La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, March 11, 1922, Image 1
IA LWMy'A PAROLA I forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. Cav A. Giuseppe Di Silvestro, Direttore 1626 So. Broad Street ANNO V. - Numero 10 L'Ordine vero resta sempre il masso granitico . cui ne' piGGone demolitore ne' tempo edace possono intaccare nonostante la insana malafede dei suoi nemici I[ L'Ordine dei Figli d'ltalia in A hierlca ha i suoi avversarli, i suoi |>iu' acerrimi nemici. E non potreb be essere altrimenti, dal momento the Esso ha abbattuto non poche nullità' che, prima del suo nascere, [manipolavano le cose dei nostri emigrati, asservendo le masse Ita iane ad ingordi speculatori: ha fatto :adere infranto nella polve più' di ino scettro; ha relegato nei mean- Iri più' oscuri delle sentine coionia i~i disonesti ambiziosi che, in altri Htempi, sfruttavano, irridevano, ab- Sairutlvanc i nostri laboriosi conna- Bzionall. L'Ordine dei Figli d'ltali» Elia dovuto lottare perciò', e lotta- Ere accanitamenle per farsi largo Hfia tanta feccia che ne ammorbava «l'aria, ne osi acolava il cammino trionfale, ma ha sempre lottato leal mente ed onestamente, senza pro mettere nulla che non potesse Jiiantenere, senza plagiare le iniziative aitimi, traducendo in pratica il suo programma o riginale di azione, rifuggiando dal- W'equlvoco e dalla malafede. Avreb-. be perciò' diritto di pretendere e guale trattamento, d'incontrarsi con avversari leali, che sapessero com battere impugnando l'arma della ve rita', non quella della menzogna la più' spudorata, l'arma dell'equi voco e della malafede. Ma comunque lo! si combatte l'Ordino vero rima ne sempre il masso granitico cui ne' piccone demolitore ne' tempo edace possono intaccare. Questo sentiamo disdire ai pipistrelli che, in Ameri ca, disonorano la nobile professione del giornalista; questo desideriamo di; ricordare a chi crede di poter sa lire con l'equivoco. » * ♦ Durante la settimana scorsa da diversi quotidiani e settimanali i taliani e' stato pubblicato un comu nica to nel quale era detto che. Il 26 Febbraio u. s., l'Ordine Indipen dente dei Figli d'ltalia si era arric chito di 27 logge, passatevi dal l'Ordine Figli d'ltalia del New En gland. Alcuni giornali si sono limi tati a dare la semplice notizia di cronaca, senza curarsi pero' di spie gare chiaramente a quale Ordine gli Indipendenti avessero preso le 27 JjOgKf; altri, i più' interessati av versari! dell'Ordine regolare, vi hanno ricamato dei commenti strabilianti, facendo perfino il confronto fra i metodi dell'Ordine regolare e quelli dell'irregola'e. Non occorre spiegare che lo sco po della stampa prezzolata e' state quello di gettare l'allarme contro 1» Italìanissima Istituzione, carpendo: anehe la buona fede dei veri Figli d'ltalia i quali, credendo che la de fezione fosse realmente avvenuta nell< loro file, si sono affrettati a chiederci delle informazioni. Prima di dare le spiegazioni ci sentiamo in diritto, a nome dell'Or dine dei Figli d'ltalia, di sputare tutto il nostro disprezzo sul viso dei mercenari della stampa il cui man dato, nobile e glorioso, essi tradi scono per fare sfogare la mal re pressa bile dei loro padroni, o per soddisfare la loro criminalità' di si cari della penna. L'Ordine Figli d'ltalia del New Eng! ind, delle cui 27 logge non se ne potrebbero formare neanche due di 160 soci ciascuna, non ha avuto mal nulla di comune con il superbo Or dine Figli d'ltalia in America, che, richiesto, non volle impietosirsi ad