PREZZO D'ABBONAMENTO Un Anno $1.50 Sei mesi SI.OO Una copia $0.05 Axiro IV. L'equilibrio europeo La pace offerta al mondo dalla tribuna del Reichstag, a suon di trombe come un bando pubblico di altri tempi, sara' uno degli episodi più' stravaganti di questa guerra inverosimile. Se ci fos se bisogno di un nuovo argomonto per dimostrare che la guena europea non e' una guerra, ma il capovolgimento violento di un ordine di cose che da un pezzo—e pochi se no erano accorti si sbilanciava, la mossa del Governo tedesco somministrerebbe que st'argomento. Si videro mai nemici più' teneri? Che carità' cri stiana! Che viscere paterne per i propri avversari! Occorre sapere, per intendere il fine occulto di questa mossa, che simili inviti a trattar la pace furono reiterati parecchie volte dal Governo tedesco, per vie coperte e subdole, ma invano. La pace era, per esempio, stata offerta al Governo belga circa due mesi fa, a quelle stesse condizioni*che il Governo tedesco ha ora divulgate; ed era stata rifiutata, il Governo Belga sentendosi impegnato a non far pace separata. Lo scopo della mossa e dunque chiaro, il Governo tedesco, dai Governi che rifiutano la sua pace, ricone ai : popoli, sperando che questi, per viltà' e per stanchezza, tenderanno j le braccia alle catene che esso ha preaprte. Il Governo tedesco non tarderà' ad accorgersi che si e' ingan nato nelle sue speranze. Senonche' occorre anche badare al tranel lo che si nasconde in questa mossa. Da un certo tempo i tedeschi cercano di convincere il mondo che la guerra non cessa, perche' le potenze della Quadruplice co vano vaste ambizioni di conquista. E' la tesi che i socialisti ita liani hanno più' o meno apertamente sostenuta nell'ultima dis cussione parlamentare, senza che alcuno, si levasse a contraddirli; tutta l'Europa essere in armi e grondar sangue, perche i'lnghilter ra vuol conquistare l'egemonia del mondo ! Orbene : e necessario non indicare ai popoli, come da alcuni si fa, gli ingrandimenti ter ritoriali che la vittoria concederà' agli alleati, come fossero lo sco po supremo della lotta. E' necessario non ripetere, sotto forma di versa, l'errore dei neutralisti, i quali considerarono la guerra eu ropea come una buona occasione di pescar qualche cosa nella ac que intorbidate da tanta strage. Senza dubbio la vittoria apporterà' ai belligeranti degli in grandimenti territoriali, giustificati da tradizioni storiche, da aspirazioni nazionali eda necessita' di difesa. Ma nel chiedere ai popoli i supremi sforzi per le battaglie risolutive, occorre spiegar loro bene che noi combattiamo per uno scopo più' alto e più' im portante ancora, poiché' e' la condizione stessa dell'esistenza: per salvare l'equilibrio dell'Europa che e' la vita per le nazioni di media forza, come l'ltalia. Che cosa avverrebbe infatti di noi se la coalizione germano-tartara restasse padrona del campo ? L Ita lia ricascherebbe in quella soggezione dell'Austria, in cui visse il Regno del Borbone dal 1845 al 1848 : ma quanto più' dura la nuova dell'antica! Che cosa potremmo noi, di fronte ad un impero au stro-ungarico di tanto ingrandito, quando la Francia e l'lnghilter ra, indebolite dalla disfatta, non fossero più' in grado di aiutarci? Il Re d'ltalia diventerebbe un vassallo dei due Imperatori tedeschi Gli ambasciatori di Austria e di Germania spadroneggerebbero a Roma. Dovremmo accettare le alleanze e i trattati di commercio che piacerebbe agli Imperi centrali di imporci. Il nostro esercito dovrebbe accontentarsi di comparire in Europa come un contin gente ausiliario, accanto ai due "gloriosissimi" eserciti delle Loro Maestà' germaniche. I tedeschi spadroneggerebbero peggio di prima nelle Università', nelle Banche, nelle industrie, germaniz