La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, July 03, 1921, Image 1

Below is the OCR text representation for this newspapers page. It is also available as plain text as well as XML.

    PCBLISHED AND DISTRIBUTED UNDER PERMTT VT
V . 500 ALTI,OR,7 - ED BY THE ACT OF OCTOOER 6. »», ON F,LE AT THE POST-OFFICE OF PHIL.ADELPHIA. PA.; BT ORDER OF THE PRESIDENT, A. 8. Bi RLEKON POSTMASTER OEN
L"A LIBERA
| I forti caratteri sono gli Dei
| Supremi della Storia Nazionale.
A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Diretto
-1626 So. Broad Street
ANNO IV. - Numero 27
Fascismo e Repubblica
Nazionalismo e Monarchia
All'On. Benito Mussolini
Quando, mesi or sono, infieriva ne
gl'itali petti 11 sentimento dannun
ziano, noi, emigrati nel Nord Ame
rica, seguimmo trepidanti le ardite
gesta, che ebbero per base la leggen
da di Fiume. Ed, allora, accanto al
Nome del Nume immortale, impa
rammo a conoscere nomi minori, tra i
quali figuro' quello di un ex sociali
sta, oggi onorevolo, il signui Beuitu
Mussolini. E plaudlnimo, e corremmo
dietro al fiero milanese, che ci ap
parve, perche' fuso nel crogiuolo
dannunziano, come imbevuto di uno
spirito altamente nazionalista; e per
che', uscito con disdegno dalle fila
del partito socialista, l'inunzia'tario
ed improduttivo perche' italiano, ave
va saputo creare in noi l'immagine
vera dello spirito nazionale. E noi,
che all'estero di quello spirito fum
mo sempre invasi e pervasi, ci sen
timmo rinascere, seguimmo le traccie
del giovane lombardo, e 1» eleggem
mo ad intermediario tra noi all'este
ro, ed 11 divino Gabriele a Fiume!
Venuto 11 periodo elettorale, egli
fu lo strenuo difensore del Fascismo
in Italia; ed a tutti sembro' che con
la sua eloquenza ed azione infondesse
negl'ltali petti i più' puri sensi dj
patriottismo, per opporre al sociali
smo antipatriottico, » internaziona
le, che distrugge ed abbrutisce, le
più' alte idealità' della Patria. Per
ciò', noi pensammo che per "Fasci
smo si dovesse intendere Nazionali
smo; e che nei Fasci si raccogliesse
ro i più' ferventi nazionalisti. E slc_
come tra i nazionalisti va annovera
ta tutta la gioventù' d'ltalia da
gli imberbi giovanetti a quelli del
l'età' matura; dal più' calmi al più'
arditi gioventù' ed ardimento cre
sciuti all'ombra di una monarchia;
a noi parve chiaro che le "legioni fa
sciste, oltre ad essere nazionaliste,
fossero monarchiche!
Ad elezioni finite, invece, l'On.
Mussolini, il cui programma elettora
le fu quello del Fascismo, ossia quel
lo del Nazionalismo monarchico, vie
ne con una nuova teoria, e dice: "per
Fascismo s'intende Repubblica! Ke ~
stammo di sasso noi all'estero, e non
sapemmo spiegare il nuovo gesto
mussolinlano. E mentre le discussio
ni si succedono, il novello Onorevole
pronuncia alla Camera un discorso
fiero e patriottico, mediante 11 quale
rientra nelle fila del Fascismo nazio
nale; ossia rientra nel più' puro na
zionalismo, che cresce all'ombra della
Corona. Forse l'On. Mussolini, di na
tura calda ed Irruente, si era lascia
to trascinare da sentimenti nutriti
nell'anima, senza consultare il parti
to, a cui appartiene. Ma le proteste,
occulte e palesi, hanno corretto nel
l'audacissimo lombardo i bollori gio
vanili, e gli han fatto comprendere,
che, in politica, quel tale riserbo,
o Quel tale silenzio sonniniano vale
meglio di una oratoria ciarliera ed
Improduttiva!
