La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, June 17, 1922, Image 1

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    LA LIBERA PAROLA
! forti caratteri sono gli Dei
Supremi della Storia Nazionale.
Cav A. Giuseppe Di Silvestro, Direttore
1626 So. Broad Street
ANNO V. - Numero 24
NOT CUILTV
Non colpevole. Qjieste sono, le
parole pronunziate dai giurati
nella causa di libello intentata
dal signor Philiph Rocchini con
tro il nostro direttore, la cui di
scussione era incominciata nelle
ore antimeridiane di lunedì scor
so nella Corte "Quarter Ses
sions", Berks County, a Rea
ding, Pa., No. 136, March Ses
sions, 1922. Questo verdetto fu
emesso dietro istruzioni dell'oli.
Harry D. Schaeffei, presidente
giudice, il quale raccomandò ai
giurati che le spese di Corte fos
sero imposte all'accusato.
Le ultime parole del giudice
rivolte alla giuria furono que
ste: You ivili return a verdiet of
nOt guilty, and direct that the\
defendant pay the costs.
CRONACA DELLA CAUSA
Verso le ore 11 antimeridiane j
di lunedì scorso, 12 corrente me
se, fu chiamata la causa contro
il nostro direttore. Presiedeva,
come abbiamo detto, il giudice i
on. Harry D. Schaeffer. Il no
stro direttore era rappresentato
dall'avv. John B. Stevens, ed il!
signor Philip Bocchini dall'avv.
M. Bernard Hoffman. Costitui
ta la giuria quest'ultimo espose
ai membri di essa che cosa egli si
riserbava di provare.
Il primo testimone fu il signor
Bocchini. Egli risponde alle do
mande che gli rivolge il suo av
vocato. Dà le sue generalità e
poi, sempre sotto la guida del
suo difensore, afferma che il
Cav. A. Giuseppe Di Silvestro è
proprietario e dii'ettore de La
Libera Parola, il giornale che
avrebbe pubblicato gli scritti ;
creduti incriminati. Intanto leg
ge la traduzione di uno stellon
cino contenuto nel numero 48
del detto giornale, datato il 10
dicembre 1921. In questo stellon
cino vi sono delle allusioni che il
signor Bocchini si attribuisce.
Mentre costui sta dando la spie-,
gazione sulla parola "calcio",
che secondo la pubblicazione,
gli sarebbe stato somministrato
dal signor Zaffiro di Reading, i
spiegazione che non riesce molto
chiara neanche al suo avvocato,
il giudice, dopo aver raccoman- j
dato ai giurati di non parlare
con chicchessia della causa in
discussione, sospende la escus
sione del querelante fino alle o
re 2 pomeridiane.
Il giudice suggerisce
un accomodamento
Sospesa la causa, l'onorevole i
giudice chiama a sè gli avvocati
dell'accusatore ed accusato e do
manda loro se non fosse possi
bile un accomodamento. Più
tardi, incontratosi con l'avvoca-1
to C. James Todaro, che nella
causa era intervenuto in qualità
i di interprete da parte nostra, il ;
ì giudice lo prega di parlare al no
b stro direttore perchè accendi
li scenda ad un accomodamento.
A questo proposito è necessa
! rio notare che, ad insaputa del
fc nostro direttore, un accomoda
imento si stava raggiungendo
prima della chiamata della cau
sa fra i signori Matteo J. Al
berti per Bocchini e Antonino
Baffiro per noi. Una proposta
del signor Bocchini, presentata
gli dall'Alberti fu respinta dal
lo Zaffiro, che ne formulò un'al
tra, corretta poi dall'avv. Ste
, vens che suona così:
j Per intromissione di amici co-
I munì si sono incontrati il Cav.
EA. Giuseppe Di Silvestro, di-
I rettore del giornale La Libero
I Parola ed ni signor Philiph Boc-
F chini, assistente direttore del
giornale , "Il Popolo", fra i
quali esistevano dei malin
tesi per cui quest'ultimo aveva
citato il Corte, per libello, il
Cav. Di Silvestro.