zando anche quel pochissimo che negli ultimi quaranta anni aveva conservato anima e faccia italiane. Di nuovo Roma dovrebbe guar dare di sottocchi Vienna e Berlino, tremando ad ogni loro muover di ciglio. Non sarebbe forse meglio che il pubblico penasse a queste cose, anziché' fantasticare pei confini futuri della più' grande Ita lia e preparasi a litigare per la divisione della spoglie non conqui state? O siamo noi stati cosi incurabilmente germanizzati, che per trovare il coraggio di difendere la propria vita dobbiamo esaltarci con la speranza di conquiste? Poiché' si tratta—piova non stan carsi mai di ripeterlo—della vita L'unita' e quel principio di in dipendenza che fu solo un principio di cui godemmo dal 1859 al 1914 sono i soli che il secolo decimonono ci ha dati in cambio dell'antica civiltà' cattolica e qualità tiva spietatamente distrutta? Che diverremmo noi, se la cupidigia dei tedeschi e dei tartari ci spogliasse anche di questi beni? Come chiari divengono invece i doveri dell'ora presente, quan do si pone che l'equilibrio dell'Europa sia lo scopo supremo della guerra! Molti esitano e tentannano oggi, perche' vedono il fine della guerra in quei tali ingrandimenti e vantaggi di cui troppo si e' parlato. E giustamente esitano, alla stregua di questo princi pio ; perche' commisurando il sacrifìcio al premio sperato, incomin ciano non senza ragione a chiedersi se c'e' proporzione. Non fareb bero questo computo e non esiterebbero, se avessero più' chiaro nella mente, che combattiamo anzitutto e sopratutto per scampare da un'enorme rovina. Ci fu mai prezzo troppo caro per salvare la vita? E neppure lascerebbero cosi facilmente ammollire la loro risolutezza dalla speranza di un accomodamento ragionevole, che fermerebbe a mezzo questa rovina: quella speranza che Enrico Ferri ha preso a tema del suo ultimo discorso in Parlamento. Non occorre essere un profondo conoscitore delle cose politi che per. capire che ne' il capriccio di qualche uomo, ne' la volontà' di qualche Governo, possono soli aver turbato l'ordine di cose vi gente da mezzo secolo in Europa e che tre anni fa pareva ancora reggersi cosi saldo. Questo ordine di cose e' caduto in poche set timane, perche' l'equilibrio delle forze, su cui esso si reggeva, si era a poco a poco alterato ; e si era alterato in parte per la leggerezza e per l'imprevidenza di quella generazione di uomini politici, che (Continuazione della pagina 6) IL OIO&NALE 81 PUBBLICA OGNI SABATO IL PATRIOTA settimanale indipendente bilinoue illustrato INDIANA, PA., SABATO 20 Gennio 19] 7 Il soldato italiano cammina sull'acqua .V ■ ' /. ' L'idro-ski Nuova invenzione italiana utile per scopo militare o per semplice 4 'Sport" ROMA, 16. La Quadruplice ha inviato alle Potenze neutre una nota nella quale si stimmatizzano vibratamente i maltratta menti inflitti dai' Teutonici ai prigionieri. Nella nota sono citati casi specifici. L'ltalia ricorda che testimoni concordi hanno affermato che in Serbia l'autorita' militare austriaca costringeva, anche colla violenza i prigionieri di guerra a lavori di fortificazione campale. Nella località' dove due caporali italiani, poi evasi, e cioè' ROC CUZZO GIOVANNI del 3.0 fanteria, e BERGALLO GIACOMO del 156. mo fanteria, prestavano l'opera propria in opere di carat tere militare, si trovavano altri 500 nostri prigionieri impiegati nella costruzione di trincee e di linee ferrovarie a scartamento ridotto. Il caporale ROCCUZZO ha dichiarato altresì «he &li austriaci, sotto pretesto di prevenire diserzioni, ebbero, a chiudere in un re cinto 9000 serbi, i quali in tre giorni morirono in gran parte di fa me e di freddo. La storia della nostra guerra registra già' innumeri e bar bare violazioni austriache alle