La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, April 27, 1918, Image 1

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    1 forti caratteri sono gli Dei
Supremi della Storia Nazionale.
A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore
906 Carpenter Street
ANNO I. - Numero 2
IL TERZO LIBERTY LOAN
Trae translation liled with the
postmaster at Philadelphia,
Fa., Aprii 26th, 1918, as re
quired by the act of October
6th, 1917.
Ogni cittadino americano e
tutti coloro che risiedono in que
sta terra ospitale, hanno il dove
re sacrosanto di rispondere al
l'appello lanciato dagli Stati Uni
ti per il terzo prestito della li
bertà. Chi non sottoscrive o è un
incosciente o un traditore della
patria e di se stesso, poiché, in
questo momento supremo, sotto
scrivere significa vincere e vince
re significa vivere.
Non vane esortazioni, non ret
torica di frasi, ammoniva l'Oli.
Nitti, nella sua propaganda effi
cacissima per il quinto prestito
italiano, in un magistrale discor
so che egli tenne a Milano, in
quella Milano fiera delle sue tra
dizioni patriottiche e giustamen
te orgogliosa della sua prosperi
tà industriale.
Non vane esortazioni, non ret
torica di frasi ripetiamo noi
—in questa difficile ora della
marcia della civiltà; adesso oc
corre ricordare ai cittadini il loro
dovere.
Il terzo prestito della Libertà è
emesso in un momento non lieto
per la causa degli Alleati; non
più l'ltalia combatte sul territo
rio nemico, ma il nemico invade
ed occupa belle e fertili province
nostre. La Russia ha indegna
mente defezionato le file ed ha
concluso cogli imperi centrali u
na pace che la danna ad un'eter
na ignominia. In Francia le or
de nemiche, strabocchevoli per
numero, perchè rinforzate da e
normi contingenti tolti al fronte
orientale, compiono sforzi inau
diti per rompere le linee franco
inglesi e costringere gii alleati ad
accettare una pace germanica.
Sui campi insanguinati delle
Fiandre e della Piccardia son ri
volti trepidanti, gli occhi di tutto
il mondo civile. L'avvenire dipen
de dall'esito della gigantesca bat
taglia ed un mortale pericolo ci
minaccia, se le orde del Kaiser e
degli Alleati vassalli della Ger
mania dovessero trionfare
tengano i fati lontana una sì
tremendi» sciagura ! tutti i po
poli sarebbero ricacciati nelle te
nebre della più vergognosa bar
barie.
Occorre quindi, oggi più che
mai, dare tutta la nostra solida
rietà ai valorosi eserciti alleati
che lottano per l'avvenire del
mondo e che da quattro anni nel
le trincee, nei campi cruenti e
sull'aspre vette delle montagne
fanno olocausto del loro sangue e
della loro vita ad una nobile cau
sa.
Del resto il terzo liberty loan
è un affare, poiché sul danaro in
vestito si percepisce un interesse
del 4{ per cento; ma se anche
non fosse un buon affare, se do
vessimo offrire i nostri risparmi
senza ricavarne alcun utile, an
che se dovessimo darli senza
speranza di riaverli, dovremmo
sottoscrivere con pari sincerai
di sentimento e con pari entu -<fc
smo. Non saremmo meritevoli Ili
godere i frutti della libertà se li
fiutassimo di legare noi stessi 11-
le sorti della Patria; non merifc-
la libertà e la vita, se i o
"fcsimo, in quest'ora fragili,
e difenderle.
\ro che furono per la gi«-
jme forti e anime pav le,
A—mi affrontarono con fedi? il
atiro cimento e quanti di fronte
al cimento esitarono, oggi haiino
un comune destino e debbono a
vero uno stesso sentimento.
Dobbiamo essere tutti uniti, tutti
concordi; dobbiamo pensare che
ilmemico è ancora formidabile;
che oggi è in vigile attesa e ogni
nostra discordia, ogni nostro
oblio, ogni abbandono dello spi
rito è pronto a sfruttare.
|||Più che tutti gli altri popoli in
guerra, noi italiani, noi, vecchia
'nazione di democrazia, noi, vec
chia culla del diritto e discenden
ti della grandissima gente che, a
[Éantu del diritto mise l'equità,
dobbiamo lottare con tenacia per
cwseguire la vittoria in questi
Irttta del diritto contro la pejxJ.
