1 forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Direttore 906 Carpenter Street ANNO I. - Numero 2 IL TERZO LIBERTY LOAN Trae translation liled with the postmaster at Philadelphia, Fa., Aprii 26th, 1918, as re quired by the act of October 6th, 1917. Ogni cittadino americano e tutti coloro che risiedono in que sta terra ospitale, hanno il dove re sacrosanto di rispondere al l'appello lanciato dagli Stati Uni ti per il terzo prestito della li bertà. Chi non sottoscrive o è un incosciente o un traditore della patria e di se stesso, poiché, in questo momento supremo, sotto scrivere significa vincere e vince re significa vivere. Non vane esortazioni, non ret torica di frasi, ammoniva l'Oli. Nitti, nella sua propaganda effi cacissima per il quinto prestito italiano, in un magistrale discor so che egli tenne a Milano, in quella Milano fiera delle sue tra dizioni patriottiche e giustamen te orgogliosa della sua prosperi tà industriale. Non vane esortazioni, non ret torica di frasi ripetiamo noi —in questa difficile ora della marcia della civiltà; adesso oc corre ricordare ai cittadini il loro dovere. Il terzo prestito della Libertà è emesso in un momento non lieto per la causa degli Alleati; non più l'ltalia combatte sul territo rio nemico, ma il nemico invade ed occupa belle e fertili province nostre. La Russia ha indegna mente defezionato le file ed ha concluso cogli imperi centrali u na pace che la danna ad un'eter na ignominia. In Francia le or de nemiche, strabocchevoli per numero, perchè rinforzate da e normi contingenti tolti al fronte orientale, compiono sforzi inau diti per rompere le linee franco inglesi e costringere gii alleati ad accettare una pace germanica. Sui campi insanguinati delle Fiandre e della Piccardia son ri volti trepidanti, gli occhi di tutto il mondo civile. L'avvenire dipen de dall'esito della gigantesca bat taglia ed un mortale pericolo ci minaccia, se le orde del Kaiser e degli Alleati vassalli della Ger mania dovessero trionfare tengano i fati lontana una sì tremendi» sciagura ! tutti i po poli sarebbero ricacciati nelle te nebre della più vergognosa bar barie. Occorre quindi, oggi più che mai, dare tutta la nostra solida rietà ai valorosi eserciti alleati che lottano per l'avvenire del mondo e che da quattro anni nel le trincee, nei campi cruenti e sull'aspre vette delle montagne fanno olocausto del loro sangue e della loro vita ad una nobile cau sa. Del resto il terzo liberty loan è un affare, poiché sul danaro in vestito si percepisce un interesse del 4{ per cento; ma se anche non fosse un buon affare, se do vessimo offrire i nostri risparmi senza ricavarne alcun utile, an che se dovessimo darli senza speranza di riaverli, dovremmo sottoscrivere con pari sincerai di sentimento e con pari entu -<fc smo. Non saremmo meritevoli Ili godere i frutti della libertà se li fiutassimo di legare noi stessi 11- le sorti della Patria; non merifc- la libertà e la vita, se i o "fcsimo, in quest'ora fragili, e difenderle. \ro che furono per la gi«- jme forti e anime pav le, A—mi affrontarono con fedi? il atiro cimento e quanti di fronte al cimento esitarono, oggi haiino un comune destino e debbono a vero uno stesso sentimento. Dobbiamo essere tutti uniti, tutti concordi; dobbiamo pensare che ilmemico è ancora formidabile; che oggi è in vigile attesa e ogni nostra discordia, ogni nostro oblio, ogni abbandono dello spi rito è pronto a sfruttare. |||Più che tutti gli altri popoli in guerra, noi italiani, noi, vecchia 'nazione di democrazia, noi, vec chia culla del diritto e discenden ti della grandissima gente che, a [Éantu del diritto mise l'equità, dobbiamo lottare con tenacia per cwseguire la vittoria in questi Irttta del diritto contro la pejxJ. .