accettarlo nel suo seno, come ha fatto quello Indipendente. Ritirate dunque i vostri com menti, o pipistrelli che disonorate la noi ile missione della stampa. E UN PO' DI STORIA RE TROATTIVA Il 14 gennaio 1914, a Boston, ti organizzava, sotto la direzione del -1 attuale Grande Venerabile di Pennsylvania, la Grande Loggia dello Stato del Massachussets. ||tNon soddisfatti, per loro capric ci, della procedura, abbandonarono la sala i signori J. Langone, Dr. Nobile, e Prof. Domenico Mollica, seguiti dai delegati delle 'logge Ettore Fiera posra e Guglielmo Marconi di Bo fton, Giovane Italia di Worcbester, Savoia di Clinton, Regioni d'ltalia Ili Leonminster e Cristoforo Colom ■o di Fitchburg. luglio dello stesso anno, nella ■rande Convenzione tenutasi a Wor ■ster, Mass., tutte queste logge ri- i tornarono in seno all'Ordine, ad ec cezione della Marconi, della quale era delegato il s'gnor Langone, che la Grande Loggia non volle ricono scere. Di qui il Langone incomin cio' una campagna denigratoria contro l'Ordine, senza pero' nessun risultato. Nella Grande Convenzione di Springfield, Mass., del 1917, presen ti i'allora funzionante da Supremo Venerabile C'av. Francesco Palleria : *d il Supremo Segretario di finan za signor Joseph De Marco, il Prof Domenico Mollica fu sconfitto alla carica di Grande Venerabile riuscen do vittorioso alle urne l'avv. Saverio Ilomano. Per la seconda volta li Prof. Mol lica esce dall'Ordine, facendo anche uscire la sua loggia, la "Ettore Fie mosca" che con ia 'Roma" di Quin ci. Mass., delegato Di Nicola, otten nero l'atto d'lncorporazione sotto il tìtolo <? nome di Ordine Figli d'lta lia del New England. Ottenuto il • 'harter, le due logge dissidenti fra l'elemento profano costituirono al cune logge che vissero sempre una vita rachitica, alcune delle quali non raggiunsero mai il numero d! 25 soci. Vi sono stati parecchi tentativi da patte delle logf:e dell'Ordine di New England, fino al Marzo 1921, li entrare nell'Ordine regolare, sem pre senza risultalo; anzi soci della sezione Dante Alighieri di Boston, e rtranei a: due Ordini, riconobbero the i signori del New England non «rano compatibili con l'Ordine ve ro. Un "Figlio d'ltalia" nostro In formatore del MassachussetH, a que sto proposito el scrive: "La stali' pa italiana che ha riferito su! pas saggio di 2" logge dell'Ordine Figli d'ltalia negli Indipendenti ha pre so un "canard". Le logge, che nel 'a loro Grande Convenzione del Febbraio u. s. hanno deciso di pas sare nell'Ordine irregolare non l'anno nulla di comune con noi. Es se hanno sempre menata una vita rachitica e continueranno a viverci cosi'. Non avendo potuto progredire j come Ordine a se' hanno chiesto o- ' ipltalita' altrove, Uuon viaggio". ... "Lo Statuto dell' "Ordine Indipen dente", diceva una "sentina" di Philadelphia, "non e' impastoiato da restiiziont e da complicazioni"; in altro articolo pubblicato in altro foglio di altro paese, forse scritto dalla stes-sa persona, si parla di 'settarismo", di "intolleranza" e di nitro ben ili Dio. Spiegheremo agli irrequieti di ieri che sono I papalini di oggi che cosa significano restrl '.ioni, settarismo, intolleranza ed ai re colpe dell'Ordine tegolaie. Que to e' forte numericamente e finan ziariamente ed ila al suo credito mol le Iniziative che io fanno dlstingue e da qualunque altra Associazione, lertlo' non ha bisogno di equivoca le per ingrandirsi numericamente, iicendo che "questo o quello per ne pari sono"; esso non accetta espul si, per Tatti