LA LIBERA PAROLA (The Wrmm Word) PUBLISHED EVERY SATURDAY CAV. A. Giostri'E DI SILVESTRO eoiT-oàiiwcHisr 1626 *o. Broad St., Phila., Pa. Bell Phone, Oregon, 28-6 S J. Anno 5. Sib»to 7 Ottobre '922, N. 39., SUBSCRIPTIOH In the U. S„ per year . *2 00 *« •• per t*ix montns » « « " " per ih ree months . o.«y "Eloquentemente ed applaudi tissimi parlarono, inoltre," con tinua sempre "Il Progresso'', "l'avv. Eugenio Alessandroni assistente procuratore Distret tuale; Angelo Maria Rossi, ex presidente del sodalizio, il dottor Nicola Pernice, che ispirandosi alle figure dei fautori dell'unità d'ltalia che spiccavano in alcuni quadri posti in una delle pareti della sala, a larghi tratti fece la storia del nostro risorgimento e rievocò le figure dei martiri che si sacrificarono per l'indipen denza della Patria nostra, ter minando col proporre l'invio di un telegramma a S. M. il Re d'l talia, proposta che venne accol ta tra l'entusiasmo generale. "Dopo il Dr. Pernice parlò ii pubblicista Felice Reale: il Cav Giuseppe Di Silvestro, Grande Venerabile dell'Ordine Figli d'l talia, che ebbe parole di vivo elo gio per quanto l'associazione a veva fatto in questi ultimi anni di vita, e per ultimo il socio Pie tro Frati, che declamò una poe sia in romanesco da lui scritta per la circostanza. I versi de Frati, pieni di brio e di senti mento patriottico, sollevaronc l'entusiasmo generale". Per chi non lo sapesse il si gnor Frati ha il privilegio di es sere romano di Roma, perchè cresciuto nella città eterna d£ genitori romani,, e cittadino d Milazzo, essendo nato in quelli città dell'lsola .del sole. , In ultimo, prendendo lo spun to dal discorso del nostro diret tore che aveva ricordato i nom dei due illustri cittadini romani il maestro di cerimonie proposi e l'assemblea unanime deliberò d inviare due.telegrammi di felici fazioni al Generale Emilio Gu glielmotti in Roma ed al Regie Console Cavaliere Maurizianc Guglielmo Silenzi ad Orleans La. "Alla mezzanotte", conchiude Il Progresso, "alee note di inn patriottici, suonati da una scel ta orchestra, che durante il ban chetto aveva svolto ottimamente un programma musicale, i par tecipanti alla indimenticabile fe sta, abbandonarono la Sala. "Del comitato organizzatore facevano parte i sigg. Ignazic Pennelli, Giuseppe Cocchi, Um berto Ciacci, Americo Carexrchi Luigi Perinelli, Giuseppe Pa gliei, Romeo Nanni, Antonio Pi cozzi, Filippo Bocchini, Edoar do Benedetti". Per dire tutta la verità dob biamo aggiungere che alla mez zanotte non si anelò a casa prò pria, ma a quella elei sig. Schi falacqua, per dare l'opportunità ai più intimi, compreso il porti bandiere, di respirare aria ven tilata e per gustare un po' d: quello dei Castelli Romani. In Camden N. J. UNIONE SPIRITUALE Questa è un'altra notizia, ar retrata come le altre, il cui ri tardo è dovuto alla medesima ra gione. La commemorazione del X3i Settembre ha avuto in Camden N. J., due note simpatiche: la u nione spirituale delle quattre logge locali "Dante Alighieri" "Regina d'ltalia", "Beatrice Portinari" ed "Anita Garibaldi' dell'Ordine Figli d'ltalia, le qua li, tutte in corpo, si erano riuni te per assistere alla celebrazio ne; e l'avere voluto, nella rieo renza della data fatidica, intrec ciare un tributo di omaggio alle studente Attili© Macino, socie della Dante, recentemente torna to dal giro di istruzione in Ita lia. IN CASA MARINO Come preluelio alla celebrazio ne ebbe luogo, in tasa del signoi