.# RfrRA !
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Se tarele i vostri acquisti ressosH ;i nostro grande negozio
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A esti per giovinette, jVefi per v .iragaizi. Camicie, Camicette, Sottane,
Cappelli ed altro. , j
m ti
Sottoscrivendo quindi al terzo
prestito del Governo Americano,
noi adempiamo solamente una
piccola parte del nostro dovere;
ben altro incomberebbe a noi nel
la grigia ora che volge e perciò -
16 ripetiamo chi rifiuta di ac
quistare un liberty borni o è un
traditore o un incosciente.
Se volessimo ispirarci alle pa
gine immortali della • storia, vi
troveremmo esempi di fulgidi e
roismi, di sacrifici che non posso
no descriversi e che non saprem
mo neppure concepire, di fronte
liti quali quelli che oggi si doman
dano a noi sono ben povera cosa.
Quando l'esercito di Annibale
era accampato fuori le porte di
Roma e la strada che portava al
l'Urbe era aperta agli invasori, le
matrone e le donne del popolo of
frirono tutti i loro ornamenti di
oro, per fabbricare le armi per
l'estrema difesa della patria e gli
uomini, avendo il Senato messo
a pubblico incanto il territorio
occupato dal nemico, lo acquista
va a prezzi favolosi !
Nobile esempio di amor di pa
tria che dovrebbe servirci di in
citamento e di sprone, ma anco
ra più sublime quello offerto dal
le donne cartaginesi, quando le a
quile romane vittoriose minac
ciavano la libertà e l'esistenza di
Cartagine !
Sull'altare della patria esse
immolarono il più bell'ornamen
to muliebre: le loro trecce recise
servirono a far corde per le ca
tapulte delle navi, e di fronte a
tanta grandezza di sacrificio, i
soldati esausti ripresero vigore e
prolungarono una resistenza ac
canita.
Giacque l'alta Cartagine e fu
rasa al suolo, ma la sua caduta
fu gloriosa ed addusse infiniti
lutti ai Romani.
Oggi il pericolo che corrono
tutte le nazioni democratiche del
mondo non è meno grave del de
stino che incombeva a Roma ed
a Cartagine ; eppure a noi non si
chiede l'offerta incondizionata di
tutti i nostri averi; alle nostre
donne non si domanda il sacrifi
cio dei loro monili e dei loro ca
pelli; a noi si chiede soltonto di
pelli ; a noi si chiede soltanto di
j risparmi a condizioni vantaggio
se.
Vi sarà uno in mezzo a noi.
uno solo che oserà rifiutarsi di
sottoscrivere al prestito della li
bertà ?
Italiani, poiché i nostri soldati
sulle rive della Piave e negli al
tipiani di Asiago han mostrato
di saper degnamente morire, noi
mostriamo almeno di saper vi
vere degnamente.
R. Consolato d'ltalia
IN PHILADELPHIA
Con preghiera di pubblicazione:
"11 Grande Venerabile dell'Or
dine dei Figli d'ltalia in Pennsyl
vania, il giorno 20 corrente, face
va pervenire al Regio Console la
somma di $259.10, quale impor
to di oblazioni a beneficio dei pro
fughi del Veneto delle Logge e
delle persone qui sotto indicate:
Loggia Terra Irredenta $48.00
Loggia Vittorio Emanue
le 111, N. 229, Prelevati
dal fondo cassa 25.90
Oblazioni dei fratelli in
seduta 43.10
Da Domenico Fasano del
la stessa Loggia ... • 5.00
Da Michele Santelli 1.00
Ricavato di canzonette
vendute dal fratello N.
Gammone nella serata
di G. Giardulli alla Lyric
Hall l'B corrente 4.00
Loggia Nuova Luigi Ca
dorna No. 771 : Ricavato
del ballo pio profughi ... 93.10
Raccolti da Nicola Sasso
ne della stessa Loggia ... 24.50
Raccolti da Domenico
Fratto, della stessa Log. 7.50
Raccolti da Salvatore Vo
ci, della stessa Loggia 7.00
TOTALE $259.10
Il giorno stesso, 20 corrente,
l'Ordine dei Figli d'ltalia inviava
al Regio Console anche la somma
di $40.00, quale importo di quota
d'Associazione perpetua alla Cro-
AVANTI SEI (VI PRE, CON L. A FIACCOLA IN RUGNO
ce Rossa Italiana della Loggia
Terra Irredenta N. 447.