Meglio cosi, altrimenti 11 Fascismo,
a cui si deve la salvezza d'ltalia, a
vrebbe recitato una' parte ridicola e
dannosa. Il fascismo, che in fondo
non e' se non la Carboneria forma
palese e' l'ancora di salvezza, che ha
frenato la Nave dello Stato In ba
lia delle onde, e l'ha condotta in por
lo. Quindi Esso, come Entità' nazio
nale, che deve accogliersi tutti, non
deve dividersi in forme strane e biz
zarre, per capriccio di pochi, o per
singole Individualità' le quali cerca
no d'imporre alla massa il proprio
volere: ma deve restare unito per
esser forte e se vuole raccogliere
quella messe di tutti, che noi aspet
tiamo. L'individuallta' deve restare
nell'ombra; ed 1 singoli sentimenti
non devono porre fuori strada quel
-IJ, che sono la somma di una enorme
nollettlvlta'. Altrimenti si avrebbero
gli stessi scismi, comuni a tutti 1
partiti: e lo scisma, e la scissura
proiettano sempre fosca luce sui par
titi di origino. Del resto, che vale, o
norevole Mussolini, avvalersi dell'ag-
Fettivo "repubblicano" ° "monarchi
co" senza l'altro vero, Importante ag
gettivo "italiano?"! Ossia, che inte
ressa esser monarchico o repubblica
no, se non si e', prima di tutto, ita
liano?". ..
In Italia, ove l'arte oratoria fiori
sce come i fiori de' suol prati, si e'
sempre alla ricerca delle belle frasi;
ma la frase vera, unica "sii italiano
prima" non si e' mal creata. Si crei,
perdio, la coscienza nazionale, arte
fice supremo degli Interessi della Pa
tria. e poi si cerchi il colore politi
co. S'lnfonda negli individui e nell f
masse il "Credo italiano", si dica al '
l'lndividuo ed alle collettività', cht
Prima dì esser monarchico, repubbli
ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER
cano, socialista, comunista, ger. ecc.
si deve essere "italiano'' ed avrete
creato, allora, il sentimento politico.
La scissura, a cui noi si e' abituati,
rivela che noi non abbiamo una "ve
ra fede politica"; e dice che gli atti
nostri sono ostili alla madre-patria.
« he si chiama Italia. Perche', se fos
simo realmente italiani... fie sentis
simo a fondo la voce della Madre-Ita
lia... noi non saremmo ne' monar
chici, ne repubblicani, ne' socialisti,
no comunisti; ma saremmo, prima
di tutto e sopratutto, "ITALIANI!....
Si può' discutere p. es. sui sentimen
ti amorosi, che interessano i giovani
verso la donna, che deve essere la
loro sposa; ma non si discute sui
sentimenti, che interessano la madre;
una dlscuslone al riguardo farebbe
di noi figli snaturati, ed i figli a
tal modo sono criminali!..
In Italia o si e' monarchici, o si
»' socialisti, altri partiti non esisto
no come elementi organizzati. Oli
stessi ' Popolari", che militano sotto
la Croce di Cristo non vogliono il
Papa-Re: vogliono il Papa come Capo
spirituale della Cristianità", ma il Re
| come Capo-politico. Ne" havvi un par
tito vero repubblicano, anzi le fila
repubblicane vennero, col tempo, a
farsi esili fino ad eleggere otto de
butati appena nelle elezioni ultime
nazionali.
Ma, ouorevole Mussolini, lasciando
da parte quella famosa frase "in I
talia la Repubblica ci divide, la Mo
narchia ci unisce", potrebbe dirmi se
esista differenza tra '-Repubblica co
ronata, l'attuale forma di governo,
'he esista oggi in Italia, e Repubbli
ca repubblicana?"
Esiste oggi in Italia la stessa Tor
ma elettorale rappresentativa, che
vige nelle nazioni rette a Repubbli
ca?... Sol chi vive lontano dalla
1 Patria, sa che significhi "forma re-
I pubblicana'V e sa quanto valga II po
tere di un Presidente di Repubbli
ca; potere chissà' quante volte supe
riore a quello di tutti i Re d'ltalia.
' Senza curarmi della forma politica
! degli altri regni, e volendo interes
! sarmi soltanto di quella, che e' in
\iisore nella terra, che nil vide na
scere, solennemente affermo che la
"forma politica, oggi esistente nella
Patria di Dante, democraticamente e'
superiore a quella di ogni altro popo
lo, e che quella liberta', per cui mo
rirono i nostri Eroi, e che e' sacra
ad ogni cuore d'ltaliano, va degene
rando in libertinaggio"!..
Altrimenti conte spiegare il feno
meno Mlslano? In America, per es.,
paese repubblicano per eccellenza,
tali stranezze non sono possibili; e
parecchi rapresentantl, eletti per vo
lo popolare, stanno tuttora al fresco,
perche' si permisero di personificare
alcune tendenze politiche contrarie
allo spirito, su cui si fondo' la Re
pubblica del Nord America. . .
