La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, June 24, 1922, Image 1

Below is the OCR text representation for this newspapers page. It is also available as plain text as well as XML.

    LA LIBERA
I forti caratteri sono gli Dei
Supremi della Storia Nazionale.
Cav A. Giuseppe Di Silvestro, Direttore
1626 So. Broad Street
ANNO V. - Numero 25
Notizie e tatti importanti
Per i Cittadini che lasciano
temporaneamente gli stali Uniti
In molti casi i cittadini a
mericani naturalizzati, nel la
sciare temporaneamente gli Sta
ti L niti non si curano di munir
si (lei passaporto regolare rila
sciato dalle autorità americane,
ma usano invece documenti rila
sciati dai rappresnfanti "conso
lari dei loro paesi d'origine.
Senza il passaporto America
no si va incontro a difficoltà
con i rappresentanti diplomatici
e consolari all'estero. Questi
rappresntantì sono impossibili
tati a vistare documenti che non
sono stati emessi dal governo a
mericano; poiché cosi facendo
verrebbero a riconoscére tacita
mente che il possessore del pas
saporto è ancora suddito del
paese che gli ha rilasciato il do
cumento per cui si richiede il
visto.
Il Dipartimento di Stato ha
inviato a più riprese definitive
istruzioni ai suoi agenti all'e
stero, incaricandoli di dare ai
casi in parola la loro massima
attenzione. Ogni persona che j
dichiarando di essere cittadino j
americano naturalizzato si pre- !
senta alle ambasciate e ai consoli
americani chiedendo il visto ai
documenti diversi da quelli che
rilascia il governo americano, !
è richiesta di firmare uìi "affi
davit" col quale deve spiegare la
ragione per cui usa un passa
porto diverse da quello america- !
no. Se le ragioni non sono suf
ficientemente chiare, e se appa
re che la persona è venuta rap
ilo agli impegni assunti nel di
venire cittadino americano, gli
agenti diplomatici e consolari a-j
mericani gli negheranno qual
siasi assistenza nel suo viaggio
ili ritorno agli Stati Uniti. Se
invece le spiegazioni sono esau- j
rienti, l'assistenza non sarà ne
gata.
E' convincimento delle auto
rità che quando un cittadino
naturalizzato trascuri di munir
si del passaporto americano ed
invece si munisce di altro pas
saporto commette un atto con
traddittorio al giuramento di
fedeltà fatto nell'assumere la
cittadinanza americana.
Per citi desidera di far venire
i parenti
Le persone che sono in rela-l
zione con i loro congiunti i «pia
li desiderino di venire negli Sta
:i Uniti, scrivano ai congiunti ,
stessi avvertendoli che: ,
1. Prima d'imbarcarsi devono ,
munirsi del passaporto rilascia- j,
io dal governo del paese da cui
Yintende emigrare.
27 Devono presentare il
passaporto, di persona, al Con
sole o al Commissario America
no del distretto dove essi risie
dono. Nell'ufficio del Console o
Commissario devono fare la re
golare domanda del visto, pre
sentando tre piccole fotografie
personali. E' giovevole presen
tare lettere o "affidavits" fatti
da parer i che sono in Ameri
ca. Quelli che devono dimostra
re che negli Statj Uniti trove
anno chi penserà al loro sosten
tamento faranno bene a provve
dersi assolutamente di tali di
chiarazioni controsegnate da un
notaio pubblico.
3. Tenere bene in mente
che se il passaporto non reca i)
visto delle autorità consolari a-i
meritane, non è possibile sbar
care negli Stati Uniti.
11 Dipartimento di Stato non
si occupa più di casi di persone
i cui parenti residenti negli Sta
ti Uniti, si rivolgono a Washing- ;
ton per riparare ad inavverten
ze cui tali persone sono incorse, j
non regolando la loro posizione
rrima d'imbarcarsi.
Statistiche immigratorie
Il Dipartimento del lavoro ha
reso pubblico un rapporto sui
risultati della legge restrittiva
sull'immigrazione.
