LA LIBERA PAROLA ! forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. Cav A. Giuseppe Di Silvestro, Direttore 1626 So. Broad Street ANNO V. - Numero 24 NOT CUILTV Non colpevole. Qjieste sono, le parole pronunziate dai giurati nella causa di libello intentata dal signor Philiph Rocchini con tro il nostro direttore, la cui di scussione era incominciata nelle ore antimeridiane di lunedì scor so nella Corte "Quarter Ses sions", Berks County, a Rea ding, Pa., No. 136, March Ses sions, 1922. Questo verdetto fu emesso dietro istruzioni dell'oli. Harry D. Schaeffei, presidente giudice, il quale raccomandò ai giurati che le spese di Corte fos sero imposte all'accusato. Le ultime parole del giudice rivolte alla giuria furono que ste: You ivili return a verdiet of nOt guilty, and direct that the\ defendant pay the costs. CRONACA DELLA CAUSA Verso le ore 11 antimeridiane j di lunedì scorso, 12 corrente me se, fu chiamata la causa contro il nostro direttore. Presiedeva, come abbiamo detto, il giudice i on. Harry D. Schaeffer. Il no stro direttore era rappresentato dall'avv. John B. Stevens, ed il! signor Philip Bocchini dall'avv. M. Bernard Hoffman. Costitui ta la giuria quest'ultimo espose ai membri di essa che cosa egli si riserbava di provare. Il primo testimone fu il signor Bocchini. Egli risponde alle do mande che gli rivolge il suo av vocato. Dà le sue generalità e poi, sempre sotto la guida del suo difensore, afferma che il Cav. A. Giuseppe Di Silvestro è proprietario e dii'ettore de La Libera Parola, il giornale che avrebbe pubblicato gli scritti ; creduti incriminati. Intanto leg ge la traduzione di uno stellon cino contenuto nel numero 48 del detto giornale, datato il 10 dicembre 1921. In questo stellon cino vi sono delle allusioni che il signor Bocchini si attribuisce. Mentre costui sta dando la spie-, gazione sulla parola "calcio", che secondo la pubblicazione, gli sarebbe stato somministrato dal signor Zaffiro di Reading, i spiegazione che non riesce molto chiara neanche al suo avvocato, il giudice, dopo aver raccoman- j dato ai giurati di non parlare con chicchessia della causa in discussione, sospende la escus sione del querelante fino alle o re 2 pomeridiane. Il giudice suggerisce un accomodamento Sospesa la causa, l'onorevole i giudice chiama a sè gli avvocati dell'accusatore ed accusato e do manda loro se non fosse possi bile un accomodamento. Più tardi, incontratosi con l'avvoca-1 to C. James Todaro, che nella causa era intervenuto in qualità i di interprete da parte nostra, il ; ì giudice lo prega di parlare al no b stro direttore perchè accendi li scenda ad un accomodamento. A questo proposito è necessa ! rio notare che, ad insaputa del fc nostro direttore, un accomoda imento si stava raggiungendo prima della chiamata della cau sa fra i signori Matteo J. Al berti per Bocchini e Antonino Baffiro per noi. Una proposta del signor Bocchini, presentata gli dall'Alberti fu respinta dal lo Zaffiro, che ne formulò un'al tra, corretta poi dall'avv. Ste , vens che suona così: j Per intromissione di amici co- I munì si sono incontrati il Cav. EA. Giuseppe Di Silvestro, di- I rettore del giornale La Libero I Parola ed ni signor Philiph Boc- F chini, assistente direttore del giornale , "Il Popolo", fra i quali esistevano dei malin tesi per cui quest'ultimo aveva citato il Corte, per libello, il Cav. Di Silvestro. Essi promettono di mai più attaccarsi sui giornali, nè diret tamente ne' indirettamente, ed il direttore de "La Libera Paro la" dichiara che, con i suoi scrit ti, non ha mai inteso di intacca re la onorabilità della signora moglie del Bocchini. Il nostro direttore non solo il 3 corrente mese, a Reading, a veva accettata questa dichiara ! zione, ma aveva affermato altre sì che egli l'avrebbe fatta lo ! stesso, spontaneamente, dopo la ! causa, qualunque fosse stato l'e sito ili essa, perchè, se l'appel lativo di "mantenuto" si presta va ad una interpretazione equi voca, nel contesto di tutti gli scritti incriminati non v'era nes suna allusione all'onorabilità della signora Bocchini. Non es sendosi raggiunto l'accomoda mento prima della causa il no stro direttore dal sabato prece dente aveva fatto sapere che e gli si sarebbe rimesso al giudi zio della Corte. La ripresa delia causa Prima di riferire sulla sessio ne pomeridiana ci permettiamo di illustrare un avvenimento di sgustevole che spiega il perchè l'onorevole giudice aveva indi dizzato il suo mònito agli italia ni di Reading ed al nostro diret tore. Nella medesima corte e sotto la presidenza dello stesso onore- I vole giudice, dopo tre giorni di I dibattimento, la giuria aveva re centemente emesso verdetto di | colpabilità contro i signori Dr. Ferdinado Coletti, Matteo J. Alberti, Vincenzo Ciofalo ed al tri, accusati di diffamazione in ! danno di quel parroco Rev. Mar i ehetti, che li aveva citati an che civilmente. La causa civile fu accomodata mediante il paga mento fatto dai signori suddet ti di $1500,00, ma per quella penale, nella quale, come abbia mo detto, erano stati riconosciu ti colpevoli, si aspettava la sen tenza del giudice, che poi la so spese, proprio lunedì scorso. Le lungaggini, dunque, dell'altra ! causa e le noie di essa avevano convinto l'onorevole giudice che un ripetersi della prima edizio ne avrebbe sconcertato il piano 'della Corte che aveva una int'i- Inità di altre cause da giudicare e per di più un altro giudice e ra malato. Fu così che i due avvocati, do po di essersi messi d'accordo, alla riapertura della sessione po meridiana si presentarono da vanti all'onorevole giudice nella sua camera privata ed entram bi, ognuno da parte sua, espo sero il loro punto di vista. Il nostro avvocato aveva assicura te l'onorevole giudice che le spe se (le quali si riducono a poco r-iù di venti dollari"", sarebbero state pagate da noi. Usciti nella pubblica udienza, l'onorevole giudice domandò: Are you wilting to proceed vjith the case? Is there o.ny thing to be said? il nostro avvocato L'avv. Stevens, istruito dal nostro direttore e seguendo la linea della dichiarazione di ac comodamento, che aveva anche sottoposta all'onorevole giudice, alla domanda di questi : Is there anything to be said?, disse: AVANTI SEM PRE, CON LA FIACCOLA USI PUGNO "hZ. i One Thousand Dollars § fc 8 I have drposited with the Sons of Italy State Bank ONE THOUSANI) UOL- 8 LARS with instructions that said amount be paid over to M. BERNARD HOFF k MAN. Est]., of Reading, P0.., or to any other persoti who unii produce the DOC- fi | TOh'S CERTIFICATE that my Attorney, John B. St< vns, Esq., is alleged to Imre § ì presented to the Court in asking that the case of Bocchini va. Di Silvestro be co»- S tinued. 8 | A. GIUSEPPE DI SILVESTRO § 8 Auguriamoci che per v - circostanza di secondaria importanza non si con- o | | tinui nel giuoco di parole. Su due differenti giornali era stato dichiarato che il 8 i nostro direttore aveva ottenuto il posponimento della causa, nella Corte di Rea- X sosos«osos<»ccococc>s%>sic>coooco&sc>QcoscKv:wsooc/scccoccoeo9oacoooccoaosoooocco9s L'avv. Hoflnian Dono del nostro difensore, narlò Mr. Hoffman, avvocato del signor Bocchini, il quale fra l'altro disse che non era inten zione dell'accusatore di persegui tare nessuno maliziosamente. Tutto ciò che egli chiedeva era la rivendicazione del suo difeso. Se il nostro direttore avesse ri trattato le accuse fatte al signor Bocchini ed alla sua moglie, egli era del parere che ia causa do vesse cadere. L'onorevole giudice dovuto rispetto all'onorevole giudice osserviamo che noi non siamo responsabili della prima causa, perchè non eravamo ne' accusati nè accusatori ; per la seconda non siamo stati noi a portarla alla Berk's Court e non era necessario che ciò si faces se. Il signor Bocchini, all'epoca delle pubblicazioni era