Essi promettono di mai più
attaccarsi sui giornali, nè diret
tamente ne' indirettamente, ed
il direttore de "La Libera Paro
la" dichiara che, con i suoi scrit
ti, non ha mai inteso di intacca
re la onorabilità della signora
moglie del Bocchini.
Il nostro direttore non solo il
3 corrente mese, a Reading, a
veva accettata questa dichiara
! zione, ma aveva affermato altre
sì che egli l'avrebbe fatta lo
! stesso, spontaneamente, dopo la
! causa, qualunque fosse stato l'e
sito ili essa, perchè, se l'appel
lativo di "mantenuto" si presta
va ad una interpretazione equi
voca, nel contesto di tutti gli
scritti incriminati non v'era nes
suna allusione all'onorabilità
della signora Bocchini. Non es
sendosi raggiunto l'accomoda
mento prima della causa il no
stro direttore dal sabato prece
dente aveva fatto sapere che e
gli si sarebbe rimesso al giudi
zio della Corte.
La ripresa delia causa
Prima di riferire sulla sessio
ne pomeridiana ci permettiamo
di illustrare un avvenimento di
sgustevole che spiega il perchè
l'onorevole giudice aveva indi
dizzato il suo mònito agli italia
ni di Reading ed al nostro diret
tore.
Nella medesima corte e sotto
la presidenza dello stesso onore-
I vole giudice, dopo tre giorni di
I dibattimento, la giuria aveva re
centemente emesso verdetto di
| colpabilità contro i signori Dr.
Ferdinado Coletti, Matteo J.
Alberti, Vincenzo Ciofalo ed al
tri, accusati di diffamazione in
! danno di quel parroco Rev. Mar
i ehetti, che li aveva citati an
che civilmente. La causa civile
fu accomodata mediante il paga
mento fatto dai signori suddet
ti di $1500,00, ma per quella
penale, nella quale, come abbia
mo detto, erano stati riconosciu
ti colpevoli, si aspettava la sen
tenza del giudice, che poi la so
spese, proprio lunedì scorso. Le
lungaggini, dunque, dell'altra
! causa e le noie di essa avevano
convinto l'onorevole giudice che
un ripetersi della prima edizio
ne avrebbe sconcertato il piano
'della Corte che aveva una int'i-
Inità di altre cause da giudicare
e per di più un altro giudice e
ra malato.
Fu così che i due avvocati, do
po di essersi messi d'accordo,
alla riapertura della sessione po
meridiana si presentarono da
vanti all'onorevole giudice nella
sua camera privata ed entram
bi, ognuno da parte sua, espo
sero il loro punto di vista. Il
nostro avvocato aveva assicura
te l'onorevole giudice che le spe
se (le quali si riducono a poco
r-iù di venti dollari"", sarebbero
state pagate da noi.
Usciti nella pubblica udienza,
l'onorevole giudice domandò:
Are you wilting to proceed
vjith the case? Is there o.ny
thing to be said?
il nostro avvocato
L'avv. Stevens, istruito dal
nostro direttore e seguendo la
linea della dichiarazione di ac
comodamento, che aveva anche
sottoposta all'onorevole giudice,
alla domanda di questi : Is there
anything to be said?, disse:
AVANTI SEM PRE, CON LA FIACCOLA USI PUGNO "hZ.
