La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, March 11, 1922, Image 1

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    IA LWMy'A PAROLA
I forti caratteri sono gli Dei
Supremi della Storia Nazionale.
Cav A. Giuseppe Di Silvestro, Direttore
1626 So. Broad Street
ANNO V. - Numero 10
L'Ordine vero resta sempre il masso granitico
. cui ne' piGGone demolitore ne' tempo edace possono intaccare
nonostante la insana malafede dei suoi nemici
I[ L'Ordine dei Figli d'ltalia in A
hierlca ha i suoi avversarli, i suoi
|>iu' acerrimi nemici. E non potreb
be essere altrimenti, dal momento
the Esso ha abbattuto non poche
nullità' che, prima del suo nascere,
[manipolavano le cose dei nostri
emigrati, asservendo le masse Ita
iane ad ingordi speculatori: ha fatto
:adere infranto nella polve più' di
ino scettro; ha relegato nei mean-
Iri più' oscuri delle sentine coionia
i~i disonesti ambiziosi che, in altri
Htempi, sfruttavano, irridevano, ab-
Sairutlvanc i nostri laboriosi conna-
Bzionall. L'Ordine dei Figli d'ltali»
Elia dovuto lottare perciò', e lotta-
Ere accanitamenle per farsi largo
Hfia tanta feccia che ne ammorbava
«l'aria, ne osi acolava il cammino
trionfale, ma ha sempre lottato leal
mente ed onestamente, senza pro
mettere nulla che non potesse
Jiiantenere, senza plagiare le
iniziative aitimi, traducendo
in pratica il suo programma
o riginale di azione, rifuggiando dal-
W'equlvoco e dalla malafede. Avreb-.
be perciò' diritto di pretendere e
guale trattamento, d'incontrarsi con
avversari leali, che sapessero com
battere impugnando l'arma della
ve rita', non quella della menzogna
la più' spudorata, l'arma dell'equi
voco e della malafede. Ma comunque
lo! si combatte l'Ordino vero rima
ne sempre il masso granitico cui ne'
piccone demolitore ne' tempo edace
possono intaccare. Questo sentiamo
disdire ai pipistrelli che, in Ameri
ca, disonorano la nobile professione
del giornalista; questo desideriamo
di; ricordare a chi crede di poter sa
lire con l'equivoco.
» * ♦
Durante la settimana scorsa da
diversi quotidiani e settimanali i
taliani e' stato pubblicato un comu
nica to nel quale era detto che. Il
26 Febbraio u. s., l'Ordine Indipen
dente dei Figli d'ltalia si era arric
chito di 27 logge, passatevi dal
l'Ordine Figli d'ltalia del New En
gland. Alcuni giornali si sono limi
tati a dare la semplice notizia di
cronaca, senza curarsi pero' di spie
gare chiaramente a quale Ordine gli
Indipendenti avessero preso le 27
JjOgKf; altri, i più' interessati av
versari! dell'Ordine regolare, vi hanno
ricamato dei commenti strabilianti,
facendo perfino il confronto fra i
metodi dell'Ordine regolare e quelli
dell'irregola'e.
Non occorre spiegare che lo sco
po della stampa prezzolata e' state
quello di gettare l'allarme contro 1»
Italìanissima Istituzione, carpendo:
anehe la buona fede dei veri Figli
d'ltalia i quali, credendo che la de
fezione fosse realmente avvenuta
nell< loro file, si sono affrettati a
chiederci delle informazioni.
Prima di dare le spiegazioni ci
sentiamo in diritto, a nome dell'Or
dine dei Figli d'ltalia, di sputare
tutto il nostro disprezzo sul viso dei
mercenari della stampa il cui man
dato, nobile e glorioso, essi tradi
scono per fare sfogare la mal re
pressa bile dei loro padroni, o per
soddisfare la loro criminalità' di si
cari della penna.
L'Ordine Figli d'ltalia del New
Eng! ind, delle cui 27 logge non se ne
potrebbero formare neanche due di
160 soci ciascuna, non ha avuto mal
nulla di comune con il superbo Or
dine Figli d'ltalia in America, che,
richiesto, non volle impietosirsi ad
accettarlo nel suo seno, come ha
fatto quello Indipendente.