residente di Philadelphia ed il Cav. Di Silvestro pure. n. d. r.) 1 ivant PHILADELPHIA, PA., SABATO, 17 GIUGNO, 1922 Noi siamo contentissimi doli mònito del giudice nella speran za che la colonia italiana di Rea ding voglia pacificarsi, non se guendo più colui o coloro, che hanno interesse a tenerla divi sa. Oltre a tutti i testimoni pre! senti di nostra parte, noi ringra ziamo «nielli c!ie erano per arri- , vare, fra i quali il giudice on j Eugene C. Bonniwell, il Comm. ! Prof. Vitorio Falorsi, il Vice! Console Cav. Uff. Guido Di Vin-J cenzc, Cav. F. A. Travascio, av vocato Warren C. Graham, l'avv. Eugene V. Alessandroni, il Signor Costantino Costantini, ed altri. Di quelli presenti ri cordiamo i signori F. S. Donato, Antonio Cirelli, Benedetto La Corta «li Philadelphia; Antonino Zaffiro, Luigi Vladi, Antonino Bodanza, Francesco Armao, G. Catalano ed altri di Reading e Guido Merlo ed un altro, del nuale ci sfugge il nome, di Bri stol, Pa. Italo-Americani DECIMA SCHEDA Grande Concilio di Pennsyl-1 vania $5O. Loggia Avanti Savoia No. 958 ? 10.00. Loggia La Pace No. 491, $lO.OO. Loggia Salvatore Barzilai No. 168, $lO.OO. Loggia Enrico Millo, No. 128, $lO.OO. Loggia Giovanni Ameglio No. 633, $5.00. Loggia Italia Redenta N. 950, $lO, Carolina Nasi $5. Luisa Colaianni 1. Totale $16.00. Loggia Terra Irredenta No. 447, $2, M. Morrone $l, M. Ni coletti $l, A. Ferraso 0.25, D. Carrata 0.25, A. Cappiello 0.10, G. Pugliesi 0.10, F. Benincaso 0.10, F. Serravate 0.25, F. Per rini 0.10. Totale $5.05. Totale schede $116.05. Somma precedente $1226.38. Totale generale $1342.43. PANETTERIA ITALIANA NICOLA MARINELLI I 1020 So. Bth St Phila.. P». Il nostro Ambasciatore in vacanza S. E. il Senatore Rolandi- Ricci, Ambasciatore di S. M. il Re d'ltalia a Washington, a | mezzogiorno preciso di rnercole ili scorso ripartiva alla volta di I Italia a bordo del "Paris", pi- ! roscafo della linea di Navigazio ne francese. Fin da due ore prima della partenza una folla di connazio nali attendeva l'illustre Diplo-! matico e quando Egli arrivò i scroscianti applausi echeggia ! rono nel grandioso "dock" della Compagnia, applausi ancora più robusti ed entusiastici si ri petettero a bordo e nel momento della partenza. Da Philadelphia erano inter venuti il Regio Console d'ltalia fav. Uff. Luigi Sillitti e l'artista Giuseppe Brocato Gaeta, che a nome dell'Orti. Eigli d'ltalia di Pennsylvania, di cui è Grande Assistente Venerabile si era re cato a salutare Sua Eccellenza, che lo pregò di ricordarlo al Cav. A. Giuseppe Di Silvestro. Una squadra di reporters si e-j l'ano assiepati intorno all'Amba sciatore, molti per fissare la sua effige sulle macchine fotografi- Iche, molti altri per avere un ; j ultimo "statement". Sua Eccel ; lenza accontentò i reports, ma invece dello "statement" disse a 1 bruciapelo: "Ambassadors speakj inibì when necessari/, otherwise\ they mi/ nothinq". Proprio così Gli Ambasciatori parlano quan do è necessario di dare le lezio-1 ni agli incompetenti di questioni internazionali. Arrivederci presto. Eccellen za. Pei il Mito Doni notilo La sera di Martedì scorso alla Columbus Hall, si riunivano i rappresntanti di 24 associazioni coloniali onde costituirsi in co mitato per preparare la festa < del Columbus Day il 12 del pros simo ottobre. Fra le associazioni rappresentate vi erano logge dei due Ordini. Tutti i presenti furono del pa rere che quest'anno si dovrebbe Ifare una grandiosa celebrazione le perciò si invitano nuovamente ' tutte le Società di M. S., le logge ; dei due Ordini e gli italiani in I generale, per un'altra riunione che avrà luogo la sera del 27 ! corrente mese, alle ore 8 pome ridiane, nella solita sala della Columbus Hall, 746 So. Bth St. In questa riunione sarà costi tuita l'amministrazione. Il presidente della Società i niziatrice Unione e Fratellanza, ringraziandoci di quello che fa i remo per questa circostanza, ci . prega di apoggiare la iniziativa , e noi, senza dirlo, ci mettiamo a > disposizione delie Societàthe fe steggeranno. Partenze da Philadelphia Vine Street Pier EUROPA 16 Luglio AMERICA 3 Agosto , EUROPA 3 Settembre Al Venerabile Supremo dell'O. I. F. d'l, Are. Jerome J. Licori, tìta. 1:502 Broadtvay, Suite 901 \ T cw York Egregio Signore: -Mi ero lusingato di poter di scutere con V. S. dei due Ordi ni Figli d'ltalia sul mio giorna : !e che. sempre onesto ed impar ziale, le aveva concessa illimita ta ospitalità. Nella discussione ho la coscienza di averla tratta ta con ogni riguardo. Se una dif ferenza vi j stata fra i suoi ed i miei scritti essa va ricerca ta nel tatto che V. S. Ila tentato) •li mordermi servendosi di un grossolano sarcasmo, fingendo una falsa dolcezza e mostrando una buona dose di diffidenza, mentre io, seguendo le mie abi tudini, ho parlato apertamente, chiamando pane il pane, vino il vino. Questa mia franchezza la si chiami rudezza ha urtato i suoi nervi e le ha fatto credere che io potessi andare oltre i li miti della decenza e metterla in condizione di portarmi in tri bunale. No; V. S. non potrà mai portarmi in tribunale perchè io :ho discusso problemi e- conti nuerò a discuterli, non l'ho offe sa e non la offenderò. Perchè se i suoi "mammolini" e Merlino lo stregone le hanno detto di pro vocarmi, perchè a via di essere | provocato io possa cadere nelle maglie della legge, le hanno re so 1111 cattivo servigio. Io conti nuerò a discutere gli Ordini ; | continuerò a rilevarne le bene merenze od a condannarne le |''malefatte". Così continuerò piK re a discutere V. S.. che ricopre la più alta carica nell'Ordine In dipendente, e , come non mi fa rò accecare da spirito partigia no se la sua opera meriterà il mio elogio, non avrò ritegno a discuterla nella sua qualità di Venerabile Supremo, se Ella j non ispirerà i suoi atti a giu stizia verso i suoi associati o si 1 permetterà di discreditare le al-i tre organizzazioni. Perciò non faccia più la minaccia del tribu \ naie perchè il pubblico potrebbe : | insinuare che Ella vuol chiudere : la bocca al corso della verità. ' ** » , Come vede, io non ho pubblica- i to la sua ultima lettera perchè 1 Ella parla "diversa favella" e ha 1 anche un modo tutto suo di in terpretare la parola "corretez za". Avendo continuato a servir si di altri giornali per la pubbli- I razione di essa, Ella ha perduto il diritto all'ospitalità de "La Libera Parola" e sempre che so- i jguirà questo sistema la di- i spenso di rivolgersi ulterior- i ; mente a me. t < Io non avrei dovuto risponder le questa volta per due ragioni:!, ; 1.0 perchè il suo scritto è degno (lei povero "cecili" il traduttore, che non deve essere bello nean che nell'animo; 2.0 perchè Ella non dice nulla di nuovo, anzi spreca inchiostro e tempo per! ripetere cose che Ella ha già det to ed alle quali io avevo risposto; |con signorilità. Si lagna un'altra volta perchè io non le avevo mandato la co pia del giornale su cui era stato pubblicato l'articolo "Amara sorpresa". Non rimase Ella sod disfatta della mia spiegazione? Non la credette sincera? Se è così io non la credo più degna della mia considerazione. Non ci voleva la sua «apienza i per affermare ciò che conoscono «anche i lustra-scarpe, che cioè in tutti gli Hotels vi sono i libri te lefonici della città di New York. Mi dica, intanto, Ella che vuol pretendere tanta correttezza ne gli altri, perchè non smentì ne- j gli altri giornali, come lo fece sul "Nuovo Vessillo" la notizia ; equivoca delle 27 Logge passa te negli Indipendenti? Le inte ; ressava* forse, giacché non lo fe ce, che i lettori del Bollettino della Sera, di New York, dell'O pinione, di Philadelphia, de II I Popolo di Reading, Pa., rima nessero sotto la falsa interpreta zione? Via, siamo sinceri una volta tanto. * » » Voglio augurarmi che Ella non mi porterà al tribunale per quello che sono per