La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, June 05, 1921, Image 1

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    PCBLISHED AND DISTRIBUTED UNDER PITSUIT VI
ft-RMIT N.o 600 AUTHORIZ ED BY THE ACT OF OCTOBER C, 1917. ON FILE AT THE POST-OFFICE OF PHILADELPIHA, PA.; BY ORDER OF THE PRH6IDENT, A. 8. BijRLESON, POSTMASTER GEN.
LA LIBERA
I forti caratteri sono gli Dei
i Supremi della Storia Nazionale.
A. GIUSEPPE DI SILVESTRO, Diretu—
-1626 So. Broad Street
ANNO IV. - Numero 23
La Colonia di Filadelfia s'e' distinta ira Me le altre nei ricevimenti aS. Rolandi-Ricci
VENI, VIDI, VICI
»
Quando Giulio Cesare, alla testa
delle sue invitte logioni, mosse da
Roma a fiaccare la temerarietà' dei
barbari che, abusando della lontanan
za, avevano osato violare i sacri con
fini della Repubblica, la sua marcia
fu cosi' rapida e cosi' fulminea la
punizione inflitta al nemico, che il
grande capitano nella lettera che
scrisse al Senato, per informarlo del
la vittoria, potè' illustrare tutta l'a
zione da lui svolta con tre semplici
parole che furono consacrate alla sto
ria: Veni, vidi, vici.
Altrettanto potrebbe ripetersi di
S. E. Rolandi-Ricci, in occasione
della sua recente venuta in mezzo
a noi.
Egli, colla sola presenza, prima an
fora di parlare alla moltitudine, ha
conquistato l'intera colonia italiana di
Pkiladelphia, che per tre giorni con
secutivi lo ha seguito nelle sue pere
grinazioni, acclamandolo ovunque, co
me un nume tutelare della patria.
Ma l'eloquenza calda, sincera, ap
passionata, di questo diplomatico, lo
esempio di lui, che per servire una
Madre più' grande, ha lasciato in Ita
lia la sua piccola madre ottantacin
quenne; l'opera sagace e sapiente che
va svolgendo ovunque a prò' della Na
zione che egli rappresenta, hanno ap
portato alla nostra patria maggiori
benefici in pochi mesi, di quello che,
UB tre anni, a datare dall'armistizio,
avessero potuto fare tutti quelli che
vennero dall'ltalia in questa Repub
blica, a scopo di propaganda.
Prima che il nostro Ambasciatore
avesse visitato Filadelfia, la maggior
parte dei connazionali di qui viveva
no in un abbattimento profondo e so
lo la minoranza di essi manteneva an-
I «ora salda la fede negli alti destini
deiln patria.
Le continue prove di ingratitudine
prodigateci dagli alleati negli ultimi
tunpi della guerra a continuate dopo
l'armistizio fino alla firma della pa
•e, difficilissima e conchiusa tutta a
«•stro danno; lo strozzinaggio cu
l'ltalia e' fatta segno per l'acquistc
dei grano, del carbone, delle materif
I prime e di tutte le altro cose indi
I spensabili al suo sviluppo ed alla sua
I ricostruzione economica; l'esoso ribas
Iso della lira; le difficolta' internt
I tue l'ltalia ha attraversate dal 191 S
I e che non sono peranco terminate;
[ la delusione provata all'indomani del
le elezioni politiche che noi sperava-
I ao dovessero avere un risultato dif
I ferente; tutte queste cause, messe in
■ sieme, ci avevano fatto credere che la
I patria si trovava in un periodo cri
I ticissimo dal quale forse non sarebbe
I mai uscita, o non sarebbe uscita pei
I laighissimi anni, neppure a costo dei
I pio' gravi sacrifici.
E questi timori che pesavano come
I tui incubo su tutti quanti comincia
I vano a disperare della salute della
I patria, erano valsi anche a scuotere
I HI certo modo la fede di quegli altri,
I eé orano i meno, che vedono ancora,
malgrado tutte le vicissitudini, un
avvenire luminoso per l'ltalia.