i One Thousand Dollars §
fc 8
I have drposited with the Sons of Italy State Bank ONE THOUSANI) UOL- 8
LARS with instructions that said amount be paid over to M. BERNARD HOFF
k MAN. Est]., of Reading, P0.., or to any other persoti who unii produce the DOC- fi
| TOh'S CERTIFICATE that my Attorney, John B. St< vns, Esq., is alleged to Imre §
ì presented to the Court in asking that the case of Bocchini va. Di Silvestro be co»- S
tinued. 8
| A. GIUSEPPE DI SILVESTRO §
8
Auguriamoci che per v - circostanza di secondaria importanza non si con- o
| | tinui nel giuoco di parole. Su due differenti giornali era stato dichiarato che il 8
i nostro direttore aveva ottenuto il posponimento della causa, nella Corte di Rea- X
<ling, da Marzo a Giugno, mediante la presentazione di un certificato medico. v
Noi non contestiamo che il nostro direttore non era in condizioni fisiche di poter 8
' sostenere le fatiche di una causa che sarebbe durata diversi giorni, e che il no- b
stro avvocato abbia i sposta questa ragione all'onorevole giudice, ma in due pie- 8
! cole poste abbiamo recisamente negato che un certificato medico sia stato esibi- fi
to. Il continuare ad affermarlo significa voler mentire sapendo di mentire. Fuori. 0
| dunque il certificato. 8
i ! n. d. r. 8
r ]
c:vs>sosos«osos<»ccococc>s%>sic>coooco&sc>QcoscKv:wsooc/scccoccoeo9oacoooccoaosoooocco9s
L'avv. Hoflnian
Dono del nostro difensore,
narlò Mr. Hoffman, avvocato
del signor Bocchini, il quale fra
l'altro disse che non era inten
zione dell'accusatore di persegui
tare nessuno maliziosamente.
Tutto ciò che egli chiedeva era
la rivendicazione del suo difeso.
Se il nostro direttore avesse ri
trattato le accuse fatte al signor
Bocchini ed alla sua moglie, egli
era del parere che ia causa do
vesse cadere.
L'onorevole giudice
dovuto rispetto all'onorevole
giudice osserviamo che noi non
siamo responsabili della prima
causa, perchè non eravamo ne'
accusati nè accusatori ; per la
seconda non siamo stati noi a
portarla alla Berk's Court e non
era necessario che ciò si faces
se. Il signor Bocchini, all'epoca
delle pubblicazioni era residente
di Philadelphia ed il Cav. Di
Silvestro pure. n. d. r.) 1 ivant
PHILADELPHIA, PA., SABATO, 17 GIUGNO, 1922
Noi siamo contentissimi doli
mònito del giudice nella speran
za che la colonia italiana di Rea
ding voglia pacificarsi, non se
guendo più colui o coloro, che
hanno interesse a tenerla divi
sa.
Oltre a tutti i testimoni pre!
senti di nostra parte, noi ringra
ziamo «nielli c!ie erano per arri- ,
vare, fra i quali il giudice on j
Eugene C. Bonniwell, il Comm. !
Prof. Vitorio Falorsi, il Vice!
Console Cav. Uff. Guido Di Vin-J
cenzc, Cav. F. A. Travascio, av
vocato Warren C. Graham,
l'avv. Eugene V. Alessandroni,
il Signor Costantino Costantini,
ed altri. Di quelli presenti ri
cordiamo i signori F. S. Donato,
Antonio Cirelli, Benedetto La
Corta «li Philadelphia; Antonino
Zaffiro, Luigi Vladi, Antonino
Bodanza, Francesco Armao, G.
Catalano ed altri di Reading e
Guido Merlo ed un altro, del
nuale ci sfugge il nome, di Bri
stol, Pa.
Italo-Americani
DECIMA SCHEDA
Grande Concilio di Pennsyl-1
vania $5O.
Loggia Avanti Savoia No. 958
? 10.00.
Loggia La Pace No. 491, $lO.OO.
Loggia Salvatore Barzilai No.
168, $lO.OO.
Loggia Enrico Millo, No. 128,
$lO.OO.
Loggia Giovanni Ameglio No.
633, $5.00.
Loggia Italia Redenta N. 950,
$lO, Carolina Nasi $5. Luisa
Colaianni 1. Totale $16.00.
Loggia Terra Irredenta No.
447, $2, M. Morrone $l, M. Ni
coletti $l, A. Ferraso 0.25, D.
Carrata 0.25, A. Cappiello 0.10,
G. Pugliesi 0.10, F. Benincaso
0.10, F. Serravate 0.25, F. Per
rini 0.10. Totale $5.05.
Totale schede $116.05.
Somma precedente $1226.38.
