La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, October 07, 1922, Image 1

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    I A ÜBERA PAROLA
1 forti caratteri sono gli Dei
Supremi della Storia Nazionale.
Cav A. Giuseppe Di Silvestro, Direttore
1626 So. Broad Street
ANNO V. - Numero 39
Per una riforma nel Consolali
Vili.
Conclusione
Siamo alla fine della nostra
contro-campagna, che ha avuto
l'unico scopo, da parte nostra, di
prevenire e mettere in guardia
il pùbblico dei lettori circa la
fonte dalla quale era partita la
iniziativa "Per una riforma nei
Consolati ;-fonte impura, perchè
anti-italiana, insincera, dai re
conditi fini, la quale fon
te ingannava continua
mente la buona fede de
gli italiani ammannendo loro
delle lettere fabbricate dentro o
fuori la redazione del giornale.
Ricordiamo. L' "Opinione",
quotidiano di questa città, aveva
iniziato, nelle sue colonne, un
movimento, diceva essa, tenden
te a "riformare" i Consolati ita
liani degli Stati Uniti, special
mente nella parte riguardante
gli uffici di assistenza legale ad
essi annessi. Il primo articolo,
1' "Uovo di Cplombo", il 9 luglio
ultimo scorso, fu scritto «da un
connazionale estraneo alla reda
zione di quel giornale. L'articolo
in parola, secondo le voci, fu po
scia ritoccato da qualcuno che vi
aveva interesse.
Già dalle prime battute il
giuoco era stato scoperto. La
riforma, contrariamente al si
gnificato del titolo, non doveva
implorarsi per tutti i consolati i
taliani d'America, ma localiz
zarsi a quello di Philadelphia
per due ragioni-principalissime :
nella prima aveva interesse il
giornale opinante ed il suo di
rettore per mettere in cattiva lu
ce questo Regio Console Cav.
Uff. Luigi Sillitti, contro la cui
nobile effige alcuni fuorviati,
seguaci del Commendatore, ave
vano commesso atti deèni de
gli ergi della notte; nell'altra
ragione aveva interesse egoisti
co qualcuno che non vedeva av
vocati italiani più lontano di u
na spanna.
Noi prendemmo la parola il 12
agosto 1922, un mese e tre gior
ni dopo l'iniziato movimento,
e una settimana più tardi del 5
agosto, quaVido La Voce della Co
lonia, aveva interloquito, appog
giando anch'essa la campagna
del quotidiano di Philadelphia.
Il nostro silenzio, che ci era
stato già rimproverato ed inter
pretato in modo diverso dai no
stri coloni, non poteva e non do
veva durare più a lungo, e par
lammo obbiettivamente rilevan
do, innanzi tutto, e provando
che il quotidiano e<t il suo diret
tore non erano all'altezza di po
ter parlare d'italianità. Dimo
strammo ancora che le cose si e
rano fatte in famiglia; che la
campagna non ebbe nessun se
guito, perchè al comizio tenutosi
il 19 luglio u. s. erano intervenu
ti 31 connazionali fra cui 3 re
dattori e quattro tipografi del
giornale opinante ed il corri
spondente di qui de "Il Progres
so Italo-Americano" di New
York; che delle 54 lettere di a
dosione pubblirtite dall' "Opinio
ne", una grandissima proporzio
ne era stata fabbricata, mentre
dal movimento erano rimasti as
senti-gli enti, le notabilità, i pro
fessionisti ed i lavoratori.
Riandando con l'occhio della
niente a quanto abbiamo scritto
in questa circostanza ed al mo
do come ci siamo comportati,
siamo soddisfatti per il risultato
che se n'è avuto: diserzione com
pleta degli italiani dalla an
zidetta campagna. Ci ..di
spiace solamente che, per
causa degli eroi della vigliacche
ria, abbiamo dovuto allontanarci
dal compito che ci eravamo pre
fisso: di non trascinare nel con
testo il rfime del maggiore inte
ressato nella campagna. Ma an
ch'egli ha un pochino di torto
nel non avere smentito tante
scempiaggini pubblicate dal quo
tidiano o fatte dire nelle lettere
fabbricate.
