Appendice de "La Übera Parola" Numero 46 FRANCESCO MASTRIANI LA CIEGA DI SORRENTO ROMANZO "La mia cecità mi poneva nel lo stato di continua concentrazio ne; io risolvetti di farmene uno stato di continua preghiera. "Tante volte pensavo con im mensa soddisfazione che, se io non avessi patita la disgrazia in cui mi trovavo, forse sarei morto nella impenitenza e nel peccato; e allora benedicevo il Creatore di avermi dato un mezzo per ricre dermi. "La cecità, pensavo, è una morte nella vita ; facciamocene dunque una preparazione saluta re per una buona morte. Ho vis suto abbastanza pei piaceri e pel le dissolutezze, viviamo ormai per l'eterna salute; abbastanza vissi per me, viviamo un poco per gli altri. "La preghiera e la beneficenza occuparono i miei giorni. Ven detti il mio appartamento di Via Nardones, e tutte le mie suppel lettili; licenziai i miei servi, e decisi di vivere il più modesta mente che mi fosse possibile. Il fasto non si addiceva più al mio stato. Mi restava un amico: il conte Franconi ; lo pregai di dar mi una stanza nella sua casa ed egli vi acconsentì ; così io venni a vivere in questo palazzo. "Non so dirvi quello che provò il mio cuore quando seppi che tutti e due, in compagnia del mar chese Rionero, sareste venuti a passar qui una giornata. Io ave vo pregato il conte Franconidi non rivelarvi mai che io sono suo ospite, poiché desideravo di essere dimenticato da tutti, co me tutti infatti mi avevavano dimenticato nella mia disgrazia. Il conte mi tenne la parola e nul la vi disse. "Allorché siete giunti in que sta casa, quando passavate pres so la mia stanza, ho udito la vo ce del marchese e la tua. Oliviero. Non ho preso parte al pranzo per non turbare con la mia pre senza la festevole compagnia. Ho Ospedale Italiano Fabiani Decima Strada e Christian Street - Philadelphia, Pa. 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"Poc'anzi, di là dentro, udii la vostra voce, Blackman, e la vo stra, Beatrice : supposi che roste soli, e mi feci animo a presentar mi a voi ! Ho bisogno di chiede re il vostro perdono, Oliviero, e quello di Beatrice. Sì, il mio cuo re sarà più tranquillo quando udrò dalle vostre labbra quel perdono che ogni giorno chiedo a Dio. Deh ! per pietà, concede te al povero cieco tanto conforto ; fate che io senta la vostra mano nella mia. Gaetano si precipitò sulla de stra che il cieco gli porgeva, la baciò con tenerezza e vi depose una lacrima. Son io, Amedeo, son io che debbo chiedervi perdono; la mia vendetta fu vile, esecrabile, e tanto più infame quanto più ir reparabile Perdonami, Ame deo, e abbracciami. —- Quei due si abbracciarono. Su blime trionfo della religione. Beatrice era rimasta così sba lordita, così stupefatta da quan to vedeva, che non ebbe la forza di proferire una sola parola. Gaetano menò dolcemente per mano Amedeo verso la giovinet te. Costei si alzò, strinse la de stra del cieco, e con voce debole gli disse: Signor Amedeo, adoriamo i decreti della Provvidenza Se la nostra amicizia può confortarvi nella vostra solitudine, abbiatela affettuosa e sincera. Tiriamo un velo sul triste passato. Molte voci si fecero udii e nel le stanze attigue; si chiedeva di Beatrice e di Blackman. Amedeo si ritirò nella sua stan za dopo aver abbracciato Gaeta no e impresso un bacio sulla fredda mano della giovinette. Gaetano e Beatrice ritornaro no nella sala da ballo. Carolina riabbracciò l'amica, e fu spaven tata dell'estrema pallidezza che I scorgeva sul volto di lei. Tutti i convitati passarono nella sala, dov'era preparate li na splendida imbandigione. L'allegria più spensierata re gnò durante quell'ora di piaceri. ! La fredda cerimonia cedè il po sto alla giovialità franca e disin- i volte. Dopo la cena si ritornò al bai- 1 lo con ardore, con frenesia. Il ga loppo, scervellato e furibondo, i succedè ai passi misurati delle controdanze, alle rapide moven-i ze della polka, ai giri vorticosi i del