2 "LA HASSEGNA" pubiisiied d> LA RASSEGNA PUB. CO. SILVIO LIBERATORE Editor & Business Manager 920 So. 1 Uth St. Fhila-, Fa. Subscription $2 per yeai "Enteictl ìu seCOUd-Ciasa lliat tei June 2, ai the post oi lice at Phdadeipiua, Pennsylva nia, under the Act oi March 3, 1«79". non ia ciie ìnKiganùre gli avver e renderh sempre p*u inv ul qei abili, anche che se poterseli «vere contro di essi qualche bau li* ragione autoi inalitene la cri tica «1 d controllo per tutto differenti. Tutto questo da una via; dui l'altra, vogliamo chiedere ai si gnon de "La Voce delia Colonia pei quali ragioni si ha il brutti vezzo, quando si sta trattando d altro, di entrare subito a discu tere di vita pnvata, di fainiglh ai altri termini ? Evidentemente c'è da concliiu dei e che, chi non ha rispetto pei iti famiglia altrui, non può ave re, non pili sentile rispetto per k propria. C'è da trovarsi allora d fronte a gente di nessuna dignit. che andrebbe cercando chi ad o gni costo si desse a polemizzai'" in un campo eh»* è troppo sacri agli uomini d'onore perchè noi venisse ìuai ìuvaso sotto nessun; ragione, sotto nessun pretesto, < rischio di tutto. La Rassegna Spigolando DALLA CLAMOROSA FOLE MICA LACOLUCCI 01 SIL VESTRO DEL 1910 - RISPET TOSAMENTE DEDICHIAMt AL CAV. ti. GENTILE, UE GIO CONSOLE D'ITALIA - j JJètfèrà ' ' ap erta AI SIGNORI GIUsSEFFE E GIOVANNI DI SILVESTRO Non invio direttamente a vo questa lettera temendo che h vostra modestia vi avrebbe in dotti K non renderla di pubblica ragione. E siccome m'interessa che si sappia fin dove possa spili gerii la malvagità umana, la mando al Signor Bruno, con pie ghiera d'inserirla nel suo accre ditato "Mastro Paolo": Ecco di che si tratta: Sere fa trovatola!, per caso, in un pubblico ritrovo, frequentato da persone rispettabili ed anche da ciarlieri, linguacciuti, maligni e sputa sentenze, fui testimone di un battibecco tra quattro o cinque connazionali, a proposito della polemica ben nota ai letto ri. Uno dei più accaniti maldicen ti, rosso in viso per aver alzato un po' troppo il gomito, gestico lando e dimenandosi sulla sedia cowe se dei chiodi solleticassero la parte carnosa della sua anato mia, si permise apostrofarvi con epiteti poco parlamentari e, scen dendo a dettagli, disse : . 1. Chi è questo Giovanni Di Silvestro ? Quando giunge qui i spaccio' per socialista e con arti gesuitiche s'accaparro' la fiducia e più' tardi volontarie oblazioni degli affidati a tale partito. Fe ce parecchi giri di e-.ploiazione nei centri minerari seminando chiacchiere per raccoglier dolla ri, e quando s'avvide che il ter reno era divenuto infi uttifero, volto' le spalle ai suoi compagni e giro' vela verso altri lidi. Fer ragioni a me ignote, ma che il Giovanni Di Silvestro potrà e sporre, i componenti il Circolo Socialista di qui cessarono di ri conoscere nel Di Silvestro uno dei loro. 2. Il 29 luglio di pochi anni fa> anniversario dell'assassinio di Umberto I, il Sig. Giovanni Di Silvestro inauguro' la pubblica zione del suo giornale quotidiano con un banchetto dato in Wilkes Barre, all'elemento sovversivo. E mentre in quel giorno gl'italiani di mente e di cuore, ripensavano, rattristriti, ali immatura line del figlio del Ke Galantuomo, il sig. Giovanni Di Silvestro univa la sua voce al coro dei miserabili che cantavano inni di gloria al l'assassino Bresci. 3. 11 sig. Giovanni Di Silvestro asserisce d'essere Massone. Fos so provare ch'egli e soltanto un apprendista, e mi astengo dal denotare atti poco delicati pei penetrare in ìempi durante fun zioni alle quali non poteva assi stere. 4. Ma oggi Giovanni Di Silve stro è divenuto un fervido ani miratole di preti. E perchè? Ve lo faro' sapere appena avrò' co pia di talune dichiarazioni di u miltà e pentimento, scritte e fir mate da lui per evitale il ritorni in un pubblico edificio, ove si ve de il sole a scacchi. 