LA LIBERA PAROLA (The Kree Word) PUBLISHED EVERY SATURDAV by A. GIUSEPPE DI SILVESTRO F.DITOR-IN-CHIEF 906 Carpenter St. Phila.. Pa. Bell Phonc, Walnut 74-72 Anno 2. - 10 Maggio. 1919 - No. 18 SUBSCRIPTION One year, in advance . . 5 2.00 Six months „ . . „ 1.25 Single copy . . „ 0.03 ADVERTISING RATES por Irisertlon Display adi. per inch,singlecolumn $0.75 Politicai notice» " " " 1.00 Amusements " " " 0.75 per month Display adt. per inch, single column 52.0(1 Politicai notices " " " 3.00 Amusements " " " 2.00 Rcading mailer per line of 13 ems 0.15 Trantlation and set up type paid separately Ali payments must be made to LA ÜBERA PAROLA cortesie eò auòaci imprese maggio chi non ha fervidamente anelato questo mese che serra in sé la più lieta promessa di sogni, di dolcezze e di entusiasmi, e chi non sente maggio nelle vene, nel cuore, nel sentimento? Tutti l'hanno, dunque, sospirato: ma più intensamente quelle anime buone che godono le gioie supreme nelle mi stiche esultanze, poiché maggio è an che il mese di Maria, e chi ha con la dolce vergine un legame di comunan za votiva non può non aver benedetto questi giorni luminosi. La bianca chiesa ha l'altare della Madonna tutto cinto di candidi lini e di fiori, composte dalle pie mani delle pure fanciulle. E dinanzi a quell'alta re non si resiste: tutti curvano il ca po, si genuflettono, e le labbra più empie hanno il sussurro di una pre ghiera. e il cuore più duro ha il bi sogno della divina invocazione. O maggio: raggiante mese di Ma ria, odoroso mese delle rose, come nu vola dorata il tuo fascino einge gli u mani, e tutti i cuori, alla tua poten zialità, si struggono di dolcezza. Tutti chiedono il tuo sole: lo chiede la terra che si feconda, lo chiedono gli umani immeschiniti dalle miserie ter rene. : E lo chiede anche il mio cuore in tristito a cui siano generosi i tuoi giorni! mammole anche le care, le tenere mammole sono comparse. Uniti e semplici, con quella cupezza quasi dolente, esse ci parlano di melanconia, eppure marzo lini di questi fiori gentili ornano tan ti petti palpitanti di vita. Ho veduto questi fiori macchia violacea, cupa, in ur.a minuscola conca di toglie ver di e così acutamente odorosi nelle mani di una mia pallida amica che li sfiorava appena appena, aspirandone tutto l'olezzante tesoro di freschezza, raccogliendone tutta la soave poesia, con gli occhi languidi, semi-chiusi— Ho veduto il violaceo mazzolino nelle mani tremule d'una vecchierella che lo disponeva dinanzi a un quadro della madonna: prezioso segno di sentimen to e di fede. Ho veduto un gruppetto di questi fiorellini seccati, stretti ac canto a un ritratto con un nastrino az zurro smorto: essi non avevano il pro fumo della freschezza, ma quello d'u na vita vissuta ed attorno al ritratto esalavano tenerezza di memorie.... Mammole, viole mammole! idillii tessuti nella dolce stagione di prima vera, carezze di mani bianche, tiepide parole scambiate, sospiri di deside rio e di rimpianto, strofe armoniose, ritornelli appassionati Mammole, viole mammole! forse speranze fallite, sogni infranti, amare delusioni, irrisioni del destino.... Fanciulle donatene, molte, di mam mole! Questo flore é l'emblema luminoso dell'affetto puro e tenace, poiché ha in sé la purezza ed il sacrificio. Dona tene molte: esse han la vita breve, e la loro apparizione è così fugace che ci lascia appena il tempo di poterne godere. Donatene molte: quando ver ranno gli altri fiori, dai colori più vi vidi, dal profumo più acuto imma- ; gine della vita complicata e consuma trice noi rimpiangeremo le sempli ci e fragranti violette dalla mesta poesia, dalla cupezza quasi dolente e sospireremo: mammole, vio!e mam mole! » « » il