La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, October 07, 1922, Image 1
I A ÜBERA PAROLA 1 forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. Cav A. Giuseppe Di Silvestro, Direttore 1626 So. Broad Street ANNO V. - Numero 39 Per una riforma nel Consolali Vili. Conclusione Siamo alla fine della nostra contro-campagna, che ha avuto l'unico scopo, da parte nostra, di prevenire e mettere in guardia il pùbblico dei lettori circa la fonte dalla quale era partita la iniziativa "Per una riforma nei Consolati ;-fonte impura, perchè anti-italiana, insincera, dai re conditi fini, la quale fon te ingannava continua mente la buona fede de gli italiani ammannendo loro delle lettere fabbricate dentro o fuori la redazione del giornale. Ricordiamo. L' "Opinione", quotidiano di questa città, aveva iniziato, nelle sue colonne, un movimento, diceva essa, tenden te a "riformare" i Consolati ita liani degli Stati Uniti, special mente nella parte riguardante gli uffici di assistenza legale ad essi annessi. Il primo articolo, 1' "Uovo di Cplombo", il 9 luglio ultimo scorso, fu scritto «da un connazionale estraneo alla reda zione di quel giornale. L'articolo in parola, secondo le voci, fu po scia ritoccato da qualcuno che vi aveva interesse. Già dalle prime battute il giuoco era stato scoperto. La riforma, contrariamente al si gnificato del titolo, non doveva implorarsi per tutti i consolati i taliani d'America, ma localiz zarsi a quello di Philadelphia per due ragioni-principalissime : nella prima aveva interesse il giornale opinante ed il suo di rettore per mettere in cattiva lu ce questo Regio Console Cav. Uff. Luigi Sillitti, contro la cui nobile effige alcuni fuorviati, seguaci del Commendatore, ave vano commesso atti deèni de gli ergi della notte; nell'altra ragione aveva interesse egoisti co qualcuno che non vedeva av vocati italiani più lontano di u na spanna. Noi prendemmo la parola il 12 agosto 1922, un mese e tre gior ni dopo l'iniziato movimento, e una settimana più tardi del 5 agosto, quaVido La Voce della Co lonia, aveva interloquito, appog giando anch'essa la campagna del quotidiano di Philadelphia. Il nostro silenzio, che ci era stato già rimproverato ed inter pretato in modo diverso dai no stri coloni, non poteva e non do veva durare più a lungo, e par lammo obbiettivamente rilevan do, innanzi tutto, e provando che il quotidiano e<t il suo diret tore non erano all'altezza di po ter parlare d'italianità. Dimo strammo ancora che le cose si e rano fatte in famiglia; che la campagna non ebbe nessun se guito, perchè al comizio tenutosi il 19 luglio u. s. erano intervenu ti 31 connazionali fra cui 3 re dattori e quattro tipografi del giornale opinante ed il corri spondente di qui de "Il Progres so Italo-Americano" di New York; che delle 54 lettere di a dosione pubblirtite dall' "Opinio ne", una grandissima proporzio ne era stata fabbricata, mentre dal movimento erano rimasti as senti-gli enti, le notabilità, i pro fessionisti ed i lavoratori. Riandando con l'occhio della niente a quanto abbiamo scritto in questa circostanza ed al mo do come ci siamo comportati, siamo soddisfatti per il risultato che se n'è avuto: diserzione com pleta degli italiani dalla an zidetta campagna. Ci ..di spiace solamente che, per causa degli eroi della vigliacche ria, abbiamo dovuto allontanarci dal compito che ci eravamo pre fisso: di non trascinare nel con testo il rfime del maggiore inte ressato nella campagna. Ma an ch'egli ha un pochino di torto nel non avere smentito tante scempiaggini pubblicate dal quo tidiano o fatte dire nelle