5. Vi è noto qualmente il sig Giovanni Di Silvestre t'osse con dannato a 3 mesi di carcere e ai una inulta di SIOO pei insult volgari pubblicati sul suo gioi tale all'indirizzo del Conte Na selli, già Console italiano in que sta Città. Mentre scontava la pe na, dal suo giornale tu aperta u na sottoscrizione per raggranel lare la sonuna necessaria a pa gare la multa. Furono raccolt ultre ì mille dollari. La multa noi fu pagata perchè i Di Silvestri rilasciarono una dichiarazioni giurata di nullatenenza. E sape te che uso fu fatto dei dollar carpiti alla buona fede dei colo ni? Per soddisfare un Judgemen Note di SBOO dovuti ad un pre fessionista. E taccio in propositi altri ragguagli perché.... inten dami chi deve. Pei quanto riguarda il sig Giuseppe Di Silvestro potrei te nervi qui ad ascoltarmi imo ali. tuie della settimana di passione Mi limito, per ora, perchè è tai di, a dir vene qualcuna; ni or sono dovèva far stampar dei bollettari. Siccome della Cor te erano soci quattro tipografi tra cui il sig. Giuseppe Di Silve stro, fu deliberato di aggiudica re il lavoro al minore offerente Sapete che avvenne? 11 sig. Giù seppe Di Silvestro e gli altri tr< tipografi si misero d'accòrdo * decisero che il lavoro tipografi co venisse aggiudicato per lf somma di $l5B, ad un ex Chiel Ranger, con l'intesa pero' che ciascuno degli altri tre ricevesse un compenso di $lO. Ed il signor Giuseppe Di Silvstro ricevette, a lavoro compiuto, ed intasco' i $lO. Aggiungo che l'aggiudicata rio, oltre ai S3O pagati ai tre col leghi, legalo' ad altri grafters altri SSO. ('io' significa che oltre ad un equo profitto sul suo lavo ro, l'aggiudic..tario ne fece altro di entità tale da permettergli ii lusso di sborsare altri SSO; e si gnifica anche che il sig. Giusep pe Di Silvestro permise che dal tondo destinato a pagare gli am malati, gli orfani e le vedove dei fratelli Foresters venisse sot tratta la somma di SBO pel me achino compenso da lui ricevuto di $lO. -■ 11 Mario De Biasi, al tempo che viaggiava i>ei giorna le "L'Opinione", ebbe l'incarico di un lavoro tipografico da jierso ua residente fuori di questa cit tà. Il lavoro fu eseguito e rimes so <* destinazione. In pagamento fu inviato un Money Order di S3O. Pero' anzicchè intestarlo a Mario De Bia-i fu ip testato ad Ernesto De Biasi, viaggiatore dell'altro quotidiano. Il danaro non fu pagato nè a Mario né ad Ernesto, come non fu accreditato nè sui libri della "Voce", nè su quelli dell'"Opinione". Vorrebbe il s. j"nor Giuseppe Di Silvestro dire da chi fu riscosso il Money Crder, ed in tasca di chi andaro no a finire i S3O. Come pure spio gare una certa lettera scritta al LA RASSEGNA - PHILADELPHIA, PA., SABATO, 4 AGOSTQI9I7 sur- Ernesto De Biasi allorché fu scoperto l'errore. il sig. Giuseppe Di Silvestro e Notaio Pubblico. Possono occu pare Vaie carica soltanto cittadi ni americani. Quindi il sig. Giù seppe JJÌ Silvestro e cittadino a aiencano. Vorrà egli usare la cortesia agli amabili lettori del »uo giornale di denotare dove, quando e coinè ottenne la carta di cittadinanza? lo lo so, ma è necessario ch'egli lo dica. A teni po opportuno si ritornerà da al ili su quest'argomento, l'arto dal principio: Purché il reo non si salvi Peni il giusto e l'innocente. Ciò' che riporto, amici Di Sil vestro è un nonnulla di fronte a quanto si disse. Intesi, tra l'altro, menzionare il nome di un Whitehill, di mo bilia, di danaro ricevuto e non pagato, di catene d'oro e di or pello, di bills riscossi e non ver -ati o versati in parte e tante altre calunnie, che il loquace mal dicente promise esporre e docu- Imentare a