Ita e' giunto tra noi Sua Eccellen
za l'Ambasciatore Rolandi-Ricci ed in
due giorni di permanenza ha compiuto
t»n vero miracolo. Tutti coloro che
più' non osavano sperare si sono rin
francati; quegli altri che cominciava
no ad essere assillati dal dubbio, han
rinsaldata la fede che da oggi rimar
| ra' ben ferma come una roccia grani
i tica. Da domenica gli italiani di I*hi
ladelphia sentono di più' tutto l'orge
| fi io d'essere italiani perche sanno di
essere figli di una Grande Nazione, la
j «piale, dopo quasi quattro anni <U
guerra, nella quale ha profusa la sua
più' balda gioventù' e quasi intera
Ila sua ricchezza nazionale; ali indo
nani della vittoria, ha steso al ne
mico debellato, la sua mano benefi
ea, e poi si e' accinta, con coraggio ed
abnegazione, alla sua ricostruzione e
conomica.
E questa abnegazione e questo co
raggio hanno sortito mirabili effet
ti. Co lo ha detto il nostro grande
connazionale, On. Vittorio Roland.
Ricci, il quale, nei dieci poderosi di
sborsi che ha pronunziato, in due gior
ni di permanenza tra noi, ci ha .i
mostrato luminosamente, con dati sta
tistici eloquentissimi, che 1 Italia noi
e' agonizzante, come vorrebbe fare in
tendere la stampa straniera, vile t
mercenaria; che non e al. a v igilia d<
|U debacle o della Rivoluzione, ma chi
ITALIAN WEEKLY NEWS PAPER
"Kntfred as second-eia» matter Aprii 19,1918, at the post office at Philadelphia, under the Act of March 3, 1879".
L'lllustre Uomo ci dice arrivederci
invece, nel campo dell'agricoltura e
delle industrie, si avvia risolutamente
verso il raggiungimento delle condi
zioni dell'antiguerra, marciando alla
testa delle altre Nazioni Europee, an
che delle più' ricche.
Tante altre cose, ugualmente con
fortanti per la nostra patria e per noi,
abbiamo appreso dalla bocca dell'insi
gne diplomatfco, per la cui opera inde
fessa nessun elogio e' sufficiente.
Abbiamo appreso per esempio
e questo stato di cose lo dobbiamo in
gran parte al suo tatto, alla sua di
plomazia aperta e leale, al suo lavoro
assiduo e coscenzioso che tra 1 Governi
d'ltalia e d'America corrono rappor
ti cosi' cordiali ed amichevoli, come
con nessun'altra nazione, e tutte e
due, Italia ed America, unite in una
mirabile comunità' d'intenti, lavora
no con pari intensità' ed ardore, a
ristabilire una nuova Era di tranquil
lità' e di pace nel mondo.
Questa intimità' e questa cordiali
tà' di rapporti tra la nostra patria
di origine e questa di adozione, oltre
al fatto che sono entrambe eminen
temente democratiche, devesi in gran
parte anche alla presenza, nell'Amba
sciata Italiana di Washington, di un
uomo dalle vedute larghe e moderne, |
come il Senatore Vittorio Rolandi»
Ricci.
Il quale, appena giunto in questa
terra, ha saputo prospettare al capo
della Repubblica ed agli uomini di
Governo le vere condizioni attuali del
l'ltalia, sfatando tutte le false leggen
de artatamente messe in giro dall'alta
camorra intemazionale, congiurata ai
nostri danni, ed ha solennemente di
chiarate che la nostra patria, seguen
do la nobile tradizione del passato, fa
rà' onore ai suoi impegni. Questa di
plomazia nuova, messa in pratica da
un uomo che non e' diplomatico di
carriera, ha prodotto frutti meravi
gliosi, che culminarono, come abbiamo
detto, nella cordialità' di rapporti sta
bilitisi tra gli Stati Uniti e l'ltalia.
Qui in Philadelphia, l'Ambasciato
re del Re d'ltalia, col fascino della
parola, colla gentilezza dei modi, col
la nobiltà' della persona, ha suscita
lo, tra tutti i suoi connazionali, un
entusiasmo delirante; e tra le autori
tà' americane quel che più' monta
si e' accaparrato le più' vive sim
patie. Tanto che, nella lndcpendence
Hall, nel ricevimento dato dal Sinda
co in suo onore, e nel banchetto of- 1
fertogli dalla Colonia, nel quale in
tenennero le più' spiccate persona
lità' della politica e della finanza, co
storo ebbero per lui i più' vivi atte j
stati di stima, i più' deferenti riguar
di.
Ed a quella vista i nostri cuori esul
lavano.