lettere fabbricate. Interpretazione errata Vi sono di quelli i quali credo no che l'emigrato, che ha biso gno di reclamare i suoi diritti dalle Corti o dagli Enti ameri cani, venga a contatto diretta mente con l'avvocato di cui si serve l'ufficio di assistenza le- ITALIAN WEEKLY NEW-SPA PER WITH THE LARGEST CIRCULATION AVANTI SEIVI F=»RE:, COIVI L-A FIACCOLA IN F>LJCSIMO "Entered *b wond-clw matter Xnnl la. 1918. at the post «ritte* al PhllMelphia, Fa., under the A . <>f March 1S7»~. «ale. E' questa una interpreta zione completamente errata. L'Ufficio legale esplica una delle funzioni di assistenza agli emigrati, la quale è una funzio ne di Stato e, come tutte le altre del genere, anche questa è affi data dalle leggi italiane al Com missariato Generale di Emigra zione, che, dalle leggi stesse, è preposto a tutti i servizi di e migrazione. Così, è il Commissa riato Generale d'Emigrazione che, a proprie spese e con impie gati propri, posti sotto la dipen denza del Regio Console, funzio nario di Stato, provvede a disim pegnare questa importante fun zione Statale di assistenza lega le per gli emigrati. L'ufficio co sì costituito, dome dicevamo, con impiegati del Commissariato, alle dipendenze del Regio Conso le, che viene in contatto con gli emigrati e si mantie ne in relazione con gli altri inte ressati residenti nel Regno e con le autorità italiane per sbrigare tutte le pratiche di natura lega le. Soltanto per la parte che ha attinenza alla legge ed alla pro cedura legale del luogo, l'Uffi cio di assistenza legale presso il Consolato, quando necessario, affida l'espletamento delle pra tiche rispetto alle leggi ed alle corti locali, ad un avvocato di sua fiducia che, naturalmente, deve essere abilitato all'esercizio dell'avvocatura in questo paese. L'emigrato, in conclusione, quando ha bisogno di opera le gale. si rivolge al Regio Conso le, che lo deferisce all'Ufficio le gale retto, in Philadelphia, dal Regio Vice Console Cav. Uff. Guido Di Vincenzo. L'ufficio, raccolto il materiale, lo passa al l'avvocato che espleta il suo mandato. Le pratiche in Italia vengono espletate dai Consolati Per essere Consoli si deve es sere Dottori in legge o avere un titolo equipollente, cioè essere addottoralo in scienze sociali dalla scuola di Firenze, o avere la laurea dell'Università Boc coni a Milano o, infine, essersi licenziato dalla scuola superiore, commerciale e diplomatica di Venezia. Un Console poi, ha, dalla legge, conferito le preroga tive e le facoltà, che ha'nno i No tai. (per carità, non quelli di A merica). Per l'assistenza legale in Ita lia ai cittadini americani le at tribuzioni le ha il Console ame ricano nell'interesse dei suoi connazionali. Ma per gl'italiani sono i nostri Consoli che ne espletano le pratiche, perciò non è affatto necessario l'avvocate laureato in Pat-ia, che non ha nessuna attribuzione in proposi to. Per qualunque interesse fi nanziario l'emigrato dovesse ri volgersi in Lalia, sia per la ri scossione di pensioni dal Gover no Italiano che per il ritiro eli denaro dalle Casse Postali di ri sparmio, o per l'espletamento di altre pratiche, egli deve rivol gersi al Consolato e non all'av vocato. La laurea italiana, perciò, che, come dicemmo nel numero scor so, costituisce un maggior titolo d'onore per chi la possiede, non è affatto necessaria' perchè un avvocato sia assunto all'ufficio di assistenza legale. Noi, certa mente, per sentimentalità, siamo per un avvocato nato o d'origine italiana, abilitato nelle Corti a mericane, ma, attualmente, sic come la campagna che doveva essere per tutti i