Published and distrtbuted under permit No. 300 authorlzed by the act of Oetober 6, 1917, on file at the Post Office of Ph lladelphia, Pa.. by order ot the President, A. S. Bu rleson, postmaster Gen LA ÜBERA PAIOLA I forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore 906 Carpenter Street ANNO 11. - Numero 10 L'ltalia e i suoi nemici L'INCIDENTE DI LUBIANA Ripigliamo, dopo qualche set timana di sosta, le nostre pubbli cazioni tendenti a sventare la leroce e deplorevole campagna, iniziata ai danni dell'ltalia, da ; una accozzaglia di popolo sorta! dalle rovine dell'lmpero Austria co, la quale sembra voglia conti- ad ogni costo, le tradizio ni del mostro prostrato nella pol vere. [ Per qualunque altro popolo più evoluto e più civile, la generosa pazienza dell'ltalia che, forte del proprio diritto e gelosa della pro pria dignità, non raccoglie le quo tidiane provocazioni di una mar amaglia cieca ed irragionevole, a vrebbe dovuto strappare la ben da agli occhi dei provocatori e ri- Hfchiamarli a più miti e ragionevo li consigli. I Ma noi non dobbiamo dimenti- Ipcare, l'ltalia non dovrebbe dimen- Kicare che trovasi di fronte ai continuatori del suo secolare ne- Hnico, i quali sembra vogliano perpetuare le gesta degli Asbur , go, coll'aggravante di una più grande e più selvaggia ferocia dovuta all'obbrobrioso servaggio cui furono condannati pei- sem pre, ed al quale li strappò l'lta lia, con la sua guerra titanica e coi grandiosi sacrifici sopportati per circa quattro anni. Per costoro la dignitosa pru-} denza dell'ltalia appare siccome debolezza o paura ed in questo convincimento intensificano le lo ro provocazioni e i loro insulti, oggi che siamo quasi alla vigilia dell 'assetto dell'Adriatico. ! Così, a brevissimi intervalli, ! gli stranieri finalmente seccati e gii italiani fremebondi, hanno as-, sistito a due gravi, deplorevolis simi incidenti, quello di Lubiana I e quello di Spalato, i quali costi tuiscono entrambi offese morta li alla dignità italiana. | E sono stati pure le due gocce che han fatto traboccare il vaso già colmo, hanno stancato la pa zienza del nostro Governo e del nostro popolo, già duramente provata. A Lubiana, ove una Commis sione interalleata provvede all'in vio delle vettovaglie nei paesi o ve più urgente è il bisogno, il co mandante militare della città, e spelle, con flagrante violazione del diritto, i membri della Mis sione italiana, i quali, dinanzi al l'abuso, protestano energicamen . te, ma si ritirano per non intral ' ciare l'opera dei loro colleghi. ; I serbi, i croati, i iugo-slavi, , credono, nella loro mentalità cie g ca, di avere ottenuto una grande ' ;! vittoria e di avere inflitto una I grande umiliazione all'ltalia, al l'odiata nemica, e cresce, in que | sta sciocca illusione, la loro tra gcotanza, la loro ridicola ed insa na spavalderia. Così, dopo qualche giorno, si ha a deplorare un nuovo inciden te, forse più grave del primo : L'INCIDENTE DI SPAIATO Ma questo nuovo incidente | precipita gli avvenimenti e l'lta-, . lia ricorre finalmente all'applica zione di energiche misure. Una Commissione interalleata) si reca a Spalato, per stabilire i termini dell'armistizio. 1 delega ti italiani vengono fatti segno ad un entusiastica dimostrazione da parte del popolo che anela alla. annessione all'ltalia; specialmen-l te le donne, baciano, colle lagri me agli occhi, il lembo del tri-. colore. Ma più oltre, la solita ac- ! cozzaglia slava e croata, investe i membri della Missione italiana, | e li fa segno ad una fitta sassa iuola ed alle più volgari contume lie. Gli animi sono eccitatissimi, ma l'ammiraglio italiano, onde evitare qualche sanguinoso con-; flitto, ordina ai suoi subalterni di ritirarsi a bordo delle navi. Ed ivi si presentano le autorità ì iugo-slave non spontaneamente ma costrettevi dall'energia del l'ammiraglio americano, a pre sentare le debite scuse per i tra scorsi della canaglia. Il nostro rappresentante accetta le scuse e se ne dichiara