IA LWMy'A PAROLA I forti caratteri sono gli Dei Supremi della Storia Nazionale. Cav A. Giuseppe Di Silvestro, Direttore 1626 So. Broad Street ANNO V. - Numero 10 L'Ordine vero resta sempre il masso granitico . cui ne' piGGone demolitore ne' tempo edace possono intaccare nonostante la insana malafede dei suoi nemici I[ L'Ordine dei Figli d'ltalia in A hierlca ha i suoi avversarli, i suoi |>iu' acerrimi nemici. E non potreb be essere altrimenti, dal momento the Esso ha abbattuto non poche nullità' che, prima del suo nascere, [manipolavano le cose dei nostri emigrati, asservendo le masse Ita iane ad ingordi speculatori: ha fatto :adere infranto nella polve più' di ino scettro; ha relegato nei mean- Iri più' oscuri delle sentine coionia i~i disonesti ambiziosi che, in altri Htempi, sfruttavano, irridevano, ab- Sairutlvanc i nostri laboriosi conna- Bzionall. L'Ordine dei Figli d'ltali» Elia dovuto lottare perciò', e lotta- Ere accanitamenle per farsi largo Hfia tanta feccia che ne ammorbava «l'aria, ne osi acolava il cammino trionfale, ma ha sempre lottato leal mente ed onestamente, senza pro mettere nulla che non potesse Jiiantenere, senza plagiare le iniziative aitimi, traducendo in pratica il suo programma o riginale di azione, rifuggiando dal- W'equlvoco e dalla malafede. Avreb-. be perciò' diritto di pretendere e guale trattamento, d'incontrarsi con avversari leali, che sapessero com battere impugnando l'arma della ve rita', non quella della menzogna la più' spudorata, l'arma dell'equi voco e della malafede. Ma comunque lo! si combatte l'Ordino vero rima ne sempre il masso granitico cui ne' piccone demolitore ne' tempo edace possono intaccare. Questo sentiamo disdire ai pipistrelli che, in Ameri ca, disonorano la nobile professione del giornalista; questo desideriamo di; ricordare a chi crede di poter sa lire con l'equivoco. » * ♦ Durante la settimana scorsa da diversi quotidiani e settimanali i taliani e' stato pubblicato un comu nica to nel quale era detto che. Il 26 Febbraio u. s., l'Ordine Indipen dente dei Figli d'ltalia si era arric chito di 27 logge, passatevi dal l'Ordine Figli d'ltalia del New En gland. Alcuni giornali si sono limi tati a dare la semplice notizia di cronaca, senza curarsi pero' di spie gare chiaramente a quale Ordine gli Indipendenti avessero preso le 27 JjOgKf; altri, i più' interessati av versari! dell'Ordine regolare, vi hanno ricamato dei commenti strabilianti, facendo perfino il confronto fra i metodi dell'Ordine regolare e quelli dell'irregola'e. Non occorre spiegare che lo sco po della stampa prezzolata e' state quello di gettare l'allarme contro 1» Italìanissima Istituzione, carpendo: anehe la buona fede dei veri Figli d'ltalia i quali, credendo che la de fezione fosse realmente avvenuta nell< loro file, si sono affrettati a chiederci delle informazioni. Prima di dare le spiegazioni ci sentiamo in diritto, a nome dell'Or dine dei Figli d'ltalia, di sputare tutto il nostro disprezzo sul viso dei mercenari della stampa il cui man dato, nobile e glorioso, essi tradi scono per fare sfogare la mal re pressa bile dei loro padroni, o per soddisfare la loro criminalità' di si cari della penna. L'Ordine Figli d'ltalia del New Eng! ind, delle cui 27 logge non se ne potrebbero formare neanche due di 160 soci ciascuna, non ha avuto mal nulla di comune con il superbo Or dine Figli d'ltalia in America, che, richiesto, non volle impietosirsi ad accettarlo nel suo seno, come ha fatto quello Indipendente. Ritirate dunque i vostri com menti, o pipistrelli che disonorate la noi ile missione della stampa. E UN PO' DI STORIA RE TROATTIVA Il 14 gennaio 1914, a Boston, ti organizzava, sotto la direzione del -1 attuale Grande Venerabile di Pennsylvania, la Grande Loggia dello Stato del Massachussets. ||tNon soddisfatti, per loro capric ci, della procedura, abbandonarono la sala