Sia lode dunque al nostro Governo
che, inviando in America Rolandi-Ric
ci, ha saputo far cadere la sua scelta
sopra un uomo veramente degno,
che ha ben meritato della patria e
di noi. E facciamo voti che egli ri
manga al suo posto il più' a lungo
possibile, fino a quando cioè' la sua
nobile missione sia terminata e l'lta
lia abbia completamente conquistato il
posto che le compete, tra le più gran
di Nazioni, per il suo progresso, per
le sua storia e per il formidabile
contributo che ha dato al trionfo della
civiltà' nella terribile guerra mondia
le.
Possa allora il nostro beneamato
Ambasciatore, soddisfatto del dovere
compiuto e dei segnalati servigi re
si aila patria, tornare, onusto di glo
ria, ai meritati trionfi della sua pro
fessione ed al bacio della vecchia ma
dre adorata.
La Libera Parola
Nelle diverse colonie Italia
ne di Philadelphia
i Fin dal giorno 28 Maggio u. s.,
! \ igilia dell'arrivo di S. E. l'Amba
; sciatore, in quasi tutte le residenze
; degli italiani dello diverse colonie di
questa citta', sventolavano le nostre
fiammeggianti bandiere, accanto a
quelle americane. E l'ansia dell'a
| spettativa, per l'arrivo dell'l lustre
rappresentante d'ltalia, si leggeva ne
i gli occhi di tutti 1 nostri connazio
j nati, emanava da tutti i loro atti per
I la preparazione del lietissimo evento,
ed il pensiero etti integrato nelle di
WITH THE LARGEST CIRCULATION
J5" AVANTI SEIfVI F»F?E, CON L_A FIACCOLA IIN PUGNO «CX
PHILADELPHIA, PA., 5 GIUGNO 1921
1
Da sinistra a destra: Dr. Vioo G. Cict ne S. E. Senatore Rolandi-Ricci Giuseppe Brocato Cav. A.
Giuseppe Di Silvestro Dr. Vincenzo Buffa Dr. Anpelo Marsico. ( Fotografia Brocato)
i
\ orsi» strisce, di cui erano tappezzati
pali telegrafici, vetrine di negozii e
muri, in ognuna delle quali era scrit
La prima giornata
I preparativi antimeridiani
Nelle ore ili domenica scorsa, 29,
noi quartieri abitati da italiani, i no
stri connazionali erano in continuo
movimento. Nelle sale sociali si erano
dato convegno le associazioni nostre
per prepararsi all'incontro che doveva
avvenire alla stazione Centrale di
Pennsylvania, Broad e Market Sts.
Alla stazione
L'arrivo di Sua Eccellenza era sta
to fissato per le ore 2.03 pomeridiane,
ma fino da mezzogiorno gl'italiani a
: evano cominciato a prender posto
nei locali della stazione, specialmente
sul piazzale d'arrivo.
I membri del Comitato arrivarono
a mezz'ora. Erano seguiti da circa
trenta automobili, offerte, con pensie
ro gentile, dalla Compagnia automo
bilistica Coles, di F. L. Bowers.
Per cortesia del Capo stazione st
potè' entrare dentro i cancelli in mo
do da poter salutare Sua Eccellenza
mentre egli scendeva dal carro spe
i-iafc, nel quale aveva viaggiato da
Washington a Philadelphia.
Secondo il programma stabilito,
gli studenti del Circolo Italiano della
Università' di Pennsylvania, gli uffi
ciali ed i soci dei due Ordini, quelli
della Federazione, delle Società', dei
Circoli ed il popolo, che letteralmen
te gremivano ogni angolo della stazio
ne, formavano due ali che si distesero
fin sulla pubblica via fra le quali, ac
clamato, passo' l'Ambasciatore d'lta
lia, mentre" la banda diretta dal si
?nor Alberto Adelizzi, della quale e'
manager Aristodemo Palladino, suo
nava, alternativamente, l'inno reale e
quello americano.
La prima truppa degli esploratori
italiani, (Boy Scouts) al comando del
Capitano Costantino Costantini, rese
li onori militari all'lllustre ospite.
Dopo gli ossequi dei membri del
Comitato e le presentazioni necessarie,
-i formo' il corteo che scorto' Sua
Eccellenza al Bellevue-Stratford, men
are il pubblico si riversava nel teatro
love doveva aver luogo il comizio.