dirle. E' ve ro che la verità è un frutto proi bito, specialmente quando si 5 vuol chiudere la bocca o perse -3 ' guitare chi della verità si fa ? I paladino, ma mi ascolti. Fa quel che devi, avvenga che può'. Abbonamento Annuo $ 2.00 WNA COPIA 3 SOLDI Ella non .asserisce il ver© quando afferma nella sua ultima lettera che: IL GIORNO DOPO. quei frainteso fu spontaneamen te chiarito da una mia lettera al "Nuovo Vessillo" in cui spiegavo che quelli• logge non appartene vi'no all'Ordine Figli d'ltalia in America. Anche i suoi "mammolini" sanno che Ella v.on "chiarì" il giorno dopo, l'equivoco che si era originato. Io non TÓglio seguirla nel giuoco di parole, ma mi (servo semplicemnte di date pre cise come le rilevo dai giornali che ho davanti a me: Il Bolletti no della Sera del 1.0 Marzo, l'O pinione del Il Nuovo Vessillo ed il Popolo il 4 dello stesso me se pubblicarono la notizia delle 27 logge passate negli Indipen denti. L'Opinione ed il Popolo vi ricamarono dei lunghi articoli nei quali si affermava che quel le logge si erano distaccate dal l'Ordine regolare. V. S. Ill'ma, Venerabile Su premo, chiarì l'equivoco sul Nuovo Vessillo il 18 Marzo, QUATTORDICI GIORNI PIÙ' TARDI, dopo che il giorno 11 dello stesso mese La Libera Pa rola aveva pubblicato un artico lo vibrante dal titolo: L'Ordine vero resta sempre il masso gra nitico. Che cosa ha da dirmi V. S. a questo proposito? Chi è ii bugiardo in tutta questa faccen da? Come io fece sul "Nuovo Vessillo" perchè non chiarì l'equivoco sugli altri giornali? Ignorava forse che questi a vevano pubblicato la stessa no tizia apparsa sul Nuovo Vessil lo? Un'ultima parola. Ella, in fi ne della sua ultima lettera, os serva : Ora però se dovrò seder mi. a qualche tavolo con una, (ivalche cerchia di valentuomi ni. per discutere i problemi dei due Ordini (ed è tempo che se v* [discuta con serenità) non ci sa rà certamente lei. 10, Ill.mo Venerabile Supre mo. ci sarò ma non con V. S., perchè è stata sempre mia abi tudine di associarmi con uomini che si ispirano alla verità, non importa se essi non siano valen ti, piuttosto che con valentuomi ni che rifuggono dalla verità. .4. Giuseppe Di Silvestro Dell'Oli. Giudice Patterson Dal presidente giudice della Coijte dei Common Pleas No. 1, On.' John M. Patterson abbiamo ricevuto la cortesissima lettera, che qui appresso pubblichiamo, in ringraziamento per il reso conto pubblicato nel nostro gior nale del banchetto offertoglisi la sera del 26 Maggio u. s., al Mail Room del Bellevue-Strat ford. Noi fummo avversarli politici del giudice Patterson quando e gli, nelle ultime elezioni, fu can didato a sindaco. Ciò non per tanto noi abbiamo continuato ad aver stima di lui come uomo, co me professionista e come giudi ce. Un buon quarto del numero degli intervenuti, fra italiani ed americani, erano stati avversari dell'On. giudice nella sua canili datura a Sindaco. Non fummo solamente noi, i dunque, ad avere la faccia tosta; eravamo in buona compagnia. ; Però nel programma appariva il nostro nome di battesimo che non abbiamo mai cambiato, co me fanno tanti noti coloni per una ragione od un'altra. Ecco, intanto, la lettera: Cav. A. Jos. Di Silvestro, 1626 So. Broad Street Philadelphia, Pa. My dear Cavalieri ! May I thank you for the splen . did artici ein La Libera Parola. i in referenee to the banqwt vjhich was tender ed me on May x 26. You and many other good . friends have helped to make life . pleasant to me and I appreciate - it more than 1 can express in i wnrds. With kind regards, believe irte, 1 Sincerely, your friend John M. Patterson ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER Rather than take up the ti me of the Court with the trial of this case, which may consu me two or three days, we have, decUled to settle it. I think that i the principal bone of contention between these people is the use of the word mantenuto, which means, literally, a