convenzioni internazionali, pel soc corso ai feriti. I fatti poi denunziati anche da altri testimoni, oltre al due menzionati caporali, provano che il Governo della Monarchia austro-ungarica, estendendo al nostri prigionieri l'iniquo tratta mento già' da tempo fatto subire ai combattenti dell'esercito russo caduti nelle sue mani, viola patentemente le leggi internazionali di guerra stabilite della Convenzione dell'Aia del 29 luglio 1890, in virtù' delle quali i lavori cui dovrebbero essere sottoposti i pri gionieri, non debbono avere alcun rapporto con le operazioni di guerra. A questo si aggiunge che l'Austria fornice ai prigionieri una nutrizione addirittura bestiale e loro impone ogni sorta di tortura fìsica e morale. A tanta barbarie crudele e raffinata l'ltalia contrappone la cura e la pietra' che gli Italiani hanno avuto ed hanno per tutti i prigionieri austriaci, ed in particolar modo per i prigionieri au striaci dalla Serbia affidati alla loro custodia. La nota conclude esprimendo la fiducia che l'intervento delle Potenze neutrali varra' a rendere meno disgraziata la sorte dei prigionieri che malauguratamente si trovano nelle mani degli au stro-teutonici. BOLLETTINO UFFICIALE. "Sul fronte del Trentino le nostre batterie hanno continua to a disturbare effettivamente i movimenti delle truppe nemiche nel settore compreso fra la val le dell'Adige e quella dell'Asti co, dove da parecchi giorni si nota un certo concentramento di nuove unita'. I tiri delle nostre artiglierie sono stati cosi' ag giustati da sbarrare completa mente le retrovie del nemico, e costringere le truppe avanzanti ad indietreggiare. "Sul fronte delle Alpi Giulie l'artiglieria nemica ha fatto mo stra di rinnovata attività' contro le nostre posizioni avanzate e LA PROTESTA DELL'INTESA quelle di prima linea, tanto ad est di Gorizia che sull'Altipiano del Carso. "Le nostre batterie hanno ri sposto vigorosamente durante tutta le giornata di ieri, impe gnando spesso dei duelli molto importanti e colpendo con effica cia le linee di comunicazione del nemico. "Le fanterie, a causa del catti vo tempo, non possono ancora armonizzare la loro azione a quella delle artiglierie ; ma il ser vì" - delle pattugl e e quello de gli "oroplani continuano a svol iTolarmente assicurando ci "~ii risultati." C/ PORNA. I MANOSCRITTI NON 81 RESTITUISCONO IL NUOVO RE DI GREGIA SAREBBE IL DUCA D'AOSTA LONDRA, 16. Un dispac cio da Roma annunzia che du rante la conferenza tenuta dai delegati dell'lntesa nella citta' di Roma, nella scorsa settimana, venne deciso che Re Costantino di Grecia sarebbe deposto dal ; * trono, nominando a suo succes sore un cugino di Re Vittorio, e cioè' il Duca d'Aosta, attualmen te -comandante della Terza Ar mata sul fronte dell'lsonzo. Questa devisione, cagionata dal contegno equivoco di Re Co stantino di Grecia e del suo Go verno, avrebbe ricevuto la piena approvazione dal partito Veni zelista, e la sostituzione suggeri ta sarebbe appunto condotta a termine sotto la direzione dell'ex Primo Ministro Venizelos. Il Duca d'Aosta, interpellarto a tale riguardo, non avrebbe an cora accettata l'offerta. Le autorità' alleate frattanto continuano a mantenere l'occu pazione di parecchie isole greche dove si supponeva fossero state impiantate delle basi di riforni mento per i sottomarini teuton ici. L'ultima delle isole occupate e stata quella di Cerigo. LE PERDITE ENORMI NELLA GUERRA EUROPEA WASHINGTON, 15. Men tre gli Alleati dell'lntesa e quel li degli Imperi Centrali apparen temente sono più' che determin ati a continuare la guerra, una statistica delle perdite comples sive fino ad oggi sta a domostra re gli orrori enormi ed il costro incredibile di sangue e di danaro della guerra più' spaventosa