motto chi nelle faccende del cuore vede troppo chiaro, è anima fredda. » • « la leggenda dell'usignolo è una leggenda.... classica. Sentite la: Filomena era figliuola bellissima di re, certo Pandione, che aveva capi tale del suo regno Atene. Tereo, re di Francia, le fece violenza e, taglia tale la lingua, la rinchiuse in prigio ne. Che fece ella? Rappresentò con l'ago sopra una tela l'ingiuria patita e mandò il ricamo a sua sorella Pro gne, moglie di Tereo. Costei, con u na schiera di donne, andò a liberare Filomena; poi diede a mangiare in un convito a Tereo il proprio figliuolo Iti. Quando Tereo n'ebbe mangiato molto. Progne gli portò anche la te sta del fanciullo, per lo che, montato in furore, corse dietro la moglie per ucciderla; ma in questo Tereo fu can giato in sparviero, Progne in rondine e Filomena in usignolo. • Ecco perchè nella notte, dal fondo della foresta, l'usignolo gorgheggia una leggenda appassionata • • • d'Annunziano la terra vuol essere rotta, smossa, agitata, travagliata. E' ancora tanto ricca da poter nutrire il germe della più alta speranza. • • • pastello siciliano alta, giunonica. Carnagione rosea. Capelli nerissimi, lievemente ondulati. Occhio pieno di fuoco, limpido, pene- profondo. Intorno al volto, sof fuso sempre di sorriso geniale, ha J PRIMA BANCA NAZIONALE A PITTSBURGH Itflflls (First National Bank at Pittsburgh, Pa.) l§jllP§l CAPITALE E SOPRAVANZO $ 5 MILIONI o EfeiilßSlr Ispezionata dal Governo ISj*' Vaglia Postali e Telegrafici al miglior cambio della giornata. - Servizio diretto col Ministero per depositi alle Casse di Risparmio Postali del Regno d'ltalia. - Accetta depositi ad interessi e rimborsa qualunque somma senza bisogno di rare e» preavviso. - Accurato e sollecito servizio gratuito per recapito di corrispondenza a chiunque ne faccia richiesta in o viandoci l'indirizzo. - La Banca fornisce qualunque informazione venisse richiesta, rispondendo immediatamente. MStgppli First Nationa I Bank at Pittsburgh, Pa. ». FIFTH A VENUE AND * WOOD STREET V<>OO:'OOOOVCKV>>OOOOOOOOCHXH>C>OCKKNXK>OOOOOaOOOOI^OQC»P9<WOOCN3<><JO9O<XK3CBS3BaQ^^ un'aureola di riccioli svolazzanti. Ca rattere che serba la più pura fran chezza. Vi stringe la mano con effu sione e vi parla, sempre sorridente, con l'accento caldo della Conca d'oro. 1 Balla, come una silfide, specialmente la tarantella: come la più graziosa ed attraente Santuzza. * • • lignaggio ilei fiori Amaranto: indifferenza eliotro pio: voluttà garofano indiano: adu lazione. ♦ • « ' la filigrana a che può servire un brillante tro vato sull'orlo della propria tomba?.. . Non darmi più nulla poiché tu non puoi danni le ali. Ali, ali, ali! Oh la vertigine delle sublimi altezze! O la vertigine degli orizzonti sconfinati! Tutta la luce a me e tutto l'azzurro! Io voglio come una stella filante traversar gli spazi e perdermi per sempre nell'infinito ! J'en ai assez! * • • terzina di maggio le traduco da Heine: Ne '1 maggio sì diletto e tanto (ameno, Quando le piante pigliano a sbocciare, A me l'amore germogliò nel seno. Nel maggio tanto ameno e sì (diletto, Quando gli augei cominciano a (cantare. 10 le parlai de '1 mio nascente affetto. Conte AZZURRO lue Ile Celile WILLIAMSPORT, PA. 7 Maggio. LA NOSTRA COLONIA PROGREDISCE (S. L.). La prima domenica del prossimo mese di giugno avremo fra noi il Grande Concilio per lo Stato di , Pennsylvania dell'Ordine Figli d'lta- 1 lia, il quale si reca in questa città per ' tenervi ia sua seduta trimestrale. Quc ' sta volta, ne sono sicuro, il nostro be neamato Grande Venerabile, che con ta qui sincere e sentite amicizie, sarà festeggiatissimo per la sua quasi re cuperata salute ed egli rimarrà sor preso e si compiacerà