridu vi era l'albero 11 eli a vita, che aveva la virtù' ili <- ternare la vita di."hi ne Quest'albero era guardato da cheru bini che avevano le teste di aquila Da questo Inferno, che e' propria mente l'Eliso dei Greci, si va all'ln ferno, detto Arali, ove erano le ani me degli altri uomini. Esso e' de scritto come un regno triste sotto la terra, in cui le anime dei morti RI iggirano nell'oscurità' tra polvere c fango per trovare cibo e bevanda. In quell'lnferno vanno tutti gli uomi ni, buoni o cattivi senza differenza, mentre le anime degli eroi e degh nomini famosi, coinè abbiamo detto l'opra , restano nella montagna fuo ri. Questa distinzione diede origine illa leggenda del Ijimbo per i fan ■iulli, per i Patriarci e per le anime li coloro che vissero una vita di giustizia prima della venuta di Cri to. L'idea del Limbo si trova già' a ■ ;ir capolino nel Libro di Enoc, ove n i capitale Tt >i trovano le animo iivise in varie categorie, cioè': I Martiri, i Giusti, i Peccatori, che eb bero la loni punizione in vita, ed 1 Peccatori che non hanno fatta nessu ni penitenza. In un'antica Omelia ittribuita a San Matteo, ma e' un •omponimento apocrifo del secolo SI, le anime dei morti erano divi ie in Mah sed not ralde e Mali vai le, che erano condannate a varie pe lo. ; i Boni srd neh midi', che erano vivati per mezzo delle elemosine, e 'ioni calde. che andavano dritto al Paradiso. Il Limbo dei Santi Padri ed il .limbo di i fanciulli rappresentano il •onnto dei teologi medioevali di fare ma graduale distinzione tra i pec ■atori, senza condannarli indistinta nentc alle pene eterne. Da qui ch iù poi origine la credenza nel Pur gatorio. Anche Dante adatto' una quadru ilioe divisione, dividendo le regioni nfernali in quelle che sono denti» • in quelle che sono fuori della cit a' di Dite, ove trovo' le anime dei leccatori puniti secondo la loro mag ;iore o minore gravita', ma pose nei jimbo le anime dei grar.di Poeti, con juelle dei Patriarchi, liberati da Ge u', e poi nel Purgatorio le anime li coloro che non furono Boni valdt, > di quelli che furono Boni srd non •aldr. Nella visione di Alberico si trova nenzionato il Limbo dei fanciulli, letto Limbum Infantimi, o Limbum °uerorum, l'eterna dimora dei bini li morti senza battesimo. In Dante il Limbo e' il primo cer chio dell'lnferno,, dimora dei Paga li virtuosi e dei parvoli morti senz» Partenze da Philadelphia Vine Street Pier TAORMINA 4 Man» AMERICA 11 Mar» TAORMINA 22 Aprile AMERICA il Maggie Nothing in the world is more ]>r ■ - r;<mis thnn the life of a man, of a, woman, tlir life of a dear cliild- Noth'nrr more terrifying nnd shock ing thnn to pee a child killed ami cut to pieces by a vehicle in a public street. No amount of money, from my point of view can pay the lite of hu man being. Just a few day sago. January 17th, toward noon, a dear Ikw, 7 or S year- of age run over bv an electric oar and kllie<l in front of mv hou-e, (i.'Jrd and t'allowhill sts. I do not know how it happened and I do not dare to blame any one in particular for the terrible a<*'i dent as T did not witnessed it. Hilt, the mere sight of a child's body under the wheel l - of a big ear, smas hed, twisted and deformed, with the penll open, legs and arms cut off, is the inos< horrible, terrifying sight, and never can be forgotten. Mothers by dozen- ran frantically there to c.>o and look if than was their child. as the accident happen ed in front of a parochial school. Homo of the women fainted, some others histerical and almost mad. crying and screaming at. the sight of that child killed, who was not their O'vn, but that of other poor mother just the same. As 1 said, nothing is more pre cious than the life of a human being, nothing more terrifying than to sec a child, man or woman killed by s vehicle of any kind. Of course accidents happen when we least expect. Hut for God's sake, let us be careful, yes, let us be ca erful. Those who drive, above all, but al=o the pedestrians. And the child ren should be strongly impressed at home and at school of the great, dan ger to play in the middle of tht streets and properly instructed not to cross them without looking be fore in all directions. The cars, the automobiles, tht trucks particularly, the teams, must and should go slow, at proper speed not more than 15 or 20 miles ar hour, and much less so, if necessary at crossing the streets. The authorities should, must en force more strictly the Jaw all ovci and for all. Let trolley cars ring the bell anc lessen the speed, always at any cros sing; let the au l oists blow their horr and lessen the speed at street cros sings and compel the teamsters t< pive n signal, wiptlc nt least nt the crossings. The pedestrians should he compel led also to wait their turn to pass' :ir cross a street and to watch well when they do eross thein, as this is the only way to avoid many of the accidents that could be avoided. Cooperation of the public is re quired for such and important pur pose and if this is not enough, the luthoritics should (nmpel hv law that very one does her or his duty. Should give to any pood reputable itizen the privilege to report to the proper authority those who careless ly run a vehicle, especially the hip ind small trucks, and let them he punished severely when such accid ents that can l>e avoided, happen. Dr Joscuk I'ascrri 34'<J No. G.'ird St.
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