Ritirate dunque i vostri com
menti, o pipistrelli che disonorate
la noi ile missione della stampa.
E UN PO' DI STORIA RE
TROATTIVA
Il 14 gennaio 1914, a Boston, ti
organizzava, sotto la direzione del
-1 attuale Grande Venerabile di
Pennsylvania, la Grande Loggia
dello Stato del Massachussets.
||tNon soddisfatti, per loro capric
ci, della procedura, abbandonarono la
sala i signori J. Langone, Dr. Nobile,
e Prof. Domenico Mollica, seguiti dai
delegati delle 'logge Ettore Fiera
posra e Guglielmo Marconi di Bo
fton, Giovane Italia di Worcbester,
Savoia di Clinton, Regioni d'ltalia
Ili Leonminster e Cristoforo Colom
■o di Fitchburg.
luglio dello stesso anno, nella
■rande Convenzione tenutasi a Wor
■ster, Mass., tutte queste logge ri-
i tornarono in seno all'Ordine, ad ec
cezione della Marconi, della quale
era delegato il s'gnor Langone, che
la Grande Loggia non volle ricono
scere. Di qui il Langone incomin
cio' una campagna denigratoria
contro l'Ordine, senza pero' nessun
risultato.
Nella Grande Convenzione di
Springfield, Mass., del 1917, presen
ti i'allora funzionante da Supremo
Venerabile C'av. Francesco Palleria
: *d il Supremo Segretario di finan
za signor Joseph De Marco, il Prof
Domenico Mollica fu sconfitto alla
carica di Grande Venerabile riuscen
do vittorioso alle urne l'avv. Saverio
Ilomano.
Per la seconda volta li Prof. Mol
lica esce dall'Ordine, facendo anche
uscire la sua loggia, la "Ettore Fie
mosca" che con ia 'Roma" di Quin
ci. Mass., delegato Di Nicola, otten
nero l'atto d'lncorporazione sotto il
tìtolo <? nome di Ordine Figli d'lta
lia del New England. Ottenuto il
• 'harter, le due logge dissidenti fra
l'elemento profano costituirono al
cune logge che vissero sempre una
vita rachitica, alcune delle quali
non raggiunsero mai il numero d!
25 soci.
Vi sono stati parecchi tentativi
da patte delle logf:e dell'Ordine di
New England, fino al Marzo 1921,
li entrare nell'Ordine regolare, sem
pre senza risultalo; anzi soci della
sezione Dante Alighieri di Boston, e
rtranei a: due Ordini, riconobbero
the i signori del New England non
«rano compatibili con l'Ordine ve
ro.
Un "Figlio d'ltalia" nostro In
formatore del MassachussetH, a que
sto proposito el scrive: "La stali'
pa italiana che ha riferito su! pas
saggio di 2" logge dell'Ordine Figli
d'ltalia negli Indipendenti ha pre
so un "canard". Le logge, che nel
'a loro Grande Convenzione del
Febbraio u. s. hanno deciso di pas
sare nell'Ordine irregolare non
l'anno nulla di comune con noi. Es
se hanno sempre menata una vita
rachitica e continueranno a viverci
cosi'. Non avendo potuto progredire j
come Ordine a se' hanno chiesto o- '
ipltalita' altrove, Uuon viaggio".
...