dell'insperato 1 progresso morale, che questa piccola ma laboriosa colonia va facendo. Si è pensato di fargli dare il ben venuto in lingua inglese, da uno dei suoi migliori amici ed ammiratori, dal Signor V. Purpari, in nome anche del la "Verdi's Banda", composta di qua si tutti soci della loggia Ufficiali Ber saglieri i Per chi non lo sapesse, il signor V. Purpari ha "debuttato" in inglese un paio di mesi fa, quando, perchè pre sidente di un comitato che celebrava , 11 primo Grande Concerto musicale della Banda Verdi, fu costretto a par lare e parlò, non nella "favella" di "turiddu", giacché egli proviene dalla bella e generosa Sicilia, ma, applau ditissimo, nella lingua di'questo pae se da meritarsi gli elogi dei giornali americani "Gazette" e "Bulletin" i 1 ' quali ricordarono che quando il Pur pari venne in America giurò e promi- : se che in dieci anni egli avrebbe, ir ' presenza del colto pubblico americano, pronunziato un discorso in inglese. j La concordia e la pace in Williams ! port regnano sovrane e si deve a que i sta virtù di nostra gente se questi i taliani pochi, come dicevo, ma labo i riosi e buoni, sono riusciti ad imporsi al rispetto ed alla stima della intera cittadinanza, sì che tutte le nostre ma nifestazioni riscuotono il plauso gene rale, oltre che attraggono un grande numero di americani. , Dell'ultima nostra festa tenutasi la sera del 3 febbraio u. s. non vi scris si, ma ora che mi trovo a parlare di noi è bene che vi accenni brevemente. In quella sera, dalla Banda Verdi, alla cui direzione, come diceva ia "Ga zette" di Williamsport, vi è uno "skil- j led" e noi aggiungiamo "valente" di- ; rettore, che risponde al nome di Giù- j seppe Biffarelli, nel Teatro "Maje- ( stic" fu dato un grande concerto, vo- r cale e strumentale, col concorso di j numeroso pubblico, specialmente ame- c ricano, concerto che diede, come prò- ] fitto netto, S7BO. Questo, per la parte _ £ finanziaria, l'ottimo risultato il cui ' f merito va al comitato esecutivo, com- c posto dei signori V. Purpari, presiden- t te; Michele Chianelli, segretario; Giù- j seppe Vannucci, tesoriere; Antonino s De Salvi ed altri. t Per la parte artistica strumentale ( si distinse tutto il corpo musicale e \ più specialmente nelle parti a solo, Michele Vitucci e Francesco Cioffi. i cornettisti; Oreste Giglio e il vostro i corrispondente, baritoni; Giuseppe < Sciacca, clarinetto e Roncolo Carocci, 1 trombone. i Nella parte vocale si affermarono, indiscutibilmente, il Prof. Frank Gros- i si e la signora Joseph A. Botando ed < un "quartetto". Ai primi due e al di- i : rettore Biffarelli vennero offerti dei i fiori. Furono anche cantati gli inni de gli alleati, riscuotendo meritati ap- c plausi le signorine Esterina Citti, An gelina e Irene Bartolomei, Maria Gou se, Angelina Rosati e Giuseppina, Sar;i < e Rosa Gaglione. Nell'assieme riuscì una bella serata che mi auguro .sia foriera di altre ma- i nifestazioni nelle quali noi attingiamo la forza e la concordia per vieppiù pcr ; perseverare. COATESVILLE, PA. G Maggio. PER IL PRIMO MAGGIO (R.). Ad iniziativa del Signor Gioacchino Cotone circa 40 connazio nali si riunivano a banchetto nel "Grand Hotel" la sera del 1.0 Maggio, per festeggiare la giornata dei lavo ratori. Il menù fu servito inappuntabilmen te. Ai discorsi, tutti inneggianti alle rivendicazioni proletarie, presiedette il signor Cotone nella sua qualità di maestro di cerimonie. Giustificarono la loro assenza il sindaco di Coatesville, con una lunga e lusinghiera lettera, a causa del di slogamento di un piede e con tele gramma il signor Alberto Calvitti di costà. Erano intervenuti, da Philadelphia i signori: Prof. Alfonso Rossi, Alfre do