» ♦ *
Agl'italiani tutti propongo di can
tare un "tedeum" di grazie al si
gnore per averci dato un Re, e che
Re: un galantuomo, direbbe D'An
nunzio... In tempi cosi' strani, ed
in mezzo a tante lotte fratricide,
che hanno insanguinato le vie d'l
talia, avere un Re, che regni e non
governi, e che ci tenga uniti, alme
no, iter I sacri ideali della Patria,
e' un dono del Cielo. Difatti, che cosa
sarebbe successo in ItaMa, se, rove
sciato l'attuale forma di Governo,
si fosse posto un'altro, o repubblica
no, o socialista, o comunista, ecc.?. .
Di sangue caldo, come slamo, noi si
sarebbe assistito chissà' a quali or
rori: e chissà' quale straniero si sa
rebbe ficcato in mezzo a noi per far
ci scannare l'un coll'altro, e per te
nerci, cosi' divisi, eternamente schia
vi... Poiché' penso che tolto il Re,
in Italia si avvererebbe ancora l'anti
ca, maledetta divisione di Stati e Sta
terelli, per dare agio ai bassi fondi
sociali di venire alla luce del gior
no. Si sarebbe ripetuto in Italia la
seconda edizione della Russia; ed li
Popolo, Il vero P0p010.... quello che
paga con la vita quanto gli e' di
più' sacro, sarebbe indietreggiato di
parecchi secoli. Ma grazie agli Del,
l'ltalia non e' la Russia; e la ri
voluzione italiana, che scaturì' come
conseguenza dal carmi de' suoi Poe
ti, e dal pensiero de' suol Filosofi, i
quali crearono il martirio e l'eroi
smo, non fu quella russa, maturata
in una notte. Le rivoluzioni non s'im
provvisano; ma si concepiscono nello
spazio del secoli, coll'educare, prepa
rare, evolvere 1 popoli, perche' essi da
quelle avessero nuova luce, e non
pia' caos, oscurantismo!... Oggi tutti
pensano che per la santa Russia era
I meglio, dieci volte, lo Czarlsmo, che
WITH THE LARGEST CIRCULATION
AVANTI SEI IVI PRE, CON L.A FIACCOLA I INI PUGNO
Khimm a- -iorond-flttew matter Vpril 19. 1918. at the post office ai Philadelphia, Pa„ under the Act of March 3, 1879"
il Leninismo; e lo stesso Tolstoi si !
ricrederebbe, se potesse alzar la testa j
dalla sua fossa!. . .
'D'altronde noi, in Italia, non ab
iianio nessuna ragione da dover cam-
I lare indirizzo politico; e come non
avemmo inai Czarismo, cosi' non vo
gliamo aver mal Leninismo, ed il pa
trimonio delle nostre liberta' sacre,
che ereditammo dai Padri nostri, non
dovrà' mai essere intriso di sangue .
fraterno; ma deve crescere puro ed
immacolato, fulgido e rigoglioso, co
me il più' bel fiore, che cresca sotto
II Sole!
E le bntme di quei tali facinorosi,
i quali non fur mai vivi, e vennero
ull'onor del giorno sol perche' scolpi- ;
rono il momento psicologico, dovuto
all'esaurimento delle forze nazionali,
rese esauste dai patimenti delle trin- j
Sua Eccellenza l'Ambasciatore a Pittsburgh
Proveniente da Scranton, nelle ore
antimeridiane di oggi, domenica, ar
riverà' a Pittsburgh S. E. il Sena
tote Vittorio Rolandi-Rlcel, Amba
sciatore del Re d'ltalia a Washing
ton.
A questo proposito ci piace ripor
tare parte di un appello che il Cav.
Dr. Giacomo Conti, Presidente del
Comitato ricevimenti, ha dato alle
stampe la settimana scorsa:
"Gl'italiani di Pittsburgh non san
no dimenticare le tradizioni patrie,
quantunque da anni in America.
Chiamati in/nome dell'ltalia per ono
rare 1 figli illustri della terra di
Dante, hanno sempre risposto all'ap
pello con quell'entusiasmo e quella
generosità' che caratterizzano la no
stra razza.
"Ed anche questa volta a mal
i-rado del dissesto finanziarlo che si
fa sentire hanno voluto dire con la
'propria generale partecipazione al fe
steggiamenti in onore di S. E. Vitto
rio Rolandl-Rlccl che essi sono
sempre pronti ad affermare sulla
idealità' cara della Patria il princi
pio «lei nostro tricolore, l'attacca
mento a chi rappresenta il nostro Go
! verno rispettabile e rispettato in A
merica.
. "Il Comitato Esecutivo Coloniale,
rome si sji composto dal Cav. Gae
tano Conti, Presidente; Dr. A. E.
