La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, September 26, 1920, Image 4

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    Appendete de "La Libera Parola" NUMERO 13
CREPUSCOLI
DI LIBERTA'
Sok) una donna che avts.->- per lui
affetto e simpatia per le sue idee, po
teva dargli un simile conscio. Dun
que una amica : una artù.*a
dal piccolo piede, dai riera biondi,
dai candido braccio, dal profumo i
nebbrian :»•.
Si era proposto di percorrere il
Duomo a lenti passi e inveii correva
eotto la sferza del desiderio, impa
ziente di afferrare < io* he gii om
brava ancora un sogno.
In quell'ora del tramonto le altis
sime navate del tempio appariamo
deserte. pervase dal a '.noe nùst»ai
dei fines-troni istoriati, puntegg-.ate
da alcune rare lampade accese davan
ti affli altari; ma negli anso, . pres
so i corfeàS»Ea':. prone sui gr± Lini,
alcune umbre indistinte oravano i:.
silenzio Airir.i le esaminava rat'-
10 CROCE ROSSO SÀIO
IL PROBLEMA DELLA IXCOME
TAX E GLI IT ALIASI
Cottie' stato alti* Tolta m—s.l in
rilievo, la lepre fi i per
l'apptianoi)' .i-Jla t*--a - J!e entra
te (Ineome Tal) li cagionati' du
rante gli ultimi anni r. - za. wnfu.- >
ne, specialmente m quella parte de -
l'element" straniero e. * forman
do fluttuarti si
e' adden?a;.i a. poni d'.mbare per
far ritorno in Eur>>r a. dopo la l'inea
a penosa assenza imputa (Lille re
rtririon: ta&aocetnkbe delia rierra.
Le ragioni della confusione fon:. -
e permani;'-: - numerose: ma biso
gna por mente che una sa.- su. le
entrate e' in America wi reiativa
mente nuova: quindi. lußir - s
ser perfetta. In altri Paesi la tas?a
sulle entrai- é vece a. e a ; :a j>
plicazione t? stata perfezionata dal 1
lungo oorV' degli anni. Inoltre le
difficolta' ed i nt-.i d< "a; «no
ne si moltiplicano nt?: 1 St.r 1 ...*. a
causa della Tastila' del Paese e della
sua popolazione composita.
Tuttavia, parlando in generale, la
tassa sulle entrate non e' affatto alta
e consente molte e svariate esenzioni. '
Lp legge non riusciva ad essere ca
pita - sul principe specialmente d*
f-oioro cui non era familiare la l:r. tzz
inglese. Bisogna poi ammettere e».-,
anche quando la legge sia chiare,
l'applicazione di essa e' sempre d:-
custibile.
Ebbene, durante l'ultimo paio di
anni il Bureau of Fon- jn Langua
ge Information Service della Cr oe
l'ossa Americana e" riuscito gp'endi
dann-nte a far=i interprete della leg
ge presso le masse -traniere • od in
teprete degli stranieri presso le auto
rità' incaricate di applicare la ?ge
istcssa.
Ai giornali italiani in tutti gli
Stati Uniti e' stat fatto 1 ««cara
to ed insistente servizio di informa
zioni, per mettere in grado i lettori
di sapersi regolare nel dedalo delle
interpretazioni, delle eccezioni e del
le esenzioni.
"Per rendersi strumento aziìe. di
•
- dV.s-i-rc: •. . i>> : -.i'i -i rr <:■
contatto con gli alti funzionari del
Dipartimento fiscale governativo a
Washington e con i collettori distret
tuali e locali. Per conto del Diparti
mento diramo* le precise il lustrazio
ni della legge; con i funzionari mi
nori discusse e chiari' i casi che si
presentavano a giusta ed equanime
applicazione. Alle conferenze della
direzione esecutiva del Bureau suc
cedevano centinaia e '-» n tinaia di
municazioni ai giornali di tutte le
lingue: un fluire continuo di D' tizi
dettagliate merce' le quali migliaia e)
migliaia di stranieri potettero "ab;
ovo" esser messi a giorno dei.* <~ -
stenza d'una legge sulle entrate, dei
fuo complicato meccanismo. : -- a
maniera com'era applicata: ■-
rie"esenzioni di cui era pò*-- z. -
Tarsi ; delle pene cui si andava in
contro in caso di trasenranza o sa
dempie nza.