Si contarono più' di cento automo
bili fra quelle del Comitato e le altre
ii connazionali, professionisti, com
mercianti, operai che avevano vo
uto trovarsi alla stazione. Nella pri
ma avevano preso posto, con Sua
Eccellenza, il Regio Console di Phi
ladeilphia, Cav. Uff. Luigi Sillitti,
il presidente del Comitato Dr. Vico
G. Ciccone, il Cav. Giuseppe Di Sil
vestro ed il Signor Costantino Co
stantini, nella divisa di capitano dei
'Boy Scouts".
L'On. J. Hampton Moore e' il sin
ilnco ideale di cui può' vantarsi In
itta' di Philadelphia. Egli colto
l'insto, imparziale, non sottoposto r
in funa camerilla nella circostanza
i lella visita di Sua Ecc«llenza e' sta
N. E. NON HA BISOGNO
DI GUARDIE
te all'altezza dell'alto ufficio elle rivo
ì re. Si e' messo completamente a di
lien venuto S. E. VA mbasciatore ]
Vittorio Rolamli-Ricci l'ira l'ltalia }
Virn il degno rappresentante della j
nostra cara Italia.
sposizione del Comitato e dell'lllustre
Ospite, in omaggio alla nostra Patria,
dei cui diritti e' stato sempre uno stre
nuo difensore. E' *un nostro beneme
rito che ringraziamo sinceramente.
Egli aveva dato ordini precisi al
Dipartimento di Polizia, perche' prov
vedesse sia per l'ordine da mantener
si nelle strade, dove il corteo doveva
passare, sia alla sicurezza di S. E. E
con squisito pensiero furono assegnati
squisito pensiero furono assegnati
per l'automobile dell'Ambasciatore
tre italiani: il sergente Cella e i de
tective» Guida e Serfilippo.
Fatta appena mezza strada dalla
stazione per andare all'Hotel, quando
Sua Eccellenza si accorse del sergen
te ('ella, pur ringraziandolo del pen
siero che si era avvito per lui, lo pre
go' di allontanarsi dall'automobile.
Il Comizio
Dalla Stazione di Broad Street, la
moltitudine di ituliani che si era reca
ta ad incontrare Sua Eccellenza,
proveniente ila Washington, riversossi
nell'Accademia di Musica, ove doveva
aver luogo il Grande l'omizio, e che in
poco tempo accolse nel suo rapacissi
mo ventre l'immensa fiumana di
popolo e la selva di bandiere che sven
tolavano in testa. Ma più' di due mi
gliaia di connazionali stazionavano an
cora nelle adiacenze del teatro.
Credemmo dapprima che tutta la
sente rimasta fuori volesse salutare
l'Ambasciatore al suo arrivo; ma
juando entrammo nella Saia, ci accor
gemmo che era tutta gente rimasta
ruori per mancanza di posto.
Il teatro presentava uno spettacolo
imponente e commovente, sembrava un
immenso grappolo umano. Oltre che
nella platea, nella quale sedevano
tutti i componenti il Comitato e gli
studenti del Circolo Universitario di
Pennsylvania, nei palchi e nel loggio
ne, la gente si assiepava persino nei
piccoli corridoi posti tra settore e
settore. Anche a voler stare pigiati
;ome le acciughe, nella vasta sala non
si sarebbe trovato un solo posto dispo
nibile.
Nella breve attesa la Banda musi
cale esegui' inappuntabilmente della
scelta musica e poi attacco' gli inni di
Garibaldi, l'inno amoricano, tra l'en
tusiasmo delirante della folla.
Ma improvvisamente la musica ta
ce e come per incanto si stabilisco
nell'immenso teatro un religioso si
lenzio.
E' Sua Eccellenza che arriva in
sicme col suo seguito. Ed Egli, l'll
lustre uomo, entra primo, il capo eret
to, alta la testa, lo sguardo fiero.
Ma lo sguardo si addolcisce di fronte
allo spettacolo grandioso, indimentica
bile. Migliaia e migliaia di persone
in piedi, acclamanti applaudono lun
gamento e mentre la musica intuona
la Marcia Reale Italiana, migliaia «
migliaia di grida si intrecciano di
Viva l'ltalia Viva il Re Vivr
Rolandi-Ricci.
S. E. saluta ripetute volte, son i
dendo, ma visto che l'applauso noi
si estingueva ne' accennava a dimi
nuire,|rimase in profondarne»
Il discorso del Console
te commosso.
Ristabilito finalmente il silenzio, il
Console di Filadelfia, Cav. a
prendo il comizio, pronuncio' un bre
vissimo discorso che suona presso a
poco cosi':
"Eccellenza, Connazionali !