immorali, di altre Assocla '.loni, non accoglie facilmente quel li che altrove fecero opera delete ria, ne' coloro che pur essendo ita liani, non hanno i requisiti fisici » ciò' per essere sempre in grado di po tere assolvere i suoi impegni verso Sii associati senza dichiarare falll nento lasciando le famiglie dei de unti sul lastrico per non potere cor -ispondere ad esse quanto era stato iromesso. Sollecita Invece tutti gl'ita iani a divenirne soci facendo astra tone dalla loro fede politica, e dal lo ro credo religioso. Per la bontà' dei la sua causa, alla quale 1 suoi asso dati sòno affezionali, ha saputo re sistere a tutte le denigrazioni, le lotte, agli atti di malafede messi in spera dai suoi avversarli. Protegge t fatti e non a parole i suol asso dati. Le casse di Previdenze dei di versi Stati, l'Orfanotrofio di Penn sylvania quello che fra breve sorge rà' nel New Jersey ne sono la prova più' luminosa. Intanto non slamo stati capaci di romprendere che cosa voglia signifi care l'inconcludente genio incompre so quando parla di "scisma" e di "se cessione". Una unita' a se', quale era l'Ordi ne Figli d'ltalia del New EngHnd, che e' passato integralmente agli In lipendentl, non ha fatto opera ne' di "scisma", ne' di "secessione" perche' 23- AVANTI SEMPRE, CON LA FIACCOLA .INI PUGNO esso non si e' diviso da nessun'altra Associazione. Ed allora, ci potrebbe spiegare "pulcinella" che cosa Inten da dire quando egli parla di "scisma" e di "secessione"? Non abbiamo ragione di qualifi carlo per visionario? I/Ordlnc dei Figli d'ltalia e' l'as- j ! «ciarlone italiana nella quale I con-I Gii anacronismi d'America Noi, gli Ebrei, i Greci e i Turchi nel com mercio dei Generi Alimentari Italiani I.a storia dell'immigrazione negli Frati I"ni ti d'America ha, anche pel commerciante in generi alimentari, delle interessanti caratteristiche, lì povero immigrato Italiano clic, po co dopo il IN2O, comincio' ad impor tare dalla patria sua qualcuno <lol prodotti cari al suo palato, fu il ve ni pionieic di quell'importazione die, nel breve volgere di pochi anni, doveva salire a cifre fantastiche. Il primo modestissimo negozio di gene ri alimentari che timidamente mo stro' allo sguardo meraviglioso dei viandanti pel famoso quartiere «lei Cinque l'unti le forme del Provolo ni e dei Caviocavalli ed i profili e- Rotlei delle salumerie Italiane, fu il precursore d'un numero sterminato di "greeery stores" che oggi si ri scontrano un po' dappertutto: radi nelle sezioni cosmopolite c formico lanti nel quartieri italiani; talora dalle spaziose, eleganti, ricche vetri ne dove t) buon gustalo ritroverà', a migliala di chilometri di distanzitele spedalità' e le ghiottonerie di quasi tutte le regioni d'ltalia, e t ni'al tra delle spelonche sudicie dove un mi scuglio indefinihiie d'odori fa pro vare all'olfatto delle sensazioni im pensate. Eppure anche la "gtosseria" ita-' liana Ita diritto alla sua piccola par ie di gloria nel costante processo re clamistico e di penetrazione del pro iottl d'ltalia fra l'elemento cosmo polita e spei ie fra quello Americano. ?e e' vero che il popolo d'America e' grande perche' formato coti l'amal gamazlone di popoli diversi —o gnuno del quali ha apportato il con ributo suo migliore a questo gi gantesco processo di fusione cer amente resterà' uno fra 1 meriti maggiori quello provocato ed acqul tato, lentamente, pazientemente, lai piccolo negozio del modesto im wrtatore italiano. Certo, l'avvento sul mercati d'A nerlca del profumato nostro Olio di