Interpretazione errata
Vi sono di quelli i quali credo
no che l'emigrato, che ha biso
gno di reclamare i suoi diritti
dalle Corti o dagli Enti ameri
cani, venga a contatto diretta
mente con l'avvocato di cui si
serve l'ufficio di assistenza le-
ITALIAN WEEKLY NEW-SPA PER
WITH THE LARGEST CIRCULATION
AVANTI SEIVI F=»RE:, COIVI L-A FIACCOLA IN F>LJCSIMO
"Entered *b wond-clw matter Xnnl la. 1918. at the post «ritte* al PhllMelphia, Fa., under the A . <>f March 1S7»~.
«ale. E' questa una interpreta
zione completamente errata.
L'Ufficio legale esplica una
delle funzioni di assistenza agli
emigrati, la quale è una funzio
ne di Stato e, come tutte le altre
del genere, anche questa è affi
data dalle leggi italiane al Com
missariato Generale di Emigra
zione, che, dalle leggi stesse, è
preposto a tutti i servizi di e
migrazione. Così, è il Commissa
riato Generale d'Emigrazione
che, a proprie spese e con impie
gati propri, posti sotto la dipen
denza del Regio Console, funzio
nario di Stato, provvede a disim
pegnare questa importante fun
zione Statale di assistenza lega
le per gli emigrati. L'ufficio co
sì costituito, dome dicevamo, con
impiegati del Commissariato,
alle dipendenze del Regio Conso
le, che viene in contatto con gli
emigrati e si mantie
ne in relazione con gli altri inte
ressati residenti nel Regno e con
le autorità italiane per sbrigare
tutte le pratiche di natura lega
le.
Soltanto per la parte che ha
attinenza alla legge ed alla pro
cedura legale del luogo, l'Uffi
cio di assistenza legale presso il
Consolato, quando necessario,
affida l'espletamento delle pra
tiche rispetto alle leggi ed alle
corti locali, ad un avvocato di
sua fiducia che, naturalmente,
deve essere abilitato all'esercizio
dell'avvocatura in questo paese.
L'emigrato, in conclusione,
quando ha bisogno di opera le
gale. si rivolge al Regio Conso
le, che lo deferisce all'Ufficio le
gale retto, in Philadelphia, dal
Regio Vice Console Cav. Uff.
Guido Di Vincenzo. L'ufficio,
raccolto il materiale, lo passa al
l'avvocato che espleta il suo
mandato.
Le pratiche in Italia vengono
espletate dai Consolati
Per essere Consoli si deve es
sere Dottori in legge o avere un
titolo equipollente, cioè essere
addottoralo in scienze sociali
dalla scuola di Firenze, o avere
la laurea dell'Università Boc
coni a Milano o, infine, essersi
licenziato dalla scuola superiore,
commerciale e diplomatica di
Venezia. Un Console poi, ha,
dalla legge, conferito le preroga
tive e le facoltà, che ha'nno i No
tai. (per carità, non quelli di A
merica).
Per l'assistenza legale in Ita
lia ai cittadini americani le at
tribuzioni le ha il Console ame
ricano nell'interesse dei suoi
connazionali. Ma per gl'italiani
sono i nostri Consoli che ne
espletano le pratiche, perciò non
è affatto necessario l'avvocate
laureato in Pat-ia, che non ha
nessuna attribuzione in proposi
to. Per qualunque interesse fi
nanziario l'emigrato dovesse ri
volgersi in Lalia, sia per la ri
scossione di pensioni dal Gover
no Italiano che per il ritiro eli
denaro dalle Casse Postali di ri
sparmio, o per l'espletamento di
altre pratiche, egli deve rivol
gersi al Consolato e non all'av
vocato.
La laurea italiana, perciò, che,
come dicemmo nel numero scor
so, costituisce un maggior titolo
d'onore per chi la possiede, non
è affatto necessaria' perchè un
avvocato sia assunto all'ufficio
di assistenza legale. Noi, certa
mente, per sentimentalità, siamo
per un avvocato nato o d'origine
italiana, abilitato nelle Corti a
mericane, ma, attualmente, sic
come la campagna che doveva
essere per tutti i Consolati, si è
localizzata a questo Distretto, a
vendo interrogato in proposito il
Cav. Sillitti, egli ci ha risposto
che "l'ufficio di avvocatura nel
suo Consolato è attualmente co
perto da una Ditta di avvocati a
mericani i quali prestano servi
zio da molti anni con la maggio
re soddisfazione delle autorità
da cui dipendono e che quando il
posto si sarà reso vacante Egli
sarà lieto di accettare quell'av
vocato di nostra nazionalità che
per concorso, titoli od altro sarà
destinato, dal Commissariato di
PHILADELPHIA, PA., SABATO, OTTOBRE 7, 1922
Emigrazione, a ricoprire l'Uf
ficio".
