NOTEJVARIE UN DECALOGO PEI SOLDATI FERITI li prof. Gustavo Luserna ha compilato un decalogo per i solda ti feriti. Ecco i dieci utili coman damenti, che ogni combattente dovrebbe avere presenti : 1. Non toccare mai la ferita nè con' le dita, nè col fazzoletto, nè con altro oggetto che non sia nel pacchetto di medicazione. 2. Copri al più presto possibile la ferita con la garza del tuo pac chetto, ma devi evitare nel modtf più assoluto di toccare il pezzo di garza che dovrà venire in contat to con la ferita. 3. Non lavare mai la ferita nè con acqua, nè con soluzioni che puoi credere disinfettanti. 4. Se possiedi la tintura di jo dio, applicala intorno alla ferita. 5. Se hai una ferita al ventre, bada di non bere e tanto più ba da di non mangiare. 6. Se hai una ferita anche leg lera al capo, dopo averla fasciata col materiale del pacchetto, va subito a farti medicare al posto di medicazione. 7. Se la ferita dà sangue, dopo applicata la garza del pacchetto, stringi la lascia, in modo da com primere la ferita. 8. Se si tratta di ferita del braccio o della gamba, e ti accor gi che dopo la fasciatura la ma no o il piede diventano gonfi, vuol dire che la fasciatura è trop po stretta. 9. Se a malgrado della fascia tura stretta il sangue continua a scorrere, cerca di comprimere e nergicamente con una mano la fasciatura stessa contro la ferita e, se si tratta di un braccio o di j una gamba, prega un compagno che con un fazzoletto o una cin ghia o con un laccio qualsiasi ti leghi circolarmente e molto stret to il braccio o la coscia, al diso pra della ferita. 10. Ricordati che, dopo essere stato così legato al di sopra della ferita, devi subito andare al po- ! sto di medicazione, perchè man tenendo per più di due ore il braccio legato in modo così stret to, corri il pericolo che gli arti ca dano in cancrena. GLI ANIMALI COME ARMI DA GUERRA La "Domenica del Corriere" ha parlato dell'impiego delle api come arma di guerra. Gli antichi popoli orientali impiegavano in guerra oltre le api anche le serpi velenose. Si ponevano questi ret tili in vasi d'argilla che si lan ciavano come bombe in mezzo a gli assedianti. Ma qualunque possa essere l'effetto delle api e delle serpi, vi sono delle bestie ancora più te mibili, delle quali si servivano gli antichi per attaccare le piazze forti. Durante l'assedio di Co stantinopoli furono raccolte pa recchie centinaia di topi infetta ti di peste e che furono lanciati sugli abitanti della città assedia ta e con questo mezzo si riesci a decimare gli assediati. I tedeschi, che non sono che i mitatori dei barbari, vollero imi tare anche questo mezzo barbaro per annientare i loro nemici, ten tando di introdurre i microbi della peste in Romania, come fu rivelato da una scoperta fatta nella Legazione tedesca a Buca rest, e di cui la "Domenica" pub blicò i documenti. Si conosce l'impiego degli ele fanti in guerra. Pirro e Anniba le se ne servirono con successo contro i romani. Gli antichi per siani ricorsero spesso ai gatti per incendiare le città e i villaggi dei paesi nemici. Durante l'invasione di Dario in Grecia, i generali di questo re barbaro, lanciavano sulle città greche degli interi branchi di gatti, che portavano una cintura o fascia di pece ac cesa. I gatti non solo appiccavano il fuoco alle abitazioni, ma tor mentati dal dolore assalivano gli uomini. La storia ci cita dei casi nei quali fuorono impiegati per fino degli uccelli per provocare degli incendi nelle città assediate. IL CONFINE DELL'ISONZO I II confine ai tempi dell'alleanza ;era ssegnato come termine mas j simo alle nostre rivendicazioni dalla longanimità teutonica per 1 bocca del Fischer. Ma non è qui che 1 Italia può acecttare i suoi confini, anche se non perseguisse che il solo fine strategico, perchè le occorre a difendersi tutto il bastione naturale delle Alpi dalla Carnia a Fiume. In tutti i tempi la linea dell'lsonzo fu baluardo insufficiente a proteggere la pe nisola. Se sull'lsonzo fu portata la difesa estrema d'ltalia quando l'impero crollava sotto l'urto bar barico, e se Teodorico, varcando quel fiume, disse di aver ricevu to sulle sue sponde l'impero d'l talia, Roma non si era contentata di fortificare la linea del fiume; ma a sbarrare quella notevole porta d'Oriente aveva opposto il "limes italicus orientalis" mura