person who is mantained one, kept one. It seems that the word also has a I meaning like a kept woman, a kept man, just as the user of the word may interpret it. Ij this article that was published and in which the icord mante nuto was used, conveyed to any one's mind the idea that we were accusing Mr. Bocchini, the pro secutor in thi* tase, with being a pimp, or is commonly know as a howd, AS IT SEEMS TO HAVE BEEN TRANSLATED BY THE PRO SECUTOR, n. kertt man, a pro stitute, I want to say that we had no intention of conveying any idea of that sort. We never vntended to charge this man in any such way, and if anybody in reading the article got such an idea, we are sorry for it. The- I re are other expressions in this ■ article, such as being a megalo • maniac, an insane man. I want WITH THE LARGEST CIRCULATION "K-fltfrcd as second-cteas matter April 19. 1918, at the post uftke at Philadelphia. Pa., under the Act of March 3, 1879" 1o say that we arc here to offer a retraction as to THAT, and we are willing to do that at once if the prosecutor is willing that this prosecution be withdrawn. That is is far as I can go. Infat ti il nostro avvocato aveva rice vuto a'itorizzazione di corregge re rimpressione che si sarebbe ro potuto formare i lettori dalla •.•arola mantcnuto e di rit rat tare le parole megalomane ed insano. 1 think that that is a very pru d' lit thing to do under the facts and circumstances in this case. I wish to say that it is perfectly proper for counsel, under the e <'ideiif ' thus f '.r produced in o ,'e" court, to state that if anil harm or injury is done to this prosecutor's reputation, or to the reputation of his ivife, there art willing to make amends for it, cud to publish a retraction of the same. That must be done. I want to say for the. benefit of all the Italians and especially the defendant, that this sort of thing must not happen again. It will not do to attack the reputa tion of people, in this manner. The people of Berks County are getting very tired of such cases being brought into Court, and the Court having to settle di sputes between these Italians. THIS IS THE SECOND CASE THAT I HAVE TRIED, AND IT IS VIRTUALLY ABOUT j THE SAME MATTER, (con il I to say to the defendant that he mnst be more careful in his pu blications. If another case of this kind where a prosecutor is this kind where A prosecutor is j the defendant is convicted of the nuhlication of such defamatory \ article, there will be no suspen sion of sentence, but the defen- j : lavt will be sent to jail. (Qui j non crediamo l'onorevole giudi ce voglia riferirsi a noi. Allude forse alia prima causa nella quale, con il verdetto di colpa bilita, vi e stata la sospensione di sentenza verso il Dr. Ferdi nando Coletti. Matteo J. Alberti, Vincenzo Ciofalo ed altri. n.d.r.) THIS IS A CONTROVERSY BETWEEN THE SONS OF I TALY AND THE INDEPEN DENT ORDER OF SONS OF ITALY. Instead of quarreling j wiih each other, it would be ' much better for them to try to settle their troubles by getting togithn and burying the hat chet. We do not u ant you to ap pear here again, for if you do, and are convicted, you will have to take the const quenccs. Yon hove no right to attack this man and his wife and Irnld him up to public ridicule in your newspa per. I am going to tell the jury that, in my judgement, the best thing to do is to dispose of this case by placing the costs upon the defendant. And I want thisj to be a warining to the defendant that there shall not be a repeti tion of this thing, because if < there is, the ease will be fulln tried, AND IF THERE IS A CONVINCTION the party will have to take the consequences. Gentlemen of ttie Jury: You hare just heard what I hare 7 !o>d, In view ot the farts as then have been developed, this defendant is to )/ay the costs.. You will return a. verdict OF NOT GUILTY, and direct that t'ie defndant pay the costs.