L'OSPITE Continua da pagina 2 de la signorina seduta a un tavolino in giardino, e le si avvicina. —Signorina, hanno portata questa lettera.... Gianna l'afferra, ringrazia, poi di ce sorridendo: —Una curiosità. Come mai voi a vete il bavero giallo e il vostro te nente ne porta un altro a due colori.. —Ecco. Lui é dei cavalleggeri, io sono un dragone.... E dice ciò con un tono di superio rità, come a dire: Lo compatisca, po vero diavolo... —-Ma non dovreste essere dello N stesso reggimento, tutti due? —Si. La é andate cosi. Lui era rimasto solo sulla Bainsizza... Sa, si gnorina: di cinquantadue uomini, fra morti e feriti era rimasto solo lui, in mezzo a un gruppo di austriaci che riusci a mettere in fuga... Gli hanno scendendo aveva bisogno subito di un data la medaglia d'argente. Poi attendente perché anche il suo era scomparso, e scelse me, col permes so del mio Colonnello. —Ha una medaglia? —Ne ha due... —Due? se non ne porta nemmeno una... —Due nastrini li ha sull'altra La Vostra Automobile ha bisogno di cura! Lasciatelo da noi e ve lo puliremo come nuovo, ingrassando gl'ingranaggi e rapportarvi sej o oc corrono riparazioni. SERVIZIO PRONTO E PREZZI MODERATI AUTO LAUNDRY (Vicino l'ufficio del Patriota) INDIANA, 1 PA. i| Tipografia de "D Patriota" Si stampano: I il FRANCESCO BIAMONTE, PROP. LIBRI ![ 15 Carpenter Avenue, - Indiana, Pa. CATALOGHI ( » j| GIORNALI e' jj jl Specialità'in lavori a colori per Società' . RIVISTE. Loggie, Clubs, ecc. j; t Notaio Pubblico Spedizione di moneta in qualunque parte d'Europa General Merchandise CAPANO <Sc VALENTI Creekside, Pa. ' Ufficio di fronte la "Sala Caneva" i Farmers & Miners National Bank of Jacksonville, Pa. KENT, PA. Risorse oltre SIOO,OOO x. » Noi paghiamo il 4 per cento sui depositi. 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Chi sa! —Noi non possiamo dire nulla osserva la madre. —Sembra che non viva neppure in casa nostra —aggiunge Gianna. —Gli altri sono stati tutti invitati a pranzo o almeno hanno fatta la co noscenza coi padroni. —E se il nostro non si fa vivo me glio cosi. I —Non si fa vivo perché é stato assai poco incoraggiato—osserva iro nicamente Gianna. —Meglio cosi—ripete il signor Pasquali—perché rimarrà dimostra to che noi non abbiamo fatto la corte al nostro ospite, al conte come dico no gli altri.... Troppo facilmente si attribuiscono titoli... —Conte lo é—osserva Gianna. —Cosi dicono, ma joi. chi sa, quando si va a fonlo di certe cose.... —Si, é conte —conferma grave mente Maddalena, mentre offre la portata al signore. —Cosa ne sai tu? —Si, é conte: riceva le lettere col titolo. Quelle che spedisce hanno im presse in un angolo la corona: la co rona ce l'ha pure sul porta-sigarette, sui fazzoletti, sull'impugnatura , del frustino e sulla coperta del cavallo.... —Tu hai visto tutto questo? —No,* me l'ha detto il suo atten dente.... che aiuto qualche volta a far la pulizia. L'ultima frase aggiunta come giu stificazione produce un effetto disa stroso. Il signor Pasquali, come se avesse ricevuto un pugno nelle remi si drizza sulla persona e lancia un'oc chiata indagatrice sulla domestica: madre e figlia dopo aver lanciata la loro occhiata a Maddalena se ne scambiano una fra di loro, poi, ab bassano gli occhi sul piatto. Passano alcuni minuti di silenzio, duranti i quali i commensali si dico no molte cose, chiaramente, senza aprir bocca. —Quando si dice le chiacchiere! riprende il signor Pasquali.