soddisfatto, per sè e per il suo seguito, ma non assume responsabilità per l'offe sa recata alla nostra nazione. Forse nel momento in cui egli dava una risposta così dignitosa, ricorreva alla sua mente il ricor do di uno dei mille gloriosi epi sodi della storia di Roma; quan do cioè l'ambasciatore romano, insultato dal popolo di Taranto, ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER "Entered a.s second-class matter Aprii 19, 1918, at the post office at Philadelphia, Pa., under the Act of March 3, 1879". che gli aveva imbrattato di fan go la toga, rivolto con calma ter ribile verso la moltitudine sghi gnazzante, pronunciò la minac j eia che dovette presto tradursi 'in atto: Ridete Tarantini, finché vi è lecito; ma questa toga sarà | lavata col vostro sangue ! E col sangue dei Tarantini j venne lavata l'onta fatta al no me di Roma. Parimenti l'ltalia, dopo la san guinosa offesa di Spalato, ricor se alle misure estreme e chiuse le sue frontiere per affamare il popolo che calpesta i doveri di ri conoscenza. I TRUCCHI DELLA STAMPA VENDUTA Ma la stampa venduta, quella stampa cioè che ha prostituito la propria dignità all'oro tedesco e francese, per sostenere la causa iugo-slava; quella stampa che ha assistito, con l'arma al piede, anzi compiacendosene, allo svolgersi degli avvenimenti che hanno, alla fine, provocato, da parte dell'ltalia, giuste e severe misure di rappresaglia, ricama rono, circa il provvedimento del la chiusura delle frontiere, le più stupide e vergognose menzogne. Dipinsero l'ltalia come una sgual drina riottosa ed incorregibile che tutto vorrebbe divorarsi e che, unicamente per capriccio, perseguita e tiranneggia le pove re popolazioni che, dopo lunghis simi anni di servaggio, aspirano alla propria emancipazione. Pochi giorni or sono, non ap pena giunse la notizia che l'lta lia aveva chiuse le frontiere in seguito all'incidente di Spalato sintomo di guerra quasi sicu ro molti o quasi tutti i magni giornali d'America, stamparono, a grossi caratteri, un telegram ma proveniente da Washington, nel quale si diceva che l'America, sdegnata per l'atto energico fi nalmente compiuto dall'ltalia, a veva lanciato a questa un ultima tum: Riaprire le frontiere imme diatamente; in caso diverso l'A merica avrebbe sospeso l'invio dei viveri e di quant'altro le era necessario. La notizia, se vera, avrebbe costituito il non plus ultra della prepotenza e del ricatto, ma for tunatamente era cervellotica, ed anche questa bassa manovra di propaganda iugo-slava è stata sventata. Si persuadano una buona volta tutti coloro che hanno affogato gli artigli bramosi nell'oro profu so largamente ai nostri danni; e quegli altri che vorrebbero velie re uscire dal Congresso della pa ce un'ltalia umiliata; ed i nemi ci secolari, completamente sgo minati, che cercano riserrare le file e di nuovo mostrarsi sotto le spoglie dei iugo-slavi. L'ltalia non avrà una pace gal lica nè una pace britannica nè li na pace stelligera ; ma, come dice D'Annunzio nella sua Lettera ai Dalmati, l'ltalia vittoriosa, la più vittoriosa delle nazioni vitto riosa su sè stessa e vittoriosa sul nemico avrà nelle sue alpi e nel suo mare, la pace romana, la sola che le convenga. E la stampa d'America non a vrebbe nessun diritto d'immi schiarsi nelle cose nostre e forse neppure il Governo, poiché il po polo della bandiera stellata non nasconde di aver condotto a ter mine l'ottimo eil massimo dei j suoi affari, sotto la specie delle | idealità eterni ! LE VERGOGNE E LE DISONESTA' DEL GIORNALE DI C.C. A. BALDI L' "Opinione", fin dagli inizi ! della guerra, ha fatto una conti nua opera di anti-italianità. Nel i 1915, prima cioè dell'entrata de gli Stati Uniti nella conflagrazio | ne, non ha mai scritto una paro ] la contro la Gei-mania, che era la grande nemica, e il Cav. C. C. A. Baldi, di cui l'Opinione è organo servilissimo e cieco strumento, j sconsigliava i giovani di ritorna -1 re in patria a combattere per la | nostra bandiera. Più tardi, quan