Abbate, .1. Fugassi, Rev. A. Parzia
le. Vice Presidenti; Rev. C. Falco
ne, Segretario di Finanza; M. Cala
bro', Segretario di Corrispondenza:
ed Antonino Certo, tesoriere: ha in
seno rappresentanti di tutte le classi
e tendenze coloniali, di'conseguenza
ila cercato di accontentare tutti, di j
fare emergere coloro che ne hanno
diritto, durante il soggiorno dell'il
lustre ospite qui.
"Ed al Memorial Hall, li 4 Luglio, '
P. E. ascolteia' la parola del prò- ;
fessionlsta e dell'operaio; del Sacer
dote e dello studente Universitario
Italiano. »
"S. E. Vittorio Roland! Ricci ar- !
rivela' all'Union Station il 3 Luglio, j
ove aara' ricevuto dalle autorità' clt- j
ladine con a capo 11 Sindaco e dal
Comitato Esecutivo indi procede
ra' alla volta del William Penn Ho- j
tel. Ivi assisterà' alja sfilata delle,
Ixigge dell'Ordine Figli d'ltalia in A
merica, delle l/igge dell'Ordine In- [
dipendente Figli d'ltalia, Società' di |
Mutuo Soccorso, Clubs, ecc.
"Verso le ore 10.30 si recherà' al
Moose Tempie in Penn Avenue, per (
assistere alla inlzazione di una Ixig- i
già dell'Ordine Indipendente Figli ;
d'ltalia che porta il suo nome.
"Nel pomeriggio si recherà' ad
East Liberty, per assistere all'apertu
ra dell'Ospedale Italiano, opera ma- (
gnifica del Dr. Alvino.
Finita tale cerimonia in auto
mobile si recherà' ad Oakmont, per
l'lnaugurazione dell'Orfanotrofio I
talianfl, opera filantropica dell'Unto-_
ne del Clero e delle Colonie Italia-,
pe del Western Pennsylvania.
» * *
"Il giorno 4, al mattino, S. E. si'
recherà' a visitare le scuole Italiane
di East Liberty, Bloomfield e quelle ,
di S. Pietro In Fernando Street.
"Nel pomeriggio S. E. assisterà' al ,
Comizio indetto nel Memorial Hall, e
di sera al banchetto che avra' luogo
nel Fort Pitt Hotel.
♦« * ,
"Il giorno 5 S. E. ed il Comitato
saranno ospiti della Camera di Com
mercio.
"Il Comitato s'e' accaparrato i ser
vizi della banda Cervone, e di quella !
diretta dal Maestro Capua e delle Or
chestre dirette dal Maestri Caputo e
Rocereto, per lo svolgimento del di
versi programmi musicali durante I
giorni dei festeggiamenti.
"Le logge e Società' che avranno j
bande per la parata sono pregate di
averne di quelle che appartengono al
l'Unione Musicale.
PHILADELPHIA, PA., 3 LUGLIO 1921
Icee; brame, funeste e malvagie, per
j condurne il timone dello Stato nel
, tempi del più' terribile oscurantismo,
devono esser messe subito a dormire;
perche' l'ignoranza non offuschi l'in
telligenza; e perche' l'lntellettuallta'
: vera. . * quella che si basa sul pro
gresso e sulla civiltà' delle genti, e
nerga sempre, ed a beneficio di tut
ti!...
i* * *
Nel centenario di Dante..., di Pa
dre Dante., dell'artefice divino del
l'ltalia nostra... un soffio di vita
i nuova parta dalla Sagra Fossa, e ci
abbracci, e ci affratelli in un'unico
pensiero!. .. Un soffio di vita nuo
va venga ad immedesimarsi di noi,
italiani tutti, per porre nella coscien
za nostra, come "Fine" unfeo, vero,
| supremo, il IJKNE, il GRAN BENE
"Tutte le società' che vogliono pi
gliare parte alla parata sono prega
te rivolgersi al Signor Michele Mor
tone 4 1 Chathnm St., Il quale dara'
loro tulte le informazioni possibili."
♦ * *
li Cav. Dr. Conti, a schivare la In
fiammi! lenza di chi vorrebbe specu
lare sul nome dell'Ambasciatore, con
■ chiude:
"A scanso di equivoci, il Comitato
Esecutivo tiene a dichiarare che non
ha autorizzato ne' e' interessato in
pubblicazioni di libri od albums che
potrebbero essere fatti per l'occasio
ne.
"Per assolvere li grande e laborio
so mandato affidatogli dalla Colonia, 1
il Comitato Esecutivo chiede dalla
Colonia, la cooperazione di tutti. SI
ricordi che se I festeggiamenti coin- ,
pendieranno l'affermazÀine dell'lta
lianità', dell'intelligenza, della disci
plina, della fratellanza dei nostri
connazionali do' non tornerà' a ■
lode del Comitato, ma degli Italiani
Uniti del Greater Pittsburgh e clr-!
condarlo.