—leri se ra al Centrale il Pretore ripetendo ciò che gli aveva detto il maggiore Ricci, raccontava di gesta compiute dal nostro ospite non so da che par te.... —Sulla Bainsizza —osserva Gian na —trattenendosi poi ad un tratto. —Si.... mi pare alla Bainsizza. Be', lassù il nostro tenente avrebbe com piuto prodigi di valore. Sarà stato benissimo. Ma il Pretore gli ha as segnato senz'altro la medaglia. La seconda —mi diceva —perché una l'a veva già guadagnata al principio del la guerra. Bugia: non ne ha nem meno una, tanto vero che sul petto— e l'ho osservato parecchie volte—non ha alcun nastrino. —Li ha sulia giubba stretta... scap pa a dire Gianna, che non poteva più sopportare l'ingiusta accusa lancia ta dal padre. Ma si morde le labbra e arrossisce mentre il padre al colmo della meraviglia le chiede: —La giubba stretta? La madre, dopo la sorpresa, com prende la situazione e chiedendo par ticolari sul discorso del Pretore to glie Gianna dall'imbarazzo. I quattro ufficiali erano stati invi tati a pranzo, in una villa a quindici chilometri ed erano contenti come pasque per questo diversivo. Übertis era della partita: i tre colleghi stre pitavano nel landau che era stata messo a loro disposizione: strepita vano non solo perché ne avevano il diritto —essendo Übertis già in ritar do —ma perché, ritardando, non po tevano sostare cinque minuti a pren dere l'apertivo, passando dalla città. Il programma era stato ben predispo sto: pur troppo non si era tenuto conto di Übertis.... E strepitavano. Übertis li teneva buoni, lanciando frasi temporeggiatrici dalla finestra. —Due secondi... vi prego.... é una cosa seria. ( —lmpossibile. —Si giuro... una lettera d'affari.... —Uhm!.... —.... a mio padre. . —Ah be'!.... Questa é grossa; non va giù... Carina, quel padre! —Prego.... non profanate.... —Non nominare tu il nome di tuo padre invano... —Ho finito... Il francobollo. Ecco, seccatori!... Übertis esce correndo dal cancel lo, e viene accolto da un "oh!" pro lungato e ironico. Gianna, ad una finestra, al riparo della persiana, assiste alla scena: Ü bertis spicca un salto su landau. E assai elegante: stivaloni di vernice, guanti bianchi di pelle scamosciata. Ha la giubba stretta con quattro na strini: due azzurri, uno rosso —me daglia al valore serbo, le ha detto, Maddalena—e il nastrino tricolore della campagna. In una mano tiene la lettera, che infila con cura in una tasca. L#a carrozza parte al trotto serrato, e Gianna la segue con lo sguardo fin che scompare. Ella pensa: é inquieta, ha dei bre vi moti di incertezza, sembra com batta dentro di sé una piccola batta glia: la battaglia contro una curiosi tà. In lei é sorto vivo Ti desiderio di "vedere" la camera abitata dal te nente: non sa che cosa la trattenga, poiché nulla v'é di male in ciò cosa sta per commettere. Dopo tutto, é una curiosità innocente: vedere com'è la camera abitata da un estra neo, come l'ha disposta, che cosa vi ha recato, provare che impressione si riceve.... Non c'é proprio nulla di male. Do po tutto, é la padrona che s'interessa di controllare se la camera é in ordi ne, se all'ospite occorre qualche co sa: ciò é naturale, del resto, é dove roso. E poi, il tenente non c'é, né rito nerà in quel momento. Ecco: questo soprattuto é chiaro* lampante per tut ti: il tenente non c'é, é appena par tito, quindi é sicuro che la sua ca mera é abbandonata. E questa sicurezza di non trovarlo, la spinge a piccoli passi, con la co scienza rinfrancata, verso la camera del tenente. Sospinge l'uscio con un forte batticuore. t Che cosa teme, se é sicura di non trovarlo? Rimane sulla soglia un poco: poi avanza qualche passo, e di nuovo so sta, incerta, impaurita come un la dro. Guarda in giro: vede un libro con la copertina gialla sul comodino, un pijama ben piegato sul cuscino, un altro appeso, altri indumenti, la toilette rilucente di oggetti d'argen-* io edi cristallo. Vede il tavolino in \aso da libri, giornali, corrisponden ze... Gli si avvicina passo passo, camminando a occhi sbarrati, come se fosse una sonnambula. Passan do accanto al cassettone, scorge un portafogli aperto, spalancato, con so pra alcuni francobolli. Il tenente, nella fretta, ha dimenticato il porta fogli, dopo avervi preso il franco bollo. Gianna fissa il portafogli qual che secondo, si avvicina