La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, February 04, 1922, Image 1

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    LA LIBERA PARALA
I forti caratteri sono gli Dei
Supremi della Storia Nazionale.
Cav A. Giuseppe Di Silvestro, Direttore
1626 So. Broad Street
A.NNO V. - Numero 5
-
Echi deirinaugurazione dell'OllanotroHo dellUF.d'Ldi Penna.
fissi lisi!
E' la prima volta che nelle Colo
nie italiane d'America si e' avuto tan
to consenso di simpatia e di ammira- |
zione, specialmente da parte degli a
mericani autorità' e notabilità'
per una manifestazione eminentemen- ;
te patriottica ed umanitaria, qual'e'
stata quella della inaugurazione del
l'Orfanotrofio dell'Ordine dei Figli
d'ltalia di Pennsylvania a Concordvil
f le, Pa., e dello scoprimento del busto
! a Dante, il quale, opera ammiratissi
ma del giovane scultore Onorio Ruo
| tolo, di New York, sorge dietro il can
cello di entrata.
Nel numero scorso di questo giorna
i le ci provammo, nei limiti del possi
[ bile, di riferire sull'avvenimento, o
■ mettendo pero' di pubblicare nella lo
[ ro integrità', i diversi discorsi pronun-
I ziati, lettere e telegrammi di adesio
| ne e di incoraggiamento, nomi dui
I partecipanti al banchetto ed altro an
[ cora. Ed incorremmo anche in altre
[ omissioni ed errori. Non potemmo,
I per esempio, e non le possiamo nean-
I che oggi, nominare tutti i rappresen
| tanti delle logge venuti da fuori, ma
■ sentiamo il dovere di dire che da
I Monongahela venne i! signor Vincen
| zo Bartolotta, venerabile di quella A
I milcare Cipriani, loggia che e' fra
i le più' disciplinate ed affezionate al
m l'Ordine.
K II coro di approvazioni per la bella
■ opera portata a compimento dai "Fi
gi gli d'ltalia" di Pennsylvania ha avuto
W larga eco nella stampa americana ed
| in quella italiana. Con profusione di
t particolari hanno riferito sull'avveni
§|, mento i giornali americani Inquirer,
f Public Leidger, Record <>d Evening
!|j Bulletin di Philadelphia ed il Mor
tai ning Republican di Chester, Pa. Di
■[ quelli italiani, che fino ad oggi se ne
■ sono occupati ampiamente, vanno ali
li noverati il "Progresso Italo-America-
V no" di New York, che, oltre al rap
( presentante locale capitano Cgstanti-
I no Costantini, mando' un redattore
Ì speciale nella persona del collega F.
Panciatichi; l'Opinione, di questa cit
ta', che ingiustamente ha lamentato
il mancato invito; La Voce della Co
lonia di Philadelphia, Le Forche Cau
dine ed il Corriere di New Haven,
Conn., La Difesa di Lawrence, Mass.,
L'Eco del Rhode Islam! di Providen
ce, R. I. e la Liberta' di Chester,
I Pa "
Non possiamo riprodurre i resoconti
■ fatti da tutti i giornali che se ne sono
K occupati: ne pubblichiamo qualcuno
■ di quelli di fuori dello Stato di Penn
■ sylvania.