# RfrRA ! monetai Se tarele i vostri acquisti ressosH ;i nostro grande negozio P. LABWCCETTA 901-903-905 So. h STh(4 REET . PHILADELPHIA, PA. ove troverete specialitaj peìiiiidj j|a farsi su misura. Abiti di battesimo, A esti per giovinette, jVefi per v .iragaizi. Camicie, Camicette, Sottane, Cappelli ed altro. , j m ti Sottoscrivendo quindi al terzo prestito del Governo Americano, noi adempiamo solamente una piccola parte del nostro dovere; ben altro incomberebbe a noi nel la grigia ora che volge e perciò - 16 ripetiamo chi rifiuta di ac quistare un liberty borni o è un traditore o un incosciente. Se volessimo ispirarci alle pa gine immortali della • storia, vi troveremmo esempi di fulgidi e roismi, di sacrifici che non posso no descriversi e che non saprem mo neppure concepire, di fronte liti quali quelli che oggi si doman dano a noi sono ben povera cosa. Quando l'esercito di Annibale era accampato fuori le porte di Roma e la strada che portava al l'Urbe era aperta agli invasori, le matrone e le donne del popolo of frirono tutti i loro ornamenti di oro, per fabbricare le armi per l'estrema difesa della patria e gli uomini, avendo il Senato messo a pubblico incanto il territorio occupato dal nemico, lo acquista va a prezzi favolosi ! Nobile esempio di amor di pa tria che dovrebbe servirci di in citamento e di sprone, ma anco ra più sublime quello offerto dal le donne cartaginesi, quando le a quile romane vittoriose minac ciavano la libertà e l'esistenza di Cartagine ! Sull'altare della patria esse immolarono il più bell'ornamen to muliebre: le loro trecce recise servirono a far corde per le ca tapulte delle navi, e di fronte a tanta grandezza di sacrificio, i soldati esausti ripresero vigore e prolungarono una resistenza ac canita. Giacque l'alta Cartagine e fu rasa al suolo, ma la sua caduta fu gloriosa ed addusse infiniti lutti ai Romani. Oggi il pericolo che corrono tutte le nazioni democratiche del mondo non è meno grave del de stino che incombeva a Roma ed a Cartagine ; eppure a noi non si chiede l'offerta incondizionata di tutti i nostri averi; alle nostre donne non si domanda il sacrifi cio dei loro monili e dei loro ca pelli; a noi si chiede soltonto di pelli ; a noi si chiede soltanto di j risparmi a condizioni vantaggio se. Vi sarà uno in mezzo a noi. uno solo che oserà rifiutarsi di sottoscrivere al prestito della li bertà ? Italiani, poiché i nostri soldati sulle rive della Piave e negli al tipiani di Asiago han mostrato di saper degnamente morire, noi mostriamo almeno di saper vi vere degnamente. R. Consolato d'ltalia IN PHILADELPHIA Con preghiera di pubblicazione: "11 Grande Venerabile dell'Or dine dei Figli d'ltalia in Pennsyl vania, il giorno 20 corrente, face va pervenire al Regio Console la somma di $259.10, quale impor to di oblazioni a beneficio dei pro fughi del Veneto delle Logge e delle persone qui sotto indicate: Loggia Terra Irredenta $48.00 Loggia Vittorio Emanue le 111, N. 229, Prelevati dal fondo cassa 25.90 Oblazioni dei fratelli in seduta 43.10 Da Domenico Fasano del la stessa Loggia ... • 5.00 Da Michele Santelli 1.00 Ricavato di canzonette vendute dal fratello N. Gammone nella serata di G. Giardulli alla Lyric Hall l'B corrente 4.00 Loggia Nuova Luigi Ca dorna No. 771 : Ricavato del ballo pio profughi ... 93.10 Raccolti da Nicola Sasso ne della stessa Loggia ... 