'Jt ijS :,t
Il R. Agente Consolare in Al
toona, il giorno 16 corrente, fa
ceva pervenire al R. Console la
somma di $321.30, rappresentan
te il ricavato di una colletta fat
ta da un Comitato della Società
di M. S. San Donato di quella cit
ta a favore della Croce Rossa I
taliana e dei profughi del Vene
to e la rimanente somma di SIOO
sarà dal Regio Console inviata al
GRANDE PARATA DEGLI ITALIANI
PER IL TERZO LIBERTY LOAN
I Figli d'ltalia spiegano nuovamente le loro forze
Giove Pluvio deve essere un
mito dei inbelungi, una divinità
nordica, se dobbiamo giudicarlo
dalla rabbia bestiale con cui do
menica scorsa si era accanito per
nuocere alla causa del Third Li
berty Loan e per mandare a mon
te la grandiosa manifestazione
dell'ltalian Day.
Si era stabilito in precedenza
che all'una pomeridiana le Log
ge e le Società che partecipava
no alla palata, dovevano trovarsi
al posto assegnato a ciascuno,
per indi disporsi in ordine ed i
niziare la sfilata. Ma a quell'ora
l'acqua veniva giù scrosciante,
abbondante, impetuosa, le strade
erano allagate e con quel tempo
d'inferno era umanamente im-1
possibile la formazione del cor
teo.
Alle due però la violenza del
temporale era passata e dal cielo
interamente coperto, e minaccio- ;
so, veniva giù una pioggerella fi
ne, continua, accidiosa che pene- ;
trava fino nelle ossa, ma essa non
doveva, non poteva arrestare i
dimostranti, dal momento che i
nostri soldati e i soldati di tutte
le nazioni dell'lntesa combattono,
instancabili, nelle trincee, sotto
le piogge torrenziali, tra le tor
mente di neve, continuamente al
le prese colla rabbia degli ele
menti e della morte. E così, verso
le due Broad St. incominciò ad
affollarsi; da ogni via adiacente j
sboccavano le Logge e le Società
j colle loro musiche e colle loro
! bandiere alla testa, ed in poco !
tempo, quasi per incanto, tutti e
rano al loro posto. Ma bisognava
affrettare i preparativi, poiché il
cielo era sempre minaccioso e le
nubi gravide di pioggia. E i pre
parativi vennero compiuti nel più
breve tempo possibile e la sfilata
i iniziò, prima delle tre, nell'oi
dine stabilito in antecedenza, in
seno al Comitato Italiano, e cioè
in testa i "Figli d'ltalia", segni
ti immediatamente dall'Ordine
degli Indipendenti, e poi tutte
«incile Società di M. S. che aveva
no aderito alla parata.
IL CORTEO
L'Ordine Figli d'ltalia, con al
la testa le Bandiere, la musica,
le giovanetto simboleggianti le
nazioni Alleate e la Croce Rossa,
il Grande Concilio ele Logge
Femminili Principessa lolanda,
Maria Abriani, Dottoressa Maria
Montessori, Donna Luisa D'An
nunzio, la Vittoria d'ltalia, sfilò
per ordine di anzianità, dalla
Loggia Italia N. 77, che è la più
vecchia, alla "Monte Amaro" No.
809, di più recente formazione.
Quando il Grande Concilio del
l'Ordine giunse all'altezza di
Snyder Ave., dove stazionava il
Grande Concilio degli Indipen
denti, avvenne una scena molto
J simpatica. Gli Indipendenti ac- ;
colsero i Figli d'ltalia al suono
fatidico della Marcia Reale, cui
fece eco anche la musica che
precedeva il corteo dell'Ordine; i
due Grandi Concilii si accostalo-1
no e il Sig. Giuseppe Di Silve
stro, Grande Venerabile dei Figli
d'ltalia e il Sig. Alfredo D'Aloia,
funzionante Grande Venerabile
degli Indipendenti si strinsero
con effusione la mano, in mezzo
agli applausi dei circostanti.
Poscia la sfilata continuò.
All'Ordine seguirono gli Indi
pendenti, parimenti disponti e
cioè in testa bandiere e stendar
di, poi il Grande Conciilo, e final
mente le Logge per ordine di an
zianità.