Marco Marino, al numero 312 Spruce St.. un pranzo in onore di suo figlio Attilio, che in quei giorno compiva il ventunesime anno di età. Vi parteciparono, oltre ai familiari, quali il pa flre, il fratello Anthony e la so rella signorina Rose, il signor Angelo Marino e moglie: il capt, Giovanni Ciammaichella, Gran de Segretario dell'Ordine Figli Partenze de Pliiladelphìa Vine Street Pier AMERICA 20 Settembre TAORMINA 20 Ottobre COLOMBO 16 Novembre TAORMINA 6 Dicembre d'ltalia per lo Stato di New Jer sey; il signor Salvatore Dovi, |ex venerabile della Dante Ali ghieri di Camden, N. J.; Jack | Catana, Nicola D'Andrea, il si 'gnor Domenico Di Natale e mo glie, Frank Ciliberti ed Antonio Di Silvestro, figlio del nostro di rettore, aneh'egli recentemente tornato dalla nostra Patria, che era stato invitato di partecipare alla Commemorazione. NEL FABBRICATO DELLA DANTE Il fabbricato della Loggia Dante Alighieri, nella cui sala principale doveva svolgersi la celebrazione, imbandierato da cima a fondo, con i colori delle due JSazioni: Italia ed America, presentava uno splendido» colpo d'occhio. Esso, fin dalle ore 7 pomeridiane, rigurgitava, oltre che dei soci d'ambo i sessi delle quattro logge, d'una infinità di italiani, che erano intervenuti per assistere alla patriottica fe sta. ai quali, da un appo sito comitato, venivano offerti garofani e biglietti con l;i dicitu ra : "benvenuti fratelli e sorel le". La sala principale era stata trasformata in un Eden illumi nato da lampadine elettriche .di varii colori ; il palcoscenico ap pariva una serra di piante e di fiori ; in fondo ad esso era lo stendardo della loggia Dante A lighieri nel cui campo bianco figurava il Leone di San Marco. La commemorazione del XX Settembre fu aperta con il suo no dell'lnno dei Figli d'ltalia, da parte della Victoria Orchestra, 1 che mandò in visiblio il pubbli co intervenuto il quale più vol te ripetette il grido: "Viva Ro ma Intangibile" ! "Viva l'Ordine Figli d'ltalia". Il Supremo Concilio era rap presentato dal segretario supre mo di finaza signor Salvatore Parisi ed il Grande Concilio del lo Stato del New Jersey dal capt. Giovanni Ciammaichella. Il presidente festa, signor Sal votore Dovi, prima e l'avv. Car lo Squillace, maestro di cerimo nie, dopo, parlarono sul signifi cato del XX Settembre e dell'Or dine Figli d'ltalia; il signor Pa risi, con un discorso alato pieno di concetti, si intrattenne a trat tare. continuamente applaudito, dell'Ordine Figli d'ltalia, delle -"e origini fino ad oggi che il JUO attuale Supremo Venerabile, avv. Giovanni M. Di Silvestro, ne ha diffuso il nome per tutta l'ltalia; il capt. Ciammaichella che prima dis&é delle ben?meren dell'Ordine, congratulandosi con le quattro logge locali che ave vano saputo dare un bell'esem-: pio di concordia, e poscia parlò della storia d'ltalia che nel 1870, in un epilogo meraviglioso, le assegnava Roma come la sua naturale capitale. Parlarono in ultimo i due gio vani studenti : Antonio Di Silve stro ed Attilio Marino. A que- j sto proposito riportiamo da "La! Libertà" di Chester, Pa., del 30 Settembre u. s., quanto essi dis sero: "Una vera dimostrazione d'af-: fetto fu fatta al simpatico gio vine studente Antonio Di Silve stro, figlio del grande Venerabi le dello Stato della Pennsylva nia, Cav. Giuseppe Di Silvestro. "Questo affabile giovane con la disinvoltura di un vecchio oratore, con breve discorso de scrisse la nostra Italia, Jp più bella, la