Le Sortile Caudine
(,Ve?c Haven, Comi., 28 genn. 1922)
"L'ORFANOTROFIO DEI FIGLI d'I
TALIA" DELLA PENNSYL
VANIA E' UN FATTO
COMPIUTO
"I Figli d'ltalia della Pennsylvania,
possono dirsi superbi della loro ma
gnifica ascensione. Quel che sembrava
e sembra tuttora per gli eterni pia
gnucoloni e detrattori del nostro buon
nome una chimera si trasforma in
realta' per questi bravi fratelli, nel
cui dizionario non trovano scritto ii
vocabolo: 'lmpossibile', Quanto, infat
ti, abbiamo letto intorno alla indimen
ticabile festa che si svolse, alla pre-
I senza del Regio Ambasciatore d'ltalia,
I Vittorio Rolandi-Ricci, in Concordvil
| le, per l'inaugurazione dell'Orfanotro
' fio dell'Òrdine Figli d'ltalia, e' suf-
I ficiente per proclamare che la gran-
I de famiglia di questo potentissimo
■ Ordine, incede a passi da gigante, po
■ co curandosi dei lilipuziani .dalla
■ mente ottenebrata, che fanno ridere
| quando vogliono far piangere e vice
versa. L'evento ha in se' un signifi
cato chevnon può' sfuggire a coloro
che parlano di noi in buona od in ma
la fede, inquantoche' l'erezione di un
Orfanotrofio per il ricovero dei picco
li connazionali, orbati dei loro geni
tori, attesta sempre per la comunità',
che lo erigge, un'alto grado di evo
luzione. Per la qual cosa noi siamo
•fl lieti riconoscere nel grande esercito
Idei Figli Pennsylvania,
' : 3 che viene diretto, con vera competen-
J za tattica e strategica, dal carissime
amico, collega e fratello nostro, cav
Giuseppe Di Silvestro, l'avanguardia
delle nostre masse immigrate. A buor
diritto questi nostri fratelli possono
a visiera alzata, al cospetto della pa
tria lontana e di questa adottiva, prò
I clamare la santità' della bandiera da j
essi abbracciata. L'Orfanotrofio di |
I Concordville, nel quale trovano rico- :
! vero oltre 110 orfanelli, s'inaugura,!
; come ognuno vedo, su basi granitiche
1 e sotto i migliori auspici.
! "11 Regio Ambasciatore d'ltalia, ohe
' si e' reso tanto benemerito delle no
j Ktre colonie, non avra' potuto, Dome
nica scorsa, non asciugarsi una la
grima davanti a cosi' sublime opera
idi carità' edi patriottismo! Noi sia
mo, per la circostanza, doppiamente
felici, e nella qualità' d'italiani e nel
l'altra di grcgarii r.on ultimi nella >
compagine dell'Ordine Figli d'ltalia.
"L'esempio della Pennsylvania serve
a noi anche di monito perche' esso ci
insegna la via da seguire perche' an
che' anche i Figli d'ltalia del Connec
ticut, abbiano, in un prossimo futu
ro, il loro orfanotrofio, t omo a Con
cordville, che ha l'Orfanotrofio, che
porta il nome del Divino Alighieri,
per simboleggiare, nella forma più' ,
alta la Grande Italia, cosi' anche il
Connecticut dovrà' domani averne un ;
consimile.
"E' con tali auguri, che noi ben
volentieri e col cuore inviamo alla '
tirando Loggia della Pennsylvania e!
con essa al suo Grande Venerabile, Ca
valier Giuseppe Di Silvestro, un so
lennissimo encomio.
l.e Forche Caudine"
La Difesa
' (Lawrence, Max*., 28 Gennaio, 1922)
1 L'ORDINE DEI FIGLI D'ITALIA
I NELLA PENNSYLVANIA
"Domenica scorsa, a Filadelfia, fu
inaugurato l'orfanotrofio dell'Ordine
Figli d'ltalia, insieme ad un busto di
; Dante, opera stupenda di Onorio Ruo
j tolo, piazzato nel grande atrio del ma
gnifico edificio.
' Fu una celebraziorte trionfale. V'in
| tervennero l'Ambasciatore italiano a
Washington, il Governatore della
Pennsylvania e molte altre autorità'
-lello Stato e della citta'. Tutti i gior
nali americani di Filadelfia, domenica
mattina, avevano stampato colonne in
tere, salutando la meravigliosa isti
tuzione dell'Ordine dei Figli d'ltalia.
"Gli americani, che guardano di
mal occhio, sospettosi, tutte le associa
zioni degli emigrati, questa volta, da
vanti alla realta'd'un edificio e di una
istituzione che provvedere' alla vita
all'educazione degli orfani,' hanno
.sgranato gli occhi e gridato evviva,
evviva !
"Benedetti i fratelli che han saputo
dare l'opera loro, con entusiasmo; e
son riusciti a creare qualche Cosa che
fa onore all'Ordine, agli italiani tut
ti ed all'ltalia. Perche' ciò' che s'è'
fatto a Filadelfia, non s'e' fatto al
trove?
"Sono gli italiani della Pennsylva
nia pilt' ricchi di quelli di New York
e del Massarhussets? Sono più' nume
rosi? Di altra specie? più' buoni c
fattivi?
