La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, June 12, 1921, Image 2

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    LA ÜBERA PAROLA
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rappresentare stasera, ne) domandar
Le ancora che Lei, giungendo quanto
prima ai patrii lidi, dica al He e dica
ai fratelli nostri che pur batte forte
i! cuhi* italiano, che qui pur si sente
forte l'amor santo di Patria, e che la
Colonia di Philadelphia continua a non
o*ser sorda a qualunque appello di
patriottismo, di devozione e di sacrifi
zio, dovunque sventola superbo il sa
cro vessillo d'ltalia '
"Il suo partire ci e' doloroso, Ec
cellenza, e noi vorremmo che la nostra
memoria resta* ■> in Lei scolpita, come
«colpito e' in Lei il ricordo di quella
santa attua (rena ria che l'attende anco
ra oltremare ed a cui mi permetta di
sciogliere, in questo momento, un inno
a lei caro perche' e' l'inno alla più'
sacra idealità' umana:
Verrei T e.dee la Sarta Mamma in trono
wpw «i.w d'avorio atto e prentante,
e. quattro ali 'di deetrier balzani
a Ita era fi a! timone,
Scorrer pel mondo con il libro in mano
de le ariti tnrtv' nontre Latine,
- leggiadra in viso e giovanti eolute •
riemplando agli ignoti.
E, ai forte tealpitie do ti capotti,
correre i Fauni al tua paesaggio in fotta,
ed intonar «ut flauti l'inno alato
a Vittorini - il figlio -I
Accorrer l Sirene dagli Atlanti
e cantarle la strofa d'Elicona,
piena di ritmi e gaia di colore,
che Saffo, eoi. dicea '
E, in mtzio a tanta gloria, una cometa
j u.'Vibar dal cielo, e, ne la chioma d'oro
rapir la genitrice, ed a le genti
lasciar pition di togno. . I
La piccola Bongiovanni
Terminato il banchetto, quando Sui
Eorellenza era per lasciare la Sala, (fi
ai fece incontro la signora Maria Per
na, avente per mano una bambina
Questa avrebbe voluto recitare un di
scorso patriottico di omaggio all'ltalii
ed al suo rappresentante, ma non a
vendolo potuto fare negli intermezzi
fra un discorso e l'altro, prego' la si
gnora Perna che l'accompagnasse allt
porta d'uscita della Sala.
La bambina, che ha nome Santina, e<
e' figlia alla sig.ra Concettina Bon
giovanni, sorella della signora Perna
recito' con molta spigliatezza, castiga
to nella forma, un discorsetto patriot
tic» riscuotendo gli applausi di Sui
Eccellenza e dei pochi presenti.
Al West Philadelpliia
Una di quelle dimostrazione entu
Mastiche, che non ài dimenticano tan
to facilmente, fu fatta a Sua Ecce!
lenza dalla colonia italiana del Wes
Philadelphia.
Il resoconto che qui appresso pub
blichiamo lo dobbiamo alla cortesia de
Dr. Michel» Renzullo, nostro collabo
ratore. Cosi' egli parla dei ricevi
menti fatti a Sua Eccellenza da quel
la colonia italiana:
DAL NOSTRO COLLABORATORE
Lunedi' della settimana scorsa ori
uno splendido meriggio di Maggio, oc
il sole rifulgeva in tutta la sua glo
ria, e l'azzurro puro e nitido del eie
10, richiamava al cuore ed alla ment<
di migliaia d'ltaliani giubilanti, quel
lo divino della Patria.
Da per tutto era uno sventolio gaie
di bandiere e bandierine tricolori, mi
su a quelle non men belle delle stelli
* delle striscio; un movimento insolite
notavasi nella nostra piccola colonis
del West Philadolphia, e tutti indi
stintamente, poveri e ricchi, chiuden
do case e negozii, si ricoveravano, si
affollavano promiscuamente sulle stra
de, sui verdi viali fioriti; il profumo
di primavera sembrava più' acuto e
penetrante.
Nei visi e nelle voci giulivi dei bim
bi, negli occhi ridenti e fascinanti del
le fanciulle, nel lieto aspetto degli uo
mini malori, nel cicalio di arzillo vec
chiette, si rileva\a subitamente che
qualche grande o lieto avvenimento
andava maturandosi.
Che poteva mai essere questa gioia
che invadeva piccoli e grandi?
