*%%%%'%%%%%%%%%%%% %%■ ViiUiUUHUUUHMH1 IL PATRIOTA m Arte, Letteratura * | (the patriot) Scienza, Umorismo $ LÀ " ISELIN ITALIAN BAND ICQME1 CQME £ fu c° d "* i ">:■ . - ■ ■ ' : * • * '* J" - ' .■ ' ' : i' : "' : ìù ■ ;:■> '•.•'• •. • -'•:•■•':• %,.' : v; :i ' '• ? ■ • V ; " r V. W1 ■:■: ■■ ' '< ~ ■ \ - ' ' ' «■■■ > , ' •■''■' ,*, ■' . \ ' . ' v »' * . ' _ / / Natura in festa e affratellamento di animi In una bella giornata di Aprile dell'anno 1914, dopo la ricorrenza della Pasqua, e propriamente il lu nedi in Albis, nell'ameno villaggio d'lselin, reso più ridente dai raggi del sole che indorava le cime degli alberi verdeggianti, attratti dallo splendore della natura in festa, si riunirono su una collina, ombreg giata da un albero secolare, alcu ni nostri connazionali per godere un ora deliziosa fra la pace campe stre. Fra essi vi erano : Gioacchi no Ricci, Domenico Ricci, Daniele Giancaterino, Antonio Favoli, Fe lice Ciocco, Vincenzo Giordano, Santo Giordano, L. De Felice e Colombo. Giacchino Ricci, uomo socievole, di temperamento gaio, amante del bello, del buono, di tutto ciò che reca godimento alla spirito e... al corpo, organizzo con questi suoi a miei un magnifico banchetto sotto al fronzuto albero, e in esso non mancarono cordiali liquori che vi eppiù accrebbero l'espansività fra i convenuti. Il loro pensiero ricorse allora al la nostra cara Patria, madre delle Belle Arti, che porta il primato per la musica come in tutto ciò ch'é opera del Genio. Accendendo si nei loro animi, al pensiero della musica, dell'efflato divino che in canta perfino i serpenti, un senso d'inesprimibile desiderio di riudi re le inebbrianti note musicali, re starono tutti per un momento ta citurni e come assorti in un sogno delizioso. Ad un tratto però furono riscossi da Gioacchino Ricci, al quale rag giava il volto di gioia per un'idea luminosa che gli era brillata nella niente. "Seguitemi" egli disse in tono che non ammetteva replica; e tutti lo seguirono, senza proffe rir motto, come soldati che seguo no il loro capitano, nel quale han no piena fiducia e sono certi che li condurra alla vittoria. Musica giapponese Allora il Ricci ordinò ad ognu no di i'ornirsi di un utensile qual unque, come una casseruola, un coverchio di stagno, un piatto, o qualsiasi altra cosa e formare li na musica "giapponese", non po tendo fare di meglio per il mo mento. Tutti eseguirono a pun no quanto egli aveva comandato, e ad unanimità lo elessero diret tore della improvvisata banda. Il Ricci, presa la bacchetta da mae stro—formala da un ramoscello d'- albero—ordinò i suoi uomini a due a due, ed essi cominciarono a mar ciare pel paese picchiando sodo sugi' istrumenti di nuovo genere, mentre il neo-maestro batteva la solfa fra salti e capriole da far invidia a... Creatore! Nel percorso però altri amici si riunirono a loro, con dei veri e prò. pri strumenti, a fra essi si trova rono anche dei musicanti, cosicché in ultimo si potette udire una mu sica migliore di quella ''giappo nese" e la festa terminò in modo brillante. I primi sforzi 11 giorno seguente Gioacchino Ricci cominciò una efficace propa ganda per organizzare un corpo musicale e a tale scopo aprì una sottoscrizione fra i suoi amici. I favorevoli versarono un dollaro per ciascuno per chiamare un mae stro e principiare l'organizzazio ne della banda. Fra i sottoscritti si raccolse la somma di $20.00 e immediatamen te fu mandato a chiamare il Mae stro Sig. Vincenzo di Girolamo, fa cendogli conoscere come era sorta l'idea della Banda, in quale am biente e fra quali persone. Egli si reco' subito ad Iselin e cominciò il lavoro preliminare per quanto j occorre a formare un corpo musi reale. Il Sig. Ricci informò A. Leone, persona influente e stimata nella colonia, di quanto si stava compi endo. Questi si congratulo' viva mente per la bella iniziativa, offri □ Sabato, 21 Luglio 1917 □= tutto il suo appoggio e osservÓA che una Banda Italiana era neces saria nella colonia e che il Ricci aveva colmata una lacuna. Volle quindi conoscere il Maestro, che gli fu presen tato in casa del Sig. Ricci dove si concretarono i dettagli per la bu ona riuscita dell'organizzazione. Il Sig. Leone diede preziosi con sigli al riguardo; e il l.mo mag gio vi fu la prima riunione per la iscrizione dei giovani nel corpo musicale. Xe furono inscritti