In nove mesi v'è stato un au
mento di soltanto 80.000 stra
nieri perchè 241.000 stranieri
sbarcarono in America e 161.000
emigrarono. Gl'italiani i quali
da anni sono stati la fonte prin
cipale della mano d'opera che
occorreva in America partiremo
in numero di 44.000 e giunsero
in numero di 40.000. Gli czechi e
Ì polacchi, i quali erano impie
gati anch'essi per i cosidetti "la
vori pesanti" aumentarono dei
scimila soltanto.
WNWWWVVWWIW.W • iiv
In onore di Francesca Paileiia
Francesco Palleria, Grane
Venerabile dell'Ordine Figli d'
talia pe'r lo Stato del New Je
|sey, è stato, recentemente, d
(■orato della Croce di Cavaliei
ideila Corona d'ltalia. Una on<
rificenza ben data, e meglio m»
ritata. Il neo Cavaliere ha sapu
to dar prova del suo spirito d
organizzazione, ha saputo altre
sì suscitare tanto entusiasmi
1 fra i "Figli d'l tal va" del suo Sta
ito, che essi possono vantare uni
"Cassa di Previdenza", o Fond<
Unico Mortuario, e fra qualchi
mese inaugureranno l'Orfano
trofio Statale. Non è perciò k
solita onorificenza con la quali
il nostro Governo auspice i
Re ha fregiato i petti di tan
ti coloni senza meriti, anzi U
maggior parte di essi anti italia
ni, sfruttatori dei nostri conna
zionali.
Gli associati all'Ordine dei
New Jersey hanno gioito per
tanto onore ed hanno perciò vo
luto mostrare al neo decorato,
in una forma tangibile, la sim
patia che nutrono per il loro du
ce, e gli hanno offerto un ban
chetto in Newark, N. J. Ai no
stri connazionali si erano asso
ciati eminenti personalità ame
ricane, dal Governatore dello
Stato on. Edward I. Edwards al
Sindaco di Jersey City. Erano
presenti il Regio Agente Conso
lare, i dignitari dell'O. de|rli al
tri Stati: di New York, il Gr.
Venerabile Comm. Senatore Sal
vatore Cotillo ed il Grande Se
gretario Archivista Cav. Santo
iModica; per la Pennsylvania il
Cav. A. Giuseppe Di Silvestro,
Grande Venerabile; Giuseppe
Brocato-Gaeta, Grande Assi
stente Venerabile ed il giovane
; Antonio Di Silvestro, figlio del
inostro direttore: per il Mary
land il Grande Ufficiale Dome
nico Musacchio; per l'Ordine
l'avv. Giovanni Di Silvestro, Ve
nerabile Supremo. Da quegli
Stati dai quali non erano inter
j venuti rappresentanti perven
| nero dei telegrammi di omaggio,
dei quali ricordiamo quello del
! Grande Venerabile del Rhode
Tsland, avv. Ayello.
♦ * »
Il banchetto ebbe luogo nella
grandiosa sala dell'Achtel-Stet
ter, al No. 824-846 Broad St.,
che per l'occasione era stata ar
tisticamente decorata e quasi
tutta pavesata con bandiere ita
liane ed americane. Sulle tavole
i erano sparsi garofani rossi e
bianchi. Gl'intervenuti oltre tre
cento. Una sceltissima orche
stra suonò durante il banchetto,
ed anche dopo per il ballo che
seguì. Alla tavola d'onore siede
vano a destra del festeggiato :
i I Cav. F. Santommassino, Regi».
Agente Consolare, Avv. Giovan-
AVANTI SEMPRE, CON LA FIACCOLA IN PUGNO
PHILADELPHIA, PA., SABATO, 24 GIUGNO, 1922
D'altra parte gli ebrei arri
varono in numero di 44.000
mentre soltanto tiOÒ lasciarono
gli Stati Uniti Come si sa gli
ebrei non vengono qui in Ame
rica per fabbricare ponti e stra
de. per lavorare di piccone nelle
miniere, per coltivare il terre
no; essi vengono qui per darsi
al commercio ed all'industria.
» * »
Per informazioni più detta
gliate si scriva all'ltalian Bu
reau, Foreign Language Infor
mation Service, 119 West 41st
St.. New York, N. Y.
v ni di Silvestro, signora l'alle
na, Cornili. John J. Freschi, On.