La legge veni-a rigidamente ap
plicata specialmente a coloro eh»
dovendo lasciare gli Stati Uni" , ve
nivano bloccati dai collettori ai lo
sbocco sul mare. Era «tato istituito
11 (permesso finale d'imbarco rila
sciato dalle autorità' fiscali soltanto
a coloro che si fo--ero trovati in re
gola con la legge. E siccome onesti:
aveva effetto retroattivo, nessuno
, praticamente riusciva a sfuggire. ;
Se non che per una categoria d;
stranieri - segnatam'-nte gli italiani -
la legge si prestava a più' d'una in- 1
perp rotazione e quindi ad applicazio
ne variante. Oli taliani, ad esempio,
avevano diritto ad una esenzione,
poiché' il governo degli Stati Uniti
tenne conto del trattamento di favo
re fatto agli americani in Italia ir
rapporto alla tassa sulle entrate. Ma
ne tenne conto con provvedimenti
posteriori; mentre pel periodo ante- j
riore ai provvedimenti -tes*i, la leg
ge (per effetto della retroattività') ;
doveva esser applicata senza l'esen- '
rione. Cosi' -i verifico' il fatto chi
per l'anno 1017 l'italiano doveva pa
gare la tassa su "tutte" le sue en- j
trate; mentre per gli anni successivi
- intervenuta la esenzione - doveva 1
pagare la tassa sui guadagni -upe-
riori ai dollari mille. 6e era senza fa- i
miglia : o ai duemila se con famiglia. 4
La maniera come fu sommaria- ) :
i con un rapido sgcanlo, avanzai
impaziente verso il con dove dovevi
■ incontrare la sua uui>.mita. Ella n :
i c'era, naturalmente. Fece il giro de!
, l'altare frugando t _rii occhi dovun
• <jue, passo' caLa navata di destra 3
quella di si ni.- tra. ri rifece al centro
l tom-'" alla porta, ( ri r r. e-ra'an
1 cora giunta. Allora us. su » * u
■ za. Limitata come era al ra la par
■ za del Duomo non ci t 'èva mota
a percorrerla; entro* anche «otto a.
• Coperto dei Figini finjwvl© di :: te
> rissarsi alle mostre delle piccole »t
--1 teghe di chincaglieria. poi ebbe la
? tentaz< ne di aspettarla sai rrad-^.
■ del tempi .ma r. fletter. Io cl.r po.
■ sto era m ito in visti e che ella gì.
, aveva precisato all'entrata del c>
Iro rifece con r—»gniiÌMW i cuoi
' passi fino E. "aitar imrtr.ore.
da p*rre dei p Iron ài e et .' ' ri
che, con »:«• ttu ione :... » :a ra
Alla soluzione di questo problema
oeirintervsÉ* e per ìa protaioße del-1
le masse strana re :■ ' tu ie »- 5
1 forze il Bureau del Foreigfl Lingua-1
ge Ini rmat! >n >• : -• - Cro«
Bocci.
Migliaia e mi: i-aia . per- m ri
colsero al consiglio ed ali'a-sistema i
dellT fficio. La Sezione italiana fui
una de.ie più' affollate, per due pnn- j
: cipali ragioni: in molte industrie 1
| l'elemento italiano prepondera : ed
un numero grandiss:itk> di iu.iani e
parti 10 per l'ltalia appunt« n pe
riodo in cui alla legge e* stata data
la pia' rigida applicazione.
I casi di Ineome Tai trattati dal- j
la Sezione Italiana iono i ms
gliàìa. Mere e' 1 isttrvesto diretto -
e queììo personale prewj le òut/.rìta' '
fiscali - fur- ao risparmiate a<l un
numer infinito di .tal.ani mig'i'ia
e migliaia di dollari di taf-e richi -te
-la collettori e da impiegati in>--pert:
furono fatte restituire forti somme
esatte senza tener conto delle esen
zioni lesali; fu impedita la continua
la testimonianze di que-ta provvi
da assistenza som. numerose, ed at
testano, quanto altro mai, dell'effi
cienza di uno dei più' importanti
rami dell'attività" della Sezione- Ita
liana del Bureau. Testimonianza non
solo di italiani riconoscenti, ma del
le stesse autorità" americane® le qua
li hanno oltr* f-he STadito, sollecitato
la cooperazione della Crrye Rossa
tribuenti stranieri.
- • ~ i' t
(fella ■ Et ~ ~ r ~- - u con
dotta dairinformation Se ni ce e'
-tato quello di ridurre i casi di as-i
---tenza personale. Gli -tranieri, bene
informati, non hanno più' in ge
nerale hi: -gno di essere accompa
gnati con lettere o di persona presso
, gli agenti delle tasse. Vanno essi nu-t
inerosi, malgrado l'eccezionalità'
continuano ad essere trattati 'lai
Bureau con la solerzia consueta : ed
il servizio informai vr>. a mezzo de -
to come prima.
Insomma : la Croce B --a an< ne in
;c~ta contingenza, maternamente
riparare ae -rrori dorati ad ereewivo
Z'. #*l ti tri" retriva di
zi Cina ri ir;: Dori. lì <»o?. -no Sta
•empre disposto e pronto a fare in
riodo c he sia re«a giustizia a chi ha
j diritto ad <*en2 ni e<l a chi even
tualmente pago' in eccedenza. Non
ii e* stato caso in migliaia cui,
• non fu immediatamente riparato
quando la Croce Ros=a potette met
, fere in rilievo un errore.