FINE
La Libera Parola
in siioniiai ero, F.CI.
(Per telegramma dal Generale
Guglielmotti)
ROMA, 30 SETT. GIOR
NALE EPOCA INNEGGIAN
DO ORDINE FIGLI D'ITALIA,
PUBBLICA, NELL'ARTICO
LO DI FONDO, UN'INTERVI
STA AVUTA CON IL SUO SU
PREMO VENERABILE. AVV.
GIOVANNI M. DI SILVE
STRO, CIRCA L'ACCORDO
RAGGIUNTO CON LA LEGA
ITALIANA, DIFFONDENDO
SI A RIEEVARE L'OPERA
BENEFICA CHE POTRÀ'
SPIEGARSI DALLE DUE PO
TENTI ISTITUZIONI. SPE
CIALMENTE NEL RISOLVE
RE [ FORMIDABILI PRO
BLEMI INERENTI ALL'E
MIGRAZIONE, FRA CUI
QUELLO DELLA DOPPIA
CITTADINANZA, ED AUSPI
CA ALLA GRANDE OPERA
DI RICOSTRUZIONE D'ITA
LIA MEDIANTE LA COOPE
RAZIONE DEL CAPITALE A
MERICANO, CONCHIUDE
RENDENDO OMAGGIO AL-
L'ATTIVA ED INTELLIGEN
TE OPERA DELL'AVV. DI
SILVESTRO NELL'INTERES
SI] DELLE DUE NAZIONI A
MICHE.
Arte e artisti
TITTA RUFFO A PHILADEL
PHIA
Con vivo compiacimento ab
biamo appreso che il tanto atte
so concerto del sommo artista
Titta Ruffo avrà luogo la sera
di Martedì, 31 Ottobre, alla Me
tropolitan Opera House di
Broad & Poplar Sts. Quella sera
il celebre baritono sarà assistito
dall'esimia artista Beatrice D'A
lessandro, un mezzo soprano,
che specialmente in questi ulti
mi due anni, ha fatto parlare
molto ili sè in Italia ed in Ame
rica, fc dal valoroso pianista
Seiarretti.
Il programma della promet
tentissima serata comprende,
fra l'altro, il "Prologo" dei Pa
gliacci e "Largo al Factotum"
del Barbiere dì Siviglia. Diremo
di più nel prossimo numero.
Data l'importanza artistica
del concerto e dato anche i prez
ti moderatissimi sotto tutti i
rapporti poi che vanno da $2 in
orchestra fino a 50 soldi si
prevede che l'intero teatro sarà
venduto molto prima della data
del Concerto. Coloro che deside
rano assicurarsi dei biglietti in
tempo potranno rivolgersi, a co
minciare dalla prossima setti
mana. al Caruso Music Bureau
BOB-804 Harrison Building
<otto la cui direzione verrà dato
il Concerto.
DELPHI A IL 20 NOVEMBRE
LA SAN CARLO A PHILA-
Contrariamente a quanto è
stato annunziato, la stagione di
rjpera della San Carlo a Phila
delphia avrà inizio la sera di Lu
nedì 20 Novembre. Gli spettaco
li, sedici in tutto, saranno dati
alla Metropolitan Opera House
di Broad & Poplar Sts.
Queste sono le opere che, con
ogni probabilità, figureranno
sul cartellone artistico della bre
ve stagione: Aida, Rigoletto, To
sta, Martha, Madama Butterfly.
f'armen, I Gioielli della Madon
na, Cavalleria Rusticana, Pa
gliacci, Boheme, Faust, Salomè.
Lucia, Lohengrin e Trovatore.
L'annunzio del ritorno della
San Carlo non mancherà di esse
re accolto jon vero entusiasmo
dai Filadelfitoni che ben conosco
no l'importanza 1 della
San Carlo e nella memoria de*
quali è tuttora vivo il ricordo dei
grandi successi artistici conse
guiti l'anno scorso tanto a Phi
larielphia quanto in tutte le prin
cipali città degli Stati Uniti.
dall'Atlantico al PatiOo.