Passa la musica cittadina, passano
associazioni, con bandiere spiegate al
vento, passano le gentili candide dor>
r.elle della Croce Roesa, soavi fiori d'i
talica bellezza, seguite da una massa
di popolo plaudente, passano e tut
«i dirigono alle 63 trodo e Race SI,
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per fare che cosa* Per aspettare chi?
"Oh! eccolo che \iene" si leva
alta una voce, e l'immensa foì'a multi
forme raccoglie quel grido e lo ripe
te con uno scroscio poderoso di "Viva
i Ambasciatore", mentre la banda in
tuona 'a marcia reale.
E' un momento di delirio, un entu
Plasmo indescrivibile ti impossessa
delle masse briache di snoia, esuberan
'i di italianità'; osannanti all'Amba
sciatore d'ltalia, non appena questi
scende dall'automobi'e.
Il Comitato-ricevimento composto
dal Rev. Padre Michetti, Rettore della
Chiesa di San D rvato, dal signor B.
Mansolino, Presidente del Club Italia
no, e dal Or. Renzulli, corrispondente
di questo giornale, da' il benvenuto al
l'illustre Rappresentante di Sua Male
sia' ii R". a iHttae della Colonia de!
West Philadelphia.
Intanto, tra due fitte ali di italiani
inneggianti alla Patria ed all'Amba
sciatore, ed al suono dell'lnno Reale
e dello Star Spengled Banner, la
grande fiumana umana si dirige al
l'Orfanotrofio delle Suore del Sacro
Cuore.
Qui le piccole orfanelle, tra un inno
ed una poesia, danno un affettuoso e
riverente saluto all'Ambasciatore, a
nome di tutti quanti gli altri orfani
sparsi per la nostra Colonia.
L'Ambasciatore carezza, stringe pa
ternamente al suo petto parecchie del
le più' piccole orfanelle, ed ha pa
role di viva lode per le Suore, le quali,
sacrificando, la loro giovinezza, ri
nunziano spontaneamente alle gioie, ed
alle ebbrezze supreme della vita e del
l'amore, hanno consacrato tutto il lorc
giovanile ardore all'educazione dei pie
coli derelitti, assoggettandosi ad una
vita di oscurità', di sacrifizii e pri
vazioni.
"Vi trovo da per tutto, disse l'Amba
sciatore", rivolto alla Madre Supe
riore, "dovunque vi e' una lacrima da
Urjfc-rc, dovunque vi e' un doloro da
lenire, dovunque vi e' un afflitto da
consolare, una miseria da sollevare,
trovo voi, angioli di carità', ed alla
religione, alla carità' cristiana, voi
unite sempre la carità' patria, voi sie
te dei perenni focolari d'italianita' al
l'estero
"Continuate nella vostro santa mis
sione, la Patria, nella persona dei
suoi rappresentanti, e' con voi, e' sem
pre pronta ad aiutarvi o proteggervi
10 tornerò' di nuovo in mezzo a voi".
II Console Cav. Uff. Sillitti, che se
guiva attentamente l'Ambasciatore,
non appena questi fini' di parlare, si
rivolse alla Madre Superiore e la pre
go' di accettare Cento Dollari, a fa
vore degli orfani.
La Suora, mossa da viva simpatia
e gratitudine, ringrazio' ripetutampn-
I te il Console Sillitti per la sua gene
rosa e cospicua offerta, e promise che
l avrebbe fatto pregare i bambini per
11 Console buono.
L'Ambasciatore col suo seguito pas
•o' a visitare le scuole parrocchiali di
San Donato, dirette dallo zelante Pa
dre Michetti, dove adesso viene rego
larmente insegnata la lingua italiana.
Dopo avere ispezionato gli splendidi
locali delle scuole, l'Ambasciatore fu
, condotto nell'ampio salone, dove centi
| naia di bambine e bambini bianco ve
stiti ed agitanti nell'aria bandierine
italiane, intuonarono, al suo apparire,
la splendida Canzone del Piave.
Il padre Coppo, con brevi patriotti
che parole saluto' l'ospite gradito, e
suscito' la generale approvazione,
nuando rifedendosi alle moltepelici be
nemerenze dell'Ambasciatore, disse
che un genovese, Cristoforo Colombo,
aveva scoperto l'America, ed un altro
genovese, S. E. l'Ambasciatore, ave
va scoperto gli Italiani ivi residenti!