"Lo Statuto dell' "Ordine Indipen
dente", diceva una "sentina" di
Philadelphia, "non e' impastoiato da
restiiziont e da complicazioni"; in
altro articolo pubblicato in altro
foglio di altro paese, forse scritto
dalla stes-sa persona, si parla di
'settarismo", di "intolleranza" e di
nitro ben ili Dio. Spiegheremo agli
irrequieti di ieri che sono I papalini di
oggi che cosa significano restrl
'.ioni, settarismo, intolleranza ed ai
re colpe dell'Ordine tegolaie. Que
to e' forte numericamente e finan
ziariamente ed ila al suo credito mol
le Iniziative che io fanno dlstingue
e da qualunque altra Associazione,
lertlo' non ha bisogno di equivoca
le per ingrandirsi numericamente,
iicendo che "questo o quello per
ne pari sono"; esso non accetta espul
si, per Tatti immorali, di altre Assocla
'.loni, non accoglie facilmente quel
li che altrove fecero opera delete
ria, ne' coloro che pur essendo ita
liani, non hanno i requisiti fisici
» ciò' per essere sempre in grado di po
tere assolvere i suoi impegni verso
Sii associati senza dichiarare falll
nento lasciando le famiglie dei de
unti sul lastrico per non potere cor
-ispondere ad esse quanto era stato
iromesso. Sollecita Invece tutti gl'ita
iani a divenirne soci facendo astra
tone dalla loro fede politica, e dal lo
ro credo religioso. Per la bontà' dei
la sua causa, alla quale 1 suoi asso
dati sòno affezionali, ha saputo re
sistere a tutte le denigrazioni, le
lotte, agli atti di malafede messi in
spera dai suoi avversarli. Protegge
t fatti e non a parole i suol asso
dati. Le casse di Previdenze dei di
versi Stati, l'Orfanotrofio di Penn
sylvania quello che fra breve sorge
rà' nel New Jersey ne sono la prova
più' luminosa.
Intanto non slamo stati capaci di
romprendere che cosa voglia signifi
care l'inconcludente genio incompre
so quando parla di "scisma" e di "se
cessione".
Una unita' a se', quale era l'Ordi
ne Figli d'ltalia del New EngHnd,
che e' passato integralmente agli In
lipendentl, non ha fatto opera ne' di
"scisma", ne' di "secessione" perche'
23- AVANTI SEMPRE, CON LA FIACCOLA .INI PUGNO
esso non si e' diviso da nessun'altra
Associazione. Ed allora, ci potrebbe
spiegare "pulcinella" che cosa Inten
da dire quando egli parla di "scisma"
e di "secessione"?
Non abbiamo ragione di qualifi
carlo per visionario?
I/Ordlnc dei Figli d'ltalia e' l'as- j
! «ciarlone italiana nella quale I con-I
Gii anacronismi d'America
Noi, gli Ebrei, i Greci e i Turchi nel com
mercio dei Generi Alimentari Italiani
I.a storia dell'immigrazione negli
Frati I"ni ti d'America ha, anche pel
commerciante in generi alimentari,
delle interessanti caratteristiche, lì
povero immigrato Italiano clic, po
co dopo il IN2O, comincio' ad impor
tare dalla patria sua qualcuno <lol
prodotti cari al suo palato, fu il ve
ni pionieic di quell'importazione
die, nel breve volgere di pochi anni,
doveva salire a cifre fantastiche. Il
primo modestissimo negozio di gene
ri alimentari che timidamente mo
stro' allo sguardo meraviglioso dei
viandanti pel famoso quartiere «lei
Cinque l'unti le forme del Provolo
ni e dei Caviocavalli ed i profili e-
Rotlei delle salumerie Italiane, fu il
precursore d'un numero sterminato
di "greeery stores" che oggi si ri
scontrano un po' dappertutto: radi
nelle sezioni cosmopolite c formico
lanti nel quartieri italiani; talora
dalle spaziose, eleganti, ricche vetri
ne dove t) buon gustalo ritroverà', a
migliala di chilometri di distanzitele
spedalità' e le ghiottonerie di quasi
tutte le regioni d'ltalia, e t ni'al tra
delle spelonche sudicie dove un mi
scuglio indefinihiie d'odori fa pro
vare all'olfatto delle sensazioni im
pensate.
Eppure anche la "gtosseria" ita-'
liana Ita diritto alla sua piccola par
ie di gloria nel costante processo re
clamistico e di penetrazione del pro
iottl d'ltalia fra l'elemento cosmo
polita e spei ie fra quello Americano.
?e e' vero che il popolo d'America e'
grande perche' formato coti l'amal
gamazlone di popoli diversi —o
gnuno del quali ha apportato il con
ributo suo migliore a questo gi
gantesco processo di fusione cer
amente resterà' uno fra 1 meriti
maggiori quello provocato ed acqul
tato, lentamente, pazientemente,
lai piccolo negozio del modesto im
wrtatore italiano.