i signori J. Langone, Dr. Nobile, e Prof. Domenico Mollica, seguiti dai delegati delle 'logge Ettore Fiera posra e Guglielmo Marconi di Bo fton, Giovane Italia di Worcbester, Savoia di Clinton, Regioni d'ltalia Ili Leonminster e Cristoforo Colom ■o di Fitchburg. luglio dello stesso anno, nella ■rande Convenzione tenutasi a Wor ■ster, Mass., tutte queste logge ri- i tornarono in seno all'Ordine, ad ec cezione della Marconi, della quale era delegato il s'gnor Langone, che la Grande Loggia non volle ricono scere. Di qui il Langone incomin cio' una campagna denigratoria contro l'Ordine, senza pero' nessun risultato. Nella Grande Convenzione di Springfield, Mass., del 1917, presen ti i'allora funzionante da Supremo Venerabile C'av. Francesco Palleria : *d il Supremo Segretario di finan za signor Joseph De Marco, il Prof Domenico Mollica fu sconfitto alla carica di Grande Venerabile riuscen do vittorioso alle urne l'avv. Saverio Ilomano. Per la seconda volta li Prof. Mol lica esce dall'Ordine, facendo anche uscire la sua loggia, la "Ettore Fie mosca" che con ia 'Roma" di Quin ci. Mass., delegato Di Nicola, otten nero l'atto d'lncorporazione sotto il tìtolo anno m barba ne' peli e nel loro uore non esiste ne' invidia ne' 0110. 110. Non sono suscettibili di alcun lolore ed alle untane necessita' del lentie In quanto alle litui, esse so no trasparenti, e la loro carne si icde sotto le tuniche. Ogni fedele ha una tenda di oro 11 200 miglia in diametro. Gabriele disse a Maometto: Ora -he Imi veduto il paradiso, ove di moreranno 1 tuoi seguaci, bisogna vedere il luogo destinato per i tuoi nemici". Passarono quindi a veder l'lnfer >o, una regione terribile piena 11 orrore' Alla porta vi era un ali selo. Chi e' quell'angelo? chiese Maometto alla sua guida? Il suo nome e' Malli;. Kg li e' I principe dell'lnferno e ne custodi sce l'entrata. Da che e' stato crea -0 non ha mal sorriso ne' ha mal [iarlato con persona alcuna. Maometto Io saluto' sen&a averne risposta. Ma appena Gabriele lo pre dilo', dicendo: Questi e' Maometto, il Principe dell'lnferno fece le sue 'cuse. Nel mezzo dell'lnferno videro un libero la cui ombra copriva uno spa ilo di 900 anni di cammino. Le spine di quell'albero erano come ance, e le sue gemme come teste li demoni. Gabriele disse a Maometto. Que 't'albero e' il Zakkoum, • cui frutti tono piti' amari dei veleno. Appena dannali li assaggiano sulla lingua 1 rigettano immediatamente. Ai piedi dell'albero erano bande li reprobi, che gli angeli tortura .•ano, tagliando le loro lingue. Quo ic si rinnovavano sempre ed erano agliate da capo. Chi sono questi dannati? blese Maometto. Costoro sono quel capi di po joll che proibiscono di bere vino, di 'are azioni impure, mentre essi non iratieano quel loro comandi e com ncttono le azioni più' riprovevoli. Videro un'altra compagnia di re iroH che avevano dagli angeli taglla e le carni a brani e forzati a man darle. Erano le anime di coloro che ivevano derise i Mussulmani, o ne ivevano detto male in loro assenza. Poi videro un gruppo di uomini ■on la pancia straordinariamente ronfia da non potersi muovere un lollice. Erano gli avari mal sazi di ;uadagnl. Altii venivano feriti da -511 angeli con taglienti scimitarre, perche' avevano denunziati I Musul mani al loro oppressori, avevano u sato violenza per impadronirsi delle loro sostanze, ed erano stati inoltre seminatori di discordie e di zizzanie Ira 1 fedeli di Maometto. Più' lungi vi era una comitiva di uomini con catene in mezzo alle fiamme dell'inferno. Erano gli ipo criti, che per essere onorati durante ia lorc vita si erano finti osservatori della Legge e virtuosi. Altro scopo non avevano che il loro vantaggio personale e temporale, senza badare al premio o al castigo della vita futura. F a quel che devi, &vveng& che può*. Abbonamento Annuo $ 2.00 UNA COPIA 3 SOLDI , Videro Inoltre un