Italiani! Mantenetevi all'altezza
ilei momento storico' coloniale; mo- 1
strale in pieno, lampantemente!
le doti del vostri cuori generosi
e fate si' che i latrati di qualche cer- '
bero insoddisfatto non disturbino
il poema del vostro entusiasmo".
Ricordiamo che il Cav. G. N'a
lali e' stato nominato "Toast Master"
del banchetto, e l'lng. G. Ferrara
"Chalrman" del Comizio.
Ringraziandola di quanto fura',
con distinta stima
Il Presidente del Comitato
Cav. Dr. Gaetano Conti"
L'INAUGURAZIONE DELL'OSPEDA
LE ALVINO
A proposito della Inaugurazione
dell'Ospedale dei Dr. Alvino rlportia
!no dal giornali di Pittsburgh un
j omaggio del signor Domenico Geraei,
j Grande Deputato della loggia Nuova
I Piave dell'O. K. d'l.
L'omaggio dice:
, "Nemico degli adulatori e del sl-
I mulatori ai quali la parola non ser-
Ive che a mascherare il proprio pen
-1 siero, e col dubbio che agli occhi di
qualcuno della Colonia, sconoscendo
! che la mia vertebra non e' di gom
! ma, avessi potuto apparire adulatore
anch'lo, mi son trattenuto dal ripar
j lare dell'Ospedale Italiano.
! "Ma ormai di fronte all'opera com
piuta, che e' fonte di legittimo or
j goglio per la colonia tutta ac
! crescendone essa lustro e decoro ——
io non posso ristarmi dal far seguire
; questi altri cenni a quanto ebbi a
idire In un passato mio articolo sul
jlo stesso soggetto, e che molti gior
nali coloniali gentilmente pubblica
rono.
"Riferendosi al suddetto articolo,
: il signor Ixj Forte, In una sua corrl-
I spondenza ila Monessen alla "Stella
d'ltalia", mentre constatava con vl
ivo compiacimento il nostro risveglio
coloniale si augurava che l'Ospedale
venisse presto portalo a' compimento. '
"Oggi e' con legittima gioia che
! possiamo dire a lui ed a quanti, co
rno lui, hanno a cuore le sorti mi-
irllorl della nostra Colonia cho l'Ospe
lìale Italiatio e' un fatto compiuto.
"Il Dottore Alvino, quest'uomo dal
; le maniere semplici e dall'animo no- !
lille quanto generoso, questo genuino
figlio del popolo dai tendini di ac
ciaio, ha operato, direi quasi, l'lm
possibile.
"Egli, nella sua carriera di chi
rurgo, come, mi ha detto parecchie
volte, lia' provato, per l'ostruzlonl
smo Indigeno "com'è' duro calle lo
scendere e il salir per l'altrui sca-
; Ie "-
"Egli, risparmia, con questa sua o
pera, nuove umiliazioni a se stesso
ed al nostri giovani che amassero
1 specializzarsi in qualche ramo medi-1
della Patria adorata, che si chiama
"ITALIA". . . di quella Italia, che fu
suo "FINE", Sl'A VITA, SUO TUT
TO; e per cui sprofondo' nelle pene
dell'lnferno 1 barattieri della Patria,
e poso nelle gioie del Paradiso quelli i
quali della Patria vollero il BENE, il
GRAN RENE! . . . Che se noi potes
simo presentarci dinanzi al sacro A
wello stretti tutti In un'unico "Fa
scio", nel Fascio assolutamente Ita
liano chissà' di quanto s'ingiganti
rebbe la Dantesca Figura... Da pe
sante porta, che chiude il sacro re
i Into, si spalancherebbe; e dritto sii
la soglia a noi apparirebbe il Dlvin
Poeta, per dirci:
"Italia., alla fine il mio Carme
non fu scritto invano!..."
Dr. Luongo
• co-chlrurglco.
"L'Ospedale e' infatti, per la di lui
disinteressata concessione, a disposi
zione ili tutti i nostri medici, 1 quali,
a tal'uopo Invitati, hanno con animo
| aperto promesso tulio il loro appog-|
gio, affinchè' l'opera nuova viva c
prosperi.
"Possa 11 cimentarsi dei vincoli di
1 amicizia e di solidarietà' professiona
le del nostri medici darci in un
prossimo futuro il Grande Ospedale
Coloniale, a decoro ed utilità' dalla
gente ili nostra stirpe.
