La Rassegna Jjoth Phones ANNO L No. 2 BASTA !... Da qualche tempo a questa arte, da due o tre anni cioè, [amo andati assistendo in Colo ;ia ad un fenomeno curioso di Drze evolutive che, in altri ter mini, potrebbe ben definirsi svi ippo completo e rigoglioso del ! poche energie degenerate e ìalefiche esistenti in mezzo a oi, contro il ristagno completo, Bsoluto, dispiacentissimo peral ro, di ogni forza motrice van ente la sua origine da congegni Dciali di fede indubbia, di bon à ed onestà provatiesime. La nostra Colonia, adunque, ia comè ente virtualmente loca », sia come gran parte della no tra gente stabilitasi all'Estero, on può dirsi oggi più in mano di Dchi o di molti pionieri che la vi- Bro nascere, crescere e 112 elice lente prosperare attraverso tolti anni di pacifismo colonia (. Essa, fatalmente, troppo è caduta nelle mani cianche di un piccolo gruppo di Bri e proprii malversatori della Jde pubblica, di pochi "azzecca arbugli", di una combriccola di asnadieri in guanti gialli cioè pve i "Cuocolo", gli "Alfano", li "Abbatemaggio" e tutta la ega caterva dogli eroi delle Rub lo e delle scranne della Corte di tsisi di Viterbo avrebbero avu ► d? cw Tfrtlillrm'^'rfrr' studio, l'interpretazione e la >noscelìza di certe tavole di bdagogia e di lestofantismo so lali che librano il loro volo si [stro è minaccioso dall'alto di pa base che vuol dire pericolo isoluto in tema di collettività Coniale. [ Un pericolo questo, invero, del Uale bisognerà guardarsi ocula imente, cercando ogni via, usan -0 di ogni mezzo per scongiurar | addirittura. [ Sonò dei lupi orribilmente af finati, insaziabili a tutta prova lie minacciano di divorare tutto \ nostro normale, corretto ed o festo organismo sociale, ed a Uesti lupi, disgraziatamente, a corona un gran numero di sne, di sciacalli immondi, seni- Ire pronti allo spolpamento raf irato e spregevole all'istesso £mpo di ossi lasciati lungo il entiero di una truce carneficina. E E' inutile sperare ancora, è so erchio, proprio soverchio segui rsi a fare delle illusioni : i buo -1 sono terribilmente minacciati ai cattivi ; i disonesti, i ladri, i «ratti ed i ruffiani stanno per rendere camorristicamente il Dpravvento sui buoni e sugli o icsti ; tutto è in pèricolo in mez -0 a noi; è necessàrio, essenzial mente necessario che si aprano fli occhi e si diventi non solo juardinghi, ma aggressivi anche jerchè la malavita coloniale non irogredisca ulteriormente, non tionfi alla fine nei buoni rappor -1 delle ragioni di altri. 112 Dovunque si abbia ragione di redere un mascalzone, lo si com fatta coraggiosamente; nessuno i lasci intimidire dalle chiac ihiere e dalle voci che sogliono ►render vita dai corpi sociali, dai estaurants e dalle cantine. Si ibbia sempre il coraggio di ri fondere a tuono alle rodomon late dei soliti bravi della mac hia e della ignomia propria; è [uesto il solo mezzo per isgo (lentare gl'impudenti e gli sfac ciati ; sara' questa la sola via per Iwiare la nostra massa coloniale iulla via di un salutare risana Devoted to welfare and advancement of the Italiana in America S. LIBERATORE, Direttore mento, su quella via cioè che do vrà sempre dire, a parere dei buoni, di vera, pura, assoluta- ; mente positiva rigenerazione dei la nostra collettività. Noi siamo di parere assoluta mente fermo che molti, moltissi mi ci sapranno seguire in Colo nia in un'azione giornalistica as solutamente altruistica, informa ta sinceramente e correttamente ai principii della più alta finali ; tà coloniale consentita legittima mente da quelle idee che sanno e che dovranno sempre sapere, per ogni italiano all'Estero, di onesta ! affermazione dei meriti e dei 1 privilegi eoe solo le genti delle italiche terre seppero far parla re di sè le pagine di una storia millenaria e gloriosa all'istesso ! tempo. E' necessario, assolutamente 1 necessario che in Colonia i buo ni si risveglino, si destino cioè dal sonno letargico in cui vollero 1 o furono costretti cadere, perchè, iove ciò essi non facessero, l'ele mento corrotto e malintenziona to avrebbe di che poter prendere il sopravvento. Colonia non deve essere turlupinata, sfruttata