Consolati, si è localizzata a questo Distretto, a vendo interrogato in proposito il Cav. Sillitti, egli ci ha risposto che "l'ufficio di avvocatura nel suo Consolato è attualmente co perto da una Ditta di avvocati a mericani i quali prestano servi zio da molti anni con la maggio re soddisfazione delle autorità da cui dipendono e che quando il posto si sarà reso vacante Egli sarà lieto di accettare quell'av vocato di nostra nazionalità che per concorso, titoli od altro sarà destinato, dal Commissariato di PHILADELPHIA, PA., SABATO, OTTOBRE 7, 1922 Emigrazione, a ricoprire l'Uf ficio". FINE La Libera Parola in siioniiai ero, F.CI. (Per telegramma dal Generale Guglielmotti) ROMA, 30 SETT. GIOR NALE EPOCA INNEGGIAN DO ORDINE FIGLI D'ITALIA, PUBBLICA, NELL'ARTICO LO DI FONDO, UN'INTERVI STA AVUTA CON IL SUO SU PREMO VENERABILE. AVV. GIOVANNI M. DI SILVE STRO, CIRCA L'ACCORDO RAGGIUNTO CON LA LEGA ITALIANA, DIFFONDENDO SI A RIEEVARE L'OPERA BENEFICA CHE POTRÀ' SPIEGARSI DALLE DUE PO TENTI ISTITUZIONI. SPE CIALMENTE NEL RISOLVE RE [ FORMIDABILI PRO BLEMI INERENTI ALL'E MIGRAZIONE, FRA CUI QUELLO DELLA DOPPIA CITTADINANZA, ED AUSPI CA ALLA GRANDE OPERA DI RICOSTRUZIONE D'ITA LIA MEDIANTE LA COOPE RAZIONE DEL CAPITALE A MERICANO, CONCHIUDE RENDENDO OMAGGIO AL- L'ATTIVA ED INTELLIGEN TE OPERA DELL'AVV. DI SILVESTRO NELL'INTERES SI] DELLE DUE NAZIONI A MICHE. Arte e artisti TITTA RUFFO A PHILADEL PHIA Con vivo compiacimento ab biamo appreso che il tanto atte so concerto del sommo artista Titta Ruffo avrà luogo la sera di Martedì, 31 Ottobre, alla Me tropolitan Opera House di Broad & Poplar Sts. Quella sera il celebre baritono sarà assistito dall'esimia artista Beatrice D'A lessandro, un mezzo soprano, che specialmente in questi ulti mi due anni, ha fatto parlare molto ili sè in Italia ed in Ame rica, fc dal valoroso pianista Seiarretti. Il programma della promet tentissima serata comprende, fra l'altro, il "Prologo" dei Pa gliacci e "Largo al Factotum" del Barbiere dì Siviglia. Diremo di più nel prossimo numero. Data l'importanza artistica del concerto e dato anche i prez ti moderatissimi sotto tutti i rapporti poi che vanno da $2 in orchestra fino a 50 soldi si prevede che l'intero teatro sarà venduto molto prima della data del Concerto. Coloro che deside rano assicurarsi dei biglietti in tempo potranno rivolgersi, a co minciare dalla prossima setti mana. al Caruso Music Bureau BOB-804 Harrison Building <otto la cui direzione verrà dato il Concerto. DELPHI A IL 20 NOVEMBRE LA SAN CARLO A PHILA- Contrariamente a quanto è stato annunziato, la stagione di rjpera della San Carlo a Phila delphia avrà inizio la sera di Lu nedì 20 Novembre. Gli spettaco li, sedici in tutto, saranno dati alla Metropolitan Opera House di Broad & Poplar Sts. Queste sono le opere che, con ogni probabilità, figureranno sul cartellone artistico della bre ve stagione: Aida, Rigoletto, To sta, Martha, Madama Butterfly. f'armen, I Gioielli della Madon na, Cavalleria Rusticana, Pa gliacci, Boheme, Faust, Salomè. Lucia, Lohengrin e Trovatore. L'annunzio del ritorno della San Carlo non mancherà di esse re accolto jon vero entusiasmo dai Filadelfitoni che ben conosco no l'importanza 1 della San Carlo e nella memoria de* quali è tuttora vivo il ricordo dei grandi successi artistici conse guiti l'anno scorso tanto a Phi larielphia quanto in tutte le prin cipali città degli Stati Uniti. dall'Atlantico al PatiOo. Gli abbonamenti rimarranno aperti al pubblico tutto il mese di ottobre ma è bene assicurarsi in tempo a causa della grande richiesta. Per maggiori dettagli