valzer francese. La festa di ballo terminò allo spuntar dell'alba. Allorché il giorno venne a ri schiarare in quella casa gii avan-1 zi della festa, un sentimento pe noso colpì tutti nel vedere sul le sembianze di Beatrice un livi-1 dorè di morte. E quando Carolina, accompa gnata l'amica nella stanza desti-, nate agli sposi, si accomiatava da lei augurandole buon riposo, la fanciulla non potè rispondere, giacché un insulto di tosse secca i e cavernosa le troncò la parola, j Gaetano e il marchese si trat-i tennero alcun poco presso la fan ciulla, che cadde in una specie di sopore affannoso. E quando fu tempo di ritirarsi, Gaetano guar dò supplichevole il marchese, im plorando tacitamente da lui la grazia di rimanere accanto alla adorata fanciulla. Il marchese Rionero capi quello che Gaetano voleva dirgli, lo abbracciò, e ■*——"** ì FERRO-CHINA TITO MANLIO S ffl V m T R I GENNARO TITO MANIIO'S | PHARMACY j N. E. Cor. Bth & Carpenter Sts., Phlla., Pa. ! BOTTIGLIA GRANCE • $ 1,25 I " PICCOLA . •' 0.75 ' Bell l'hone Walnut 7430 Keystone, Main 1(585 Nicola Matarazzo CAFFÉ' E PASTICCERIA ROMA Dolci assortiti per Banchetti, Sposalizi e Baili 833 Christian St. l'ltila. Pa. Phones Vito A. Del Vecchio WHOLESALE BOTTLER Imported & Oomestic Wines & Liquor» . Fine IVhiskies - Tannhaeuser Beer FAMILY TRADE SOLICITED 924 Passyunk Avenue N. W. Cor. of Montrose Street Betweeo 6th and 7th, beiow Christian PHII.ADEI.PHIA. PA. j Rimodernato Studio Fotografico diretto dai vecchio artista Sig. GIUSEPPE DE CARLO Fondatore dell'Ordice Figli d'ltalia in PHILADELPHIA SO4 So. 9th St. Phila., Pa. i Thomas S. Russo AVVOCATO ITALIANO UFFICIO CENTRALE 139 South ISth Street BRANCH Af. E. Cor. 7th and Christian Sts. 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Rionero, Gaetano, Carolina e ! Geltrude non abbandonavano mai il letto della malata, e pare |va gareggiassero nel prodigale le più affettuose cure alla giovi- I netta. Gaetano ordinò che le fos sero somministrati alcuni medi j camenti da lui prescritti. Questa volta egli si accòrse i che non solo il morale di Beatri ce soffriva, ma sibbene anche il corpo; la febbre che ella ebbe poco tempo prima non si era mai del tutto dileguata ; un'orma le j ne era rimasta, celata nelle inti |me vene, che la teneva sempre abbattuta e che alle ignote ca gioni di tristezza che opprimeva no la giovinetta veniva ad ag giungere lo spossamento fisico, il : quale induce maggior desiderio e bisogno di solitudine e di concen ! tramento. La mestizia che regnava nella villa era uguale a quella che tra vagliava la fanciulla. Tutte le consuetudini erano alterate ; non si pensava più alla colazione e al j desinare; un solo pensiero, una; sola cura era nell'animo di tutti : la guarigione di Beatrice. Il marchese si studiava di na scondere alla figliuola l'inquietu-1 dine che gl'ispirava lo stato della j salute di lei : accanto al letto del-1 la giovane egli simulava serenità ! e talvolta anche buonumore ; procurava di distrarre i pensieri l Bell Phone: Dickinson 1617 112 J DITUNNO ITALIAN GROCERY p 1228 So. 12th Street - Philadelphia, Pa. è (iei.eri di Grosseria importati e domestici, prettamente garentiti. 112 A Vendita all'ingrosso ed al dettaglio. Prezzi convenienti. Maccheroni di ì A pura Semola. A è ANNESSO Vi E' LA BOTTIGLIERIA £ * VINCENZO DiTUNNO ì ( Con lai famosa Poths Beer $ i No» r!irnenticate l'intirizzo : è ) 1228 Se. 12th Sr Rhiila., Pa. ) Ceoncavallo Restaurant WHERE FRANK BASTA'S CHEFCRAFT IS ALWAYS SUPREME Table d'Hote and a' la Carte 256 So. 12th Street Philadelphia, Pa. | Keystone Phone, Park 60-20 A. j Pasquale Cotumacio Agente Generale e Negoziante delle MACCHINE " SINGER " DA CUCIRE r Hi vendono macchino a pagamenti rateali. 