Parlando dei diveresi asili ed Orfa
notrofi che oggi si vanno creando, si
riferi' a quello dei Figli d'ltalia, nel
l'acquisto dei cui fabbricati ha a
vuto una parte importante.
Un dopo l'altro, bambine e bambi
ni, tra l'ammirazione dei presenti, ed
i sorrisi e l'approvazione dell'Amba
sciatore recitano bellamente poesie di
occasione.
In ultimo si alza a parlare l'Am
basciatore.
La sua maestosa e dolce figura, i
suoi grand'occhi soffusi di gioia la
più' pura, nei quali tremolavan delle
lagrime furtive, la sua paterna ma
no, stesa, come in atto di benedizione,
verso i bambini ai quali accennava di
cessare dagli applausi, richiamava alla
mente quella sublima del Biondo Na
zareno, quando per le vie festanti del
la Galilea, e per i viali cosparsi di
palme e d'ulivi, ammoniva i suoi di
scepoli, che allontanavano da Lui 1
piccoli dicendo "Sinile parvulot veni
re ad me", laaciate che bambini ven- j
pano a me.
"Lasciate che io li vegga ad uno ad
uno", Egli disse, "io amo tanto i barn- j
bini, o bimbi, primavera gentile d'lta
lia, o rapazzi, che avete cantato cosi'
bene melodie caro al mio cuore, o bim- '
In, che avete suscitalo in me tanti dol- !
ci ricordi sospiti, amate la Patria dei 1
vostri padri, amate queste suore che
tutte hanno sacrificate per voi, fate
che il sentimento della religiine e del
la Patria si radichi fermamente nei
vostri teneri cuori, affinchè' un (rior
no, con lo studio ed il lavoro, voi pos
siate divenire degni cittadini di questa
'.erra che vi ospita, e degni rappresen
tanti del nome e del sangue italiano
che srorre nelle vostre vene.
"Scolpite nel vostro animo il nomo
d'ltalia, amate l'ltalia, e ricordate che
io per l'amore d'ltalia, per servire
questa Grande Madre, ho lasciato, al
di la' dell'oceano, un'altra piccola Qua
dre, la mia adorata genitrice, di ot
tantacinqne anni".
A queste parole pi; occhi dell'am
basciatore si velarono di lagrime, co
si pure quelli di alcuni dei presenti,
nei cui visi si scorse subito una vi»,
commozione.
In quel momento non era più* il di
plomatico che parlava, era il figlio
che rivolgeva il suo pensiero, la sua
?nima, il suo cuore alla più' bella, al
la più' cara delle creature, alla ptu'
santa delle esistenze, alla madre.
La Madre, oh questo nome ineffa
bile ed indefinibile, grande come il
creato, dolce come l'amore, possente
come Iddio, questo nome doveva toc
care il cuore di tutti i presenti i quali
scoppiarono in applausi scroscianti c
fragorosi.
No, non era più' il diplomatico che
parlava, era il figlio, era il bambino
simile ai numerosi bambini che l'a
scoltavano, invocante la madre lon
tana.
Di qui l'Ambasciatore vivamente
rommosso, e grondante sudore, si reco'
alla sede del Club italiano, dove il
Presidente B. Mansolino, presentato
, don belle parole dall'aw. Giovanni
Di Silvestro, delegato della Croce
l'ossa Italiana,sotto i cui auspici la
colonna si era riunita, gli dette il ben
venuto a nome degli italiani e dei so
di, ed indrodussc l'oratore ufficiale
signor lacolueci.
Questi esordi eloquentemente, tes
i senrto, per summa capita, la storia del
la Colonia del West Philadelphia e
rilevandone in pari tempo le varie
opere di beneficenza, e l'alto spirito
di patriottismo dal quale e' stata sem
pre animata; la fine del discorso fu
salutato da numerosi applausi.
L'ambasciatore ri-spose brevemente,
facendo rilevare che e' dovere di o
gni italiano aiutare la Patria d'ori
gine e di mantenere alto il nome e le
nobili tradizioni italiane in terra stra
niera, ed in ultimo ammoni' di fare
; più' fatti e meno chiacchiere, ringra
zio' il rappresentante della Croce Ros
ia Italiana Aw. Giov. Di Silvestro,
e le gentili signorine per l'opera u
manitaria da loro spiegata, augurando
» che questa santa organizzazione vo
i glia prosperare ed estendersi.