tempo opportuno. Trattandosi di accuse serie o molto gravi io spero che voi vor »vte mentirle. E con questo sincero augurio vi saluto. G. Jacolucci La lettera aperta del sig. J. Incoi licci è troppo eloquente per chè potessimo sentire il bisogne di commentarla particolarmente intorno a tutti i fatti che con es sa si denunciavano molti anni fa al tribunale della pubblica opi nione. Non ci fermeremo molte su di essa, giacché sarebbe COSE semplicemente oziosa il farlo. E necessario però fermarsi sulle parole che il sig. lacolucci rivol geva all'lndomito Servitor de Re. quando categoricamente gl chiedeva "dove, come e quando e gli erasi fatto cittadino america no per esercitare il notariato. Notino i lettori che, allorquan do il sig. lacolucci scrisse, sebbe ne in modo velato per chi non sa peva, ma minaccioso oltremodc per chi la coscienza non avev: pulita niente affatto, erasi al H marzo 1910. L'lndomito Servitor del Re quegli clie oggi trovasi di esser* sufficientemente edotto di certt cose, e per acquiescenza di ui Supremo ( 'oncilio dove al certe dev'esservi più camorra dell; Grande Loggia di Pennsylvania fece denuncia e rinunzia dells carta di cittadinanza il 3 mag gio 1910, ottenendo, chissà pei quali preghiere e raccomanda di poterlo fare senza me ritare la condanna a parecchi an ni di reclusione secondo commi nano le federali che, in te ma di spergiuro per il consegui mento della cittadinanza, sono ri gorosissime. L'lndomito Servitor del Re pe rò, quando fu da noi scoperto ed attaccato in tanto vergognissim© delitto, credette di rispondere con i periodi seguenti che stan no solo a dire della sua più sfac ciata impudenza rivestita occa atonalmente con l'abito della minchioneria : "11 sig. Giuseppe Di Silvestro fu dunque fatto cittadino ed "gli rituale convinto che avo vi; ottenuta la cittadinanza re golarne; te." (Oh quanta inge nuità d'animo in .un individuo che noi. l'in, pre.' ntare il suo fo •.;'lio di congedo pulito per le fro li co tii i ate e punite con con» 'i-;i>n:> e degradazione ai danni della biada presso : depositi del M.o lleg;>. Artiglieria di stanza ad Aquila! ) "Verso i principii del 1909, (no, fu solo nel 1910 che l'lndo mito Servitor del Re fu costret to a fare ammenda dei suoi pec cati ) per un incidente avventi in proprio in Camden (quale fu 1 incidenteV perché non lo sniega l'lndomito Servitor del Re?)'fra colui che si incaricava di fare cittadini gli Italiani ed uno di co storo, (Madonna mia, aiutaci tu ! Il caldo è semplicemente tv rido, la prosa è barbara, più barbaro ancora colui che la scris se, e chi commenta non sa prò prio a quale santo voltarsi.) Nella mente del Di Silvestro sorse qualche dubbio ed allora prese la •■v. caria e si recò da Mr. D. C. Giliboney al quale espose i fatti. ((inali fatti se non quelli di ,->"er murate false circostanze al 010 scopo (li ricavante una u tilità privata?) "1- ' conosciuto che la sua citta • liiifln i non era regolare, il sig. Di Silvestro (era il ladro che chiedeva di potere restituire tut to quello che aveva rubato alla condizione di scansarne la pena ». d. r.) domandò l'avvocato Gibboney se poteva rifiutare a carta e quale sarebbe stata a procedura." Per il momento a noi preme 3010 ili riepilogare i fatti; dal riepilogo sincero di essi ognuno può formarsi un concetto esatto del modo come li abbiamo l)1V so a discutere. Sicco me abbiamo intenzione, la più feima intenzione cioè, di durarla fi u- ;i quando non avremo visto trionfare i principi! di equità e di giustizia per i quali noi combat tiamo, non vogliamo dire ancora molto in questa circostanza. A > binino tanti fatti e tanto tempo innanzi a noi da non esser co i.-.