glia discontinua, che muovendo a levante di Fiume afforzava il Carso, si spingeva verso nord est a toccare il baluardo natura le delle Alpi Giulie e chiudeva gli sbocchi alla pianura friulana. Non si è padroni dell'lsonzo se non si riesce a dominarne la linea strategica (dalle vette e dai pas si delle montagne. Questa verità è confermata dalla storia milita re della repubblica veneta, oppor tunamente ricordata nei -uoi rap porti con la difesa def contine o rientale da P. Revelli nel "Tou ring Club Italiano". Difatti Ve nezia, non molto prima che Trie ste cadesse sotto la protezione austriaca, punì i vincitori del con te di oGrizia, feudario del pa triarcato di Aquileia, perchè non | avevano esteso il dominio di S. | Marco fino alle Giulie. Non è I*l - sonzo che può fermare la marcia ! degli invasori; e invano nel 1472 "fu fatta una trincera presso il ! ponte di Gorizia, alla parte verso ; il Friuli, sul fiume Lisonzo e fu ! tirata per sei miglia lungo la ri i va fin dove è Gradisca e poi con i tinuate per oltre otto miglia", j perchè i Turchi irrompevano dai I varchi indifesi delle Giulie e de vastavano la campagna friulana. IL RACCONTO DI UN REDU CE DALLA GERMANIA Un giovanotto di Bradford, che recentemente è riuscito a fuggi re da Roubaifx, ha iniziato sul "Times" la storia dei due anni e mezzo che egli ha dovuto passare in Germania sotto i tedeschi. "Tra le varie cose egli scrive che vidi ed udii a Roubaix ed a Lilla, nulla mi fece più impres sione del mutamento avvenuto nel contegno delle truppe tede sche dall'ottobre 1914 all'ottobre 1916. I combattenti sono stanchi della guerra ed hanno abbando nato qualsiasi pensiero di conqui sta. Combattono solo perchè cre dono che le loro case e le loro fa miglie siano minacciate. Quel mattino d'autunno del 1914, quando le truppe tedesche irrup pero in Roubaix erano tutte ec citate dalla vittoria, e non dubi tavano che dinanzi a loro doves se aprirsi facile e libera la via di Parigi e di Londra. Cantava -1 no forte, allora, passando per le strade. Adesso non cantano più. Molti, io stesos lo vidi, recano in volto il segno degli affanni che hanno nel cuore. Ma per la for za dell'abitudine, tutti hanno con servato la più rigorosa disciplina. Sempre obbediscono ai loro uffi ciali senza esitazione e senza bat ter ciglio e li salutano, al pas saggio, colla rigidezza compassa ta degli automi. L'anno passato ho sentito dire da parecchi che la guerra sarebbe finita il novem bre 1916. Cerne mai quella data precisa fosse stata enunciata dai profeti non saprei dire, ma il fat to è che la credenza era tra le truppe assai diffusa. Di regola, non si può dire che i tedeschi v.altrattino la popolazione civile idi Roubaix, a meno che non vi siano costretti in speciali casi da gli ufficiali, come quando, per e sempio, strapparono gli abitan ti alle loro case per costringerli a lavori di schiavi. Maltrattamenti propriamente detti, dunque no, ) ma prepotenze parecchie. 1 tede- LA RASSEGNA PHILADELPHIA, PA, SABATO, 5 MAGGIO 1917 Ischi si sono riservati il diritto di viaggiare gratis sui tram e spes so requisiscono le vetture intera mente a loro profitto con danno della popolazione borghese che costringono ad andare a piedi. Gli ufficiali che hanno il bigliet to d'alloggio nelle case si riser vano le camere migliori e scom bussolano mobili ed appartamen ' ti a loro capriccio." LA SIRIA DELLE CROCIATE La Siria e la Palestina, i fa mosi paesi della Bibbia, del van gelo, delle crociate, ritornano a vivere nella vita moderna, e l'at tuale guerra resuscita il loro no me. Intorno alla Siria Franca, la Siria delle Crociate, parlò con grande competenza nell'ultimo numero della "Revue de deux Mondes" lo storico Louis Nade lin. Erano i crociati tutti ed e sclusivamente mossi da un ideale [religioso? Il Nadelin non lo cre de. Alcuni avevano pel capo ben ' altro che la liberazione del sepol cro di Cristo. Lo stesso Tancre | di, che nella "Gerusalmme" il I Tasso ci rappresenta come il ti !po perfetto dell'eroe cristiano, prima di occuparsi di Gerusa lemme ha tentato di tagliarsi fuori per sè un principiato nel Tarso, sulla costa di Cicilia. Be mondo, suo zio, altro normanno di Sicilia, giunse l'anno seguente a farsi principe d'Antiochia, men tre inoltrandosi nei paesi dell'Eu frate Baldovino di Boulogne vi