"Niente. Gl'ltaliani, i Figli d'lta
lia della Pennsylvania hanno avuto la
fortuna d'avere a capo uomini di men
te e di cuore, uomini che non han
pensato soltanto a sfruttare l'Ordine,
uomini che non sono andati in cerca di
vento e di danaro, ma han voluto es
ser capi per creare qualche cosa che
sia gloria della istituzione insieme e
gloria loro.
"Sia lode al Di Silvestro, direttore
della Libera Parola, a suo fratello, ed
a tutti coloro che furono e sono stret
ti d'attorno a questi uomini fattivi.
"L'Ordine Figli d'ltalia ha bisogno
di uomini che sappiano saciifica
re, d'Ttnmini che abbiano la forza di
effettuarle. La gran massa dei fra
telli e' disposta a tulio, pronta a tut
to, ma se mancano le idee solide e gli
uomini pratici, tutti restano delusi,
scoraggiati, indolenti.
"Perche* l'Ordine dei Figli d'ltalia
del Massachusetts non ha ancora
neppure l'idea di creare una istituzio
ne qualunque?
"Perche' i capi non valgono, eonsu
mano il tempo a correr di qua e di la',
come staffette, a correggere errori
fatti ed approvati prima, a far nuovi
errori, corrompendo animi e leggi,
Ordini del giorno, banchetti e taffe
rugli, ecco l'opera degli ufficiali gran
di e piccini dell'Ordine Figli d'ltalia
nel Massachusetts. Vi spira dentro un
vento infido: quello della discordia.
Vi spira dentro un'aura malefica di
sovversivismo. V'e' chi vuole e disvuo
le, e consuma tempo e denaro guar
dando al sole dell'avvenire.
"Io non sono contro le idee e le fedi
più' avanzate, se queste son mosse da
cuori sani, da menti adatte a farle
fecondare e realizzare. Son contro i
sospiri, le invettive, e le maledizioni
AVArsJTI SE IVI PRE, COfSJ L_A FIACCOLA I INI PUGNO 'CI
PHILADELPHIA, PA., SABATO, 5 FEBBRAIO. 1922
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il 1 p
léél I.
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I mUMtiiìiMH^tL't'Ul'Uvt
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I.a tarya offrila dalle Inr/f/lr di Pennuyleanin - atupif■ la "Itoli/i ' Wo. 77 dell'O. F. d'l 'Il i'hiladelplua - al
' Ci'rande Venerale dello Stala. Car. A. (1 iurte i>)>e Di Siiuefitro, che c' siala incastrata in uno dei n ari dell'Or
fanotrofio ad imperitura memorili di ehi l'olle, ferma: etile eolie la umanitaria luti/azione. Quelita larga e' ope
perà dello Scultore Onorio liaotolo, di Neie York.
r ——————— _
lei perdigiorno. Credere non basta;
bisogna, cll'istebso tempo, volere e fa
"Ma i poveri di spirito elle hanno
retto e r ":gono le sorti dell'Ordine nel
! nostro Stato, ne' c redono, ne' vogliono j
e, in quanto al fare, sono inetti non
solo, ma ombrosi, gelosi in modo che |
tengono fronte a chi veramente vuol
fare qualnhe cosa,
"E fino u quando? E' un
po' di risveglio, i fratelli tutti devo
no pensare, non farsi trasportare dai
soliti ciarloni. Dal dire al fare c'e'
di mezzo il mare. Le sirene, che cor
voci aspre e chiocce e suon di ma
no, vi parlano eternamente dell'avve
nirc, senza mettere mai avanti un pro
petto fattibile, non le dovete ascolta
re. Pochi discorsi e molti fatti.
"Pensate, che' n'avete tempo, ad uo
mini di mente e di cuore, non allo
parvenze che paiono persone.
"Se i fratelli del Massachusetts ve
dessero l'edificio sorto a Filadelfia,
sentirebbero nel cuore una puntura a
troce d'invidia. Perche' la Pennsylva
nia si', e noi no? Perche' a capo del
l'Ordine Figli d'ltalia della Pennsyl
vania vi sono stati e vi sono uomini
sodi, con vedute larghe e tenacia; a
spri riprendere, Riusti nel decide
re, senza borie inutili, pacificatori con
severo giudizio contro amici *e nemi
ci.