a esaminar lo, gettando le mani dietro il dorso, come per resistere a una tentazione. Continua a fissarlo, si china un poco su di esso, e da un lato vede spor gere la costura del cartoncino d'una fotografia. Dà un'occhiata all'uscio, poi, lentamente, estrae il cartoncino, e man mano che l'immagine appare, sente un acuto dolore, come di una lama che le penetri nel cuore. E' una bella giovane donna, che la fissa con due grandi occhi pieni di bontà e d'amore. Gianna l'esamina minutamente, la spoglia, l'ascolta, la scruta: a poco a J poco le sorge dinnanzi agli occhi, vi va parlante... L'immagine le trema ip mano, e un senso di angoscia le serra la gola. Nel corridoio, ad un tratto, sente i passi di suo padre. In un momen to di esaltazione, spaventata dall'i dea di essere sorpresa in quel posto, ficca la fotografia nel portafogli e ; corre fuori, imbattendosi nel padre. Questo, oltremodo sorpreso, dopo qualche istante le chiede: j —Tu, là dentro? Gianna, rossa in volto, non sa tro ! vare la più banale risposta. Nemmeno la presenza della madre la rinfranca. Il signor Pasquali, in preda al più mordente sospetto, incalza di do mande la figlia, che risponde a mo nosillabi con voce tremante. —Ma insomma, posso sapere io che cosa succede in casa mia?—gri da, rivolto alla moglie—Ma tu non vedi che il tenente e Gianna si„..— ed avvicinando I due indici, fa un gesto significativo alla moglie, come a dire: "Non vedi che se la ; intendo no?" Poi si arresta di colpo, accorgen dosi di aver manifestato in forma troppo brutale verso la figlia i suoi sospetti. Ma Gianna non reagisce, non si offende. Sotto lo sguardo dei genitori esterrefatti, risponde in at to di profondo sconforto, gli occhi inondati di lagrime, e con voce ac corata: —No, papà.... non mi ha guardata mai... nemmeno una v01ta.... GINO BERRI PER RIDERE E' noto che per ottenere il sussidio di disoccupazione occorre dimostrare che la disoccupazione é involontaria ed a tal uopo bisogna specificare sul la domanda di sussidio la professione esercitata ed il mptivo della disoccu pazione. Alcune domande di sussidio inol trate a uno dei tanti comuni del Lo digiano danno rispettivamente le se guenti indicazioni: Stringhetti A. di professione: "per rane." Motivo d ella disoccupazione: "Non trova più rane." Pocavoglia B. di professione: "mendicante." Motivo della disoccu pazione: 'Dall'esercizio della sua i professione non ricava abbastanza per vivere." I Scalzini Casimiro di professione: "zoccolato." Causa della disoccupa | zione: "Dato il prezzo elevato del la merce, in questa stagione i suoi clienti preferiscono andare senza... scarpe." I suddetti però non hanno ottenu to il sussidio per mancanza dei do cumenti comprovanti le loro asser ! zioni. Una fatale distrazione mi fece per } dere la benevolenza dello zio arma tore. Avevo bisogno di danaro e non sapevo come procurarmelo. Tutti i libri venduti; impegnato persino il ( cappotto. Scrissi allora una lunga | lettera allo zio Paolo, spiegandogli in commovente prosa l'assoluta ne ; cessità di un vestito nuovo per l'in j verno imminente. Il furbacchione, invece dei danari, mi mandò il vesti ! to. lieri *venne a Roma; sali nella mo desta mia cameretta, mi abbracciò, ! poi, vedendomi in mal'arnese, mi chiese a bruciapelo: —Dove hai messo il vestito nuovo 'che ti ho mandato? —Il vestito... il vestito... —balbet- tai io frugandomi febbrilmente nelle tasche... —Basta, basta, sciagurato, ho già capito:—interruppe fulminandomi con un'occhiata. Ese ne andò, sbat tendo violentemente la porta! j GRANDE LIBRERIA del PATRIOTA Libri scolastici. Scientifici e Romanzi di rinomati autori. Grande assortimento di Calendari e Cartoli ne Illustrate importate BANDIERE ITALIANE E AMERICANE 15 CARPENTE» A VENITE, % - - INDIANA, PA. Banca Savings & Trust Co. d'lndiana, Pa. 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