e ulterior mente rubata da pochi campioni del mercimonio sociale. Ognuno drfrfrp di mfrfViener fer me le man» in tasca a guardia vigile e contante delle poche gra na che ess > potessero contenere e custodire, giacché a Philadelphia, in mezzo alla nostra Colonia, al la distanza di un solo passo da noi, un branco di masnadieri in ' guanti gialli, di farabutti in cra vatta bianca e esco quotidianamente di buon mattino per cortesemente aggredire e magnanimamente svaligiare. Basta! noi gridiamo oggi e grideremo sempre a questa gen te. Il vostro regno non dovrà ul teriormente durare a lungo; voi siète disonesti e gli altri non lo jsono; voi dovrete infallibilmente I cadere perchè contro di voi sa premo pazientemente organizza re e disciplinare una grande, una immensa marea di coscienze ret te i di cui flutti dovranno irre missibilmente sbalzarvi contro ! scogli durissimi capaci a fracas ! sarvi per sempre il cranio. LA RASSEGNA ìttìh Una delicata quistione Si è telegrafato da Washington che , Mr. Webb, chairman dell' "House i ludiciary Committee" stia per : presentare un progetto di legge i che permetta ai Governi Alleati , di "reclutare i loro sudditi in questo paese per il servizio all'E stero." Così la dizione laconica del te legramma da Washington, tele gramma sul quale s'è anche fu gacemente fermato qualche gior nale in nostra lingua allo intento di commentarlo in qualche mo do. Dato però che non s'è con la dovuta chiarezza voluto o potu to preannunziare lo scopo chiaro cui vuol mirare Mr. Webb col suo progetto di legge, non è possibi le in alcun modo nè a voi e nè a chiunque altro, una discussione a fondo, esauriente dal punto di vi sta giuridico internazionale, giac ché non è che su questo campo ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER PHILADELPHIA, PA., SABATO, 1 I APRILE 1917 che oggi vertono e si dibattono tutti i provvedimenti extra legi slativi delle nazioni in guerra. La notizia del progetto di leg ge che sta per presentare Mr. Webb ha avuto però l'effetto, al meno per il moemnto, di far ri tornare sul tappeto della discus sione l'eterna, la tanto dibattuta quistione dei nostri renitenti re sidenti negli Stati Uniti. In gene rale, giacché v'è sempre qual cuno dalla vista un pochino lun ga che usa vedere piccolo laddo ve gli altri vedono grosso grosso, la notizia del progetto di leg ge Webb ha prodotto scompiglio e scoraggiamento in mezzo ai no stri moltissimi renitenti di leva che, se non risposero alla chiama ta del patrio Governo al momen to in cui l'ltalia nostra si lancia va ardimentosamente in una guerra difficile e scabrosa, non lo fecero se per ragioni d'indole as solutamente economiche dalle quali non era possibile prescin dere. Questi renitenti sono stati pre si dallo spauracchio che gli Stati Uniti, con una legge qualsiasi, potesse un giorno obbligarli al reclutamento o per conto suo o per conto degli Alleati. No, noi non crediamo ad un pericolo di tal genere; molti ne parlano, ne discutono è vero; ma sarebbe assolutamente follia pen sare che in una terra libera come Ài signori de' la 'Sons of Italy State Bank ( Noi non abbiamo avuta nèt ( l'intenzione e nè la pretesa di at-1 , taccarvi come voi supinamente e stupidamente avete ritenuto che , fosse. Ci si è data l'occasione di discutervi e lo abbiamo fatto, lo abbiamo fatto notate con quella obiettività' di argomenti e di ragionamenti che dissero, di cono e diranno sempre ed a me raviglia di noi, del giornale che scriviamo, di tutta quella falan ge di onesti, rispettabilissimi co loni che, senza mai pagarci un solo soldo di mercede, va superba, altera, contentissima dell'opera nostra. Da voi, o signori affaristi, pa gnottisti, scribi e farisei della . "Sons of Italy State Bank" ci a spettavamo più seria, più positi va, più logica risposta al comuni cato del sig. Felice Garibaldi ed agli opportuni commenti nostri che lo seguirono. Ci aspettava i mo una più logica, coerente ri ; sposta, ripetiamo, perchè parti -5 vamo dal principio che l'ineffa • bile Angio'o Curi, cancelliere ì affezionatissimo all'impero glo i bo-vino-terraqueo di Donna Gio-, i