Certo, l'avvento sul mercati d'A
nerlca del profumato nostro Olio di
diva non solo riscatto' gli stomaci
legl'indigenl —• vittime del pesanti
rrassl animali dalla tirannia di
tna inevitabile disnepsla, ma fece
iorgere in California, come per In
anto, quel primo ollveto 11 quale Bta
rasformando le dune della costa o
eanica in orti rigogliosi. L'umile
ìostro Provolone non solo arricchì"
1 dessert anglo-sassone d'una stuz-
Icante novità' napoletana, ma sug
;eri', con l'accrescersi della sua po
lolarita' e del suo consumo, la ma
uifatturazione indigena di tutti gli
litri prodotti caseifici, creando il
niracolo di fabbriche di latticini per
iterminate praterie in passato deso
ate. All'esile salame genovese si de
e, in non piccola parte, il sorgere
■ lo svilupparsi portentoso di quel
a citta' che venne definita la "por
opoll d'America". Il poni odoro e la
ma salslna trionfarono sul "cat
up", nome barbaro (zuppa da gat
o!. .. ) che non si raccomanda, di
■erto, alla nostra immaginazione.
Straordinario, poi, fu il successo
Jttenuto da un elemento, sia pu
■e secondario, costituente la "grosse
•ia" tipica italiana, cioè' dagli or
aggi. esclusivi prodotti della su-
Jurbana coltivazione Intensiva dell'l
aliano, 1 quali arricchirono la cuci
na indigena d'una varietà' sana e
gustosa di vegetali. Spetta al picco
lo orto, creato a ridosso della ca
sa colonica, se oggi l'americano con
sidera quali ghiottonerie la "Roman
salad" o la "Clcory", e se domani gu
sterà' un frutto ancora guardato con
rliffidenza: il finocchio.
E gii spaghetti? gli esili spaghet
ti che oggi si mangiano come...
contorno dovunque (magari anche
PHILADELPHIA, PA., SABATO, 11 MARZO, 1922
funzionali trovnao realizzabili tutto le
i | nostre aspirazioni ed ittuato il prò-'
j granulia statuito nelle leggi e nel rl-
I tua le. non per farvelo rimanere
scritto ma per tradurlo in fatto.
I Alcuni ascari dei mestatori colo
niali si stropicciavano le mani e
gongolavano di gioia alla notizia del
la conquista degli Indipendenti ed
andavano ripetendo eli? la cosldetta
"secessione" era uno schiaffo mora
le al Venerabile Supremo dell'Ordine
dei Figli d'ltalia. Si riassicurino ora p
si convlngano gli "ascari" perche"
il Capo dell'Ordno rigolarc negli Sta
ti i'niti va acquistando nuove sim
patie. mentre quelle delle vecchie
logge si moltiplicano.
la Libera Parola
nuotanti nel latte) In piattini pic
coli, ma che in un fntnro prossimo
assurgeranno in grandezza alle di
mensioni ilil piatii italiani, Quanta
veloce opera di espansione non han
no mal compiuto nella popolazione
Indigena d'ogni (lasse e ceto? Alla
loro sempre crescente affermazione
dovesl il moltiplicarsi delle fabbri
che di paste alimentari in America
e la manufatturazione della "setno
lina durum" che oggi ha acquistato
delle proporzioni immense. Leggete
un solo numero del "Mainronl Jour
nal" e resterete sbalorditi nell'ap
prendere che la ' durum semolina"
«lei Minnesota, la quale pochi anni
fa non esisteva, deve la sua pro
creazione all'umile spaghetto Italia
no, ed arriva oggi alle parti più' re
mote del globo temM]tieo, creando
attorno a se' delle industrie molte
plici: mulini, macchinari svarimi,
granili, tutta uni ricca fonte di la
voro e di ricchezza «empie cre
scente. 1/ "itallan American (iro
cery" e' stata, dunque, un fattore
precipuo di questo nuovo mondo <ll
affari creatosi In America.
* * »
Ma forse e' appunto per la multi
forme e potente influenza esercitata
dai generi alimentari Italiani, non
solo nel regno culinario indigeno
ma anche in quello dell'agricoltura,
dell'lndustria e dei commerci, se un
fenomeno nuovo, una trasformazione
«trami avviene su questo campo di
una fra le migliori attività' italia
ne In questo paese.