jdo queste mene antipatriottiche ! avrebbero costituito un pencolo, j— colla complicità e coll'ausilio di una losca figura quella di un certo Menegazzo tentò la riabilitazione di Giovanni Giolit ti, lo svergognato trafficatole di onorificenze, che è l'uomo più ne fasto d'ltalia e la figura più in visa al popolo italiano. Oggi .che la guerra è finita, WITH THE LARGEST CIRCULATION AVANTI SEI IVI F®R EI, CON l_A FIACCOLA irsi PUGNO '=Ct 1' "Opinione", com'ebbe a rileva re il "Mastro Paolo", tenta at-1 tingere ad un'altra fonte di lucro, ' e di tanto in tanto stampa un'in tera pagina a pagamento che vorrebbe essere un allarme con tro un bolscevismo di là da ve nire. Se il bolscevismo è il risveglio della classe lavoratrice che, stan ca di sofferenze e di vessazioni, stanca di essere sfruttata, anela a migliorare le proprie condizioni economiche e morali, noi dobbia mo salutare, con vivissima gioia, quest'alba ridente dei lavoratori j del mondo. Ma se invece il bol scevismo è quel quadro nero che ne fa l'Opinione: sofferenze, odi, distruzione, stragi ; un'idra che arresta il commercio e le indu strie, che spinge la civiltà verso la barbarie, le idealità verso il delitto ; che invita all'ozio, all'ab bandono dei genitori, della sposa, dei figli ; in questo caso la pagi na deirÒpiniofte è un furto, una frode a danno di quei minchioni che pagano per la tutela della legge e dell'ordine, perchè nella colonia di Philadelphia, non esi ste neppure l'ombra di questa gran piaga sociale. Ma 1' "Opinione" cosi gelosa conservatrice dell'ordine, così ac canita contro immaginarli peri coli, non si perita di pubblicare, in altra pagina dello stesso nu mero del 5 corrente, fra le noti zie di cronaca, un altro comunica to o circolare, per il quale o per la quale meriterebbe di essere de ferita all'autorità giudiziaria. In questa circolare si parla in fatti di una Compagnia anonima il cui nome, non appena la pace sarà ratificata, echeggerà in tut ti gli angoli della terra come un tuono o un terremoto. Scopo di questa lega formida bile è quello di diffondere tra i lavoratori d'Europa i principii di democrazia, di progresso sociale, eliminare il krumirismo, fomen tando l'uso delle alte uniformi paghe, ecc. ecc. In altre parole, emerita "Opi nione" questo schema costitui rebbe nè più nè meno, che il pro gramma di quel bolscevismo che voi fingete di combattere col da naro dei gonzi. LA LIBERA PAROLA. Italia Irredenta A proposito di propaganda Domenica sera, 9 corrente, ho assistito, insieme a qualche al tro italiano, ad una conferenza, tenuta nella sede della Ethical Culture Society, sull'Armenia, nel passato, nel presente e nel l'avvenire e non ho potuto fare a meno di pensare che l'Armenia, non ostante la sua lontananza dall'America, non ostante la sua civiltà primitiva e tutte le altre difficoltà che provengono dall'es sere tuttora sotto il giogo dei Turchi, l'Armenia, dico, ha sapu to presentare la sua causa davan ti al tribunale della pubblica opi nione americana in modo molto più pratico ed efficace di quanto non abbiamo saputo e potuto fa re noi italiani che siamo, per tante buone ragioni, in condizio ni infinitamente superiori. Esiste qui a Filadelfia, come e siste in tutte le città importanti dell'Unione, un Comitato Pro' Armenia del quale fanno parte persone distintissime, illustri nel campo degli studi, delle profes-i sioni, della vita politica, i cui no mi bastano, da soli, a dare al pub blico la garanzia che l'opera da loro intrapresa, è degna di inco raggiamento e di plauso. Per mezzo di queste persone, che han no aderenze dappertutto, è possi bile per il Comitato Pro-Armenia, raccogliere non solo le simpatie platoniche di molta gente, ma 1 anche i quattrini tanto necessa-! rii alla continuazione ed alla in tensificazione del suo lavoro. Co sì qualche mese fa il Comitato Pro-Armenia tenne una confe renza pubblica al Whiterspoon Hall, nella quale il Vescovo* Rhi nelander, nobile figura di studio so e di pastore, disse