24.50 Raccolti da Domenico Fratto, della stessa Log. 7.50 Raccolti da Salvatore Vo ci, della stessa Loggia 7.00 TOTALE $259.10 Il giorno stesso, 20 corrente, l'Ordine dei Figli d'ltalia inviava al Regio Console anche la somma di $40.00, quale importo di quota d'Associazione perpetua alla Cro- AVANTI SEI (VI PRE, CON L. A FIACCOLA IN RUGNO ce Rossa Italiana della Loggia Terra Irredenta N. 447. 'Jt ijS :,t Il R. Agente Consolare in Al toona, il giorno 16 corrente, fa ceva pervenire al R. Console la somma di $321.30, rappresentan te il ricavato di una colletta fat ta da un Comitato della Società di M. S. San Donato di quella cit ta a favore della Croce Rossa I taliana e dei profughi del Vene to e la rimanente somma di SIOO sarà dal Regio Console inviata al GRANDE PARATA DEGLI ITALIANI PER IL TERZO LIBERTY LOAN I Figli d'ltalia spiegano nuovamente le loro forze Giove Pluvio deve essere un mito dei inbelungi, una divinità nordica, se dobbiamo giudicarlo dalla rabbia bestiale con cui do menica scorsa si era accanito per nuocere alla causa del Third Li berty Loan e per mandare a mon te la grandiosa manifestazione dell'ltalian Day. Si era stabilito in precedenza che all'una pomeridiana le Log ge e le Società che partecipava no alla palata, dovevano trovarsi al posto assegnato a ciascuno, per indi disporsi in ordine ed i niziare la sfilata. Ma a quell'ora l'acqua veniva giù scrosciante, abbondante, impetuosa, le strade erano allagate e con quel tempo d'inferno era umanamente im-1 possibile la formazione del cor teo. Alle due però la violenza del temporale era passata e dal cielo interamente coperto, e minaccio- ; so, veniva giù una pioggerella fi ne, continua, accidiosa che pene- ; trava fino nelle ossa, ma essa non doveva, non poteva arrestare i dimostranti, dal momento che i nostri soldati e i soldati di tutte le nazioni dell'lntesa combattono, instancabili, nelle trincee, sotto le piogge torrenziali, tra le tor mente di neve, continuamente al le prese colla rabbia degli ele menti e della morte. E così, verso le due Broad St. incominciò ad affollarsi; da ogni via adiacente j sboccavano le Logge e le Società j colle loro musiche e colle loro ! bandiere alla testa, ed in poco ! tempo, quasi per incanto, tutti e rano al loro posto. Ma bisognava affrettare i preparativi, poiché il cielo era sempre minaccioso e le nubi gravide di pioggia. E i pre parativi vennero compiuti nel più breve tempo possibile e la sfilata i iniziò, prima delle tre, nell'oi dine stabilito in antecedenza, in seno al Comitato Italiano, e cioè in testa i "Figli d'ltalia", segni ti immediatamente dall'Ordine degli Indipendenti, e poi tutte «incile Società di M. S. che aveva no aderito alla parata. IL CORTEO L'Ordine Figli d'ltalia, con al la testa le Bandiere, la musica, le giovanetto simboleggianti le nazioni Alleate e la Croce Rossa, il Grande Concilio ele Logge Femminili Principessa lolanda, Maria Abriani, Dottoressa Maria Montessori, Donna Luisa D'An nunzio, la Vittoria d'ltalia, sfilò per ordine di anzianità, dalla Loggia Italia N. 77, che è la più vecchia, alla "Monte Amaro" No. 809, di più recente formazione. Quando il Grande Concilio del l'Ordine giunse all'altezza di Snyder Ave., dove stazionava il Grande Concilio degli Indipen denti, avvenne una scena molto J simpatica. Gli Indipendenti ac- ; colsero i Figli d'ltalia al suono fatidico della Marcia Reale, cui fece eco anche la musica che precedeva il corteo dell'Ordine; i due Grandi Concilii si accostalo-1 no e il Sig. Giuseppe Di Silve stro, Grande Venerabile dei Figli d'ltalia e il Sig. Alfredo D'Aloia, funzionante Grande Venerabile degli Indipendenti si strinsero con effusione la mano, in mezzo agli applausi dei circostanti. Poscia la sfilata continuò. All'Ordine