Il regno della tipica "Italìan-A
--merici.n Orocery ' va tramontando.
'.'ltaliano non ni sogno' mal (salvo
qualche rar i eccezione) di offrire a
gll Ebrei del prodotti cari al loro pa
lato e porre, accanto alla Mortatel
la di Bologna od ai Capicollo cala
brese, Il "pastrano rumeno" (una in
definibile accozzaglia di carne vac
cina, aglio e peperone forte) o d'uni
re in fraterno abbracciamento la no
stra Ricotta fresca col "Pot Checse",
0 1 nostri Filetti d'Alici con il puz
zolente "box". Tanto meno si so
gno' di arricchire la varietà'
ilei suoi generi con delle spe
rialita' greche, turche od armene, fi
gli rimase tipicamente e tenacemen
te nazionalista, in,ponendo 1 suoi
prodotti, fidando eselusivamente nel
la loro bontà' Intrinseca ed inte
ressando trionfalmente gli stomachi
americani alle nostre specialità' im
portate.
11 KUO monopolio resto' inattacca
bile fino a circa dieci anni fa: fu
seriamente danneggiato durante la
guerra; oggi e' semi-distrutto.
Il monopollo passa oggi a due altri
popoli (principalmente) diversi d:il
nostro per indole e specie per gusti
f tradizioni culinarie; l'ebreo ed 11
greco.
L' 'ltallan-American Groeery" ha
compiuto la sua funzione, diremo co
si', storica. Va sparendo sopraffatto
da ditte ebree che ci rubano perfino
1 nomi delle nostre cento citta' (Pa
lermo Importlng Company, o Venice,
o Rome, o Naples, ecc.) e da ditte
greche che si impossessano di regioni
intere o di tutta l'ltalia addirittura.
(Italy Trading Company, Pan-Ita
lian Commercial, Italy Commercial,
ecc.) Spesso 1 nomi dei nostri eroi
più' belli sono adottati con disin
voltura da questi nostri concorrenti
stranieri, e quindi sentite parlare di
Garibaldi Groeery, D'Annunzio Im
portlng Company, Mazzini Trading
Corporation, ecc.
Il periodo della guerra, che spin
se gli importatori ad acquistare 1
prodotti di Spagna, di Grecia e d'A
sia Minore, ha potentemente contri-
bullo a creare questa situazione. A
gll ebrei, dedicatisi al commercio
jdei generi alimentari italiani, per la
I loro innata inclinazione speculativa,
si sono aggiunti (ire«i, Armeni, Tur
chi, i quali orali ai, pur vendendo
agli italiani, fanno una seria concor
renza ai commercianti di nostra na
zionalità'. con metodi spesso critica
bili.
Camuffata la loro ditta con un so
noro nome italiano, creano marche
"ai disegni e dagli appellativi allet
tatovi, stimolando il scuso patriotti
co e sentimentale dei nostri conna
zionali, approfittando della loro men
talità', delle loro preferenze, vincen
do la concorrenza In mille modi a
stuti e che spesso rasentano il co
dice penale.
E quando falliscono e'... Roma,
o Garibaldi, o l'ltalia che sono por
tate in giro sul giornali scritti In
lutto le lingue, con quanto profon
do danno per noi ed il nostro nome
ognuno Immagina.
Narrano le cronache della Immi
grazione che un «ionio II commercio
l'elle frutta era totalmente monopo
lizzalo dagl'ltaliani, a cui spetta il
merito di aver fallo apprezzare frut
ta nuove In questi paesi. Italiani e
rano padroni di negozi di fruita,
grossi e piccini, ed ■ italiani erano i
possessori degli "stands" negli an
droni del grandi palazzi o nelle sta
i-ioni ferroviarie. Oggi i negozi e gli
"stands" appartengono principal
mente al greci; ai nostri connazio
nali son rimaste le carrettelle perse
guitate dai poliziotti e le binacele,
piene di limoni e di aglio, che por
tano a tracollo. 10' l'invasione greca
destinata ad Impossessarsi anche de'
commercio "italiano dei generi ali
mentali "italiani"?