Gli abbonamenti rimarranno
aperti al pubblico tutto il mese
di ottobre ma è bene assicurarsi
in tempo a causa della grande
richiesta. Per maggiori dettagli
rivolgersi alla Philadelphia
Grand Opera Assoeiation, 803-
801 Harrison Building.
LA SI FINISCA UNA
BUONA VOLTA
Il Progresso Italo-Americano
di New York del 3 corrente me
se pubblica il seguente telegram
ma da Roma «feto il giorno pre
cedente :
"LA LEGGENDA DEL RITI
RO DELL'AMBASCIA
TORE RICCI
"ROMA, 2. A proposito
della voce che il Barone Roma
no Avezzana succederà a S. E.
Rolandi-Ricci come Ambasciato
re d'ltalia presso il Governo di
Washington, ecco le dichiarazio
ni fattemi da fonte autorevolis
sima :
" 'La Voce della imminente
sostituzione del Barone Avez
zana al Sen. Rolandi-Ricci come
Ambasciatore a Washington è
destituita di fondamento. liolan
di Ricci ha solamente chiesto li
na breve estensione della sua
vacanza. Egli farà ritorno verso
il 15 di ottobre a Washington,
dove crede rimarrà fino a che
non sarà risoluto il problema
ilei debiti'. "
Questo telegramma viene con
formato dallo stesso giornale il
giorno dopo, 4 corrente, in cui
la notizia del ritorno di Sua Ec
cellenza si dà per certo.
Da parte nostra aggiungiamo
ii .sapere da altra fonte, pure
autorevolissima, di una lettera
li S. E. il senatore Ricci ad un
alto personaggio Diplomatico,
nella quale è detto che, a causa
lella lussazione di cui rimase
vittima a Viareggio, Egli aveva
iovuto posporre la partenza dal
'ltalia che, altrimenti, sarebbe
avvenuta negli ultimi giorni di
settembre.
Del resto, il ritorno del no
stro Ambasciatore in America
avverrà per necessità di cose,
jssendo ancora necessaria l'ope
ra sua, perchè quando ripartì
per l'ltalia, la prima volta, il 26
li luglio 1921, al nostro diretto
re che voleva essere assicurate
se Sua Eccellenza sarebbe tor
nato fra noi per l'inaugurazione
lell'Orfanotrofio dell'Ordine Fi
?li d'ltalia di Pennsylvania, une
ihe gli era molto vicino rispose
'Sua Eccellenza ha già fissati
posti per tornare in America <
a partenza dall'ltalia avverr;
fra il 7 ed il 10 di ottobre". An
die allora erano in giro delle vo
•i l'Ambasciatore Ricci nor
sarebbe più venuto in America
Ma tornò come tornerà .anche
idesso.
La commemorazione
del "Columbus Day"
Le ultime notizie comunicateci
Jal Comitato coloniale per la ce
lebrazione del "Columbus Day"
sono le seguenti :
"Le società che non hanno an
cora' aderito non manchino di
farlo e non dimentichino di far
pervenire al segretario del comi
lato, signor Giuseppe Modestino,
1723 So. 20th,St.. la data della
loro incorporazione, onde poter
essere classificate per ordine di
anzianità nella sfilata In pafrata.
"Le società saranno divise iu
quattro scaglioni e tutte si tro
veranno al luogo di adunata per
l'ora una precisa pomeridiana,
del giorno 12 corrente.
"Il primo scaglione si adune
rà lungo Fitzwater Street, il se
condo lnugo Catharine St. ; il
terzo, lungo Christian St., ed il
quarto, lungo Carpenter St.
"Tutte le associazioni, come
sopra schierate, prenderanno
il fronte verso la ll.ma stra
da, poi, si inquadreranno e
così in ordine, capitanate dal
Grande Maresciallo signor Anto
nio Sesso, percorreranno Fede
rai e Broad Sts., entreranno a
Fairmount Park, ove si aggrup
peranno intorno al Monumento
a Cristoforo Colombo, sul quale
sarà depositata una grande co
rona. Altre quattro corone sa
ranno deposte sulle statue di
Washington, Lincoln, McKinley
e Verdi.
