!| [jfh d'lndiana, Pa. I * Fondata nel 1876 jj Depositi ad Interessi 4 &*> Saving Fund Account | FARMERS BANK * * 2 f La nostra Banca offre ai suoi numerosi clienti un servizio esatto, sollecito e sicuro per la X X spedizione di danaro in qualsiasi Ufficio Postale d'ltalia a mezzo vaglia garentiti. Alla miglior X X rata della giornata. ì # | EMETTE ASSEGNI A VISTA SU QUALUNQUE PIAZZA D'ITALIA g 2 Riceve depositi liberi ead interessi, da poterli ritirare senza bisogno di preavviso, nonché' depositi soggetti a Cheques. X S Maggior cura viene prestata per le rimesse telegrafiche che rimette al massimo cambio della giornata. * 0 Compra e vendita di moneta Italiana. Vendita di Francobolli Italiani e Cambiali al Miglior Prezzo. • • * Prestiti per Qualunque Ammontare con Garenzia su Beni Immobili. Esattezza Speditezza Onesta * Sfumature Sentimentali / S'accomodi. Vado a chiamare la signorina. Egli sedette in un angolo della poi- j trona, e prese a sfogliare un album di cartoline ch'era sul tavolino vici no. Nel piccolo salotto v'era una dolce chiarità di luce —e una,quiete raccol ta come di chiesa. V'era anche un ! sottil profumo di tuberose. —Buon giorno, cugino. Elena Ciani entrò fresca e ridente come una —Cercavi della mamma? ■—No. Son f venuto appunto perché sapevo che la zia non c'era. Posò l'album e alquanto impacciato prosegui: , i —Hq da chiederti «jl.,glande favo re, Elena», . . r-.-v -•* •?« —A pie? —SJV -K-senea che lo sappia la zia: senza che lo sappia nessuno. —Sono qua per tutto ciò che possa occorrerti. ? Grazie. Tu sei un angelo. —Lascià'andare i complimenti. Gli si era seduta lo guar dava colla bocca sorridente. —Dunque? •• : 1 \ ■ —Ecco qua/ mia cara: si tratta —Si tratta? —Ecco, vedi: tu sai che i 0... E si fermò di nuovo, ancora più indeciso e impacciato. Ella lo vide pallido, stranito, e gli fece ancora più accosto. —Ma che é successo, Carlo? / —E' successo questo, Elena... La guardò un attimo,, poi volse gli ! occhi altrove. —Tu sai che io amo follemente la ' tua amicaN Clara. Ora vorrei che tu.. --• ■•■-. . OEM STUDIO 730 Phila. Street, - Indiana, Pa. ; Opposite Moore Hotel i ■fc aln Il ■ I "~1l —E~~T" I ~~T~~ ~~ ■«^■^LJ^Wi—U " 1 ——l. -JJ. ì E si fermò di nuovo. —Beh? —Che tu m'aiutassi, ecco. —A far che? —A farle capire che io l'amo sino a morirne, e a far di tutto perché el- 1 la non respinga il mio amore. Elena si mise a ridere. —Là mezzana, insomma. Devo | fare la mezzana? ! —Tu non hai cuore, Elena, ecco. } —io? N - Rideva di meno; e il riso adesso le I si era un po' sbiancato. *• —Non hai cuore, lo soffro come un dannata, e tu ridi, lo impazzisco, e tu ridi. Io muoio... • ( —Ma é una davvero seria, al lora? E la voce le tremava. Le tremava —e forse ella stessa non sapeva il perché. Egli si attorcigliava i guanti tra le mani, triste e abbattuto come un con dannato. —L'ami molto dunque? Molto? —Non ci dormo Elena. Sarà , una fissazione, sarà una follia, ma io ne muoio. Ee s ella mi dirà di no, quanto é vero Dio, vedi, mi ammaz.- zo. Elena gli vide negli occhi un velo di pianto. Per poco stette muta a guardarlo—poi gli prese dolcemente una mano e glie la carezzò con la se ta delle sue dita. V'era, nel salotto, un sottil profu- j mo di tuberose. —Giacché é una cosa tanto seria... Le bianche dita tremavano sulla j mano del giovane. —Giacché é una cosa tanto seria, i io ti prometto che ne parlerò a Cla ra, e farò tutto quanto é in me per ! convincerla. Sono sicura ch'ella di ra di si. Dirà di si, perché sei un bel ' giovane... Ma di schianto la voce le si ruppe ♦ _ | in un impeto di singhiozzi, ed ella nascose il bel viso tra le mani, con tutto il corpo scosso dal pianto. —Elena! Egli la guardo sbalordito. —Elena, perché? Tantó scostare le manine dal viso —ma non ci riusci. La prese per le braccia che ella aveva nude fin oltre il gomito. —Elena... Senti sotto le mani come