Ultime marciarono le Società
di M. S. che furono numerosis-j
sime e tutte rappresentate dai
PHILADELPHIA, PA., 27 APRILE, 1918
Comitato Centrale della Croce
Rossa Italiana in Roma.
Oltre alla Società di M. S. San
Donato, di Altoona, Pa., hanno
fatto pure domanda di associa
zione perpetua alla Croce Rossa
le seguenti Società:
Italian Republican League, di
Wilmington, Del. (a mezzo del
Regio Agente Consolare) $40.00.
Italian American Union Repu
blican Club (34th Ward) $40.00.
li Signor Fortigno Giuseppe,
fu Demetrio, ha versato al R.
larghi contingenti. Esse erano
guidate da Giuseppe lacolucci, in
assenza del Sig. John M. Queroli,
impedito da una malattia a par
tecipare alla manifestazione pa
triottica.
LA SFILATA
Sui due marciapiedi di Broad
St., si pigiava una folla immensa
che applaudiva continuamente al
corteo che avanzava in buon or
dine sotto la pioggerella inces
sante. Furono simpaticamente
notate le cinque fanciulle sim
boleggiatiti le nazioni che com
battono la più tremenda delle lot
te contro una coalizione brigan
tesca, ed un ritratto di Wilson,
di questo formidabile campione
della Libertà, che una Società
ebbe Ir- felice idea di portare al
la propria testa.
11 corteo ora intcrmina
bile, si perdeva a vista d'occhio;
i moltissimi americani, frammi
schiati nella folla dei nostri con
nazionali, ne rimasero molto fa
vorevolmente impressionati e la
loro impressione manifestarono
con applausi entusiastici.
Dopo aver percorso Broad, la
palata girò attorno alla City Hall
e, dopo aver salutato la statua
della Libertà, sulla quale la pic
cola Maria Roma, figlia del Cav.
Frank, depose una ghirlanda con
la scritta:' "to that Liberty that
' we ali love so much", tornò in
dietro per entral e nella sala del
i Comizio.
Davanti la statua gli alunni
della Campi eli Lyons School can
tarono, sotto la direzione del
maestro Maioriello, inni pa
triottici di Italia e d'America.
Fuori dell'Accademia era as
siepata una folla straordinaria.
Quando la testa della parata vi
giunse, fu un momento indimen
ticabile, solenne.
Molteplice bande intuonavano
gli inni delle nazioni alleate, tra
gli applausi di mille entusiasti,
tra lo sventolìo di mille bandiere.
L'immenso teatro ingoiò nel suo
ventre capacissimo una gran
parte dei partecipanti alla para
ta, ma un'altra parte, la grande
massa, dovette rimanere fuori,
pei' mancanza di posti, e così si
ebbero contemporaneamente due
comizi : uno dentro l'Accademia
di Musica ed un altro al di fuori.
I COMIZI
Entro nella sala soltanto pei'
cinque minuti,
Lo spettacolo che mi si presen
ta dinanzi è grandioso, imponen
te ed il momento è solenne.
Quando tutta la popolazione
ebbe prese posto, quando ogni
rumore ebbe cessato, il Cav.
Frank Roma aprì, con acconce
parole, il Comizio ed invitò il
Rev. Terlizzi, della Chiesa del
Buon Consiglio, a benedire la no
bile cerimonia.
Gli oratori della seiata furo
no: il R. Console Cav. Poccardi.
iil giudice Joseph Buffington, il
banchiere Edward Stotesbery.
Vincenzo De Virgiliis, Giovanni
Di Silvestro, Alfredo D'Aloia, A
ladino Autlio.
Tutti furono eloquenti, effica
cissimi e vivamente applauditi.
Essi esortarono alla sottoscrizio
ne di questo terzo Liberty Loan, ■
per dimostrare al tracotante e
barbaro tedesco, il quale final
mente pare cominci a realizzare
! il peso dell'intervento americano
nel conflitto, quanto sia falsa la
sua asserzione che il popc)o di ;
questo grande paese è contrario
alla guerra.
La nota predominante di tutti
i discorsi fu l'incorgagiamento ai
; connazionali a sottoscrivere a
L questo terzo prestito, che voglia
Consolato a mezzo del R. Agente
Consolare in Wilmington, Del.,
la somma di un dollaro doman
dando di essere iscritto quale o
cio temporaneo della Croce Rossa
Italiana.