"Intanto, polche' il Dr. Alvino, con
atto magnanimo, ha messo a dispo
sizione ili questa nostra R. A. C'., due (
.letti per ammalati poveri, S. E. l'Am
basciatore d'ltalia a Washington, ri
spondendo con un pensiero gentile,
presenziera' l'lnaugurazione dell'O
! spedale che saa' fatto II 3 luglio pros
simo venturo.
| "So che la magnanimità' del Dott.
Alvino MI oltre. Egli Infatti istituirà'
| in dispensarlo 'dove in date ore del
j giorno I nostri poveri potranno tro
j carvi l'assistenza ambulatoria di cui
! possono abbisognare.
"Partecipi dunque alla festa d'l
naugurazione che saia' pur festa del
nostri cuori, la Colonia tutta, ad af-
I rcrniazionc di solidarietà' nel bene e
j di' plauso all'uomo che sa essere e
tenace e generoso.
"Sia la fiaccola da lui accesa rac
| colta ed agitata su più' alte vette.
Domenico Geraci"
IL NOSTRO DIRETTORE INVITATO
D'ONORE
Il nostro direttore, Cav. A. Giusep- I
|pe DI Silvestro, Grande Venerabili i
dell'Ordine del Figli d'ltalia per lo i
Stato di Pennsylvnia, e' stato invi
talo ad assistere ai ricevimenti, dal- !
l'arrivo di S. E. al banchetto. Noi
ringraziamo per lui del gentilissimo '
pensiero avuto.
il Cav. Gius. Di Silvestro e' par- |
lite giovedì' scorso per Erio dove
IH sera del I N ha presenziato la riti- I
nlone del Comitato esecutivo del Con- |
grcsso e nel pomeriggio di ieri, sabato
ha diretto la cerimonia di iniziazione
della loggia femminile locale "Anita
Garibaldi". Poscia ha parlato alle
logge locali riunite ed a quelle del
dintorni.
Durante la permanenza di Sua Ec
cellenza a Pittsburgh, nelle ore in
cui non vi saranno manifestazioni, il
Grande Venerabile Cav. DI Silvestro
non ri marra' inoperoso.
Questa sera inlziera' la neo loggia
"Uniti e Liberi" No. 1091 di Tarcn
tum; nelle ore antimeridiane di do
mani, 4 luglio, Inlziera' la neo log
gia Giovanna D'Arco No. 1086 di
Lecchburg, e nelle ore pomeridiane
parteciperà' e parlerà' al comizio ed
alla sera al banchetto In onore del
l'Ambasciatore.
Nelle sere dei 5, 1 JB 7 luglio visi
tcra' rispettivamente le logge "Eli-,
wood" ili Ellwood City, Conte di To
rino di Rraddoek e Nuova Luigi Ca
dorna di Putler.
IMPORTANTE
PER I LETTORI DI QUESTO GIOR
NALE E PER I FIGLI D'ITALIA
DI PENNSYLVANIA
Il nostro direttore, Cav. A. Giu
seppe Di Silvestro. Grande Venerabi
le dell'Ordine dei Figli d'ltalia si as
senterà' da questa citta' per circo
2 mesi giacche" dopo il ritorno dal suo
i*iro annunziato in altra pagina del
giornale, sr recherà' a raggiungere la
.uà famiglia nella spiaggia di Wild
wood Crest. N. J. Egli tornerà' in
Philadelphia nna volta la settimana
na, il giovedì'.
Chi avesse bisogno di comunicare
con lui il suo indirizzo e' c]o Seward
Apartments, Wildwood Crest, N. J..
Telefono, Wildwood 327 W.
: La Divina Commedia di Dante
/
; ed i viaggi all'altro mondo
XXI.
E qui l'Africano spiega l'universo
secondo il sistema astronomico di
; quel tempi "L'universo", egli dice,
j "si compone di nove sfere o cieli, 11
primo dei quali, esteriore a tutti gli
altri e' il cielo propriamente detto, ed
e' Io stesso Dio Supremo, che circon
da e contiene tutto il resto. In esso
sono fisse quelle stelle che girano In
■ un modo (avallabile, e sotto, vi sono
; sette altre sfere, che girano in dire
zione contraria a quella del cieli. Una
l 'll tali sfere e' occupata dal pianeta
j detto Saturno; appresso vi e' la stel
la detta Giove, cosi' benigna e salti
lare al genere umano. 11 terzo e' il
llero e terribile pianeta Marte: sotto
li cui quasi nel mezzo, e' il Sole,
principale fra tutti i pianeti, l'anima
■ lei mondo, che regola ed Illumina
lutto essendo ili tale grandezza da
leggere e illuminare tutti gli altri
pianeti. Seguono quindi Venere e
Mercurio, che sono come 1 servitori
del Sole. Ultimo e' la Luna, la quale
splende solo per luce riflessa e si
muove in una sfera inferiore a tutti.
