I A ÜBERA PAROLA 1 forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. Cav A. Giuseppe Di Silvestro, Direttore 1626 So. Broad Street ANNO V. - Numero 39 Per una riforma nel Consolali Vili. Conclusione Siamo alla fine della nostra contro-campagna, che ha avuto l'unico scopo, da parte nostra, di prevenire e mettere in guardia il pùbblico dei lettori circa la fonte dalla quale era partita la iniziativa "Per una riforma nei Consolati ;-fonte impura, perchè anti-italiana, insincera, dai re conditi fini, la quale fon te ingannava continua mente la buona fede de gli italiani ammannendo loro delle lettere fabbricate dentro o fuori la redazione del giornale. Ricordiamo. L' "Opinione", quotidiano di questa città, aveva iniziato, nelle sue colonne, un movimento, diceva essa, tenden te a "riformare" i Consolati ita liani degli Stati Uniti, special mente nella parte riguardante gli uffici di assistenza legale ad essi annessi. Il primo articolo, 1' "Uovo di Cplombo", il 9 luglio ultimo scorso, fu scritto «da un connazionale estraneo alla reda zione di quel giornale. L'articolo in parola, secondo le voci, fu po scia ritoccato da qualcuno che vi aveva interesse. Già dalle prime battute il giuoco era stato scoperto. La riforma, contrariamente al si gnificato del titolo, non doveva implorarsi per tutti i consolati i taliani d'America, ma localiz zarsi a quello di Philadelphia per due ragioni-principalissime : nella prima aveva interesse il giornale opinante ed il suo di rettore per mettere in cattiva lu ce questo Regio Console Cav. Uff. Luigi Sillitti, contro la cui nobile effige alcuni fuorviati, seguaci del Commendatore, ave vano commesso atti deèni de gli ergi della notte; nell'altra ragione aveva interesse egoisti co qualcuno che non vedeva av vocati italiani più lontano di u na spanna. Noi prendemmo la parola il 12 agosto 1922, un mese e tre gior ni dopo l'iniziato movimento, e una settimana più tardi del 5 agosto, quaVido La Voce della Co lonia, aveva interloquito, appog giando anch'essa la campagna del quotidiano di Philadelphia. Il nostro silenzio, che ci era stato già rimproverato ed inter pretato in modo diverso dai no stri coloni, non poteva e non do veva durare più a lungo, e par lammo obbiettivamente rilevan do, innanzi tutto, e provando che il quotidiano eLJCSIMO "Entered *b wond-clw matter Xnnl la. 1918. at the post «ritte* al PhllMelphia, Fa., under the A . <>f March 1S7»~. «ale. E' questa una interpreta zione completamente errata. L'Ufficio legale esplica una delle funzioni di assistenza agli emigrati, la quale è una funzio ne di Stato e, come tutte le altre del genere, anche questa è affi data dalle leggi italiane al Com missariato Generale di Emigra zione, che, dalle leggi stesse, è preposto a tutti i servizi di e migrazione. Così, è il Commissa riato Generale d'Emigrazione che, a proprie spese e con impie gati propri, posti sotto la dipen denza del Regio Console, funzio nario di Stato, provvede a disim pegnare questa importante fun zione Statale di assistenza lega le per gli emigrati. L'ufficio co sì costituito, dome dicevamo, con impiegati del Commissariato, alle dipendenze del Regio Conso le, che viene in contatto con gli emigrati e si mantie ne in relazione con gli altri inte ressati residenti nel Regno e con le autorità italiane per sbrigare tutte le pratiche di natura lega le. Soltanto per la parte che ha attinenza alla legge ed alla pro cedura legale del luogo, l'Uffi cio di assistenza legale presso il Consolato, quando necessario, affida l'espletamento delle pra tiche rispetto alle leggi ed alle corti locali, ad un avvocato di sua fiducia che, naturalmente, deve essere abilitato all'esercizio dell'avvocatura in questo paese. L'emigrato, in conclusione, quando ha bisogno di opera le gale. si rivolge al Regio Conso le, che lo deferisce all'Ufficio le gale retto, in Philadelphia, dal Regio Vice Console Cav. Uff. Guido Di Vincenzo. L'ufficio, raccolto il materiale, lo passa al l'avvocato