diventava conte di Edessa. Si vi de persino Raimondo di Saint- Gilles insediarsi sovrano di Tri i poli, Gerusalemme rimaneva lo scopo supremo ella crociata, [giacché sarebbe grave errore spo gliare interamente la spedizione del suo carattere idealista, ma tuttavia per ottenere Gerusalem me si doveva "organizzare la conquista". Gli ecclesiastici che accompagnavano la spedizione, intendevano che la Terra Santa diventasse una colonia della Chie sa. Il patriarca doveva essere pel papa una specie di vice-re. 11 pa triarca stesso, Daimberto, fino dal primo consiglio ne formulò la pretesa. Non ci vuole nessun re egli proclamava, là dove Cristo aveva predicato il vangelo, e nes sun re pure volevano i feudatari crociati, ma in pari tempo non intendevano essi essere sotto messi ai preti. Essi pensavano di fare della Palestina una specie di "Repubblica feudale" e per poco l'ideale non fu raggiunto. In ogni caso, essi seppero, fin dall'inizio dopo aver eliminato le pretese del patriarca, impedire che un "re" fosse dato alla conquista. La leggenda vuole che Goffredo di Buglione abbia "rifiutato per modestia cristiana di portare la corona d'oro là dove Cristo era stato coronato di spine". L'esame dei testi infirma questa pia tra dizione. Se, riconosciuto capo del la città, non prese che il titolo di "difensore del Santo Sepolcro" è che signori e preti erano d'accor do fra loro, almno su questo pun to, nel non ammettere nessuna monarchia in terra santa. Goffre do, dopo aver assicurato la sua conquista, si addormentava nella pace del signore ai piedi del Gol gota. Senonchè accadde questo: le sue virtù ed i suoi servizi gli valsero tale autorità che bastò al suo letto di morte che egli desi gnasse come suo successore, suo fratello Baldovino conte di Edes sa, perchè questi fosse sul punto di imporsi. Ma aßldovino era am bizioso quanto Gofredo era mo desto. Egli prese il titolo di re; ed il "Regno di Gerusalemme" veniva così fondato con una spe cie di supremazia sulle altre cit tà della Siria. DOTT. G. POLISTINA Visite e Consultazioni presso la Farmacia "Regina d'ltalia" N. W. Cor. lOth & Federai Sts. PHILA., PA. OPERAI, ABBONATEVI A "LA RASSEGNA" Robert Louis Stevenson Sixtoy years ago, a little boy, an only child, lived in Edinburgh. His l'ather carne of a family of great en ; gineers, the Stevensons. His mother was of Covenanter stock, brave and good. But Robert Louis Stevenson was such a puny, delicate child, that it did not seem as if he could ever ilo proper credit to his ancestry. He had one 111 - ness after another. Every winter and spring his mother had to take him away from the cold Scotch climate, so that his schooling could not go on regularly. When he was eight years old, he was an ailing, white-faced boy, j not even able to read. But he loved books, and his mother and his old nurse Alison read aloud to him con tinually. He dictated to his mother, too, when he was six years old, a history of Moses, founded on the Bible story. He drew pictures for this story himself. At eleven, he was doing fairly well at school, when his work was again interrupted by illness. A boarding I school near London did not help his health. At last he was put in a small Edinburgh school intended only for backward and delicate boys, and there he was able to keep up his lessons for several years, though every now and then he had to go south on account of his frail lungs. At fourteen, so an old ! schoolfellow tells, "he was assuredly badly set up. His li'mbs were long and I lean and spidery, and his chest fiat, so as almost to suggest some malnutri tion, such sharp angles and cornerà did his joints make under his clothes." He was never precocious, but always persistent and hard-working. He loved languages, and had made up his mind to be an author. He laid out plana for educating himself in style and expres sion an dthose who knew him best, say that he toiled like a hero to fit him ' self for literature. In the midst of 111- ! ness he was always cheerful and 'plucky. "Quit you like men, be strong," | was the text he always remembered iand followed. Manliness was his aim, and he delighted in hard tasks. Health [ of body he could not have ; but he was determined to have health of mind; | and he did. "True health," he once : wrote, "is to be able to do