LA LIBERA I forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. Cav A. Giuseppe Di Silvestro, Direttore 1626 So. Broad Street ANNO V. - Numero 25 Notizie e tatti importanti Per i Cittadini che lasciano temporaneamente gli stali Uniti In molti casi i cittadini a mericani naturalizzati, nel la sciare temporaneamente gli Sta ti L niti non si curano di munir si (lei passaporto regolare rila sciato dalle autorità americane, ma usano invece documenti rila sciati dai rappresnfanti "conso lari dei loro paesi d'origine. Senza il passaporto America no si va incontro a difficoltà con i rappresentanti diplomatici e consolari all'estero. Questi rappresntantì sono impossibili tati a vistare documenti che non sono stati emessi dal governo a mericano; poiché cosi facendo verrebbero a riconoscére tacita mente che il possessore del pas saporto è ancora suddito del paese che gli ha rilasciato il do cumento per cui si richiede il visto. Il Dipartimento di Stato ha inviato a più riprese definitive istruzioni ai suoi agenti all'e stero, incaricandoli di dare ai casi in parola la loro massima attenzione. Ogni persona che j dichiarando di essere cittadino j americano naturalizzato si pre- ! senta alle ambasciate e ai consoli americani chiedendo il visto ai documenti diversi da quelli che rilascia il governo americano, ! è richiesta di firmare uìi "affi davit" col quale deve spiegare la ragione per cui usa un passa porto diverse da quello america- ! no. Se le ragioni non sono suf ficientemente chiare, e se appa re che la persona è venuta rap ilo agli impegni assunti nel di venire cittadino americano, gli agenti diplomatici e consolari a-j mericani gli negheranno qual siasi assistenza nel suo viaggio ili ritorno agli Stati Uniti. Se invece le spiegazioni sono esau- j rienti, l'assistenza non sarà ne gata. E' convincimento delle auto rità che quando un cittadino naturalizzato trascuri di munir si del passaporto americano ed invece si munisce di altro pas saporto commette un atto con traddittorio al giuramento di fedeltà fatto nell'assumere la cittadinanza americana. Per citi desidera di far venire i parenti Le persone che sono in rela-l zione con i loro congiunti i «pia li desiderino di venire negli Sta :i Uniti, scrivano ai congiunti , stessi avvertendoli che: , 1. Prima d'imbarcarsi devono , munirsi del passaporto rilascia- j, io dal governo del paese da cui Yintende emigrare. 27 Devono presentare il passaporto, di persona, al Con sole o al Commissario America no del distretto dove essi risie dono. Nell'ufficio del Console o Commissario devono fare la re golare domanda del visto, pre sentando tre piccole fotografie personali. E' giovevole presen tare lettere o "affidavits" fatti da parer i che sono in Ameri ca. Quelli che devono dimostra re che negli Statj Uniti trove anno chi penserà al loro sosten tamento faranno bene a provve dersi assolutamente di tali di chiarazioni controsegnate da un notaio pubblico. 3. Tenere bene in mente che se il passaporto non reca i) visto delle autorità consolari a-i meritane, non è possibile sbar care negli Stati Uniti. 11 Dipartimento di Stato non si occupa più di casi di persone i cui parenti residenti negli Sta ti Uniti, si rivolgono a Washing- ; ton per riparare ad inavverten ze cui tali persone sono incorse, j non regolando la loro posizione rrima d'imbarcarsi. Statistiche immigratorie Il Dipartimento del lavoro ha reso pubblico un rapporto sui risultati della legge restrittiva sull'immigrazione. In nove mesi v'è stato un au mento di soltanto 80.000 stra nieri perchè 241.000 stranieri sbarcarono in America e 161.000 emigrarono. Gl'italiani i quali da anni sono stati la fonte prin cipale della mano d'opera che occorreva in America partiremo in numero di 44.000 e giunsero in numero di 40.000. Gli czechi e Ì polacchi, i quali erano impie gati anch'essi per i cosidetti "la vori pesanti" aumentarono dei scimila soltanto. WNWWWVVWWIW.W • iiv In onore di Francesca Paileiia Francesco Palleria, Grane Venerabile