-Hi a dire tutto in una volta. Ritorneremo, sapremo ritornai-.' sull'argomento, abbiamo delle ra gioni potentissime per dovei lo fare, a riscliio ed a pericolo di tutto. _ |,a Rassegna Sìiceviamo c pubblichiamo Brooklyn, luglio 30, 191 7 oig. S. Liberatore, Direttore de "La Rassegna 920 So. lotti St., Phila • Pa. Egregio Sig. Direttore : Debbo alla cortesia di un ami co se soltanto oggi posso leggere il No, lo de "La Rassegna" e ri levo il commento che "Curiange lo" fa seguire alla notizia del "parere contrario dato dalla Common Pleas Court N. 1 per il Charter dell' "Ordine Figli d'ita lia in i'enna." Secondo "Cuiiangelo" io avrei impugnato di "incostituzionali tà''', presso una Corte di New York, il "Charter" sotto la cui protezione venne istituito, e vive tuttora, l'Ordine Figli d'ltalia al quale appartengo. Nulla di più inesatto, Signor Direttore. E giacche tale errata interpetrazione potrebbe genera re delle false impressioni e nuo cermi presso i miei amici e fra telli di Pennsylvania, rivolgo cai -10 appello alla vostra cortesia at yoi. Ecco, in breve, i fatti. Allorché era Venerabile Su premo dell'Ordine Figli d'ltalia 1 avv. F. Mezza testa di New Vork, ed io coprivo la carica di Segretario Arch. Supremo, si Lento di ottenere la "incorpora zione" dell'Ordine dall'lnsurance Department di Albany, Da principio io ero entusiasta 11 tale progetto, poiché credevo :he un atto di incorporazione che avesse trasformato l'Ordine in una specie di Compagnia di assi orazione avrebbe arrobustita la struttura e cementata la compa gine dell'Ordine, e su "La Voce iel Popolo" scrissi una serie di articoli .spingendo i fratelli ad approvare tale programma del C. E. S. di allora. Senonchè le inloramzioni che si dettero circa I indole e gli effetti di tale "char ter ', con l'andar del tempo, a vrebbero potuto risolversi in un serio pericolo per l'Ordine dal momento che non ;i sarebbero potuto assolvere tutte quelle ob bligazioiii che la leggo imponeva. Si correva, dunque, a passo di corsa, verso il disfacimento to tale dell'Ordine, invece di assidi; rame la vita per sempre. D'altra parte, nello Stato del \evv Jersey, un gruppo di perso ne era riuscito ad ottenere un atto rii incorporazione sotto il o."i ili Ordine Figli d'ltalia in ■Vi'"-rea minacciando, così, se "iamente, l'esistenza del nostro vero Ordine del New Jersey. Questo avvenimento tentavasi di ripetere anche a New York, ap profittando che noi eravamo oc cupatissimi per ottenere l'atto d incorporazione dall'lnsurance Department. Fu allora che, pei evitare ciò, e per avere in riser va un atto d'incoi-porazione sotto 'cui avremmo potuto sempre agi re, anche nel caso l'lnsurance 1 Department ci avesse negato il 'charter", che io ed altri amici e rateili pensammo di inoltrare le iratiche regolari presso il Segie ario di Stato affinchè ottenere tu atto di incorporazione ordina to. quale semplice Federazione li mutuo soccorso. Tale -charter" fu ottenuto .otto il nome di "Ordine Figli l'ltalia in America" e fra tutti sottoscrittori si convenne in nòdo esplicito ed assoluto clu> ale .itto d'incorporazione doveva tonarsi, se.iza nessunissima con tinone, alla Loggia Suprema del lostro Ordine per quell'uso che ale Loggia avrebbe creduto 1 ar ie. Insomma, scopo unico nostro ■l-a la salvazione dell'Ordine se •iamente minacciato in quell'epo :a. lo e gli altri agimmo per bene iolWrdine e non contro l'Ordine, infatti, se in una memorabile se tuta della Loggia Suprema si 'osse accettato tale Atto d'incoi - l'Ordine si sarebbe ri iparmiato parecchi altri gratta ;api. Ho detto che tutti i firmatar jiano fratelli dell'Ordine, ma ef attivamente uno dei firmatari fu il sig. A. Gulotta, ex-Grandt Venerabile di New York, espulse tall'Ordine, innocentemente liceva lui. 11 Gulotta che piì Jegli altri