rivolgersi alla Philadelphia Grand Opera Assoeiation, 803- 801 Harrison Building. LA SI FINISCA UNA BUONA VOLTA Il Progresso Italo-Americano di New York del 3 corrente me se pubblica il seguente telegram ma da Roma «feto il giorno pre cedente : "LA LEGGENDA DEL RITI RO DELL'AMBASCIA TORE RICCI "ROMA, 2. A proposito della voce che il Barone Roma no Avezzana succederà a S. E. Rolandi-Ricci come Ambasciato re d'ltalia presso il Governo di Washington, ecco le dichiarazio ni fattemi da fonte autorevolis sima : " 'La Voce della imminente sostituzione del Barone Avez zana al Sen. Rolandi-Ricci come Ambasciatore a Washington è destituita di fondamento. liolan di Ricci ha solamente chiesto li na breve estensione della sua vacanza. Egli farà ritorno verso il 15 di ottobre a Washington, dove crede rimarrà fino a che non sarà risoluto il problema ilei debiti'. " Questo telegramma viene con formato dallo stesso giornale il giorno dopo, 4 corrente, in cui la notizia del ritorno di Sua Ec cellenza si dà per certo. Da parte nostra aggiungiamo ii .sapere da altra fonte, pure autorevolissima, di una lettera li S. E. il senatore Ricci ad un alto personaggio Diplomatico, nella quale è detto che, a causa lella lussazione di cui rimase vittima a Viareggio, Egli aveva iovuto posporre la partenza dal 'ltalia che, altrimenti, sarebbe avvenuta negli ultimi giorni di settembre. Del resto, il ritorno del no stro Ambasciatore in America avverrà per necessità di cose, jssendo ancora necessaria l'ope ra sua, perchè quando ripartì per l'ltalia, la prima volta, il 26 li luglio 1921, al nostro diretto re che voleva essere assicurate se Sua Eccellenza sarebbe tor nato fra noi per l'inaugurazione lell'Orfanotrofio dell'Ordine Fi ?li d'ltalia di Pennsylvania, une ihe gli era molto vicino rispose 'Sua Eccellenza ha già fissati posti per tornare in America < a partenza dall'ltalia avverr; fra il 7 ed il 10 di ottobre". An die allora erano in giro delle vo •i l'Ambasciatore Ricci nor sarebbe più venuto in America Ma tornò come tornerà .anche idesso. La commemorazione del "Columbus Day" Le ultime notizie comunicateci Jal Comitato coloniale per la ce lebrazione del "Columbus Day" sono le seguenti : "Le società che non hanno an cora' aderito non manchino di farlo e non dimentichino di far pervenire al segretario del comi lato, signor Giuseppe Modestino, 1723 So. 20th,St.. la data della loro incorporazione, onde poter essere classificate per ordine di anzianità nella sfilata In pafrata. "Le società saranno divise iu quattro scaglioni e tutte si tro veranno al luogo di adunata per l'ora una precisa pomeridiana, del giorno 12 corrente. "Il primo scaglione si adune rà lungo Fitzwater Street, il se condo lnugo Catharine St. ; il terzo, lungo Christian St., ed il quarto, lungo Carpenter St. "Tutte le associazioni, come sopra schierate, prenderanno il fronte verso la ll.ma stra da, poi, si inquadreranno e così in ordine, capitanate dal Grande Maresciallo signor Anto nio Sesso, percorreranno Fede rai e Broad Sts., entreranno a Fairmount Park, ove si aggrup peranno intorno al Monumento a Cristoforo Colombo, sul quale sarà depositata una grande co rona. Altre quattro corone sa ranno deposte sulle statue di Washington, Lincoln, McKinley e Verdi. Gli assitcnti marescialli sono ii signori Giovanni Ramagli, Pie tro Donato e Giuseppe Russo. Fino ad oggi hanno aderito cir ca 50 associazioni. I MICI O'IMM, DI IERI E D'IMI SEMPRE IN (lIIVITA' ECHI DEL XX SETTEMBRE Incoscienza Ogni giorno, poco prima del XX Settembre, or l'uno or l'al tro, tenta di far naufragare la celebrazione