Il Regio Console, nel segnare
ricevuta delle suindicate somme,
faceva a tutti pervenire i suoi vi
vissimi ringraziamenti e l'e
spressione del suo plauso sincero
per il valido soccoi so portato aì
l'opera di soccorso delle vittime
della invasione nemica.
mo augurarci sarà «niello della
vittoria e di una pace equa e di
gnitosa, poiché, aiutando l'Ame
rica, si aiuta indirettamente an
che l'ltalia che combatte per una
medesima causa e dall'America
ritrae infiniti soccorsi.
Nel mentre dentro la sala del
l'Accademia si svolgevano tali
avvenimenti, fuori, all'aperto, di
nanzi alla folla rimastavi un
altro comizio ebbe luogo. Vi par
larono Giuseppe lacolucci, un sol
dato americano reduce dal fron
te, Mr. O'Brien, che sulla Som
ma venne gravemente ferito e
porta in volto nobili cicatrici, il
Sig. Giuseppe Di Silvutro e
l'Avvocato Alessandroni.
Costor esposero "on parola vivi
da e convinta, le tristi condizioni
in cui anche noi, sebbene a tante
migliaia di leghe di distanza, ver
remmo a trovarci, nel caso che la
Germania dovesse uscir vincitri- i
ce* da questa lotta. E mentre gli !
oratori parlavano, altri giravano
tra la folla a raccogliere sotto
scrizioni pei' il Liberty bond; in
fatti in poco tempo si raccolsero
per circa diecimila dollari di sot
toscrizioni.
Tardi, molto tardi, la manife
stazione memoranda ebbe termi
ne, (piando Giove Pluvio, vinto e
fiaccato, si era finalmente deciso
a rinunciare al suo criminoso di
segno di turbare la festa.
ItSSi
Da una rigorosa investigazio
ne fatta dalle autorità federali
circa la esistenza in questa città
di case di mal'affare, che minac
ciano la salute ed il morale dei
soldati, di terra e di mare, qui
stazionati, il segretario della Ma
rina, On. Daniels, ha ordinato al
Sindaco Smith, che le suddette
case debbono assolutamente spa
rire dalla nostra città.
In conseguenza di quest'ordi
nanza imperativa del Governo fe
derale, il Sindaco ha subito ini
ziata una investigazione per pro
prio tonto e, venuto a conoscenza
della esistenza di ha avver
tito tutti i proprietari di case a
dibite a questo losco commercio
di fare evacuare, nel periodo di
una settimana, gl'inquilini che
vi abitano. Nel contempo ha fat
to pubblicare una lista di tutti
| coloro che affittano dette pio- j
prietà alle meretrici.
Fra i nomi vi figura, manco a
dirlo, quello del Cav. C. C. A.
Baldi o della ditta omonima.
Sebbene il nostro Cavaliere o
il suo figlio Vito abbiano detto
che essi non erano a conoscenza j
che le loro proprietà o quelle ge
stite per conto di terzi, venivano
adibite a scopi immorali, purtut
tavia è risaputo, stando a quello
che si dice, che dalle case di male
affare si riceve una maggiore pi
gione, ragione per cui i proprie
tarii signori Baldi avrebbero do- i
vuto sapere di tale esistenza. Si
dice pure che tali inquilini rice
vano protezione quando capitano
0 sono per capitare sotto le zan
ne della polizia.
Se ciò è vero noi lasciamo i co
menti al pubblico intelligente, il j
quale più di noi sa giudicare uo
-1 mini e cose e sa discernere dove
sono i veri uomini morali e da
quale parte coloro che predicano
I moralità e poi razzolano male.
IL DELITTO DEI NEUTRI
True transattoli liled with the
postmaster at Philadelphia,
Pa., Aprii 26th, 191 S, as re
(|uired by the acl of October
6th, 1917.
Dopo quattro anni di stragi
raccapriccianti e di lotte immani
che logorano, fino all'esaurimen
to ed alla distruzione, i popoli
combattenti per la civiltà e per il
diritto, l'ostinatezza di alcune
nazioni a rimaner ancora neutra
li nella grande tragedia che ha
travolto oramai nei suoi vortici
due terzi del mondo, costituisce
un delitto di lesa umanità.