"Mai come in questo momento, io
ho sentito tosi' forte l'orgoglio di di
rigere la Colonia Italiana di Filadol
fia.
"Come Sol dello, nella nobile deaeri
'/ione dantesca, abbracciava il suo con
cittadino Virgilio, e fili faceva festa,
"sol per lo dolce suon della sua terra"
cosi' Voi, sol perche' Italiani, siete ai
corsi qui oggi, con gioia e con entu
siasmo, per festeggiare Sua Eccellen
za l'Ambasciatore e per sentire la Sua
parola, che stira' per noi tutti la ca
rezza soave ed affettuosa della Pa
tria lontana.
"Anche se non esistessero le mille
prove da Voi già' date, basterebbe
questa imponente manifestazione per
attestare quanto sia forte il vostro ar
rìore patriottico, quanto sia intenso
il vostro affetto per la nostra terra
ili origine.
"Nell'incanto che in questo momen
to ci e' dato dallo spirito di Italianità'
che ci uniscoe, io ho l'onore di dichia
rare aperto il Comizio".
Il Cav. Sillitti presenta uno dopo
i'altro gli altri oratori i quali, più'
che discorsi, debbono esporre la sto
ria delle organizzazioni che rappre
sentano.
Parla il Dr. Giccone
11 Dr. Vico G. Cicconc e' presiden
te del Comitato per i festeggiamenti
:i Sua Eccellenza e presidente della
nizianda Camera di Commercio italia
na di questa citta'. Egli dice:
"Salve, Eccellenza Senator Rolan
:li-Ricci, paternamente venuto, col cie
o d'ltalia nei Suoi occhi, col saluto
lell'Augusto Sovrano nel sorriso dcl
'<: sue labbra, a confortarci oggi in
juesta Colonia Italiana di Philad* !
lihia, dopo le sue ansiose battaglie con
vandali di ieri e con i loschi barat
ìeri del domani; arrivatoci oggi meri
tre arde ancora calda l'opera Sua
li ricostruzione con questo popolo
grande e nobile che giustamente il
D'Annunzio chiamava "arbitro poten
le e tenace che ha predicato giustizia
ili mondo".
nome di o.ucsta Colonia e della se»
o 'BZUOH33D2 'tpujnb o}nuoAUog„
Camera di Commercio in embrione che
io ho l'alto onore di rappresentare
in questo solenne momento, con tutto
! cuore, con tutta l'anima e # con tut
la l'alterigia, perche' fidente ormai
he l'affetto e la devozione per la no
stra grande Madre Patria, non solo
per parte nostra, ma anche di questo
popolo che r.e ospita e della citta' che
eleggemmo per dimora, sono oggi co
ino un serto di fiori profumati, devo
tamente depositati ai piedi di Lei, che
ne incarna it concetto, corno ad un
••iltnre!
"Dopodiché', Eccellenza, e' d'uepo
che, i nome di esse, ad alta voce, io
Le dica che tempo sia ormai che i!
Ile ed il popolo d'ltalia finalmente
sappiano come, dopo l'ardua strada
che nella folla feroce ci facemmo a
; - . i . ■ irti' d ! *
nostro gentil xanyuc latino, noi non si
mendica più' (con 1 nostri 200 mila
ilaliani) l'avito riconoscimento, m:
lo si domanda invece per pretesa <1
diritto, perche 1 siamo oggi un veri
leml>o d'ltalia; e che non si e' più' or
mai, la Colonia tutta, la classe migra
ta e negletta che il Corradini chiama
va "girante il mondo ad arricchire srl
nitri", ne' tampoco la "errabonda mi
seria" di Edmondo De Amicis, ma uni
vera e potente mtita' propria chi
tanto ha contribuito alla grandi"/.' ' <
vittoria della sua Patria!
"K son pertanto superbo di dir
Le a nome di esse. Eccellenza, ch(
anche al popolo d'America noi dicem
nio altrettanto, tante e tante \oltc
protestando merce' i nostri sacrifizi
in Colonia, onde non essere più' giù
dicati dal basso, dall'oscurantismo «
dalla denigrazione, ma sibbene dall'ai
to quali noi fummo nell'apologeo dellt
grandezza, quali noi fummo nelli
sventurata decadenza e quali noi sia
mo nella balda rinascenza!
"Ed il risultato, grazie al cielo, Ec
cellenza, noi l'ottenemmo: Eccola la'
la Colonia brillante e disciplinata!