della fatidica data, che segna la caduta irreparabile del regno teocratico e libertici da, basato sull'ignoranza e su perstizione; e noi ci balocchiamo a vedere qualche personaggio della GRAN VIA, che aveva ieri combattuta la storica gior nata, ripresentarsi oggi nella ri balta, con la solita faccia di tutti i giorni e con una improntitudi ne degna del più celeberrimo acrobata, osare, con la sua pai o la crassa di ignoranza, contami nare una ricorrenza che ieri ave va tentato di ostracizzare. Prima del XX settembre del l'anno di grazia 1!)18, Pallora Cavaliere Ufficiale C. C. A. Bal di, promosso poscia alla onorifi cenza di Commendatore della Corona d'ltalia per la sua anti talianità di cui diremo, scrisse, :on una impudenza tutti», sua, il Presidente Wilson, pregando lo di impedire che si facesse la lesta del XX Settembre. Mr. Wilson rimise la lettera al presi lente della "Legione Romana" in New ork, e questa scris se all'impudente rompiscatole ina lettera di rimostranza, [/allora Cavaliere Ufficiale i itesso ammise l'esistenza della ietterà. Nella celebrazione del XX Settembre di quest'anno, al Nord di Philadelphia, l'attuale i-ommendatore C. 0. A. Baldi ha partecipato ed ha osato dire un magnifico( ?) discorso che non ha detto ma che il suo giornale, "Opinione", ha pensato bene li pubblicare come se l'avesse pronunziato, con profusione di lettagli patriottici, sebbene mol li dei presenti ci abbiano rife rito di non avere capito nulla di quanto „ egli dis se, forse perchè sotto l'in albo che qualcuno, Scordando fli il XX Settembre 1!)18, non i?li avesse regalato applausi alla napolitana. Quanta miseria moiale in certi caratteri! I 1918, per ingraziarsi i pret scrisse a Mr. Wilson sollecitan dolo ad impedire la celebrazione del XX Settembre; il 1922, t quattro anni di distanza, parte cipa alla stessa celebrazioni combattuta da un prete, nono stante, quasi contemporanea mente a questo suo atto, si rifiu tasse di pubblicare sull'Opinione della quale è direttore' di nome, un manifesto delle logge masso niche italiane residenti in questa città con la scusa che non vole va toccare la suscettibilità dei preti. Sempre così: Protestante "■ Mamiyunk, cattolico in basso di città, massone fra gli ameri cani. • • * Quest'anno l'opposizione più lurte ed odiosa, alla celebrazio ne del XX Settembre, si è avuta nella parte Nord, di Philadel phia, e propriamente nelle adia cenze delle 22 strade in Indiana Ave., dal prete cattolico Rev. Tommaso Barra, il quale è ricor so, invano, a tutti i mezzi per impedirla, ma glie ne incolto male perchè il popolo italiano, annoiato della sua presunzione, ha reagito e l'ha travolto (non nel discorso travolgente del com mendator Baldi) nella fiumana di partecipanti alla festa civile. Invitati, siamo dolenti di non avere potuto intervenire a go derci la portentosa dimostrazio ne d'italianità, perchè occupati ad Eric, Pa., ma ci è stato rife rito che mai prima di quel gior no si era vista tut ta quella popolazione festeg giale a dispetto di ehi vuole an cora comandare le coscienze. Ci è'stato altresì riferito, da persona degna di fede, quanto segue, che ha un significato mol to sintomatico: "Le prediche fatte in chiesa dal Rev. Barra, i manifestini di minaccia, scritti in inglese ed in italiano, da lui ripetutamente messi in circolazione fra gl'ita liani, non avevano ottenuto l'ef fetto desiderato perchè il comi tato raddoppiò le sue attività per la fest? che si era accinto a preparare. "Verso il 10 Settembre u. s., il comitato aveva fatto affissare man il! ti per le vie e davanti le porte delle