Allorché nel luglio del 1911
gli imperi centrali, dopo lunghi
anni di febbrili preparativi, get
tata finalmente la maschera del
l'ipocrisia, misero in evidenza i
loro pravi disegni di dominio,
speravano di aver ragione, in po
co tempo, della vecchia decrepita
ed impreparata, che risponde al
nome di Europa. Ma quando, sul
le rive della Marna, di fronte al
l'epica virtù delle legioni france
si, cadde infranto il superbo so
gno imperialistico degli Hoenzol
iern, i tracotanti tedeschi, acce
cati dalla libidine della vittoria
che vedevano sfuggirsi, riesuma
rono i metodi di guerra delle
epoche primitive ed i sistemi
barbari dei loro antenati e ricor
sero a tutte le arti più infami,
per scuotere e fiaccare la resi
stenza nemica.
Da allora gli istinti di questi
barbari si manifestano in tutta
la loro ferocia. Moderai pirati,
solcano in tutti i versi insidiosa
mente gli Oceani a bordo dei sot
tomarini, silurando pacifici piro
scafi mercantili, senza risparmia
re neppure quelli battenti ban
diera neutra e divertendosi, dopo
aver colato a picco i vapori, a far
fuoco sulle barche di salvataggio,
per godersi, sghignazzando, lo
spettacolo atroce di donne e di
bambini lottanti disperatamente
con la morte.
Briganti dell'aria, volano in
stancabili coi loro aeroplani su
città aperte ed indifese, semi- j
nandovi bombe innumerevoli, di
struggendo mirabili monumenti
di arte, massacrando popolazioni
inermi, in massima parte vecchi
cadenti, donne innocue e bambini
innocenti, poiché gli uomini forti
sono tutti in trincea od in luoghi
strategici, ove i tedeschi, vili e
feroci, non osano avventurarsi.
Ma nè i delitti dei sottomarini,
nò gli assassini in massa perpe
trati dagli aeroplani, nè le grida
strazianti del popolo belga e del
popolo serbo, gementi sotto la
più dura schiavitù, nò i racconti
raccapriccianti delle torture in
flitte ai prigionieri di guerra dal
le sitibonde belve austro-tede
sche, son valsi a scuotere, dalla
vergognosa apatia e dall'ignomi
nioso letargo i governi di quelle
nazioni che, di fronte alla minac
cia terribile di vedere la civiltà ri
cacciata di nuovo negli abissi del
la barbarie, si ostinano a rima
nere ancora con le armi al piede,
spettatori impassibili della im
mane tragedia.
Eppure e si non sono riusciti a
sottrarre i loro popoli alle inevi
tabili conseguenze della guerra,
nè il loro commercio alle insidie
dei sottomarini, ed oggi, nei pae
si neutri, la miseria e la fame in
fieriscono alla stessa guisa, se
non peggio, che nei paesi belli
geranti !
Non v'ha chi non veda che un
intervento generale di tutte le
nazioni coalizzate contro un'au
tocrazia sanguinaria che tenta
soffocare la libertà e distruggere
le maggiori conquiste del pen
siero moderno, abbrevierebbe il
tremendo conflitto e rimuovereb
be per sempre la minaccia di
guerre future. Onde l'ostinatez
za dei paesi neutri a rimanere
semplici spettatori, costituisce
un delitto orrendo che la storia,
tra cinquanta anni, giudicherà
severamente, ed il giudizio della
storia sarà pure il giudizio dei
secoli !
Ma, malgrado le perfide arti di
un nemico barbaro e disuma
no : malgrado le crudeltà atroci e
raffinate cui esso ricorre, nel cri
minoso tentativo di distruggere
le altre razze, non potrà manca
re il trionfo completo del diritto
sulla forza bruta, e quando le
bandiere delle democrazie garri
ranno liete al sole della vittoria,
allora, pei governanti delle nazio
ni neutre, si dovrebbe applicare
la stessa punizione che, nell'anti
ca età, venne inflitta a Metto
Fuffezio.
Ma non basta vincere la formi
dabile partita; occorra ~ Va af
Fa quel che devi, avvenga
che può'.