Sindaco ili Newark, N. J., On.
Sindaco ili Paterson, N. J., Mrs.
(.'intimino, Capt. Giov. Giammai- 1
chella, Signora De Rosa, Cav.
Ui Silvestro, On. Michele
Scatuorchio. A sinistra: Avv.
T. Mancusi-Ungaro, Arch. A.
li. Vegliarne, On. Edward» I
Edwards, Governatore dello
Stato di New Jersey, Signora
Santomassino, On. Salvatore
Ootillo, On. Sindaco di Jersey
City. N. J., Mrs. Frank Vati
Noort, On. Victor J. D'Aloia,
Signora Ciammaichella, On.
Peter Cimmino, Erasmo De Ro
sa.
Invece che alle ore 5.30 come
era stato stabilito, il banchetto
incominciò alle ore 7 pomeri
diane.
» ♦ »
Al caffè incominciarono i di
scorsi rievocanti la storia del
l'Ordine Figli d'ltalia ed i me
liti dei pionieri cji esso fra i qua
li il festeggiato; la storia della
nostra emigrazione, l'evoluzio
ne che questa compie e l'affer
mazione di nostra gente in que
sta terra ospitale dove fra non
molto gli italiani avranno un
posto invidiabile.
L'architetto signor A. L. Ve
gliante, in qualità di chairman,
dice poche parole, riservando
si di parlare in ultimo, e pre
senta il maestro di cerimonie ex
giudice 011. Temistocle Mancusi-
Ungaro. Questi a sua volta in
vita a parlare il Regio Agente
Consolare Cav. Francesco San
tomassino che dopo di avere ri
levate le preclari qualità del
festeggiato, fra gli applausi dei
convenuti che si erano alzati in
piedi, lo decora della Croce di
cavaliere della Corona d'ltalia.
A questo punto l'orchestra in
tuona la marcia reale.
Parlarono in seguito il Vene
rabile Supremo il quale, nel suo
forbito discorso, condannò l'o- : ,
ri io che, in certe località, esiste
ancora contro lo straniero, ci
tando ad esempio i fatti di Ben- ,
veniale e l'epilogo avutosi in
Corte, ed in ultimo offrì alla si
gnora del festeggiato un "bou
quet" di fiori ; il Governatore [
iel New Jersey, On. Edward I. !
Edwards. elogiando gli italiani
lei suo Stato e ricordando di a-1
/ere nominato a cariche pubbli
che alcuni nostri connazionali ; ,
lo stesso fece il Sindaco di Jer- ,
?ey City; il .giudice Freschi, co
ne il solito, disse uno dei suoi 1
efficacissimi discorsi in italiano j
; poscia in inglese; il Grande
Venerabile dello Stato di New
York, comm. Senatore Cotillo
immonì di dare bando alla ge- !
osia che esiste fra gli italiani,
augurandosi che in avvenire i
mostri connazionali siano più
uniti; il Cav. A. Giuseppe Di
Silvestro, Grande Venerabile
lella Pennsylvania, che portò i
saluti al festeggiato dei Figli j
l'ltalia del suo Stato; Agostino
De Biasi, direttore del Carroc
cio: l'Assemblvman De Loren
zo; Baldo Aquilano che si felici- :
tò col neo cavaliere per l'apoteo
si che si faceva di lui nella cit
tà dove l'avevano lottato; il
Commissario dei Lavori Pubbli-
Partenze da Philadeiphia
Vine Street Pier
EUROPA 16 Luglio
AMERICA 3 Agosto
[EUROPA 3 Settembre
ci (li Paterson il quale portò il
saluto di quel sindaco, si
i gnor Pietro Cimino; il Capi
tano Giovanni Ciammaichella,
Grande Segretario archivista
del New Jersey e di nuovo il si
gnor \ egliante che con sentitis
sime parole presentò al festeg
giato uno spille tempestato di
diamanti.
A tutti rispose commosso il
neo Cavaliere al quale, nella fine
del suo breve discorso, fu fatta
un'affettuosa dimostrazione di
simpatia.