Tribuiani, Camillo Battinelli, Pa- : PALESTRA DEL PUBBLICO Sempre in omaggio alla nostra imparzialità e correttezza gior nalistica pubblichiamo quanto appresso da cui eaula ogni nostra responsabilità: • * • Al signor Placido Infuriato De Furia Con le tue ultime due puntate hai creduto di aver fatto un "hit". Pec cato però che per la tua deficienza mentale hai dovuto ricorrere all'assi stenza di un tuo collega che è stato sempre l'instigatore delle tue minghio nerie ed al quale tu, come il fedele ca ne al padrone, ti sottometti, facendo- I ti anche tirare a cavezza. Quando risposi alla "innocente" tua critica, (povera innocenza) non fu ; mia intenzione lordare i tuoi talloni, ' nè la tua coscenza; poiché i talloni |di quelle scarpe che hanno sempre calpestato la melma non si possono ; lordare; nè potevo lordare la coscenza; che non hai. Fui solo inspirato da una idea, quella di mettere in rilievo gli effetti della tua eccessiva ambizione che ti ha sempre turbata l'anima • che fu causa della tua critica presun tuosa. A quest'ora, gon sicuro, sarai già gonfio come un tacchino per aver ot tenuta la tua sospirata occasione di far della "polemica"; poiché mi con sta da parecchio tempo fa che tu nel la sartoria di D. D'Ambrosio, alla presenza di un altro del quale per at to di delicatezza non faccio il nome, dicesti con spavalderia: "ho la frene sia di entrare in polemica con qualcu no." Accidenti alle frenesie! e dire che sono stato proprio io, involonta riamente. ad aprirti il campo. Bah, pazienza! Sappi però che se io fossi privo di quel po' di modestia che mi anima e del sentimento di dignità che fanno differenziare il galantuomo dal mascalzone, scenderei volentieri nel l'immorale campo della bassa polemi ca, dove tu, come bestia da pascolo, ti sollazzi. Ma per buona fortuna l'e ducazione che ho mi è stata imparti-, ta da ben altre scuole che non furo no le tue, giacché tu hai dimostrato di averla raccattata nelle piazze e nel le bettole. Nella tua puntata del 19 dello scor so mese di aprile, dici; "chi insulta è sempre dalla parte del torto." Bra vo, rispondo io, tu hai insultato pel primo il Gruppo Italiano e tu sei dal la parte del torto. Aggiungi anche: "il mio articoletto sul carnevale di Venezia ha suscitato grande interesse in questa colonia." Oh, vanitoso d'un ragazzaccio; il tuo articolo invece h3 suscitato il generale compianto, come tutti gli altri articoli ed articoloni di tua vecchia data. Insisti su quanto ; dici in esso? fa pure, ma il senso co- 1 mune esige che tu sia più logico e meno capriccioso. Soggiungi inoltre, che io nel 1910 abbandonai per sempre una società perchè non vi fui eletto presidente ; del Comitato di una festa. Mentitore che sei! Prima di tutto è evidente che ; ti hanno fatto prendere un merlo, j poiché tu, Placido Infuriato De Furia, ! a quell'epoca,-per la tua tenera,età, portavi ancora la pannella nel sedere j ed eri ancora, credo, al tuo paesello natio a pascolare le pecore col tuo piffero. Se alla verità ci tieni (io ne dubito) recati dal segretario di quel la società e fatti mettere sotto il mu so lungo il processo verbale di quella seduta e verificherai che: "E. Baioc co si mostrò contrario alla proposta di, un pic-nic in campagna con l'uso di bevande alcooliche, perchè con tale fe sta ci saremmo assoggettati alle cri tiche ed al disprezzo degli americani dai quali già ben troppo eravamo mal- : visti." La maggioranza però approvò il proposto pic-nic, ed io, anziché paga re il dollaro di tassa, preferii farmi cancellare dai ruoli. Questo fu il mo tivo e non come bugiardamente asse risci. La faccenda poi della recente riu nione prò' Pace, nella quale il farma- ! cista Nicola Albanese