Abbonamento Annuo $ 2.00
Una Copia 3 Soldi
frettare il giorno della vittoria,
per risparmiare altri miliardi di
dollari che inghiotte l'immenso
crogiuolo deità guerra, altri mi
lioni di giovani e balde esistenze ;
per strappare tante centinaia di
migliaia di prigionieri ai più pie
tosi stenti ed aJla più cruda del
le morti; per sottrarre gli infeli
ci Belgi e gli infelicissimi Serbi
alla loro dura servitù ed al fato
loro miserando. E' necessario
pertanto mettere da parte le pe
ricolose cavalleresche idealità del
Presidente Wilson e ricordare
:-o.tanto che il nemico, o meglio
la coalizione che abbiamo di fron
te, non conosce scrupoli nè pie
tà nè misericordia; in una paro
la occorre sollecitare l'intervento
del Giappone, nella sua massima
efficienza, per arginare l'espan
sione del nemico in Oriente e per
strappargli i frutti del suo tra
dimento.
Gli Italiani d'America sotto
scriveranno generosamente
non v'ha dubbio al terzo pre
stito della Libertà, ma sarebbe
pur bello che l'America, la quale
sta reclutando tante migliaia di
giovani, nostri connazionali, si
decidesse alla fine a mandare un
buon contingente di truppe sulle
rive della Piave, a combattere
per il trionfo della nostre legit
time e sante aspirazioni.
La Libera Parola
Le nostre aspirazioni, circa
un contributo di truppe america
ne al fronte italiano, sono condi
vise pienamente dal nostro Eser
cito e dal primo soldato d'ltalia,
Vittorio Emanuele 111.
Infatti il nostro Re, in una in
tervista concessa al nostro con
nazionale Fiorillo H. La Guardia,
Deputato a! Parlamento naziona
le ,di A merda, il _qu#Ì£ u&v asi
attualmente in Italia, nel corpo
aviatori, diceva che Egli sarebbe
oltremodo contento, e con Lui il
popolo e l'Esercito italiano, di a
vere al fronte italiano anche un
| limitato numero di truppe flegli
Stati Uniti, convinto che dopo la
| prima spedizione questo Governo
continuerebbe a mandarne delle
altre.
Il nostro Re aggiungeva che il
nemico non crede ancora che i
soldati americani stanno real
mente attraversando l'Oceano
per correre in aiuto delle nazioni
Alleate, a causa della campagna
dei sottomarini.
n. d. r.
PERCHE' NON SI FRAINTENDA
DIRETTORE E PROPRIETA
RIO DI QUESTO GIORNALE
E' 11, SiGNOR GIUSEPPE DI
SILVESTRO, PERCIÒ' EGLI
SOLO E* RESPONSABILE DE
L'ANDAMENTO DI ESSO.
IL Dr. FRANCESCO CUBrC
CIOTTI RIMETTENDO UN AR
TICOLO AL NOSTRO DIRET
TORE E FACENDOGLI GLI
AUGURII PER LA PROSSIMA
PUBBLICAZIONE LO SALU
TAVA INSIEME AL SUO FRA
TELLO.
QUESTO FATTO POTREB
BE FAR CREDERE CHE IL
SIGNOR GIOVANNI DI SIL
VESTRO FOSSE INTERESSA
TO IN QUALCHE MODO NE
"LA LIBERA PAROLA".
NOI CI TENIAMO A RIPE
TERE CHE NESSUN ALTRO.
ALL'I NEI JORI DEL NOSTRO
DIRETTORE, HA INTERESSE
DI SORTA IN QUESTO GIOR
NALE.
AI LETTORI
L'ESUBERANZA DI MATE
RIA CI METTE NELLA DURA
1 NECESSITA' DI LASCIARE
SUL MARMO DIVERSI ARTI
COLI ELE RUBRICHE CHE
GIÀ' SI SONO INCOMINCIATE
I A PUBBLICARE.
I LETTORI, NON NE AB
BIAMO DUBBIO, CI COMPA
TIRANNO SE, COME QUESTO,
QUALCHE ALTRO NUMERO
| AVVENIRE DE "LA LIBERA
I PAROLA" NON LO TROVE
RANNO COMPLETO E SE
NELL'ARRIVO AGLI ABBO
NATI VI SARA' RITARDO.
DOVENDO REGOLARE LA
NOSTRA POSIZIONE COL Dl
i PARTIMENTO POSTALE NON
SARA' NOSTRA LA COLPA SE
NON RHISCIREMO AD ESSF.
. RV PUNTI 1 * T T rOMr ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER
WITH THE LARGEST CIRCULATION