case, annunziaci il prossimo evento, fra la cui dici tura erano degli Evviva al XX Settembre, all'ltalia, all'Ameri ca ed al Regio Console d'ltalia, che aveva promesso d'interveni re alla civilissima manifestazio ne e che infatti intervenne". "Questi manifesti", ha ag giunto l'informatore, "furono tatti segno ad una caccia spieta ta da parte di pattuglie eli mo nellacci, si suppone organizzate dal prete e dalle monache. Il co mitato, con pazienza ammirevo le, faceva riaffissare i manife sti dove erano stati tolti, intanto l'entusiasmo del popo'o per la celebrazione cresceva a misura che aumentavano gli atti provo catori. "Due giorni prima la festa", continua l'informatore, "alla porla di casa della signora Con cetta Viola furono stracciati dei manifesti dai soliti ragazzacci. La brava signora, dopo avere rimproverato ai ragazzi, rimise a posto altri manifesti e, nuova mente, dalla solita "marmaglia" furono stracciati. Questa volta la signora Viola diede un legge rissimo man rovescio ad una ra gazza in difesa della (|uale corse ro le monache, che erano in ve detta. Con queste la brava con nazionale attaccò un vivace col loquio, ma accorse anche il prete Barra verso il quale essa protestava il suo diritto sulla proprietà e sull'innocuità dei manifestini. Il prete, arrogante mente, le ingiunse di andare a ricorrere alla "Police Station". Da una parola all'altra la signo ra Viola assestò due ceffoni al prete e ne riportò escoria zioni alla mano che aveva battu to contro il muro". Non ci sorprende altro che l'educazione che si impartisce ai fanciulli, di lanciarli a provoca re persone adulte verso le qual invece si dovrebbe insegnare i rispetto. Abbiamo sempre detto e ripe liamo, che oggi il Papa ha pii potere, quello spirituale, che pri ma, quando era fomentatore d discordie, calisa di tanti strazii di innumerevoli esecuzioni capi tali che gli alienavano la stima il rispètto e la devozione dei ere denti.* In Philadelphia ALLA ROMA E PROVINCIA Non per colpa nostra, ma a causa della tirannia dello spazio, cioè della medesima ragione che c'impedisce sempre di essere puntuali nella pubblicazione di notizie riguardanti eventi che si svolgono nella nostra colonia, siamo stati impossibilitati, la scorsa settimana, di parlare, co me si doveva, della commemora zione della benemerita Società "Roma e Provincia", celebratasi, con un memorabile banchetto, alla Beneficenza Hall, la sera del 23 Settembre u. s. La stampa italiana, fra cui il Progresso Italo-Americano del 27 Settembre, ha pubblicato un r-steso resoconto della manifesta zione e noi ne stralciamo i punti più salienti. "I soci della benemerita asso ciazione Roma e Provincia", in comincia quel giornale, "con rin novata fede e giovanile entusia smo come ebbe a dire il mae stro di cerimonie nel dare la stura ai discorsi hanno volu to anche in quest'anno assolvere un loro dovere consacrato nello statuto sociale, celebrando la ri correnza della fatidica data del XX Settembre con un "banchetto ■he rimarrà memorando nella <toria del sodalizio. Il banchetto, •he per brio e cordialità frater na non poteva ottenere un un'or successo, reso importante dalla presenza di qualche perso nalità della nostra colonia e da uno stuolo numeroso di eleganti signore e signorine, ebbe luogo sabato sera nella Beneficenza Hall, splendidamente addobbata in un trionfo di luce e di fiori, nel quale spaccavano le belle bandiere del sodalizio, spiegate Fa quel che devi, avvenga che può'. Abbonamento Annuo $ 2.0« ITNA COPIA 3 lOIJI sulla parte dietro la tavola d'o nore". Il menu fu veramente succu lento, servito