Qual'e' la ragione di questo av
\onio straniero in una industria
prettamente ITALIANA e dalle tra
dizione <ll carattere puramente ITA
LIANO? E" essa psicologica. cioè'
speculano, questi nostri concorrenti,
sull'ignoranza della nostra massa? E'
essa d'indole s perulatlva-commercla
le, cioè' sono questi stranieri Indot
ti a farci concorrenza perche' n<<l la
voro di affermazione fatto in pus
salo dai nostri prodotti stessi scor
gono un lusinghiero, promettente av
venire? E' essa di natura, direi qua
si... nazionalistica, nel senso che
in caso di disastro... economico
'Dio faccia crepar l'astrologo!) que
sto paese, tanto sensibile alle Im
pressioni, addossi senz'altro la col
pa ai connazionali di Garibaldi e di
D'Annunzio, al sudditi di Itoma, agli
immigranti d'ltalia, e le vere nazio
nalità' colpevoli rimangono nella
convinzione degli Americani senza
macchia?
Sara' mai possibile che in futuro
gli Americani, per acquistare delle
buone specialità' italiane dovranno
esser costretti a rivolgersi agli e
brei, ai greci, ni turchi?
Sembra un anacronismo. Augu
riamoci clic non dlvenl i una realta'.
Certo e' 1111 "food for louglil" per
tutti coloro che son preposti alla
protezione dei nostri commerci e spe
cie della nostra reputazione, non ul
timi per esempio la Camera
di Commercio ed il Consolato.
Rag-, B. Aquilano
S. E. L'AMBASCIATORE
RIMARRÀ' TRA NOI
Da informazioni telegrafiche rice
vute da Roma si apprende che S.
E. il Senatore Rolandl-Rlcci ha do
vuto cedere alle cortesi Insistenze
del Presidente dei Consiglio dei Mi
nistri On. Eacta e del ministro degli
Esteri Senatore Selianzer e rimane
re per altro tempo ancora a rappre
sentare l'ltalia all'Ambasciata di
Washington.
11 Senatore Ricci, come lo aveva
fatto all'On. Bonoini ed all' Un. Del
la Torretta, appena assunto al po
tere l'attuale Ministero aveva rasse
gnate le sue dimissioni, ma queste
non sono state accettate perche' il no
stro Governo ha ritenuto l'opera del
nostro Ambasciatore ancora neces
saria in America.
Chi più' gode della rimanenza in |
questo paese dell'lllustre Uomo e' la
massa tutta degli emigrati italiani,
I quali sono convinti e riconoscono
che Rolandi-Riccl non e' sostituibi
le senza nuocere la causa Italiana In
questa Repubblica, sia nei riguardi
della autorità' Americane, che han
no in grande estimazione 11 Rappre
sentante d'ltalia, sia nei riguardi
degli italiani qui residenti che Ido
latrano il loro maestro, il loro con
sigliere, Il loro Duce, il coraggioso
nostro Ambasciatore. E con 1 nostri
connazionali godiamo immensamente
anche noi.
La Divina Commedia dinante
ed 1 viaggi all'altro mondo
XXXIV.
Visitarono prima il lato di Kaou
ccr, sulle cui sponde orano molte
cupole, alcune di perle od altre di
giacinto rosso e ili smeraldo.
La lunghezza del lago Knoucer e"
un mese di viaggio. Le» ncque vi
sono bianche più' del latte. più'
dolci del miele, e più' profumate del
muschio. Intorno al lago più' nume
rosi delle stelle *i sono vasi, ciotole
e tazze d'oro, di argento, di gia
cinto. di smeraldo e <ll perle per
quelli che desiderano !)• re. Chiun
que beve di quell'acqua non sente
mai più' sete.
Dopo avei visitato quel lago Mao
metto sempre guidato dall'angelo
Gabriele visito' il paradiso.
Fatti entrare nei cancelli da un
angelo guardiano, videro una mol
titudine di Muri, cieate per i fede
li che seguono la religione ili Mao
metto. Intorno svolazzavano molli
uccelli, che si posa l no poi sulle te
ste delle Muri II giorno di Venerdì"
le Hurl, montate sopra a capre, si
Tanno visiti scambievoli e passano
il tempo a divertirsi.