Tolte le mense si diede princi-j
pio al ballo chi» si protrasse fi-1
| no alle ore 2 antimeridiane.
Gli ufficiali del comitato ese
cutivo al quale si deve la bella |
riuscita della fraterna manife-i
stazione era composto dei signo
ri: Arch. A. Veglianie, chair
i man; Giov. Ciammaichella, se
gretario; John J. Spanolia, te
soriere, Avv. T. Mancusi-Unga
■ ro, maestro di cerimonie.
"InSe llaly"
DEL DR. CUMCCIOTTI
_ Se < vero che la gran vitalità
; i vede dalla stampa, bisogne
rebbe dire, o che la vitalità ita
liana in America sia piuttosto
rachitica o che l'elemento italia
no sia così alieno dalla carta
scritta e stampata e dedito cor
no ed anima alla caccia del dol
( laro, da disgradarne ogni altra
nazionalità in questo paese; e la
seconda ipotesi è, o pare, la più
probabile.
E' quindi con vera sodisfazio
ne che riceviamo la notizia che
:1 Dr. Culiieciotli sta per pubbli
;care un libro di novelle Italo-
Americane, cosi che la sua fa-j
ma di scrittore ne sarà avvalo-1
rata nella stima degli Italiani.
Abbiamo avuto campo, mercè
qualche piccola indiscrezione, di
cui if Cubie-ciotti non si avrà a
male, di fare una piccola razzìa
su certe bozze e possiamo dire
che fu per noi una grata sorpre
sa nello scoprile uno dei lati, e
non il meno interessante, del
suo versatile ingegno.
Se egli erasi già affermato
dotto e geniale poeta dallo sti
le puro e forbito, dal verso squi- 1
sito ed elegante, ora ci mostra
ehd la sua mente non solo sa
slanciarsi di vetta in vetta sulle
alture più azzurre della poesia,
eonducendo il lettore sorpreso e '
soddisfatto dalle oasi verdi del
la Cirenaica alle incantate spon
de Partenopee, dai minaretti di
Tripoli e Bengasi alla visione
meravigliosa di "Rodi e al sacro
colle Gianicolo', ma chiudendo 1
l'ali, sa scendere a terra per ri
trarre con pennello fedele i
quadri della nostra vita colonia- 1
le, con uno spirito d'osservazio- 1
ne e con la verità davvero sor- j 1
prendenti.
In queste novelle della "Little
Italy" il Dr. Cubicciotti ci fa as
sistere ad un vero caleidoscopio, ì
le cui scene, animate ed inte
ressanti sempre, sembrano colte
dalla vita reale con l'atto mec-1
canico del fotografo, tanto esse
sono palpitanti di verità e di j
attualità, nella viva sincerità j
con cui si svolge la nostra viti»
coloniale, coi suoi difetti e con ;
ile sue virtù, e specie i primi.
, Ma di ciò non gliene dobbiamo
; avere, se ò vero che uno degli
intendimenti dell'arte vera e sa
no è quello di essere educativa,
I sia che usi il pungolo o la sati
na; chissà che alcuno di noi, nel
vedercisi rispecchiato e ricono
scendo i propri difetti, non si
|sen*a spinto a correggersene,
mentre altri potrebbe trovarci
un salutare avvertimento ad a
stenersi da ciò che : altrimenti,
sarebbe propenso a fare.
! Del resto, a parte la morale,
giacché i sermoni sono sempre
noiosi (badate, la morale uno la
trae da sè in queste novelle, ove
nulla è di cattedrattico o pedan
te o schifiltoso) il libro si fa
leggere con piacere e l'interesse
è vivo dalla prima a l'ultima pa
gina, per l'azione movimentata
e varia del racconto, per lo sti
ile semplice, scorrevole ed ele
gante, lasciando nel lettore ur
' vero senso di soddisfazione.
1 Vorrei anzi augurare che l'au
-1 tore avesse a darci altre simili
1 produzioni che, incoraggiate
- dalla buona accoglienza che il
- pubblico sicuramente farà a
, quella che ora fa "gemere i tor
l chi", giustificheranno le speran
■ ze di quei lettori che si atten
• deranno ancor maggiori cose
• 'l-dl'autore, le quali serviranno,
i almeno almeno, a tenere, dirò
così, in tono il gusto della buo
! na lingua, del che, qui in Ame
-1 rica, abbiamo molto bisogno.