'"Perche' noi abbiamo soltanto fo
mentato discordie e pettegolezzi, che
annoiano, scoraggiano, deprimono e ci
tolgono ogni entusiasmo ed ogni spe
ranza di riuscire nella scalizzazione
dei nostri ideali.
A. C."
I "Figli d'ltalia" del Massachussets
sono più' giovani di quelli di Penn
sylvania, ma siamo sicuri che, col tem
po, anch'essi succederanno n. il. r.
Ciò' che dicono altri giornali
"La Voce della Colonia" nel reso
conto pubblicato al posto d'onore ha
voluto fare omaggio ai Figli d'ltali?
di Pennsylvania e specialmente al
Grande Venerabile Cav. A. Giuseppe
Di Silvestro quando ha detto:
"Ai Fiali d'ltalia tutti, al Cav. Giù
seppe Di Silvestr. . i sensi della nostra
profonda ammirazione e riconoscenza,
per la magnificente opera compiuta
I con sacrifizio di tempo, di moneta <■ !
più' ancora, attraverso una enormità'
'di maldicenze. Avanti o Legioni dei
■ Figli d'lti'.lia, n voi l'orgoglio di più'
«randi prodigi".
, Altrove, parlando del Grande Vene
| rabile, chf fece 11 presentazione del
| l'Orfanotrofio a S. E. l'Ambasciatore,
La Voce «lilla Colonia soggiunge: "11
Cavalier Di Silvestro era commosso ed
aveva gli occhi umidi di pianto, ed e'
doveroso dirlo, la sua commozione
la commozione di tutti. Istante indi
meli'icabile (ii sentire di tenerezze ine
splicabili".
* # Hi
"La Liberta' " (li Chester ricorda
che quando il Veni rabile della Loggia
"Italia" Antonio l'ilauri presento' la
targa di bronzo a nome di tutte le
logge della Pennsylvania al tir. Ve
nerabile, questi, volto ai fratelli dis-
J ce; Quantunque porti il mio ritratto,
[ ouesta e' la targa vostra, perche' l'Or
; fanotrofio non sarebbe oggi un fatto
compiuto, se non mi aveste voi sorret
to moralmente e finanziariamente".
* ♦ »
La stampa americana, come abbiamo
già' detto, e' stati» unanime nel coro
di approvazioni, specialmente verso
il Grande Venerabile. Il "Philadel
phia Record" del 23 gennaio u. s. in
un certo punto dice: "The dedication
was made the ocoasion of honoring
two men, one death and one living.
Dante, in vvhose spirit of moral uprit
ness the orphanage was built, and .1.
Giuseppe Di Silvestro, grand master
of the Sons of Italy in Pennsylvania,
whose entusiiism and hard work were
responsible for its achievement".
Partenze da Philadelphia
Vine Street Pier
AMERICA 18 Marzo
TAORMINA \ 22 Aprile
AMERICA 4 Maggio
AMERICA 22 Giugno
il discorso mi M. De »
I.a mancanza di spazio ci impediva
nel numero scorso, di riportare per in
tero i discorsi dei diversi oratori; ne'
per la stessa ragione, possiamo pub
Mirarli ocjri, Diamo pero' ospitalità
solamente a quello del Prof. De Vitis
? chiediamo scusa at>li interessati si
non facciamo altrettanto per essi.
Nel suo discorso il Prof. De Vitir,
abruzzese di nascita e socio della log
{Ha "Enrico Dunant" (|i Wilmi rding
Pa.. commemoro' l'Altissimo Poeta. 1!
Prof. \. RI. De Vitis, che e' onore
dell'italianità' in America, e' membri
onorario della Reale Accademia Ispa
no-Americana e Professore della Fa
'colta' della Fifth ave High School,
Pittsburgh, Pa.
! Ecco il suo discorso:
Fa quel che devi, avvenga
che può'.
Abbonamento Annuo $ 2.(M1
UNA COPIA 3 SOLDI
li 11. Me Api
——- |
Phila., Pa 3l Genti. 1922H
i Cuv Di Silvestro,
Compio il grudito iti' r i co G/-||
ridatomi do S. E. il Regio ylm-H
ha sentore, Senatore l r . Rolandm
Ricci, di i in graziare lu S. V. per II
il modo col quale fu organizzai
(o il ricevimento fatto in
di Sua Eccellenza in octasiotu l
dello recenti finita a Philadcl-1
pitia per Vinaugurazione del i
VOrfcii 'drof io dell'Ordine Figli I
d'ltalia.