Sotto la Luna, fatta eccezione dell'a
nima umana, la quale per dono de
fili Dei e' immortale, tutto le altre
cose some mortali e tendono alla dis
soluzione. Ma al di sopra della Luna
mite le cose sono eterne. In quanto
ella Terra, cho e' il nono globo ed
'occupa il centro, e' immobile, e tutti
gli altri globi gravitano verso di es
! sa"
Come si vede II sistema astronomi
:co di Cicerone e' il geocentrico, che
poi fu detto sistema Tolomelco, e
; posto In forma scientifica da Claudio
1 Tolomeo di Alessandria verso la lue
la' del secondo setolo dell'era cristia
na. Questo sistema fu universalmen
te accettato fino a Copernico e Gali
lei. e pero' fu anche seguito da Dan
le, il quale oltre del cielo cristalli
no, ammise il cielo empireo, immobile
i che tutto contiene eil avvolge, sede
: di Dio e dei beati.
Nel paragrafo XX, descrive le cin
que zone del globo terrestre, cioè' le
(due polatl, le due temperate e la tor- '
[rida. Chiama ANTIPODI gli abitanti
ilella zona temperata australe, come
li ritenne anche Dante, li quale, se
guendo Aristotele (Do Coel et mundo
1 l|. 13) uso' la vqf-e ANTICTONA per
| designare la terra degli antipodi.
LA DISCESA DI ENEA NEL-
L'AVERNO
Virginio nel lihro sesto dell'Enel
i ile descrive la discesa di Enea nel-
I l'Averno per co/sul tare il padre
j .rcliise clrta I futuri destini del suo
i popolo. Appena egli sbarco' sulle eo
i ste d'ltalia, andò' alla grotta della
Sibilla, la quale gli predisse tutte le
peripezie ed 1 pericoli a cui andava
: incontro e lo esorto' a non perdersi
iti coraggio: Tu ne oe( j e malis sed
contra audentior ito".
Enea chiese alla Sibilla ili ac
compagnarlo alla dimora del morti, e
in sua compagnia entro' in una grot- 1
la presso ii lago Averno, che era
l'entrata al regni sotterranei. Offri
un sacrificio alle delta' infernali,
Proserplna, Ecate e le Furie, e scese
dietro la Sibilla nelle regioni infer
nali. Alla porta dell'lnferno passaro
no attraverso ad un gruppo di esse- '
ri orribili a vedersi, tra cui le Fu- ,
rie con vipere e serpenti tra i ca
pelli Il mostra Urlareo con cento
braccia, le Idre e le Chimere con lin
gue di fuoco.
Pervennero poscia al nero fiume
Coclto, ove era 11 navalestro Caron
te. il quale traghettava le anime nel
la sua barca all'altra riva, rimandan
do indietro coloro che non avevano
ricevuto sepoltura. Caronte, persuaso
dalla Sibilla, s'indusse a traghettare ]
i linea non ostante fosse ancora vivo. .
I Alla riva opposta del fiume trovarono
jil cane Cerbero con tre teste, Il qua
i le comincio' a latrare, finche' la Si
: i.llla gli getto' una focaccia e cosi'
quieto'. Udirono lamenti, pianti e
' si ridi ili ragazzi e di morti sotto fal
■ e accuse. Quivi Minosse giudica ed i
( esamina le opere di ognuno, mentre,
'■nino in vita. Videro poi 1 suicidi, i
quelli che erano Raduti vittime del- 1
l'amore, tra cui Enea scorse-.Dlilone
■ on una ferita ancor fresca. Quindi j
:>evenncro ad un campo ove dimora
vano gii eroi caduti In battaglia, ed
Enea vi riconobbe molti guerrieri
e troiani. Alla sua vista 1 guer
rieri greci fuggirono spaventati,
mentre i troiani gli si affollarono at
torno, chiedendogli la ragione della
•ua andata all'intono.
Arrivarono quindi ad un bivio, un
braccio del quale conduceva ai cam
!»i Elisi e l'altro alla regione dei
I dannati. Enea si fermo' ad osserva
f a quei che devi, avvenga,
che può'.