Dr. John Ver re
Ntl cu» Il hti
I
LA LOTTA DEI SARTI
In questo momento in cui l'A
malgamated richiama la massa
dei sarti ad unirsi, per la difesa
dei suoi interessi e liberarsi an
che da quello "schiavismo" che
esiste ancora in molte fabbriche
di Philadelphia, noi, sarti disor
ganizzati, appartenenti all'Ordi
ne Figli d'ltalia, dobbiamo es
sere sensibli al richiamo, se in
tendiamo uscire una buona vol
ta dalla asfissiante situazione
in cui ci troviamo: da quelle
condizioni di vita, cioè', diven
tate addirittura insopportabili.
Tutti nella famiglia dell'orga
nizzazione dobbiamo entrare.
Perchè solo l'organizzazione può
riuscire a dare a noi quei van
taggi che ci spettano, non so
lo. ma riescirà anche a spazzar
via tutte le ingiustizie patite per
il passato.
Quante atroci umiliazioni ab
biamo dovuto subire e clic tut
t'ora subiamo! Quanti soprusi e
malversazioni abbiamo visto
compiersi, quante amarezze c
quanti disinganni giornalmente
vengono pel opprimerci !
I manifatturieri dobbiamo
I dirlo francamente non han
no più nessuna limitazione, ri
manendo a loro arbitrio la fissa
zione dei salari, la sospensione
del lavoro, il licenziamento indi
viduale o collettivo dei loro im
piegati
Tutti nell'Unione, dunque.
Non più crumiraggio, non più
concorrenza tra noi.
E qui esce spontanea una do
manda: perchè soltanto noi sar
ti di Philadelphia dobbiamo far
ci concorrenza? Perchè soltantoj
noi dobbiamo restare fuori del
la regola generale del movimen
to di solidarietà e di dignità?
Perchè soltanto i sarti di Phila
delphia non devono sentire i!
bisogno di riunirsi, guardarsi
negli occhi per leggervi i comu
ni dolori e le comuni speranze?
Perchè non intrecciare le lorr.
robuste mani per comprendere
quale formidabile forza costitui
ranno il giorno in cui tutti sa
ranno riuniti e tutti si daranno
all'opera per rimuovere gli osta
coli che inceppano il cammino
della redenzione proletaria?
Coraggio, dunque, alziamo la
testa, compagni sarti e fratelli
i lell'Ordiné ! Difendiamo il no
stro pane; e più del nostro pane
, difendii-mo la nostra LIBER
TA'.
Dobbiamo essere noi a difen
derlo. Perchè essa, la libertà,
lun valore morale, IL PIÙ'
GRAN VALORE MORALE
DELLA VITA.
Perciò, tutti nell'Unione e per
l'Unione!
Un fratello dellO. F. d'l.
e sarto di Plvla.
E!uk di ino» ctiio
Dal Corriere d'ltalia del 12
Aprile u. s. apprendiamo che il
Santo Padre ha nominato suo
cameriere Segreto Soprannume
ro Mons. Giampietro Certo, av
vocato Rotale.
II distintissimo prelato è fra
tello del caro amico nostro si
gnor Antonio Certo, di Pitts
burg, Gr. Cur. dell'Old. F. d'l.
per lo Stato di Pennsylvania, al
quale facciamo le nostre più sen
tite e vive congratulazioni.
Monsignor Certo ha il vantc
rli appartenere ad una distinta
famiglia del Messinese in Si
cilia ; è giovanissimo, avendo ap
pena compito il 34.m0 anno d
età ed ha davanti a sè una bri!
- lantissima carriera. Egli fee<
igli studii nel collegio Leonianc
e j ottemperando a tutti gli studi
il | classici. Il 1913 si laureò a Divi
a ! ni*, qualche anno dopo nelle
• j belle lettere, alla distanza di
i- : tre anni superò felicemente gli
1 *ami di dottore in legge e da
t 1
Dal Greater Pittsburg
Quegli e fra gli stolti bene abbatto,
ehe flitt iti zittite affi ,„ m „
ai ne l itti cvm' nell'altro panno.