fu eletto Pre- ; sidente del comitato e che perciò io 1 non volli accettare nessuna altra ca rica, è da sè stessa tanta puerile per quanto tu sei falso. Poiché tu non c'e ri e di conseguenza ti hanno fatto pi gliare un'altro merlo. Se ci tieni ad essere sincero informati da tutti i membri di quel comitato ed essi ti di ranno la ragione perchè non volli ac cettare cariche. Per la coerenza del mio operato, consono in tutto con i principii della , mia imparzialità, non nego di averti I A LIBERA PAROLA I squale Delse, e Giacinto Paolini; da I West Chester il signor Luigi Tavani; da Downingtown Domenico Caporale c da Coatesville le signore Contini, Tucci e Abdallah e i signori: Gioac chino Cotone, Ottavio Landolfi, Frank Rambo, W. L. W. Jones, Michele Ci polla, Frank Montoro, Orazio Contini, Frank Porta, Charley Albertini, An tonio Albertini, Riccardo Contini, Sa batino Reginelli, Giulio Cuculio, Ed win Perlcy, John Rambo, Camillo Di Cristoforo, Prof. Filippo Chiarizio, Enrico Grandaliano, Michele Papagno, Lorenzo Tucci, Albert Abdollah, Giu seppe Greco, William Shankman, Lo renzo Tedeschi, Mariano -Giacobelli, Gaetano Gialloreto, Sabatino Pace, Ni cola De Laurentis, Giulio Priori, Car lo Corsette, Carlo Vivaldi, Pompilio Miele. La musica, che rallegrò i convenu ti, era stata offerta dalla "Webster ! Orchestra." l proposto un voto di plauso (maledet , ta la mia imparzialità) per il tuo in ! defesso lavoro come segretario del co j mitato prò profughi; ma ciò non vuol ' dire che ti si deve lasciare insultare chiunque. Se ti avessi invece dato un ! altro voto di plauso per la festa del ; "Comunity Service", scommetto che mi avresti regalato un epistolario di ; lodi. Ti sei scagliato contro la "tarantel la" ballata dal Gruppo Italiano dan dole l'aggettivo di "scandalosa". Hai forse dimenticato che nel tuo paesello natio non si balla altro che la taran tella al solo suono delle castagnette? Va bene che sei venuto in America ! per civilizzarti; ma che diamine, un patriotta come te, non dovrebbe di sprezzare il proprio paese! Credi di aver fatto un atto magi strale con l'aver fatto riprodurre la lettera di Mr. Weller. Essa non è al tro che una formalità, diciamo così, ! diplomatica che lui ha creduto usarti, ' dopo aver ricevuto da te una lettera piagnucolosa, nella quale ti lamentavi che dalla sezione italiana non rice vevi inviti per le sue riunioni. Mr. Weller, per tua buona fortuna, non ne I sapeva un'acca della tua critica de! 29 marzo; ma quando il 23 aprile scor so, alla seduta della sezione italiana, gli fu presentata la traduzione di ! quello spunto presuntuoso, allora egli si formò un altro concetto del tuo ca rattere ed accettò la risoluzione del comitatQ italiano di farti ufficialmen te noto per mezzo del capo ufficio che tu nella sezione italiana del "Comuni ty Service" sei un "undesiderable" e quindi sei stato eliminato. Ed ora faccio punto e basta, e per sempre, alle tue improperie e menzo gne dette sul mio conto. La colonia tutta, testimone del mio operato, sa prà indubbiamente e saggiamente giu ; dicare. Continua pure ad evocare la frenesia di fare la polemica quanto tu vuoi; io mi contenterò di una parte più modesta: quella dell'allegro spettato re che, alle fesserie di un arlecchino da piazza, fumando il suo sigaro, fi -1 losoficamente se la ride. Ciao e che Dio te la mandi buona. E. Baiocco. Chester, Pa., 1.0 Maggio, 1919. * * * Crediamo superfluo ripetere che La Libera Parola è, del pubblico che la ne, purché non si trascenda, sono a perte a chiunque. legge e non nostra; perciò le sue colon- Se avessimo saputo che la pubbli cazione del primo spunto del signor Placido De Furia avrebbe dovuto su scitare tanta