"Noi l'ottenemmo col nostro viveri
e con le virtù' civili; noi l'ottenem
mo coi sacrifizi e con la parte nostru
nell'olocausto fraterno della guerra;
p noi lo stiamo ottenendo infine col d
Lei santo e titanico lavoro di riabi
litazione del nome italiano.
"Qui, la marcia galoppante degl
Stati Uniti, Eccellenza, ci ricordi!
la marcia trionfale di Roma Imperia
le! Noi, della nostra Colonia, ne
poti anche di quei tempi illustri
non li (Kitemmo cortamente ripeter?
fon la loro medaglia, ma li ripetem
mo con altre più' fulgenti clic i nostr
fratelli di qui colsero a Chatoau»
ferry, proprio come gli altri nostri
l'ltalia a Rheims o sul Piave, asse
ornandoci cosi', oggi più' d'allora, ur
posto non indifferente qui nella sto
ria d'America!
"Non i>' quindi vana pretesa, Ec
cellenza, se da noi (cioè' da questa co
onia ) parta ora l'augurio di più
ntimi rapporti tra l'ltalia e quest'A
nerica, non più' ormai come da ur
lrappello di poveri «migrati, ma da
in esercito di fratelli che forniscono
ina falange di professionisti guidat
? consigliati con la mente; che forni
■cono uno stuolo di commercianti t
ìi industriali che sono la nostra pu!
«azione intima: che forniscono una
nassa immensa, rispettosa e rispetta
rle di operai che sono l'energia la
ente coi muscoli delle loro braccia!
"Philadelphia, mi permetta Ecce!
t-nza, non e* la Colonia sterile e rati
ligia, ma produttrice, attiva e fatti
a in tutte le branche, imperniati!
ome e' nel suo fortunato ciclo di po
jizione geografica, nel suo invido ci
lo di manifatturaztone e di traspor
i di materia greggia, nel suo meri
ato ciclo (anzi centro che e') diate
lei universitari! e di scibile umano:
■ssa, vnl dire la parte nostra, merita
lercio' nuova e maggiore attenzioni:
n quanto la Patria si concerna, vai
lire nelle relazioni "sine dicentes" che
jossono e debbono allargare special
nente il : uo commercio (tanto neccs
nirio per la ricostruzione del mondo
i dispetto delle legfti restrittive). Com
nercio di cui queste due balde nazio
ni d'ltalia e d'America (a parte le
dealita' di vincoli da noi carezzati)
sanno veramente bisogno reciproco
>er lo sviluppo d'economia pubblici!,
he o' poi il nodo Gordiano che a Lei
petta di sciogliere!
"Sintetizzando i nostri bisogni (per
! imito in linea generale per tutti gli
italiani d'America, Eccellenza) noi
lutammo che, dai campi come dalle
trandi citta' la mano d'opera italiana
■onservaitdosi ancora suprema, sebbe
le non completamente coalizzata, cs
; i sente tuttora il bisogno della mas
sima attenzione da parte del suo Go
crno d'ltalia onde oggi, assegnatole
1 posto che le spetta nella doppia cit
adinanza, proteggerne il suo ingres
<i o la sua stazione in questo pae
*e; e questo merco' nuovi e podero
:■ istituti di propaganda, di carità',
lì salute, di insegnamento, di rispar
nio, di assistenza legale o di infortu
>io sul lavoro, edi commercio infi
li?, vieppiù' cooperando cosi' con lo
ùstentL istituzioni eh?, sole, non po
i-anno mai espletare l'arduo compi
(i di tanto lavoro!
"A noi interessa, per esempio, Ec
.-Ilenia, la soluzione in un futur i
lon lontano, dì questo gran problem i
migratorio, con le Mie gravi e recen
t. restrizioni a danno di detta mano
l'opera di cui l'ltalia abbonda spe
i ialr.ver.ta, porche' in noi Vediamo
:t filanto di sfida che si lancia all'l
Fa quel che devi, avvenga
che può'.-
»
Abbonamento Annuo $ 2.00
Una Copia 3 Sold
talia meridionale maggiormente rap
presentata in questi lidi.