seguirono gli Indi pendenti, parimenti disponti e cioè in testa bandiere e stendar di, poi il Grande Conciilo, e final mente le Logge per ordine di an zianità. Ultime marciarono le Società di M. S. che furono numerosis-j sime e tutte rappresentate dai PHILADELPHIA, PA., 27 APRILE, 1918 Comitato Centrale della Croce Rossa Italiana in Roma. Oltre alla Società di M. S. San Donato, di Altoona, Pa., hanno fatto pure domanda di associa zione perpetua alla Croce Rossa le seguenti Società: Italian Republican League, di Wilmington, Del. (a mezzo del Regio Agente Consolare) $40.00. Italian American Union Repu blican Club (34th Ward) $40.00. li Signor Fortigno Giuseppe, fu Demetrio, ha versato al R. larghi contingenti. Esse erano guidate da Giuseppe lacolucci, in assenza del Sig. John M. Queroli, impedito da una malattia a par tecipare alla manifestazione pa triottica. LA SFILATA Sui due marciapiedi di Broad St., si pigiava una folla immensa che applaudiva continuamente al corteo che avanzava in buon or dine sotto la pioggerella inces sante. Furono simpaticamente notate le cinque fanciulle sim boleggiatiti le nazioni che com battono la più tremenda delle lot te contro una coalizione brigan tesca, ed un ritratto di Wilson, di questo formidabile campione della Libertà, che una Società ebbe Ir- felice idea di portare al la propria testa. 11 corteo ora intcrmina bile, si perdeva a vista d'occhio; i moltissimi americani, frammi schiati nella folla dei nostri con nazionali, ne rimasero molto fa vorevolmente impressionati e la loro impressione manifestarono con applausi entusiastici. Dopo aver percorso Broad, la palata girò attorno alla City Hall e, dopo aver salutato la statua della Libertà, sulla quale la pic cola Maria Roma, figlia del Cav. Frank, depose una ghirlanda con la scritta:' "to that Liberty that ' we ali love so much", tornò in dietro per entral e nella sala del i Comizio. Davanti la statua gli alunni della Campi eli Lyons School can tarono, sotto la direzione del maestro Maioriello, inni pa triottici di Italia e d'America. Fuori dell'Accademia era as siepata una folla straordinaria. Quando la testa della parata vi giunse, fu un momento indimen ticabile, solenne. Molteplice bande intuonavano gli inni delle nazioni alleate, tra gli applausi di mille entusiasti, tra lo sventolìo di mille bandiere. L'immenso teatro ingoiò nel suo ventre capacissimo una gran parte dei partecipanti alla para ta, ma un'altra parte, la grande massa, dovette rimanere fuori, pei' mancanza di posti, e così si ebbero contemporaneamente due comizi : uno dentro l'Accademia di Musica ed un altro al di fuori. I COMIZI Entro nella sala soltanto pei' cinque minuti, Lo spettacolo che mi si presen ta dinanzi è grandioso, imponen te ed il momento è solenne. Quando tutta la popolazione ebbe prese posto, quando ogni rumore ebbe cessato, il Cav. Frank Roma aprì, con acconce parole, il Comizio ed invitò il Rev. Terlizzi, della Chiesa del Buon Consiglio, a benedire la no bile cerimonia. Gli oratori della seiata furo no: il R. Console Cav. Poccardi. iil giudice Joseph Buffington, il banchiere Edward Stotesbery. Vincenzo De Virgiliis, Giovanni Di Silvestro, Alfredo D'Aloia, A ladino Autlio. Tutti furono eloquenti, effica cissimi e vivamente applauditi. Essi esortarono alla sottoscrizio ne di questo terzo Liberty Loan, ■ per dimostrare al tracotante e barbaro tedesco, il quale final mente pare cominci a realizzare ! il peso dell'intervento americano nel conflitto, quanto sia falsa la sua asserzione che il popc)o di ; questo grande paese è contrario alla guerra. La nota predominante di tutti