Totale generale $1342.43.
PANETTERIA ITALIANA
NICOLA MARINELLI
I 1020 So. Bth St Phila.. P».
Il nostro Ambasciatore
in vacanza
S. E. il Senatore Rolandi-
Ricci, Ambasciatore di S. M. il
Re d'ltalia a Washington, a
| mezzogiorno preciso di rnercole
ili scorso ripartiva alla volta di
I Italia a bordo del "Paris", pi- !
roscafo della linea di Navigazio
ne francese.
Fin da due ore prima della
partenza una folla di connazio
nali attendeva l'illustre Diplo-!
matico e quando Egli arrivò i
scroscianti applausi echeggia
! rono nel grandioso "dock" della
Compagnia, applausi ancora più
robusti ed entusiastici si ri
petettero a bordo e nel momento
della partenza.
Da Philadelphia erano inter
venuti il Regio Console d'ltalia
fav. Uff. Luigi Sillitti e l'artista
Giuseppe Brocato Gaeta, che a
nome dell'Orti. Eigli d'ltalia di
Pennsylvania, di cui è Grande
Assistente Venerabile si era re
cato a salutare Sua Eccellenza,
che lo pregò di ricordarlo al Cav.
A. Giuseppe Di Silvestro.
Una squadra di reporters si e-j
l'ano assiepati intorno all'Amba
sciatore, molti per fissare la sua
effige sulle macchine fotografi-
Iche, molti altri per avere un ;
j ultimo "statement". Sua Eccel
; lenza accontentò i reports, ma
invece dello "statement" disse a 1
bruciapelo: "Ambassadors speakj
inibì when necessari/, otherwise\
they mi/ nothinq". Proprio così
Gli Ambasciatori parlano quan
do è necessario di dare le lezio-1
ni agli incompetenti di questioni
internazionali.
Arrivederci presto. Eccellen
za.
Pei il Mito Doni notilo
La sera di Martedì scorso alla
Columbus Hall, si riunivano i
rappresntanti di 24 associazioni
coloniali onde costituirsi in co
mitato per preparare la festa <
del Columbus Day il 12 del pros
simo ottobre. Fra le associazioni
rappresentate vi erano logge dei
due Ordini.
Tutti i presenti furono del pa
rere che quest'anno si dovrebbe
Ifare una grandiosa celebrazione
le perciò si invitano nuovamente
' tutte le Società di M. S., le logge
; dei due Ordini e gli italiani in
I generale, per un'altra riunione
che avrà luogo la sera del 27
! corrente mese, alle ore 8 pome
ridiane, nella solita sala della
Columbus Hall, 746 So. Bth St.
In questa riunione sarà costi
tuita l'amministrazione.
Il presidente della Società i
niziatrice Unione e Fratellanza,
ringraziandoci di quello che fa
i remo per questa circostanza, ci
. prega di apoggiare la iniziativa
, e noi, senza dirlo, ci mettiamo a
> disposizione delie Societàthe fe
steggeranno.
Partenze da Philadelphia
Vine Street Pier
EUROPA 16 Luglio
AMERICA 3 Agosto
, EUROPA 3 Settembre
Al Venerabile Supremo dell'O. I. F. d'l,
Are. Jerome J. Licori, tìta.
1:502 Broadtvay, Suite 901
\ T cw York
Egregio Signore:
-Mi ero lusingato di poter di
scutere con V. S. dei due Ordi
ni Figli d'ltalia sul mio giorna
: !e che. sempre onesto ed impar
ziale, le aveva concessa illimita
ta ospitalità. Nella discussione
ho la coscienza di averla tratta
ta con ogni riguardo. Se una dif
ferenza vi j stata fra i suoi
ed i miei scritti essa va ricerca
ta nel tatto che V. S. Ila tentato)
•li mordermi servendosi di un
grossolano sarcasmo, fingendo
una falsa dolcezza e mostrando
una buona dose di diffidenza,
mentre io, seguendo le mie abi
tudini, ho parlato apertamente,
chiamando pane il pane, vino il
vino.
