'Appendice de "La Libera Parola" CREPUSCOLI | LIBERIA' NUMERO 7. Vide la marchesa Sal vioni, detta la "nonna prodi gio'", meravigliosamente Mia nel suo abito li velluto nero aperto su due magnifiche spalle, con una co roncina di piccole rose sui bando' argentei e sopra le rose una trina nera, quasi un'ombra gettata sui mo renti ardori. Quella non era spia certo. Sono forse spie le donne? Veniva alla lor volta il conte A rienti, lisciato, arzillo, sorridente, avanzando un paio di scarpette da Cenerentola soto i calzoni attillati al piede che indicavano in lui il bal lerino elegantissimo, il perfetto lion. Donna Gigia, che non ballava più', decorosamente seduta fra le pieghe del suo abito grigio-lilla, tenendo 6ui ginocchi insieme alle mammole, un fazzoletto ricamato piegato ad ango lo, gli scocco' una delle sue frasi agro-dolci : E cosi, farfallone, vi divertite? Egli si inchino' ipocritamente col suo fare di falsa vittima, mormo rando : Non come vorrei... I*' donne oggi non sanno più' ballare. Ricor date. donna Gigia, la nostra seho tigh?... La festa intanto aveva raggiunto quel momento di pletora in cui pare che l'aria manchi ai polpomi satu ri di polvere e di gaz impuri uniti a profumi delle signore e all'odore della cera gocciolante dalle mille candele sparse nelle sale. Era il mo mento delle boche arse, dei veli gualciti, dei ventagli aperti e spie gati sulle gole palpitanti. Fate conte di rimanere a lun go? chiese il marchese Annibale alle sue due donne, palliando sotto la forma cortese un principio di stanchezza. Nina fu pronta a dire: Quan do vuoi, nono, sono a' tuoi ordini. Donna Gigia stava per soggiunge re qualche cosa di simile, ma Arien ti interruppe: Prima di lasciarvi partire sol lecito l'onore di un ballo colla nostra Nina. Permetti, Annibale? Permet tete donna Gigia? Credo che si pre pari una quadriglia. Nina e' disposta a questa penitenza ? La fanciulla sorrise al vecchio a mico ponendogli gaiamente la mano sul braccio. Aveva ballato tutta la sera, ingenua, felice: non chiedeva di più', non sognava di meglio. Quando pero' si fu un poco allontanata nella folla col suo cavaliere gli chiese a bruciapelo : E' vero, Alienti, che qui vi so no delle spie ? In tanti anni di vita mondana non era mai capitato al galante "lion" di udire una simile domanda sulle lab bra di una fanciulla che si prepara a ballare una quadriglia. Che strane idee passano per la testa a questo piccolo bucaneve! .Mio candido fiorellino, che cosa vi im porta delle spie? Pero' vi sono? insistette Ni na. Vi saranno anche. Che ne sap piamo noi ! Spero non avrete un pia no di cospirazione nascosto nella vo stra cintura. E chi sono veramente i cospi ratori ? Vostro nonno ve lo potrebbe di re meglio di me; ma voi stessa lo sapete bene. E le spie li dtuuuciano . J Certo, certo, e' il loro mestie re. Ma non e' meglio parlar d'altro, piccolo bucaneve ? Sapete come siete graziosa questa sera! Nina mormoro' ancora, piano: Confalonieri... Non potè' aggiungere altro, trasci- ; nata, portata dalla folla che si pigia va sulla soglia della gran sala d'o ro. Nove coppie erano già' pronte, allineate pari pari ; ne mancavano ! tre per compiere il quadrato, poi due, poi solamente una. Una voce chiamo': Arrighi, vieni? Arrighi non aveva dama, ma la si trovo' subito ltapida presentazione, distribuzione di posti, qualche protesta, qualche ! consiglio; le signore, in armi, acco modando all'ultimo momento un ric cio, una gala. Silenzio! L'orchestra intuona. Il direttore della quadriglia lancia il primo tornando: Compli menti Tutti si inchinano. Nella testolina di Nina le parole pronunciante dal nonno sul conto di Arrighi danza\ano una loro danza fantastica indipendente dai balancez e dagli avant-deux della quadriglia La sua attenzione era portata sul giovane bresciano da un interesse pietoso e curioso nel quale incontra vano una applicazione diretta i di scorsi che soleva udire in famiglia, coloriti dalla fantasia sedicenne, cal di dell'atmosfera infiammata che la circondava. Confinato in un ango lo della quadriglia, sulla linea mede sima dove si trovava ella stessa, Ar righi le rimaneva nascosto dalle altre ' coppie ; solo lo poteva scorgere quan- ' do le figure del ballo lo portavano di fronte; allora i suoi occhi non riuscivano ad abbandonarlo. Guar dava anche la di lui ballerina, una magra allampata vestita di celeste, con un confuso desiderio di essere al suo po*lo. Conoscete, Arienti, quel giovi-1 notto bruno che balla colla signora vestita di celeste? Arienti non lo conosceva, ma di- • cliiaro' che la signora vestita di cele ste era abbastanza brutta e nessuna opinione del vecchio amico parve a Nina indiscutibile come questa. Continua £ Presentemente si vendono 50,000 "Quarts" OGNI GIORNO—La Produzione aumenterà' a 100,000 Da tutti e' stato riconosciuto che la QUALITÀ' e' la MIGLIORE. Il SERVIZIO ai rivenditori non ha l'uguale. Questi fatti in breve . . . rivelano il Successo del CINQUE mesi or sono non esisteva un sol piatto di COLONIAL ICE CREAM che si potesse avere. 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TI , T _™, „ . , , E W" / J* •<•*. Aw/ I richiesta del pubblico per il COLONIAL ICE sia mai stato. Essi hanno moderni ed igienici § \\ / f A\ 1 rDP . v , . . , , . .. .... ... _. . . . 1 - 1 t KfcAM—pero non avete ancora ceduto a simile recipienti, sempre ghiacciati e pulitissimi, come - ! - . _ = . . , . Tl ' ; H ,K; T , nTCTDTDTT7TOXTr ■< « = = richiesta, perché il prezzo del COLONIAL eun pure , tub,. La DISTRIBUZIONE e fatta con f kfUy.-S- *r- | pochino più alto delle altre qualità, prontezza e sollecitudine. Questo DELIZIOSO s \ll AH *SO PURF II S e RICCO ICE CREAM é da tutti ricercato. ~ m. * f» 5 Se 1500 negozianti pagano di più per ogni 1 Questo deve far decidere il nego- è quart di ice cream debbono avere una ragione I clienti aumentano di numero giornalmente = ziante dubbioso 1 P er ar c '°- perché sono soddisfatti del sapore del COLO- g Se i prezzi all'ingrosso di tutte le B NON E VERO? 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PHILADELPHIA JOSEPH G. TRAINER A. C. GRUENEWALD HENRY J. TRAINER A. J. MILLER Presìdent. Vice President and General Manager. Treasurer ' * ' Secretary Telephones } LA ÜBERA PAROLA