i discorsi fu l'incorgagiamento ai ; connazionali a sottoscrivere a L questo terzo prestito, che voglia Consolato a mezzo del R. Agente Consolare in Wilmington, Del., la somma di un dollaro doman dando di essere iscritto quale o cio temporaneo della Croce Rossa Italiana. Il Regio Console, nel segnare ricevuta delle suindicate somme, faceva a tutti pervenire i suoi vi vissimi ringraziamenti e l'e spressione del suo plauso sincero per il valido soccoi so portato aì l'opera di soccorso delle vittime della invasione nemica. mo augurarci sarà «niello della vittoria e di una pace equa e di gnitosa, poiché, aiutando l'Ame rica, si aiuta indirettamente an che l'ltalia che combatte per una medesima causa e dall'America ritrae infiniti soccorsi. Nel mentre dentro la sala del l'Accademia si svolgevano tali avvenimenti, fuori, all'aperto, di nanzi alla folla rimastavi un altro comizio ebbe luogo. Vi par larono Giuseppe lacolucci, un sol dato americano reduce dal fron te, Mr. O'Brien, che sulla Som ma venne gravemente ferito e porta in volto nobili cicatrici, il Sig. Giuseppe Di Silvutro e l'Avvocato Alessandroni. Costor esposero "on parola vivi da e convinta, le tristi condizioni in cui anche noi, sebbene a tante migliaia di leghe di distanza, ver remmo a trovarci, nel caso che la Germania dovesse uscir vincitri- i ce* da questa lotta. E mentre gli ! oratori parlavano, altri giravano tra la folla a raccogliere sotto scrizioni pei' il Liberty bond; in fatti in poco tempo si raccolsero per circa diecimila dollari di sot toscrizioni. Tardi, molto tardi, la manife stazione memoranda ebbe termi ne, (piando Giove Pluvio, vinto e fiaccato, si era finalmente deciso a rinunciare al suo criminoso di segno di turbare la festa. ItSSi Da una rigorosa investigazio ne fatta dalle autorità federali circa la esistenza in questa città di case di mal'affare, che minac ciano la salute ed il morale dei soldati, di terra e di mare, qui stazionati, il segretario della Ma rina, On. Daniels, ha ordinato al Sindaco Smith, che le suddette case debbono assolutamente spa rire dalla nostra città. In conseguenza di quest'ordi nanza imperativa del Governo fe derale, il Sindaco ha subito ini ziata una investigazione per pro prio tonto e, venuto a conoscenza della esistenza di ha avver tito tutti i proprietari di case a dibite a questo losco commercio di fare evacuare, nel periodo di una settimana, gl'inquilini che vi abitano. Nel contempo ha fat to pubblicare una lista di tutti | coloro che affittano dette pio- j prietà alle meretrici. Fra i nomi vi figura, manco a dirlo, quello del Cav. C. C. A. Baldi o della ditta omonima. Sebbene il nostro Cavaliere o il suo figlio Vito abbiano detto che essi non erano a conoscenza j che le loro proprietà o quelle ge stite per conto di terzi, venivano adibite a scopi immorali, purtut tavia è risaputo, stando a quello che si dice, che dalle case di male affare si riceve una maggiore pi gione, ragione per cui i proprie tarii signori Baldi avrebbero do- i vuto sapere di tale esistenza. Si dice pure che tali inquilini rice vano protezione quando capitano 0 sono per capitare sotto le zan ne della polizia. Se ciò è vero noi lasciamo i co menti al pubblico intelligente, il j quale più di noi sa giudicare uo -1 mini e cose e sa discernere dove sono i veri uomini morali e da quale parte coloro che predicano I moralità e poi razzolano male. IL DELITTO DEI NEUTRI True transattoli liled with the postmaster at Philadelphia, Pa., Aprii 26th, 191 S, as re (|uired by the acl of October 6th, 1917. Dopo quattro anni di stragi raccapriccianti e di lotte immani che logorano, fino