diva non solo riscatto' gli stomaci legl'indigenl —• vittime del pesanti rrassl animali dalla tirannia di tna inevitabile disnepsla, ma fece iorgere in California, come per In anto, quel primo ollveto 11 quale Bta rasformando le dune della costa o eanica in orti rigogliosi. L'umile ìostro Provolone non solo arricchì" 1 dessert anglo-sassone d'una stuz- Icante novità' napoletana, ma sug ;eri', con l'accrescersi della sua po lolarita' e del suo consumo, la ma uifatturazione indigena di tutti gli litri prodotti caseifici, creando il niracolo di fabbriche di latticini per iterminate praterie in passato deso ate. All'esile salame genovese si de e, in non piccola parte, il sorgere ■ lo svilupparsi portentoso di quel a citta' che venne definita la "por opoll d'America". Il poni odoro e la ma salslna trionfarono sul "cat up", nome barbaro (zuppa da gat o!. .. ) che non si raccomanda, di ■erto, alla nostra immaginazione. Straordinario, poi, fu il successo Jttenuto da un elemento, sia pu ■e secondario, costituente la "grosse •ia" tipica italiana, cioè' dagli or aggi. esclusivi prodotti della su- Jurbana coltivazione Intensiva dell'l aliano, 1 quali arricchirono la cuci na indigena d'una varietà' sana e gustosa di vegetali. Spetta al picco lo orto, creato a ridosso della ca sa colonica, se oggi l'americano con sidera quali ghiottonerie la "Roman salad" o la "Clcory", e se domani gu sterà' un frutto ancora guardato con rliffidenza: il finocchio. E gii spaghetti? gli esili spaghet ti che oggi si mangiano come... contorno dovunque (magari anche PHILADELPHIA, PA., SABATO, 11 MARZO, 1922 funzionali trovnao realizzabili tutto le i | nostre aspirazioni ed ittuato il prò-' j granulia statuito nelle leggi e nel rl- I tua le. non per farvelo rimanere scritto ma per tradurlo in fatto. I Alcuni ascari dei mestatori colo niali si stropicciavano le mani e gongolavano di gioia alla notizia del la conquista degli Indipendenti ed andavano ripetendo eli? la cosldetta "secessione" era uno schiaffo mora le al Venerabile Supremo dell'Ordine dei Figli d'ltalia. Si riassicurino ora p si convlngano gli "ascari" perche" il Capo dell'Ordno rigolarc negli Sta ti i'niti va acquistando nuove sim patie. mentre quelle delle vecchie logge si moltiplicano. la Libera Parola nuotanti nel latte) In piattini pic coli, ma che in un fntnro prossimo assurgeranno in grandezza alle di mensioni ilil piatii italiani, Quanta veloce opera di espansione non han no mal compiuto nella popolazione Indigena d'ogni (lasse e ceto? Alla loro sempre crescente affermazione dovesl il moltiplicarsi delle fabbri che di paste alimentari in America e la manufatturazione della "setno lina durum" che oggi ha acquistato delle proporzioni immense. Leggete un solo numero del "Mainronl Jour nal" e resterete sbalorditi nell'ap prendere che la ' durum semolina" «lei Minnesota, la quale pochi anni fa non esisteva, deve la sua pro creazione all'umile spaghetto Italia no, ed arriva oggi alle parti più' re mote del globo temM]tieo, creando attorno a se' delle industrie molte plici: mulini, macchinari svarimi, granili, tutta uni ricca fonte di la voro e di ricchezza «empie cre scente. 