più nobile, la più gran de delle nazioni, ed asserì che,; avendo dato dettagliata pubbli-! cazione del suo viaggio in Ita lia, non si sarebbe trattenuto a lungo su tale soggetto. "Chiuse con augurii di sem pre maggiori successi alle logge di Camden, che egli, per ragioni ; di immediata vicinanza, sente di! avere sommamente a cuore. "Col presentare il festeggiato Attilio Marino, sorse un altro frastuono di applausi e battima ni. Lo stimato giovine, fra la commozione e l'orgoglio, princi pia il discorso manifestando la riconoscenza che egli sente per; la Loggia "Dante Alighieri" per, la Loggia "Beatrice Portinari" e per la "Regina d'ltalia" per il f loro contributo alla sua gita in Italia, (> dice che le parole non sono sufficienti per poter descri vere quanto sente nel suo cuore, e promette che quanto la "Dan te" e le altre logge hanno fatto per lui, resterà memoria impe ritura nella sua vita, e che egli : potrà mostrare la sua gratitudi ne col divenire un fervido prò-, pugnatore della Loggia ' Dante" j e dell'Ordine intero. "Passa a parlare della sua gi- | ta ed asserisce che, per descri- 1 vere quanto egli ha constatato ! della nostra grande Italia, nonjj basterebbero delle giornate inte re. Indi si limita ad illustrare Napoli come la Città più incan tevole del mondo, la Città del- ! l'allegria, paragona Milano alla ; New York di America, Torino la ; città del commercio e delle in dustrie, e parla delle accoglienze avute in tutte le città e paesi do ve fecero sosta', delle cortesie ri- j cevute dal Re d'ltalia, della vi-! sita al Vaticano, ed infine con clude che, se il popolo America- ! I no potesse constatare per un mo mento solo le grandezze d'ltalia, sarebbe presto convinto che il popolo italiano non è secondo a nessuno. "Cfriuse ripetendo i ringrazia menti, ed augurando che i Figli d'ltalia di Camden rimangano sempre uniti come lo erano in quel fausto giorno". Terminati i discorsi, il "Bel lano Italian Quartet", composto delle signorili? Elvira Bellano, soprano e Giulia Smith, contral to, Pietro Ricci, baritono ed il teno:t3 Pierino Salvucci, accom pagnati al piano dalla signorina Maddalena Coppola cantarono magnificamente da meritarsi il plauso entusiastico dei presenti. Intanto, dalla sala principale dove la commemorazione fu se guita dal ballo, si passò in quella | dei rinfreschi che furono serviti a profusione. Il comitato, che ha tanto lavo rato per la ottima riuscita del la festa, era composto dei siglio ri : Salvatore Dovi, presidente; Agostino V. Guaglianone, Vice Pres. : Ruggiero Vadino, Segre- i tario di Fin k ; Signore: Filome na Piraino, Tesoriera; Maria i Tommasetti, Grazia Di Natale, Maddalena Salvatore, D'Ales sandro, Assunta Cicchitelli; Si- ; gnorina Carmela Cimbelli; Si gnori: Marco Mai-ino, P. Mi gliaccio, Nicola Meaolo, Carmi ne Piraino, Antonio Gariano, Saverio Vecchio, Carlo Danese, Angelo Di lorio, G'pvanni Oriti.' Giovanni Licari e Giovanni Pe troncelli. lo ìì 11 si ilio Riceviamo e pubblichiate«• : La fatidica data del Set tembre è passata; ma risuona ancora per le vari* 4 colonie ita liane l'eco degli spropositi, scap pati dalla bocca d'una turba d'o ratori da strapazzo, che s'illuse ro di commemorare la storica data, sputando menzogne e pa | roloni vuote di senso. Compatisco l'ignorante e l'in cosciente, che in un momento di illusione, trasportato dalla foga oratoria (sic?) ne disse di tutti i colori ; ma non posso compatire 10 scriba balordo ed