tutta la sirtipatia che l'America ha per la nazione sventurata; ieri sera tre oratori parlarono in favore del l'Armenia, uno dei quali, l'illu stre Herbert Welsh che invocò la cooperazione di tutti per quel paese che egli aveva visitato pri ma della guerra e di cui aveva veduto le indicibili sofferenze. Vorrei chiedere ai miei e a tutti gli amici d'ltalia, perchè noi non potremmo fare quanto ha fatto l'Armenia, perchè non po tremmo presentare la nostra causa al pubblico, nello stesso PHILADELPHIA, PA., lf> MARZO, 1919 modo, pratico e semplice, inte- I l essando gli americani influenti a farsi essi stessi interpreti presso i loro connazionali delle nostre a spirazioni, creando così una at mosfera che, disgraziatamente, manca ancora del tutto e per sola nostra colpa? E lo dico, con co noscenza di causa ; la colpa è no stra e nostra soltanto, perchè siamo degli individualisti feroci, capaci di strozzare qualunque buon lavoro fatto nell'interesse e per il bene di tutti, solo perchè iniziato 0 ideato d? un altro; co- ORDINE FIGLI D'ITALIA IN AMERICA ì Comunicazioni della Grande Loggia DELLO STATO DI PENNSYLVANIA INIZIAZIONE DELLA LOGGIA "TRENTO E TRIESTE LIBERATE" N. 91S. Un avvenimento veramente degno di nota ai è avverato do menica, 23 febbraio scorso, nella ridente Greenville, con la inizia zione della loggia "Trento e Trie ste Liberate N. 918. Fin dal mattino erano arriva ti molti soci delle logge di Elie per assistere alla cerimonia. Al le ore 11.58 giunse da Pittsburgh il Grande Curatore Antonio Cer to, ricevuto alla stazione dai componenti la neo Loggia e dal le rappresentanze delle logge di Elie. Formatosi il corteo, si marciò fino alla Knight's of Columbus, ove ebbe luogo l'iniziazione da tanto tempo agognata da quei bravi connazionali. Nella cerimonia, diretta dal Grande Curatore Antonio Certo, fece da madrina la loggia 11 Ri sveglio N. 451 di Elie, funzio nante da Araldo il fratello Nata le l'olacci. La iniziazione proce dette in modo ammirevole, per la intelligente preparazione dei nuovi. Trovandosi assente, per malat tia in famiglia, il venerabile del la loggia 11 Risveglio fratello A gresti, tenne il seggio l'assisten te venerabile fratello Pietrasan ta, il quale offrì a nome della madrina le sciabole e la bandie rina italiana alla neo loggia. Dal Grande Curatore furono istallati i seguenti ufficiali: Venerabile, Alberto De Cri stoforo assistente venerabile, Francesco De Làurentis —ex venerabile, Candeloro Cascio oratore, Matteo Rinella teso riere, Benedetto Nardi segre tario di finanza, Giovanni De Cristoforo segretario archivi sta, Francesco Lipani curato ri : Cosimo Di Donato, Pietro De Làurentis, Tommaso Alfonsi, Angelo Di Falco, J. Di Falco cerimonieri: Giovanni D'Urso, Antonio Catalano sentinella interna, Berardino Guerrino sentinella esterna, Domenico Guerrino. Alla fine della cerimonia parla rono: il venerabile della loggia madrina fratello Pietrasanta, l'o ratore Giovanni Mannucchi, l'av vocato Petrilli, il dr. Pace Gran de Deputato della loggia Spinuz za di North East, Francesco Ful genzi, che molto lavorò per la organizzazione della neo loggia, Matteo Rinella oratore di que st'ultima, Paolo Storace venera bile della loggia Ausonia di Erie. Chiuse la serie dei discorsi il Grande Curatore Antonio Certo, rievocando la vitti dell'Ordine, ricordando le lotte sostenute e i benefici arrecati ai fratelli iscrit ti e alla Madre Patria; ed infine parlò lungamente dell'Orfanotro fio da erigersi in Pennsylvania, ottenendo dai nuovi fratelli l'as sicurazione che essi sono entusia sti di cooperarvi. Alla cerimonia assisteva an che una rappresentanza della loggia Salvatore Spinuzza N. 578 di North East. Memori del lavoro indefesso e proficuo fatto dal Grande Vene rabile Giuseppe Di Silvestro a l>eneficio dell'Ordine in Pennsyl vania, si decise di inviargli una 'lettera, auspicando a una sua sollecita e completa guarigione. Il neo venerabile Alberto De Cristoforo ringraziò gli interve nuti