1/ "itallan American (iro cery" e' stata, dunque, un fattore precipuo di questo nuovo mondo <ll affari creatosi In America. * * » Ma forse e' appunto per la multi forme e potente influenza esercitata dai generi alimentari Italiani, non solo nel regno culinario indigeno ma anche in quello dell'agricoltura, dell'lndustria e dei commerci, se un fenomeno nuovo, una trasformazione «trami avviene su questo campo di una fra le migliori attività' italia ne In questo paese. Il regno della tipica "Italìan-A --merici.n Orocery ' va tramontando. '.'ltaliano non ni sogno' mal (salvo qualche rar i eccezione) di offrire a gll Ebrei del prodotti cari al loro pa lato e porre, accanto alla Mortatel la di Bologna od ai Capicollo cala brese, Il "pastrano rumeno" (una in definibile accozzaglia di carne vac cina, aglio e peperone forte) o d'uni re in fraterno abbracciamento la no stra Ricotta fresca col "Pot Checse", 0 1 nostri Filetti d'Alici con il puz zolente "box". Tanto meno si so gno' di arricchire la varietà' ilei suoi generi con delle spe rialita' greche, turche od armene, fi gli rimase tipicamente e tenacemen te nazionalista, in,ponendo 1 suoi prodotti, fidando eselusivamente nel la loro bontà' Intrinseca ed inte ressando trionfalmente gli stomachi americani alle nostre specialità' im portate. 11 KUO monopolio resto' inattacca bile fino a circa dieci anni fa: fu seriamente danneggiato durante la guerra; oggi e' semi-distrutto. Il monopollo passa oggi a due altri popoli (principalmente) diversi d:il nostro per indole e specie per gusti f tradizioni culinarie; l'ebreo ed 11 greco. L' 'ltallan-American Groeery" ha compiuto la sua funzione, diremo co si', storica. Va sparendo sopraffatto da ditte ebree che ci rubano perfino 1 nomi delle nostre cento citta' (Pa lermo Importlng Company, o Venice, o Rome, o Naples, ecc.) e da ditte greche che si impossessano di regioni intere o di tutta l'ltalia addirittura. (Italy Trading Company, Pan-Ita lian Commercial, Italy Commercial, ecc.) Spesso 1 nomi dei nostri eroi più' belli sono adottati con disin voltura da questi nostri concorrenti stranieri, e quindi sentite parlare di Garibaldi Groeery, D'Annunzio Im portlng Company, Mazzini Trading Corporation, ecc. Il periodo della guerra, che spin se gli importatori ad acquistare 1 prodotti di Spagna, di Grecia e d'A sia Minore, ha potentemente contri- bullo a creare questa situazione. A gll ebrei, dedicatisi al commercio jdei generi alimentari italiani, per la I loro innata inclinazione speculativa, si sono aggiunti (ire«i, Armeni, Tur chi, i quali orali ai, pur vendendo agli italiani, fanno una seria concor renza ai commercianti di nostra na zionalità'. con metodi spesso critica bili. Camuffata la loro ditta con un so noro nome italiano, creano marche "ai disegni e dagli appellativi allet tatovi, stimolando il scuso patriotti co e sentimentale dei nostri conna zionali, approfittando della loro men talità', delle loro preferenze, vincen do la concorrenza In mille modi a stuti e che spesso rasentano il co dice penale. E quando falliscono e'... Roma, o Garibaldi, o l'ltalia che sono por tate in giro sul giornali scritti In lutto le lingue, con quanto profon do danno per noi ed il nostro nome ognuno Immagina. Narrano le cronache della Immi grazione che un «ionio II commercio l'elle frutta era totalmente monopo lizzalo dagl'ltaliani, a cui spetta il merito di aver fallo apprezzare frut ta nuove In questi paesi. Italiani e rano padroni di negozi di fruita, grossi e piccini, ed ■ italiani erano i possessori degli "stands" negli an droni del grandi palazzi o nelle sta i-ioni ferroviarie. Oggi i negozi e gli "stands" appartengono principal mente al greci; ai nostri connazio nali son rimaste le carrettelle perse guitate dai poliziotti e le binacele, piene di limoni e di aglio, che por tano a tracollo. 