gran numeri ili donne sospese col loro capelli. Halle loro narici uscivano sprazzi d fuoco. Erano le Impudiche, che ave vano mostrato stranieri i lon capelli per allettarli, c li avevano in dotti a peccare senza temere il giù dizio finale. Più' lontano vi erano altre donni legate mani e piedi, mentre sul lo ro corpi strisciavano serpenti i scorpioni, con morsi e punture cru deli. Esse erano vissute In Impuri tà', senza mal pregate, senza lar» le snere abluzioni. Altre donne erano appese colli lingua In mezzo alle fiamme dell'in ferno. porcile' non avevano lasciato il marito mal in pace con le loro querele, rissi- e contumelie. Esse u sclvano ili casa senza permesso per commettere riprovevoli azioni. Ad una certa distanza videro un gruppo di gente tormentata dagli f.ngeli, che loro versavano in gola delie sostanze velenose. Erano i de lapidatori del beni degli oifani e del pupilli. Appese per le loro mammelle vi dero molte donne tormentate senza posa. Esse erano state falsarle, a \endo fatto falsi testamenti a favo re della loro prole, frodando i legit timi eredi. Molti peccatori avevano attacca to al collo grosse pietre di mulino, ed erano legati mani e piedi perche' non avevano pagato le decime del Io re) averi od erano uvai 1 che non a vevano fatto mal elemosina. Una banda ili miserabili col viso annerito avevano le mani ed il collo stretti in grosse catene e torturati dagli angeli. Erano gli adulatori Ad una certa distanza videro ua gruppo di uomini con la lingua pro tesa fuori la bocca. Avevano la te sta di troia, I piedi e la coda di asini. L'auselo Gabriele disse al Profeta che quelli erano falsi testi moni. "Quegli altri che vedi più' lonta no sono uccisi e risorgeranno alter nativamente, perche' non hanno fatto mal bene In vita loro". Videro altri peccatori incatenati per I] collo e gli angeli che loro ver i avano In gola sostanze velenose. E rnno gli übbrlaconi morti senza pen tirsi. AI cancelli dell'lnferno videro al cuni bauli pieni di serpenti e scor pioni. Erano le anime del superbi col cuore pieno di orgoglio tormen tate dal serpenti e dagli scorpioni. Cittì il Profeta apostrofa al suol fedeli, mostrando le terribili pene dell'inferno. La profondità' dell'ln fimo e' quanto la distanza del cie lo dalla terra. Quando 11 Signore Iddio creo' l'lnferno ordino' agli angeli che vi mantenessero per mil le anni il fuoco, e cosi' divenne ros so. Poi altri mille anni di fuoco lo resero bianco; ed altri mille anni di fuoco più' denso lo resero nero. In quanto agli - Infedeli condannati al l'lnferno essi avranno la pelle dello spessore di quaranta cubili ed 1 loro domi saranno quanto il Monte Obod. Ognuno occuperà" uno spazio u guale alla distanza tra Mecca e Me dina. I reprobi piangono cosi' forte che le lagrime fanno sul viso gros si canali, e quando le lagrime sono esaurite il sangue spiccherà' dal lo ro occhi. Quando il Profeta torno* dal suo pellegrinaggio per le regioni ultra mondane ebbe da Dio il coniando di mostrare al suoi fedeli tutto ciò' che nveva osservato. Quindi dall'angelo Gabriele fu fatto montare sopra le sue ali, e lo rondusse al monte Kaf. Quella montagna e' tutta di sme raldo, circondata intorno dalla ter ra. Alla sommità' vi erano due cit ta', avente ciascuna mille porte. O gnl porta Jistava dall'altra lo spa zio di un igadi. Tutte lo case erano di ugual grandezza. Lo moschee e rano lontane dalle abitazioni, men tre 1 cimiteri erano presso le loro porte. Abitavano in quelle citta' I seguaci di Mose'. Costoro al vedere il Profeta lo salutarono ed abbrac ciarono la sua religione. Dissero che Partenze da Fhiladelphia Vine Street Pier COLOMBO 31 MARZO AMERICA 4 Maggio AMERICA 22 Oìmm ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER WITH THE LARGEST CIRCULATION -Bnfnd M matte, April 19. 1918. at th« po.l aflW ,1 Philadelphia. Pa. under .he An of March 3. 1579-.