Gli assitcnti marescialli sono
ii signori Giovanni Ramagli, Pie
tro Donato e Giuseppe Russo.
Fino ad oggi hanno aderito cir
ca 50 associazioni.
I MICI O'IMM, DI IERI E D'IMI SEMPRE IN (lIIVITA'
ECHI DEL XX SETTEMBRE
Incoscienza
Ogni giorno, poco prima del
XX Settembre, or l'uno or l'al
tro, tenta di far naufragare la
celebrazione della fatidica data,
che segna la caduta irreparabile
del regno teocratico e libertici
da, basato sull'ignoranza e su
perstizione; e noi ci balocchiamo
a vedere qualche personaggio
della GRAN VIA, che aveva
ieri combattuta la storica gior
nata, ripresentarsi oggi nella ri
balta, con la solita faccia di tutti
i giorni e con una improntitudi
ne degna del più celeberrimo
acrobata, osare, con la sua pai o
la crassa di ignoranza, contami
nare una ricorrenza che ieri ave
va tentato di ostracizzare.
Prima del XX settembre del
l'anno di grazia 1!)18, Pallora
Cavaliere Ufficiale C. C. A. Bal
di, promosso poscia alla onorifi
cenza di Commendatore della
Corona d'ltalia per la sua anti
talianità di cui diremo, scrisse,
:on una impudenza tutti», sua,
il Presidente Wilson, pregando
lo di impedire che si facesse la
lesta del XX Settembre. Mr.
Wilson rimise la lettera al presi
lente della "Legione Romana"
in New ork, e questa scris
se all'impudente rompiscatole
ina lettera di rimostranza,
[/allora Cavaliere Ufficiale i
itesso ammise l'esistenza della
ietterà. Nella celebrazione del
XX Settembre di quest'anno, al
Nord di Philadelphia, l'attuale
i-ommendatore C. 0. A. Baldi ha
partecipato ed ha osato dire un
magnifico( ?) discorso che non
ha detto ma che il suo giornale,
"Opinione", ha pensato bene
li pubblicare come se l'avesse
pronunziato, con profusione di
lettagli patriottici, sebbene mol
li dei presenti ci abbiano rife
rito di non avere capito
nulla di quanto „ egli dis
se, forse perchè sotto l'in
albo che qualcuno, Scordando
fli il XX Settembre 1!)18, non
i?li avesse regalato applausi
alla napolitana. Quanta miseria
moiale in certi caratteri! I
1918, per ingraziarsi i pret
scrisse a Mr. Wilson sollecitan
dolo ad impedire la celebrazione
del XX Settembre; il 1922, t
quattro anni di distanza, parte
cipa alla stessa celebrazioni
combattuta da un prete, nono
stante, quasi contemporanea
mente a questo suo atto, si rifiu
tasse di pubblicare sull'Opinione
della quale è direttore' di nome,
un manifesto delle logge masso
niche italiane residenti in questa
città con la scusa che non vole
va toccare la suscettibilità dei
preti. Sempre così: Protestante
"■ Mamiyunk, cattolico in basso
di città, massone fra gli ameri
cani.
• • *
Quest'anno l'opposizione più
lurte ed odiosa, alla celebrazio
ne del XX Settembre, si è avuta
nella parte Nord, di Philadel
phia, e propriamente nelle adia
cenze delle 22 strade in Indiana
Ave., dal prete cattolico Rev.
Tommaso Barra, il quale è ricor
so, invano, a tutti i mezzi per
impedirla, ma glie ne incolto
male perchè il popolo italiano,
annoiato della sua presunzione,
ha reagito e l'ha travolto (non
nel discorso travolgente del com
mendator Baldi) nella fiumana
di partecipanti alla festa civile.
Invitati, siamo dolenti di non
avere potuto intervenire a go
derci la portentosa dimostrazio
ne d'italianità, perchè occupati
ad Eric, Pa., ma ci è stato rife
rito che mai prima di quel gior
no si era vista tut
ta quella popolazione festeg
giale a dispetto di ehi vuole an
cora comandare le coscienze.
Ci è'stato altresì riferito, da
persona degna di fede, quanto
segue, che ha un significato mol
to sintomatico:
"Le prediche fatte in chiesa
dal Rev. Barra, i manifestini di
minaccia, scritti in inglese ed in
italiano, da lui ripetutamente
messi in circolazione fra gl'ita
liani, non avevano ottenuto l'ef
fetto desiderato perchè il comi
tato raddoppiò le sue attività
per la fest? che si era accinto a
preparare.