acredine fra nostri co muni amici, avremmo cestinato sen z'altro». Pubblicammo, perchè in veri tà certi nostri atti come, se è ve ì ro, la ballata della "tarantella" nel modo come fu ballata ci umiliano di fronte al popolo che ci ospita, nè il suo plauso, quando ci batte le mani, è un segno di approvazione. Ci appro .va semplicemente perchè suscitiamo in esso dell'umorismo. Non possiamo permettere però che un messere qualsiasi vada blaterando ' che siamo noi a scrivere o a suscitare delle polemiche: di questi messeri se ne trovano in ogni angolo, ma noi, con un calcio dove non batte il soie, pas- I siamo oltre. n. d. r. flii» Q lispormiftiG e vi Doghiamo anche Per i vostri affari Bancarii rivolgetevi alla Commercial Trust Company 609 Penn Si. Reading, Pa. Sartoria Sebastiani *■ 1315 Federai St. PHILADELPHIA, PA. BODAN2 ù ZAFFIRO AGENZIA DI NAVIGAZIONE VAGLIA POSTAI! E TELEGRAFICI il rat; or cambio del jioctm siti e rimlHjrii presso le Regie Casse Postali Ji Risparmio Italiane GROSSERIA ITALIANA 312 So. 7»h St. Reading, Pa. hn I MA IL SINDACO DI FILADELFIA NUOVAMENTE SOTT ACCUSA Il nostro onorevole Thomas B. Smi th, che abbiamo la sfortuna di avere ancora come sindaco di questa città, è nuovamente sotto accusa per "mis demeanor", cioè per essersi, arbitra riamente ed illegalmente, servito dei suoi poteri nel nominare un certo luo i gotenente dei Vare a segretario del "Board of Recreation", senza che ne avesse le qualità. In Philadelphia, disgraziatamente, abbiamo sperimentato un periodo di imposizioni, di dittatura, di terrori smo. L'onorevole Smith pretendeva j che perfetti gentiluomini, con una vasta cultura, nominassero a segreta rio di un Comitato così importante un | nobile sconosciuto, incapace per l'alto i ufficio al quale era proposto. Quasi i tutti i componenti di esso si rifiutaro | no ed allora alcuni furono destituiti dal nostro signor onesto Sindaco ed ! altri si dimisero. La Corte ora deciderà se costui a veva il potere di fare ciò che fece, j Reciterà anche in questa occasione ; l'on. Smith la parte del "piagnucolo so?" E' quanto vedremo. LE "BREWERS" FABBRICHERAN NO LA BIRRA ! Le "brewers" di Philadelphia, no ' nostante i pareri da Salomone del | l'Attorney General Mr. Palmer, che I recentemente insultava l'ltalia e gl'i taliani, continueranno a fabbricare birra. La posizione della maggio* parte delle fabbriche di birra di que- ; sta città, è quella di ignorare compie- ; tamente l!atto sul proibizionismo, e | manato per il periodo della guerra | che esse dicono, è finita con la firma | dell'armistizio e con la pace che sarà, prossimamente firmata. I difensori dell'associazione delle "brewers" che "dirigono la lotta lega- : le, sono gl'illustri avvocati Elihu Root, ' ex segretario di Stato, e William D. | Guthrie. IL BANCHETTO DELLA SOCIETÀ* DEI SARTI Sebbene con ritardo, scriviamo bre- Ivi note desunte dagli appunti del si -1 gnor Nicola Rivano Asti che vi rap presentava La Libera Parola, sul ban ; chetto che la Società dei Sarti diede !la sera del 28 aprile u. s. alla New Garrick Hall, servito, inappuntabil- 1 : mente, dai fratelli Di Lullo. Vi parteciparono circa 400 persone fra soci ed invitati, rallegrate dalle note musicali della banda diretta dal signor Alberto Adelizi, che svolse un magnifico programma musicale. Ai discorsi presero la parola il pre sidente del Comitato signor Luigi Storlazzi, il signor Giuseppe Modesti | no, che rifece la storia della Società; ì il Dr. V. Diodati (a proposito, il no stro bentornato) che tratteggiò le vi cissitudini della guerra; il Cav. F. A. Travascio, il signor Onorato, presiden te della Società, Giulio Cesare Carun ! chio, Innocenzo Gambescia, Valentino ; Ciullo, il