vannina, avesse saputo scri - vere per l'occasione un po' meglio I di quello che sia riuscito a fare. | Avendolo sempre stimato per e simio, celebre masturbatore di ginnasiali reminiscenze scolasti che, ritenevamo, eravamo quasi certi che, per combatterci, a-j vrebbe ricorso a qualche bel pun to di mitologia, oppure a delle | preziosissime nozioni di storia greca pronunzianti sentenze su blimi se non nel campo della real tà, almeno in quello dell'astrazio- j ne. Non è stato così, invero, e ce ne addoloriamo immensamente, illustri signori della "Sons of; 3 Italy State Bank", perchè avrem gli Stati Uniti si potessero com piere di simili anormalità' legi slative, contradicenti in ogni punto, in ogni passo le regole più elementari di diritto intemazio nale non solo, ma anche ogni principio civico delle genti intor no al quale ì nostri giuresperiti e legislatori sonimi hanno sempre detto e scritto vastamente, non solo, ma scientificamente anche. "11 Progresso Italo America no" è stato, bisogna dirlo, il solo a dare l'allarme interne a tale quistione ; incerto e peritoso pe rò perchè, ove avesse avuta l'in tenzione vera di parlar chiaro ai nostri Coloni, avrebbe dovuto es sere di forma più chiara, più e splicita, più ragionatrice. "Il Progresso" ha saputo, in vece, usare di un'arma a doppio taglio; ha usato cioè di quell'ar ma che, all'occorrenza, come mezzo paliativo per far quattrini in mezzo ai gonzi, è purtroppo efficace per pervenire allo scopo di certe, di talune obligue ed an fibie finalità'. Ha prima difesa la causa dei renitenti e poi l'ha or ribilmente offesa. E così si usa fare in America, è questo che conviene fare in America per far quattrini alle spalle dei gonzi, per affermarsi alle spalle dei gonzi, per rendere popolare un giorna le in mezzo ai gonzi, i Verità» i mo voluto, desiderato almeno che ci aveste fornito di un terreno 1 più solido sul quale discutervi e combattervi. Voi, invece, non sappiamo se per malizia o insi piènza, ci sfuggite come pe sci dalla rete, ed in fede nostra non sappiamo se voi siete per la circostanza più degni di pietà o di disprezzo. Di pietà crediamo ad ogni modo ; perchè ove volessimo toccarvi coi frustino del nostro disprezzo, ora come ora, alla stre gua dei comunicati che avete vo luto diramare su tutti i nostri settimanali, sapcemmo di fare opera c di commettere azione nè più e nè meno di quello che Ma ramaldo ebbe il cinismo di con sumare ai danni di Ferruccio. Noi non siamo peraltro dei fe roci sanguinari, dei Maramaldo prepotenti cui piace inveire e col pire da bravi contro i deboli e gli impotenti; nè voi, o egregi si gnori della Sons of Italy State Bank, siete addirittura dei nobi li "Ferruccio". Per cui vi rispar miamo fino ad un certo punto, giacché la vostra debolezza sa semplicemente, più che di impo tenza assoluta nella difesa, ori ginata da una naturale, impre scindibile forza maggiore, di debolezza ingenita proveniente e scaturiente dai vostri difetti ori ginali, dalle vostre colpe volonta rie, dalla vostra falsa presunzio ne e dalla vostra arrogante pre tenzione financo. j Altri vi ha esposti fatti brevi, concisi, compendiosi che valeva no un mondo per la loro natura e per la loro eloquenza; noi li com mentammo appena. Di rimando ci avete solo saputo gratificare di una buona frittata di parole, paroline e paroloni cui nessun lettore dal naso fino e dalla vi sta buona ha potuto attribuire j nemmeno il merito della momen- I tanea coesione logica di idee e di I argomenti. Noi, parlando così di passaggio intorno al comunicato Felici, demmo la dovuta importanza a quattro fatti positivamente seri della vostra banca :"L'ammontar delle azioni non ancora versate", | 'una cambiale per tre giorni cu- j stodita nella saccoccia di "Gio j j vannino", "la pretesa insulsa di • ! redimere il nostro emigrato dal- , lo sfruttamento supposto e pre- , sunto semplicemente ad opera , dei banchieri privati", "le parec- v chie migliaia di dollari di cui , qualche direttore della Sons of'| Italy State Bank è sempre debi- , tore verso parecchi dei nostri j banchieri privati locali." ( Invece di risponderci a