"Verso il 10 Settembre u. s., il
comitato aveva fatto affissare
man il! ti per le vie e davanti le
porte delle case, annunziaci il
prossimo evento, fra la cui dici
tura erano degli Evviva al XX
Settembre, all'ltalia, all'Ameri
ca ed al Regio Console d'ltalia,
che aveva promesso d'interveni
re alla civilissima manifestazio
ne e che infatti intervenne".
"Questi manifesti", ha ag
giunto l'informatore, "furono
tatti segno ad una caccia spieta
ta da parte di pattuglie eli mo
nellacci, si suppone organizzate
dal prete e dalle monache. Il co
mitato, con pazienza ammirevo
le, faceva riaffissare i manife
sti dove erano stati tolti, intanto
l'entusiasmo del popo'o per la
celebrazione cresceva a misura
che aumentavano gli atti provo
catori.
"Due giorni prima la festa",
continua l'informatore, "alla
porla di casa della signora Con
cetta Viola furono stracciati dei
manifesti dai soliti ragazzacci.
La brava signora, dopo avere
rimproverato ai ragazzi, rimise
a posto altri manifesti e, nuova
mente, dalla solita "marmaglia"
furono stracciati. Questa volta
la signora Viola diede un legge
rissimo man rovescio ad una ra
gazza in difesa della (|uale corse
ro le monache, che erano in ve
detta. Con queste la brava con
nazionale attaccò un vivace col
loquio, ma accorse anche il
prete Barra verso il quale essa
protestava il suo diritto sulla
proprietà e sull'innocuità dei
manifestini. Il prete, arrogante
mente, le ingiunse di andare a
ricorrere alla "Police Station".
Da una parola all'altra la signo
ra Viola assestò due ceffoni
al prete e ne riportò escoria
zioni alla mano che aveva battu
to contro il muro".
Non ci sorprende altro che
l'educazione che si impartisce ai
fanciulli, di lanciarli a provoca
re persone adulte verso le qual
invece si dovrebbe insegnare i
rispetto.
Abbiamo sempre detto e ripe
liamo, che oggi il Papa ha pii
potere, quello spirituale, che pri
ma, quando era fomentatore d
discordie, calisa di tanti strazii
di innumerevoli esecuzioni capi
tali che gli alienavano la stima
il rispètto e la devozione dei ere
denti.*
In Philadelphia
ALLA ROMA E PROVINCIA
Non per colpa nostra, ma a
causa della tirannia dello spazio,
cioè della medesima ragione che
c'impedisce sempre di essere
puntuali nella pubblicazione di
notizie riguardanti eventi che si
svolgono nella nostra colonia,
siamo stati impossibilitati, la
scorsa settimana, di parlare, co
me si doveva, della commemora
zione della benemerita Società
"Roma e Provincia", celebratasi,
con un memorabile banchetto,
alla Beneficenza Hall, la sera
del 23 Settembre u. s.
La stampa italiana, fra cui il
Progresso Italo-Americano del
27 Settembre, ha pubblicato un
r-steso resoconto della manifesta
zione e noi ne stralciamo i punti
più salienti.
"I soci della benemerita asso
ciazione Roma e Provincia", in
comincia quel giornale, "con rin
novata fede e giovanile entusia
smo come ebbe a dire il mae
stro di cerimonie nel dare la
stura ai discorsi hanno volu
to anche in quest'anno assolvere
un loro dovere consacrato nello
statuto sociale, celebrando la ri
correnza della fatidica data del
XX Settembre con un "banchetto
■he rimarrà memorando nella
<toria del sodalizio. Il banchetto,
•he per brio e cordialità frater
na non poteva ottenere un
un'or successo, reso importante
dalla presenza di qualche perso
nalità della nostra colonia e da
uno stuolo numeroso di eleganti
signore e signorine, ebbe luogo
sabato sera nella Beneficenza
Hall, splendidamente addobbata
in un trionfo di luce e di fiori,
nel quale spaccavano le belle
bandiere del sodalizio, spiegate
Fa quel che devi, avvenga
che può'.