signor Rivano per noi ed al tri rappresentanti della stampa ita liana locale. Nessuna parola però fu detta, e ciò è sorprendente, circa il patriottismo della Società dei Sarti, dal momento che dalla Federazione alla quale ap | parteneva, e crediamo tuttora appar : tiene, fece ripudiare la celebrazione I del XX Settembre. ! Banchetti, va bene, si diano; rendi Ì conti di una certa entità, sta bene pu re, perchè essi depongono dello stato economico di un sodalizio; amnistie I per accrescere le file è anch'esso un atto che merita elogio. Ma, signori no | stri, il carattere sopratutto, e se il ! carattere manca non avete nessun di i ritto di esporvi al pubblico, perchè c'è ' sempre chi ricorda la figura barbina | da voi fatta in quell'epoca in cui sa ! ero era il dovere di festeggiare l'af j fermazione del pensiero, la conquista ■ di Roma immortale, a Capitale d'lta- I lia. E i sofismi che la lettera di pro testa non fu pubblicata, sebbene am j messa dall'autore, sono più ridicoli ; della figuraccia fatta. FIORI D'ARANCIO i Per cortesia del signor Pietro Cola -1 prete, che ce ne passava la notizia, j siamo in grado di poter pubblicare che ! il 28 aprile u. s., alla presenza di mol- ! ti amici, nella residenza al No. 1110 j Wolf Street, si teneva un sontuoso ri- j : cevimento in occasione della celebra- 1 1 zione delle nozze della signorina Em- 1 Ima Presenza con il signor Angelo Diorio. Gli onori di casa, inappuntabilmen te. venivano fatti, con quella squisita gentilezza che li distingue, dai geni-, tori della sposa, signori Rocco e Do- 1 larice Presenza e dai fratelli Luigi ed Amedeo, i quali si moltiplicarono af finchè nessuno degli intervenuti venis e trascurato. I rinfreschi, composti li vini generosi, birra e liquori, non hè una grande e svariata quantità di .olci„furono distribuiti agli invitati i juali, uomini e donne, si diedero in raccia a tersicore e le danze si pro * rassero fino al momento in cui gli sposi s'immolarono alla loro vista di- 1 rigendosi verso Atlantic City dove an darono a godersi la luna di miele. La quantità e la ricchezza dei doni : offerti alla sposa, sono la migliore : prova della estimazione in cui sono - tenuti i suoi genitori e i parenti dello ì sposo nella colonia italiana, special- : mente in quella abruzzese. Gli augurii degli amici e quelli di j questo giornale accompagnino la cop- ' . pia lungo il cammino della vita coniu gale. UN DOVEROSO OMAGGIO Si è costituito un comitato per of frire un ricevimento al colonnello • Franklin ed al tenente Rotan, entram bi tornati dal fronte italiano, dove si erano recati col corpo di ambulanze. A suo tempo daremo maggiori detta gli. ATTACCHI EPILETTICI. Il Signor I George Johnson Rappeto, uno stima to commerciante di Moncton, N. 8., scrive: "Ho inviato un nuovo ordine pel Lozogo del Dott. Pietro perchè non voglio rimanere privo di quel rimedio. La giovane donna per la quale com | missionai la prima ordinazione, anda va soggetta ad attacchi epilettici, tal volta fino a quattro ed otto al giorno. Ora sono quasi quattro mesi che non ha più attacchi, e si sente come se fos se divenuta un'altra persona." Questo vecchio rimedio di erbe è divenuto fa moso a motivo del suo rimarchevole potere curativo, specialmente nei casi cosidetti "incurabili." Non è una me dicina che si vende per mezzo dei macisti. Rivolgersi al seguente indi rizzo: Dr. Peter Fahrney & Sons Co., 2501 Washington Blvd. Chicago, 11. Saverio Francavi 502 W. 3rd St., Chester, Pa. Vendita all' ingrosso e al dettaglio di latticini freschi e secchi CINTO ERNIARIO fatto appositamente per voi 25 So. llth St. - Phila., Pa HI LOZOGOi DEL DR. 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