"A noi interessa, per esempio, Ec
cellenza, il problema enorme della
educazione italiana merce' l'istituzio
ne di scuole, o di atenei italiani con
scambio d'inseganti (come teste' e"
avvenuto qui con altre nazioni) e
merce' l'incoraggiamento alla spinta
da noi sia' varie volte data all'lnse
gnamento übblicatorio della nostra
lingua nelle scuole e nelle Universi
tà', perche', diciamolo pure, e' ap
punto attraverso In scuola che si per
de o si acquista ogni concetto ed o
pni traccia d'itnlianita'!...
"A noi c'interessa, per esempio,
Eccellenza, e forse più' di tutto, che
si svolga una pagina più' che poli
tica, una pagina a Lei prediletta che
e' quell'appunto economica, e che e'
la pagina dei felici rapporti di uti
lità', poi, e di pratica fra la Italia e
gli Stati Uniti, che vale quanto dire
!'ra l'ltalia e questa Colonia, pure!
"L'umanitu' ha sempre trovato i)
suo sangue nutritivo all'utile, che il
Sofo di Scienza Nuova chiamava ii
Buono; l'umanità' ha sempre trovato
che il fatto incontrastabile della vi
ta sono quelli che campeggiano nel
l'Utile (non per dare un bando asso
luto al sentimentalismo della vita, non
per dare un bando a Pindaro e ad
Anacreonte, ne' tampoco per asser
■ arsi alla belva dei Comunismo o del
Leninismo eoll'orgia dei sensi) Utile
che e' l'anima, Utile che e' il sangue,
Utile che e' il plasma nutritivo e
fattivo del Consorzio Umano!
"Ora, e' appunto questa pagina
che e' uno dei più' importanti proble
mi che interessano la Colonia di Phi
ladelphia, quindi i suoi commercian
ti italiani, onde si mettano in grado
rii scambiare le reciproche relazioni e
conomiche, di cooperare con i rappre
sentanti di esse stesse, e di creare la
i'icile circolazione del benessere!
"C'osi* solo, non come per i tempi
goduti da molti (ed anche in Colo
nia, come dovunque d'altronde) cioè'
i tempi dei pescicani della guerra, la
' olonia potrebbe davvero dar prova
li essere più' felice, Eccellenza, di
un miglior domani, nella stessa manie
ra che orn e' felicissima di un indi
scutibile oggi per la Madre Patrio;
_• potrebbe allora essere più' lieta
nel sapere che, sotto la tutela di
nuovo e sode istituzioni governative,
1 suo lavoro forte soffrirebbe mino
ri cri.'-.i affamatone per sospensione
i per morte, perche' oggi, siccome il
Lavoro non o' ne' continuativo, ne*
Assicurato, i lavoratori sono occupa
i con una riduzione di orario che
allarma addirittura!
"Ma l'Utile appunto trova solo vi
a nella produzione, e la produzione
la bisogno di sfogo che non potm'
nai certo avvenire finche' vi esista
nancanza di fiducia sul mercato no
,tro, il quale sara' perciò' nostro do
erc di crearcelo con lo aiuto del
l'atrio Governo (che grazie al cielo
>ra ci e' venuto da Lei) a dispetto
lei vampiri della finanza che hai!
creato e che cercano tuttora di mar
ellarei continuamente!
"Solo con tali rapporti di fede allo
ra, Eccellenza, alte finanze in giù' e
semplandosi sull'opera integerrima di
lucila Governativa e temperandosi
lopo l'azione energica cui Lei ha da
lo già' tanta iniziativa. I giuocato
ri del nostro mercato per i primi, per
imitazione o per forza coercitiva, sa
i inno eternamente costretti a smet
tere la sfiducia, la rovino dei com
merci nostri esistenti, sorgenti o pro
mettenti e ad avviare e veicolare, in
vece. come e meglio di prima quella
produzione od esportazione americana,
R viceversa, di cui si sente tanto bi
b'.mno da noi oggi!
"Questa, per me, Eccellenza, nel
suo vastissimo concetto, e' la parola
finale della nostra Camera di Com
mercio!
"Ciò' detto, io volgo a Lei il saluto
; lato della Colonia intera e della
embrionica ma promettcntissima sua
Nuova Istituzione, perche' esso voli
Ila Patria ed al Suo Augusto Sovra
no, oggi che il buon senso d'ltalia ha
Partenze da Ptiiladelphia
Vine Street Pier
AMERICA '3l Giugno
TAORMINA - f) Giugno
TAORMINA 19 Agosto
\MERICA 16 Settembre
TAORMINA Ottobre
AMERICA 11 Novembre
TAORMINA 2 Dicembre