tuono, | si giuoca di parole, di sole paro- , le al di cui affastellamento scor- 112 retto può sempre essere prepo- | sto ed incaricato un imbecille , qualsiasi, fosse anche della na- r tura di quelli pagati a ventitré , pezze la settimana per la sola ri conoscenza di certi piccoli servi- c , zi sporchi resi in gabinetto pu- ! litO. , Ai fatti è necessario, quando si c vuole stare ben* in gamba in u na qualsiasi arena di combatti mento, sempre contrap- ( 1 porre i fatti, ove non si abbia la j | voglia di cadere nel cattivo con cetto del pubblico e nel ridicolo anche nei rapporti di chiunque è y uso appassionarsi alle altrui ten- , Jtfl: - • • • 1 Si sarebbe potuto essere più j forti e più virili in una risposta giacché s'era deciso di farcela. ( Meglio sarebbe stato però a non v darla una tale risposta quando si 112 doveva riuscire così meschini, tanto piccini in argomenti ed ar- ( gomentazioni. Gli scribi che si son voluto as- 112 sumere l'incarico di certe difese, } ci fanno semplicemente pietà, < giacché essi mancano addirittu- | radi argomentazione non solo, t ma di raziocinio anche. A noi , piace avere avversari forti ; solo | allora c'è cara e piacevole la lot- , ta, anche se dovessimo sempre , perderla. I giuocatori di parola, , i disquisitori masturmanti senza ( rima e senza concetto alla Angio- | lo Curi, ci fanno pena semplice- \ mente; li lasceremmo in pace, . senza un cenno qualsiasi di ri- | sposta, ove non avessimo la di-], sgrazia di trovarci in un ambien- ] te coloniale dove non sempre si trovano giudici sereni e spassio- . nati, più amanti della eloquenza j, dei fatti che delle filastrocche di | parole polemiche. Abbiamo delle ragioni positi vamente positive per finirla in questo numero. Ritorneremo pe rò alla carica prossimamente, per essere ancora più precisi e più dettagliati intomo a taluni altri: argomenti che la ristrettezza del : tempo non ci consente oggi di po ter trattare come vorremmo. Sarà per i prossimi numeri. La Cavalletta IL PROSSIMO NUMERO DE "LA RASSEGNA" CONTERRÀ' ARTICOLI INTERESSANTI E DI GRANDE NOVITÀ'. NON MANCATE DI LEGGERLO E FARLO CONOSCERE ANCHE AI VOSTRI AMICI. Cicale, Grilli e-Zanzare Ci si minaccia! Per un po co poco appena di verità che ab biamo voluto pubblicare e dove rosamente contentare col nostro primo numero a riguardo della "Sons of Italy State Bank", ci siamo sentiti tuonare attorno al nostro povero capo tutti i fulmini di cui Giove abbia mai potuto di sporre a questo ed a quell'altro ; mondo. Tuoni fragorosi e terribi li in verità; ma essi non ci han no scosso ne punto e nè poco, nè impensieriti menomamente. Dac ché Franklin fece la scoverta del parafulmine, gli uomini impara rono ad arrestare l'azione fune sta del fulmine di Dio. Noi parafrasando il principio, fisica mente assiomatico ci sentia mo di poter dire, dalle sponde di un giornale ultra-indipendente che nessun fulmine ci fa paura, ci spaventa o ci rgomenta, cada o j tuoni essi vicino o distante da noi. Siamo muniti noi di parec- 1 chi e ben potenti parafulmini. I soliti giannizzeri e sparafu cili di Peppuccio Romano e di Giovannino Alfano si son dato un i bel da fare in questa settimana per incutere timore, non a noi che non abbiamo mai saputo che volesse dire a questo mondo ti moro e r. giialcung dei 'pòchi' coraggiosi clrrisi "STm (fo lliti unire a noi per un'azione in- ! dipendentemente detta nel campo del giornalismo coloniale, al solo scopo di radicalmente purgare ed epurare il nostro ambiente da certi elementi nocivi e funesti per j esso nel senso vero della parola. Minacce a destra e minacce a sinistra; giornali che vi sono e giornali che sorgeranno per at taccare, violentemente, implaca bilmente attaccare Tizio e Caio, Sempronio e Mevio. Appunta menti di qua e chiamate a tele fono di là; tutto un movimento di battaglioni e di batterie in ri serva, a chi dandi ed a chi pro mettendo Tutte manovre queste che ci fanno ridere, semplicetpen te ridere, perche non dicono al- ' tro se non mostrarci la pagina j aperta, chiara e nitida di quel li-j bro che ha di già scritto qualche j cosa sul crollo immancabile, ine- 1 vimabile