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««hi le signore che componevano la,,
quadriglia: veli, colori, profili W
snifl> .-.nt : . spaile nude, chiome bru
ii*, bionde, castane... nessuna che
-li fosse r.m.uta impnis-i nel ri
■, \!o. \fa veramente le ave \ 1 egli
pianiate? 0 n n aveva tra-cinato in
-irò la so* ballerina colla mente
lontana alla ;nadngha, distratto,
assente* Cosi® d vera essere.
Rodt\ s il freno dell'attesa, il più*
ins- pporta? . per un giurane, chie-
Jfl - eli sarebbe apparsa e
» l'avrebbe riconosciuta e chi dei
. due avrebbe tarlato prima e cor.
■male parola. FV>i ancora lo ripren
deva il dubbio c?:e non veni-se. Già'
qualcuna delle ombre inginoo ' tate
negli anr li si alzava fa.-:. 2! se
gin de a C roce OHI un'ur :!• r.ve
yenza. dileguando "za Pa
r- a a zi « tai vetri dei fin—tro
ni la ìi gi. « ac«sna poc«
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horak», l'occhi») attento, l'orecchio te
-o al minimo fruscio
F.lla entro* da destra silenziosa
mente mentir egli si dirigeva dal la
to della Madonna. Voltandosi la \i
le. Aita, slanciata, tutta nera dalla
testa ai piedi, il voi; > coperto da ttn
velo nero, fragrante del suo inaffe
rabile profumo, cosi' tutta nera e
chine* splendei. Ej.li ne ebbe come
an barbaglio.
Grazie! mormoro* con voce
rotta dall'emozione.
bica il vero, crederà ciie non
TBÙIÙ-
Confiiso nel veder-. indovinato in
modo tanto preciso, Arrighi -tava
eerrando un mezzo termine tra la ve
rità* e la boria qua- lo l'incognita
accostandolo con ua movimento con
fidente e .-ignorile insieme soggiun
se:
Primo patto dei'a nostra ami-
cizia e' la s;ncerita" assoluta. So pu
re ha dubitato di me convengo die
ne aveva il diritto. Mi conosce for
fè?
Ahimè*! interruppe pronta
mente l'Arrighi e' appunto que
sto lo scoglio. Come po--o conoscer
la se non la vedo? Invece di una
maschera di raso una nuvola di ve
lo la nasconde o~gi ai miei sguardi.
K' necessario integrare il nostro pat
to di amicizia incominciando dalla
sincerità' del volto.
K se il mio volto le spiacesse
Vorrebbe dunque ingannarmi !
No, vorrei illudermi.
ll verbo mi lusinga ma non mi
rassicura.
Se fossi brutta non mi conce
derebbe la sua amicizia?
Potrei avere buon giuoco assi
curandola che la bellezza mi e in
differente perche' ho già' capito che
e" bella bella bella! Preferisco dirle
che questa bellezza appena intra ri
sta. meglio ancora indonnata, mi fa
spasimare nel desiderio di ammirar
la intera.
Ella chino* if capo in attitudine di
mortificazione.
ln tanto pregio ha la beli zza?
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Speravo di poterle offrire un clono
più' raro.
Xo, mente. Non so percher, ma :
sento che niente dicendo questo. Io
invece non mentirò' e le ripeto che,
l'amo perche' e' bella. *
Riprese la donna tenendo sempre
il capo chino, quasi perco=sa da igno
ti dolori o da ricordi dolorosi.
Questo dono infausto che lei
chiama bellezza fu la cagione prima
di tutte le mie sventure.
Non aveva veramente l'apparenza
di persona sventurata e leggendo for
te un tal pensiero negli occhi del gio
\ ane si affretto' a soggiungere : |
Essere senza amore e senza pa
tria non le sembra una grande sven
tura?
Ancora una volta, come già' al ve
glione, l'incognita deviava improvvi
samente le deduzioni che Arrighi a
vrebbe potuto formulare. Questa ]»i
rola patria, sollevando nel suo ani
mo visioni che soleva accarezzare da
solo o con intimi amici, pronunciata
nelle circostanze in cui si trovava, lo
sconvolse e quasi g?i dispiacque. C'o-
H' non rispose ed ella continuo'
mestamente :
Il suo silenzio mi fa pentire di
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tutta l'amarezza dell'esilio proprio,
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«•a nei veglioni.
Hlla ruppe in piccoli singhiozzi
,'offocati lasciandosi cadere sopra un
banco, con la fronte nascosta fra le
mani. Inquieto, malcontento, Arri
jghi la guardava. 1 forma elegante
| rompeva il nero monotono delle ve
sti con linee squisite, di una delim
rizza che nella morente luce del ere.
puscolo veniva in sfumature incorpi*.
I ree accentuando l'accasciamento del
la persona prostrata; dalle maglie
del velo, sulla nuca, traspariva l'oro
pallido dei capelli. Una tenerezza ac
corata prese l'Arrighi, lo commosse:
Signora, se l'ho offesa, perdoni,
ma lei mi fa impazzire.
(Continua }