Questa mia franchezza la
si chiami rudezza ha urtato
i suoi nervi e le ha fatto credere
che io potessi andare oltre i li
miti della decenza e metterla in
condizione di portarmi in tri
bunale. No; V. S. non potrà mai
portarmi in tribunale perchè io
:ho discusso problemi e- conti
nuerò a discuterli, non l'ho offe
sa e non la offenderò. Perchè se
i suoi "mammolini" e Merlino lo
stregone le hanno detto di pro
vocarmi, perchè a via di essere
| provocato io possa cadere nelle
maglie della legge, le hanno re
so 1111 cattivo servigio. Io conti
nuerò a discutere gli Ordini ;
| continuerò a rilevarne le bene
merenze od a condannarne le
|''malefatte". Così continuerò piK
re a discutere V. S.. che ricopre
la più alta carica nell'Ordine In
dipendente, e , come non mi fa
rò accecare da spirito partigia
no se la sua opera meriterà il
mio elogio, non avrò ritegno a
discuterla nella sua qualità di
Venerabile Supremo, se Ella
j non ispirerà i suoi atti a giu
stizia verso i suoi associati o si 1
permetterà di discreditare le al-i
tre organizzazioni. Perciò non
faccia più la minaccia del tribu
\ naie perchè il pubblico potrebbe :
| insinuare che Ella vuol chiudere :
la bocca al corso della verità. '
** » ,
Come vede, io non ho pubblica- i
to la sua ultima lettera perchè 1
Ella parla "diversa favella" e ha 1
anche un modo tutto suo di in
terpretare la parola "corretez
za". Avendo continuato a servir
si di altri giornali per la pubbli- I
razione di essa, Ella ha perduto
il diritto all'ospitalità de "La
Libera Parola" e sempre che so- i
jguirà questo sistema la di- i
spenso di rivolgersi ulterior- i
; mente a me. t <
Io non avrei dovuto risponder
le questa volta per due ragioni:!,
; 1.0 perchè il suo scritto è degno
(lei povero "cecili" il traduttore,
che non deve essere bello nean
che nell'animo; 2.0 perchè Ella
non dice nulla di nuovo, anzi
spreca inchiostro e tempo per!
ripetere cose che Ella ha già det
to ed alle quali io avevo risposto;
|con signorilità.
Si lagna un'altra volta perchè
io non le avevo mandato la co
pia del giornale su cui era stato
pubblicato l'articolo "Amara
sorpresa". Non rimase Ella sod
disfatta della mia spiegazione?
Non la credette sincera? Se è
così io non la credo più degna
della mia considerazione.
Non ci voleva la sua «apienza
i per affermare ciò che conoscono
«anche i lustra-scarpe, che cioè in
tutti gli Hotels vi sono i libri te
lefonici della città di New York.
Mi dica, intanto, Ella che vuol
pretendere tanta correttezza ne
gli altri, perchè non smentì ne- j
gli altri giornali, come lo fece
sul "Nuovo Vessillo" la notizia ;
equivoca delle 27 Logge passa
te negli Indipendenti? Le inte
; ressava* forse, giacché non lo fe
ce, che i lettori del Bollettino
della Sera, di New York, dell'O
pinione, di Philadelphia, de II
I Popolo di Reading, Pa., rima
nessero sotto la falsa interpreta
zione? Via, siamo sinceri una
volta tanto.
* » »
Voglio augurarmi che Ella
non mi porterà al tribunale per
quello che sono per dirle. E' ve
ro che la verità è un frutto proi
bito, specialmente quando si
5 vuol chiudere la bocca o perse
-3 ' guitare chi della verità si fa
? I paladino, ma mi ascolti.
Fa quel che devi, avvenga
che può'.
Abbonamento Annuo $ 2.00
WNA COPIA 3 SOLDI
Ella non .asserisce il ver©
quando afferma nella sua ultima
lettera che: IL GIORNO DOPO.
quei frainteso fu spontaneamen
te chiarito da una mia lettera al
"Nuovo Vessillo" in cui spiegavo
che quelli• logge non appartene
vi'no all'Ordine Figli d'ltalia in
America.