Nel centro del paradiso vi e' il
KEI'CIIK, ed una moltitudine di
Muri scherzano nei prati intorno.
Tulli gli abitanti «101 paradiso han
no la statura di Adamo, che era al
io sessanta cubiti --il hanno sempre
l'età' di Isacco, cioè' di trenta an
ni; soli tutii belli come Giuseppe,
"• somigliano a Giacobbe. Kusl non
l>anno m barba ne' peli e nel loro
uore non esiste ne' invidia ne' 0110.
110. Non sono suscettibili di alcun
lolore ed alle untane necessita' del
lentie In quanto alle litui, esse so
no trasparenti, e la loro carne si
icde sotto le tuniche.
Ogni fedele ha una tenda di oro
11 200 miglia in diametro.
Gabriele disse a Maometto: Ora
-he Imi veduto il paradiso, ove di
moreranno 1 tuoi seguaci, bisogna
vedere il luogo destinato per i
tuoi nemici".
Passarono quindi a veder l'lnfer
>o, una regione terribile piena
11 orrore' Alla porta vi era un ali
selo.
Chi e' quell'angelo? chiese
Maometto alla sua guida?
Il suo nome e' Malli;. Kg li e'
I principe dell'lnferno e ne custodi
sce l'entrata. Da che e' stato crea
-0 non ha mal sorriso ne' ha mal
[iarlato con persona alcuna.
Maometto Io saluto' sen&a averne
risposta. Ma appena Gabriele lo pre
dilo', dicendo: Questi e' Maometto,
il Principe dell'lnferno fece le sue
'cuse.
Nel mezzo dell'lnferno videro un
libero la cui ombra copriva uno spa
ilo di 900 anni di cammino. Le
spine di quell'albero erano come
ance, e le sue gemme come teste
li demoni.
Gabriele disse a Maometto. Que
't'albero e' il Zakkoum, • cui frutti
tono piti' amari dei veleno. Appena
dannali li assaggiano sulla lingua
1 rigettano immediatamente.
Ai piedi dell'albero erano bande
li reprobi, che gli angeli tortura
.•ano, tagliando le loro lingue. Quo
ic si rinnovavano sempre ed erano
agliate da capo.
Chi sono questi dannati?
blese Maometto.
Costoro sono quel capi di po
joll che proibiscono di bere vino, di
'are azioni impure, mentre essi non
iratieano quel loro comandi e com
ncttono le azioni più' riprovevoli.
Videro un'altra compagnia di re
iroH che avevano dagli angeli taglla
e le carni a brani e forzati a man
darle. Erano le anime di coloro che
ivevano derise i Mussulmani, o ne
ivevano detto male in loro assenza.
Poi videro un gruppo di uomini
■on la pancia straordinariamente
ronfia da non potersi muovere un
lollice. Erano gli avari mal sazi di
;uadagnl. Altii venivano feriti da
-511 angeli con taglienti scimitarre,
perche' avevano denunziati I Musul
mani al loro oppressori, avevano u
sato violenza per impadronirsi delle
loro sostanze, ed erano stati inoltre
seminatori di discordie e di zizzanie
Ira 1 fedeli di Maometto.
Più' lungi vi era una comitiva di
uomini con catene in mezzo alle
fiamme dell'inferno. Erano gli ipo
criti, che per essere onorati durante
ia lorc vita si erano finti osservatori
della Legge e virtuosi. Altro scopo
non avevano che il loro vantaggio
personale e temporale, senza badare
al premio o al castigo della vita
futura.
F a quel che devi, &vveng&
che può*.
Abbonamento Annuo $ 2.00
UNA COPIA 3 SOLDI
, Videro Inoltre un gran numeri
ili donne sospese col loro capelli.
Halle loro narici uscivano sprazzi d
fuoco. Erano le Impudiche, che ave
vano mostrato stranieri i lon
capelli per allettarli, c li avevano in
dotti a peccare senza temere il giù
dizio finale.
Più' lontano vi erano altre donni
legate mani e piedi, mentre sul lo
ro corpi strisciavano serpenti i
scorpioni, con morsi e punture cru
deli. Esse erano vissute In Impuri
tà', senza mal pregate, senza lar»
le snere abluzioni.