che espleta il suo mandato. Le pratiche in Italia vengono espletate dai Consolati Per essere Consoli si deve es sere Dottori in legge o avere un titolo equipollente, cioè essere addottoralo in scienze sociali dalla scuola di Firenze, o avere la laurea dell'Università Boc coni a Milano o, infine, essersi licenziato dalla scuola superiore, commerciale e diplomatica di Venezia. Un Console poi, ha, dalla legge, conferito le preroga tive e le facoltà, che ha'nno i No tai. (per carità, non quelli di A merica). Per l'assistenza legale in Ita lia ai cittadini americani le at tribuzioni le ha il Console ame ricano nell'interesse dei suoi connazionali. Ma per gl'italiani sono i nostri Consoli che ne espletano le pratiche, perciò non è affatto necessario l'avvocate laureato in Pat-ia, che non ha nessuna attribuzione in proposi to. Per qualunque interesse fi nanziario l'emigrato dovesse ri volgersi in Lalia, sia per la ri scossione di pensioni dal Gover no Italiano che per il ritiro eli denaro dalle Casse Postali di ri sparmio, o per l'espletamento di altre pratiche, egli deve rivol gersi al Consolato e non all'av vocato. La laurea italiana, perciò, che, come dicemmo nel numero scor so, costituisce un maggior titolo d'onore per chi la possiede, non è affatto necessaria' perchè un avvocato sia assunto all'ufficio di assistenza legale. Noi, certa mente, per sentimentalità, siamo per un avvocato nato o d'origine italiana, abilitato nelle Corti a mericane, ma, attualmente, sic come la campagna che doveva essere per tutti i Consolati, si è localizzata a questo Distretto, a vendo interrogato in proposito il Cav. Sillitti, egli ci ha risposto che "l'ufficio di avvocatura nel suo Consolato è attualmente co perto da una Ditta di avvocati a mericani i quali prestano servi zio da molti anni con la maggio re soddisfazione delle autorità da cui dipendono e che quando il posto si sarà reso vacante Egli sarà lieto di accettare quell'av vocato di nostra nazionalità che per concorso, titoli od altro sarà destinato, dal Commissariato di PHILADELPHIA, PA., SABATO, OTTOBRE 7, 1922 Emigrazione, a ricoprire l'Uf ficio". FINE La Libera Parola in siioniiai ero, F.CI. (Per telegramma dal Generale Guglielmotti) ROMA, 30 SETT. GIOR NALE EPOCA INNEGGIAN DO ORDINE FIGLI D'ITALIA, PUBBLICA, NELL'ARTICO LO DI FONDO, UN'INTERVI STA AVUTA CON IL SUO SU PREMO VENERABILE. AVV. GIOVANNI M. DI SILVE STRO, CIRCA L'ACCORDO RAGGIUNTO CON LA LEGA ITALIANA, DIFFONDENDO SI A RIEEVARE L'OPERA BENEFICA CHE POTRÀ' SPIEGARSI DALLE DUE PO TENTI ISTITUZIONI. SPE CIALMENTE NEL RISOLVE RE [ FORMIDABILI PRO BLEMI INERENTI ALL'E MIGRAZIONE, FRA CUI QUELLO DELLA DOPPIA CITTADINANZA, ED AUSPI CA ALLA GRANDE OPERA DI RICOSTRUZIONE D'ITA LIA MEDIANTE LA COOPE RAZIONE DEL CAPITALE A MERICANO, CONCHIUDE RENDENDO OMAGGIO AL- L'ATTIVA ED INTELLIGEN TE OPERA DELL'AVV. DI SILVESTRO NELL'INTERES SI] DELLE DUE NAZIONI A MICHE. Arte e artisti TITTA RUFFO A PHILADEL PHIA Con vivo compiacimento ab biamo appreso che il tanto atte so concerto del sommo artista Titta Ruffo avrà luogo la sera di Martedì, 31 Ottobre, alla Me tropolitan Opera House di Broad & Poplar Sts. Quella sera il celebre baritono sarà assistito dall'esimia artista Beatrice D'A lessandro, un mezzo soprano, che specialmente in questi ulti mi due anni, ha fatto parlare molto ili sè in Italia ed in Ame rica, fc dal valoroso pianista Seiarretti. Il programma della promet tentissima serata comprende, fra l'altro, il "Prologo" dei Pa gliacci e "Largo al Factotum" del Barbiere dì Siviglia. Diremo di più nel prossimo numero. Data l'importanza artistica del concerto e dato anche i prez ti moderatissimi sotto tutti i rapporti poi che vanno da $2 in orchestra fino a 50 soldi si prevede che l'intero teatro sarà venduto molto prima della data del Concerto. Coloro che deside rano assicurarsi dei biglietti in tempo potranno rivolgersi, a co minciare dalla prossima setti mana. al Caruso Music Bureau BOB-804 Harrison Building