con belle parole, augurando si che la loggia di Greenville ven ga ad affermarsi degnamente «ni pari delle altre consorelle. Indi si sfilò in parata con alla testa la banda cittadina, tino al Commercial Hotel, ove si consu mò uno squisito banchetto, men tre una buona orchestra esegui va scelti pezzi musicali, ed il fra tello Matteo Rinella distribuiva j fiori a tutti i convitati. Durante la durata del banchetto [intervenne il fratello Egidio A me Saturno che si mangiava i proprii figli! Con un poco di buon volere e di accortezza, lasciando in di sparte il proprio "io", potremmo fare miracoli in breve tempo c guadagnarci quella stima e que la simpatia alle quali abbiamo in contestato diritto; ma occorre la vorare d'accordo e uniti, se non 1 nei mezzi, almeno nello scopo, sfatando la leggenda odiosa che ci chiama disuniti, incostanti, in capaci di seria organizzazione. EMILIO F. GROSSO presti, venerabile della loggia II Risveglio N. 451, giunto in quel momento da Elie, fatto segno ad una festosa accoglienza da tutti i fratelli. Colla sua venuta, si riaprì la serie dei discorsi, e do po di lui parlarono in molti, tut ti con appropriati accenni di oc casione. Invitato ancora una volta a parlare il Grande Curatore An tonio Certo, egli ringraziò i fra telli di Greenville delle generose accoglienze prodigate a lui ed ai rappresentanti delle altre logge, e si augurò di poterli rivedere in tempo non lontano. AGGIUDICAZIONE DELLA MORSA DI STUDIO. La Commissione della Borsa di Studio stabilita dalla Grande Loggia del nostro Stato, presie duta dall'Avv. Antonio Ciaflone, dopo di aver esaminato i temi dei concorrenti, giusta le norme bandite col concorso pubblicato a suo tempo, ha ritenuto merite vole dell'assegnazione di essa per quest'anno il giovinetto Roberto Grosso, figlio del socio attivo del nostro Ordine Emilio F. Grosso, ■5618 Hadfield Ave., Phila., Pa. Il premio consiste in $250.00 die il Grande Concilio ha deciso debba essere attribuito al vinci tore del concorso in rate trime strali, previa la esibizione del certificato di frequenza agli stu di. Meritano speciale menzione, per avere svolto abbastanza bene il tema da essi prescelto: la Si gnorina Teresina Marino, 258 Houston St., Washington, Pa., la quale è maggiormente degna di lode per aver studiato l'italiano da sé, non essendovi nè scuole nè insegnanti della nostra lingua nella località ove ella dimoia; e il giovinetto Giovanni Turchi, 1 Hi') lOth St., Phila., Pa. Il padre della Signorina Mari no è un socio attivo della loggia Leonardo da Vinci N. 270 di Wa shington, Pa., ed ugualmente il padre di Giovanni Turchi è socio attivo della loggia Gran Sasso d'ltalia N. 696 di Phila. I BENEFICATI DAL F. U. IVI. IN ITALIA. Alla Commissione del F. LI. M. sono pervenute le seguenti lette re per benefici mandati ad eredi di fratelli morti: "Alla Grande Loggia delio Sta to di Pennsylvania Commis sione del Fondo Unico Mortuario. "Vi accuso ricezione della som ma inviatami a mezzo della Ban ca Commerciale Italiana di lire Duemila cinquecento (L. 2500), che ho regolarmente ricevuta. "Vi ringrazio e saluto. "Corinaldo, 19 febbraio 1919. "Perini Augusto." * * * "Berceto, 15 febbraio 1919. "Egregi signori Componenti la Commissione del Fondo Unico Mortuario. "110 ricevuto a mezzo della Banca Commerciale la somma di lire Mille quattrocento cinque (L. 1405.00), denaro spettante mi per la morte di mio figlio Pio li Luigi, dedotte le spese funera rie. "Ringrazio vivamente i Com ■ ponenti codesta spettabile Am ministrazione per la sollecitudi ne avuta a mio riguardo, e por go un caldo saluto ai componenti l'Ordine in memoria di mio figlio Luigi Pioli." "Dev.mo "Francesco Pioli." CRONACA DELLE LOGGE. Martedì 4 marzo la loggia Gui do Baccelli N. 687 di West Che ster festeggiò il secondo anniver ! sario della sua fondazione. Il concerto della Guido Baccel li, diretto dal maestro R. Ranie | ri della stessa loggia, prestò ser vizio suonando prima per ì quar ! tieri della colonia