lavoro' per attenere i 'charter" voleva così dimo strare che in lui era sempre viv< l'attaccamento all'Ordine sperali .lo che la sua opera gli fosse sta ta ricompensata col riaprire i -.no processo (giudicato in contu macia) e riabilitarsi nell'Ordine Al Gulotta, infatti, nel 1915 - !te non erro venne accordati la riapertura del suo processo, et egli venne assolto. Avrebbe subi to dovuto attenersi ai patti e ce dere all'Ordine (nel quaK stato riammesso) l'atto d'incoi' porazioue che certamente noi apparteneva a lui ma a tutti lirniatani. Invece il Gulotta si ri liuto' di farb, e poiché poco dop venne di nuovo espulso dall Oi cime, egli ora tenta di formare ui mano Ordie e farlo agire usu ire udo dell'atto d'incorporazion ottenuto, non per lo scopo d creare un Ordine antagonisti all'Ordie Figli d'ltalia ma prò pcTCtte"t«' ttO ''iniilttU un'azione legale contro questi voluto Ordine Figli d'ltalia in A merica. Ciò' che lio esposto, Signor Di rettore, corrisponde esattamente alla verità ed a ciò' ch'io, fin da 11)12, ho sempre dichiarato nel l'Ordine. Per questo atto di in corporazione fui più volte accu sato e accanitamente combattu to. Io ho sempre sostenuto d'a ver agito per bene dell'Ordine ec il tempo mi ha dato ragione. Cer to, se io non fossi stato uno de sottoscrittori, l'atto d'incorpora zione si sarebbe ottenuto lo stes so senza di me e questo nuove Ordine avrebbe potuto agire sen za che alcuno avesse potuto pro testare. Invece si deve a me, al l'aver io firmato, se posso og: ; combattere per il dissolvale..t> d'un Ordine che non ha ragione d'esistere. E si noti che, di tutti i firmatarii di quell'atto d'i- cor porazione, io solo ovvi nrotr .to io solo oggi agisco, io so/o o;>;."i combatto. Quindi, come vedet , Direttore, lungi dall'a.-ire contri l'Ordine Figli d'ltalia al qur.l appartengo, io ancora una volta, modestamente ma con quell'af tetto e con quell'entusiasmo che ho sempre nutrito per il mio Or dine, do prova di abnegazione intera, assoluta, per la grande Istituzione alla quale son k-gato, da tanti anni, con vincoli indis.no lubili. Grazie, Signor Direttore, per la pubblicazione che vorrete dare a questa mia, ed accettate i miei cordiali saluti. Vostro obbligatissinio, Baldo Aquilano 822 Badford Ave., Brooklyn. Mentre diamo ben volentieri pubbli cazione al comunicato del sig. Ualdo Aquilano, teniamo a far notare che dell'inesattezza in cui incorremmo per puro e semplice equivoco dovuto solo ad un fatto di omonimia dei due "Or dini Figli d'ltalia in Ameri>a", oppor- imamente ci correggemmo nel N. 14 Jel nostro giornale. Noi, almeno per il momento, vogha mo mantenerci estranei del tutto ad una discussione in merito delle ragio ni che si accampano dai rappresentan ti dei due Ordini contendenti in difesa Ji un diritto che ognuno di essi crede gli appartenga a preferenza nei rap porti dell'altro. C'interessiamo della cosa a solo ti tolo di cronaca; per tale ragione ri portiamo da' "Il Telegrafo" del 31 Luglio u. s. la notizia seguente che ha re. azione appunto con la causa pen dente presso la Procura Distrettuale di New York come da istanza promos -n dnl sig. Baldo Aquilano. ORDINE FIGLI D'ITALIA La causa pei" la dissoluzione dell'Ordine 11 procedimento iniziato dei Baldo Aquilano, per mezzo degli Avvocati Miele e Castellano, pei ottenere dal Procuratore Gene rale dello Stato l'autorizzazione a procedere pei' la dissoluzione del l'Ordine Figli d'ltalia in Ameri ca, unico legalmente incorporato sotto questo nome, volge verso la fine. Nell'udienza di ieri, si prò cedette all'escussione in contra dittorio dei testimoni prodotti dall'Aquilano. 