di certe consorterie co loniali che a noi non sono mai andate a genio per nessun verso e che, per giunta, abbiamo sem pre combattute ad oltranza, con tutta la somma delle forze di cui ci è stato consentito disporre. Lo sappiamo, lo abbiamo sem pre pensato: qualche foglietto affidato alla direzione pro-forma di un irresponsabile qualsiasi ri vedrà presto la iuce. Vi scara bocchieranno Angiolo Curi, Don na Giovannina e financo il ranoc chiaio Notar Peppe "il grande". Peccato che per il momento non ci sia quel grande mascalzone di Peppe Landolfi, del quale poter si servire a bell'agio, giacché quel delinquente, tanto caro a certa canaglia che ebbe financo il co raggio di salutarlo con un ban chetto, venne, appena pochi gior ni (jopo la sua assunzione all'uf ficio di assistente "manager" del la Casa Armour a Milano, licen ziato vergognosamente dall'uffi cio per un giusto reclamo della locale ditta "Philadelphia Maca ronì Co." alla quale ebbe l'abilità di truffare l'ammontare di due cento casse di pasta proprio al momento in cui Giovanni Di Sii- 5 soldi la copia UFFICIO: 920 So. lOth Street i vestro, il focoso, il grande, il con cettoso, il facondo oratore delle nostre Colonie, lo definì "un gio vane degno di grande avvenire, dal passato, e dal futuro finan- L'O, fulgidi e sereni come le stel ' le mattutine. Vengano, vengano pur fuori di questi giornali ; ne avremo sem pre per tutti. Compassione e mi sericordia per gli straccioni che vi possano prestare il nóme a guisa di gerenti irresponsabili; canzoni e biografie per tutti tinelli che vi saranno parte inte ressata. Ricorrano o non i man datari alla prosa prezzolata del socialistoide o a quella assassina I dell'anarchico, noi non faremo j mai un sol passo indietro. Sapre mo affrontare gli sgherri con l'arma al piede e, non si dubiti, | sapremo anche aver la forza di i colpire, mortalmente colpire. Giù la visiera, adunque, ed a | vanti Nè avrà chi più non ne : saprà mettere. Ci vorranno fatti però e non chiacchiere, perchè la nostra religione è quella di la sciarci sempre guidare dai fatti, | dalla filosofia dei fatti, dalla lo jgica e dalla ragione di essi, da nient'altro. Si stia pur sicuri. Felice Cavallotti e Giovanni Di Silvestro Un assemblea di sti mabili azionisti della Sons of lta iy Stale Bank, riunita a solenne seduta per protestare contro il commento ad un comunicato in ferito nel nostro giornale, in un ottime del giorno brillante solo di mancanza di veritàÌS dì rettitudi ne bancaria "proclama aperta mente che Giovanni Di Silvestro rimane sempre per la massa ope raia la figura simpatica del Fe lice Cavallotti coloniale." Tanta prosa gonfiata a mo' di | cornamusa, tanto grandioso pa ragone tra due nomi che fanno a calci, si rincorrono, si persegui tano così come può fare un cane ed un gatto, un lupo ed un agnel lo, una volpe ed una gallina, là sul piazzale vasto dell'aia di un selvaggio contado, non ci fa, nei rapporti del nostro grande cam pione senza valore signor Gio vanni Di Silvestro, se non l'effet to dell'ossigeno cautamente e i pazientemente somministrato ad j un ammalato cui non rimangono se non pochi istanti di vita. Forre Giovanni Di Silvestro, eroe di ogni nostra porcheria co loniale, a paragone di Felice Ca vallotti il campione vero della democrazia italiana che non si sognò mai di chiamare figlio di p un Conte Naselli, nè si fece tacitare certe fameliche pretese nella campagna contro gl'imbro gli che in un tempo si facevano per la leva militare, nè si recò in un tempo a Scranton per inneg giare al regicida Bresci, è co sa che raggiunge solo il colmo del la imbecillaggine umana, passata attraverso il filtro di ventitre dollari la settimana pel mastur batoli Angiolo Curi, di una mez za dozzina di bottiglie di buona o cattiva birra che siasi nei ri guardi dei focosi, stimabili, sem pre illustri votanti uji ordine del giorno cui solamente i pesci stan tii e puzzolenti che si vendono al i le nove strade potrebbero batte • re fragorosamente le mani. 1 Ci rivedremo, signori, ci rive- I dremo, siatene certi. Don Procopio
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