La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, August 15, 1920, Image 4

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    'Appendice de "La Libera Parola"
CREPUSCOLI | LIBERIA'
NUMERO 7.
Vide la marchesa Sal
vioni, detta la "nonna prodi
gio'", meravigliosamente Mia nel
suo abito li velluto nero aperto su
due magnifiche spalle, con una co
roncina di piccole rose sui bando'
argentei e sopra le rose una trina
nera, quasi un'ombra gettata sui mo
renti ardori. Quella non era spia
certo. Sono forse spie le donne?
Veniva alla lor volta il conte A
rienti, lisciato, arzillo, sorridente,
avanzando un paio di scarpette da
Cenerentola soto i calzoni attillati al
piede che indicavano in lui il bal
lerino elegantissimo, il perfetto lion.
Donna Gigia, che non ballava più',
decorosamente seduta fra le pieghe
del suo abito grigio-lilla, tenendo 6ui
ginocchi insieme alle mammole, un
fazzoletto ricamato piegato ad ango
lo, gli scocco' una delle sue frasi
agro-dolci :
E cosi, farfallone, vi divertite?
Egli si inchino' ipocritamente col
suo fare di falsa vittima, mormo
rando :
Non come vorrei... I*' donne
oggi non sanno più' ballare. Ricor
date. donna Gigia, la nostra seho
tigh?...
La festa intanto aveva raggiunto
quel momento di pletora in cui pare
che l'aria manchi ai polpomi satu
ri di polvere e di gaz impuri uniti
a profumi delle signore e all'odore
della cera gocciolante dalle mille
candele sparse nelle sale. Era il mo
mento delle boche arse, dei veli
gualciti, dei ventagli aperti e spie
gati sulle gole palpitanti.
Fate conte di rimanere a lun
go? chiese il marchese Annibale
alle sue due donne, palliando sotto
la forma cortese un principio di
stanchezza.
Nina fu pronta a dire: Quan
do vuoi, nono, sono a' tuoi ordini.
Donna Gigia stava per soggiunge
re qualche cosa di simile, ma Arien
ti interruppe:
Prima di lasciarvi partire sol
lecito l'onore di un ballo colla nostra
Nina. Permetti, Annibale? Permet
tete donna Gigia? Credo che si pre
pari una quadriglia. Nina e' disposta
a questa penitenza ?
La fanciulla sorrise al vecchio a
mico ponendogli gaiamente la mano
sul braccio. Aveva ballato tutta la
sera, ingenua, felice: non chiedeva di
più', non sognava di meglio. Quando
pero' si fu un poco allontanata nella
folla col suo cavaliere gli chiese a
bruciapelo :
E' vero, Alienti, che qui vi so
no delle spie ?
In tanti anni di vita mondana non
era mai capitato al galante "lion" di
udire una simile domanda sulle lab
bra di una fanciulla che si prepara
a ballare una quadriglia.
Che strane idee passano per la
testa a questo piccolo bucaneve! .Mio
candido fiorellino, che cosa vi im
porta delle spie?
Pero' vi sono? insistette Ni
na.
Vi saranno anche. Che ne sap
piamo noi ! Spero non avrete un pia
no di cospirazione nascosto nella vo
stra cintura.
E chi sono veramente i cospi
ratori ?
Vostro nonno ve lo potrebbe di
re meglio di me; ma voi stessa lo
sapete bene.
E le spie li dtuuuciano . J
Certo, certo, e' il loro mestie
re. Ma non e' meglio parlar d'altro,
piccolo bucaneve ? Sapete come siete
graziosa questa sera!
Nina mormoro' ancora, piano:
Confalonieri...
Non potè' aggiungere altro, trasci- ;
nata, portata dalla folla che si pigia
va sulla soglia della gran sala d'o
ro. Nove coppie erano già' pronte,
allineate pari pari ; ne mancavano !
tre per compiere il quadrato, poi
due, poi solamente una. Una voce
chiamo': Arrighi, vieni? Arrighi non
aveva dama, ma la si trovo' subito
ltapida presentazione, distribuzione
di posti, qualche protesta, qualche !
consiglio; le signore, in armi, acco
modando all'ultimo momento un ric
cio, una gala. Silenzio! L'orchestra
intuona. Il direttore della quadriglia
lancia il primo tornando: Compli
menti Tutti si inchinano.