Al suono della Marcia Reale e dello
Star Spangled Banner Sua Eccellenza
l'Ambasciatore lascio' la sala del Club,
stringendo affettuosamente la mano ai
più' vicini.
Prima di tornare al Bellevue-Strat
ford Sua Eccellenza volle visitare
"'en passant" la novantaduenne signo
ra Rosa Durante-TravßHcio, madre af
fettuosa del Cav. Uff. Francesco A.
Travascio, e volle augurarle ancora
lunghi anni di vita.
Ospedale Win solili lo mine
delle "Mie linone del Socio
eie"
Una lettera del Regio Console alle
Missionarie del Sacro Cuore:
Reverenda Madre Superiora
Direttrice del Collegio del Sacro Cuore
307 No. 65th Street
W. Philadelphia, Pa.
Ho appreso col più' vivo compiaci
mento la notizia da Lei comunicatami
che le Suore Missionarie del Sacro
Cuore hanno preso l'iniziativa della
fondazione di un Ospedale Italiano in
questa Citta*. Se, in genere, e* opera
umanitaria dare assistenza medica
gratuita a chi per malanni fisici non
possa sostenere la lotta, per l'esisten
za, e', per di più', dovere morale di
una Comunità' della stessa Patria d'o
rigine di curare i malanni fisici degli
indigenti della Comunità' stessa. E
ciò' torna anche ad onore ed a presti
gio della Patria d'origine.
In questa citta', dove vivono circa
200.000 Italiani e dove non esiste an
cora un Ospedale pubblico italiano, l'i
niziativa delle Suore Missionarie del
Sacro Cuore merita il massimo appog
gio da parte di chiunque abbia cuore
generoso ed anima italiana.
So che gli Italiani di Philadelphia
hanno dato sempre le maggiori prove
di bontà* e di patriottismo: Sono si
curo che essi accoglieranno con la più'
viva simpatia e spiegheranno il più'
grand"' interesse a favore'della fonda
zione dell'Ospedale. Cosi'aggiungeran
no una nuova benemerenza alle tante
ihe hanno in onore del nome Italia
no. )
LA LIBERA PAROLA
Faccio plauso alla umanitaria e
patriottica iniziativa delie Suore Mis
sionarie del Sacro Cuore. La fondazio
ne da parte loro di ospedali italiani
nelle Citta' di New York, di Chicago,
e di Seattle, di coi non si può' am
mirar*» abbastanza l'ottima organizza
zione ed il perfetto funzionamento, da'
la più' completa garanzia di successo
della nuova nobile iniziativa.
Con l'animo grato per le amorose
cure e per la lodevole assistenza o
spitaliera in ambiente italiano, che
quanto prima potranno ricevere i mi
seri di questa nostra Colonia.
La prego di gradire gli atti della
mia più' distinta considerazione.
Il Regio Console
L. S Ulti ti
A IH» Hill
SII lì Ili!
Non e' per criticare o dir bene
«lella "Italian Star Line Com
pany" che noi, sebbene in ritardo,
scriviamo queste poche righe, giac
che' essa per il pec
cato d'origine della levatura mo
rale dei suoi ideatori, per gli ele
menti equivoci clic, come l'edera
»i erano attorcigliati alla Compagnia
percependo lauti stipendi e percen
tuali, in danno di povera gente
rimasta col naso in aria e' per di
ventare, se non lo e' già', una cosa del
pa -att>. Lo facciamo soltanto per
sostenere ancora una volta l'aw. Va
selli, il quale, nella speranza o
nella illusione di poter mandare a
vanti una barca che, per le ragioni
suddette, faceva acqua, ai era de
dicaci) IÌ lutt'uomo alla climir.a
izione di ficr-ulic deleterie e ditone
■te che stavano depredando la '"'lta
lian Star Line Company" e con essa
i cafovi che vi avevano invertito i
frutti del loro arduo lavoro. Ma
glie ne incorse male, perche'
quando egli, per l'epurazione compiu
tavi, sperava di salvare la compa
gnia ed avviarla ad un prospero av
venire, uomini senza coscienza riu
scirono, per mezzo di qualche "graf
ter'' altolocato, a far nominare un
"receiver", con evidente danno della
azienda marittima e dei suoi azioni
sti.