10' l'invasione greca destinata ad Impossessarsi anche de' commercio "italiano dei generi ali mentali "italiani"? Qual'e' la ragione di questo av \onio straniero in una industria prettamente ITALIANA e dalle tra dizione <ll carattere puramente ITA LIANO? E" essa psicologica. cioè' speculano, questi nostri concorrenti, sull'ignoranza della nostra massa? E' essa d'indole s perulatlva-commercla le, cioè' sono questi stranieri Indot ti a farci concorrenza perche' n<<l la voro di affermazione fatto in pus salo dai nostri prodotti stessi scor gono un lusinghiero, promettente av venire? E' essa di natura, direi qua si... nazionalistica, nel senso che in caso di disastro... economico 'Dio faccia crepar l'astrologo!) que sto paese, tanto sensibile alle Im pressioni, addossi senz'altro la col pa ai connazionali di Garibaldi e di D'Annunzio, al sudditi di Itoma, agli immigranti d'ltalia, e le vere nazio nalità' colpevoli rimangono nella convinzione degli Americani senza macchia? Sara' mai possibile che in futuro gli Americani, per acquistare delle buone specialità' italiane dovranno esser costretti a rivolgersi agli e brei, ai greci, ni turchi? Sembra un anacronismo. Augu riamoci clic non dlvenl i una realta'. Certo e' 1111 "food for louglil" per tutti coloro che son preposti alla protezione dei nostri commerci e spe cie della nostra reputazione, non ul timi per esempio la Camera di Commercio ed il Consolato. Rag-, B. Aquilano S. E. L'AMBASCIATORE RIMARRÀ' TRA NOI Da informazioni telegrafiche rice vute da Roma si apprende che S. E. il Senatore Rolandl-Rlcci ha do vuto cedere alle cortesi Insistenze del Presidente dei Consiglio dei Mi nistri On. Eacta e del ministro degli Esteri Senatore Selianzer e rimane re per altro tempo ancora a rappre sentare l'ltalia all'Ambasciata di Washington. 11 Senatore Ricci, come lo aveva fatto all'On. Bonoini ed all' Un. Del la Torretta, appena assunto al po tere l'attuale Ministero aveva rasse gnate le sue dimissioni, ma queste non sono state accettate perche' il no stro Governo ha ritenuto l'opera del nostro Ambasciatore ancora neces saria in America. Chi più' gode della rimanenza in | questo paese dell'lllustre Uomo e' la massa tutta degli emigrati italiani, I quali sono convinti e riconoscono che Rolandi-Riccl non e' sostituibi le senza nuocere la causa Italiana In questa Repubblica, sia nei riguardi della autorità' Americane, che han no in grande estimazione 11 Rappre sentante d'ltalia, sia nei riguardi degli italiani qui residenti che Ido latrano il loro maestro, il loro con sigliere, Il loro Duce, il coraggioso nostro Ambasciatore. E con 1 nostri connazionali godiamo immensamente anche noi. La Divina Commedia dinante ed 1 viaggi all'altro mondo XXXIV. Visitarono prima il lato di Kaou ccr, sulle cui sponde orano molte cupole, alcune di perle od altre di giacinto rosso e ili smeraldo. La lunghezza del lago Knoucer e" un mese di viaggio. Le» ncque vi sono bianche più' del latte. più' dolci del miele, e più' profumate del muschio. Intorno al lago più' nume rosi delle stelle *i sono vasi, ciotole e tazze d'oro, di argento, di gia cinto. di smeraldo e <ll perle per quelli che desiderano !)