con puntualità am mirevole e precisone dal perso nale del Ristorante Villa Roma di proprietà del signor Paolo Teodoij, che nel banchetto della Roma e Provincia ha fatto il suo debuto e, siamo sicuri, non gli mancherà il favore del pubblico che in quella sera ha avuto cam po di gustarne le vivande edi ammirarne la personale direzio ne. La gaiezza dei commensali, l'entusiasmo regnato sovrano concorsero a conferire maggior brio al patriottico simposio. Prima di incominciare l'attac co alla forchetta, il signor Severino Verna, del "Verna Art Photo Studio", prese un grup po fotografico, riuscitissimo, pei - il quale sottoscrissero tutti. 'VAlle frutta", continua II Pro gresso", il maestro di cèrimonie e presidente del comitato orga nizzatore del banchetto (Cav. Costantino Costantini, aggiun giamo noi), prese la parola per rivolgere un ringraziamento a gli intervenuti ed un elogio ai bravi soci della Roma e Provin cia, che tanto degnamente ave vano voluto festeggiare quella data che ci ricorda il giorno in cui Roma riprendeva il suo po sto assegnatole dal destino, per . antico e naturale diritto e l'lta lia conseguiva quella unità ed indipendenza vaticinata sei se coli prima dal Divino Poeta. Presentò quindi : vari oratori della serata e primo tra questi l'oratore ufficiale nella persona dell'ottimo segretario della So cietà, signor Giuseppe Cocchi." Il signor Cocchi è un operaio colto, dalla parola facile, casti gato nel dire e corretto nel por gere. Egli lesse un concettoso ma sintetico discorso, ricco di ricordi storici. I commensali, du rante la lettura, gli attestarono la loro simpatia- reiterando, al suo indirizzo, entusiastici ap plausi, ed in ultimo specialmen te quando parlò delle beneme renze del presidente del sodalizio signor Ildebrando Schifalacqua, lo salutò con una qalda ovazio ne. "Cessati gli applausi che coro narono il discorso dell'oratore ufficiale", continua ancora II Progresso, "il maestro di ceri monie presentò alla signora Schifalacqua, consorte del presi dente del sodalizio, un "bouquet" di fiori perchè col grato profu mo di esso le giungesse l'espres sione sincera di ossequio da par te di tutti i soci. Quindi, ricor dando le benemerenze del Presi dente Ildebrando Schifalacqua, disse jhe i membri dell'Associa zione avevano voluto attendere la ricorrenza fatidica per dargli una prova tangibile della grati tudine che nutrono per lui che tanto si sacrificò per il benesse re sociale e perchè oggi l'asso ciazione non fosse seconda ad nlcun'altra per sviluppo morale e patriottico. Gli consegnò una splendida medaglia d'oro recan te la dedica dell'associazione ed una pergamena, lavoro pregevo le dell'Artista Cav . Giuseppe D'Andrea. "La pergamena reca la se guente iscrizione: "Al Presiden te Ildebrando Schifalacqua e sempio di virtù civili e morali Lhe con fede d'apostolo si dedicò all'incremento della Società Ro ma e Provincia i membri con gratitudine offrono". Il banchetto, in verità, non fu che l'apoteosi del si gnor Schifalacqua, perchè tutti gli oratori rilevarono le sue be nemerenze, i sacrifizi fatti per il progresso della benemerita So cietà, il suo appoggio dato alle patriottiche iniziative coloniali, tanto che, nel suo discorso, il nostro direttore vaticinò che l'o pera sua venisse subito ricono sciuta e premiata. Egli, preso dalla commozione per la stima dei soci della "Roma e Provin cia", stima che avevano voluto mostrargli in una forma così tangibile, fra le fragorose grida dei presenti balbettò pn ringra ziamento e s'alzarono tutti in piedi in segno di ammirazione e rispetto verso di lui.