Anco/a itm* volta IJC >'innovo\
j Vespi essionc del mio viro coni-1
piacimento per l'opera a
ria r patriottica compiuta! dal-fl
VOrdine cor V istituzione rfc/-|
VOrfanotrofio Italiano in Con
cord lille, e Le porgo, Signor !
Cai oliere, gli atti della m ia'di-\
sfintissina considera fitwte.
Il Regio Cai sole
LUIGI SILUTTI
Cu e. C use ppi Pi Silvestro
Gr. \'cn. dell'O. /•'. d'l.
per lo Stato di Pennsylvania I
1626 Se. firttud Street
} VbUadclphia, Pa.
' 11 ITALIAN WEEKLY NEWSPAPER
WITH THE LARGEST CIRCULATION
Entered as second-class matter April 19, 1918, at the post office at Philadelphia. Pa., under the A l of March 3. 1879".
"Anniversaries are useful in that
they concentrate attention on those
worth while. They serve to recall to
u.«, in the midst of our busy every
day life, great men and great events.
"Of the great Italian Dante, whose
death six hundred years ago the world
renKml»'rs with honor, Ruskin
that he was the outstanding figure
among all men that have lived on
earth. Whatever we may think per
sonally, it is the concensus of opinion
amonjr the great critics of literature
that Dante is certainly one of the
three greatest writers the world has
ever known, the others being Homer
and Shakespeare.
"Dante's genius was shown in his
extraordinary imagination. For six
hundred years he has made all the
horrors of hell seem intensely real to
the ignorant, and that, probably, has
been a useful preventer of crime. In
his "Paradise", the most magnificent
of all the "Divine Cotnedy", he has
shown the beauty of heaven, of divi
ne justice, as no other writer evei
has done, and that, surely, has beer
of great service to the human race.
We would express our opinion some
what differently from Ruskin am
say not that Dante is the first among
men, but that he is among the world's
[ jjrrentost teachers, one of" the truly I
great.
"Dante Alighieri, the father of th< \
Italian language, was born at Floron
■ <•«■ in 12(55, a ehitil of burgher parents,
! well-to-do but not of noble origin. The (
; first thing; we know of him is his moe- I
i ting with Heutrice, in his ninth year.
; She made such an impression upon
him that his whole life was molded by
that meeting:. They met but seldom;
;;t eighteen they passed on the street
; and exchanged a few words of greet
j ing. Hut she married another, and at
I the age of twenty-four she died. Her
death was a trreat blow to Dante,
and then his determination wan for-!
med to write of manhood »» never
had been done before. This purpose
he most wonderfully fulfilled in sue
cessfully exalting the glorification of
i womanhood in his immortal master
' piece.
"Dante gave himself to public life
and became a prior in his beloved city
of Florence. He early took part in
the continual struggle existing bet
ween the two opposing factions of the
Guelph and the (ihibellines. In his
effort to banish from the city the
leaders of both parties, he himself was
exiled and-'his property confiscated.
In 1316 the government of Florence
' issued a decree allowing the exiles to
return on payment of a fine, but
Dante indignantly refused to acknow
ledge thus that he had been in the
wrong. He continued visiting various
cities, and finally went to Ravenna,
where he died September 14, 1821.
There he lies buried this day.
"The 'Divine Comedy' was written
during the poet's nineteen years of
exile. Dante really called it "Comme
dia" - > oi'icdn - because of its prospe
rous ending. The prefix "divine" was
| given it later by its admirers, and no
i wonder, for this poem is not only a
! compendium of the total knowledge of
the Middle Ages written in a style at
j once admirable and initable, but it
marks the beginning bf the sweet Ita
lian language.
"This master poem is divided into
thre;' parts: Hell, Purgatory, and Pa
radise, emblematic of the threefold
state of man - sin, grace, and beati
tude. Each part is divided into thirty
three cantos in allusion to the years
of our Saviour's iife, and the triply
rhyme suggests the Holy Trinity.
"The 'Divine Comedy' is sometimes
called the epic of man, for the action
of the whole work deals with the state
of the soul after death. Allegorically,
the subject of this work is man, ir.
so far as by merit or demerit in the
eroreisi of free will, he is exposed to
the rewards or punishment of justice.