L'avvocato Vaselli, pero', sebbene,
contrariamente alla natura italiana,
freddo come un masso di ghiaccio,
non ha peli sulla lingua, e, special
mente quando si tratta di difendere
e far rifulgere la sua onorabilità',
non conosce ostacoli, accuso' pubbli
camente un Impiegato Governativo,
W. Davis Conrad, avvocato dcll'U
nited States Shipping Board, di es
sersi me s so, a scopo di vergogne af
fai ittiche, a servizio di' una g-;nia
di... onesti galantuomini. L'accusa
dello Vaselli viene ora suffragata da
una inchiesta governativa, il cui ri
sultato, pubblicato dalla stampa a
mericano, tiene pero* celati i nomi
dei prevaricatori.
PubMichi:imo qui' appresso, nel
l'interesse dell'avv. Yaacli, una sua
e, «üblto dopo, un articoletto
in inglese pubblicato dal New Vork
America del 16 Maggio u. s.
"Signor Direttore
de "'La Libera I'urola"
162 fi So. Rroad Street
Philadelphi», Pa.
"Egregio Signor Direttore,
"Finalmente l'accusa lanciata da
me, come Presidente della Italian
Star Line, contro W. Davis Con
rad, admiraltv counsel dell'United
States Shipping Board viene ricon
fermata dallo stesso.
"Tale signore forzava le compa
gnie marittime in mano di curato
ri per poi nominare suo cognato
Carson della ditta Carson and Ni
coli avvocato del curatore.
"E quel che e' peggio, per met
tere in uoo stato di inferiorità' e
rendere innocue persone che avreb
bero potuto porre un termine al suo
programma, raccoglieva dal fango
accuse infami, che egli, meglio di
qualunque ufficiale dello Shipping
Board, sapeva esser false.
"Accludo l'articolo uscito nel
Vew York American del 15 Mag
gio 1921 sotto il titolo "Huge Loss
laid to ship board officiai" per me
glio spiegare le mie parole; e prego
voler rendere pubblica questa mia
lettera e l'accluso articolo nell'inte
resse di molti italiani che bramano
saper la verità' su la Italian Star
Line., Inc.
Con rispetto,
E, PACL YASELU".
»♦»
PER U VERITÀ'
La Commissione Esecutiva del
F. U. M. dello Stato di Pennsylvania,
venuta a conoscenza, che qualche torva
figura nella cittadina di Butler, Pa.,
va con malefica arte spargendo tra
quei nostri fratelli la sensazionale no
tizia che quella Loggia Nuova Luigi
Cadorna No. 771 trascura i pagamen
ti delle quote mortuarie a quest'Uf
ficio e quei fratelli perciò' trovansi
nella triste condizione di non godere
di quei diritti, per la conservazione
dei quali pagano puntualmente la lo
ro tassa mensile, si sente nel dovere
di proclamare altamente e pubblica
mnte che tutto ciò' e' menzogna vera
e reale e che la Loggia Nuova Luigi
Caaorna No. 771 ha puntualmente e
rcrupolosamente pagato me'e per me
ne e nel termine stabilito dalle nostre
! '00 : le quote da essa dovute a questo
Uffi-io e che perciò' gl'interessi dei
frat*!li sono scrupolosamente tutelati
e mantenuti aia dalla loggia, eh* da
quest'Ufficio.
PhUadélphia, 1 Giugno, 1921.
Per la Commissione Esecutiva del
F. U. M., il Segretario
G. TORCHIO
BANDA MUSICALE
GABRIELE D'ANNUNZIO
Direttore, A. A delizzi
1340 S. 9th Street
,4. Palladino, Mgr.
1502 Moore St.
Bell, Diekinson 1885 J.
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cial of the Shiping Board in New
Vork City in a letter to Admiral
lien «on.
''The letter charges that the accu
sed man "had used his position and
authority to place in the hands 0 f
receiver? certain insolvent steamship
companies in New York City".
GOT RELATIVE BIG JOB
It continues:
"Ninentv-nine per cent of the as
«ets of these companies consist of
ships the title of which is in the
T'nited States Shipping Board.
"Secondly, ha* misu
sed hi? office to procure as ator
ney.i for the receivers for these com
panies his hrother
in-lawo, n former employe of the ad
miralty law division of the Vnited
States Shipping Board, and
(another prominent New
York attorney).
•SUTTER HEADS I.VQFIRY.
Former Comissioncr Suttee i?
chairman of 'hp Board of Inquiry
investigating the charges The other
meml>ers are Edward M. Hyzer.
general coun e el of the board, and
Darrsgh De Lanc-ey. cliief of the
Division of Industrial Relations".