Altre donne erano appese colli
lingua In mezzo alle fiamme dell'in
ferno. porcile' non avevano lasciato
il marito mal in pace con le loro
querele, rissi- e contumelie. Esse u
sclvano ili casa senza permesso per
commettere riprovevoli azioni.
Ad una certa distanza videro un
gruppo di gente tormentata dagli
f.ngeli, che loro versavano in gola
delie sostanze velenose. Erano i de
lapidatori del beni degli oifani e
del pupilli.
Appese per le loro mammelle vi
dero molte donne tormentate senza
posa. Esse erano state falsarle, a
\endo fatto falsi testamenti a favo
re della loro prole, frodando i legit
timi eredi.
Molti peccatori avevano attacca
to al collo grosse pietre di mulino,
ed erano legati mani e piedi perche'
non avevano pagato le decime del Io
re) averi od erano uvai 1 che non a
vevano fatto mal elemosina.
Una banda ili miserabili col viso
annerito avevano le mani ed il collo
stretti in grosse catene e torturati
dagli angeli. Erano gli adulatori
Ad una certa distanza videro ua
gruppo di uomini con la lingua pro
tesa fuori la bocca. Avevano la te
sta di troia, I piedi e la coda di
asini. L'auselo Gabriele disse al
Profeta che quelli erano falsi testi
moni.
"Quegli altri che vedi più' lonta
no sono uccisi e risorgeranno alter
nativamente, perche' non hanno
fatto mal bene In vita loro".
Videro altri peccatori incatenati
per I] collo e gli angeli che loro ver
i avano In gola sostanze velenose. E
rnno gli übbrlaconi morti senza pen
tirsi.
AI cancelli dell'lnferno videro al
cuni bauli pieni di serpenti e scor
pioni. Erano le anime del superbi
col cuore pieno di orgoglio tormen
tate dal serpenti e dagli scorpioni.
Cittì il Profeta apostrofa al suol
fedeli, mostrando le terribili pene
dell'inferno. La profondità' dell'ln
fimo e' quanto la distanza del cie
lo dalla terra. Quando 11 Signore
Iddio creo' l'lnferno ordino' agli
angeli che vi mantenessero per mil
le anni il fuoco, e cosi' divenne ros
so. Poi altri mille anni di fuoco lo
resero bianco; ed altri mille anni di
fuoco più' denso lo resero nero. In
quanto agli - Infedeli condannati al
l'lnferno essi avranno la pelle dello
spessore di quaranta cubili ed 1 loro
domi saranno quanto il Monte Obod.
Ognuno occuperà" uno spazio u
guale alla distanza tra Mecca e Me
dina. I reprobi piangono cosi' forte
che le lagrime fanno sul viso gros
si canali, e quando le lagrime sono
esaurite il sangue spiccherà' dal lo
ro occhi.
Quando il Profeta torno* dal suo
pellegrinaggio per le regioni ultra
mondane ebbe da Dio il coniando di
mostrare al suoi fedeli tutto ciò' che
nveva osservato.
Quindi dall'angelo Gabriele fu
fatto montare sopra le sue ali, e lo
rondusse al monte Kaf.
Quella montagna e' tutta di sme
raldo, circondata intorno dalla ter
ra. Alla sommità' vi erano due cit
ta', avente ciascuna mille porte. O
gnl porta Jistava dall'altra lo spa
zio di un igadi. Tutte lo case erano
di ugual grandezza. Lo moschee e
rano lontane dalle abitazioni, men
tre 1 cimiteri erano presso le loro
porte. Abitavano in quelle citta' I
seguaci di Mose'. Costoro al vedere
il Profeta lo salutarono ed abbrac
ciarono la sua religione. Dissero che
Partenze da Fhiladelphia
Vine Street Pier
COLOMBO 31 MARZO
AMERICA 4 Maggio
AMERICA 22 Oìmm ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER
WITH THE LARGEST CIRCULATION
-Bnfnd M matte, April 19. 1918. at th« po.l aflW ,1 Philadelphia. Pa. under .he An of March 3. 1579-.