dell'Ordine Figli d' talia pe'r lo Stato del New Je |sey, è stato, recentemente, d (■orato della Croce di Cavaliei ideila Corona d'ltalia. Una on< rificenza ben data, e meglio m» ritata. Il neo Cavaliere ha sapu to dar prova del suo spirito d organizzazione, ha saputo altre sì suscitare tanto entusiasmi 1 fra i "Figli d'l tal va" del suo Sta ito, che essi possono vantare uni "Cassa di Previdenza", o Fond< Unico Mortuario, e fra qualchi mese inaugureranno l'Orfano trofio Statale. Non è perciò k solita onorificenza con la quali il nostro Governo auspice i Re ha fregiato i petti di tan ti coloni senza meriti, anzi U maggior parte di essi anti italia ni, sfruttatori dei nostri conna zionali. Gli associati all'Ordine dei New Jersey hanno gioito per tanto onore ed hanno perciò vo luto mostrare al neo decorato, in una forma tangibile, la sim patia che nutrono per il loro du ce, e gli hanno offerto un ban chetto in Newark, N. J. Ai no stri connazionali si erano asso ciati eminenti personalità ame ricane, dal Governatore dello Stato on. Edward I. Edwards al Sindaco di Jersey City. Erano presenti il Regio Agente Conso lare, i dignitari dell'O. de|rli al tri Stati: di New York, il Gr. Venerabile Comm. Senatore Sal vatore Cotillo ed il Grande Se gretario Archivista Cav. Santo iModica; per la Pennsylvania il Cav. A. Giuseppe Di Silvestro, Grande Venerabile; Giuseppe Brocato-Gaeta, Grande Assi stente Venerabile ed il giovane ; Antonio Di Silvestro, figlio del inostro direttore: per il Mary land il Grande Ufficiale Dome nico Musacchio; per l'Ordine l'avv. Giovanni Di Silvestro, Ve nerabile Supremo. Da quegli Stati dai quali non erano inter j venuti rappresentanti perven | nero dei telegrammi di omaggio, dei quali ricordiamo quello del ! Grande Venerabile del Rhode Tsland, avv. Ayello. ♦ * » Il banchetto ebbe luogo nella grandiosa sala dell'Achtel-Stet ter, al No. 824-846 Broad St., che per l'occasione era stata ar tisticamente decorata e quasi tutta pavesata con bandiere ita liane ed americane. Sulle tavole i erano sparsi garofani rossi e bianchi. Gl'intervenuti oltre tre cento. Una sceltissima orche stra suonò durante il banchetto, ed anche dopo per il ballo che seguì. Alla tavola d'onore siede vano a destra del festeggiato : i I Cav. F. Santommassino, Regi». Agente Consolare, Avv. Giovan- AVANTI SEMPRE, CON LA FIACCOLA IN PUGNO PHILADELPHIA, PA., SABATO, 24 GIUGNO, 1922 D'altra parte gli ebrei arri varono in numero di 44.000 mentre soltanto tiOÒ lasciarono gli Stati Uniti Come si sa gli ebrei non vengono qui in Ame rica per fabbricare ponti e stra de. per lavorare di piccone nelle miniere, per coltivare il terre no; essi vengono qui per darsi al commercio ed all'industria. » * » Per informazioni più detta gliate si scriva all'ltalian Bu reau, Foreign Language Infor mation Service, 119 West 41st St.. New York, N. Y. v ni di Silvestro, signora l'alle na, Cornili. John J. Freschi, On. Sindaco ili Newark, N. J., On. Sindaco ili Paterson, N. J., Mrs. (.'intimino, Capt. Giov. Giammai- 1 chella, Signora De Rosa, Cav. Ui Silvestro, On. Michele Scatuorchio. A sinistra: Avv. T. Mancusi-Ungaro, Arch. A. li. Vegliarne, On. Edward» I Edwards, Governatore dello Stato di New Jersey, Signora Santomassino, On. Salvatore Ootillo, On. Sindaco di Jersey City. N. J., Mrs. Frank Vati Noort, On. Victor J. D'Aloia, Signora Ciammaichella, On. Peter Cimmino, Erasmo De Ro sa. Invece che alle ore 5.30 come era stato stabilito, il banchetto incominciò alle ore 7 pomeri diane. » ♦ » Al caffè incominciarono i di scorsi rievocanti la storia del l'Ordine Figli d'ltalia ed i me liti dei pionieri cji esso fra i qua li il festeggiato; la storia della nostra emigrazione, l'evoluzio ne che questa compie e l'affer mazione di nostra gente in que sta terra ospitale dove fra non molto gli italiani avranno un posto invidiabile. L'architetto signor A. L. Ve gliante, in qualità di chairman, dice poche parole, riservando si di parlare in ultimo, e pre senta il maestro