Abbonamento Annuo $ 2.00
UNA COPIA 3 SOLDI
re le mura <ll una grande citta', i«-
torno a cut scorre il fiume Flcgelonles,
, fon le porte di diamante ed una U)r
re di ferro ove stava a guardia la
j Furia Tisifone. Dalle ritta' venivano
fuori rumori di catene e d'incudini
Insieme ai lamenti delle anime che vi
erano tormentate. La Sibilla spiego*
ad Enea esser quivi la corte, ove Ita
damante dava I suoi giudizi, e gH
mostro' l'ldra con cinquanta teste, a
guardia della porta. Gli disse che qui
vi li Tartaro si sprofondava sotto l
loro piedi quanto il cielo <•' lontano
dalla terra e nel suo baratro vi e rana
I Titani.
Dopo d'aver visto altri gruppi se
tluti'a tavola, ove una Furia toglieva
dalle numi del dannati le \ivande ap
pena erano poste alla bocca, ed altri
; ruppi con grossi macigni sulle spal
le (erano gl'invidiosi o odiatori dei
fratelli 1 percussori del genitori, I
I frodatori degli amie I, gli avari, 1 pia*
numerosi) Enea vide gli adulteri, I
causidici ed i ladri del loro padronL
Quivi vi era uno che aveva per mo
neta venduta la patria, un altro che
aveva pervertito le leggi, e poi Issio
ne torturato sopra una ruota, Sisifo
inteso a voltolare un grosso macigno
e Tantalo Immerso fino al mento in
una pozza d'acqua, arso dalla sete
senza poter bere. La Sibilla ora av
verto Vinca esser tempo di lasciare
quelle malinconiche regioni ed andare
alla ritta' del beati, onde andarono
tra un oscuro passaggio nel campi
Elisi dall'aria fresca e dalla luce tfì
porpora, con un sole e le stelle loro
proprll. Gli abitnnti si divertivano
tutti in vari modi, in danze, suoni,
canti, in guoehi di forza e di destrez
za ed in altri divertimenti nei prati
tra l'erba verdeggiante. Quivi Enea
v ide i fondatori di Troia con le loro
antiche armi, gli eroi morti per la
patria, 1 sacerdoti ed 1 poeti che avo
vano fatto poesia degna di
gl'lnventori nelle arti e scleiwe ed I
benefattori del genere umano. La Si
billa domando' ad uno di costoro ov*
fosse Anchlse e le fu risposto che era
in una valle verdeggiane poco lonta
no. Quando Archlse rlnoeobbe Enea
distese ambe le braccia verso luV
versando dagli occhi copiose lagrime.
Enea cerco' invano di abbracciar»
l'ombra del padre. Vide una spaziosa
valle con alberi graziosamente bacia
li dalle brezze gentili, ed un bel par
norama attraverso il quale scorreva fi
fiume Let(j. Lungo le rive vi erano in
• Inlte moltitudini di anime che aspet
tavano di ricevere un corpo novello e
ritornare al mondo. Anchlse spiego*
che il Creatore formo' le anime unta
ne coi principali elementi, cioè' l'a
ria, la terra e l'acqua, 1 quali miti
prendono la forma del fuoco e diven
utilo fiamma. Questo composto fu dif
fuso come semente fra I corpi celesti,
e da esso gli Del Inferiori formarono
l'uomo e gli altri animali, mesco
lando gli elementi principali in va
i le proporzioni con la terra. Quanto
più' nel composto predomina la lerrs
tanto meno perfetto e' l'individuo.
Questa imperfezione deve essere pur
gata dopo la morte col ventilare le
| anime ad una corrente di vento, o
sommergendole nell'acqua, o brucian
dole col fuoco, sicché' vlen da esse
i tolta ogni imperfezione. Pochissime
unirne sono ammesse nel Campi Ell
:-i e quivi rimangono per sempre, ma
le altre, dopo essere state purgate
■ lalle loro imperfezioni, sono restitui
te di nuovo alla vita con un altro
< orpo, perdendo ogni memoria della
v ita antefatta col bere l'acqua del fin
ine Lete. Alcune pero" restano sem
pre nell'inferno noìi essendo capaci
di nessuna perfezione, oppure ricevo
no un corpo di animali.
Archlse predisse poi ad Enea ckf
ihe farebbero 1 suol discendenti. e
do' «he a lui era serbato di com
piere nel Lazio, donde sarebl» aop
to Il grande romano Impero.
Enea e la Sibilla Infine prese»»
commiato da Arcbise e ritornanarono
sulla terra.
Dr. F. Cubicciotti
Luigi Fuiano
NEGOZIANTE IN LATTICINI
Provoloni, Provole, Manteche, Mozi»-
relle, Scamonee
W23 So. Sth St. Phila.. Po.
Partenze da Philadelphia
Vine Street Pier
Direttamente da Napoli e Genova sen
za toccare New York
DUCA D'AOSTA 13 Luglio
AMERICA 5 Agosto