without it." j When he grew up and began lo I write in earnest, he always: took the I valiant and wholesome side of things. He tried engineering to please his I father; he tried the law, but hls health threw him back more and more upon writing, and be loved it better than anything else. Ali the power and the couragc that was in him, flamed out 'in his work. A London critic ohjected lto some of his essayes, because they . treated life from the standpoint of Icarèlesf" strength. Tt was ali very well, the critic said, for tihs new author, who was evidently a splendidly , Grosseria Italiana Vittorio Bonfiglio, Prop. 1713 S. 12th St. Philadelphia VENDITA AL MINUTO DEI MIGLIORI GENERI ALIMENTARI IMPORTATI E DOMESTICI IN QUESTO NEGOZIO TROVERETE SEMPRE LA RINO MATA PASTA MARCA "LA PREMIATA" Bellino Photo STUDIO healthy, powerful young man, to talk about fortitude and achievement. What did such writers know about the struggles of the weak and suffering? Stevenson, when he read this, wrote a personal letter to the critic and toìd him what the truth was. and they be came great friend». When they met, the man who had imagined him ai* a young athlete, was shockgd at the frail, delicate individuai whom he saw. But Stevenson was not weak, except in body. He was like a sword, strong and valorous in a frail scabbard. He lived much of doors, canoeing and camping, and traveled about a good deal, and lived in the south of Europe, in Switzerland and in Cali fornia. He had terrible hemorrhages froni the lunga, and more than once seemed to be dying but he never was daunted. A great Scotch critic has said that to understand Stevenson, "one must have put up a little blood." To realize fully the quality of his brave gayety, we must know how he faced death and yet smiled. When he could not write, or even raise his head for fear of bringing on fresh hemorrhages he would dictate and dictate me morable pages, too. "His ltfe seemed tto hang by a thread for years. The 1 slightest exposure or exertion was apt to bring on a prostating attack of l'ough, hemorrhage and fever.. He was rarely out of the tìoctor's hands, and often forbidden to speak.. Yetrthe torial was manfully borne; his pre sence never ceased to be sunshine to those about him; and in every interval of respite, he worked with eager toil and in unremitting pursuit of the standard he had set himself." What he accomplished, ali the world knows, from the boy who devours "Treasure Island," to the man who is deeply stirred by "Dr. Jekyll and Mr. Hyde." Stoevenson was a true novel ist, standing always for purity and righteousness. HLS essays are among the choicest treasures of English li- Banca Coloniale Frank Cereeo, Prop. 700 Christian St. Philadelphia Trasmissione di danaro a mezzo vaglia postali e telegrafici nel le principali città d'Europa ed in toutti i comuni d'ltalia, ('ambio in ragione dei prezzi correnti in piazza Si rilasciano tratte a vista sulle principali città del mondo e specialmente d'ltalia Biglietti di passaggio dà e per l'Europa delle principali com pagnie di navigazione alle mi gliori condizioni —:— —:— Ufficio Postale - Sub-Station 147 terature. Stoevenson's health exileri him to j Samoa, and the people there honored him as a belcved chief. When he dieci, in what would have been may a man'a prime, the whole world mourned for une ot ita strongest souls. Out of weakness, Robert Louis Stevenson won abiding power. By John F. Daniels in King's Treasuries. Italian Wine Importation COMPANY N. W. Cor. Bth & Christian Sts., Philadelphia Grande deposito di Vini e Liquori Domestici ed importati * Sei-vizio a domicilio Qualità Superiore Prezzi bassi Argentieri & Ruggieri C O A L. WK TREAT YOII RIGIIT QUESTO E' 11. MOMENTO 1)1 ORDINARE IL CARBONE PHR IL PROSSIMO INVERNO. NOI VENDIAMO LA MIGLIO RE QUALITÀ' DI SIJSQUEHANNA, LEHIGH AND WYOMING COAL SERVIZIO INAPPUNTABI LE E ORDINE GARENTITO MAIN OFFICE: 2f>th above MOORE STREET WtANCH OFFICES: 1526 Diekinson St. B4l VVilder Street ITALIAN CHEEBE JVIAJN U FACTUKY 35th & Lancaster Ave. Philadelphia, Pa. Formaggi, Ricotte, Mozzarelle, Burro e Ca ciocavalli manifatturati al vero uso Italiano Si eseguiscono spedizioni in qualunque punto degli Stati Uniti Chiedere il listino dei prezzi. 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