La libera parola. (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, August 08, 1920, Image 4

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    ' 'Appendice de "La Libera Parola"
CREPUSCOLI D! URIA'
NUMERO 6
11 marchese Annibale, volendo
farsi cavaliere di Nina nella sua pre
sentazione ufficiale alla ribalta del
gran mondo, si era deciso a sceglie
re la Società' del Giardino rompen
do la stretta cerchia delle tradizioni
aristocratiche care al governo degli
oppressori, per accedere a quella fu
sione delle classi che era ormai sen
tita da tutti quale mossa di avan
guardia agli accordi del domani. Un
calore insolito era nei cuori, una
f peci e di fluido famigliare che sor
volava sulle distanze, un dire e non
dire più' eloquente di un discorso fi
r nito.
Sai? Il Conte Casati ha con
dotto suo figlio a Torino per iscri
verlo all'Accademia militare.
Et Cosi' ?...
I commenti si facevano con gli
occhi, coi brevi sorrisi d'intesa. Gli
uomini formavano piccoli crocchi
tra un waltzer ed una polka scam
biandosi a bassa voce notizie ed im
pressioni. Siccome da un capo all'al
tro dell'ltalia si cospirava un po'
dappertutto, c'era nell'aria come un
odore di polvere; sentivano tutti che
a quel modo non si poteva durare,
che stavano maturando avvenimenti
e speranze nuove. Schierate intorno
alle pareti fra le signore che non bal
lavano, le chiacchiere, e' vero, segui
vano il solito eorso femminile:
Hai visto l'ultimo numero del j
Corriere delle dame?
No. Ho voluto finire ia Matilde
di madama Cottin. Quel Malek-
Adhel come e' simpatico !
• Ma una voce correva improvvisa
mejite: Hanno fischiato la Èssler!
Perche'?
Si domanda? E' una austria
ca. 1 fischi colpivano la nazione, j
non la donna. Per ora si fa quello
che si può'... quello che si vuole
verrà' poi.
E sulle spalle nude delle sifpore
passava allora un leggero brivido
che non era ne' di freddo ne' di pau
ra.
In tutte le sale, nella sala d'argen
to, nella sala d'oro, tra lo sfolgorio
dei lumi e delle gemme, nall'avvi
cendarsi spensierato della danza, c'e
ra l'impressione di una superficie di
allegria con un fondo oscuro di pas
sione e di fierezza. Da quel fondo
saliva anche, specie verso ì giovani,
un motteggiare arguto e quasi un
bisogna di vestire di gaiezza i pen
sieri seri, di metterli in maschera
perche' avessero libero corso.
Ho ricevuto una lettera da
f . Guerrieri oggi.
Quale Guerrieri?
Carlo, che si trova a Vienna
fra le guardie nobili.
Contento?
Figurati ! Dice che sere fa lui
e i suoi compagui trovandosi riuni
ti al corpo di guardia, nei palazzo
•tesso dell'lmperatore, cantarono in
coro l'inno a Pio IX, acclamando il
pontefice liberale.
Senza conseguenze?
Nessuna. Ferdinando, sapete,
e' abbastanza sciocco. Egli occupa
molte ore del giorno alla finestra a
contare i fiaccheri che passano e ne
tien nota.
Magnifico esercizio per un im
peratore.
Un po' che stia ancora alla fi-,
nestra vedrà' passare dell'altro.
Una voce nuova interruppe:
A Brescia, e' appena una setti
mana, si stava preparando la grande
festa di ballo del Governatore, ma
la aera prima, da un palchetto del
teatro furono lanciati fogli volanti
invitando le donne d'ltalia a di»er
tare le sale dell'oppressore e nessu
na delle signore bresciane vi andò'
Una rìlinostrazione solenne.
Il crocchio dei giovani si volse a
guardare colui che aveva parlato. E-}
ira pure un giovane dall'aspetto ardi
to senza spavalderia, serio, distin
to, ma nessuno lo conosceva e la lo
ro attitudine lascio' trasparire una
certa diffidenza.
Arrivo da Brescia, ero in tea
tro quella sera soggiunse l'altro
con semplicità'. Esi diede a rac-
altri aneddoti patriottici,
altri segni del particolare stato d'a
i nimo che aveva improntato il sorge
re di quell'anno. Si presento' da se', '
disse chiamarsi Arrighi ; aveva ap
pena finito gli studi di legge e ve
niva a Milano attratto dal confuso
presentimento di destini 'maturi.
Parla troppo quel ragazzo
disse il marchese Annibale che lo
stava osservando mentre nel calore
della rivelazione gli lampeggiavano
le pupille di audaci propositi non
sa che siamo circondati di spie.