• re. Chiun que beve di quell'acqua non sente mai più' sete. Dopo avei visitato quel lago Mao metto sempre guidato dall'angelo Gabriele visito' il paradiso. Fatti entrare nei cancelli da un angelo guardiano, videro una mol titudine di Muri, cieate per i fede li che seguono la religione ili Mao metto. Intorno svolazzavano molli uccelli, che si posa l no poi sulle te ste delle Muri II giorno di Venerdì" le Hurl, montate sopra a capre, si Tanno visiti scambievoli e passano il tempo a divertirsi. Nel centro del paradiso vi e' il KEI'CIIK, ed una moltitudine di Muri scherzano nei prati intorno. Tulli gli abitanti «101 paradiso han no la statura di Adamo, che era al io sessanta cubiti --il hanno sempre l'età' di Isacco, cioè' di trenta an ni; soli tutii belli come Giuseppe, "• somigliano a Giacobbe. Kusl non l>anno m barba ne' peli e nel loro uore non esiste ne' invidia ne' 0110. 110. Non sono suscettibili di alcun lolore ed alle untane necessita' del lentie In quanto alle litui, esse so no trasparenti, e la loro carne si icde sotto le tuniche. Ogni fedele ha una tenda di oro 11 200 miglia in diametro. Gabriele disse a Maometto: Ora -he Imi veduto il paradiso, ove di moreranno 1 tuoi seguaci, bisogna vedere il luogo destinato per i tuoi nemici". Passarono quindi a veder l'lnfer >o, una regione terribile piena 11 orrore' Alla porta vi era un ali selo. Chi e' quell'angelo? chiese Maometto alla sua guida? Il suo nome e' Malli;. Kg li e' I principe dell'lnferno e ne custodi sce l'entrata. Da che e' stato crea -0 non ha mal sorriso ne' ha mal [iarlato con persona alcuna. Maometto Io saluto' sen&a averne risposta. Ma appena Gabriele lo pre dilo', dicendo: Questi e' Maometto, il Principe dell'lnferno fece le sue 'cuse. Nel mezzo dell'lnferno videro un libero la cui ombra copriva uno spa ilo di 900 anni di cammino. Le spine di quell'albero erano come ance, e le sue gemme come teste li demoni. Gabriele disse a Maometto. Que 't'albero e' il Zakkoum, • cui frutti tono piti' amari dei veleno. Appena dannali li assaggiano sulla lingua 1 rigettano immediatamente. Ai piedi dell'albero erano bande li reprobi, che gli angeli tortura .•ano, tagliando le loro lingue. Quo ic si rinnovavano sempre ed erano agliate da capo. Chi sono questi dannati? blese Maometto. Costoro sono quel capi di po joll che proibiscono di bere vino, di 'are azioni impure, mentre essi non iratieano quel loro comandi e com ncttono le azioni più' riprovevoli. Videro un'altra compagnia di re iroH che avevano dagli angeli taglla e le carni a brani e forzati a man darle. Erano le anime di coloro che ivevano derise i Mussulmani, o ne ivevano detto male in loro assenza. Poi videro un gruppo di uomini ■on la pancia straordinariamente ronfia da non potersi muovere un lollice. Erano gli avari mal sazi di ;uadagnl. Altii venivano feriti da -511 angeli con taglienti scimitarre, perche' avevano denunziati I Musul mani al loro oppressori, avevano u sato violenza per impadronirsi delle loro sostanze, ed erano stati inoltre seminatori di discordie e di zizzanie Ira 1 fedeli di Maometto. Più' lungi vi era una comitiva di uomini con catene in mezzo alle fiamme dell'inferno. Erano gli ipo criti, che per essere onorati durante ia lorc vita si erano finti osservatori della Legge e virtuosi. Altro scopo non avevano che il loro vantaggio personale e temporale, senza badare al premio o al castigo della vita futura. F a quel che devi, &vveng& che può*. Abbonamento Annuo $ 2.00 UNA COPIA 3 SOLDI , Videro Inoltre un gran numeri ili donne sospese col loro capelli. Halle loro narici uscivano sprazzi d fuoco. Erano le Impudiche, che ave vano mostrato stranieri i lon capelli per allettarli, c li avevano in dotti a peccare senza temere il giù dizio finale. Più' lontano vi erano altre donni legate mani e piedi, mentre sul lo ro corpi strisciavano serpenti i scorpioni, con