di cerimonie ex giudice 011. Temistocle Mancusi- Ungaro. Questi a sua volta in vita a parlare il Regio Agente Consolare Cav. Francesco San tomassino che dopo di avere ri levate le preclari qualità del festeggiato, fra gli applausi dei convenuti che si erano alzati in piedi, lo decora della Croce di cavaliere della Corona d'ltalia. A questo punto l'orchestra in tuona la marcia reale. Parlarono in seguito il Vene rabile Supremo il quale, nel suo forbito discorso, condannò l'o- : , ri io che, in certe località, esiste ancora contro lo straniero, ci tando ad esempio i fatti di Ben- , veniale e l'epilogo avutosi in Corte, ed in ultimo offrì alla si gnora del festeggiato un "bou quet" di fiori ; il Governatore [ iel New Jersey, On. Edward I. ! Edwards. elogiando gli italiani lei suo Stato e ricordando di a-1 /ere nominato a cariche pubbli che alcuni nostri connazionali ; , lo stesso fece il Sindaco di Jer- , ?ey City; il .giudice Freschi, co ne il solito, disse uno dei suoi 1 efficacissimi discorsi in italiano j ; poscia in inglese; il Grande Venerabile dello Stato di New York, comm. Senatore Cotillo immonì di dare bando alla ge- ! osia che esiste fra gli italiani, augurandosi che in avvenire i mostri connazionali siano più uniti; il Cav. A. Giuseppe Di Silvestro, Grande Venerabile lella Pennsylvania, che portò i saluti al festeggiato dei Figli j l'ltalia del suo Stato; Agostino De Biasi, direttore del Carroc cio: l'Assemblvman De Loren zo; Baldo Aquilano che si felici- : tò col neo cavaliere per l'apoteo si che si faceva di lui nella cit tà dove l'avevano lottato; il Commissario dei Lavori Pubbli- Partenze da Philadeiphia Vine Street Pier EUROPA 16 Luglio AMERICA 3 Agosto [EUROPA 3 Settembre ci (li Paterson il quale portò il saluto di quel sindaco, si i gnor Pietro Cimino; il Capi tano Giovanni Ciammaichella, Grande Segretario archivista del New Jersey e di nuovo il si gnor \ egliante che con sentitis sime parole presentò al festeg giato uno spille tempestato di diamanti. A tutti rispose commosso il neo Cavaliere al quale, nella fine del suo breve discorso, fu fatta un'affettuosa dimostrazione di simpatia. Tolte le mense si diede princi-j pio al ballo chi» si protrasse fi-1 | no alle ore 2 antimeridiane. Gli ufficiali del comitato ese cutivo al quale si deve la bella | riuscita della fraterna manife-i stazione era composto dei signo ri: Arch. A. Veglianie, chair i man; Giov. Ciammaichella, se gretario; John J. Spanolia, te soriere, Avv. T. Mancusi-Unga ■ ro, maestro di cerimonie. "InSe llaly" DEL DR. CUMCCIOTTI _ Se < vero che la gran vitalità ; i vede dalla stampa, bisogne rebbe dire, o che la vitalità ita liana in America sia piuttosto rachitica o che l'elemento italia no sia così alieno dalla carta scritta e stampata e dedito cor no ed anima alla caccia del dol ( laro, da disgradarne ogni altra nazionalità in questo paese; e la seconda ipotesi è, o pare, la più probabile. E' quindi con vera sodisfazio ne che riceviamo la notizia che :1 Dr. Culiieciotli sta per pubbli ;care un libro di novelle Italo- Americane, cosi che la sua fa-j ma di scrittore ne sarà avvalo-1 rata nella stima degli Italiani. Abbiamo avuto campo, mercè qualche piccola indiscrezione, di cui if Cubie-ciotti non si avrà a male, di fare una piccola razzìa su certe bozze e possiamo dire che fu per noi una grata sorpre sa nello scoprile uno dei lati, e non il meno interessante, del suo versatile ingegno. Se egli erasi già affermato dotto e geniale poeta dallo sti le puro e forbito, dal verso squi- 1 sito ed elegante, ora ci mostra ehd la sua mente non solo sa slanciarsi di vetta in vetta sulle alture più azzurre della poesia, eonducendo il lettore sorpreso e ' soddisfatto dalle oasi verdi del la Cirenaica alle incantate spon de Partenopee, dai minaretti di Tripoli e Bengasi alla visione meravigliosa di "Rodi e al sacro colle Gianicolo', ma chiudendo 1 l'ali, sa scendere a terra per ri trarre con pennello fedele i quadri della nostra vita colonia- 1 le, con