all'esaurimen to ed alla distruzione, i popoli combattenti per la civiltà e per il diritto, l'ostinatezza di alcune nazioni a rimaner ancora neutra li nella grande tragedia che ha travolto oramai nei suoi vortici due terzi del mondo, costituisce un delitto di lesa umanità. Allorché nel luglio del 1911 gli imperi centrali, dopo lunghi anni di febbrili preparativi, get tata finalmente la maschera del l'ipocrisia, misero in evidenza i loro pravi disegni di dominio, speravano di aver ragione, in po co tempo, della vecchia decrepita ed impreparata, che risponde al nome di Europa. Ma quando, sul le rive della Marna, di fronte al l'epica virtù delle legioni france si, cadde infranto il superbo so gno imperialistico degli Hoenzol iern, i tracotanti tedeschi, acce cati dalla libidine della vittoria che vedevano sfuggirsi, riesuma rono i metodi di guerra delle epoche primitive ed i sistemi barbari dei loro antenati e ricor sero a tutte le arti più infami, per scuotere e fiaccare la resi stenza nemica. Da allora gli istinti di questi barbari si manifestano in tutta la loro ferocia. Moderai pirati, solcano in tutti i versi insidiosa mente gli Oceani a bordo dei sot tomarini, silurando pacifici piro scafi mercantili, senza risparmia re neppure quelli battenti ban diera neutra e divertendosi, dopo aver colato a picco i vapori, a far fuoco sulle barche di salvataggio, per godersi, sghignazzando, lo spettacolo atroce di donne e di bambini lottanti disperatamente con la morte. Briganti dell'aria, volano in stancabili coi loro aeroplani su città aperte ed indifese, semi- j nandovi bombe innumerevoli, di struggendo mirabili monumenti di arte, massacrando popolazioni inermi, in massima parte vecchi cadenti, donne innocue e bambini innocenti, poiché gli uomini forti sono tutti in trincea od in luoghi strategici, ove i tedeschi, vili e feroci, non osano avventurarsi. Ma nè i delitti dei sottomarini, nò gli assassini in massa perpe trati dagli aeroplani, nè le grida strazianti del popolo belga e del popolo serbo, gementi sotto la più dura schiavitù, nò i racconti raccapriccianti delle torture in flitte ai prigionieri di guerra dal le sitibonde belve austro-tede sche, son valsi a scuotere, dalla vergognosa apatia e dall'ignomi nioso letargo i governi di quelle nazioni che, di fronte alla minac cia terribile di vedere la civiltà ri cacciata di nuovo negli abissi del la barbarie, si ostinano a rima nere ancora con le armi al piede, spettatori impassibili della im mane tragedia. Eppure e si non sono riusciti a sottrarre i loro popoli alle inevi tabili conseguenze della guerra, nè il loro commercio alle insidie dei sottomarini, ed oggi, nei pae si neutri, la miseria e la fame in fieriscono alla stessa guisa, se non peggio, che nei paesi belli geranti ! Non v'ha chi non veda che un intervento generale di tutte le nazioni coalizzate contro un'au tocrazia sanguinaria che tenta soffocare la libertà e distruggere le maggiori conquiste del pen siero moderno, abbrevierebbe il tremendo conflitto e rimuovereb be per sempre la minaccia di guerre future. Onde l'ostinatez za dei paesi neutri a rimanere semplici spettatori, costituisce un delitto orrendo che la storia, tra cinquanta anni, giudicherà severamente, ed il giudizio della storia sarà pure il giudizio dei secoli ! Ma, malgrado le perfide arti di un nemico barbaro e disuma no : malgrado le crudeltà atroci e raffinate cui esso ricorre, nel cri minoso tentativo di distruggere le altre razze, non potrà manca re il trionfo completo del diritto sulla forza bruta, e quando le bandiere delle democrazie garri ranno liete al sole