ipocrita, che' artatamente cercò di travisare il significato della memorabile da ; fa. Come, per esempio, non pos so compatire colui <?he nell'Opi nione del 20 Settembre si sforzò con un giuoco di parole, di cam biare il bianco in nero, e con u na facciatosta, "tanquam cor nu", scrisse, fra gli altri spro-; positi, che Roma non cadde, che ! Roma si arrese, che la vittoria i fu duplice, cioè vinsero le truppe i della Nuova Italia» che sfondan-ì do Porta Pia entrarono nella Città Eterna, proclamandola Capitale del Regno Unito, e vin-, se pure il Papa, che, perdendo ! 11 potere temporale, acquistò Io | imperio spirituale del mondo. Povero scriba ! Come t'è salta- j to in mente di scrivere un tale sproposito? T'assicuro che lo stesso Papa di Roma, leggendo il tuo scritto, ti lancerà la scomunica. La storia non si travisa come tu hai tentato di travisarla, per-j chè la data del XX Settembre ha un solo significato: la cadu ta del nefasto potere del Papa, ed il trionfo del LIBERO PEN-! SIERO. Cadde quindi la Roria dei Papi, e risorse la NUOVA ROMA capitale della ferza Ita lia. Quello che mi stupisce poi, è che nel tuo scritto tu cenni al- ! l'entrata di Vittorio Emanuele! II nella capitale eletta, e parli' Oregon, 8713 W. Race, 2694. J 1916 1922 J GRANDIOSA^ PANETTERIA ITALIANA ! 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Come ti venne in mente di | mutare i vinti in vincitori, le te nebre in luce ed i pipistrelli del l'oscurantismo in candidi coloni-, bi? Come ti sei illuso di poter ac comodare le cose in maniera da; far credere ai gonzi che nella ri correnza del XX Settembre si canti un Te Deum di ringrazia- j mento nel Vaticano, e che i cat tolici ed il Papa hanno motivo di gioire? Povero incosciente,!sappi che mentre tu scrivevi tante corbel-i lerie, nel Vaticano si piangeva al pensiero del potere per sempre ì perduto. Il XX Settembre è giorno di lutto e non di tripudio per il Pa pa ed i chirotteri vaticani. Ora finisco coll'esortarti adi essere più cauto nel trattare in torno ad avvenimenti storici che; ! non possono essere falsati ed al- l lo stesso tempo solennemente protesto contro le tue insulsag gini a nome di Arnaldo, di Bru no, di Savonarola e di mille al tre vittime del potere Papale, ed a nome dei liberi pensatori ita-! liani ili Philadelphia. Phila., Pa., 3 Ottobre, 1922. 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Giuseppe Di Silvestro who having been duly sworn ac cordingly to law, deposes and! says that he is the Editor and I Publisher of the "La Libera Pa ! rola" and that the following is | to the best of his knowledge and j j belief, a true statement of the aforesaid publication for the I date shown in the above cap tion, required by the Act of Au gust 24th, 1912 embodies in sec tion 443, Postal Laws, and Re gulations, printed on the reverse I of this form, to wit: 1 That names and address |of the publisher, editor, mana- j iging editor and business mana-! ! ger is: A. Giuseppe Di Silvestro, Post-office address, 1626 So. Broad St. 2. That the owner is A. [ Giuseppe Di Silvestro, 1626 So. Broad St. 3. That there are no bond holders owning or holding 1 per' cent or more of total amount of bonds, mortgages or other se : curities. A. Giuseppe Di Silvestro Editor and Publisher Sworn to and subscribed be fore me this 28th of September, 1 1922. Giovanni Falcidia Notary Public My commissione expire Fe bruary 1923.
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