DANTE
fartarin di Tarascona mi
scrive una lunga lettera nella
quale 1111 parla uei giorni che sta
j spendendo in una villa perduta
• liei verde di una pineta, lonta
no tlaì funambolismo del cama
!ni ilei cercopiteco ospedaliero,
ili dice che la lettura del "Capi
tarne Fracasse" del Gautier, de
"Le rotisserie de la Heine Re
danque" di A natole France ed i!
; desgustamento della "Scara
monche" del Sabatici* sono da
! preferirsi ai rompicapi sciaman
nati del "coso" di Paulson ave.,
colle chiose ercoline ed ai perio
di asmatici del "Verticchiu" di
i Webster Ave. Ed io gli do ragio
;: ne.
Ma Tarascona mi manda de
gli appunti, affidandomi un in
carico sgradito, quello, cioè, di
j fare le sue veci e dire qual
cosa a due signori del colto pub
blico, uno in veste dottorale ed
, n»i altro in paludamento goffo
jdi direttore del settimanale del
la classe dei dotti.
Il medico che dopo inutili ca
, priole nella Western University
of Pa., ora University of Pitts
burg, credette più salutari le au
le di una università del Sud, non
: trova nulla a ridire sul comuni
cato dei dottori in medicina i
~ jtaliani di Pittsburgh Ciò è
strano. Quel comunicato a me
jiare che contenga gravi ac
cuse contro il lillipuziano eroe
j delle sempiterne geremiadi
accuse che non si cancellano con
delle risposte di tre o quattro
parole senza nesso e che non di
cono nulla. Rispondendo in tal
modo è lo stesso che dichiararsi
colpevole.
Il nostro amico Geremia, che
è americano fra gli americani
ed italiano fra gli italiani (chi
non lo crede, consulti il libro del
, telefono) fa delle strampalate e
: gratuite asserzioni quando dice
che si afferma "che gli furono
, versati i soldi raccolti tra il pub
blico, il giorno di una certa
inaugurazione". Egli chiese di a
verli, è vero, ma gli fu risposto
che essi servivano per pagare
( le spese per l'arredamento di
una certa stanza.
~ Tutti sanno ciò, ma il carissi
mo Geremia fa l'indiano, perchè
( gli conviene Ed ora veniamo
! alla zoologia. E' una delle
branche della scienza che un
quadrupede della forza di Gere
mia l'lndiano dovrebbe conosce
re ma si sa il poveraccio
confessa di non sapere una iota
di nulla E perciò è bene con
. codergli le attenuanti, quando u
, sa termini, dei quali non sa il si
' gnificato. Egli non ha fatto mai
carità, specie poi con la trasfor
mazione di mila casa, e se dovet
te mettere due letti a disposizio
" ne dei poveri, fu per mendicare
l'intervento di S. E. l'Ambascia
- tore ad una certa inaugurazio
, ne.
Se i medici italiani dichiara
lo sulla "Trinacria" sul "801.
. lettino della Sera" etc., che un
certa casa trasformata NON
1 RISPONDE ALLE ESIGEN
" ZE DELLA SCIENZA MO
RDER XA, che colpa ne ha Tara
scone? E di grazia, che cosa
testifica la lettera di un egregie
dottore, che Geremia fa stampa
r re, per smentire un criterio de:
medici italiani? Dice che il po
'' sto è bene equipaggiato, che i
i- proprietario di esso desidera d
porlo su alte basi professionali
0 e che è conveniente per la pra
a fica ospedaliera dei neo-dottor
. riegri, dietro approvazione de
Bureau of Medicai Education
>iOra non hanno forse i medie
H ragione di asserire quello eh
1- hanno asserito?
;e Quando mai Tarascone h
c detto quello che Geremia g
Fa quel che devi, avvenga
che può*.
Abbonamento Annuo $ 2.0$
J7NA COPIA 3 SOLDO
| quell'epoca ha sempre esercitata
1 avvocatura in tutte le cause
elei governo dei preti.