dei caldi j petali di rose. Senti anche-nella te- : sta un lieve ronzio di vertigine. • i La fanciulla piangeva sempre e non allontanava le manine dal viso. Tra le dita lucevano piccole perle di pianto. —Elena... Egli le circondò la vita e le si fece ! più accosto. Sul petto senti i sussul ! ti del seno della fanciulla. —Perché, Elena...? Prese a carezzarle la seta dei ca-1 pelli d'oro —i petali di rose delle brac i eia nude. , j ! -—Elena... Elena... La voce gli tremava, gli smoriva— I e la testa gli rotava di delirio nel, profumo di quel rigoglioso fiore di | giovinezza. . Nel piccolo salotto vi era una quie te raccolta come di chiesa e una soa ve charità di luce; V'era, anche, un molle profumo di tuberose. L'indomani Carlo decise di doman dare alla zia la mano di Elena. • Egli pensava, con l'anima piena Mi languore e tenerezza, che se non a : vesse sposato Elena sarebbe morto 1 di struggimento. Fors'era una flssazione-?-forse era una follia. Ma se gli negavano Ele na, egli.quanto é vero Dio—vedete— ; s'ammazzava. ($. SPERAXDEO. j PERRIDESt La povera donna soffre d'anemia conseguente a cattiva nutrizione. Si é detto e ripetuto e si dice an cora—e non completamente a torto ! —che i napoletani sono appassiona ti per il giuoco del lotto., Ma pare che un certo buon senso cominci a farsi strada tra loro. Poco fa ho ! assistito a una scenetta curiosa che si é svolta sull'uscio di donna Con cetta " 'a cugetora" (la cucitrice). —Cuncetti, Cuncetti, avimmo vin to, avimmo vinto!—gridava il mari to della cugetora, avanzandosi verso casa. - —Neh! t'é votata "a capa.— ha ri sposto la non dolce metà, che già sa peva il risultato dell'estrazione.—E che 'e vinto? si n'é asciuto manco nu nu minerò? —Chegta cà. Vi che bello biglietto da dieci lire! Avimmo vinto sta die ci lire che m'aggio scurdato de .iucà. A questa notizia donna Concetta ha guardato il marito, che si é sentito venir la pelle d'oca; ma le dieci lire nuove fiammanti, che il marito tene va nella mano alzata, e la risa delle ; comari che avevano fatto circolo, mentre la notizia della vincita di nuovo genere, fatta da donna Con cetta si spargeva pei bassi vicini, | hanno avuto il potere di rasserenarla 1 e di farle tener chiusa la bocca e a posto la sua famosa lingua. Gli uomini politici—mi diceva tempo fa un illustre parlamentare che ora trovasi al governo—s'illudo no molto sulla importanza attribui ta alla loro persona. Vuole fare u na prova? Prenda un campagnuolo qualunque e gli comunichi che il suo deputato é coinvolto in uno scandalo 1 svelato in due pagine del giornale testa giunto in paese; gli aggiunga i che il ministero sta *per capitolare... v I . i * j » % v \ - y \' * ! < • Abbiamo una grande quan tità' di casse di - % Prezzi bassi Qualità' finissima A. LA MAN7IA k BROS. INDIANA, PA. « / % / poi gli dica che i ragazzi gli hanno spogliato il fico dell'orto. Vedrà un po' se il brav'uomo correrà dal gior nalaio o si precipiterà nell'orto! Cre da a me, se le propongono una scom messa in proposito, scommetta per i fichi e stia sicuro! * ♦ » Siamo alla stazione ferroviaria di | Roma, davanti ad uno sportello dei biglietti. Si affaccia un giovanotto, il quale, senza pronunciare parola, eseguisce la mimica seguente; drizza verticalmente l'avambraccio, batten do forte col gomito sulla mensola, ; poi abbassatolo in senso orizzontale, introduce l'avambraccio stesso nella buchetta inferiore dello sportello, attraverso il quale si dà il da naro e si ritira il biglietto, ed esegue in avanti e indietro, per cinque o sei volte, vigorosamente, come un mo vimento di stantuffo. Figurarsi il putiferio! L'impiega to, che ha corso il rischio di prender si un pugno sullo stomaco, scatta In ! piedi, e fa per allontanarsi, gridan do: —Aspetta, ora ti faccio arrestare! Ma la faccenda é accomodata da
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