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Alla pena indicibile che j gli cagionava il deperimento d: ' una salute a lui sì cara, si univa l il crepacuore di non aver potuto i ancora scoprire la natura del ma. le che lentamente mieteva i gior i ni dell'adorata fanciulla. Ci pen | sava giorno e notte, spiava con uno sguardo profondo e indaga tore ogni movimento dell'ascoso nemico che serpeggiava nel seno di Beatrice e che s'involava alle ricerche della scienza; eppure : non aveva potuto formare una diagnosi sicura! Era la prima volta in sua vite che la natura nascondeva agli occhi di lui la sua opera devastatrice : la scien za lo abbandonava nella più so lenne congiuntura della sua vita. Egli aveva giurato al marchese di rendere a Beatrice la salute compromessa. Oh, quante volte egli aveva fatto simili giuramen ti, sicuro di sé medesimo e nella piena certezza di conoscere il ma le e di allontanarlo! Ma Gaetano doveva passare per tutti i gradi dell'espiazione morale della sua vita passata: la superbia del dot to doveva essere fiaccata, infran ta, umiliata; egli doveva confes sare la propria ignoranza al co spetto di un male che attossicava l'esistenza della sola creatura che egli avesse amata sulla ter ra, morti i suoi. Oh, quante mi gliaia di esistenze a lui indiffe renti Gaetano aveva strappate |dalle fauci della tomba! Ed oggi, quell'uria per salvar la quale egli avrebbe dato tutto il suo sangue, j quell'uria moriva nel mistero di j un morbo incomprensibile, per (juanto vorace ed inesorabile. j i Allorché la giovinetta soggia- ! ceva al sopore che per molte ore la prendeva, Gaetano, immobile accanto a lei, studiava attenta- i 1 mente tutti i visibili caratteri del : morbo; esplorava il polso di lei, ; ne ascoltava la respirazione, cal ! colava i battiti della circolazione, ; ! ogni fase; ravvicinava i sili tomi, I comparava gli accessi lebbrili, J ' svolgeva nella mente diversi si stemi ; ma a capo delle sue me- i ditazioni egli si trovava nello stesso punto dal quale aveva pre so le mosse. La disperazione al- j loia si sarebbe impadronita di lui, se la religione fortemente non si fosse fatta sentire al suo cuore. Manus Domini tetijiit me! diceva a sè medesimo il tapino: "Dio vuol punire la mia superbia, I vuol colpirmi nella più cara par |te del mio cuore Vederla soffri - I re senza aiutarla, vederla morire j senza neanche conoscere il carat- J tere della cupa febbre jch e la me ! na alla tomba !" La tosse che si era manifesta |ta nella fanciulla non aveva al | cun carattere da spaventare ; ciò ! nondimeno i conati ne erano fre quenti e nervosi ; la voce dell'am - malata era debolissima, il polso esile, copiosi e freddi sudori sfi- J nivano la poverina, che era ogni ! tanto assalita da insulti convulsi vi. Un calore ardente si spande va spesso per tutto il corpo, cui succedevano forti brividi di fred ' do. Un vago dolore le circolava iper tutte le membra, fissandosi ;ora ne! capo, ora tra le spalle, or | sullo sterno. Talvolta l'ammalata era co stretta a rimanere col capo sol ! levato da mucchi di guanciali, poiché aveva il petto oppresso, il j respiro inceppato e difficile, do- : Stanze Ammobigliate Sala da Banchetti BELL PHONE, WALNUT 7562 HOTEL & RESTAURANT MASCAGNI FTATELLI DI LULLO, Prop. 768 So. BTH ST. PI-I ILA., PA.; uni ni niHmMMnMmnmaai J. ARGENTIERI G. RUGGIERI 1 1526 Dickinson Street 1420 Dickinson Street Argentieri h Ruggieri Ci 25ih, Above Moore Street - Phila., Pa, Durante il periodo di guerra, quando la scarsezza del carbone faceva risentire i suoi rigidi effetti sul pubblico, i Signori Argentieri e Ruggieri, mantenendosi onestis simi nei prezzi e nel peso, hanno saputo conquistarsi || Ile simpatie degl'italiani di Filadelfia servendo cosi' il po vero come il ricco, sensa parzialità'. Connazionali, Quando volete prontezza nel servizio del carbone, « cortesia nel trattamento e peso giusto rivolgetevi alla Ditta ARGENTIERI 8 RUGGIERI COMPANY 25th, Above Moore St., - Phila., Pa. 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(ContiniE; lìfH D. C.
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