ol tre 40 e di poi si venne al contra to col Maestro. In tale affare sor sero divergenze sull'onorario, né si potè venire a un accomodamen to. Gli organizzatori della Banda —fra i quali sempre a capo il Sig. Ricci —furono quindi costretti a provvedersi di un altro Maestro, e il Sig. Nicola Di Prospero, auto rizzato dal comitato, offerse il po-i sto al Maestro Temistocle Di Pro spero. giovane volenteroso, ener gico e valente nella sua professio ne, il quale accettò l'onorifico in carico senza esitare. Egli arrivò a Iselin il 2 Agosto 1914 e fu ricevuto dai Sigg. N. Di ! Prospero, Gioacchino Ricci, Vito ! Dell'Apa, Antonio Leone e tutti gl'inscritti nella Banda. Le sue maniere gentili e il suo "savoir faire" di perfetto gentiluomo gli accattivarono subito la simpatia di tutti e gli furono resi molti e me ritati onori. Il giorno 7 Agosto 1914 vi fu la prima riunione del corpo musicale, sotto la direziona del nuovo Maestro. Fu stipulato il contratto e tutto riusci col mas-i simo accordo e perfettamente be- ; ne. Di poi si passò all'installazio-! ne degli Ufficiali per l'amministra-1 zione del corpo musicale e furono ! eletti : G. Ricci. Presidente e A. i Leone. Segretario e Cassiere. I seguenti membri completavano l'- organizzazione : G. Ricci. A. Leone, F. Acciacea ferro. N. Di Paolo, V. Pedrini. F. Petrueci, A. Fiorentini. Y. Gior-! dano. S. Giordano. A. Girardi, F., Girardi, F. Borgi, G. Ferreri, L. Tesidio, N. Di Prospero, B. Costri ni, L. Di Angelis, C. Leone di B, R. Prospero, F. Ciocco, A. Fanoli, A. Guidone, P. Grosso, C. Capriot ti, S. Pelosi, A. Proietti, F. Incar nati, M. Panfili, P' Giacomelli, Wm. Ditri, X. Sabatini, G. Acciac caferro, G. Morlacci, D. Criola, G. Cipriani, G. Miceli, G. Kasanoscky, A. Taliani, X r . Borgi, C. Tersoni, A. Miceli, D. Ricci, V. Dell'Apa, N. Toschi, i fratelli Cancelli a compagni. (( successo 11 Maestro Temistocle Di Pro spero dovette cominciare con l'in segnare agli allievi le note musi cali. Nessuno di essi aveva mai avuto idea dell'arte musicale, ep però fu una grande sorpresa quando, appena dopo 5 mesi di scuola, la nuov( banda potette uscire per le vie d'lselin, suonando abbastanza bene cinque marce, com presa la Marcia Reale. Fu una gradita sorpresa per tutto il po polo d'lselin, ma taluni di quelli che cercano sempre di seminar ziz zanie e che non mancano in nessun posto e in alcuna occasione, dovet tero mordersi le mani per la rab bia, vedendo che le loro male arti nel mettere in cattiva luce il ma estro e nel cercare di porre la dis cordia nel corpo musicale a nulla erano valse. La tempra energica e la valen tia professionale del Maestro Di Prospero superarono ogni ostaco lo, ed egli seppe in pochissimo tempo formare valenti musicisti dei suoi allievi, e accattivarsi la simpatia di tutto il popolo d'lse lin e d'intorni. La solerzia dei Sigg. G. Ricci e A. Leone, fece loro affrontare e vincere le divergenze sorte fra i membri e fuori. Essi mantennero gli associati, ottenendo il massi mo successo per la Banda e facen dola acquistare sempre maggior fama. D'altra parte il Maestro Di Prospero, spese tutto il suo tem po. tutta la sua energia e tutto il Tutto si dimentica sui campi dell'onore (Continuazione e line del numero precedente) ... Però la posizione era dispe rata... quando arrivarono in quei pressi videro che il fortino era cir condato da tutti i lati, era un mira, colo se resisteva ancora! L'ultima via di ritirata, sulle pendici di una gobba del monte, era state occupa ta dagli austriaci... Vettori fece distendere i suoi uo mini riunì i suoi capi-squadra : Attenzione —disse attacchere mo gli austriaci alle spalle, là sul la gobba del monte... di là sola mente si possono salvare i nostri... ma attenzione, nessuno si serva del fucile, qua ci vuole la baionet ta!" La sorpresa riuscì perfettamen te e il aiutò: quelli che occupava no le pendici della gobba, spaven tati • dall'improvviso levarsi del grido: "Savoia!", vedendosi le baionette alle spalle se la diedero a gambe, senza tirare un solo col po. Quelli del fortino intesero il "Sa voia!.. un urlio di gioia rispose, suo sapere perché la banda da lui diretta assorgesse ad un posto e minente. Ad-un tratto pero, men tre essa stava per raggiungere il suo completo sviluppo, per ragio ni personali dovette lasciarla e la banda sarebbe rimasta