che abbia visto la storia. Le perdite, fra feriti, morti e prigionieri, considerate in com plesso fra tutti i belligeranti e su statistiche semi-ufficialli, rag giungono la spaventosa cifra di 22.500,000 uomini. Il costo della guerra e' salito | finora ad ottanta miliardi di dol lari, di cui 50 a carico dell'lnte sa e3O a carico degli Imperi- Centrali. Le perdite mercantili risultano per l'lntesa in 3,500.000 tonnel late di materiali con 800.000 ton nellate per lo spostamento delle navi affondate e per gl'lmperi Centrali in 250,000 tonnellate di materiali e 211.000 tonnellate per lo spostamento di navi af fondate o catturate. Il commercio estero delle Po tenze Centrali ha subito una per dita di oltre dieci miliardi di dol lari, e quello degli Alleati, nei rapporti con la Germania ed altri Alleati, in oltre sette miliardi. Nelle perdite della Germania non sono calcolate quelle che si rife riscono alle Colonie Africane. LA CONTEA DI JEFFERSON "DRY" DI NOUVO Giovedì' di questa settimana dal Giudice per la Contea di Jefferson On.; Corbett, vennero inaspettatamente rifiutate tutte le applicazioni per lo spaccio dei liquori in quella contea. Molti degli applicanti, che contavano quasi sicura la loro licenza, rimase ro con un palmo di naso. LEGGETE E DIFFONDETE IL NOSTRO GIORNALE CHARLES J. MARGIOTTI Avvoltato Italiano Corner <fc Jefferson St. ±*u xntawnev, Pa. DIREZIONE e AMMINISTRAZIONE Carpeoter ave. N. 15 INDIANA. PA. Local-Phone 250 L'AFFONDAMENTO DELLA "REGINA MARGHERITA" ROMA, 13. Il Ministero del la Marina annuncia la perdita della corazzata "Regina Mar gherita", col seguente comunica to: "Essendo rimosse le gravi ragioni di indole militare che a vevano consigliato di mantenere il silenzio, si annuncia oggi che la re.4ia nave da guerra "Regina Margherita" urto" contro due mine, la notte dell'll dicembre e riporto' tali danni da affondare in un tempo brevissimo. "Il sinistro si svolse nel cor so di pochi minuti. "Ampi squarci nella carena, determinarono l'inabissimento della prua. "La maggioranza delle 945 persone che si trovano a bor do, scomparve. "L'opera di salvataggio fu difficilissima. . "I superstiti sono stati DUE CENTOSETTANTA. "Fra i perduti si trovano il co mandante della nave e quattor dici ufficiali. "La voce che altre navi siano andate perdute, e' assolutamente falsa. 40 VELIERI TURCHI AFFON DATI DAI RUSSI LONDRA, 13. La Central News riceve da Pietrogrado che una squadra navale russa duran te un'incursione contro la costa dell'Anatolia eseguita nella gior nata del 6 corr. affondo' quaran ta velieri turchi diretti a Costan tinopli e recanti forti carichi. Sessanta persone degli equi paggi dei velieri furono fatti prigionieri. IL PIROSCAFO 'MINNESOTA' AFFONDATO LONDRA, 18. Il piroscafo "Minnesota" che faceva servizio unicamente di merci tra Londra e Philadelphia, si dice sia affon dato in seguito ad uno scontro. Il "Minnesota" ha uno stazza mento di 3000 tonnellate. LE PERDITE NAVALI DEGÙ ALLEATI BERLINO, 17. Gli Alleati hanno perduto, sin dall'inzio del le ostilità', un naviglio da guer ra ammontante ad un tonnellag gio pari all'ottantasei per cento di quello posseduto dagli Stati Uniti. Il numero delle navi da guerra ammonta a 198 di tonnel late 782.580. Di queste l'lnghilterra ne ha perdute 126 per tonnellate 580 mila, ossia il 65 per cento dal na j viglio american 4 MILIONI D'UOMINI PERDUTI DALLA GERMANIA LONDRA, 12. Un comuni cato del governo inglese calcola che le perdite sofferte dall'eser cito tedesco dal principio della guerra salgano a 4 milioni d'uo mini. Soltanto le liste delle perdite pubblicate nel mese di Dicembre salgono a 8800 uomini. No. 4 Published weekly by THE PATRIOT PUBUHINO CO
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