Anche i suoi "mammolini"
sanno che Ella v.on "chiarì" il
giorno dopo, l'equivoco che si era
originato. Io non TÓglio seguirla
nel giuoco di parole, ma mi
(servo semplicemnte di date pre
cise come le rilevo dai giornali
che ho davanti a me: Il Bolletti
no della Sera del 1.0 Marzo, l'O
pinione del Il Nuovo Vessillo
ed il Popolo il 4 dello stesso me
se pubblicarono la notizia delle
27 logge passate negli Indipen
denti. L'Opinione ed il Popolo vi
ricamarono dei lunghi articoli
nei quali si affermava che quel
le logge si erano distaccate dal
l'Ordine regolare.
V. S. Ill'ma, Venerabile Su
premo, chiarì l'equivoco sul
Nuovo Vessillo il 18 Marzo,
QUATTORDICI GIORNI PIÙ'
TARDI, dopo che il giorno 11
dello stesso mese La Libera Pa
rola aveva pubblicato un artico
lo vibrante dal titolo: L'Ordine
vero resta sempre il masso gra
nitico. Che cosa ha da dirmi V.
S. a questo proposito? Chi è ii
bugiardo in tutta questa faccen
da? Come io fece sul "Nuovo
Vessillo" perchè non chiarì
l'equivoco sugli altri giornali?
Ignorava forse che questi a
vevano pubblicato la stessa no
tizia apparsa sul Nuovo Vessil
lo?
Un'ultima parola. Ella, in fi
ne della sua ultima lettera, os
serva : Ora però se dovrò seder
mi. a qualche tavolo con una,
(ivalche cerchia di valentuomi
ni. per discutere i problemi dei
due Ordini (ed è tempo che se v*
[discuta con serenità) non ci sa
rà certamente lei.
10, Ill.mo Venerabile Supre
mo. ci sarò ma non con V. S.,
perchè è stata sempre mia abi
tudine di associarmi con uomini
che si ispirano alla verità, non
importa se essi non siano valen
ti, piuttosto che con valentuomi
ni che rifuggono dalla verità.
.4. Giuseppe Di Silvestro
Dell'Oli. Giudice Patterson
Dal presidente giudice della
Coijte dei Common Pleas No. 1,
On.' John M. Patterson abbiamo
ricevuto la cortesissima lettera,
che qui appresso pubblichiamo,
in ringraziamento per il reso
conto pubblicato nel nostro gior
nale del banchetto offertoglisi
la sera del 26 Maggio u. s., al
Mail Room del Bellevue-Strat
ford.
Noi fummo avversarli politici
del giudice Patterson quando e
gli, nelle ultime elezioni, fu can
didato a sindaco. Ciò non per
tanto noi abbiamo continuato ad
aver stima di lui come uomo, co
me professionista e come giudi
ce. Un buon quarto del numero
degli intervenuti, fra italiani ed
americani, erano stati avversari
dell'On. giudice nella sua canili
datura a Sindaco.
Non fummo solamente noi,
i dunque, ad avere la faccia tosta;
eravamo in buona compagnia.
; Però nel programma appariva il
nostro nome di battesimo che
non abbiamo mai cambiato, co
me fanno tanti noti coloni per
una ragione od un'altra.
Ecco, intanto, la lettera:
Cav. A. Jos. Di Silvestro,
1626 So. Broad Street
Philadelphia, Pa.
My dear Cavalieri
! May I thank you for the splen
. did artici ein La Libera Parola.
i in referenee to the banqwt
vjhich was tender ed me on May
x 26. You and many other good
. friends have helped to make life
. pleasant to me and I appreciate
- it more than 1 can express in
i wnrds.