in balia di sé stessa se non si avesse avuta la fortuna di trovare il maestro Ar mando Guidoni, non meno valente del predecessore. Il maestro Guidoni con sapien te direzione, ha saputo mantenere la Banda di Iselin a un alto livel 10, accrescendola sempre di buoni elementi musicali e facendole rag giungere un posto ragguardevole fra bande Italiane negli Stati Uniti. Meritevoli delle più alte lodi so no i signori Cr. Ricci ed A. Leone per il lavoro compiuto in prò di questo corpo musicale, con la co adiuvazione di quasi tutti gli Ita liani d'lselin. La bella organizzazione ha rice vuto anche immensi appoggi mo rali e materiali dal sopraintenden te delle minieri d'lselin Mr. W. B. Wardrop. Ora la "Iselin Italian Band" si é formato un bel nome fra le or ganizzazioni musicali e di giorno in giorno fa sempre maggiori pro pressi e acquista maggior fama, grazie all'attività del maestro Gui doni e all'instancabilità del corpo amministrativo per farla sempre vieppiù prosperare. L'amministrazione attuale é composta come segue : Maestro : Armando Guidoni ; Presidente, Gioacchino Ricci ; Se gretario Cassiere, Antonio Leone ; Direttore, Domenico Ricci. PER RIDERE Si era citata la nota frase : "Da temi due righe d'un galantuomo e trovo abbastanza per farlo an dare in galera." —Che esagerazioni !—esclamai io. —Quando si sa quel che si scrive o si dice, non si può aver paura... —Xon dirlo due volte!—inter ruppe l'amico Sealzapulci che. si capisce, é avvocato. —Evvia ! Scommetterei mille li re contro un soldo che in quel eh' io dico... Alt—gridò l'altro, alzando una anche dai petti dei feriti... Arrivò la mezza compagnia al fortino, mentre gli austriaci sta vano per scavalcare le ultime di fese: I nuovi ed i vecchi difenso ri contrattaccarono ricacciandoli con superbo slancio... salvi, sairi e rano tutti gli eroici difensori del fortino ! Ma il tenente Corsi, dove era? L'avevano quasi dimentica to nell'impeto del contrattacco... Vettori si voltò indietro spaven tato cerco e finalmente lo vide sull'ultima trincea del fortino; Corsi era sempre vicino al suo pez zo. 11 capo reclinato sulla mitra gliatrice, dalla quale pendeva il nastro vuoto... sino all'ultima car tuccia aveva sparato! Era ferito gravemente si, ma non a morte... anche Vettori aveva pa recchie scalfitture, grondava san gue; cosi si strinsero la mano, sug gellando e per sempre l'amicizia interrottà riaffermando la genero sita del loro cuore e della loro raz za di fronte al nemico sconfìtto. VITTORIO AMBROSINL mano imperiosamente.—Ne hai già detto abbastanza. —Che voi dire? —Ecco qua. Tu scommetteresti in condizioni di posta cosi eccessi ve, ecc. Giuoco abusivo: articolo 1803 del Codice civile. E per di più in luogo pubblico, senza spe ciale autorizzazione: arresto sino ad un mese ed ammenda non infe riore a lire cento, articolo 484 Co dice penale. Tu scommetteresti un soldo : misura non riconosciuta,, contravvenzione all'art. 1 della legge 15 settembre 1890: 4 'Le mi sure legali del regno sono unica mente quelle del sistema metrico decimale...'' E due, infine tu scom metteresti mille lire e non ne pos siedi, a spremerti, duecento! 'Rag giro, atto ad indurre altri in er rore' ossia truffa : reclusione sino a 3 anni e multa sino a L. 100; ar ticolo 413 Codice penale. Ti ba sta? Se mi bastava ! Beati gli anal fabeti e i sordo-muti! —La benedizione del Signore vi segua dovunque..—comincia la mendicante vedendo il vecchio si gnore, cui si era rivolta imploran do, mettere la mano in tasca ; —... e non vi raggiunga mai—continua -BAB ijSa aqo Bjuojd va semplicemente estratto la ta bacchiera. ' —Sai ?—mi confidò un amico.— Piglio moglie: una bella signorina, ricca, buona, che suona il violino.... —Oh ! come mai ? —Perché ? —Perché mi ricordo dell'altra tua fidanzata : di quella che pian tasti perché sonava il pianoforte. —Già. ma il violino é tutt'altra cosa. —Ti piace? —Xo :masi fa più presto a but tarlo dalla finestra. Lei terminò la lettura del libro, emettendo un sospiro di soddisfa zione. —Cosa hai, amorq?—domandò» lui. —Sono tanto felice. —Ed allora perché sospiri ? Per ché sei cosi mesta? —E' vero. Leggevo un libro sulla infelicità delle donne sposate _ ad uomini di genio. Sono cosi fe lice di essere tanto lontana da que sto pericolo !
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