della vittoria, allora, pei governanti delle nazio ni neutre, si dovrebbe applicare la stessa punizione che, nell'anti ca età, venne inflitta a Metto Fuffezio. Ma non basta vincere la formi dabile partita; occorra ~ Va af Fa quel che devi, avvenga che può'. Abbonamento Annuo $ 2.00 Una Copia 3 Soldi frettare il giorno della vittoria, per risparmiare altri miliardi di dollari che inghiotte l'immenso crogiuolo deità guerra, altri mi lioni di giovani e balde esistenze ; per strappare tante centinaia di migliaia di prigionieri ai più pie tosi stenti ed aJla più cruda del le morti; per sottrarre gli infeli ci Belgi e gli infelicissimi Serbi alla loro dura servitù ed al fato loro miserando. E' necessario pertanto mettere da parte le pe ricolose cavalleresche idealità del Presidente Wilson e ricordare :-o.tanto che il nemico, o meglio la coalizione che abbiamo di fron te, non conosce scrupoli nè pie tà nè misericordia; in una paro la occorre sollecitare l'intervento del Giappone, nella sua massima efficienza, per arginare l'espan sione del nemico in Oriente e per strappargli i frutti del suo tra dimento. Gli Italiani d'America sotto scriveranno generosamente non v'ha dubbio al terzo pre stito della Libertà, ma sarebbe pur bello che l'America, la quale sta reclutando tante migliaia di giovani, nostri connazionali, si decidesse alla fine a mandare un buon contingente di truppe sulle rive della Piave, a combattere per il trionfo della nostre legit time e sante aspirazioni. La Libera Parola Le nostre aspirazioni, circa un contributo di truppe america ne al fronte italiano, sono condi vise pienamente dal nostro Eser cito e dal primo soldato d'ltalia, Vittorio Emanuele 111. Infatti il nostro Re, in una in tervista concessa al nostro con nazionale Fiorillo H. La Guardia, Deputato a! Parlamento naziona le ,di A merda, il _qu#Ì£ u&v asi attualmente in Italia, nel corpo aviatori, diceva che Egli sarebbe oltremodo contento, e con Lui il popolo e l'Esercito italiano, di a vere al fronte italiano anche un | limitato numero di truppe flegli Stati Uniti, convinto che dopo la | prima spedizione questo Governo continuerebbe a mandarne delle altre. Il nostro Re aggiungeva che il nemico non crede ancora che i soldati americani stanno real mente attraversando l'Oceano per correre in aiuto delle nazioni Alleate, a causa della campagna dei sottomarini. n. d. r. PERCHE' NON SI FRAINTENDA DIRETTORE E PROPRIETA RIO DI QUESTO GIORNALE E' 11, SiGNOR GIUSEPPE DI SILVESTRO, PERCIÒ' EGLI SOLO E* RESPONSABILE DE L'ANDAMENTO DI ESSO. IL Dr. FRANCESCO CUBrC CIOTTI RIMETTENDO UN AR TICOLO AL NOSTRO DIRET TORE E FACENDOGLI GLI AUGURII PER LA PROSSIMA PUBBLICAZIONE LO SALU TAVA INSIEME AL SUO FRA TELLO. QUESTO FATTO POTREB BE FAR CREDERE CHE IL SIGNOR GIOVANNI DI SIL VESTRO FOSSE INTERESSA TO IN QUALCHE MODO NE "LA LIBERA PAROLA". NOI CI TENIAMO A RIPE TERE CHE NESSUN ALTRO. ALL'I NEI JORI DEL NOSTRO DIRETTORE, HA INTERESSE DI SORTA IN QUESTO GIOR NALE. AI LETTORI L'ESUBERANZA DI MATE RIA CI METTE NELLA DURA 1 NECESSITA' DI LASCIARE SUL MARMO DIVERSI ARTI COLI ELE RUBRICHE CHE GIÀ' SI SONO INCOMINCIATE I A PUBBLICARE. I LETTORI, NON NE AB BIAMO DUBBIO, CI COMPA TIRANNO SE, COME QUESTO, QUALCHE ALTRO NUMERO | AVVENIRE DE "LA LIBERA I PAROLA" NON LO TROVE RANNO COMPLETO E SE NELL'ARRIVO AGLI ABBO NATI VI SARA' RITARDO. DOVENDO REGOLARE LA NOSTRA POSIZIONE COL Dl i PARTIMENTO POSTALE NON SARA' NOSTRA LA COLPA SE NON RHISCIREMO AD ESSF. . RV PUNTI 1 * T T rOMr ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER WITH THE LARGEST CIRCULATION
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