11 risultato dell'escussione fu sostanzialmente contro le allega zioni dell'Aquilano ed in favore dell'Ordine Figli d'ltalia in A merica dal punto di vista della continuità delle sue attività pri ma e dopo dell'incorporazione. Chiusa la presentazione di testi monianze e prove da parte del l'Aquilano, nella prossima udien za s'inizierà la presentazione di testimonianze e prove da parte dell'Ordine Figli d'ltalia in A merica. Queste testimonianze e queste prove completeranno la dimo strazione già parzialmente fatta da parte degli stessi testimoni dell'Aquilano del fatto che la pe tizione dell'Aquilano stesso non ha l asedi fatto in quanto si rife risce all'invocata inoperosità del l'Ordine. Ord. Figli d Italia IN AMERICA Incorporato il 27 Maggio 1913 Dal C. E. S. dell'O. F. d'ltalia il America, di quell'Ordine cioè di cui i sig. Baldo Aquilano ha chiesta la dis j soluzione, riceviamo una circolare eh lesso ha creduto indirizzare ai Venera puftante ' l'ìstésso nòme"'e - Ta pußtìli chiamo senz'altro ad ulteriore chiari mento deiyjntrigata quistione: New York, 1 Agosto 1917 Venerabili e Fratelli, In vista del fatto che un grup po di persone va facendo uso et abuso del nome di Ordine Figi d Italia in America, per creare confusione ed ingannare, così, la buona fede elei pubblico, è neces sario che da voi, Venerabili, da gli altri Ufficiali, e dai fratelli tutti delle vostre logge, nonché dalla Colonia Italiana in genera- ———————— OSPEDALE ITALIANO FABIANI. STRADA E CHRISTIAN STR. PHILADcLPHIA. PA. Ml' ====—— «P ORDINE DI SERVIZIO DIPARTIMENTI IM EDICO-CHIRURGICO.- MALATTIE NASO. GOLA.ORECCHI 1 MALATTIE DI UTERO.—MALATTIE OCCHI. ■ MALATTIE G ENI JO;U RJNARI E—DENTISTICO E MALATTIE BOCCA! 1 "**OSTETRICO FARMACEUTICO(FARMACIAFABIANI) | T UFFICIO E FARMACIA 1 \ APERTI GIORNO E NOTTE. J le, si sappia che esiste un «AI Ordine Figli d'ltalia in Amerio legalmente incorporato sotto ti nome, e che esso e il nostro o 7 dme, con sede al Numero 21 7 ] Second Avenue, New York Cit Detto Ordine, allo scopo di fì cessale la confusione generat nella niente del pubblico, «d ì pedne che si continuasse ad a b u sare del suo nome, il giorno*) Ottobre iai4, s'indirizzava, era lettera registrata, ai sigg, Yin cenzo Butta e Stefano Miele in vitandoli ad un'aperta discussio ne, per chiarire la condizione del lo cose ai fratelli ed alla Colonia ed offrendosi di sostenere le spe' 1 se inerenti.' Ma fino ad oggi | e ! due lettere sono restate senza ri- 3 sposta. 11 giudizio intentato dai vostri * voluti rappresentanti innanzi al ì AVVERTENZA A tutti i sofferenti di cantre, ne o piaghe cancrenose. 11 più grande e meraviglioso j ì imeuio è quello dello specialisti ] V incenzo Cipolla. Kunedie iny. libile e sicuro per la guarigione ili esse. eLilto specialista col suo nuovo ritrovato, a cui diede il no- • me di "Balsamo Manus Dei", fa aei veri miracoli. (juesio .IUOVO benefattore del l'umanità, richiama l'attenzione di tutti coloro che sono affetti di detto male a voler ricorrere a lui se brani (ano una sicura e pronta guarigione. Dirigersi al Numero 1431 Morris St., Fhila delphia. i Non si riceve pagamento se non a guarigione completa. Tutti quelli poi che sono lon tani, possono scrivere indicando , la loro malattia ed il suddetto si assumerà la responsabilità d«lla I loro guarigione, 112 Both Phones Notary Public Pererlia Reaìty, Inc. Keal Estate in ali its branches ltìth & MOOIiE STREETS Fliiladelphia, Pa. Farmacia Italiana Ò. UH. MATIiUI» Fl'op. Specialità per malattie veneree Agenzia dell'America» Express per la spedizione di vaglia posta li e telegrafici in Italia Bi glietoti d'imbarco, Atti Nomili. Cor. 22nd & Indiana Avenue Philadelphia, Fa. FARMACIA Gennaro Tito Manlio Bth & Carpenter Sts., l'hila., Pa. Specialità in medicinali esteri e nazionali
Significant historical Pennsylvania newspapers