morsi e punture cru deli. Esse erano vissute In Impuri tà', senza mal pregate, senza lar» le snere abluzioni. Altre donne erano appese colli lingua In mezzo alle fiamme dell'in ferno. porcile' non avevano lasciato il marito mal in pace con le loro querele, rissi- e contumelie. Esse u sclvano ili casa senza permesso per commettere riprovevoli azioni. Ad una certa distanza videro un gruppo di gente tormentata dagli f.ngeli, che loro versavano in gola delie sostanze velenose. Erano i de lapidatori del beni degli oifani e del pupilli. Appese per le loro mammelle vi dero molte donne tormentate senza posa. Esse erano state falsarle, a \endo fatto falsi testamenti a favo re della loro prole, frodando i legit timi eredi. Molti peccatori avevano attacca to al collo grosse pietre di mulino, ed erano legati mani e piedi perche' non avevano pagato le decime del Io re) averi od erano uvai 1 che non a vevano fatto mal elemosina. Una banda ili miserabili col viso annerito avevano le mani ed il collo stretti in grosse catene e torturati dagli angeli. Erano gli adulatori Ad una certa distanza videro ua gruppo di uomini con la lingua pro tesa fuori la bocca. Avevano la te sta di troia, I piedi e la coda di asini. L'auselo Gabriele disse al Profeta che quelli erano falsi testi moni. "Quegli altri che vedi più' lonta no sono uccisi e risorgeranno alter nativamente, perche' non hanno fatto mal bene In vita loro". Videro altri peccatori incatenati per I] collo e gli angeli che loro ver i avano In gola sostanze velenose. E rnno gli übbrlaconi morti senza pen tirsi. AI cancelli dell'lnferno videro al cuni bauli pieni di serpenti e scor pioni. Erano le anime del superbi col cuore pieno di orgoglio tormen tate dal serpenti e dagli scorpioni. Cittì il Profeta apostrofa al suol fedeli, mostrando le terribili pene dell'inferno. La profondità' dell'ln fimo e' quanto la distanza del cie lo dalla terra. Quando 11 Signore Iddio creo' l'lnferno ordino' agli angeli che vi mantenessero per mil le anni il fuoco, e cosi' divenne ros so. Poi altri mille anni di fuoco lo resero bianco; ed altri mille anni di fuoco più' denso lo resero nero. In quanto agli - Infedeli condannati al l'lnferno essi avranno la pelle dello spessore di quaranta cubili ed 1 loro domi saranno quanto il Monte Obod. Ognuno occuperà" uno spazio u guale alla distanza tra Mecca e Me dina. I reprobi piangono cosi' forte che le lagrime fanno sul viso gros si canali, e quando le lagrime sono esaurite il sangue spiccherà' dal lo ro occhi. Quando il Profeta torno* dal suo pellegrinaggio per le regioni ultra mondane ebbe da Dio il coniando di mostrare al suoi fedeli tutto ciò' che nveva osservato. Quindi dall'angelo Gabriele fu fatto montare sopra le sue ali, e lo rondusse al monte Kaf. Quella montagna e' tutta di sme raldo, circondata intorno dalla ter ra. Alla sommità' vi erano due cit ta', avente ciascuna mille porte. O gnl porta Jistava dall'altra lo spa zio di un igadi. Tutte lo case erano di ugual grandezza. Lo moschee e rano lontane dalle abitazioni, men tre 1 cimiteri erano presso le loro porte. Abitavano in quelle citta' I seguaci di Mose'. Costoro al vedere il Profeta lo salutarono ed abbrac ciarono la sua religione. Dissero che Partenze da Fhiladelphia Vine Street Pier COLOMBO 31 MARZO AMERICA 4 Maggio AMERICA 22 Oìmm ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER WITH THE LARGEST CIRCULATION -Bnfnd M matte, April 19. 1918. at th« po.l aflW ,1 Philadelphia. Pa. under .he An of March 3. 1579-.