Ad majora, Monsignor Cer
to.
vuol fare dire, usando sempre
le preferite insinuazioncelle?
Tarascone credo che abbia
semplicemnte cercato dimostra
re che una certa trasformazione
di casa, alla quale si volle
in mala lede dare un nome
pomposo, fu fatta a scopo di
speculazione: e quando essa an
dò a male, l'ideatore della tra
sformazione fregoliana, per sot
trarsi alle aspre critiche, cercò
■ darne la colpa ad una Colonia
laboriosa ed onesta, ad un Ordi
ni al (piale sarebbe meglio che
non appartenesse, alla classe dei
medici italiani !
Ma quello che ha fatto ridere
,di cuore Tarascone è stato un
periodo nel (piale Geremia asse
risce che non vuole polemizzare
con chi si nasconde sotto pseu
donimi ; e ciò dopo di aver cer
cato di rispondergli e di aver
tentato di intavolare una dispu
ta con periodoni e periodoni
sfiancati, che finiscono con un
latrato da lustrascarpe....
I oi Geremia, o chi per esso,
tragicomicamente minaccia di a
dire al magistrato! Ma non sa il
povero pipistrello da pozzo ne
ro elio egli con il proprio fagio
late è caduto in libello tre c
quatto volte?
Incominciate, Geremia, io e
Tarascone vi seguiremo come
! vorrete, a piedi, a cavallo, in
automobile Mostrate di ave
re del fegato, quel fegato" che
vi è mancato con il non smenti
re sui giornali americani che un
certo fabbricato era cosa vostra
■ - non della Colonia italiana!
* * *
P giornale delle definizioni,
del macello lella grammatica e
del senso comune è diventato a
lesso il giornale della illumina
xione pubblica.
Un recente prestito che gli
rida un po' di vita, gli fa smam-
tante e tali corbellerie da
.'are il paio con quelle del baro
ne di Monchausen E' "Ver
ticchiu", poi, nel dettarle, si
scalmana tanto da arrivare a
parlare di cani, di bocche sudi
ce, etc., senza accorgersi che é
gli è la più grande marionetta
che Pittsburgh vanti, alle spal
le della quale si divertono il
pubblico e l'inclita.
Caro direttore dell'illumina
zione, vi rivedrò a Filippi e
quanto prima per riconfer
marvi il titolo che vi siete da
to nell'ultimo numero del vostro
foglio, (lutilo, cioè, di "vecchio
lupo coloniale". (1).
* * *
II redattore de "La Trina
cria" è una persona per bene,
! però ha delle uscite che io non
so classificare.
Commentando la lettera di un
signore che da tempo appartie
ne al tempio di Anania, dice che
è oramai tempo di smetterla con
i certe dispute, perchè si è trasce
so molto. (Io non so chiamare
spunti polemici gli scaracchia
menti del neofito Ananiano).
Eppure il redattore della Tri
nacria fu il primo ad agitare la
questione, con trafiletti a lette
re cubitali ; egli fu che suscitò
i dubbii sull'atteggiamento dei
medici italiani e dell'Ordine F.
- d'ltalia verso una casa trasfor
- mata, che porta un nome pom
- poso Egli, per me, è "fra co
-11 lor che son sospesi," perchè ha
> !a faccia fresca di asserire che
- "torti e ragioni vi sono da tut
i te le parti". Quali torti ha l'al
- tra parte, la sana? quello,
1 forse, di non volersi sottomet
i tere alle insinuazioni, agli insul
i, ti, alle bugie ed ai ricatti mora
li di uno scervellato scodellato™
•i di pasticci condidi di lagrime:
•I di uno strano uomo che non sa
i. correttamente scrivere il suo
:i nome; di un cosuccio che assu
e me le pose di Catone il Censore
con i medici, i giornalisti, gli a
a mici, ed il pubblico? Censore,
li censore, quando egli scrive e va ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER
"Bnt*red as second-class matter April 19, 1918. at the post office at Philadelphia, Pa,, under the Act of March 3. 1879".
WITH THE LARGEST CIRCULATION