italiana e la se ra in sala, ove svolse un attraen te programma durante l'anima tissimo ballo, al quale presero parte i fratelli della loggia con le rispettive famiglie. Oratore della serata fu il fra tello Giovanni Torchio, ricevuto illa stazione d'arrivo dai fratel li: G. Cotone della Mameli di Coatesville, dal venerabile A. Trentacarlini, dal segretario ar chivista G. Febo, dal tesoriere Luigi Tavani e da altri fratelli della Guido Baccelli. Gli fu offer ta una cena dal venerabile e dal segretario archivista, in casa del l'ex venerabile F. l'izii. e ad essa presero parte anche una diecina di soci. Alle 8.30 poni, si aprì la festa, con un discorso del venerabile, che cedette subito il poslo al maestro di cerimonie fratello Luigi Tavani. Questi chiamò a parlare il fratello Cotone, il qua le ricordò che la Guido Baccelli in soli due anni di vita ha saputo affermarsi nella Colonia di West Chester, creando nel suo seno anche una banda, che promette molto. Quindi il maestro di cerimonie invitò a parlare il fratello Tor chio, il quale disse che i nostri soci han voluto che le logge si fregiassero del nome di uomini illustri per ricordarne le virtù e praticarle nella vita. Tratteggiò poi il colosso della clinica italiana Guido Baccelli, dicendo che egli non esercitò la scienza medica a scopo di lucro, ma ne fece un a postolato pel sollievo della uma nità sofferente. Dopo il discorso del fratello Torchio, il maestro di cerimonie, a nome della loggia, gli offrì un servizio d'argento per fumatori. Si diede quindi principio alle danze, che si protrassero fin do po la mezzanotte. * » V La loggia Orsogna N. 729 fe steggiò anch'essa domenica 9 marzo l'anniversario della sua fondazione. La festa si aprì alle 4 poni, alla Eagle Hall, Bth <£ La tona Sts. La sala, magnificamente ad dobbata coi colori italiani e ame ricani, presentava un aspetto imponente, essendo intervenute le rappresentanze di gran nume ro delle logge di Philadelphia. Aprì la seduta il venerabile Giovanni Damiani, il quale, dopc aver parlato dell'Ordine e del pro gresso della loggia, ricordò tutti gli illustri uomini di cui va ple clara la. terra di Orsogna. Parlò dopo il segretario di fi nanza della loggia Rocco Anto nelli, il liliale esordì anch'egli mandando 1111 saluto ad Orsogna, alla "indimenticabile cittadina del forte e gentile Abruzzo." Quindi venne a parlare dell'Or-1 dine, che tende all'elevamento morale di tutte le classi degli I taliani immigrati. Con bell'impe to oratorio, egli si augurò che la ' concordia, la costanza, il conti nuo lavoro e sopratutto l'onestà vogliano assistere i capi e i gre gari "per poter agevolmente raggiungere la sommità di quel l'aspra montagna ove sono la Fe de, la Giustizia e il Diritto di tut te le genti." Invitati dal venerabile, prese ro in seguito la parola i fratelli : Benedetto Oro, venerabile della De Felice Giuffrida, Francesco Pellicciotti, venerabile della Li bertà e Pensiero, e il Grande Se gretario Archivista Alfredo Per filia, il quale dopo aver portato alla loggia il saluto del Grande Concilio, ricordò Giuseppe Mazzi ni, che nella stessa giornata tut ta l'ltalia commemorava. In seguito parlarono i fratelli: Giuseppe Modestino, venerabile della loggia Italia; Domenico Cianci Grande Deputato della loggia Orsogna; Enrico Damiani venerabile della loggia Andrea D'lsernia iniziata l'altra domeni ca; Giuseppe Brocato venerabile della Muzio Scevola che fece da Madrina alla Orsogna, il quale regalò alla loggia un check ; Francesco Silvagni, ed altri. Prestò servizio un'ottima ban da, che eseguì oltre agli inni pa triottici, scelti pezzi musicali, che furono entusiasticamente ap plauditi. Negli intermezzi furono serviti copiosamente sandwhiches e be vande ; la festa si protrasse fino a tarda ora tra la migliore cor dialità di tutti gli intervenuti. Z EXTRA! Z RISPARMIATE MONETA! Se farete i vostri acquisti presso il nostro grande negozio P. L_A BOCCETTA 901-903-905 So. Bth STREET*. PHILADELPHIA, PA. ove