"Dante is undeniably one of the
loftiest souls the world has ever
known. His genius and heart were
comprehensive. In the domain of latir
gunge, of music, of art, of relipnn, of
history of phil isephy, and of worldly
wisdom, everywhere was his home. His
character was firm as steel, pure as
gold. He loved his fatherland as only
a child con love the mother, but justi
ce and truth were dearer to him than
the earthly fatherland. The sorrow of
exile he bore not only manly, but even
with Christ-like patience. In bitter
affliction he turned his eyes from the
outer to "the inner world, from the
earthk and temporal to the true and
eternal fatherland, from innumerable
fruitless wranglings of his time and
country to the great spiritual conflicts
of all nations and times, and he
brought together all the multiplied
thousands of small and great specu
lations, struggles, questions, and rid
dles of the human breast and of hu
man life into a great sublime whole,
and what he had seen as unity he re
vealed in the hitherto unattained eu
phony of the language of temporary
und future ages.
"Viewed from without, Dante's life
would -t em a failure he lost Bea
trice, the city he served made him an
exile, his hope for a united Italy was
Shattered, and yet these disappoint
ments made hini what he was, and
developed in him his marvelous cha
racter. He was human like other men.
His portraits show him stern but
strong. His courage to stick to his
purpose and to dare to write what he
believed made him the man he looks,
but withal he had a rare tenderness
of soul which manifested itself in his
pity for his friends, for the birds and
little children.
"How just and fitting, then, it is,
that a marble likeness of the divine
poet who loved children so well should
adorn the home of the little parentless
ones of his own race and blood, those
little trailing clouds of glory come
from God here, four thousand
mill's from his beloved city, in a God
chosen land of golden opportunities!
"This noble institution, of which
my native state of Pennsylvania may
well be proud, given the lie to the
erroneous statements of those calami
ly-howlers and narrow minded bigots
who forget thai their parents or their
ancestors were at one time immigrants
to this wonderland - it tdves the lie
IO those bigots, 1 say, who are loud
in their wales that this country is on
the road to destruction because we arc
letting in people of a culture different
from ours. My friends, America's lof
ty position in the world today is due
in no sma l ! measure to the fusion of
the best elements of all the nations
of Kurope whose hildren settled here.
We need and we should welcome with
open arms all the good, honest, and
industrious people of all the civilized
nations. If we live righteous lives
ourselves they will not hesitate to
follow our lead and help us in our
task of making this the best country
on earth.
"Certainlj these same views must
have been held by that noble Italian,
I)r. Sellaro, of New York City, who
a little more than u decade ago con
ceived the idea of starting the Order
of the Sons of Italy 111 America. And
what is the purpose of disorganiza
tion, might be asked? The Sons of
Italy purpose to gather into one great
family all those people of Italian an
cestry scattered throughout America
and to promote among them a spirit
of moral, civic and intellectual fellow
ship, to keep alive in their hearts love
for the land of their ancestors but to
becomegood, dutiful and law-abiding
citizens of this country. This, my
friends, is what is sought by this or
ganization which counts a membership
of more than one hundred and fifty
thousand, over twenty thousand of
whom are in Pennsylvania.
"As a testimonial that their aspira
tions are not empty dreams, we have
here today this fine institution whose
upkeep is maintained by monthly
dues contributed by every Son of Ita
ly in Pennsylvania. While to perpe
tuate the memory of a great poet we
have unveiled a bust and named an
institution after him, the Orphanage
itself is a living monument to the
irenius of an adopted Son of Pennsyl
vania, to that weather beaten though
invincible paladin of the Italian in
America, Grandmaster Chev. A. Jo
seph Di Silvestro.
"The Italian in America has been
grossly misjudged in the past. He
has been judged by the exception and
not the rule. Our defamers hive for
irotten that we Americans of Italian
ancestry are threefold Americans: the
New World was discovered by an Ita
lian, it was named after an Italian,
and its material development i- due
in a very large measure to hundred*
of thousands of Italian workingmen,
for there is scarcely a square mile of
developed land in this country which
some Italian or other has not helped
develop with the brawn of his arm and
the sweat of his brow. But since the
Italian language and Italian culture
are so different from the Anglo-Saxon,
up to very recently the Italian, with