Abbonamento Annuo $ 2.0«
ITNA COPIA 3 lOIJI
sulla parte dietro la tavola d'o
nore".
Il menu fu veramente succu
lento, servito con puntualità am
mirevole e precisone dal perso
nale del Ristorante Villa Roma
di proprietà del signor Paolo
Teodoij, che nel banchetto della
Roma e Provincia ha fatto il suo
debuto e, siamo sicuri, non gli
mancherà il favore del pubblico
che in quella sera ha avuto cam
po di gustarne le vivande edi
ammirarne la personale direzio
ne. La gaiezza dei commensali,
l'entusiasmo regnato sovrano
concorsero a conferire maggior
brio al patriottico simposio.
Prima di incominciare l'attac
co alla forchetta, il signor
Severino Verna, del "Verna Art
Photo Studio", prese un grup
po fotografico, riuscitissimo,
pei - il quale sottoscrissero tutti.
'VAlle frutta", continua II Pro
gresso", il maestro di cèrimonie
e presidente del comitato orga
nizzatore del banchetto (Cav.
Costantino Costantini, aggiun
giamo noi), prese la parola per
rivolgere un ringraziamento a
gli intervenuti ed un elogio ai
bravi soci della Roma e Provin
cia, che tanto degnamente ave
vano voluto festeggiare quella
data che ci ricorda il giorno in
cui Roma riprendeva il suo po
sto assegnatole dal destino, per .
antico e naturale diritto e l'lta
lia conseguiva quella unità ed
indipendenza vaticinata sei se
coli prima dal Divino Poeta.
Presentò quindi : vari oratori
della serata e primo tra questi
l'oratore ufficiale nella persona
dell'ottimo segretario della So
cietà, signor Giuseppe Cocchi."
Il signor Cocchi è un operaio
colto, dalla parola facile, casti
gato nel dire e corretto nel por
gere. Egli lesse un concettoso
ma sintetico discorso, ricco di
ricordi storici. I commensali, du
rante la lettura, gli attestarono
la loro simpatia- reiterando, al
suo indirizzo, entusiastici ap
plausi, ed in ultimo specialmen
te quando parlò delle beneme
renze del presidente del sodalizio
signor Ildebrando Schifalacqua,
lo salutò con una qalda ovazio
ne.
"Cessati gli applausi che coro
narono il discorso dell'oratore
ufficiale", continua ancora II
Progresso, "il maestro di ceri
monie presentò alla signora
Schifalacqua, consorte del presi
dente del sodalizio, un "bouquet"
di fiori perchè col grato profu
mo di esso le giungesse l'espres
sione sincera di ossequio da par
te di tutti i soci. Quindi, ricor
dando le benemerenze del Presi
dente Ildebrando Schifalacqua,
disse jhe i membri dell'Associa
zione avevano voluto attendere
la ricorrenza fatidica per dargli
una prova tangibile della grati
tudine che nutrono per lui che
tanto si sacrificò per il benesse
re sociale e perchè oggi l'asso
ciazione non fosse seconda ad
nlcun'altra per sviluppo morale
e patriottico. Gli consegnò una
splendida medaglia d'oro recan
te la dedica dell'associazione ed
una pergamena, lavoro pregevo
le dell'Artista Cav . Giuseppe
D'Andrea.
"La pergamena reca la se
guente iscrizione: "Al Presiden
te Ildebrando Schifalacqua e
sempio di virtù civili e morali
Lhe con fede d'apostolo si dedicò
all'incremento della Società Ro
ma e Provincia i membri con
gratitudine offrono".
Il banchetto, in verità, non
fu che l'apoteosi del si
gnor Schifalacqua, perchè tutti
gli oratori rilevarono le sue be
nemerenze, i sacrifizi fatti per il
progresso della benemerita So
cietà, il suo appoggio dato alle
patriottiche iniziative coloniali,
tanto che, nel suo discorso, il
nostro direttore vaticinò che l'o
pera sua venisse subito ricono
sciuta e premiata. Egli, preso
dalla commozione per la stima
dei soci della "Roma e Provin
cia", stima che avevano voluto
mostrargli in una forma così
tangibile, fra le fragorose grida
dei presenti balbettò pn ringra
ziamento e s'alzarono tutti in
piedi in segno di ammirazione e
rispetto verso di lui.