Spie? fece Nina sgranan
do gli occhi con un terrore che la re
se pallida.
Non farmi la provinciale an
che tu adesso. Impara che in socie- j
ta', specie nella nostra società', biso
gna guardare e tacere soggiunse. .
il marchese con un tono di voce più' !
autoritario del solito ma basso e con-
I citato.
La fanciulla, sulla quale la parola
cpia aveva fatto una grande impres
sione, si guardo' attorno con attitu
dine nuova. Vide di fronte a lei il,
consigliere aulico cavaliere De-Tom
masi, alto, rigido, impettito, sorreg
gente con militaresca prosopopea la
faccia scialba che ingegnavasi di as
pomigliare il più' possibile a Sua
Maestà' l'lmperatore Ferdinando I e
fe ricordo' che il nonno, in famiglia, lo
chiamato sempre l'austriacante. Ne
E ebbe schifo e terrore. Forse ora an-
Bfc. chi' lui una spia??
i Continua
:
Presentemente si vendono 50,000 "Quarts" OGNI
GIORNO—La Produzione aumenterà' a 100,000
Da tutti e' stato riconosciuto che la QUALITÀ' e' la MIGLIORE.
Il SERVIZIO ai rivenditori non ha l'uguale.
Questi fatti in breve . . .
rivelano il Successo del
I
CINQUE mesi or sono non esisteva un sol piatto di
COLONIAL ICE CREAM che si potesse avere.
Oggi migliaia di uomini, donne e ragazzi ne consumano
OGNI GIORNO 50,000 "Quarts" ed essi sono di
accordo con i 1500 rivenditori che
«
''Migliore Ice Cream Non Può' Prodursi"
QU EST I 1500 negozianti ele loro migliaia di - T nostra aumentata produzione ci mette in
consumatori sono soddisfatti della ECCEL- JL - yA grado di invitare un limitato numero delle
LENTE e DELIZIOSA QUALITÀ e della ' migliori Farmacie, di negozi di dolci e di Ri-
PUREZZA del COLONIAL ICE CREAM. //\ sforanti di iscriversi alla lista dei nostri rivendi-
H f \V to "- Nel colmo della stagione estiva un invito
I nostri negozianti sono contenti perché, non- Il y \\ di questo genere é molto utile ed opportuno,
ostante paghino un pochino di più per il J 1 **/ / | in*® l "! TwnriTT,* r>, T .,
COLONIAL, essi ne vendono uni maggiore § /LJ J PERCHÉ NOI SIAMO PRONTI!
quantità, che negli anni precedenti, e, per con.se- E \\ negozianti che non sono stati ancora serviti
quenza, fanno maggiori profitti. 1 ® <^C ' amo f l ues * o:
Ti w.croA i7Tn ' ,|. , . , 'I VM\ \ yjcM Voi forse avrete sperimentato la insistente
II loro SLR\ I/IO e più soddisfacente che non I / L, ,\ ■ •u- * i i ..r _
r ... ■ , • j. . • • I W l ' / J> Jjk Av/ § richiesta del pubblico per il COLONIAL ICE
sia mai stato. Essi hanno moderni ed igienici 1 JKMy 1 ~, ,
recipienti, sempre ghiacciati e nulitissimi. come É T n / »// J 1 < REAM-pero non avete ancora ceduto a «mile
pure i tubi. La DISTRIBUZIONE é fatta con | | r,d » esta > P?«*he il prezzo del COLONIAL eun
prontezza e sollecitudine. Questo DELIZIOSO E Ij AHI gQ PTJR"F (H = ' n "" '" U ' C a tFC fjua ' ta>
e RICCO ICE CREAM éda tutti ricercato. 1 * ■ i» § Se 1500 negozianti pagano di più per ogni
g Questo deve far decidere il nego- | "quart di ice cream debbono avere una ragione
I clienti aumentano di numero giornalmente f ziante dubbioso = P cr ar c'ó
perché sono soddisfatti del sapore del COLO- | Se i prezzi all'ingrosso di tutte le | NON E VERO?
NI AL che prova ad essi che più puro e più ec- I denominazioni di ice creams fossero g
celiente ICE CREAM non può prodursi. ' '1 JJf"tnrflrì Sm
§ d! 1 nel é superata dalla M AGGIORE
La contentezza dei negozianti eil soddisfaci- g mercato, perché e ricercatissima. Elo § ENDI IA.
mento dei consumatori incoraggiano i FABRI- . | - | Se vi sono persone che vogliano sapere di
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LA LIBERA PAROLA