Nella testolina di Nina le parole
pronunciante dal nonno sul conto di
Arrighi danza\ano una loro danza
fantastica indipendente dai balancez
e dagli avant-deux della quadriglia
La sua attenzione era portata sul
giovane bresciano da un interesse
pietoso e curioso nel quale incontra
vano una applicazione diretta i di
scorsi che soleva udire in famiglia,
coloriti dalla fantasia sedicenne, cal
di dell'atmosfera infiammata che
la circondava. Confinato in un ango
lo della quadriglia, sulla linea mede
sima dove si trovava ella stessa, Ar
righi le rimaneva nascosto dalle altre '
coppie ; solo lo poteva scorgere quan- '
do le figure del ballo lo portavano
di fronte; allora i suoi occhi non
riuscivano ad abbandonarlo. Guar
dava anche la di lui ballerina, una
magra allampata vestita di celeste,
con un confuso desiderio di essere al
suo po*lo.
Conoscete, Arienti, quel giovi-1
notto bruno che balla colla signora
vestita di celeste?
Arienti non lo conosceva, ma di- •
cliiaro' che la signora vestita di cele
ste era abbastanza brutta e nessuna
opinione del vecchio amico parve a
Nina indiscutibile come questa.
Continua £
Presentemente si vendono 50,000 "Quarts" OGNI
GIORNO—La Produzione aumenterà' a 100,000
Da tutti e' stato riconosciuto che la QUALITÀ' e' la MIGLIORE.
Il SERVIZIO ai rivenditori non ha l'uguale.
Questi fatti in breve . . .
rivelano il Successo del
CINQUE mesi or sono non esisteva un sol piatto di
COLONIAL ICE CREAM che si potesse avere.
Oggi migliaia di uomini, donne e ragazzi ne consumano j
OGNI GIORNO 50,000 "Quarts" ed essi sono di
accordo con i 1500 rivenditori che
"Migliore Ice Cream Non Può' Prodursi"
Ql ES I 1 1500 negozianti ele loro migliaia di X nos tra aumentata produzione ci mette in
consumatori sono soddisfatti della ECCEL- i . grado di invitare un limitato numero delle
LENTE e DELIZIOSA QUALITÀ e della migliori Farmacie, di negozi di dolci e di Ri-
PI'REZZA del COLONIAL ICE CREAM. f \V staranti di iscriversi alla lista dei nostri rivendi
// * (frjr \\ torl ' co^mo della stagione estiva un invito
I nostri negozianti sono contenti perché, non- // 'A y.\\ di questo genere é molto utile ed opportuno,
ostante paghino un pochino di più per il | MI,i,IWII 'H DRONURS XTAT PTAMA rmAximn
rnroxTTAT a ■ g Il i PERCHÉ NOI SIAMO PRONTI
COLONIAL, essi ne vendono una maggiore g ~I
quantità, che negli anni precedenti, e, per conse- | n jf 1 negozianti che non sono stati ancora serviti
quenza, fanno maggiori profitti. 1 ® <^C ' am ° ( l ues * o:
Ti 1 C rr ) vT7TA ■ r , i vJk\\ ì /**\ y;3W/ i Voi forse avrete sperimentato la insistente
II loro SLR\ IZIO e più soddisfacente che non I / L /\ m •v• , , , ~,. .. „ AT „. TI , T _™,
„ . , , E W" / J* •<•*. Aw/ I richiesta del pubblico per il COLONIAL ICE
sia mai stato. Essi hanno moderni ed igienici § \\ / f A\ 1 rDP . v , . . , , . ..
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Tl ' ; H ,K; T , nTCTDTDTT7TOXTr ■< « = = richiesta, perché il prezzo del COLONIAL eun
pure , tub,. La DISTRIBUZIONE e fatta con f kfUy.-S- *r- | pochino più alto delle altre qualità,
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e RICCO ICE CREAM é da tutti ricercato. ~ m. * f» 5 Se 1500 negozianti pagano di più per ogni
1 Questo deve far decidere il nego- è quart di ice cream debbono avere una ragione
I clienti aumentano di numero giornalmente = ziante dubbioso 1 P er ar c '°-
perché sono soddisfatti del sapore del COLO- g Se i prezzi all'ingrosso di tutte le B NON E VERO?
NI AL che prova ad essi che più puro e più ec- i denominazioni di ice creams fossero 8
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1 1 ;"'T' p ; e f° é supera^ " a " a maggiore
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LA ÜBERA PAROLA