uno spirito d'osservazio- 1 ne e con la verità davvero sor- j 1 prendenti. In queste novelle della "Little Italy" il Dr. Cubicciotti ci fa as sistere ad un vero caleidoscopio, ì le cui scene, animate ed inte ressanti sempre, sembrano colte dalla vita reale con l'atto mec-1 canico del fotografo, tanto esse sono palpitanti di verità e di j attualità, nella viva sincerità j con cui si svolge la nostra viti» coloniale, coi suoi difetti e con ; ile sue virtù, e specie i primi. , Ma di ciò non gliene dobbiamo ; avere, se ò vero che uno degli intendimenti dell'arte vera e sa no è quello di essere educativa, I sia che usi il pungolo o la sati na; chissà che alcuno di noi, nel vedercisi rispecchiato e ricono scendo i propri difetti, non si |sen*a spinto a correggersene, mentre altri potrebbe trovarci un salutare avvertimento ad a stenersi da ciò che : altrimenti, sarebbe propenso a fare. ! Del resto, a parte la morale, giacché i sermoni sono sempre noiosi (badate, la morale uno la trae da sè in queste novelle, ove nulla è di cattedrattico o pedan te o schifiltoso) il libro si fa leggere con piacere e l'interesse è vivo dalla prima a l'ultima pa gina, per l'azione movimentata e varia del racconto, per lo sti ile semplice, scorrevole ed ele gante, lasciando nel lettore ur ' vero senso di soddisfazione. 1 Vorrei anzi augurare che l'au -1 tore avesse a darci altre simili 1 produzioni che, incoraggiate - dalla buona accoglienza che il - pubblico sicuramente farà a , quella che ora fa "gemere i tor l chi", giustificheranno le speran ■ ze di quei lettori che si atten • deranno ancor maggiori cose • 'l-dl'autore, le quali serviranno, i almeno almeno, a tenere, dirò così, in tono il gusto della buo ! na lingua, del che, qui in Ame -1 rica, abbiamo molto bisogno. Dr. John Ver re Ntl cu» Il hti I LA LOTTA DEI SARTI In questo momento in cui l'A malgamated richiama la massa dei sarti ad unirsi, per la difesa dei suoi interessi e liberarsi an che da quello "schiavismo" che esiste ancora in molte fabbriche di Philadelphia, noi, sarti disor ganizzati, appartenenti all'Ordi ne Figli d'ltalia, dobbiamo es sere sensibli al richiamo, se in tendiamo uscire una buona vol ta dalla asfissiante situazione in cui ci troviamo: da quelle condizioni di vita, cioè', diven tate addirittura insopportabili. Tutti nella famiglia dell'orga nizzazione dobbiamo entrare. Perchè solo l'organizzazione può riuscire a dare a noi quei van taggi che ci spettano, non so lo. ma riescirà anche a spazzar via tutte le ingiustizie patite per il passato. Quante atroci umiliazioni ab biamo dovuto subire e clic tut t'ora subiamo! Quanti soprusi e malversazioni abbiamo visto compiersi, quante amarezze c quanti disinganni giornalmente vengono pel opprimerci ! I manifatturieri dobbiamo I dirlo francamente non han no più nessuna limitazione, ri manendo a loro arbitrio la fissa zione dei salari, la sospensione del lavoro, il licenziamento indi viduale o collettivo dei loro im piegati Tutti nell'Unione, dunque. Non più crumiraggio, non più concorrenza tra noi. E qui esce spontanea una do manda: perchè soltanto noi sar ti di Philadelphia dobbiamo far ci concorrenza? Perchè soltantoj noi dobbiamo restare fuori del la regola generale del movimen to di solidarietà e di dignità? Perchè soltanto i sarti di Phila delphia non devono sentire i! bisogno di riunirsi, guardarsi negli occhi per leggervi i comu ni dolori e le comuni speranze? Perchè non intrecciare le lorr. robuste mani per comprendere quale formidabile forza costitui ranno il giorno in cui tutti sa ranno riuniti e tutti si daranno all'opera per rimuovere gli osta coli che inceppano il cammino della redenzione proletaria? Coraggio, dunque, alziamo la testa, compagni sarti e fratelli i lell'Ordiné ! Difendiamo il no stro pane; e più del nostro pane , difendii-mo la nostra LIBER TA'. Dobbiamo essere noi a difen derlo. Perchè essa, la libertà, lun valore morale, IL PIÙ' GRAN VALORE MORALE DELLA VITA. Perciò, tutti nell'Unione e per