With kind regards, believe irte,
1 Sincerely, your friend
John M. Patterson ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER
Rather than take up the ti
me of the Court with the trial
of this case, which may consu
me two or three days, we have,
decUled to settle it. I think that i
the principal bone of contention
between these people is the use
of the word mantenuto, which
means, literally, a person who is
mantained one, kept one. It
seems that the word also has a
I meaning like a kept woman, a
kept man, just as the user of
the word may interpret it. Ij
this article that was published
and in which the icord mante
nuto was used, conveyed to any
one's mind the idea that we were
accusing Mr. Bocchini, the pro
secutor in thi* tase, with being
a pimp, or is commonly
know as a howd, AS IT
SEEMS TO HAVE BEEN
TRANSLATED BY THE PRO
SECUTOR, n. kertt man, a pro
stitute, I want to say that we
had no intention of conveying
any idea of that sort. We never
vntended to charge this man in
any such way, and if anybody
in reading the article got such
an idea, we are sorry for it. The-
I re are other expressions in this
■ article, such as being a megalo
• maniac, an insane man. I want
WITH THE LARGEST CIRCULATION
"K-fltfrcd as second-cteas matter April 19. 1918, at the post uftke at Philadelphia. Pa., under the Act of March 3, 1879"
1o say that we arc here to offer
a retraction as to THAT, and
we are willing to do that at once
if the prosecutor is willing that
this prosecution be withdrawn.
That is is far as I can go. Infat
ti il nostro avvocato aveva rice
vuto a'itorizzazione di corregge
re rimpressione che si sarebbe
ro potuto formare i lettori dalla
•.•arola mantcnuto e di rit rat tare
le parole megalomane ed insano.
1 think that that is a very pru
d' lit thing to do under the facts
and circumstances in this case.
I wish to say that it is perfectly
proper for counsel, under the e
<'ideiif ' thus f '.r produced in o
,'e" court, to state that if anil
harm or injury is done to this
prosecutor's reputation, or to
the reputation of his ivife, there
art willing to make amends for
it, cud to publish a retraction
of the same. That must be done.
I want to say for the. benefit of
all the Italians and especially
the defendant, that this sort of
thing must not happen again. It
will not do to attack the reputa
tion of people, in this manner.
The people of Berks County are
getting very tired of such cases
being brought into Court, and
the Court having to settle di
sputes between these Italians.
THIS IS THE SECOND CASE
THAT I HAVE TRIED, AND
IT IS VIRTUALLY ABOUT j
THE SAME MATTER, (con il I
to say to the defendant that he
mnst be more careful in his pu
blications. If another case of
this kind where a prosecutor is
this kind where A prosecutor is j
the defendant is convicted of the
nuhlication of such defamatory \
article, there will be no suspen
sion of sentence, but the defen- j
: lavt will be sent to jail. (Qui
j non crediamo l'onorevole giudi
ce voglia riferirsi a noi. Allude
forse alia prima causa nella
quale, con il verdetto di colpa
bilita, vi e stata la sospensione
di sentenza verso il Dr. Ferdi
nando Coletti. Matteo J. Alberti,
Vincenzo Ciofalo ed altri. n.d.r.)
THIS IS A CONTROVERSY
BETWEEN THE SONS OF I
TALY AND THE INDEPEN
DENT ORDER OF SONS OF
ITALY. Instead of quarreling
j wiih each other, it would be
' much better for them to try to
settle their troubles by getting
togithn and burying the hat
chet. We do not u ant you to ap
pear here again, for if you do,
and are convicted, you will have
to take the const quenccs. Yon
hove no right to attack this man
and his wife and Irnld him up to
public ridicule in your newspa
per. I am going to tell the jury
that, in my judgement, the best
thing to do is to dispose of this
case by placing the costs upon
the defendant. And I want thisj
to be a warining to the defendant
that there shall not be a repeti
tion of this thing, because if <
there is, the ease will be fulln
tried, AND IF THERE IS A
CONVINCTION the party will
have to take the consequences.
Gentlemen of ttie Jury: You
hare just heard what I hare
7 !o>d, In view ot the farts as
then have been developed, this
defendant is to )/ay the costs..
You will return a. verdict OF
NOT GUILTY, and direct that
t'ie defndant pay the costs.