troverete specialità' per abiti da farsi su misura. Abiti di battesimo. Vesti per giovanotte, Vestati per ragazzi. Camicie, Camicette. Sottane, Cappelli ed altro. Fa quel che devi, avvenga che può*. Abbonamento Annuo $ 2.00 Una Copia 3 Soldi LASONSOFITALY STATE BANK Dicemmo già che, contro la coalizione di pochi malvagi i quali avevano tentato, con tutti i mezzi i ripieghi legali inclu si di oscurarne l'indubbia af fermazione fra le istituzioni del genere, la "Sons of Italy State Bank", in circa due anni di sua esistenza, ha sorpassato le aspet tative dei più ottimisti. Dicemmo altresì che l'assem blea degli azionisti, nella seduta del 26 febbraio u. s„ approvava, ad unanimità, la relazione finan ziaria, con l'elogio, meritato, spe cialmente al presidente signor Roberto Lombardi, tacendo, per chè essi avversi ad ogni reclame, i nomi di altre persone, che sono stati gl'indispensabili coefficienti al progresso di quella banca, e fra gli altri i signori Luigi Coro na, cassiere e Tommaso Catala no, contabile. in tutte le istituzioni bancarie, ad ogni impiegato è assegnato un compito; nella Banca dei Fi gli d'ltalia, però, anche per la scarsezza di personale, il cassie re, specialmente, deve moltipli carsi fra un'operazione finanzia ria e la redazione di un atto no tarile; fra un vaglia, un oigliet to d'imbarco e la consegna della corrispondenza ai clienti e fra la esazione dei pagamenti in conto e la consegna dei "bonds" di tut ti i "Loans" emessi. Queste mol teplici attività, affidate ad una sola persona, sono state assolte con puntualità ed esattezza, co me con puntualità ed esattezza sono state portate a compimento le altre faccende dell'azienda af fidate al contabile signor Cata lano, alla gentilissima signorina Donato ed al giovinetto France sco Paolo Bucco. L'opera dei direttori non è sta ta meno efficace al progresso dell'azienda, specie quella dei componenti il Comitato prestiti, tó' vero, come si diceva su "La Voce della Colonia" del T. corren te, che "il magnifico entusiasmo dei primi tempi venne man mano affievolendosi" ; che a una buo na metà degli azionisti sono sco nosciuti agli impiegati" e che "persino nella classe dei diretto ri vi sono quelli che mostrano di non aver fiducia nella banca, che pure oramai si è solennemente affermata, tanto è vero che man tengono i loro depositi presso le banche americane "; ma è pur vero che, ogni uomo nella vita, iPer ragioni ovvie a dirsi, deve tener fronte ad altri impegni che forse aveva fin da prima che la Banca dei Figli d'ltalia sorgesse. Tutti gli azionisti, compreso i vecchi e gli attuali direttori, han no diritto all'encomio anche se non avessero fatto altro che creare una istituzione del gene re. Non v'ha dubbio che con l'an dare del tempo, un po' alla volta, gli assenti di oggi si libereranno dei vecchi impegni e daranno po scia tutta la loro attività alla Banca che idearono e crearono e che oggi poggia su solide, grani tiche basi perchè, oltre ad avere corrisposto, nel secondo anno di esistenza, l'interesse del 6 per cento agli azionisti, ha depositar i to, nel fondo riserva, seimila e 1 cinquecento dollari. Ad ufficiali del Consiglio dei direttori sono stati rieletti, per unanime consenso, i signori Ro berto Lombardi, presidente e gli ■ avvocati Giovanni Di Silvestro, i primo vice presidente e Nicola t Marinelli secondo vice presiden i te. i Su La Voce della Colonia del 1. corrente, dal contabile signor ■ Tommaso Catalano,fu pubblicato i un dettagliato rendiconto del ' movimento della Banca dei Figli : d'ltalia ; noi, non avendo spazio disponibile, riportiamo, in altra parte del giornale, solamente lo -, "statemant" alla chiusa della ge . stione al 31 dicembre 1918. Di fronte alle cifre, che non sono opinioni, si infrangono tut i te le insinuazioni dei malvagi di Filadelfia e di fuori e la "Sons of > Italy State Bank, entrata nel - periodo della maturità, si avvia i verso un migliore avvenire.
Significant historical Pennsylvania newspapers