l'Unione! Un fratello dellO. F. d'l. e sarto di Plvla. E!uk di ino» ctiio Dal Corriere d'ltalia del 12 Aprile u. s. apprendiamo che il Santo Padre ha nominato suo cameriere Segreto Soprannume ro Mons. Giampietro Certo, av vocato Rotale. II distintissimo prelato è fra tello del caro amico nostro si gnor Antonio Certo, di Pitts burg, Gr. Cur. dell'Old. F. d'l. per lo Stato di Pennsylvania, al quale facciamo le nostre più sen tite e vive congratulazioni. Monsignor Certo ha il vantc rli appartenere ad una distinta famiglia del Messinese in Si cilia ; è giovanissimo, avendo ap pena compito il 34.m0 anno d età ed ha davanti a sè una bri! - lantissima carriera. Egli fee< igli studii nel collegio Leonianc e j ottemperando a tutti gli studi il | classici. Il 1913 si laureò a Divi a ! ni*, qualche anno dopo nelle • j belle lettere, alla distanza di i- : tre anni superò felicemente gli 1 *ami di dottore in legge e da t 1 Dal Greater Pittsburg Quegli e fra gli stolti bene abbatto, ehe flitt iti zittite affi ,„ m „ ai ne l itti cvm' nell'altro panno. DANTE fartarin di Tarascona mi scrive una lunga lettera nella quale 1111 parla uei giorni che sta j spendendo in una villa perduta • liei verde di una pineta, lonta no tlaì funambolismo del cama !ni ilei cercopiteco ospedaliero, ili dice che la lettura del "Capi tarne Fracasse" del Gautier, de "Le rotisserie de la Heine Re danque" di A natole France ed i! ; desgustamento della "Scara monche" del Sabatici* sono da ! preferirsi ai rompicapi sciaman nati del "coso" di Paulson ave., colle chiose ercoline ed ai perio di asmatici del "Verticchiu" di i Webster Ave. Ed io gli do ragio ;: ne. Ma Tarascona mi manda de gli appunti, affidandomi un in carico sgradito, quello, cioè, di j fare le sue veci e dire qual cosa a due signori del colto pub blico, uno in veste dottorale ed , n»i altro in paludamento goffo jdi direttore del settimanale del la classe dei dotti. Il medico che dopo inutili ca , priole nella Western University of Pa., ora University of Pitts burg, credette più salutari le au le di una università del Sud, non : trova nulla a ridire sul comuni cato dei dottori in medicina i ~ jtaliani di Pittsburgh Ciò è strano. Quel comunicato a me jiare che contenga gravi ac cuse contro il lillipuziano eroe j delle sempiterne geremiadi accuse che non si cancellano con delle risposte di tre o quattro parole senza nesso e che non di cono nulla. Rispondendo in tal modo è lo stesso che dichiararsi colpevole. Il nostro amico Geremia, che è americano fra gli americani ed italiano fra gli italiani (chi non lo crede, consulti il libro del , telefono) fa delle strampalate e : gratuite asserzioni quando dice che si afferma "che gli furono , versati i soldi raccolti tra il pub blico, il giorno di una certa inaugurazione". Egli chiese di a verli, è vero, ma gli fu risposto che essi servivano per pagare ( le spese per l'arredamento di una certa stanza. ~ Tutti sanno ciò, ma il carissi mo Geremia fa l'indiano, perchè ( gli conviene Ed ora veniamo ! alla zoologia. E' una delle branche della scienza che un quadrupede della forza di Gere mia l'lndiano dovrebbe conosce re ma si sa il poveraccio confessa di non sapere una iota di nulla E perciò è bene con . codergli le attenuanti, quando u , sa termini, dei quali non sa il si ' gnificato. Egli non ha fatto mai carità, specie poi con la trasfor mazione di mila casa, e se dovet te mettere due letti a disposizio " ne dei poveri, fu per mendicare l'intervento di S. E. l'Ambascia - tore ad una certa inaugurazio , ne. Se i medici italiani dichiara lo sulla "Trinacria" sul "801. . lettino della Sera" etc., che un certa casa trasformata NON 1 RISPONDE ALLE ESIGEN " ZE DELLA SCIENZA MO RDER XA, che colpa ne ha Tara scone? E di grazia, che cosa testifica la lettera di un egregie dottore, che Geremia fa stampa r re, per smentire un criterio de: medici italiani? Dice che il po '' sto è bene equipaggiato, che i i- proprietario di esso desidera d porlo su alte basi professionali 0 e che è conveniente per la pra a fica ospedaliera dei neo-dottor . riegri, dietro approvazione de Bureau of Medicai Education >iOra non hanno forse i medie H ragione di asserire quello eh 1- hanno asserito? ;e Quando mai Tarascone h c detto quello che Geremia g Fa quel che devi, avvenga che può*. Abbonamento Annuo $ 2.0$ J7NA COPIA 3 SOLDO | quell'epoca ha sempre esercitata 1 avvocatura in tutte le cause elei governo dei preti. Ad majora, Monsignor Cer to. vuol fare dire, usando sempre le preferite insinuazioncelle? Tarascone credo che abbia semplicemnte cercato dimostra re che una certa trasformazione di casa, alla quale si volle in mala lede dare un nome pomposo, fu fatta a scopo di speculazione: e quando essa an dò a male, l'ideatore della tra sformazione fregoliana, per sot trarsi alle aspre critiche, cercò ■ darne la colpa ad una Colonia laboriosa ed onesta, ad un Ordi ni al (piale sarebbe meglio che non appartenesse, alla classe dei medici italiani ! Ma quello che ha fatto ridere ,di cuore Tarascone è stato un periodo nel (piale Geremia asse risce che non vuole polemizzare con chi si nasconde sotto pseu donimi ; e ciò dopo di aver cer cato di rispondergli e di aver tentato di intavolare una dispu ta con periodoni e periodoni sfiancati, che finiscono con un latrato da lustrascarpe.... I oi Geremia, o chi per esso, tragicomicamente minaccia di a dire al magistrato! Ma non sa il povero pipistrello da pozzo ne ro elio egli con il proprio fagio late è caduto in libello tre c quatto volte? Incominciate, Geremia, io e Tarascone vi seguiremo come ! vorrete, a piedi, a cavallo, in automobile Mostrate di ave re del fegato, quel fegato" che vi è mancato con il non smenti re sui giornali americani che un certo fabbricato era cosa vostra ■ - non della Colonia italiana! * * * P giornale delle definizioni, del macello lella grammatica e del senso comune è diventato a lesso il giornale della illumina xione pubblica. Un recente prestito che gli rida un po' di vita, gli fa smam- tante e tali corbellerie da .'are il paio con quelle del baro ne di Monchausen E' "Ver ticchiu", poi, nel dettarle, si scalmana tanto da arrivare a parlare di cani, di bocche sudi ce, etc., senza accorgersi che é gli è la più grande marionetta che Pittsburgh vanti, alle spal le della quale si divertono il pubblico e l'inclita. Caro direttore dell'illumina zione, vi rivedrò a Filippi e quanto prima per riconfer marvi il titolo che vi siete da to nell'ultimo numero del vostro foglio, (lutilo, cioè, di "vecchio lupo coloniale". (1). * * * II redattore de "La Trina cria" è una persona per bene, ! però ha delle uscite che io non so classificare. Commentando la lettera di un signore che da tempo appartie ne al tempio di Anania, dice che è oramai tempo di smetterla con i certe dispute, perchè si è trasce so molto. (Io non so chiamare spunti polemici gli scaracchia menti del neofito Ananiano). Eppure il redattore della Tri nacria fu il primo ad agitare la questione, con trafiletti a lette re cubitali ; egli fu che suscitò i dubbii sull'atteggiamento dei medici italiani e dell'Ordine F. - d'ltalia verso una casa trasfor - mata, che porta un nome pom - poso Egli, per me, è "fra co -11 lor che son sospesi," perchè ha > !a faccia fresca di asserire che - "torti e ragioni vi sono da tut i te le parti". Quali torti ha l'al - tra parte, la sana? quello, 1 forse, di non volersi sottomet i tere alle insinuazioni, agli insul i, ti, alle bugie ed ai ricatti mora li di uno scervellato scodellato™ •i di pasticci condidi di lagrime: •I di uno strano uomo che non sa i. correttamente scrivere il suo :i nome; di un cosuccio che assu e me le pose di Catone il Censore con i medici, i giornalisti, gli a a mici, ed il pubblico? Censore, li censore, quando egli scrive e va ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER "Bnt*red as second-class matter April 19, 1918. at the post office at Philadelphia, Pa,, under the Act of March 3. 1879". WITH THE LARGEST CIRCULATION